martedì 27 dicembre 2016

128. LUDMILLA SPLEEN, il duo Acefalo...


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AGGIORNAMENTI
   Siamo al secondo appuntamento con i LUDMILLA SPLEEN, duo marchigiano fondato nientemeno che nel 1996 quando Filippo Brandi (chitarra e voce) e Niki Fabiano Ruggeri (batteria) erano soltanto giovani minorenni. In tal senso questo duo proveniente dalla provincia di Ancona (ma da anni di stanza a Bologna), detiene innumerevoli primati: il primo duo chitarra-batteria italiano di cui abbiamo notizia qui all'Edp; il primo 'Baby-duo'; in quanto band ancora attiva, il duo più longevo italiano nonché gli unici due membri ad esser rimasti nella stessa formazione per così tanti anni. Sì, perché l'amicizia che unisce Filippo e Niki è così solida da aver superato indenne due decenni di militanza anche nella stessa 2-piece.
   Nel nostro articolo di presentazione alla band abbiamo avuto modo di ripercorrere la loro lunga carriera, di parlare della loro concezione musicale, di scoprire il perché del loro nome. Per tutti questi dati rimandiamo quindi a tale sede mentre oggi ci concertiamo sugli aggiornamenti intercorsi in quest'ultimo anno e mezzo dal nostro incontro con i due.
   Sebbene duo storico, i Ludmilla Spleen hanno avuto una produzione discografica a singhiozzo. Non hanno alle spalle moltissimi album e sullo stesso stile non si preoccupano di costruire un'immagine attorno a sé: pochissime foto, nessun video ufficiale e rari gli aggiornamenti sui loro social. La band in realtà suona in giro, su e giù per i locali d'Italia, con tappa in qualche festival, in quanto la dimensione live è quella che prediligono e che meglio ha resa per il genere musicale che propongono: un ArtCorePunk costantemente evolutosi nel tempo. Dopo il primo full lenght del 2001 e un paio di Ep amatoriali (2002 e 2005) cambiano aspetto al proprio sound grazie all'incontro con il famoso produttore Fabio Magistrali, attestandosi così nelle coordinate di cui sopra. E' quindi del 2011 Bassuck, il primo Ep della band rinnovata, che segna quasi il vero e proprio esordio del duo.
   Quando li abbiamo lasciati si erano appena aggregati alla famiglia Bloody Sound Fucktory, entrando prepotentemente nella ricca scena musicale di Jesi alla quale avevano da sempre fatto riferimento. Con questa attiva etichetta indipendente era uscito nel 2014 Eeeh?!?, un Ep di tre pezzi che ci mostrava la loro maturata estetica musicale. Ora li ritroviamo nel 2016 con un full lenght, formato impegnativo, sempre più snobbato dalle band underground. I Ludmilla invece ci presentano Acephale, un prodotto corposo di 9 brani per un ascolto totale di tre quarti d'ora. Nuovamente registrato con l'aiuto artistico di Fabio Magistrali è un lavoro ben curato, sotto tutti gli aspetti, e che ci mostra il duo alla luce di nuovi riflettori: i Ludmilla sono indubbiamente dei camaleonti, perennemente in evoluzione nella loro ricerca sonora. L'aspetto di maggior novità è anche questa volta il cantato che ora si esprime in un continuo alternarsi tra sussurri e grida tese (proprio per questo motivo risulta molto gradita la trascrizione dei testi che, seppure in italiano, non sono sempre di immediata comprensione) mentre una certa urgenza compositiva traspare nell'intero album, sempre teso (anche nei suoi momenti di calma), sempre rivolto verso un qualcosa di non ben definito, un continuo arrotolarsi nei meandri della psiche umana. Un certo senso di solitudine e disagio, di non riconoscersi nel mondo ebete che li circonda, è il filo conduttore dei testi da loro proposti mentre l'attitudine nel canto ne accentua la sensazione. La musica che li accompagna, tra il noise e lo sperimentalismo, corona l'atmosfera intima e cupa tra smembramento di parole e frasi, secondo il percorso già avviato con l'Ep precedente. Sarebbe comunque riduttivo ingabbiare la proposta musicale dei Ludmilla Spleen in un unico genere, molti infatti sono i riferimenti e gli echi che qui prendono forma: si tratta di un hardcore molto noise, il RIO ne pervade l'estetica mentre l'attitudine è decisamente punk. Un disco a volte surreale, sempre e assolutamente sperimentale: decisamente musica come espressione artistica più che svago da sottofondo...
   Acephale è un album ricco e maturo ma nato spontaneamente, una canzone dietro l'altra. I due non si sono presi un periodo specifico per definirlo: una volta raggiunti una decina di pezzi e visto quanto fossero organici tra loro, decidono che è ora di registrare un full lenght. In questo senso le canzoni qui raccolte sono un vero e proprio documento dell'evoluzione sonora e stilistica della band in questi ultimi due anni, un resoconto della loro arte in continuo divenire e un'istantanea sull'apice della loro ventennale carriera.
   Il prodotto finale dei Ludmilla Spleen non è certo musica per tutte le orecchie, ma di sicuro per quelle già use a proposte come Uncode Duello o A Short Apnea, band alle quali i due vengono spesso associati. La scelta di firmare con la Neon Paralleli, etichetta a supporto delle band di cui sopra, non è quindi un caso ma un desiderio di associarsi a realtà musicali vicine alle sonorità raggiunte ora dai due. Lo stesso Fabio Magistrali è un comun denominatore, avendo a sua volta militato negli A Short Apena (come Paolo Cantù - Afterhours- fondatore della Neon Paralleli stessa) e condividendo con i Ludmilla Spleen i medesimi gusti musicali che vanno dal punk al Rock In Opposition, dal jazzcore all'improvvisazione.
In realtà sono ben sei le etichette indipendenti che appoggiano Acephale, co-produzioni che vedono coinvolte realtà più o meno grandi, non di meno Artista Anch'io, la piccola casa discografica fondata da Filippo stesso, il cantante e chitarrista della band, oppure l' "etichetta di quartiere" Icore Records che, come loro, proviene da Fabriano. Come sempre andremo in breve a dare una sbirciatina a chi sono tutte le altre, una cordata di coproduzioni, in questo caso come in molti altri, secondo una tendenza sempre più in voga in questi ultimi anni.
   Se per i Ludmilla le etichette sono tutte diverse rispetto al passato, immutato resta invece il processo di recording e mixing, lasciato alle abili mani del Magistrali (@ A Short Pants's House (LE), luglio 2015 e @ La Baliverna (AN), agosto 2015) mentre per il mastering ci ha pensato Maurizio Giannotti @New Mastering Studio (MI), Novembre 2015. Il piacevole ed elegante artwork, seppur etereo ed indefinito, è invece ad opera di Maria Ambra Silvi, la compagna di Filippo con la quale condivide il progetto di soundscape, soundart e performance Into the Eyes, un mix di fotografia, musica, performance e teatro. Layout e grafica sono ad opera di 'Njoy Falling.
   Per l'analisi approfondita dell'album ecco qui invece la sua recensione secondo la prospettiva di Nicola Cigolini, nostro collaboratore e batterista del power duo Samcro, mentre noi ci prepariamo all'intervista con Filippo Brandi e Niki Ruggieri del duo marchigiano Ludmilla Spleen. Un buon ascolto del full legnht Acephale e buona lettura dell'intervista ai due.



LABELS
Artista Anch'io è l'etichetta, marginalissima e di confine con la quale Filippo Brandi, chitarrista dei Ludmilla Spleen, desidera pubblicare le opere del proprio duo e quelle di alcuni amici musicisti. E' ancora in fase iniziale e tutta work-in-progress; di certo è che la scelta della musica proposta ricade su materiale marginale che non trova spazio in generi musicali definiti.





Astio Collettivo www.astiocollettivo.bandcamp.com
Collettivo di artisti nato nel 2012 a Perugia dall'esigenza di esprimere ciò che ancora non c'è. Partiti con lo scopo di produrre ed aiutare i gruppi umbri e di promuovere eventi musicali in città, si allargano con gli anni a molte altre realtà musicali nazionali. Tra i power duo, oltre ai Ludmilla troviamo nel loro catalogo anche i corregionali AUTUNNO.
www.facebook.com/AstioCollettivo





Icore Produzioni www.icoreproduzioni.bandcamp.com
Si tratta di un'etichetta indipendente fondata nel 2014 a Fabriano (AN), lo stesso paese d'origine dei Ludmilla Spleen. Quasi un' "etichetta di quartiere", per loro, è stata fondata da Giacomo Bergantini, un personaggio che non faceva parte della scena musicale marchigiana ma che, da buon fruitore di musica e organizzatore di concerti, ha voluto contribuire in un momento in cui la ricca scena musicale anconetana stava languendo. Icore Produzioni non è però un modo per trovare e conservare un panorama musicale locale, piuttosto è l'intento di aprirsi all'esterno per accogliere ciò che ha da offrire e nutrire un tessuto locale, cercando di colmare quelle assenze che si sono venute a creare nel tempo.
Principalmente focalizzata in produzioni Metal e PostHardcore, Icore segue lo scopo di ricercare la bellezza nei suoni scuri e viscerali. I membri del collettivo credono nell'underground come forma di comunità e socializzazione, di rapporto di collaborazione tra individui e secondo questa filosofia adottano la metodologia DIY coinvolgendo attivamente le band associate.
Dalla scena underground italiana si stanno recentemente allargando alle produzioni internazionali, mentre nel loro catalogo troviamo già altri power duo, come HATE&MERDA con la loro La Capitale del Male, e i Bolognesi HYPERWULFF.

Il progetto nasce nelle Marche (Villa Potenza -MC) nel 2006 da un'idea di Diego Accorsi, per pubblicare i lavori delle proprie band (Narvalo, Panda) o di gruppi amici. Con gli anni le pubblicazioni del loro catalogo aumentano fino all'attuale ventina di dischi usciti con questa etichetta. Non troviamo molto informazioni in rete perché Narvalo fa parte di quelle realtà che vivono di banchetti e passaparole più che di promozione on line.
Non mancano comunque i duo tra le loro co-produzioni, per lo più di elettronica sperimentale, come One Fuck One (suicide metal con batteria synth e percussioni) e Babau (ora trio batteria-synth e sax), a loro volta fondatori di una label, Arte Tetra, principalmente concentrata sulla registrazione su nastro.

Neon Paralleli è l'etichetta fondata a Piacenza nel 2011 da Paolo Cantù, ex chitarrista degli Afterhours ma anche degli A Short Apnea, Six Minute War Madness o Uncode Duello, attualmente con i Makhno. E' anche blog e conta nel suo catalogo altri power duo, come i METEOR, The Great Saunites o ancora HYSM?DUO.

Villa Inferno Records www.villainferno.it
Villa Inferno nasce nel 2012 a Vaprio d'Adda, nel milanese, come desiderio di due giovani fruitori di musica di dare visibilità a quelle band che loro stessi andrebbero ad ascoltare live. Pur facendo tutt'altro nella vita, Rossana e Fabio hanno prodotto per ora una bella manciata di album, nel formato Cd o vinile, di nomi interessanti a livello di underground. Nel loro catalogo troviamo i Fuzz Orchestra ma anche parecchi power duo! Dai lodigiani THE RAMBO ai concittadini basso e batteria THE GREAT SAUNITES; i METEOR col loro Cò Còl E Raspe, ed infine i LUDMILLA SPLEEN di oggi.


INTERVISTA
1. Ciao Filippo e Niki, ben ritrovati qui all'Edp. L'occasione è l'uscita del vostro ultimo album al ventennale della fondazione del duo. Siete per certo una band longeva e in tutti questi anni avete costantemente evoluto il vostro sound: cosa caratterizza questa volta Acephale rispetto all'Ep precedente?
Acephale è un disco estremamente libero sia nelle strutture che nell'approccio, è un disco suonato ascoltandosi molto, il contrario di quello ben architettato e provato fino all'inverosimile che era Eeh?!, un disco decisamente più maniacale, satirico e brillante. Acephale per forza di cose risulta più intimo e intenso ma anche fragile e oscuro. Pensa che è stato registrato in 5 giorni, missato in 3 e masterizzato in 1 il tutto senza possibilità di errore, senza poter dire okey dai la facciamo meglio la prossima volta, abbiamo usato tutto quanto avevamo a disposizione, dalla stanchezza, agli scazzi, alla voce che se ne andava. E' così che lavoriamo e così che per forza di cose lavora il Magister... in quel caso zero ansie da prestazione e lasciarsi andare... come galleggiare trasportato dall'acqua.

2. Già con Eeeh?!?, lo scorso Ep, avevate iniziato un percorso di smembramento di parole e frasi; usate la lingua italiana ma desiderate darle nuova forma e forza. A che punto vi trovate in questo processo di destrutturazione del cantato?
Ci piacciono molto i risultati ottenuti, ma ci annoiamo facilmente quindi pensiamo che in alcuni casi arriveremo alla mancanza di senso e alla frammentazione totale... suoni puri e basta... al momento abbiamo dei brani nuovi che sembrano cantati in una lingua arcaica ed inesistente... questo sentiero ci intriga molto.

3. I vostri testi mostrano un certo disorientamento nei confronti di questo mondo, una certa insofferenza, quasi la sensazione di essere degli alieni, di sicuro di non riconoscersi nella follia dei nostri tempi. Qual'è il messaggio positivo e di speranza che vi sentite di aggiungere a questo stato di triste desolazione?
E' quello che ci fingiamo ogni giorno, la speranza intendo... nel profondo sentiamo amore e pace e la cerchiamo attorno a noi, nei nostri affetti, nella musica e in quello che facciamo... ma costantemente bisogna fare i conti col caos che è l'Italia attuale. Un paese che sembra essere votato a un'insana autodemolizione che avviene al rallenty in modo sistematico al di là di ogni schieramento politico... manchiamo di bellezza e spiritualità e ci lasciamo fare, anche i più accorti... siamo costretti a cercare la speranza nelle piccole cose.

4. Bloody Sound Fucktory è una bella realtà discografica nelle Marche: com'è che avete deciso di appoggiarvi col nuovo album ad altre etichette? E soprattutto, dopo una vita di autoproduzione, com'è che ora vi appoggiate addirittura a una cordata di etichette? Mi pare comunque un fenomeno sempre più diffuso, in questi anni...
Bloody Sound Fucktory ci ha supportati in un momento molto delicato, hanno creduto nel nostro materiale sin da quando abbiamo iniziato a promuoverlo e ci hanno dato una mano con il secondo Ep facendoci uscire da un certo anonimato e autismo. Gli dobbiamo molto e poi Ale e Nando sono cari amici ci supportiamo a vicenda da anni ormai. Hanno apprezzato moltissimo Acephale e a malincuore hanno detto no, avevano le loro ragioni per diminuire il carico di uscite. Per il resto volevamo promuoverlo al meglio e abbiamo contattato più etichette rispetto che in passato e parecchie hanno aderito con entusiasmo, per noi è importante perché vuol dire estendere i contatti sul territorio e sapere che c'è qualcuno che apprezza quello che fai e fa circolare la tua musica altrove. E' come un attestato reciproco di esistenza ed individuazione e soprattutto si sopravvive alla solitudine dell'autoproduzione.

5. A proposito di case discografiche: Filippo, quando ci siamo incontrati l'ultima volta, Artista Anch'io, la tua personale etichetta indipendente, era in fase di start up: come si è evoluta ad oggi?
Artista anch'io è un pretesto discografico più che un'etichetta; ha accompagnato i primi passi dei Ludmilla e sempre comparirà come fantomatico bollino dietro ogni copertina, poi la cosa mi intrigava e si è espansa, ho in cantiere svariati progetti, il problema sono i fondi. Quando si hanno pochissimi soldi e tanta voglia di fare... il mood è quello dello start up costante... per ora mi occupo solo di Ludmilla, i miei progetti e quelli di Niki.

6. Avete invece riconfermato la collaborazione con la professionalità di Fabio Magistrali. C'è una certa sintonia tra di voi, un rispetto che si è tramutato in amicizia, con gli anni, anche per la concezione artistica particolare di Fabio, che lo porta innanzitutto a conoscere le persone, dietro ai personaggi, per valorizzare al meglio la loro musica e il messaggio che vogliono convogliare. Come ci descrivete il rapporto tra di voi?
Poco da dire: è un caro amico e un maestro sotto molti aspetti, ci si vuole bene e spesso si litiga come matti ma va bene così... amiamo le persone non i professionisti. Poi se ci pensi il modo che usa è il più genuino e vintage che si possa immaginare... un po' come registrare e suonare dal vivo contro il suonare ogni parte in disparte...

7. La promozione estiva dell'album è terminata, come siete organizzati con i live per questi mesi invernali?
Stiamo organizzando alcune serate da gennaio in poi. Ma per cause di forza maggiore non so se riusciremo a suonare con continuità. 

Grazie, Filippo e Niki, per questa seconda visita negli spazi Edp. Come volete chiudere questa intervista? Lascio a voi il messaggio finale...
Un saluto a tutti voi dell'Edp, grazie.





DISCOGRAFIA
BASSUCKS 2011, Autoprodotto (PostPunk, Noise, ArtCore)


1.Bassuscks 2.Pinocchio 3.Sono un Fallibilista




Ascolto e freedownload

EEEH?!? 2014, Bloody Sound Fucktory/Artista Anch'io (PostPunk, Noise, ArtCore)


LATO A 1.Gelato gusto puffo 2.Camion
LATO B 3.Eeeh?!?




Ascolto e freedownload

ACEPHALE 2016, Neon Paralleli/Artista Anch'io, Astio Collettivo, Icore Produzioni, Narvalo Suoni, Villa Inferno Records (PostPunk, Noise, ArtCore)


1.Emilia 2.Abito la battaglia 3.Fame 4.Rosebud 5.Il popolo dei topi 6.Marte 7.Ebani 8.La sera del dì di festa 9.Bilbao


Ascolto:
QUI la nostra recensione


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Articolo e intervista ad opera di Giusy Elle


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