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mercoledì 19 giugno 2019

181. La trilogia dei SAN LEO


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INTRO
Sono passati oltre due anni dalla nostra presentazione dei SAN LEO (qui l'articolo), duo riminese con una visione molto personale della musica, intesa come forza alchemica in grado di trasformare le coscienze. Alle soglie del secondo album, li abbiamo analizzati partendo da XXIV, il loro Ep d'esordio. Ci reincontriamo con il duo ora che da pochi mesi è uscito Y, concept album a conclusione di una mirabile trilogia in vinile. A voi gli aggiornamenti.

AGGIORNAMENTO
Marco Tabellini (chitarra) e Marco "Inserirefloppino" Migani (batteria), sono i fondatori di quell'originale ed intimista duo che porta il nome della rocca di San Leo, imponente struttura naturale nella regione natia dei due. E' il 2013 e i due Marco hanno una visione ben precisa del loro progetto musicale. Appassionati di alchimia e ispirati da un certo simbolismo cosmico, si rifanno all'arte della trasmutazione alchemica portata avanti da quell'estroso studioso del XVIII secolo che porta il nome di Cagliostro, e che nella prigione costruita proprio sopra la rocca di San Leo, trovò infine immeritata morte.

I due approdano a questa line up forti di un bel percorso musicale con altre band, così da renderli in grado di mescolare abilmente generi più disparati: improvvisazione, jazz, hardcore, math rock sono le eredità portate avanti dal chitarrista mentre Inserirefloppino costruisce il suo ricco drumming a partire da esperienze folk/psichedeliche, ambient/noise, tanto pop quanto metal.

Gli album registrati finora, tutti pubblicati in vinile, sono tre e fanno parte di una trilogia pensata fin dalla pubblicazione, nel 2015, dell'Ep XXIV (Tafuzzy Records, Corpoc) per passare al full lenght DOM (Maggio 2017, sempre 4 tracce ma ancora più lunghe) fino all'approdo finale di Y, l'album che andremo ad approfondire quest'oggi. Nel mezzo possiamo annoverare una piccola parentesi con il pezzo incluso in Volumorama, split album con gli Uochi Toki (Settembre 2018), il #5 della collana di vinili 7” colorati e a tiratura limitata, editi da quella bella realtà marchigiana che è Bloody Sound Fucktory. Un'abbinata originale, vista la matrice ben diversa dei due progetti...

Tornando invece alla trilogia, possiamo dire che, con le dovute evoluzioni, le tre opere mantengono l'uniformità che un concetto su lunga scala deve avere: il duo resta strumentale, il post-rock proposto è sempre un insieme di momenti elegiaci alternati a intensi scoppi di energia, i brani sono lunghe composizioni dagli altrettanto interminabili ed evocativi titoli, quasi un testo a spiegazione del contenuto sonoro rappresentato. Il loro è un percorso evolutivo che ci porta dalla materia grezza dei nostri pensieri ed emozioni più terreni, fino all'evoluzione spirituale da sempre meta suprema della ricerca umana, attraverso uno sperimentalismo sonoro altamente coinvolgente e trasportante. Certe spigolosità conferite da geometrie kraut e quadrature math, vengono alleggerite dall'agilità del free jazz che, mescolandosi con elementi mantrici e psichedelici, assicurano un viaggio altamente emotivo ad ogni possibile ascoltatore.

Y, come i due album precedenti, esce per Tafuzzy Records ma questa volta c'è una bella cordata di etichette che credono nei San Leo: E' un brutto posto dove vivere e DreaminGorilla dimostrano ancora una volta la loro attenzione per la line up chitarra-batteria; anche i Dischi del Minollo (HIBAGON) e Brigadisco (SNEERS) doppiano con questa pubblicazione, mentre si affaccia al mondo dei duo elettrici per la prima volta la Coypu Records. Y è stato registrato, mixato e masterizzato presso il Fiscerprais Studio di Montecurone da Riccardo Gamondi (Uochi Toki), figura che segue il duo fin dai suoi esordi discografici. La cover è invece disegnata dal batterista stesso dei San Leo, Inserirefloppino, che con questa firma ha lasciato il segno su molti altri album tra i quali anche Feral dei NADSAT (qui il nostro articolo appena pubblicato). Per ogni approfondimento dell'album, recensione compresa, rimandiamo all'articolo successivo (qui) mentre noi, dopo una breve presentazione delle etichette indipendenti a supporto dell'album, ci facciamo una bella chiacchierata con i due Marco, pronti a raccontarci tutto di questa incredibile trilogia dei San Leo.

LABELS
Brigadisco www.brigadisco.it
Brigadisco è un'associazione che nasce ad Itri (LT) nell'ormai lontano 2007. Il marchio si occupa di produzione e distribuzione di album tramite la sua etichetta discografica che, in un'ottica prettamente DIY, negli anni ha raccolto molte interessanti realtà dell'underground nazionale. Ricordiamo i progetti singoli di qualche personaggio che ha militato anche in duo chitarra-batteria (Above the Tree, ?Alos e One Man 100% Bluez) e, prima dei due ultimi lavori discografici dei SAN LEO, anche gli SNEERS, duo misto tra Germania ed Italia. www.facebook.com/brigadisco.rec/

Etichetta indipendente fondata a Fano (PU) nel novembre 2014 da Alessandro Ferri e Mattia Beltutti. Nel loro roster, tra artisti di varie nazioni, compare soltanto il duo basso-batteria WARIAS prima di Y dei SAN LEO. 







DreaminGorilla Records www.dreamingorillarecords.is
DGR nasce già nel 2005 a Savona ad opera di Francesco Cerisola ma il primo album viene pubblicato solo nel 2010 in quanto sopravvengono altre attività correlate al loro nome, quali l'organizzazione di concerti e la promozione delle band. Nel loro roster troviamo in coproduzione uno Split tra BOLOGNA VIOLENTA e i Surgical Beat Bros (duo elettro-pop da Roma con Fabio Recchia dei Germanotta Youth e Antonio Zitarelli, già batterista del duo sax-batteria Mombu), l'ultimo lavoro in studio dei LEGNI VECCHI, un paio di album dei Bresciani SDANG! nonché gli ASINO con il disco Amore, i TRISTAN DA CUNHA per il loro Praia e Inerte del duo basso-batteria KA. Si aggiungono alla lista anche Dom e Y dei SAN LEO www.facebook.com/dreamingorillarecords

E' un brutto posto dove vivere www.eunbruttopostodovevivere.wordpress.com
Continua a comparire il logo della EUBPDV nelle copertine degli album dei duo elettrici nazionali... Nel ricco catalogo di questa vivace etichetta indipendente, fondata nel 2014 a Padova dal mitico Fabio Zanaga, si aggiungono infatti questo terzo album dei SAN LEO ma anche l'opera d'esordio dei trevigiani RAISE. Ricordiamo le pubblicazioni passate: Due dei CANI DEI PORTICI, Crudo, il primo full lenght dei NADSAT, ma anche gli ultimi lavori dei TWO BIRDS ONE STONED, FOLIE A DEUX, KA (basso-batteria) e MARMO.
Questa etichetta discografica e di distribuzione, realtà incentrata sulla sottocultura Underground, non si dedica in realtà soltanto alla musica ma spazia anche tra le altre forme d'arte. E' un progetto indipendente, autoprodotto e no profit portato avanti con passione dall'unico fondatore, noto anche come DjFlass. Co-conduttore della web radio e omonima tapelabel Scaglie di Rumore (etichetta incentrata nella produzione e distribuzione di musica punkhardcore) fonda questa label nell'ottica di scoprire e proporre realtà sempre legate alla scena underground ma non trattate dalla già citata label.
Esiste anche un blog dove vengono pubblicate interviste alle band ed ad altri artisti locali, articoli su festival, eventi ed altro ancora; non si tratta di una Booking Agency ma molto spesso vengono organizzati concerti per far festa con gli amici. L'evoluzione per il futuro è quella di produrre anche libri, riviste o fanzine mentre finora è stato stampato Ragazzo in Vendita, fumetto post/porno realizzato da Punx666 & Delicatessen. www.facebook.com/eunbruttopostodovevivere

I Dischi del Minollo www.minollorecords.com
Il 'minollo' è un animale immaginario inventato dal compianto Massimo Troisi in un famoso sketch de La Smorfia, similmente I dischi del Minollo vogliono proporsi come qualcosa di nuovo, immaginario ed inedito nell’ormai saturo mercato discografico. Questa realtà discografica abruzzese viene fondata nel 2007 da Francesco Strino (Art Director) e Daniela Nativio (Media Relations & Press Office) che con passione decidono di produrre, promuovere e diffondere le opere di quegli artisti in grado di farli innamorare del proprio sound. Proprio per questo l'etichetta non è incentrata su un unico genere musicale ma spazia da una sonorità all’altra senza limiti di sorta. Nel loro roster, prima dei SAN LEO (Y), troviamo soltanto i lodigiani HIBAGON. www.facebook.com/idischidelminollo

Tafuzzy Records www.tafuzzy.com
Tafuzzy Records è un'etichetta discografica indipendente romagnola nata nel 2002 a Riccione. L'idea parte da un collettivo di band locali (Mr Brace, Fitness Pump e Cosmetic) per produrre dapprincipio la propria musica e per estendersi in seguito ad altre realtà. Attualmente nel collettivo sono rimasti 4-5 elementi che ad agosto realizzano anche un festival musicale a Riccione.
Questa la descrizione che danno di sé: "Cantiamo e scriviamo in italiano. Suoniamo pop con approccio lo-fi, testardaggine punk, visionarietà folk e spacconeria hip-hop". Per quanto riguarda i duo chitarra-batteria, troviamo nel catalogo Tafuzzy l'intera trilogia discografica dei SAN LEO. www.facebook.com/tafuzzy



INTERVISTA
1. Ciao a voi Marco1 e Marco2... dopo un primo incontro virtuale, tanta vostra musica passata nel lettore cd e qualche puntata ai vostri live, è ora di ritrovarsi nelle pagine Edp. Con Y, il vostro ultimo album, la trilogia è finalmente conclusa, possiamo quindi scendere nei dettagli di questo Concept.
Ciao Giusy! Ti rispondo ascoltando questo: https://www.youtube.com/watch?v=vplX-qr4AIE
Caspita! Sono reduce dalla tempesta Vaia... mi comunica poco relax... Comunque gradito :)

2. Innanzitutto vorrei approfondire la vostra visione della musica in relazione all'alchimia, alla quale continuamente vi rifate.
A un primo livello l'alchimia è un serbatoio di immagini e simboli che all'occorrenza usiamo, quando ad esempio troviamo delle risonanze potenti con dei suoni o delle atmosfere. Spesso modifichiamo queste immagini per suggerire significati diversi, o anche per il semplice gusto di renderne meno chiara l'interpretazione (obscurum per obscurius!).
Oltre a questo, mi piace pensare al fatto che l'alchimista può essere considerato allo stesso tempo scienziato e ciarlatano, filosofo e mistico aperto al sincretismo più sfrenato. Ecco, in questo ci rispecchiamo.

3. In che senso questa vostra passione per gli studi esoterici e l'alchimia influenza la vostra vita quotidiana, oltre che musicale?
C'è tutta una ritualità non codificata: una serie di gesti più o meno comprensibili, simboli, formule magiche o triviali che regolano il passaggio da questa dimensione occulta che non posso descriverti a parole meglio di quanto possa fare con la musica. (E comunque per la maggior parte del tempo ci comportiamo da persone normali, ecco.)

4. I 3 album in questione hanno ovviamente mantenuto un'uniformità stilistica, sia nell'artwork che nel contenuto sonoro, nella scelta dei lunghi ed esplicativi titoli come nelle sonorità adottate. Tutto questo era chiaro e definito fin dagli albori?
A livello conscio ti direi di no, non avevamo premeditato tutte queste corrispondenze. D'altro canto non possiamo esserne veramente sicuri... Una possibilità è che questo materiale avesse già da tempo deciso autonomamente di manifestarsi un po' alla volta, forse per permetterci di assimilarlo al meglio.

5. Qual è il messaggio e la storia che si dipana nei tre volumi della trilogia? Come si è evoluto nel tempo?
Quelli che ci troviamo di fronte sono frammenti di statue che in passato erano animate. Come una lingua dimenticata che al nostro orecchio suona come una serie di suoni senza senso. Come leggere il Finnegan's Wake oggi. Questo è tutto contenuto in quel sogno che ho fatto. La roccia viva di una montagna, il frammento di un mosaico, una cascata ghiacciata, la lama di un pugnale o un ceppo di legna che brucia... Tutto questo conserva ancora parte della sua vitalità: lo senti dalla sensazione immediata che si attiva in noi quando ci troviamo di fronte a certi oggetti o elementi, o l'emozione che proviamo di fronte a certi scenari... Basta solo ricercare i procedimenti per ravvivare tutta questa vitalità sospesa, rimettere in circolo l'energia presente negli elementi.

6. Tra i primi due dischi e l'ultimo della trilogia, avete pubblicato anche Volumorama #5, uno split album con i Uochi Toki. Come è nata l'idea di questo progetto, e ​soprattutto di unire due sonorità per certi versi molto differenti? E' stata vostra l'idea dell'abbinata (del rersto conoscete molto bene la band e Riccardo Gamondi vi ha sempre seguiti nei vostri album dal banco di registrazione) o della Bloody Sound Fucktory, ideatrice di questa collana di vinili split?
​L'idea viene da Bloody Sound Fucktory, che aveva già da tempo pensato di coinvolgere gli Uochi Toki per la serie Volumorama. Gli Uochi Toki hanno proposto una lista di gruppi fra cui San Leo.
Le sonorità sono differenti, sì, ma quello che ci avvicina a Riccardo e Matteo è l'Attitudine, oltre che numerose esperienze vissute insieme. Con quali altri gruppi possiamo dire di aver contemplato treni, incrociato spade, fatto merenda? Non molti.
Ci sembrava poi l'occasione perfetta per andare finalmente a registrare al Fiscerprais studio (dove ci siamo trovati così bene che nel giro di pochi mesi siamo tornati per realizzare "Y").

7. Ora che la trilogia è conclusa quali saranno i prossimi progetti dei San Leo? Raccontateci inoltre la vostra scelta di pubblicare esclusivamente (a parte il digitale) sul formato vinile.
La completezza del numero tre è solo apparente. Nell'alchimia esistono quattro e tre regimena (procedimenti), quattro e tre colori. Per questo abbiamo deciso di completare ulteriormente la trilogia aggiungendo un quarto elemento, che allo stesso tempo si aggiunge e non aggiunge. La sostanza sonora è pronta già da Aprile, ora stiamo curando la forma... E visto che finora, in effetti, abbiamo pubblicato esclusivamente vinili e c'è sempre qualche sfortunato che non ha il giradischi (invito tutti a procurarsene uno, comunque - meno serie tv, meno Spotify!) questo sarà il nostro primo CD. Non posso dire altro. Solo che sarà un live. Un live in studio. Registrato in analogico, su nastro. E che uscirà per un'etichetta/collettivo di amici che operano all'ombra di un castello medievale dalle nostre parti...

Ottimo, grazie per le anticipazioni e buon proseguimento nella vostra ricerca alchemica. Restiamo in attesa della conclusione definitiva della tri/tetralogia... Un saluto anche a voi di Edp e grazie per lo spazio concesso.

Link band


DISCOGRAFIA
Y Gennaio 2019, Brigadisco, E’ un brutto posto dove vivere, Coypu Records, DreaminGorilla Records, I Dischi del Minollo, Tafuzzy Records (PostRock, MathRock, Sperimentale) Lp/Digitale

SIDE A
1.Una presenza, una doppia entità nascosta nell'ombra: tra le fenditure del legno risiedeva il riflesso del vero volto
2. La lama in attesa, la vertigine di un gesto inesorabile, l’eco sinistra delle urla del re
SIDE B
3. Lasciami precipitare come pioggia di meteore: a me fuoco e distruzione, a me catastrofe e rinascita
4. Nella risacca udì la voce della mutazione marina, un sussurrare di ossa tramutate in conchiglie
Qui lo ascolti / Qui la nostra recensione

VOLUMORAMA #5 Bloody Sound Fucktory

SIDE A San Leo: Raccontami di quel sogno, stretta nella morsa del gelo acquatico, contemplando crepe scheletriche sulla volta della tua prigione di ghiaccio.
SIDE B Wochi Toki: Divenire Seguire Animale




Qui lo ascolti 

DOM Maggio 2017, BleuAudio, E' un brutto posto dove vivere, Brigadisco, DreaminGorilla Records, Vollmer Industries, Tafuzzy Records, Upwind Prpduction (PostRock strumentale, sperimentale)

1. L'antico monile era custodito all'interno della tempesta di sabbia, a causa del suo fascino molti non avevano fatto ritorno.
2. Riportati alla vita dal freddo severo dell'alba, si risvegliarono nella distesa di erba inaridita; un incendio di colori in cielo, i palmi delle loro mani aperti in un gesto di totale determinazione.
3. Il tuffo nell'acqua gelida e giù attraverso filamenti di luce liquida, affondando nelle tortuosità di un antico tormento.
4. Intrappolato in un sogno ricorrente, percorrendo l'oscuro corridoio su un tappeto di ossa, richiamato da echi di voci lontane.
Qui lo ascolti 

XXIV 2015, Tafuzzy Records, Corpoc (PostRock, MathRock, Sperimentale)

1. Ammirando pilastri di roccia arenaria, ci ritrovammo a precipitare come foglie verso il brulicante cuore della materia
2. Alla deriva, incantati dalle rifrangenze del sole e cullati dalle onde, fino al sopraggiungere del gelido terrore: pinne brune tutt’intorno
3. Relegati nelle vastità di grotte sotterranee, celando tutta la rabbia e l’antico rancore nelle stanze di pietra viva
4. A piedi scalzi, su rocce acuminate e sentieri scoscesi, per raggiungere la vetta e disintegrarsi alla luce del sole

Qui lo ascolti / Qui la nostra recensione


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Articolo e intervista ad opera di Giusy Elle


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