giovedì 17 aprile 2014

26. ALLAN GLASS: il duo psichedelico...

   In occasione dell'uscita del loro nuovissimo album, "Magikarp", abbiamo deciso quest'oggi di dedicarci al duo alessandrino Allan Glass. Il chitarrista Marco è una mia vecchia amicizia, fin dall'avventura su Myspace, ed è quindi un gran piacere approfondire finalmente qualche tematica con lui e il suo batterista Jacopo. Presenti anche nella freedownload compilation EDP Vol.1 (qui) con il brano "Plastic Bubble in the Mystic Place", in anteprima da questo album, presentiamo oggi il loro concetto di duo, chitarra e batteria sì, ma impreziositi da interventi di elettronica: Marco utilizza spesso il synth, per conferire quell'aura psichedelica che tanto caratterizza i brani degli Allan Glass, mentre Jacopo alterna la drum-machine al suo set di batteria. Tra i loro brani, sempre diversi da album ad album, potrete trovare composizioni in puro stile power duo, oppure arricchiti da una forte componente elettronica: una concezione ampia di duo elettrico, che non si sofferma sull'uso specifico degli strumenti quanto sul risultato finale della musica stessa.
   Qui il teaser dell'album, realizzato da BARBA BAADER MEINHOF, collettivo di video-artisti visionari che vantano collaborazioni con Ufomammut, ICO e moltissimi altri grandi artisti musicali e non solo e, sempre a loro firma, l'ironico e provocatorio video di "Pallonicini e Pavoni", primo estratto dall'album Magikarp. 


BIOGRAFIA
   Marco Matti e Jacopo Viale sono due giovani Piemontesi classe '89 legati a doppia mandata nei loro progetti. Compagni di scuola fin dal liceo, suonano in questo duo dal 2008, ma Marco è anche fidanzato da sempre con la sorella di Jacopo! Un'affinità tipica e necessaria per chi suona solo in due...
   Entrambi universitari e lavoratori (Marco, il chitarrista, studia filosofia e lavora come fonico; Jacopo invece, oltre a studiare biologia è un gran sportivo e per questo lavora alla Decathlon) non si sa come, trovano anche il tempo per dedicarsi alla musica. Vien da sè che i due non vivono di live set, ma è proprio questo star lontano da lunghe e massacranti tournè che li rende così intimisti e precisi nelle loro composizioni e molto attenti alla sperimentazione.
   E' dello stesso anno di fondazione del duo il loro primo Ep, autoprodotto, "Stanze con Crepe", sei brani tra noise e psichedelia di natura elettronica mentre dobbiamo aspettare gli inzi del 2012 per il loro secondo Ep, "Guzznag" (Toilet Smokers Club Record), un 5-pezzi a base indie-rock sperimentale, eclettico ed imprevedibile come i folletti da cui prende il nome. Di recente uscita infine il primo vero album dei due, "Magikarp", un'opera di otto pezzi con etichetta Nova Feedback. Altro capitolo in nome della ricerca sonora più che del melodico fine a sè stesso, un rock psichedelico con buona dose di sperimentazione elettronica: per l'occasione ecco una lista di recensioni in tema.

   Cosa dire ancora della musica degli Allan Glass... unica, irripetibile, originale, innanzittutto; lontana dagli archetipi del rock indipendente nostrano mantiene un'impronta del tutto personale: chitarre scarne, batteria essenziale, voci sussurate, il tutto condito con dosi massicce di elettronica.
All'interno dei loro brani troviamo accenni a più filoni musicali, dal noise all'ambient, dal postrock allo stoner o allo shoegaze, il tutto miscelato con della sana psichedelia. I loro lavori cambiano spesso direzione, da album ad album, a dimostrazione di come per gli Allan Glass la musica sia in realtà una cosa viva, in continua mutazione, eppure, riuscendo a restare fedeli a sè stessi, restano sempre riconoscibili anche nei loro mutamenti. Le caratteristiche che li contraddistinguono? Ostilità nei confronti della forma-canzone; predilezione di strutture di più ampio respiro, con cambi stile prog; utilizzo dell'elettronica (drum-machine, synth) oltre ai due strumenti più canonici di chitarra e batteria; voce e testi non da evidenziare ma da fondere uniformemente nella struttura del brano; predilezione dei suoni lo-fi, sporchi ed impastati, che ottengono registrando personalmente nello studio Casemate di Marco, a Pontecurone (AL).
   La presentazione è fatta, ora giusto un accenno alle etichette che hanno appoggiato i lavori degli Allan Glass per lasciare infine la parola ai nostri due, in fase dell'intervista a loro dedicata.

TOILET SMOKERS CLUB RECORD
Nata a fine 2008, quest'etichetta discografica Piemontese esce dalla mente di Filippo Morini, il chitarrista e cantante dell'alternative rock band pavese MUSASHIDEN. Nata dapprima come marchio per contraddistinguere i disegni dello stesso Filippo, in breve si evolve in un negozio di t-shirt e infine in etichetta discografica indipendente, il tutto sotto l'egida del DIY (Do It yourself). Nata per promuovere e condividere musica rock sperimentale, art work, foto e video, dapprincipio le band del progetto sono gli stessi Musashiden, i KOAN (ora MOOTH) e i nostri Allan Glass. Qualcosa gestito completamente dai componenti stessi delle band coinvolte, con l’unico scopo di far arrivare le proprie idee agli ascoltatori nel modo più diretto possibile. Lontani da ambizioni economiche, il solo obiettivo è quello di farsi conoscere, ispirare altre persone ed essere in futuro ricordati. Un ottimo esempio di collaborazione tra musicisti alla ricerca di soluzioni comuni ai propri, medesimi problemi e di come la musica oggi si muova anche tramite questi binari autogestiti.
In questo caso specifico esperimento conclusosi con lo scioglimento della band.
Musashiden "Things Behind the Sun"


NOVA FEEDBACK RECORDS
Siamo a Roseto degli Abruzzi (TE) e il fondatore Danilo Di Feliceantonio decide di aprire, nel 2013, questa giovane etichetta underground. E' un progetto, una specie di laboratorio dedicato agli artisti con idee nuove da proporre. Lontana dalle macchinose logiche del mercato discografico, Danilo si pone l'obiettivo di seguire e valorizzare musicisti originali, alternativi, che vivano per la musica in sè invece di rincorrere la fama a tutti i costi. In
quest'ottica non costruisce "personaggi" ma rispetta a fondo le idee di base degli artisti stessi. NFR pubblica così edizioni limitate in numero limitato di copie, di musicisti dalle medesime convinzioni artistiche. Ottima scelta per i nostri Allan Glass che da sempre coltivano uno stile DIY ed amano proporsi in maniera del tutto onesta e trasparente al pubblico, senza filtri di mercato alcuno.



INTERVISTA
1. Ciao a voi, Marco e Jacopo, e benvenuti negli spazi EDP.
Iniziamo vedendo come è nata la vostra passione per la musica, quando inziate a suonare i vostri strumenti e come si forma il duo.
Marco: Io non saprei definire un inizio per la mia passione musicale, penso di averla sempre avuta. Quando ero piccolo (appena nato) mio padre mi faceva ascoltare la musica in cuffia (Beatles, Battisti, Conte, tanta classica, robe così) e lo faceva anche con mio fratello che poi ha suonato il piano. Comunque ho iniziato a suonare la chitarra all’età di 14 anni circa, andando da un maestro ma non studiando mai nulla.
Il duo si forma nel 2008, come non me lo ricordo... abbiamo iniziato a suonare e fine.
Jacopo: Inizio a studiare batteria a Tortona all’accademia Lorenzo Perosi, circa in prima/seconda superiore.
La passione è arrivata soprattutto ascoltando tanta, tanta musica. Il duo si forma da una mia sostituzione al batterista del gruppo precedente di Marco. Da lì inizia la nostra collaborazione

2. Da dove deriva la scelta del vostro nome?
J: Davanti a casa di Marco (dove proviamo) pensavamo al nome da dare e provando nomi a caso è uscito Allan Glass. Io forse avevo detto Allan e Marco aveva aggiunto Glass.
M: Può darsi che sia come dice Jacopo, io non mi ricordo nemmeno questo.

3. Quale il vostro percorso di ascolto musicale?
M- Sono un ricercatore pentito: prima mi andavo a cercare mille gruppi che ascoltavo poco e male e alla fine mi rimaneva poco o nulla e quindi ora ascolto “poca” roba ma cerco di approfondirla. Inoltre attualmente sto ascoltando molto più i gruppi che conosco di persona rispetto a quelli che non conosco.
J- I gruppi che ho ascoltato da quando ero piccolo ad oggi sono infiniti: passo dal grunge dei Nirvana al rock dei Queen al metal dei Metallica, al punk dei Nofx, Blink, Sex Pistols, e poi Bob Marley, Sum 41, Silverstein, Biffy Clyro, Pink Floyd, Iron Maiden, Rammstein, Muse, Placebo, Dinosaur jr, Korn, Queen Of The Stone Age, Kyuss, Foo Fighter…sono veramente innumerevoli.

4. La psichedelia vi è sempre piaciuta tant'è che fate largo uso dell'elettronica nelle vostre composizioni, dal synth alla drum-machine: in un'ipotetica ricetta musicale all'Allan Glass, che quantitativi usereste di strumentazione canonica e quanto di elettronica? Come gestite l'uso dell'elettronica in fase live?
J: Non penso ci sia un giusto quantitativo di una parte o dell’altra. Se un pezzo nasce perché “pensato” elettronico si suona così. Se un pezzo nasce dove l’elettronica non deve esserci non la usiamo. Non abbiamo una ricetta. Si aggiunge in base al gusto del momento.
M: Concordo in pieno, non c’è una ricetta. Dipende.

5. Marco, hai uno studio di registrazione tutto tuo, il Casemate Studio, nel quale avete registrato tutti i vostri 3 lavori usciti finora. Ci parli degli strumenti che usi per registrare e come ottieni i suoni lo-fi che tanto amate? Hai registrato lì anche le opere di altri musicisti, a quel punto trasformi il tuo assetto in funzione dei suoni richiesti oppure lavori solo con band dalla filosofia comune?
M: Più che uno studio mi piace chiamarlo Laboratorio Artigianale per la registrazione e la manipolazione sonora (che poi non è altro che la stanzetta dove proviamo) perché è quello che cerco di fare, il lavoro dell’artigiano. Come strumentazione, senza entrare in noiosi dettagli tecnici, diciamo che sono un amante della strumentazione vintage ma “povera”, ovvero quegli strumenti (intesi anche microfoni, amplificatori ecc) vecchi ma non famosi o costosi. Quelli che oggi sarebbero chiamati entry-level. In passato c’era una ricerca progettuale che oggi manca a favore della copia-clone e quindi questi strumenti sono molto interessanti.
Usandoli (uniti a strumenti altri più moderni ed altri ancora molto bizzarri ed insoliti) i suoni Lo-Fi sono alla portata di mano, anche se attualmente (e paradossalmente) è più facile fare un prodotto Hi Fi che Lo Fi.
Ho registrato alcuni gruppi di amici, anche se non mi sento mai pronto per fare una cosa del genere e dipende un po’ da quello che cercano loro. Io cerco di avere un mio suono, una mia impronta ma poi si può tranquillamente adattarla.
Ah, non abbiamo registrato tutti i nostri lavori qui: “Stanze Con Crepe” (il primo ep) è stato registrato al Frasca Studio di Brignano Frascata da Andrea Imelio.

6. Parlateci un po' della vostra esperienza con i Toilet Smokers, "quasi" etichetta discografica e collettivo pavese.
M: La Toilet Smokers Club è un’idea di un nostro amico Filippo Morini (l’artista che ha curato l’artwork di Guzznag e Magikarp) nata come firma (mi pare) per i suoi primi lavori. Poi è stata tramutata in etichetta-collettivo grazie alla collaborazione della sua (ex?) band Musashiden (bravissimi) e dei Mooth (molto bravi pure loro). Ha “prodotto” poco (oltre a Guzznag e i lavori delle band dette prima c’è Ever degli ZiZ (altra band fantastica) ma sempre cose molto belle purtroppo rimaste un po’ in ombra.
L’ottica era/è quella del DIY (prima ancora che fosse ritornato di moda). Insomma amicizia e collaborazione.

7. Con questo vostro ultimo lavoro, Magikarp, avete scelto di collaborare con un'altra etichetta, la Nova Feedback Records: quale il motivo di cambio di etichetta e come avete scelto questa tra le tante labels dell'underground italiano? Prima di appoggiarvi a queste strutture più organizzate avete autoprodotto il vostro primo Ep: quali sono i pro e i contro che avete riscontrato lavorando da soli o con l'appoggio delle case discografiche? Eventuali compromessi?
M: Non c’è una ragione del cambio, la Toilet Smokers Club non è una vera e propria etichetta ma solo un collettivo di amici, così come il 99% delle etichette indipendenti attuali. Almeno per me che ho un certo tipo di idea su come deve essere e funzionare un’etichetta che si possa dir tale.
Sostanzialmente ci si aiuta (nei più svariati modi) a far girare di più la propria musica, quindi in fase realizzativa non ci sono tante differenze tra l’essere autoprodotti o sotto un’etichetta indipendente. C’è (fortunatamente) molta libertà e se così non fosse la cosa non farebbe per noi.

8. Parlateci di come si è evoluto il suono e la vostra musica in questi tre album.
J: Il suono si è evoluto in base ai nostri gusti. Nè più nè meno. Con il tempo abbiamo cambiato modo di suonare in modo a volte anche radicale. È il nostro percorso di sentimento e sensazioni con gli strumenti.
M: Non saprei cosa rispondere, siamo diventati più vecchi, tutto qui.

9. Raccontateci qualcosa sulla stesura di "Magikarp", ciò che vi piace di più, le maggiori difficoltà che avete incontrato, qualche aneddoto.
J: Le difficoltà le abbiamo avute e le abbiamo ancora in È Difficile. Scherzi a parte, abbiamo lavorato molto, ci piace uscire dalla saletta e non capire più nulla tanto siamo storditi.
Aneddoti? Io dico solo che, mentre registravamo le batterie, le mie mani erano ricoperte di ciocche che puntualmente mi esplodevano. Inoltre mi ricordo Marco che, in preda a non so quale strana disperazione, si aggrappava al microfono emettendo strani versi.

10. L'origine del suo nome?
J: Cresciuti nell’annata rivoluzionaria del mondo intero, tra guerre e sfide, ostaggi e sequestro, con l’energia che faceva da padrona, il gameboy ci ha stregato. I pokemon in particolare. Dai folletti delle fiabe ai pesci di Ash. Magikarp, IL magggikarp o capra magica come lo chiamano dei nostri amici.
M: Magikarp, come detto da Jacopo, è un Pokemon. Nel gioco è il più debole. Ma la passione per i Pokemon c’entra in parte. In realtà, per me, suonava bene ed era un bel nome. Poi è un Pokemon, il che è fantastico.

11. A seguito dell'album avete pubblicato anche un video, nello specifico del brano "Palloncini e Pavoni". So che è stato realizzato da dei vostri amici, il collettivo Barba Bader Meinhof, che avete sempre amorevolmente definito come "folli e visionari". Il video infatti lo trovo alternativo, ironico da una parte ma molto provocatorio dall'altra, mi riferisco alle siringate di testosterone “Allan Glass” che i personaggi si fanno nel corso di tutto il video. Spiegateci il messaggio che c'è dietro, l'attinenza col brano e se ci sono state critiche sul contenuto, finora, da youtube stesso o da qualcuno che lo considerasse poco "educativo"...
M: Il video si può dire che non abbia una vera e propria attinenza con il brano perchè è stata una libera interpretazione del brano stesso da parte dei Barba e quindi il messaggio che volevano dare dovresti chiederlo a loro (eheheh); per noi il tutto  si può riassumere nella scritta finale "Be Human" che c'è dopo i credits, in che senso lo intendiamo pensateci voi, vale tutto.
Critiche no, però alcuni non sono riusciti a vederlo fino in fondo per via delle siringhe.

12. Tra studio e lavoro siete molto occupati. Come organizzerete la promozione del vostro ultimo disco? Avete in programma un tour italiano?
J: Promozione? per questo ci pensano Marco e Roberta. Io penso a rompere bacchette.
M: Della promozione del disco vera e propria se ne occupa il nostro ufficio stampa (roberta@molamola.it) noi cerchiamo di organizzare in maniera completamente indipendente il maggior numero di concerti anche se, paradossalmente (visto il fermento musicale italiano), è molto difficile. Abbiamo comunque alcune date in programma e altre in via di definizione. Tutti gli aggiornamenti li trovate su facebook e simili.

13. Avete suonato anche con altri duo elettrici durante i vostri live?
M: Di recente abbiamo condiviso il palco con gli HIBAGON, un duo chitarra e batteria di Bergamo, veramente bravi. Prima non ci era ancora capitato.

Eccoci al termine della nostra chiaccherata. Vi ringrazio moltissimo per le risposte e vi faccio tanti in bocca al lupo per tutte le vostre attività, musicali o meno che siano, che vi vedono così impegnati su vari fronti. A risentirci sugli spazi EDP dove attendiamo l'anteprima del vostro primissimo video! Grazie a voi e crepi il lupo!


E per chi ne volesse sapere ancora di più sui nostri due, ecco il link per un'altra, simpatica ed esaustiva intervista, stilata in occasione dell'uscita di "Guzznag": http://stordiscointerviews.blogspot.it/2012/01/intervista-agli-allan-glass.html


LINK
Bandcamp (streaming e free download):
Watch:
E-mail:
Casemate Studio:
Ufficio Stampa:


DISCOGRAFIA
STANZE CON CREPE 2008, Ep autoprodotto (rock, psichedelico, noise)
Registrato, mixato e masterizzato da Andrea Imelio al Frasca Studio

1. Mahamood 2.Radio Londra 3.Adelaide 4.Syà 5.Stanze con Crepe 6.Derevaun Seraun


Qui lo ascolti:

GUZZNAG 2012, Toilet Smokers Club Record (indie-rock, sperimentale, psichedelia)
Prodotto, registrato, mixato e masterizzato da: Marco Matti presso Casemate Studio Pontecurone (Al); Filippo Morini suona la chitarra acustica reverse nella traccia 5; Artwork: Filippo Morini; Foto: Camillo Morini.
1. Satellite tra le Dune 2.Il Sergente 3.Cinque Giorni Bugiardi 4.Marty's Swallow 5.A cena con Woland

Qui lo ascolti:

Qui le recensioni:

MAGIKARP 2014, Nova Feedback (rock-psichedelico, elettronica, shoegaze)
Prodotto da Allan Glass. Registrato, mixato e masterizzato da: Marco Matti presso Casemate Studio Pontecurone (Al); Artwork: Filippo Morini; Foto: Andrea Vaccari

1.La tua 2.È difficile 3.Palloncini e Pavoni 4.Betulle
5.L’Estate non conta ParteI 6.L’Estate non conta ParteII 7.Plastic Bubble in the Mystic Place 8.Nell'ora della nostra morte
Qui lo ascolti:



Retrospettiva e intervista a cura di Giusy Elle









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