martedì 22 novembre 2016

125. RECENSIONE36: Lazy Electrons by Fucsia






   I FUCSIA, power duo chitarra-batteria da Trento, nascono nel 2012 dall'incontro tra Simone Gottardi (chitarra e voce) e il batterista Paolo Brugnara. Il primo è un giovane studente di musica elettronica al conservatorio e in quanto tale l'apporto di questa componente non poteva mancare nel suo personale progetto a due. Introdotta timidamente nell'Ep d'esordio (Two is better, 2014), raggiunge il suo culmine e l'armoniosa amalgama con i due strumenti base in Lazy Electrons, l'ultimo Ep, uscito a Febbraio 2016. Si tratta di una raccolta di tre brani in chiave disco-rock di notevole fattura. Ogni canzone, pur nella semplicità della sua struttura, è frutto di una grande attenzione per i dettagli e ricerca delle sonorità adeguate: il risultato, diretto, immediato e coinvolgente, è una formula vincente che fa di ogni pezzo di questo album un potenziale brano da hit.
   Del resto il tempo non è mancato per la sua realizzazione: ci sono voluti tre anni perché questo Ep vedesse la luce, tra intoppi sulla resa di certi brani o ritardi dovuti al video. Ma ciò che veramente conta è che il risultato finale sia proprio quello ricercato dai Fucsia, grazie anche all'apporto artistico e al costante intervento di Mauro Andreolli, noto produttore locale.
   Da "Laser", prima traccia dell'album, è stato estratto un video registrato da Michelangelo de Cia all'interno di una galleria, da cui anche la foto di copertina dell'Ep. 
   Vi lasciamo quindi all'ascolto integrale dell'album mentre rimandiamo: qui in calce alla recensione di Lazy Electrons a firma di Nicola Cigolini, e qui all'articolo di presentazione e approfondimento della band, assolutamente da non perdere, con retrospettiva e intervista ai suoi due componenti. Anticipo che in questi spazi ci sarà oggi un ospite d'eccezione, tale CAPITAN WYZNO, personaggio straniero che segue da vicino la musica trentina ma anche Edp e dalle cui "memorie" riproduciamo un simpatico reportage che comprende la sua personale presentazione dei Fucsia oltreché qualche aneddoto riferito a noi e ai nostri duo. Buon ascolto, quindi, e buona lettura!


Ascolto intetegrale di Lazy Electrons https://fucsia.bandcamp.com/album/lazy-electrons

Contatti:

Lazy Electrons è disponibile solo online da tutti i principali store, e in formato "Mastered for iTunes" creato su consiglio di Mauro Andreolli appositamente per lo store di Apple.

Credits:
Brani scritti e composti da: Simone Gottardi (chitarra/voce/synth) e e Paolo Brugnara (batteria).
Registrato presso il Metro' Rec Studio di Riva del Garda (TN), Ott-Nov 2015
Video di Michelangelo de Cia
Grafica ad opera di Mattia Nardin




LAZY ELECTRON 2016, Autoprodotto (Rock elettronico)

1. Laser 
2. Something More 
3. Improve


Qui lo ascolti


RECENSIONE
FUCSIA "Lazy Electrons"
Ep 2016 Autoprodotto

I FUCSIA sono un duo di Trento che hanno rilasciato nel maggio 2016 "Lazy Electrons", un mini Ep di 3 traccie che però fa già capire di che pasta sono fatti questi ragazzi. Un rock elettronico di pregevole fattura, che ti catapulta in un mood molto particolare fatto di sfumature sintetiche nel quale è piacevole perdersi ma che non disdegna anche un pò di cattiveria, cosa che per il mio modesto parere non guasta mai.
L'apripista è LASER, un brano che ha tutte le caratteristiche dell'opening: un bel mood di sinth iniziali per poi proseguire con il martellamento di batteria e voci ben curate (dizione impeccabile della lingua inglese, che in un progetto così non guasta mai), richiamo anche ad un brit pop nelle strofe per poi arrivare a dei ritornelli molto NIN e ad aperture assai dark, un bel mix di tutte queste cose che porta a far sì che il pezzo sia molto godibile già dai primi ascolti.
Nel mezzo troviamo SOMETINGH MORE, dove traspare sempre questa atmosfera dark elettronica; continua il mood precedente, ma già con delle sfumature più rock (sembrerebbe esserci anche una chitarra distorta sepolta in questo mare di sinth e automazioni che però non risultano assolutamente pesanti, anzi, molto piacevoli).
La chiusura di questo breve ma intenso viaggio spetta a IMPROVE, dove il duo trentino prepara al finale con un'atmosfera più rilassata che lascia spazio ad un po' di malinconia: il fiato corto che si sente ne è la prova.
Insomma nel complesso un lavoro ben svolto, ben studiato, ottimamente curato nei particolari, un gioiellino che non vi annoierete mai di ascoltare! Li aspetto al varco della prova live per vedere se tutto quello che di buono si è sentito su disco si trasformi in realtà su di un palco, e davvero spero che avvenga il più presto possibile.



Nicola Cigolini
8/10






CAPITAN WYZNO
   In Trentino abbiamo un osservatore esterno che monitora con costanza il panorama musicale underground della regione. Si tratta di uno dei tanti turisti che popolano le nostre terre e che, come molti di loro, ci si è affezionato da decenni. Oltre ad apprezzare le varie località montane in periodo estivo quanto durante la stagione sciistica, Erick Le Wooz, Francese d'origine ma da anni stanziato in Gran Bretagna, coniuga la sua passione per la musica promuovendo la scena underground locale. Per far questo usa mezzi concreti: dall'appoggio diretto acquistando dischi e gadget delle varie band, all'archivio regionale, disponibile in un blog d'oltremanica, fino a un sito che arricchisce con ogni novità inerente la musica trentina.
Per evitare lo stile giornalistico o il semplice e freddo aggiornamento, adotta nel suo blog uno stratagemma letterario: come il mitico Capitano di Ventimila Leghe sotto il Mare, si immedesima in un capitano di sommergibile che scandaglia i mari locali in cerca di novità sonore. Lui è Capitan Wyzno, il suo sommergibile è il Wyznoscafo e i suoi resoconti vengono raccolti in “Ventimila leghe sotto la musica Trentina”.
Di noi dell'Edp ha parlato spesso nei suoi capitoli, in maniera sempre scherzosa, come da suo stile, e visto che in uno di questi ha raccolto sia la nostra realtà che recensito Lazy Electrons dei Fucsia (paragonandoli a sua volta ai PHOENIX CAN DIE), abbiamo ritenuto opportuno ospitare i suoi scritti, con onore e piacere, in questo articolo a tema.
   Giusto alcuni appunti prima della lettura: se trovate riferimenti strani senza capirne il nesso, sappiate che si tratta di giochi di parole con nomi di band trentine; quando mi capitano tra le mani i suoi scritti, provvedo sempre a una rapida correzione, vista la difficoltà nell'esprimersi in italiano per lui che è straniero, ed è in questo ruolo di detentore di "penna rossa" che mi descrive in questa sede; sebbene in riferimento all'Edp abbia avuto l'accortezza di nominare il maggior numero possibile di power duo locali (Maria Devigili, Death by Pleasure, Otterloop) e non (Phoenix Can Die, OvO), è ovvio che un'improbabile pic-nic in riva al lago di Levico con questi ultimi sia un escamotage letterario... dopo questo suo preambolo, alla fine del capitolo potete finalmente addentrarvi nella recensione al nuovo Ep dei Fucsia. Buona e simpatica lettura a tutti con questo nuovo intervento all'Edp!
www.facebook.com/capitanwyzno
www.databasemusicaletrentino.blogspot.co.uk



IL CAPITOLO DI CAPITAN WYZNO con Edp e recensione di Lazy Electrons dei Fucsia(Estratto da “Ventimila leghe sotto la musica Trentina” http://capitanwyzno.simplesite.com)

"EDP cattura il Wyznoscafo"Doveva essere una missione della domenica, quasi una passeggiata. L’Intel ci invia tre traccie dei Fucsia, il duo electro-chitarra-batteria di Simone Gottardi. Un “side project” dell' Opera di Amanda. Siamo in un transito quasi di routine quando l’allarme ci tira tutti fuori dalla tranquilla monotonia di questa immersione. Jones, al sonar, è il primo ad accorgersi di qualcosa:
- Segnale nel 175, distanza 200 metri, stessa profondità... Viene da dietro!
- Trattamento segnale acustico, conservare rotta, velocità e profondità.
- Ed è enorme Capitan! E' il vascello ammiraglio del EDP... stessa rotta, stessa velocità, stessa profondità. E' arrivato accanto a noi.
Nettuno stridente! Adesso che siamo fatti come topi! Bisognava rendersi conto che non potevamo farla così a lungo al naso e alla barba del Ammiraglio Giusy Elle senza farci beccare. Doveva succedere un giorno o l’altro... E quel giorno era oggi. Non è proprio permesso avventurarsi in certe acque territoriali senza rischiare di prendersi la sculacciata dovuta. Siamo stati presi con le mani nel sacco e dovevo sicuramente calar le braghe per accogliere la frusta ammiraglia sulla mia morbida parte anatomica. Che figuraccia... Proprio il giorno che indosso il tanga.... Un colpo, e un colpo unico del sonar ammiraglio, invade tonante la totalità del Wyznoscaffo... Sarà un abbordaggio...
- Risale 5 gradi sull'asse, annuncia Jones.
- Risaliamo anche noi di 5 gradi su questo stessa rotta e fermiamo la propulsione.
- Segnale DSRV in avvicinamento... (Deep Submergence Rescue Vehicle)
- Viene qui? Chiede il secondo.
- E già per strada, carissimo, e non voglio che l’equipaggio veda quello che sta per succedere... Sgombrare la centrale!!! Rimangono soltanto il secondo, il capo centrale e Jones, tutti gli altri via.
I bip ravvicinati del DSRV scandiscono il tempo dell'evacuazione fino al rumoroso docking del mezzo sopra il nostro boccaporto. Prendo la chiave a manovella per i segnali di procedura:
- Pam papapa pam... batte Giusy vittoriosa e scherzosa.
- Pum... pum... rispondo come un cane bagnato.
Apro il boccaporto per sentirla arringare a squarcia gola:
- Wyznooooooooooooo! Bruffolazzo ortografico! Pagliaccio grammaticale! Verme della sintassi in decomposizione! Lobotomizzato degli accenti! Foruncolo linguistico! Mucca spagnola della lingua di Dante! Finalmente ti becco, mio vecchio lupo di mare!!!
Certe volte penso che il mio più grande completamento è rimanere lì, bello zitto.
- Aaaah Aaaaah! Bestione... Eccoti finalmente alla mia portata! Allora, già... complimenti per avermi ingannata per la recensione dei Loyal Wankers: Gran colpo, maestrale, brava! Stessa cosa per Maria Devigili e i Death by Pleasure. Sai giocarla fine e mi piace. Però occhio agli Otterloop, se no lì mi arrabbio davvero, ok?
- Grazie... e.. ok.
- Però da Ammiraglio, sai, sono molto più impegnata, quindi certe volte mi fai anche comodo, vecchio petomane! Del resto son venuta a visitare la tua lattina d’acciaio con la Martina del UndergroundZine... Ostia, c'è odore di maschio qua dentro... Sì facendo mi afferra la guancia tra il pollice e l’indice e ci dà un mezzo giro... Fa un male boia. Ma non mi muovo.
- Ciao Martina... (lei risponde con un timido gesto della mano).
- Allora sei sulla traccia dei “Fucsia”... eh? Quelli navigano in mari comuni a noi due, quindi non pestare troppo le mie aiuole... Ti sto in scia dalla tua uscita dalla base di Nibraforbe.
Una voce arriva dal DSRV... Sono visibilmente collegati con il vascello ammiraglio:
- Ammiraglio Elle? Gli OvO l’hanno personalmente invitata ad un pic nic/intervista presso il lago di Levico... cosa rispondo?
- Ahem... Eeeeeh.... un minuto. (Verso di me a bassa voce) Vecchio furbacchione, sei fortunato... sembra che ho da fare e che il dovere mi chiama. Per questa volta passami il reso conto che metto due virgolette a posto, è materiale da pubblicare, roba tosta! (verso il DSRV) Sgombrare! Via subito! Preparare il set da pic nic e due bottiglie di Schiava!
Nel minuto che segue restiamo da soli con un po' di musica da ascoltare... infatti l’Ammiraglio ha lasciato cadere di tasca una chiavetta USB con qualche MP3 dentro: Phoenix Can Die, Bologna... quei due son fuori dalla nostra giurisdizione però faccio man bassa sul contenuto. Tanto siamo a poche miglia dal rilevamento e giusto il tempo di richiamare l’equipaggio alla centrale che siamo già su “Lazy Electrons”.
- Capitan, hanno quasi la stessa firma sonar dei...
- ... Resando... Sento bene Jones, sento bene.Laser” si riveste in fatti di sonorità, tessiture e stile quasi identici alla famosa band che lasciò le montagne trentine per orientarsi verso un destino professionale a Londra. Atto coraggioso e testimone di una determinazione forte: “Una volta arrivato nel nuovo Mondo, Cortez bruciò le sue navi e l’equipaggio si mostrò più che motivato ad andare avanti”. Poche notizie dei Resando dal ritorno di Michele Ceola (basso) in Trentino: la loro pagina facebook riporta un nome solo... “Fucsia” è lontano dal copiare il suo fratello maggiore... Però la miscela tastiere-chitarra-batteria e la voglia di suonare rock, rimandano subito a questa band, e la voce di Simone lo conferma. Una chitarra potente e corposa assume un ruolo determinante nel muro sonoro che ci viene proposto. Quasi all’opposto dei Phoenix Can Die, dove le tastiere sono più presenti e pilotate dalla chitarra tramite connessione midi. Simone porta qui il suo stile già in atto nell'Opera di Amanda per firmare il tutto con Paolo Brugnara alla batteria e campionamenti. Notare che Michangelo de Cia, colui che gravita anche intorno agli Exercoma e il loro “Mondo blu”, firma qui un video CGI a supporto della traccia. “Something More” si campa sulla stessa miscela di ingredienti. Siamo nel rock industriale, quello ben proporzionato. Il giusto bilanciamento fra macchine, chitarre rabbiose e batteria "organica". L'Elettronica prende il sopravvento per sollevare il ritornello di un gradino (1:14) mentre i cori programmati aggiungono un bell'effetto, una bella raffica sincopata di batteria per concludere la traccia su un finale muscoloso e potente. La mia traccia preferita, a dire la verità. Ultima sudata dell'album è “Improve” che scala nel tempo senza diventare proprio un lento. Si orienta piuttosto sull'heavy, come una forza inesorabile ma che avanza a passo d’uomo. La voce di Simone è sostenuta da un'eco a lungo periodo. Un respiro penoso e un campanello di cucina sono gli accessori che colorano la scena, come per significare che il piatto è pronto da portare in sala:
Si sbrighi cameriere, è caldo!... Poi a 2:20 una sequenza ossessiva crea una frontiera verso la parte strumentale del pezzo e mette in evidenza una batteria prepotente che porta la traccia verso l’inchiodata finale. Troppo corto questo disco, non abbastanza, ancora, ancora... vi prego!
Così siamo stati razziati da vicino oggi, siamo passati accanto alla corregionale. Adesso rimane soltanto che l’EDP apra i suoi orizzonti verso gruppi chitarra ed elettronica come i Little Fingers, per esempio. Chissà chi non la passerà liscia la prossima volta! Intanto quei Bolognesi dei Phoenix Can Die dormono a bordo, stasera...






2 commenti:

  1. Grazie Giusy! vediamoci quest'inverno!!!! vieni su en Bondon o vegno giu Io???

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  2. ah! non metto MAI voti alle mie recensione.... credo che tutti siamo usciti di scuola no???/

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