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INTRO
L'essenzialità del blues, l'ambiente povero
e senza pretese dove tutto nacque, ben si presta alle line-up
più svariate, alle band improvvisate con chiunque abbia uno
strumento in mano. E' in questo ambiente, innanzitutto, che il combo
chitarra e batteria prende il via, che gli viene dato un senso e un
riconoscimento, non considerandolo necessariamente un trio mancante
di uno strumento. Se poi ci aggiungiamo la grinta della Garage Music,
e il suo nascere in ambiente altrettanto umile e senza pretese, ecco
che capiamo come il duo blues (o garage blues che sia), debba essere
il combo più diffuso tra le 2-man band mondiali. Questo in realtà
vale negli States, dove il duo per eccellenza, The White Stripes, si
basa proprio sulla scia di una rinascita di garage music e dove
numerosissimi sono i duo d'ispirazione blues. Molto meno si può dire
per l'Italia dove, sebbene non manchino esempi mirabili (uno su tutti
il power duo nazionale più famoso, ossia i BSBE) il set-up chitarra
elettrica-batteria blues non è poi così diffuso. Sono molti di più
i power duo strumentali o che comunque si deliziano con tecnicissimi
riff matematici o con qualche forma di post hardcore. Dopo aver tanto
presentato questa tipologia di band, vogliamo oggi coprire la lacuna
del blues trattando di un duo che sta facendo molto parlare di sè, i
CHICKEN QUEENS, presenti ormai sui palchi di tutta Italia, dai
festival ai concorsi nazionali, dai locali agli studi radiofonici,
nonché in svariate compilation (anche nella nostra EmilyDuo, qui l'articolo con il free donwload). Esaminiamo quindi con piacere i
galli del pollaio blues nazionale.
RETROSPETTIVA
Il duo CHICKEN QUEENS nasce ufficialmente a Modena nell'estate 2012
dall'incontro del chitarrista e cantante Matteo Capirossi e il
batterista Luca Sernesi ('96), nel ruolo qui anche di corista. La
band aveva già alle spalle brevi esperimenti con un altro paio di
batteristi ma è solo quando i due s'incontrano a una jam session che
realizzano di condividere una vera e propria sintonia. L'energia del
batterista di origini metal (che suona ora anche in un trio di due
synth e batteria, i Voided Void) era proprio ciò che mancava al
blues di Matteo che si ispirava sì a miti come Muddy Waters e Howlin
Wolf ma anche a Jimi Hendrix, agli Stones e ai Led Zeppelin, senza
dimenticare i riferimenti del presente come i White Stripes e i Jon
Spencer Blues Explosion. Solo ora la musica dei Chicken Queens prende
veramente forma e senso in un formula personale e vincente, così i
due iniziano a comporre i brani per il loro omonimo Ep autoprodotto.
E' invece nel 2014 che escono con l'Lp di debutto, Up From the
Grave, 10 pezzi sempre autoprodotti. Un album interessante, di
tiro, con brani accattivanti di derivazione Garage ma anche
HardBlues, diretto e senza fronzoli o, come leggiamo nel loro
comunicato stampa: "un blues che si avvicina al grunge con la
volontà di diventare punk" e che tanta approvazione ritrova
nel pubblico.
Sono
molti infatti i palchi calcati da questi pollastri del blues, con la
loro chitarra grossa, la voce urlata e la batteria ben presente,
un'attitudine punk ben calibrata ed accattivante che li porta infine
a vincere la finale di Arezzo Wave 2014 per l'Emilia Romagna, regione
che rappresentano quindi alle selezioni nazionali. Da qui in poi il
loro nome si fa sentire nei circuiti underground poiché iniziano a
spalleggiare band importanti del panorama indie italiano quali i
BSBE, Pan Del Diavolo, Management del Dolore Post Operatorio, Le Luci
della Centrale Elettrica o Marta Sui Tubi.
Alla fine del tour promozionale di Up From the Grave, inatteso
è però un loro annuncio: non saranno più un duo ma allargheranno
il combo al bassista David Parmeggiani 'Rojo'. In testa e in sala
prove c'erano già brani strutturati diversamente, più ricchi ed
arrangiati e più vicini alle sonorità anni '90. Abbandonata
l'irruenza della prima fase, nell'estate del 2015 i Chicken Queens
entrano in studio (il Dude Music di Correggio) con l'idea di
registrare un lavoro più maturo, studiato, di sicuro meno primitivo.
Grazie al produttore Stefano Riccò (Ligabue, Elisa, Rats) le musiche
si impreziosiscono di interventi di mandolino elettrico, armonica,
tromba, violino e tastiere, oltre che del basso, pur magicamente non
perdendo molto dell'immediatezza dei loro esordi. E' chiara qui la
consapevolezza degli intenti: stravolgere sì il blues in chiave
moderna e con un linguaggio personale mantenendo però intatti i
riferimenti del passato, dal punk al garage, atteggiamento del resto
rimarcato dai continui omaggi sparsi per tutto il disco.
Buzz, questo il nome del nuovo album, esce a Febbraio 2011.
'Buzz' in riferimento al chitarrone fuzz di Matteo (anche nella
grafica del titolo le due parole si accavallano) che come suono
onomatopeico ha ricordato ai due il ronzio dell'ape regina tanto da
comporre in tema il brano di apertura degli otto pezzi del disco. I
brani di Buzz nascono da spunti melodici, vocali e strumentali
proposti da Matteo e da idee ritmiche presentate dal batterista in
sala prove, che prendono una forma più definita in fase jam (grazie
alla forte sintonia tra i due), per venire poi registrati in pre
produzione ed infine riarrangiati. Il risultato è un album rock e
blues con attitudine punk che, sebbene stilisticamente diverso dal
primo, risuona ancora molto 'catching'. Edito da La Clinica Dischi,
doveva uscire in febbraio ma viene definitivamente presentato sabato
9 Aprile.
Ecco, siamo giunti quasi alla fine dell'articolo e credo che molti
di voi a questo punto si stiano chiedendo come mai Edp presenti ed
approfondisca un trio! Ebbene... in realtà i Chicken emiliani si
lasciano ancora definire un duo, a due vengono presentati i loro
profili social e in due compongono in sala prove tant'è che alla
fine abbiamo deciso di considerarli ancora parte di questo mondo di
2-man bands, incastrandoli ora nella categoria dei "duo con
bassista su palco", come altre 2-piece che hanno prima o poi
optato per questo stratagemma. Soddisfatti della spiegazione? Se sì
procedete pure con la visione del video "Clap Your Hands",
quinta traccia del disco, con l'ascolto dell'intero album su
Bandcamp, con la presentazione veloce della loro etichetta di
supporto e con l'approfondimento dell'album grazie alla competente
recensione del nostro collaboratore Bob Cillo, già chitarrista e
vocalist dello sporco e deragliante treno blues barese DIRTY
TRAINLOAD. Purtroppo in questo articolo mancherà l'intervista ai
nostri due, Matteo Capirossi e Luca Sernesi del duo Chicken Queens da
Modena, in quanto si trovano in fase critica, prendendo addirittura
in considerazione lo scioglimento della band. La loro pagina Facebook
è ferma a metà settembre e nessuna dichiarazione ufficiale è
ancora stata pubblicata per cui noi ci auguriamo si tratti soltanto
di uno sbandamento momentaneo, una fase di stand-by, e che i due (i
tre? O altri due e altri tre...) riescano a riproporre su palco la
magia dei Chicken Queens. Sono molti coloro ai quali già manca
questa band... lunga vita ai Chicken Queens!
Ascolto
integrale di "Buzz":
http://thechickenqueens.bandcamp.com/releases
LABELS
La
Clinica Dischi www.laclinicadischi.com
La
Clinica Dischi è innanzitutto un collettivo, un’etichetta
discografica indipendente nata nel 2013 dalla collaborazione tra
alcune band attive nella zona della Spezia, che si propongono sulla
scena musicale italiana. Una collaborazione/contaminazione
costruttiva dei vari generi musicali. L’intento è promuovere i
progetti musicali emergenti con iniziative concrete, autonome e
libere, che creino un’alternativa autogestita ai canali
tradizionali, in modo da fornire a gruppi e solisti un adeguato
supporto organizzativo e tecnico: management, ufficio stampa,
booking, registrazioni audio e video. Il loro motto è: "le
regole sono ciò che gli artisti rompono".
Nel
roster, oltre ai Chicken Queens, hanno anche il duo chitarra-batteria
pisano LA IENA, sempre di estrazione blues (Indie e AltRock in
italiano).
Presenti nella nostra EmilyDuo Compilation |
DISCOGRAFIA
UP FROM THE GRAVE
1.Shake Your Boobs 2.The Edge of Fear 3.Devil Blues 4.Intro
5.Goodbye Silly 6.Sorrow Blues 7.Wolkin' Hard 8.The King King
9.Bad Boys 10.Up from the Grave
BUZZ
1.The Queen Bee 2.Sweet Cold Bones 3.Rollin' and Tumblin 4.Holiday
Blues 5.Clap Your Hands 6.Cherry Bomb 7.When the Sun Goes Down
8.She Looks
QUI
lo ascolti
RECENSIONE
THE CHICKEN QUEENS "Buzz"
Lp
2016 La Clinica Dischi
Nel 1977 fioriva una nuova generazione di musicisti accomunati da un’urgenza espressiva che scavalcava raffinatezze tecniche, fronzoli e orpelli per mirare all’essenzialità di un sound crudo, diretto ed energico. Era il seme del punk, uno stile in aperta rottura con certo progressive rock degli anni immediatamente precedenti, accusato di avere un linguaggio lezioso, pedante e scolastico.
In questo Buzz, secondo album in studio degli emiliani Chicken Queens, si respira decisamente l’aria frizzante ed elettrica del “rock’n’roll ’77”.
Il lavoro si apre con il “buzz” di un alveare e prosegue con una carrellata di otto composizioni originali dal registro fresco e brillante.
Per questo secondo lavoro i due Chicken Queens, Matteo Capirossi alla voce e chitarra e Luca Sernesi alla batteria, decidono di arricchire il sound secco da tipico duo elettrico con il contributo di una serie di strumenti ausiliari quali basso, mandolino, armonica, tromba, violino, cori femminili e tastiere. Un plauso va al produttore Stefano Riccò per aver saputo sapientemente integrare questi strumenti nel mix senza snaturare il sound della band, che preserva comunque tutte le caratteristiche di energia, semplicità e immediatezza che si convengono ad una formazione elettrica in duo. Chiudono l’album i brani “When the Sun Goes Down”, con suggestioni alla Black Sabbath e la bella ballata “She Looks”.
Buzz dunque, nonostante l’impronta “derivativa” dell’approccio sonoro, è un bel disco che presenta una notevole freschezza e vivacità, degna erede dello spirito “proto-punk” a cui i Chicken Queens fanno appello.
Bob Cillo8/10
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Articolo
e intervista ad opera di Giusy Elle