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Eccoci
al secondo appuntamento del nuovo anno. Dopo tanto clangore di
botti e presentazione, nel corso del 2013, di band "rumorose",
ci soffermiamo oggi su un duo molto particolare, i Melampus, che con
la loro sofisticata elettrowave ci fanno sognare un po'.
Li abbiamo contattati in occasione
dell'uscita del loro nuovissimo album, "N°7", avvenuta il
24 gennaio 2014, di cui presenteremo anche la recensione ad opera dei
collaboratori della Sadik Webzine (qui
la media partnership
). A seguire, l'interessante intervista con i protagonisti.
INTRO
Melampo, "dal
piede nero", discendente di Eolo, è una figura mitologica dell'antica
Grecia. Primo essere umano dotato dagli dei di capacità divinatorie, acquisisce
il dono di comprendere il linguaggio degli animali da due serpi a cui aveva
salvato la vita. Guaritore, fu anche colui che introdusse nella Regione il
culto di Dioniso.
Questo il mito; la
realtà ci porta invece al duo emiliano dei Melampus nelle figure di Francesca
Pizzo e di Angelo Casarubbia. Ancora una volta personaggi eclettici, immersi
nel pane quotidiano dell'arte: entrambi artisti visivi, pittrice e tatuatrice
lei, fotografo lui, musicisti, ovviamente, entrambi. Due Melampi coraggiosi, in
grado di sublimare le più sottili emozioni dell'animo umano trasportandole in
note, e confezionandole in brani eleganti e raffinati, dalle atmosfere eteree e
dilatate, sospese... niente delicatezza new-age, però! Piuttosto un percorso
lento e fosco, dove le venature noir e l'ambientazione dark la fanno da
padrona. Francesca ci accompagna con i suoni eterei della sua chitarra e
l'ausilio oculato dell'elettronica, nei suoi mondi intimi e sognanti; con la
voce sussurrata e il cantato ripetitivo come un mantra ci porta
all'esplorazione del subconscio, mentre Gelo sottolinea, con l'ausilio di
batteria, droni e loop, l'atmosfera ipnotica proposta dalla sua compagna.
Se i Melampus
provenissero dall'India, la loro musica sarebbe un raga della sera...
BIOGRAFIA
Di stanza a Bologna
i due formano la band a fine 2011: Francesca aveva fino ad allora accompagnato
al basso il cantautore Bolognese Renzo Picchi con il progetto NEL DUBBIO,
mentre Angelo militava nel trio new-wave BUZZ ALDRIN (dal nome del secondo
astronauta statunitense a porre piede sul suono lunare).
In pochi mesi
presentano il loro primo, omonimo Ep autoprodotto e con questo esordio fanno subito parlare di sé. La
critica li osanna apprezzando i loro suoni ricercati, nonostante il minimalismo
compositivo, e la loro originalità, nonostante quei brani siano più adatti ad
un pubblico di nicchia, o più attento e critico come quello straniero... Loro
stessi scrivono i testi in inglese perché si sentono vocati ad un pubblico più
internazionale e non si preoccupano di adattarsi per "piacere" a
tutti i costi. La loro è una filosofia pura, di semplice e totale espressione
artistica, senza ricercare necessariamente, come dice la stessa Francesca, il
maggior numero di Like su Facebook... E così, com'è sicuro che i due guardano
al passato per l'ispirazione dei loro brani (lisergia anni '70; suono
britannico anni '80 di etichette coma la 4ad), similmente il loro futuro è destinato all'estero, Oltremanica od
Oltreoceano che sia.
Già l'anno successivo esce il
fortunato "
Ode Road", un nove tracce registrato a
Maggio 2012 da Giovanni “Vanni” Garoia ed Emanule “Nene”
Baratto negli studi dello storico locale bolognese Locomotiv Club,
ora anche etichetta discografica. Gli accostamenti stilistici si
sprecano: la voce della Pizzo viene, a seconda del brano, comparata a
P.J.Harvey, a Nico, a Lisa Gerrard, Cat Power... (pur essendo in
realtà molto più simile a quella di
Mazzy Star degli Opal
)
e nelle loro composizioni si sente di tutto: gli immancabili
Joy Division, un po' di garage, interventi noise, della psichedelia
alla Doors, echi dei Velvet Underground. Vengono spesso affiancati ai
KILLS, un altro duo
famoso lui-lei, britannico, ma il metronomo è da abbassare al numero dei
battiti cardiaci a riposo nello stile di gruppi come i Cranes, della già
menzionata 4ad, o come i Galaxie 500, band newyorkese fine anni '80,
ispiratrice del genere musicale Slowcore (e i cui batterista e bassista, al
loro scioglimento nei primi anni '90, fonderanno il duo Damon e Naomi). La
verità è che i nostri due Melampi propongono qualcosa di molto più personale:
un'atmosfera onirica, conturbante, a volte, una new-wave scura, melanconica e
sognante, ipnotica come la voce che l'accompagna, assolutamente unica e
distintiva. Eppure, nonostante l'uso dell'elettronica, il sound rimane grezzo,
scarno ed essenziale, diretto all'ascolto; l'elettronica è infatti più vista
come abbellimento sonoro che non come mezzo stesso di espressione, o come base
su cui sviluppare le idee musicali degli strumenti. Quel che ne risulta è un
rock ai minimi termini la cui miglior definizione forse resta quella di
"Ethereal Wave"...
Ben quattro
brani di “Ode Road” vengono richiesti per la colonna sonora del
film “L'uomo doppio”, del pugliese Cosimo Terlizzi; applaudito al
Torino Film Festival 2012, è stato prodotto dalla Buena Onda di
Viola Prestieri, Valeria Golino e Riccardo Scamarcio
(http://cosimoterlizzi.com/luomo-doppio/).
In
occasione della promozione dell'album, un'intervista a Francesca esce
sulla rivista femminile Elle (qui)
Passa soltanto un altro anno ed
ecco che i due si presentano con il loro secondo nove tracce, "N°7",
registrato nel corso del 2013 sempre agli studi del Locomotiv Club di
Bologna da Lorenzo "Loz" Ori (sound engineer dai A Toys
Orchestra/Massimo Volume) e Giovanni Garoia; impreziosito da ospiti d'eccezione
quali Enzo Moretto ed Ilaria d'Angelis (A Toys Orchestra) è uscito in data 24 gennaio 2014.
Prodotto da
Locomotiv Rec in collaborazione con la Riff Records di Bolzano, viene
distribuito da Audioglobe.
Forse maggiormente fruibile del precedente,
grazie a melodie più marcate, i Melampus rimangono comunque fedeli a sè stessi;
suggerito a chiunque ami, con la musica, soprattutto sognare.
Qui la presentazione del
primo estratto "Warehouse",
Qui "7 Stones", il
primo video dell'album
Qui la nostra
RECENSIONE ad opera di Mørke dello
staff della Sadik Underground Review.
E
qui la lista, in
continuo aggiornamento, delle date del tour promozionale
Francesca Pizzo è
nata nel 1981 a Bologna, città dove si laurea in Accademia delle Belle Arti.
Dopo anni di attività come pittrice, fotografa e tatuatrice, si dedica ora
principalmente alla musica.
Angelo Casarubbia,
classe '78, in qualità di fotografo collabora con Les Femmes (
www.lesfemmes.it),
distaccamento di Arte d'Opera (
www.artedopera.it), il cui titolare Angelantonio
Pariano, figura eclettica, è designer industriale, grafico, fotografo,
videomaker, nonché autore dei video di "The Path "e "7
Stones" (di prossima uscita) dei nostri Melampus.
Facebook:
Streaming:
Mail:
Come ben sa chi
segue regolarmente i nostri post, amo sempre aggiungere un paio di parole in
riferimento alle case discografiche selezionate dai nostri duo, o comunque
nominate nel corso dell'introduzione all'intervista. E' il caso oggi della LOCOMOTIV
RECORDS di Bologna: il Locomotiv è live club, etichetta discografica,
laboratorio video e studio di registrazione. Nato nel 2007 dapprincipio come
live club, si pone fin dall'inizio l'obiettivo di portare in città band
ricercate e di qualità, oltre che valorizzare quelle già esistenti in zona. Con
oltre 500 concerti all'attivo, ricordiamo giusto i mitici Melvins, i Verdena, i
Suicide, i Codeine... Divenuto uno spazio polivalente, capace di ospitare non solo
concerti dal vivo ma anche sessioni di registrazione, nel 2010 uno dei
fondatori, Gabriele Ciampichetti, allarga la proposta musicale fondando appunto
la Locomotiv Rec. Attualmente gli artisti prodotti dalla label sono giusto una
manciata: gli Eveline, i Crazy Crazy Worlds of Mister Rubik ed oltre i nostri
Melampus anche un altro power duo: gli ABOVE THE TREE & E-SIDE
("Wild", 2012). Above the Tree è un progetto solista del chitarrista
marchigiano Marco
Bernacchia. Personaggio eclettico ed innovatore, propone una
musica etnofolk d'avanguardia con richiami all'Africa tribale e al blues delle
origini. I suoi live strepitosi lo vedono proporsi al pubblico con una maschera
da gallo sui palchi di tutta Europa, in un tour che lo impegna per quattro anni
consecutivi. Al suo rientro in Italia l'incontro con il batterista Matteo
"Tegu" Sideri da cui il duo con base ad Ancona. Attualmente il
progetto -SIDE si sta trasformando in un trio (Bernacchia con il duo percussivo
DRUM ENSEMBLE DU BEAT) vista la passione di Marco per le collaborazioni e gli
altri innumerevoli impegni musicali del Sideri (con l'elettronica analogica
sperimentale nei MICROMASSIVE, altro duo interessante, sebbene senza chitarra
ne' batteria; il nuovo ruolo di batterista nei RONIN, band capitanata da Bruno
Dorella, qui in veste di chitarrista, già batterista nei duo OvO e Bachi da
Pietra; l'accompagnamento nei Gipsy Ruffina).
Ritornando più da vicino alla nostra etichetta, aggiungiamo
una piccola nota: esiste anche la Locomotive Records (o Locomotive Music),
notare la -e finale, con sede in Spagna, assolutamente da non confondere...
Tra le varie media partnership del progetto Locomotiv c'è
RADIO CITTA' DEL CAPO, un'emittente edita dalla Voli Group, cooperativa
bolognese molto ampia, con oltre 200 soci lavoratori e operativa in vari ambiti
culturali: settori di comunicazione e informazione, cinema e audiovisivo,
gestione di biblioteche ed archivi, animazione culturale per la fascia d'età
0-18. RCDC è tra i fondatori del circuito radiofonico "Popolare
Network" (una serie di radio del Nord Italia -Firenze, Bologna, Bolzano- con
capofila Radio Popolare di Milano e che concordano dei programmi
comuni); sulle loro reti va quindi in onda il programma
AREA51, il primo spazio live radiofonico di Bologna dedicato alle nuove realtà
musicali con spiccate sensibilità artistiche e contenuti innovativi. 30 minuti
di live in studio e poi la chiacchierata con i membri delle band.
Grazie a quest'ideologia, tenetevi forti, numerosissimi duo
sono passati per i loro studio!!! Oltre ai concittadini Melampus e Above the
Tree & E-Side, si sono avvicendati ai microfoni del programma Area51 nomi
come gli acclamatissimi BUD SPENCER & BLUES EXPLOTION, il trio senza basso
BETTY POISON, da cui sono partite tutte le nostre interviste, ed altri duo non
elettrici come i SCHONWALD (basso e chitarra, degli ex Pitch, che sviluppano le
loro melodie sopra una base di drum-machine e synth), i QUAKERS AND MORMONS
(duo hip hop sperimentale), il duo di chitarre sognanti UYUNI o basso e
chitarra MAYA GALATTICI e molti, molti altri ancora.
Tutte le band ospitate negli studi di Radio Città del Capo
sono comunque degne di nota, incredibilmente interessanti e ottima
rappresentanza della musica alternativa italiana. In conclusione: programma
radiofonico assolutamente da non perdere.
In occasione
dell'uscita di "N°7", Billy e Gelo si sono avvalsi della
collaborazione di una seconda etichetta discografica indipendente, nello
specifico la RIFF RECORDS di Bolzano. Nata nel 2006 da due amici
cofondatori, Paolo Izzo e Matteo Meloni, si pone l'obiettivo di dare spazio
alle giovani band locali aprendo però i confini anche al rock "indie"
italiano. Buoni finora i risultati culturali del progetto. A fine 2011, infine,
Paolo Izzo apre il Riff Records Store, un piccolo negozio, controtendenza in
questi anni, di strumenti musicali ma soprattutto di dischi: cd, ma anche i
vecchi, adorabili vinili.
Propongono anche servizi di amplificazione per i
concerti e la stampa dei dischi. In quanto Vinilificio Point (negozio
convenzionato al circuito Vinilifico, che conta vari punti in Italia, Spagna,
Portogallo e Mosca), assicura in breve tempo la stampa su vinile, anche in
tiratura limitata, di ogni tipo di master. Ambizioni del progetto? Diventare un
punto di riferimento e d'incontro per i musicomani e i musicisti della città.
Infine eccoci alla
storica 4AD Records, etichetta britannica indipendente fondata nel
lontano 1979 da Ivo Watts-Russell e Peter Kant. Nata inizialmente col nome di
Axis Records, deve in breve cambiarlo per problemi di omonimia con un'altra
casa discografica. Verrà scelto il nome di 4AD ispirandosi al nome di un
bollettino pubblicitario. In breve P.Kent lascia la 4AD per fondare un'etichetta propria,
mentre Ivo fa disegnare dal famoso Vaughan Oliver, proprio in questo periodo,
l'attuale marchio della label.
La 4AD fa parte di
un circuito di etichette, il gruppo Beggars Banquet Records, assieme a label
come Matador Recs, Rough Trade Records e XL Recordings.
Specializzata in musica psichedelica degli anni '80, fu una
delle prime etichette a proporre musica post-punk. Ricordiamo tra i loro,
innumerevoli artisti, nomi famosi come i Dead Can Dance, Bauhaus, i Lush,
Pixies, Mark Lanegan Band, This Mortal Coil... Tuttora attiva.
VIDEO
PROPOSTI
MELAMPUS
Melampus live al Locomotiv Club di BO 16.11.12
INTERVISTA
1. Benvenuti Francesca e Angelo
nel nostro spazio EDP.
Voi siete entrambi artisti visivi
oltre che musicisti; Francesca, tu sei anche polistrumentista (piano, basso,
chitarra). Quando e come è iniziato il vostro percorso musicale? Quale l'arte
nata per prima?
-Francesca: mi è capitato di avere a che fare prima con una
matita che con uno strumento musicale, ma parlando di percorso artistico vero e
proprio ho sempre portato avanti le due cose parallelamente. Le mie prime
esperienze musicali risalgono all'adolescenza e ho preso parte a vari progetti
rimasti spesso chiusi nelle quattro mura delle sale prova.
-Angelo: per me è venuta prima la musica. Ho iniziato a 18
anni come batterista punk-hardcore e da lì ho suonato in varie band le cui
esperienze mi hanno portato a ciò che sono e a ciò che suono adesso.
2. I pro e i contro di lavorare
così in simbiosi...
-A: fino ad ora non ho trovato molti contro, ma numerosi
aspetti positivi. Il nostro modus operandi è frenetico e dinamico. Ci
confrontiamo tutto il giorno ed essere un duo velocizza i tempi di lavoro.
3. La vostra musica si rifà a un
certo tipo di elettrowave anni '80. Con che musica siete cresciuti? Quali i
vostri idoli di riferimento? Cosa ascoltate attualmente?
-A: ci piacciono generi diversi ma che tra loro hanno un
comune denominatore sonoro. Per farti un esempio possiamo ascoltare Lee
Hazlewood, i Bauhaus o Soap and Skin e subito dopo gli Einsturzende Neubauten.
Sono tutte cose diversissime tra loro, ma non noti un filo rosso? Ultimamente
ascolto Dream River di Bill Callahan, Folklore dei 16 horsepower, One man's
treasure di Mick Harvey e i Sonic Jesus, amici sonici di Latina che vanno visti
dal vivo.
-F: tra i miei ascolti recenti Julia Holter, Colin Stetson e
i tanto amati Low.
4. Bologna è sempre stata un
interessante centro culturale. Come vivete la città in questo senso?
-F: ci sono tante realtà, affini o meno, a Bologna. E' bello
potere visitare mostre, avere sempre concerti da vedere. Tendiamo a frequentare
principalmente i nostri amici più cari, musicisti o meno. E quando è possibile
cerchiamo di collaborare con loro.
5. A Bologna abita una
cantautrice trentina, mia corregionale: Maria Devigili; anche lei suona spesso
in duo, accompagnata alle percussioni dal marito Stefano Orzes. Avete avuto
modo di incontrarvi e conoscervi?
-F: li conosciamo entrambi e ci incrociamo ogni tanto in
giro, purtroppo però non siamo ancora riusciti a vederli dal vivo.
6. A parte il primo Ep
autoprodotto, i vostri due album sono stati registrati e prodotti dalla
Locomotiv Records, una realtà polivalente e molto interessante, lì a Bologna.
Ce ne parlate un po'?
-F: è stata una fortuna per noi imbatterci in Gabriele
Ciampichetti e cominciare a lavorare assieme. Ci ha dato la possibilità di
pubblicare il nostro primo disco e il Locomotiv Club resta per noi un punto di
riferimento a livello di proposta musicale in città, offrendo concerti di qualità.
7. Con questo secondo album vi
siete appoggiati anche a una seconda etichetta, nello specifico la Riff Records
di Bolzano. Ci spiegate le motivazioni e i vantaggi di collaborare con più case
discografiche in simultanea?
-A: dietro a Melampus ci sono diverse persone al lavoro. Ci
piace pensare che con l'aggiunta della Riff la nostra squadra si sia allargata
e abbiamo trovato nella figura di Paolo Izzo un nuovo compagno di viaggio.
|
Locomotiv Club, Nov.2012, foto di Matilde Soligno |
8. "N°7" è uscito a
stretto giro di posta dall'album precedente, "Ode Road": quando avete
creato i brani? In piena tournè? Come nascono, in generale, le canzoni dei
Melampus? E quali le tematiche?
-A: i primi brani di N°7 sono nati a due mesi dall'uscita di
Ode Road e da lì abbiamo composto fino a poco prima di entrare in studio, anche
mentre eravamo in tour. Non abbiamo un metodo di scrittura definito. A volte si
parte da un testo, altre volte anche solo da un suono.
-F: i testi trattano di svariati argomenti. Guardians è il
passaggio da un luogo o uno stato ad un altro, GAD è un attacco di panico,
Hungry People lo strano modo in cui viviamo, maltrattando e schiavizzando
animali, senza farci le giuste domande e preoccupandoci solo del nostro ego, 7
stones è un puzzle onirico... Ogni brano ha una sua identità difficile da
riassumere in breve.
9. Perché la scelta di questo
titolo, N°7?
-F: non c'è nulla di più preciso e più effimero di una
cifra. Ad ogni numero ne precede e ne segue sempre un altro, quindi forse è
solo un battito tra il 5 ed il 6. O ciò che nella tua mente significa il numero
7. Oppure altro ancora.
10. Quali le differenze, secondo
voi, e le linee di continuità tra questi vostri due lavori?
-A: per noi questo disco è naturale conseguenza di Ode Road,
non ci siamo fatti molte domande in merito.
11. Raccontateci qualcosa del
video di "7 stones", il secondo brano estratto dal vostro ultimo
album.
-A: il soggetto è stato creato da noi assieme al regista,
Angelo Pariano. Abbiamo pensato ad una protagonista da sola sul palco di un
teatro. Ad una serie di movimenti che richiamassero qualcosa di diverso da ciò
che realmente sono. Tutto è stato poi curato dal regista stesso assieme alla
nostra amica Alice che ha interpretato il ruolo principale.
|
Dal film "L'uomo doppio" di Cosimo Terlizzi |
12. I vostri brani sono molto
evocativi e in questo senso si adattano bene alla trasposizione
cinematografica. Infatti, ben 4 brani di "Ode road" sono stati
utilizzati per la colonna sonora del film "L'Uomo Doppio" di Cosimo
Terlizzi. Ci raccontate qualcosa di questa esperienza?
-F: in occasione di una serata alla quale noi e Cosimo
collaboravamo per realizzare uno di vari eventi organizzati da Christian
Rainer, Cosimo, di cui conoscevamo e seguivamo già il lavoro, ci ha chiesto
qualche brano per un progetto che ancora non sapeva sarebbe diventato un film
vero e proprio. Abbiamo accettato a scatola chiusa e oggi posso dire sia stata
un'ottima cosa.
13. Parliamo di suoni: come duo
elettrico non vi presentate soltanto con chitarra e batteria ma fate anche uso
dell'elettronica, sebbene in modo elegante ed oculato. Parlateci di questa
scelta, e del suo uso in fase di registrazione piuttosto che durante i live.
-A: quella che definiamo elettronica non lo è in senso
stretto, perchè si tratta di parti campionate, come loop o suoni. Il suo ruolo
cambia da brano a brano, a volte un loop regge una struttura intera, in altri
pezzi manca del tutto. Fondamentalmente quello che c'è sul disco è ciò che
portiamo anche dal vivo.
14. So che vi sentite vocati
all'estero ma finora il vostro centinaio di date in soli due anni di attività
vi hanno visti esibirvi perlopiù in Italia: a quando il grande passo di un tour
Oltremanica o addirittura Oltreoceano? Vi vedrei così bene in qualche localino
di New York...
-A: anche noi ci vedremmo bene, ma non avendo i giusti
contatti al momento giusto continuiamo a provarci senza esserci ancora
riusciti.
15. Francesca, tu dipingi e dopo
il diploma all'Accademia delle Belle Arti di Bologna hai partecipato a
numerosissime mostre. Ora che sei molto impegnata con i Melampus arrivi ancora
a dedicare del tempo alla pittura? So che l'art work di entrambi i vostri album
è opera tua.
-F: la ciclicità ritorna. Ci sono momenti in cui il visivo
ed il sonoro coesistono pacificamente. In altri casi mi è necessario
prediligere un linguaggio artistico piuttosto che un altro. O dovrei dire che
il linguaggio stesso sceglie me come mezzo. Al momento la musica assorbe molte
delle mie energie e alla pittura penso con grande nostalgia. Non è affatto
negativo, credo. Entrambe le copertine
sono scaturite da un'idea di natura in qualche modo corrotta. Il levriero di
"N°7" è uno dei nostri cani: Rita. L'abbiamo adottata tramite
l'associazione "Progetto Spagna", che come altre salva i levrieri (ma
non solo) abbandonati perchè ormai
incapaci di cacciare o di gareggiare nei cinodromi. Quindi ormai impossibili da
sfruttare. La realtà di queste creature magnifiche è drammatica in vari paesi
del mondo e sono ancora in troppo pochi a parlarne. Il levriero è la nostra
fenice.
16. Ho avuto il piacere di
visionare alcuni tuoi quadri, dei disegni a matita e grafite, dall'effetto
molto delicato, etereo come la musica che ti contraddistingue. C'è un sentire
che li accomuna? Nello specifico quei quadri rappresentavano dei busti, dei
ritratti (c'è anche Angelo!), gli occhi chiusi nel volto... poi particolari di
viso, bocche, espressioni... il tuo mondo creativo è tutto rivolto all'interno
e al particolare? Al mondo dei sentimenti e delle e mozioni private? ...attingi
al subconscio o a sfere più elevate, per la tua ispirazione?
-F: quella serie di ritratti è frutto di un periodo
particolarmente delicato, per me. E' capitato che diversi lavori di quella
serie venissero esposti, ma nel frattempo ne ho realizzati anche altri che
quasi nessuno ha visto. La dimensione del disegno è caratterizzata da un tempo
dilatato in cui non posso non confrontarmi con me stessa. In ognuno di quei
ritratti i soggetti sono portavoce di un mio preciso stato di isolamento e di
una sorta di obbligata cecità.
|
"His
Unknown Pleasure, parte II
Performance
all'inaugurazione della mostra
"Innanzi
Tutto",Galleria Oltredimore di Bologna,
gennaio
2013. Scatto di Vera Roveda
|
17. Francesca, tra pittura, fotografia, musica e tatuaggi (quelli di Angelo sono tutti ad opera tua?), hai avuto modo di sperimentare l'arte a 360 gradi: qual è la disciplina in cui ti senti di esprimerti al meglio? E quale lo strumento preferito da suonare?
-F: se avessi trovato un linguaggio a me più congeniale,
avrei da tempo abbandonato gli altri. Gli ultimi tatuaggi di Angelo li ho fatti
io, ma ne aveva già molti. All'ultima domanda potrei rispondere al rovescio: lo
strumento che amo meno suonare è la chitarra. Ma sono una feticista
dell'oggetto in sè.
|
Ultimo tatuaggio ad opera di Francesca |
18. Angelo, in qualità di
fotografo porti avanti altre collaborazioni oltre a suonare: come riesci a
gestire il tutto con gli impegni musicali della band? Penso soprattutto ai
periodi in tour...
-A: Da due anni a questa parte dedico più tempo possibile ai
Melampus cercando di continuare la collaborazione con Angelo Pariano di
Artedopera.
19. Parliamo un po' di nomi...
del significato di Melampus ormai sappiamo tutto, ma perché questa scelta per
identificare il vostro duo?
-F: siamo vegani ed in una certa misura impegnati sul fronte
dei diritti animali. A tratti nei testi parliamo anche di questo, e di come
l'umanità stia rotolando verso baratri di indifferenza. La vicinanza e la
frequentazione di animali, domestici e non, può sensibilmente cambiare le
nostre vite in meglio. Cominciare a parlare la loro lingua è piuttosto
naturale, col tempo (N.d.a. come spiegato nell'intro, Melampo aveva il dono
della comunicazione con gli animali).
Ok, penso che ci siamo conosciuti
un po' meglio, ora. Ed è stato proprio un piacere.
Vi faccio quindi i migliori
auguri per la promozione del vostro nuovo album e per tutta la vostra
interessante carriera musicale ed artistica. Un saluto dall'EDP tutto!
DISCOGRAFIA
MELAMPUS 2012, Ep autoprodotto
1.15 feet 2.Thirst 3. 372 4.Double Room
ODE ROAD 2013, Locomotiv Rec (altrock, slowcore, ethereal wave)
1.Freedom Day 2.Joel 3.The Path 4.Fall 5.Thirst 6.Introduction 7.Double Room 8.Dots 9.Walk with me
N°7 2014, Locomotiv Records/Riff Records, distribuito da Audioglobe
1.Warehouse 2.7 Stones 3.While we float 4.Hungry People 5.Rob 6.Guardians 7.GAD 8.The Gun 9.Waltz for Nina
Qui la nostra RECENSIONE ad opera di Mørke dello staff della Sadik Underground Review.
E qui un'interessante intervista su N°7
Altre
recensioni all'album "N°7"
Retrospettiva ed
intervista ad opera di Giusy Elle