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Presenti
nella nostra New Releases 2020 Compilation
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Anice by Veronica Galassi
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INTRO
Dopo una pausa per le vacanze estive, Edp riparte
con i suoi articoli ed è con piacere che parliamo oggi del duo reggiano Anice,
il cui chitarrista, Mali Yea, è nostro collaboratore di fiducia nella veste di
recensore e grafico: è suo per esempio l'artwork della copertina della
compilation INSTRUMENTAL Vs VOCALIST, di recente pubblicazione (qui). L'occasione per questo incontro è il loro
nuovo album Poems About Destruction.
AGGIORNAMENTO
Il duo strumentale Anice nasce a Reggio
Emilia già nel 2011 e dopo un cambio di batteristi si attesta nel 2017
nell'attuale formazione che vede il fondatore Mali Yea alla chitarra e Nicola
Bigliardi alla batteria e glockenspiel. Negli anni, il sound della band subisce
vari cambiamenti ed ora si stabilisce in un post rock/ambient arricchito da
droni, field recording ed elettronica. Il tutto valorizzato da distopiche video
proiezioni che hanno come tema centrale l’impatto devastante che ha l’essere
umano sulla natura.
Abbiamo presentato la band nel 2017
quando Mali, dopo un periodo di ferma, era riuscito finalmente a ricomporre gli
Anice con l'arrivo di Nicola e assieme stavano portando su palco l'Ep Gold,
registrato col precedente batterista; erano anche a buon punto con del
materiale nuovo che doveva essere pubblicato l'anno successivo nel primo full
lenght della band, ma nuovamente qualcosa va storto e causa una pausa forzata
di Nicola, il progetto Anice subisce un nuovo fermo.
Mali non si arrende e nell'attesa
procede autonomamente, seppur sempre col nome di Anice, pubblicando un paio di
audiocassette: Anemic Songs, 4 piacevoli brani strumentali per chitarra
acustica, e Syncretism, uno split con The Star Pillow, il progetto
drone-ambient del musicista sperimentale Paolo Monti, dalla sensibilità molto
affine al nostro Mali. Entrambe le pubblicazioni escono per l’etichetta
Priceless Tapes - Musicassette, fondata dallo stesso Mali Yea nel 2018.
Rientrato Nicola Bigliardi, il 2020 vede
finalmente concretizzarsi il discorso artistico iniziato nel 2018 grazie alla
pubblicazione di Poems About Destruction, un bellissimo album, il quinto
lavoro discografico in studio della band e finalmente il primo full lenght. Un
Lp di 8 nuovi inediti, questa volta stampato esclusivamente su vinile in 250
copie, grazie al supporto delle etichette discografiche Coypu Records e
Dreamingorilla Rec.
A tratti si riconosce l'andamento tipico delle vecchie
composizioni del duo (non vai certo a fare jogging al parco con gli Anice nelle
cuffiette!) ma nel complesso ci troviamo di fronte a un lavoro decisamente più
maturo e completo. Se sei un sognatore, questo è l'album che fa per te: tra
elettronica ambient, interventi drone ed arpeggi vari, si delinea un' atmosfera
incantata e sospesa, altamente struggente, che pervade l'intero album. Una
poesia musicale che rende questo disco una perfetta colonna sonora per i
momenti più sereni e delicati della giornata. Certo, c'è una melanconia di base
che pervade le composizioni, che si rifa al contest dell'album, ma che non è mai
pesante o cupa.
Prima di presentarvi brevemente le due
etichette indipendenti che appoggiano questo lavoro discografico e a rimandarvi
all'ascolto guidato dell'album grazie alla recensione di Maria Go Mimmi Go (qui), batterista del duo I-Taki Maki e nostra nuova
collaboratrice, mi piace sottolineare quanto il duo si sia prodigato in
collaborazioni. Gli Anice hanno infatti militato dapprincipio nell'ensemble
ambient/doom Dolpo, che si ispira a un antico rituale Bön prebuddista (culto
dei morti praticato dai monaci nepalesi), mentre attualmente fanno parte del
grande collettivo di Arzân (The Reggioemilian Extemporaneous Symphonic Rock
Supergroup), orchestra con più di trenta elementi, diretta da Olivier Manchion:
un ambizioso progetto che raggruppa al suo interno musicisti provenienti da
importanti formazioni quali Giardini di Mirò, Spartiti, Offlaga Disco Pax e
Julie’s Haircut.
Vi lascio quindi procedere soavemente
con l'ascolto di Poems About Destruction per poi continuare con
l'intervista ai nostri Mali Yea e Nicola Bigliardi. Mettetevi comodi quindi...
buon ascolto e buona lettura.
POEMSABOUT DESTRUCTION
Ascolto integrale
LABELS
Coypu Records www.coypurecords.bigcartel.comEtichetta indipendente
fondata a Fano (PU) nel novembre 2014 da Alessandro Ferri e Mattia Beltutti.
Nel loro roster, tra artisti di varie nazioni, compaiono il duo basso-batteria
WARIAS e i riminesi SAN
LEO con il loro Y.
www.facebook.com/CoypuRecords
DreaminGorilla
Records www.dreamingorillarecords.is
DGR nasce già nel 2005 a Savona ad opera di Francesco
Cerisola ma il primo album viene pubblicato solo nel 2010 in quanto
sopravvengono altre attività correlate al loro nome, quali l'organizzazione di
concerti e la promozione delle band. Nel loro roster troviamo numerosi duo,
specie chitarra-batteria: ricordiamo uno Split tra BOLOGNA VIOLENTA e i
Surgical Beat Bros (duo elettro-pop da Roma con Fabio Recchia dei Germanotta
Youth e Antonio Zitarelli, già batterista del duo sax-batteria Mombu), i LEGNI
VECCHI, un paio di album dei Bresciani SDANG!, gli ASINO con il disco Amore,
i TRISTAN DA CUNHA con il loro Praia nonché Inerte del duo
basso-batteria KA. Prima dei nostri ANICE si aggiungono alla lista anche Dom
e Y dei SAN LEO www.facebook.com/dreamingorillarecords
INTERVISTA
1. Carissimi Mali e Nicola, ci
ritroviamo su questi spazi dopo 3 anni, ben ritrovati quindi! Vi avevo lasciati
che stavate portando su palco l'Ep Gold, pubblicato con il precedente
batterista Tommaso di Tullio, mentre stavate componendo materiale nuovo per il
vostro primo full lenght che avrebbe dovuto essere pubblicato nel 2018. Poems
about Destruction, uscito in realtà a Maggio 2020, è proprio quel disco che
non ha visto la luce fino ad oggi? Anni difficili, per gli Anice...
M- In realtà Gold,
pubblicato per BleuAudio Records nel 2017, era
una raccolta di materiale che avevo registrato con il vecchio batterista, prima
che le nostre strade si dividessero all’improvviso nel 2016, materiale che ho
deciso di pubblicare comunque, durante quel difficile periodo sabbatico dettato
dalle circostanze…Per quanto riguarda Poems about
Destruction, la sua genesi ha davvero del surreale e del tragicomico. Ora
ci scherziamo su ma abbiamo seriamente affrontato problemi d’ogni sorta in
tutte le fasi di produzione che ci hanno messo veramente a dura prova: dalle
prese in studio (quelle iniziali risalgono persino a luglio 2017), al
missaggio, al mastering, alla ricerca delle etichette discografiche, fino ad
arrivare allo stampatore che addirittura ci ha spedito tutti i vinili con sopra
impressi i centrini di un altro album di una band a caso... insomma, cose
esilaranti di questo tipo.
2. Da che i brani erano pronti
per l'incisione al momento reale del compimento dell'album, ci sono state
ulteriori modifiche? Il suono ha continuato ad evolversi, nel frattempo?
M- Quest’ultimo lavoro, parlo a
livello personale, mi è costato grande dedizione ed enormi sacrifici, la
realizzazione è stata molto laboriosa, anche se da un primo ascolto non si
direbbe affatto, tuttavia lo ritengo un valore aggiunto il fatto che non si
percepisca minimamente lo “sforzo” che c’è dietro. Questa avventura è durata
quasi 3 anni e in quel lasso di tempo ero completamente concentrato sul
risultato finale, è solo nell’ultimo anno che abbiamo ripreso a comporre
qualcosa di nuovo. Non potevamo aprire un nuovo capitolo senza prima aver
concluso quello precedente.
N- Ci sono state solo pochissime
modifiche in corso, ma in generale i brani sono rimasti gli stessi. Quello che
più è cambiato credo sia stato il suono nelle sue dinamiche e la nostra
consapevolezza nell'esecuzione.
3. Mali, ci vuoi descrivere con
tue parole come dal 2011 ad oggi si sono evolute le sonorità della band e a che
punto si trova ora lo stile degli Anice? Quali le influenze che hanno portato
alle sonorità di oggi?
M- Buona parte del merito,
riguardo l’evoluzione della band, va attribuito a Nicola e alla sua grande
voglia di sperimentare nuove sonorità, soprattutto dopo la sua idea di
introdurre diversi strumenti come il glockenspiel e il synth che si discostano
parecchio dal precedente standard chitarra e batteria. Per il resto sono stati
fondamentali gli innumerevoli concerti che ho avuto la fortuna di ascoltare in
questi ultimi anni. Anche se nell’immediato molte cose non riuscivo a capirle e
apprezzarle, col tempo è come se le avessi introiettate nel profondo,
assimilate e rielaborate, sono entrate a far parte della mia maniera personale
di fare musica… Ciò nonostante puntiamo sempre a una sintesi espressiva e
stilistica che ci caratterizzi in modo univoco e ci renda immediatamente
riconoscibili.
4. Il titolo Poems about
Destruction ci fa pensare ad un concept dietro questa nuova proposta
discografica. Deduco una critica sullo stato attuale delle cose nel mondo: una
presa di posizione molto diffusa tra gli artisti di questi tempi, molti dischi
insistono su questo argomento infatti. Pensi possa esserci una qualche
possibile riscossa in futuro?
M- Esatto, dietro a tutto c’è un
concept abbastanza chiaro che prima non avevamo, è stata una necessità maturata
nel corso degli anni, al progetto serviva un’identità ben definita, un segno
distintivo, specie se la musica è priva di testi e il suo messaggio non è
immediatamente comprensibile ai molti. In questo caso, un “immaginario” di
fondo è un ulteriore valore aggiunto che da un senso a tutto il resto.Più che un presa di posizione il
concept di base non è altro che la sublimazione della mia avversione per il
genere umano che mi caratterizza da sempre.
N- Il concept che abbiamo adottato
vuole essere soltanto un “flash” sullo stato attuale delle cose, senza prediche
o sterili critiche. La situazione è insostenibile ma come sempre l'uomo se ne
accorgerà tardi.
5. I live prevedono anche la
proiezione di video in tema: chi li ha creati e cosa rappresentano?
M- Il montaggio che solitamente
proiettiamo durante i live l’ho realizzato io, è una semplice raccolta di clip
di disastri naturali causati dall’uomo che si trovano facilmente in rete, il
video è tutto girato in time lapse. Come non rimanere colpiti
dall’irresistibile fascino dell’orrore? Vorrei precisare però che non è nostra
intenzione moralizzare o sensibilizzare il nostro pubblico, come potrebbe fare
un Banksy oggi, quello è un approccio che non condivido e che non ci
appartiene, fortunatamente. Non è compito nostro fare i predicatori, i
risvegliatori di coscienze, lo scopo è puramente evocativo e suggestivo. Fra
l’altro l’idea è nata in tempi non sospetti, molto prima di tutte queste
manifestazioni a favore del clima e dell’ambiente che ora vanno per la maggiore
(anche se Nicola deve aver pubblicato una foto di Greta da qualche parte,
hahaha!), non c’è nessuna connessione fra le due cose.
6. Poems about Destruction
è il vostro primo full lenght, dopo tanti anni. Per l'occasione è stato
pubblicato in vinile, però mi chiedo, come mai SOLTANTO in questa versione? Di
solito il Cd è la base e il vinile la chicca in aggiunta... tenendo conto che,
sebbene il supporto old style stia tornando molto in auge, non molti possiedono
un giradischi, non vi pare una scelta limitante per la circolazione della
vostra musica?
M- Il vinile è sempre stato un mio
grande sogno e sono contento di essere finalmente riuscito a raggiungere tale
obiettivo, dopo tanti anni. Tuttavia se il Cd non è disponibile è perché
semplicemente non c’erano le risorse per realizzarlo, triste ma vero. C’è da
considerare però che con l’aria che tira presto anche i Compact Disc
rischieranno di cadere nel dimenticatoio, gira addirittura la voce che nel 2021
smetteranno di produrli, mentre il vinile inaspettatamente gode ancora di
ottima salute. Bisogna prendere atto che le nuove generazioni ormai ascoltano
tutto in streaming, su Spotify o altro, con sempre meno attenzione e interesse.
Per assurdo forse tra una decina d’anni sarà una scelta coraggiosa e
controcorrente pubblicare un album su Cd. Nonostante tutto anche noi abbiamo il
nostro Bandcamp per chi eventualmente fosse interessato al formato digitale.
7. La copertina è molto bella,
sullo stile del precedente Anemic Songs: c'è la stessa mano dietro
l'artwork?
M- In generale mi sono sempre
occupato io dell’artwork e delle grafiche, invece per questa occasione speciale
ho deciso di affidare il soggetto della cover a una mia cara amica, Gabriella
Saiello, un’artista della mia città che si occupa principalmente di collage.
Personalmente sono molto soddisfatto del risultato, inoltre all’interno
dell’album c’è un bellissimo poster realizzato sempre da lei.
8. Coypu Records e Dreamingorilla
Rec. sono le vostre compagne di avventura, come siete arrivati a sceglierle tra
molte? Vero è che non sono nuove nell'ambito dei duo elettrici...
M- Trovare etichette interessate
al nostro genere è stata una vera impresa titanica, ho passato 5 mesi a
scrivere a un sacco di label ma i dinieghi sono stati parecchi. Ad alcune il materiale
piaceva molto ma erano impossibilitate ad aiutarci principalmente per problemi
finanziari, tutt’oggi molte di loro navigano in cattive acque perché questo
settore in Italia è in crisi da tempo e le piccole label indipendenti fanno
davvero fatica a sbarcare il lunario. Coypu Records e Dreamingorilla Rec sono
state le prime a credere in noi e per questo sono loro molto grato, l’aiuto che
ci hanno dato è stato di fondamentale importanza. In questa storia una delle cose più
assurde che ci è capitata è stata in particolare un’etichetta, della quale
preferisco non fare il nome, che ci aveva proposto un contratto di 1 anno dove
ci chiedeva di sborsare circa 3.000 euro per “farci suonare in giro”, di contro
però nessun finanziamento per il disco fisico in vinile che rimaneva totalmente
a carico nostro, del quale però pretendeva il 50% degli incassi. Assurdo.
9. Mali, in attesa della
concretizzazione di questo album ti sei espresso da solista con quattro tracce
in acustico, Anemic Songs oltre a pubblicare uno split con Paolo Monti
nel suo progetto The Star Pillow. Anche nel full lenght proponi una versione
per sola chitarra acustica sulla falsa riga della traccia di chiusura del
lavoro precedente. Quali le differenze della tua espressione da solo o in duo?
M- L’Ep acustico è stato un lavoro
che ho portato avanti da solo nel periodo in cui Nicola era impossibilitato a
suonare, stessa cosa per lo split con il mio caro amico Paolo Monti. Nel 2018
Nicola ha sofferto di tendinite e altri problemi di salute e successivamente si
è trasferito per un intero anno a Venezia per motivi di studio. Non sempre le
vite delle persone coincidono alla perfezione, è una questione di delicati
equilibri esistenziali e arrivare a concretizzare qualcosa è un grande
traguardo che non bisogna mai dare per scontato.In Anemic Songs mi sono
messo alla prova con il fingerpicking, tecnica a mio avviso adatta solo a
maniaci ossessivi-compulsivi (si scherza eh!), ispirato in un certo qual modo
dall’amico musicista Des Moines, a.k.a. Simone Romei, grande amante dell’American
primitive guitar. In versione duo invece lavoriamo
ad altre sonorità, sempre scure e introspettive, ma con risvolti decisamente
differenti.
10. I due lavori di cui sopra
sono usciti in audiocassetta con la tua etichetta Priceless Tapes -
Musicassette. Cosa hai pubblicato nel formato tape in questi ultimi anni? Come
viene recepito questo formato old style? E' un'esclusiva di un pubblico
nostalgico o si avvicinano anche i giovani? Inoltre, bisogna rifarsi ai vecchi
walkman o vengono costruiti dei più moderni lettori? Non sono aggiornata...
M- Le musicassette per quanto mi
riguarda non hanno mai perso il loro fascino, anche se il pubblico più giovane
non ne ha mai vista una in vita sua. Voi mettere il piacere di riavvolgere il
nastro di una cassetta con una biro Bic? Rimane comunque un prodotto
esclusivamente di nicchia, per collezionisti o feticisti del vintage come me.
Il mercato è molto ridotto e non è affatto facile rientrare delle spese. Di recente
ho pubblicato un remix dei Dolpo, un Ep dei Tristan da Cunha e un album dei
Lampo, ultimamente però mi sono fermato causa lockdown e relativo blocco di
tutte le attività live. Invece per quanto riguarda i
vecchi walkman io sono un grande appassionato e collezionista, molti di quelli
che si trovano online non funzionano ma a volte basta veramente poco per
sistemarli, spesso si tratta semplicemente di sostituire le cinghie di gomma
interne che con gli anni tendono letteralmente a sciogliersi. Esistono anche
walkman moderni in grado di trasferire la musica dal nastro al digitale ma
personalmente preferisco sempre il fascino del vintage.
11. Per concludere, sentiamo la
vostra opinione sullo stato attuale del mondo della musica. Già prima non era
roseo, ma ora? E in futuro? Come lo vedete, soprattutto quello
dell'underground?
M- Credo che nell’ultimo periodo,
causa pandemia globale, sia tutto gravemente a rischio. Molti locali sono a un
passo dalla chiusura e se devo essere sincero suonare live è l’ultimo dei
problemi. Il quadro non è per niente rassicurante e l’underground, dove
solitamente girano molti meno soldi, è ancora più esposto delle grandi realtà
già consolidate. Al momento credo sia impossibile fare delle previsioni,
bisogna abituarsi all’idea di navigare a vista e sperare che la situazione
migliori gradualmente, è l’unica cosa che posso augurare a tutti.
N- L'underground a differenza del
resto, vive di luce propria, è un'entità a sé stante che si nutre di musica
senza l'ossessione che quello che si fa debba per forza piacere alla massa.
Purtroppo attualmente la stragrande maggioranza della musica in circolazione,
quella mainstream in particolare, è soprattutto marketing, l'underground ha
resistito a tutto questo e fortunatamente oggi è ancora un luogo sicuro in cui
fare della sperimentazione.
Grazie Mali e Nicola, qualche
live sta ripartendo, non vedo l'ora di rivedervi su un palco! Grazie a voi di
Edp, certo, ci vediamo volentieri a qualche concerto!
Link band: Fb / Bandcamp
DISCOGRAFIA
POEMS
ABOUT DESTRUCTION
2020, Lp Coypu Records, Dreamingorilla Rec. (altrock, postrock)
1.Sobriedad 2.Almost Love 3.Watashi wa koko de nani o shite imasu ka 4.Just another song 5.Bleeding
6.So close 7.Fade Out 8.All the things I never told you
Qui lo ascolti / Qui la nostra recensione
ANEMIC
SONGS 2018, Ep
Priceless Tapes Musicassette (acoustic, guitar solo)
1.Untitled1 2. Untitled12 3. Untitled3 4. Untitled4
Ascolto: https://anice1.bandcamp.com/album/gold
GOLD 2017, Ep Autoprodotto (altrock, postrock)
1.Summer
Light 2.Falling Silence 3.Touch You
4.Gold
Qui lo ascolti / Qui la nostra recensione
WASTE 2016, Ep Autoprodotto (altrock,
postrock)
1.Bloody
Square 2.Slow Life 3.The Truth in the Middle
4.Obsolescence
Ascolto / Recensione
THE EMBRACE IS A PERFECT CIRCLE 2014, Album Autoprodotto (altrock, postrock)
1.Full
Colours 2.Cathartic Monkey 3.Drunk Moon 4.Sand in my Shoes 5.Ad
Hoc 6.Great 7.Watch the World from Afar 8.The Embrace is a Perfect Circle
9.Ghost Track
Ascolto / Recensione
Link ad altre recensioni:
https://www.ondarock.it/speciali/dpi104.htm
http://www.rockgarage.it/?p=85236&fbclidlA
Articolo e intervista ad opera di Giusy Elle
www.facebook.com/groups/electricduoproject
electricduoproject@gmail.com