Buon 2014 a
tutti! Si parte per nuove avventure!
Iniziamo
quest'anno proprio con un'intervista a me, la prima in assoluto che
mi viene dedicata. L'idea è venuta a Martina Tosi, fondatrice
della UNDERGROUNDZINE WEBZINE, una rivista musicale on line di
origine trentina. Chiacchierando durante la stesura dell'intervista
abbiamo realizzato di avere molte cose in comune, noi due: nate
entrambe un 22 novembre, nel giorno di Santa Cecilia, patrona dei
musicisti, abbiamo quindi emesso il nostro primo vagito in maniera
sicuramente musicale! Viviamo entrambe in Trentino, entrambe con
grande passione per lo strumento (lei il basso) ma tutte e due ormai
con difficoltà nel portare avanti la musica live... c'è il lavoro e
la famiglia, i figli, quante incombenze! Ma è proprio per non
abbandonare completamente questo mondo e questa passione che abbiamo
deciso di mettere le nostre capacità a disposizione di chi invece
riesce a vivere la musica fino in fondo, come sicuramente si merita.
Martina Tosi,
fondatrice e Diretttrice Responsabile
della
e-magazine Undergroundzine Webzine
|
Martina inizia la sua webzine nel
2009 su Myspace, da un'idea che coltivava da lungo tempo: divulgare
la musica underground italiana in uno spazio dove si potesse anche
esprimere un parere, lasciare un commento e parlare delle sensazioni
che la musica delle varie band comunica agli ascoltatori. Musica in
un senso più ampio: non solo ascoltare ma anche "sentire"
e "vivere" le note che da essa scaturiscono. Recensioni e
interviste sono i mezzi che predilige fin dall'inizio.
Nel 2012 il momento della svolta: una
vera e propria rivista digitale, con regolari uscite mensili ed
ampliamento degli argomenti trattati: non più solo musica ma anche
rubriche cinematografiche (film, telefilm), spazi per chattare,
compilation a tema e molto altro. Del resto col tempo Martina è
riuscita ad avvalersi dell'aiuto di ben 13 collaboratori, tutti
rintracciati in rete, e tutti mossi dalla medesima passione ed hobby
per la musica e la sua divulgazione.
L'intervista parte dalla mia
esperienza con il duo TALKING SOUND, attivo fin dal 2007, dove
compongo, suono la chitarra elettrica e "tento" di cantare;
mio marito Stefano accompagna alla batteria. Come primo duo elettrico
in Trentino abbiamo avuto molte difficoltà a far accettare questa
nuova formazione, all'inizio, e più agli addetti musicali che non al
pubblico stesso! Da qui la nascita dell'Electric Duo Project, un
tentativo di rafforzare la propria identità di duo rock, così poco
capita ed apprezzata al tempo. Parlo quindi anche dell'EDP, di come
si è formato e sviluppato, delle sue funzioni e traguardi, fino alla
creazione della fortunatissima compilation EDP Vol.1. Presentazione
anche della realtà musicale al momento, qui in Trentino. Buona
lettura, quindi, a tutti voi che avrete modo di conoscere Giusy Elle,
la fondatrice del gruppo promozionale EDP ed autrice dei post di
questo blog.
Qui il numero di Gennaio 2014 dell'interessante Undergrowndzine Webzine con l'intervista a noi dedicata http://issuu.com/undergroundzinewebzine/docs/ug_gennaio
Giusy Elle,
suona nel duo rock Talking Sound, ha fondato l'EDP
e redige i post di
questo blog
|
VIDEO TALKING SOUND
"In slitta dietro casa"
https://www.youtube.com/watch?v=Hn1nY2qXX30
"Leave You Down" (demo 2013)
"To be Part of" (demo 2012)
INTERVISTA
1. Ciao e
benvenuti sulle pagine di UndergroundZine, parlateci un po’ di come
nasce la vostra band..…..
Grazie a voi di ospitarci! Io sono
Giuseppina Locatelli, in arte Giusy Elle, chitarrista compositrice e
cantante del duo rock Talking Sound. Sia io che mio marito (Stefano
Esse, il batterista del duo) eravamo reduci dallo scioglimento delle
rispettive band (all'epoca suonavo in una female-band, le Why Not?,
era il 2004 e condividevamo i palchi con i Bastard Sons of Dioniso,
anche loro agli esordi) così abbiamo iniziato a fare prove assieme,
in casa. Dapprincipio cover, ma in due non tutto funzionava, così
siamo passati all'arrangiamento di brani miei che suonavo già con la
sola chitarra: l'aggiunta della batteria rendeva alla grande! E'
allora che abbiamo preso in considerazione l'idea di rimanere in due,
senza cercare altri componenti per la band.
2. Come mai avete
scelto questo nome Talking Sound?
Il Suono che Parla... può sembrare
quasi un controsenso, perché la musica viene percepita nel cervello
direttamente dal sistema limbico, l'area preposta alle emozioni,
bypassando completamente la corteccia cerebrale, addetta invece allo
sviluppo della parola. Abbiamo voluto fondere proprio questi due modi
di sentire: il suono, che conferisce emozioni, ti può anche parlare,
dire delle cose, come il cantato, essendo in inglese, lo si può
considerare un'altra forma di suono; non comprendendo immediatamente
le parole, l'ascoltatore riceve il messaggio vocale ancora a livello
diretto ed emotivo, come fosse uno strumento tra gli strumenti.
3. Come nasce una
vostra canzone? I testi di cosa trattano?
Per me suonare è sempre qualcosa di
molto intimo, non uso la chitarra come strumento di divertimento, non
conosco canzonieri da falò sulla spiaggia (nulla togliendo a questa
forma di socializzazione, anzi!). In genere quando prendo in mano la
chitarra vado a random, alla ricerca di sonorità particolari; mi
lascio andare all'istinto e all'emotività del momento. Ne nascono
sempre spunti interessanti che poi sviluppo nella forma-canzone. Il
cantato nasce dopo, dapprima una melodia senza testo o con parole a
casaccio, ma che suonino bene (allitterazioni, più che rime), e qui
torniamo all'idea della voce come strumento. Il testo si sviluppa
pian piano, da sé, ma attingendo da un serbatoio comune, che è il
mio modo di sentire le cose, alla fine prende senso rimanendo fedele
ad una tematica comune: il sentire universale dell'uomo, le sue
insoddisfazioni o le ansie di ricerca. Parlo del male di vivere
tipico di questo periodo -la depressione-, dello sfruttamento delle
donne, della ricerca di integrità, oppure critico l'atteggiamento
passivo e di massa di molte persone, quelle che chiamo
"da-tv-e-patatine"... Poi abbiamo anche qualche cover
reinterpretata: ha sempre gran successo la nostra versione rock di
"Per un'ora d'amore" dei Mattia Bazar, per esempio.
La batteria viene aggiunta già in fase
di arrangiamento e Stefano a volte mi aiuta anche con il testo o
suggerendomi qualche ritmica.
4. Come mai avete
deciso di rimanere un duo e non aggiungere altri componenti?
Principalmente per pigrizia! Ahahaha.
Sai che comodità fare prove in casa, ogni volta che se ne ha voglia,
senza orari fissi, tra di noi che abbiamo molto affiatamento, essendo
una coppia fin da giovanissimi ed ormai ti parlo di trent'anni!
Essendoci poi degli esempi già attestati alle spalle -penso ai White
Stripes o ai Black Keys-, perchè no? Il problema non si è posto se
non con le nostre uscite, quando gli altri musicisti o gli addetti ai
lavori, più che il pubblico stesso, faticavano a concepire una rock
band senza basso. Dal mio punto di vista non siamo una band monca di
uno strumento ma una solista con accompagnamento di batteria, per
esempio. Il taglio di frequenze dei bassi viene elaborato in maniera
diversa dai vari duo: c'è chi cerca di esaltarli con qualche trucco
(corde e plettri grossi, suoni corposi e distorsioni pesanti, split
del suono di chitarra in un ampli per basso in fase live, per
esempio, e questo è anche il nostro caso visto che amiamo i suoni
bassi e potenti e le atmosfere un po' dark) oppure se ne fregano e
puntano tutto sul minimalismo, sul suono crudo e asciutto; c'è
infine chi si avvale dell'aiuto dell'elettronica. Comunque adesso,
per fortuna è tutto cambiato, i power duo sono realtà pubblicamente
riconosciute ed acclamate e nascono come funghi. Penso anche ai duo
basso e batteria. L'originalità, lo spirito di ricerca, sono molto
più apprezzati ora che non nei primi anni del millennio, quando qui
si acclamavano solo le cover band.
5. Avete in
programma un album o ep?
A dire il vero no. Alla fine abbiamo
suonato sempre per puro hobby e avendo un lavoro artistico a tempo
pieno e molti altri interessi (giri in moto, arrampicare in alta
quota, fotografia, giardinaggio, letture, io creo anche quadri con la
tecnica dell'elaborazione fotografica) non siamo mai riusciti a
ritagliarci il tempo necessario per dedicarci a tali progetti.
Abbiamo registrato alcune demo, nel corso degli anni, ma ormai sono
datate anche quelle e non rispondono più al mio modo di cantare
attuale, che ha una vena un po' più grunge. Penso sia ora di
aggiungere qualche altra registrazione, in effetti...
6. Avete
partecipato a varie compilation underground che ne pensate di queste
opportunità che danno le webzine e altri siti internet?
Personalmente non posso che parlarne
bene! Tutto ciò che è comunicazione, collaborazione, condivisione,
è pane per i miei denti! Apprezzo tali qualità. E del resto la
musica è questo, un linguaggio universale, e in quanto linguaggio
serve per mettere in contatto le persone, per scambiare concetti e
sentimenti. Le compilation freedownload, nello specifico, sono un
modo economico per tutti per far circolare la musica, per far
conoscere delle realtà altrimenti difficilmente raggiungibili, per
divulgare il proprio messaggio. Ho apprezzato molto la vostra
compilation Trentino Vs. Sardegna, per esempio, in quanto in un
attimo ti fai l'idea del panorama musicale di un'area specifica: la
parte dedicata al Trentino l'ho trovata molto variegata e
interessante.
7. Giusy sei
anche fondatrice dell' Electric Duo Project di che si tratta e come
mai hai deciso di dedicarti a questo progetto?
L'Electric Duo Project (EDP) è nato
nel 2007 dapprima su Myspace, nella mia ricerca d'identità come
power duo: visto che le pressioni esterne ci stavano mettendo in
dubbio come band, avevo bisogno di rafforzare la convinzione che si
può fare buono e sano rock anche in due! Ho trovato molte 2-piece
band -come le chiamano all'estero- in tutto il mondo (tra i miei
preferiti i FUMES dall'Australia, con il loro graffiante rock-blues
http://www.youtube.com/watch?v=MIFI4hwWJYs,
e gli Israeliani CARUSELLA
http://www.youtube.com/v/MgoaEpndlgk,
la cui chitarrista e cantante Tamara è il mio ideale di frontwoman!)
e li ho coinvolti facendomi spedire mp3, video, foto. Raccoglievo
tutto in album e lettori specifici e stilavo una breve bio... è
stato un bel periodo, si sono attivati spontaneamente degli scouter
che mi presentavano altri duo frutto delle loro ricerche, come
spontaneamente si sono creati incontri, collaborazioni e scambi date
tra i vari iscritti all'EDP. Poi Myspace ha cambiato grafica e non si
prestava più alla mole di materiale che intendevo pubblicare. Sono
passata quindi a Facebook dove mi sono concentrata sulla realtà
italiana, nella formazione specifica di chitarra elettrica e
batteria. Ne è nato un piacevole collettivo anche qui. Su
blogspot.it poi, pubblico profili completi dei vari duo, stilo
interviste (come te!) non solo ai musicisti ma anche a tutti coloro
che ruotano attorno a questo mondo. E' il caso della fotografa
musicale Monelle Chiti come di Jessica Dainese, nota firma di
articoli musicali per Alias/Il Manifesto e non solo, che di duo se ne
intende e dei quali ha spesso parlato, oppure del produttore Bruno
Dorella, lui stesso batterista in storici duo come gli Ovo
(noise/avantmetal) o i Bachi da Pietra (noir
blues/rock/cantautoriale). L'ultimo post del 2013 è proprio l'indice
di tutti gli argomenti, con breve descrizione del contenuto, e ce n'è
per tutti i gusti.
8.
Parlaci della tua prima compilation
uscita a novembre...
Ebbene sì, anch'io alla fine ho
realizzato una compilation in tema! La EDP Vol.1! La prima in
assoluto dedicata ai power duo italiani. E' uscita il 22 Novembre
scorso, nel giorno del nostro patrono Santa Cecilia, o meglio, la
nostra Dea della Musica, come mi piace considerarla -le ho anche
scritto una canzone d'amore- ed è il nostro piccolo tributo
all'underground italiano. Nel territorio nazionale conosco una
trentina di duo elettrici attivi e ben 17 sono stati raccolti in
questa compilation. I generi rappresentati sono i più vari,
dall'indie all'hardcore, dal punk al rock psichedelico, dalla wave al
metal al garage blues... il tutto distribuito in modo da rendere
http://electricduoproject.blogspot.it/2013/11/15-edp-vol1-freedownload-compilation.html
l'ascolto fluido nei passaggi da un genere all'altro. Abbiamo ben tre
chitarriste femmine e una batterista, tra loro, e tutto lo Stivale è
degnamente rappresentato. Da molte parti ricevo commenti del tipo
"tra le migliori compilation del 2013", mentre ha superato
i 500 download già nelle prime tre settimane! Questo non può farci
che onore. Qui il post dedicato all'EDP Vol.1 dove potete trovare
nozioni più dettagliate, la partnership per l'occasione con la All
You need is Rock and Metal e il link per il download.
10. Come si
presenta la scena Underground nella vostra zona e cosa si potrebbe
fare per migliorarla?
Qui in Trentino ci sono molte band, sia
storiche che di recente formazione, parecchie scuole musicali e una
politica giovanile di supporto attiva e ben organizzata. A dispetto
del periodo difficile c'è un sacco di gente che si dà da fare.
Locali ce n'è di vario tipo, da quelli che prediligono cover-band a
molti altri che presentano proposte originali, grazie a interessanti
personaggi dell'Art Directoring locale. Specie in estate si contano
innumerevoli festivals, dei generi più disparati, e questo grazie
all'opera disinteressata di gruppi di ragazzi che si impegnano per
mantenere viva la realtà musicale in regione. C'è poco da
guadagnare con la musica al giorno d'oggi, per tutti, eppure si cerca
di non far morire lo spirito...
Intervista
a cura di Martina Tosi