domenica 23 dicembre 2012

03 LE SCIMMIE: All'Origine della Specie

INTRO E BIO
   Prima di chiudere l'anno 2012 riusciamo oggi a postare la nostra terza intervista. Ci allontaniamo ora dall'eco dei suoni garage per sondare il campo del rock dai suoni più distorti ed effettati: entriamo nel mondo del metal e dei suoi sottogeneri con questa intervista a LE SCIMMIE.
   Le Scimmie, duo di Vasto (Chieti), si è formato nel 2007, anno di fondazione dell'Electric Duo Project su Myspace, e in breve li abbiamo conosciuti. E' stato quindi inevitabile vederli crescere in questi anni, scoprire così come concepivano il duo e vedere come i suoni maturavano assieme ai loro brani.
   Angelo "Xunah" Mirolli suona la chitarra (anche baritona), mentre Mario Serrecchia lo accompagna alla batteria: due tranquilli ragazzi di provincia la cui musica strumentale é invece bella "pesante", in una miscela di generi che va dal noise allo stoner metal e dal doom allo sludge ("Habanero" qui). Di sicuro, al momento, sono uno dei giovani duo elettrici più attivi nel panorama underground nazionale, sempre dediti a performance live, anche all'estero, e seriamente intenti a promuovere la propria musica attraverso canali televisivi e recensioni nelle più quotate riviste musicali nazionali ed estere. Hanno puntato molto sulla professionalità, autoproducendo album e video di qualità ("L'Origine della Specie", EP del 2007 e "Dromomania", album di 9 pezzi, del 2011: "Dromomania" qui). Nel 2008 sono semifinalisti regionali per il concorso "Italia Wave" mentre due anni dopo arrivano addirittura alla finale. Sempre il 2008 li vede impegnati in un lungo tour attraverso l'Europa ma è nel mese di settembre di questo anno che affrontano un tour di 12 giorni in promozione del loro ultimo album, attraversando ben 7 Paesi dell'Europa dell'Est. Proprio al rientro di questo live (qui l'ironico resoconto del loro DROMOTOUR), li abbiamo contattati via mail per parlare di questa recente esperienza musicale ma anche di tutta la loro prolifica seppur breve carriera.




Video di "Frekete" 

(Presenti anche nella nostra compilation EDP Vol.1, qui il link per il download)


GENERI underground trattati nell'intervista:
NOISE Rock Si tratta di un genere nato negli anni '80 che riprende in mano il concetto di Industrial rock, sviluppato musicalmente come ricerca d'avanguardia già negli anni '70 (Monte Cazazza, che sviluppa il concetto di Musica Concreta:) e che poco dopo incontra il rock, con i capostipiti THROBBING GRISTLE. L’idea di base è pionieristica e rivoluzionaria: da una parte si vuole destrutturare la "forma canzone" (Intro-strofa-ritornello-solo) e dall'altra aggiungere suoni estranei alla concezione musicale del termine: questi consistono per lo più in riproduzioni elettroniche o reali di suoni provenienti da macchinari industriali, come sibili, tonfi, stridori, ma su questa falsa riga si possono aggiungere rumori di treni o anche campionamenti di risate distorte, urla, voci registrate all'incontrario, insomma, tutto ciò che non sia propriamente una nota ricavata da uno strumento musicale canonico. Il Noise Rock, nello specifico, fonde il minimalismo (La Monte Young, Steve Reich, Terry Riley) con il rumorismo degli STOOGES di Iggy Pop e dei VELVET UNDERGROUND di Lou Reed, altri grandi pionieri del rock. L'invenzione del genere è comunemente attribuita alla band newyorkese SONIC YOUTH.
STONER (abbreviazione per stoner rock, detto anche stoner metal) è un insieme di hard rock, heavy metal, acid rock e psichedelia; e' caratterizzato da ritmi lenti e pesanti, dal suono presente del basso, cantato melodico, registrazioni che richiamano i suoni del passato. Dal gergo dei fumatori di hashis: stoner = "fumato", quindi lento, pesante e visionario. I progenitori si possono individuare nei BLACK SABBATH ma il movimento viene codificato in epoche più recenti e in una zona geografica ben definita: anni '90, Palm Desert, California (da qui è anche definito desert metal). I KYUSS sono considerati i capostipiti; band come i QUEEN OF THE STONE AGE l'hanno portato nelle classifiche mondiali; i KARMA TO BURN ne sono i degni eredi.
DOOM Il Doom Metal è anch'esso un metal caratterizzato da suoni cupi e lenti e ancora una volta possiamo trovarne radici nella musica dei BLACK SABBATH (ma si possono trovare tracce musicali simili già nel periodo "pre hard rock"). Rispetto allo stoner il doom è ancora più lento (viene soprannominato metal lento) e ancora più cupo, richiamando alla mente sonorità decisamente decadenti. I testi si aggirano attorno a tematiche di sofferenza, introspezione, occultismo; il cantato è pulito ma sofferente e malinconico. L'origine del genere è in Nord Europa, fine anni '80 (tra i pionieri: gli Svedesi CANDLEMASS, un po' più epici; gli Inglesi CATHEDRAL, più vicini all'Heavy Metal classico).
Sottogeneri: Più tardi alcuni gruppi prendono in prestito dal Death Metal il cantato Growl, notando che si addiceva alla perfezione alle sonorità cupe del Doom: nasce quindi il Doom Death Metal. In Inghilterra si coltiva molto questo genere, caratterizzato da un'alternanza di ritmiche lente e veloci ma soprattutto dal cantato growl (vedi per esempio i MY DYING BRIDE o i primi ANATHEMA) mentre il doom più classico è scandito da un canto pulito molto malinconico e sofferente, dal grande potere evocativo e dalle belle melodie (PARADISE LOST che daranno vita più tardi a quel genere definito gothic metal, spesso caratterizzato da una voce lirica di soprano, invece). In realtà questo "trittico" doom alterna brani dal cantato pulito a quello growl, con molta facilità, da un album all'altro se non all'interno della stessa opera. Degni di nota in questo sottogenere sono anche gli Svedesi KATATONIA.
SLUDGE Lo sludge metal è infine una commistione tra Stoner e Doom, con un'aggiunta di Southern Rock e Hardcore Punk! Che ricetta! Anche qui si attinge a piene mani ai Black Sabbath (riff cadenzati, atmosfere apocalittiche), le ritmiche sono lente e pesanti come nel doom, le sonorità sono stoner, mentre il cantato è rabbioso e urlato secondo attitudine hardcore, i testi sono distorti e malati (secondo lo stile doom anzichè stoner); essendosi sviluppato per lo più nel Sud degli States, è percepibile l'influenza del Southern Rock.
"Sludge" sta ad indicare i liquidi di scarto ottenuti dal trattamento delle acque fognarie, e vuole così sottolineare l'atmosfera volutamente "malsana" di questo genere musicale. La band di riferimento è sicuramente i MELVINS.

Video dei gruppi appena menzionati (a fine intervista)



INTERVISTA

1) Ciao Angelo e Mario, grazie per esservi resi disponibili per le interviste dell'Electric Duo Project.
Con voi vorrei iniziare dalle "origini", quindi parlateci di come e quando vi siete incontrati e di come è nato il duo.
Mario: Ciao Giusy, il più grande ringraziamento va a te, per averci coinvolti e resi partecipi in questo interessante progetto Electric Duo Project.
Io e Angelo ci siamo conosciuti al liceo agli inizi del 2007, durante un’iniziativa musicale. Successivamente, alla fine dell’estate dello stesso anno, mi raccontò della sua idea di mettere su un duo chitarra-batteria-voce (alle origini Xunah canticchiava) dalle sonorità ispirate agli anni ’70 e mi propose di entrare a farne parte come batterista. Mi disse di avere già scritto delle parti di chitarra, quindi un giorno ci chiudemmo nella sala prove di un nostro amico e iniziammo subito ad arrangiare i primi pezzi; fu tutto molto spontaneo, nessun limite stringente sul genere musicale, solo qualche suo commento ironico sulla mia cresta punk, che contrastava con la sua vocazione per i ‘70s. Circa quattro mesi dopo arrivò il primo Ep L’Origine.

2) Voi vi chiamate LE SCIMMIE, un nome insolito, come siete arrivati a questa scelta? Lo sapevate che una delle prime band all-female italiane portava lo stesso nome, negli anni '60? Erano di Modena.
Xunah: E' la classica domanda che ci viene fatta praticamente sempre! La risposta è semplice, in realtà è un nome che avevo in mente fin da quando ho iniziato a pensare al progetto; senza un motivo ben preciso o almeno non lo ricordo, suonava bene!
Della band all-female non ne sapevo nulla, mi piacerebbe ascoltare qualcosa a questo punto.
Mario: No, non sapevo affatto questa cosa, non ho mai sentito parlare e ascoltato questa band!
   Il nome della band può essere rivelatore di tutta una filosofia del gruppo e della musica che viene suonata, per questo ritengo sempre importante risalire alla sua etimologia, come per i titoli dei brani o dei progetti musicali, per esempio. Capisco che spesso però vi venga chiesto anche per pura curiosità!
   Per quanto riguarda Le Scimmie di Modena degli anni '60, purtroppo non sono a conoscenza di registrazioni disponibili, anche se molto probabilmente erano una produzione tipica dell'epoca, infatti la novità, lo scalpore, era dato già dal fatto che fossero delle donne a suonare tutti gli strumenti della band! Qui ho però un link di una mostra a loro dedicata.

3) Il vostro primo EP, del 2007, si chiama "L'Origine": la scelta del titolo si riallaccia al concetto dell'origine della specie?  (“L’Origine” live)
Xunah: Si, era un po’ un “ep concept”, abbiamo giocato con il nome. E' stata una bella esperienza propedeutica.

4)Voi componete brani strumentali, come nascono? E come fate a dare un titolo a un brano senza un testo a cui ispirarvi? Me lo sono sempre chiesta; sembra quasi più comoda la scelta dei Karma to Burn, per esempio, di intitolare i loro pezzi strumentali con un numero...
Xunah: Dei titoli me ne occupo io, il concetto è simile allo scrivere i testi e non sono mai buttati lì a caso. Personalmente ho un rapporto alquanto morboso verso l'arte, ultimamente non riesco ad ascoltare quasi nulla di cantato proprio perché molto spesso nel testo non percepisco nessuna emozione vera ma bensì solo il risultato di un lavoro macchinoso. Credo i testi usati per riempire la parte strumentale trovano il tempo che trovano. Le uniche cose cantate che riesco ad ascoltare negli ultimi tempi provengono dal Rap, genere in cui il testo è praticamente il punto di partenza.
Io vedo la propria arte come un qualcosa di strettamente personale, che si parli di testo, di parti di chitarra o di batteria poco importa. Con la musica ho un approccio molto spontaneo. Ho deciso di rendere “Le Scimmie” un progetto totalmente strumentale proprio per dare voce allo strumento e anche all'inconscio, con il tempo mi sono reso conto che praticamente tutte le composizioni non sono state ne' pensate e ne' tanto meno mai scritte, sono nate semplicemente e spontaneamente tra cervello e mani.
La cosa bella è che in ogni pezzo, in post produzione, rivedo lati di me stesso e a questo punto tramite un lavoro inverso il brano acquisisce il titolo. Molto interessante, come approccio.

Mario: I brani nascono sempre durante interminabili jam-sessions in sala prove. Angelo mi propone un riff di chitarra e poi suoniamo a ripetizione finche  trovo una ritmica; se quello che viene fuori ha un senso ed è migliorabile andiamo avanti, altrimenti è tutto da dimenticare! Fino ad ora non è mai nato neanche un brano a partire da ritmiche di batteria, ci sarebbero troppi gradi di libertà da saturare, si potrebbe impazzire. Da circa un anno e mezzo registriamo ogni minuto delle prove con una videocamera, in modo da avere traccia di tutto quello che pensiamo e suoniamo.
Credo che la cosa più difficile e meno spontanea (almeno per il nostro caso) sia proprio la scelta del titolo di un brano…infatti nella scaletta del tour alcuni brani nuovi non erano titolati (non lo sono tutt’ora) , li abbiamo sempre identificati con dei numeri e sinceramente senza l’idea di ispirarci ai Karma To Burn… semplicemente penso che sia un problema diffuso! Molto utile anche questo approccio: direi che siete decisamente precisi ed esigenti, nel vostro lavoro.

5) Nell' album “Dromomania” molti titoli ricordano qualche fobia, qualche disfunzione mentale (“Nostofobia”, “Athazagorafobia”, “Frustrazione della psiche”, ecc.) : si tratta anche qui di un concept album? ("Dromomania")
Xunah: Assolutamente si. Il filo conduttore è la Dromomania, il resto deve scoprirlo l'ascoltatore!
(N.d.A. Dromomania= bisogno insopprimibile di fuga dalla dimora abituale o incoercibile tendenza a vagare da un posto all'altro con fughe improvvise)

6) Dall'EP "L'Origine" al vostro primo vero album ,"Dromomania", si sente uno sviluppo stilistico, ce ne volete parlare?
Mario: Si, hai ragione. Dai tempi del primo ep fino ad ora abbiamo affrontato diversi cambiamenti nel nostro modo di suonare. Abbiamo modificato i suoni, i volumi, il modo di comporre i brani, tutto molto spontaneamente e lentamente, tanto da rendercene conto solo col tempo oppure riguardando un vecchio video fatto durante le prove. Penso che la spontaneità sia fondamentale, e  non sempre è artisticamente utile stabilire a priori uno stile musicale.

7) Voi presentate il vostro genere musicale come noise, stoner e psichedelico ma vi ho visti menzionati anche come sludge e doom metal, soprattutto nelle recensioni straniere: vi riconoscete in queste due ultime categorie?
Xunah: In realtà non sappiamo definirci nemmeno noi stessi. Non mi sono mai piaciute molto le etichette in cui catalogare la musica. Diciamo che quei tre sono i generi più attinenti ma non ci sentiamo parte di nessuna categoria in particolare perché infatti anche le ultime due, citate da te, rientrano indubbiamente nel nostro stile. A volte il "genere" musicale serve solo come bussola, tanto per capire in che filone ci si muove, non sempre si vuole etichettare a tutti i costi. E nel vostro caso tutte queste influenze si intrecciano effettivamente in uno stile personale.

8) Ci volete raccontare come vi siete approcciati alla musica e al vostro strumento?
Mario: L’approccio alla batteria è stato esaltante, come se avessi ritrovato improvvisamente un caro amico ritornato da un lunghissimo viaggio, che immaginavo perduto da qualche parte… nient’altro mi ha mai più provocato una sensazione simile. E' stato il tuo primo strumento? Sì, è stato il mio primo strumento, e lo è tutt’ora.
Xunah: Per la musica e soprattutto per lo strumento devo ringraziare mia mamma, mi regalò una chitarra classica verso i quattordici anni.
In quanto ascoltatore tutto è nato attorno ai dodici anni. Iniziai a chiudermi per interi pomeriggi in camera con la sola compagnia di un piccolo stereo, registravo tutto ciò che passava la radio: lo ricordo davvero come un bel periodo della mia vita, un periodo di svolta poiché fino ad all'ora il mio interesse verso la musica era molto basso.

9) Quali sono state le vostre preferenze musicali e quali filoni od artisti specifici vi hanno ispirato per la vostra musica? C'erano anche duo tra di loro?
Xunah: Alla base ci sono gli anni '70. Nel corso degli anni ho iniziato ad ascoltare davvero di tutto ed ormai gli spunti vengono soprattutto da generi che con Le Scimmie c'entrano poco e niente.
Per quanto riguarda i duo metto senza dubbio ai primi posti i Lightning Bolt e gli Om. Ah, i Lightning Bolt, il famoso duo noise basso e batteria del Rhode Island (“Dracula Mountain”)!
   Invece, Xunah, cosa ascoltavi nello specifico dei mitici anni '70?
Xunah: Sicuramente fra tutti i Led Zeppelin seguiti da The Doors, Jimi Hendrix ma anche qualcosa di progressive come ad esempio i Gentle Giant.
   E cosa mi dici dei Melvins? Quando li ascolto ci sento tante Scimmie, lì dentro... a partire dai suoni ("Bullhead" )
 Xunah:  Grandissima band, li ho sempre stimati tantissimo. Credo siano uno dei pochi gruppi presenti sulla scena underground da decenni a non aver mai subito un calo artistico, li ho visti live circa tre anni fa, concerto memorabile.

Mario: Ho sempre preferito la musica punk (spesso anche quella italiana), veloce e alcune volte grezza al punto giusto…non saprei spiegarti il perché. Attualmente ascolto qualsiasi tipo di musica, senza distinzioni a priori, senza ragionare per generi e questo tipo di approccio mi è sempre utile per scoprire cose nuove e idee artistiche differenti. Un duo a cui sto pensando sono gli Om, americani, di grande talento. Anche gli OM sono un altro duo basso-batteria, stoner/psichedelico/doom, dalle interessanti atmosfere sospese, lente ed ipnotiche, con forti sonorità orientali (“Gebel Barkal”).

10) Mentre molti duo chitarra-batteria semplicemente non si pongono il problema di coprire le frequenze assenti del basso, altri usano degli escamotage per rendere il suono della band più corposo; voi avete scelto questa seconda opzione, anzi, mi pare di aver visto negli anni un attento e specifico sviluppo del suono in questo senso: che sia dovuto in parte alla vostra predilezione d'ascolto per 2-piece band basso e batteria? O al fatto che caratteristica dello stoner metal sia proprio una linea e un suono di basso ben presenti e voi avete voluto essere fedeli alle sonorità del genere? Angelo, mi pare che tu suoni una chitarra baritona...
Infine, ci spieghi quali sono gli artifizi che usavi al'inizio e quelli adottati per il suono pieno e corposo che siete riusciti ad ottenere con questo vostro ultimo album?
Xunah: Sono sempre stato affascinato più dalle frequenze basse che da quelle alte, questa cosa mi ha portato spontaneamente ad ascoltare robe che le accentuassero. Ovviamente con l'esperienza c'è stato un miglioramento, avvenuto soprattutto a livello di pedaliera e settaggio, a garantire la corposità e l'aggressività del suono pur essendo soltanto in due. All'inizio il suono era alquanto basilare in confronto ad oggi. Sì, nel brano “Habanero” suono una baritona che non ho da molto tempo ma mi regala belle soddisfazioni!  

11) Ci descrivete la vostra strumentazione?
Xunah: Suono da sempre Epiphone Dot con ampli Vox. Nel tour di Dromomania ho girato con due combo Vox identici per garantire maggior volume e botta sul palco. Come pedaliera di solito faccio uso di Octaver e di Big Muff, con entrambi è stato amore a prima vista e sono fondamentali per me!
Mario: La batteria che uso è una Drum Sound anno 2007, in acero canadese con piatti Zildjian e Paiste.

12) Nel corso degli anni e dei vostri numerosi concerti avete suonato con altre 2-piece bands: ci fate qualche nome? C'è qualcuno con i quali siete rimasti più in contatto? Avete notato un certo senso di "riconoscimento" tra line-up simili?
Mario: Sì, un anno e mezzo fa abbiamo condiviso un live con i Carusella, duo israeliano chitarra-voce-batteria. Per quanto riguarda la musica dal vivo non sento questo senso di riconoscimento tra line-up simili di cui tu parli, non mi sento tanto differente da chi suona in un gruppo formato da molti componenti e quindi non mi sento neanche molto simile a chi suona in una band di due componenti. Dal mio punto di vista, dal vivo è come se gruppi diversi fossero tutti sullo stesso piano; credo che i problemi e anche le limitazioni di un duo debbano essere affrontati a monte, durante l’arrangiamento, il live è solo l’atto finale in cui ormai sei sicuro di te stesso. In questo periodo siamo rimasti in contatto con alcune band, ma nessuna è un duo. Alcune di queste sono i Kepsah (insieme a loro avevamo in progetto di condividere un vinile split, che sarebbe dovuto uscire la scorsa primavera, nel quale andava inserita Habanero…tuttavia per alcuni nostri problemi abbiamo dovuto retrocedere), con i Methadone Skies, band di Timisoara, con la quale abbiamo condiviso la maggior parte dei live durante il Dromotour e con gli Aidan, gruppo di vicino Padova, i quali hanno previsto l’uscita del loro primo disco per gennaio 2013. Sono in molti a dirmi questa cosa, alla fine: ossia che i duo, tra di loro, non vivono nessun affiatamento personale. Eppure poi si vedono serate in tema duo, mini festival di duo... a me l'idea del "tema" è sempre piaciuta, e in quanto "minoranza" originale e non necessariamente capita, ho da sempre sentito affinità con line-up simili. Dovrà lavorare tanto, allora, l'EDP, per espandere questo senso di appartenenza!
   Ah, i Carusella! Tamara è il mio modello ideale di chitarrista... una vera Rocker! (“Star Quality”)
   E per quanto riguarda i Kepsah: intendi proprio la band psichedelica trentina, miei conterranei?
Mario: Certo, proprio loro!

13) Avete conosciuto qualche band, di nome o di fatto, grazie all'apporto dell'Electric Duo Project, in questi anni?
Mario: Abbiamo conosciuto alcune band di nome…di fatto no, non abbiamo avuto mai quest’occasione.


14) Le Marche e l'Abruzzo sono tra le regioni italiane con il maggior numero di duo elettrici in Italia (oltre a voi penso ai VERSAILLES, a iL dUo, ai TOYS EATERS, ai CATACUMBAS e agli ABOVE the TREE& E-SIDE, per es.), mi sapete dare una ragione a questo fenomeno? Ci sono state delle influenze, a vostro parere? Con molta probabilità il tutto è casuale, ma mi piace sentire il vostro parere in proposito. Avete contatti tra di voi?
Mario: Mi verrebbe da dire che sia andato tutto secondo il caso. Tuttavia, non conosco bene la situazione musicale della regione Marche, quindi non saprei dirti nulla. Conosco leggermente di più l’ambiente abruzzese e, escludendo quello pescarese (che a mio parere è musicalmente il più attivo), sinceramente non mi sembra molto stimolante, quindi sono abbastanza sorpreso dal sentirti dire questa cosa…avrei pensato il contrario! Ovviamente le prime regioni sono quelle con le città più grosse: Roma e Milano. Le regioni "minori" presentano uno, due, o anche nessun duo elettrico, per quanto ne sono a conoscenza, mentre dalle vostre parti tenete abbastanza alto il nome. Complimenti!

15) Siete appena rientrati dal DROMOTOUR, un live tour attraverso Paesi come la Polonia, l'Ungheria, L'Ucraina...  come avete ottenuto le date in posti così lontani? Vi siete appoggiati ad agenzie di booking locali o avete sfruttato le conoscenze di band del luogo?
Xunah: Tutto è nato dalla proposta di una data a Kiev al RobustFest e da lì mi sono messo al lavoro, io stesso, per cercare le altre date, tutto assolutamente autoprodotto! Rinnovo i complimenti, allora! Grazie!

DROMOTOUR, settembre 2012, tour promozionale dell'album "Dromomania".


16) E' credenza comune che nell'Est europeo il rock, in tutte le sue forme, sia più popolarmente accettato. Pare che questo pubblico sia più disposto all'ascolto anche di forme estreme, come il noise, il doom metal ecc. generi che da noi sono sconosciuti ai più. Ci date conferma di questa sensazione? Mi viene in mente, al proposito, una mia amica russa la cui madre 50enne è solita sbrigare le pulizie di casa con i Rammstein a tutto volume... altro che le nostre mamme che canticchiano Baglioni se va bene!
Mario: Canticchiano Baglioni e guardano Pippo Baudo in tv… Nella maggior parte dei posti dell’Est Europa in cui abbiamo suonato, ho avuto la sensazione che il pubblico sia mediamente più interessato e più aperto verso la musica dal vivo, più di quanto lo sia il pubblico italiano…è come se le persone si lasciassero maggiormente coinvolgere dalla musica. Ovviamente questa è una cosa che potrebbe valere in media, infatti i luoghi e le situazioni della musica live non sono mai tutti uguali, ogni serata è diversa da quella precedente…in alcuni posti sei più apprezzato e in altri un po’ di meno. In alcune zone del nostro Paese servirebbe uno scossone culturale, un vero movimento culturale giovanile per stabilire in po’ di innovazione nei vari generi artistici, oltre che una pesante rivoluzione per cacciare via i ladri e gli sciacalli al potere. Entrambe valide considerazioni...

17) Scorrendo il vostro simpatico resoconto di viaggio sul blog dedicato al DROMOTOUR (qui) ho spesso sorriso nel leggere certe avventure che vi sono capitate: volete raccontarci qualche aneddoto in merito? Ed in generale, che idea vi siete fatti dell'Europa orientale e quale ricordo di sé vi ha lasciato?
Mario: Il report del Dromotour è stato interamente scritto da due nostri amici, nonché simpatici compagni di viaggio Marco Taddei e Michele Montagano. Hanno steso un racconto ironico di tutto quello che è realmente successo durante i giorni di viaggio. Abbiamo viaggiato tantissimo, macinando circa settemila chilometri in quasi dieci giorni, non c’era tempo di visitare le caratteristiche dei vari luoghi in cui ci trovavamo giorno dopo giorno, quindi dal mio punto di vista risulta difficile dire di essermi fatto un’idea chiara sull’Est. Sono rimasto colpito da un Paese come l’Ucraina, mediamente povero: è facile notare come il benessere sia concentrato nelle grosse città, tutt’intorno ci sono distese immense di campagne in cui qua e là si vedono spuntare case di contadini; le strade sono ovunque disastrate (per fare delle tratte di duecento chilometri abbiamo impiegato anche più di quattro ore). Poi nei locali incontri la gente, che è spensierata, ascolta la musica divertendosi parecchio e non spiccica neanche una parola in inglese. Un episodio particolare che mi viene in mente è questo: ci troviamo a Chernigov, penultima data in Ucraina, suoniamo con gli amici Methadone Skies; dopo aver finito di suonare, arrivato il momento di rimontare sul furgone e avviarci verso il luogo in cui dobbiamo passare la notte, scopriamo che l’organizzatore della serata non c’è più, è sparito senza dire nulla a nessuno; proviamo a chiedere ad alcuni ragazzi presenti nel locale ma non parlano inglese; dopo aver aspettato quasi un’ora e mezza lo vediamo che torna visibilmente ubriaco e inizia a scherzare e a dilungarsi in chiacchiere. Finalmente decide di accompagnarci a dormire ma, prima di farci salire al quinto piano del palazzo in cui c’è un suo appartamento riservato a noi, inizia a farci degli strani scherzi con l’ascensore e dice di non ricordarsi precisamente il piano dell’appartamento (i Methadone Skies hanno già proposto di ucciderlo ma noi diciamo che è meglio pazientare ancora); dopo averci fatto accomodare nell’appartamento decide di darci il compenso della serata e dal portamonete tira fuori dei dollari... Anche l'imprevedibilità durante i tour ha il suo fascino!

Xunah: E' stata una bellissima esperienza, a tratti molto stancante, dopo dieci giorni di furgone ne esci quasi devastato ma ne vale la pena! Entri in contatto con realtà e culture che non avresti mai nemmeno immaginato. Il tour serve anche a questo, scambiare e condividere idee e pensieri con gente abituata a vivere realtà alquanto differenti dalle nostre. Abbiamo suonato anche in posti molto poveri e abbiamo trovato un calore da parte del pubblico davvero inaspettato.
Suonare per una decina di giorni di fila ti fa capire molte cose e ti rende sicuramente molto più professionale, impari a gestire bene tutte le tempistiche che girano attorno ad un live.
Momenti di tensione in particolare non ce ne sono stati a parte ogni tanto in furgone! ahah

18) Angelo, di recente hai aperto Frekete, la tua 'Agenzia di Booking (qui) che è in grado di organizzare live-tour in tutta Europa: anche qui, come si fa ad avere agganci così ad ampio spettro? In Italia so che avete suonato pressoché dappertutto, quindi avrai le tue conoscenze, ma all'estero sembra un po' più difficile.
Xunah: In realtà non è un'agenzia booking, è prettamente ufficio stampa.
Si è trasformata in booking nel caso del nostro tour.

19) Vedo che molti musicisti per poter "campare" degnamente, o per poter diminuire i live col passare degli anni (di solito in coincidenza con la formazione di una propria famiglia), si cuciono addosso un lavoro fisso, sempre inerente alla musica: può essere dare lezioni in qualche scuola musicale, aprire un negozio di strumenti (una volta anche di dischi), aprire uno studio di registrazione, gestire un locale di musica live... La tua Agenzia si colloca in questo senso oppure nasce solo dal desiderio di dar frutto a tutti i contatti che sei riuscito a crearti negli anni? Secondo te, una comune band underground, seppure molto attiva, quante possibilità ha di vivere dei propri live o vendita di dischi, qui in Italia? Ti risulta che in altri Paesi la situazione sia simile?
Xunah: La mia agenzia è nata dall'esperienza che ho acquisito in questi anni sia come musicista che come promoter. Vivere di musica, a livello underground, ormai è difficile un po' per tutti, anche all'estero la situazione non è cosi rosea come si possa pensare ma finché c'è passione ce la si fa! E noi vi auguriamo di ottenere sempre grandi soddisfazioni!
Grazie mille :)

20) Siete ancora studenti (e caso mai di cosa) o lavorate? Come immaginate il vostro futuro, diciamo tra dieci anni?
Mario: Studio all’università. In realtà non immagino minimamente il mio futuro e  sono preoccupato, oltre che incazzato.
Xunah: Al momento sono uno dei tanti, troppi, alla ricerca di un lavoro!

21) So che Le SCIMMIE è un duo con grande voglia di emergere nel panorama musicale italiano: avete sempre curato i vostri suoni, avete inciso personalmente, vi siete pubblicizzati su molti canali televisivi, radiofonici e cartacei, avete registrato dei video professionali. E tutto questo con il vostro unico sforzo, autoproducendovi, investendo molto tempo e denaro. Ritenete che questa sia la strada vincente per una giovane band che vuole tentare di ritagliarsi un suo spazio specifico nel panorama musicale nazionale? Che consigli vi sentite di dare a chi vuole tentare questa strada?
Mario: Il nostro progetto è totalmente autoprodotto, qualsiasi iniziativa, dalle registrazioni al viaggio in Est Europa; per noi è molto dispendioso, a volte anche troppo, dato che siamo solamente in due. Tuttavia credo che questo sia il metodo più efficace per una band emergente. Stiamo scoprendo che non sempre è facile trovare la via più lineare possibile quando vuoi raggiungere un determinato obiettivo, data la grande quantità di sciacalli che c’è in giro, pronti a piombarti addosso; solo l’esperienza ti viene in aiuto, puoi fidarti solo di te stesso, poi se percorri la strada giusta e se le cose vanno bene qualcosa di bello arriva.

Xunah: Riscontrare che il nostro progetto piace sempre a più persone, provenienti da svariate parti del mondo, e pensare che è tutto promosso solamente da noi non può che farci un grandissimo piacere.
Bisogna cercare di essere se stessi e non puntare subito a qualcosa di inarrivabile.

22) Infine, ci anticipate i prossimi traguardi de LE SCIMMIE?
Xunah: Inizio 2013 registreremo il nuovo disco, vi terremo aggiornati! Siamo già pronti!

23)Un'ultima curiosità, Angelo: il nickname XUNAH da dove deriva e che significato ha?
Xunah: Deriva dai tanto osannati Maya... e significa semplicemente Luna.

   Siamo arrivati alla fine dell'intervista, allora. E' stato piacevole percorrere con voi la carriera del vostro duo e conoscerne i componenti: il gioviale batterista Mario, con il quale mi immagino una piacevole chiacchierata durante un convivio, ed il più schivo chitarrista Angelo Xunah, dalla cui mente e mano sorgono invece gli splendidi riff ipnotici de LE SCIMMIE.
   Vi ringrazio moltissimo per la vostra disponibilità e per le dritte di cui ci avete fatti partecipi. Noi tutti del’EDP vi auguriamo una lunga e soddisfacente carriera musicale, ragazzi! Dalle Origini della Specie all’Evoluzione Finale, quindi! E... tante Lune senza veli...


L'ORIGINE ep 2007, 4 tracce   1.Verrà (propedeutico a ciò che è)  2.L’Origine  3.Siamo solo spoglie  4.Schizofrenia






DROMOMANIA 2010, 10 tracce. Durata 25” Registrato in 4gg.  2.L’oblio mistico  3.Dromomania  4.Athazagorafobia I  5.Athazagorafobia II  6.Frustrazione della psiche  7.Aurantifolia  8.Frekete  9.Il filo di lana  10.Nostofobia







LINK video dei gruppi menzionati:
BLACK SABBATH “Iron Man”  http://www.youtube.com/watch?v=sSRQCMq1gB8
Noise
THROBBING GRISTLE “Something came Over Me” http://www.youtube.com/watch?v=6144RV4c-9w
SONIC YOUTH “Schizofrenia” http://www.youtube.com/watch?v=sf2qYa8c-cA
Stoner
QUEENS OF THE STONE AGE "No one Knows" http://www.youtube.com/watch?v=s88r_q7oufE
Doom
CANDLEMASS “Mirror Mirror” http://www.youtube.com/watch?v=XRHEnREuJZQ                               
CATHEDRAL “Ebony Tears” http://www.youtube.com/watch?v=s7Tll8MNTBY (Voce growl)
Doom Death Metal
MY DYING BRIDE voce growl: “Turn loos the Swans” http://www.youtube.com/watch?v=BvLP6EKHATA Voce pulita: “For You” http://www.youtube.com/watch?v=GOnO3doe44s
PARADISE LOST Growl: “Lost Paradise” http://www.youtube.com/watch?v=DxQfIvCA0VQ  Voce piuttosto pulita “Faith Divides Us Death Unites Us” http://www.youtube.com/watch?v=9BONcpuDcrc 
KATATONIA “My Twin” http://www.youtube.com/watch?gl=IT&hl=it&v=ZPSGS-ymseI voce pulita
Sludge

Nessun commento:

Posta un commento