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AGGIORNAMENTI
Siamo al
secondo appuntamento con i LUDMILLA SPLEEN, duo marchigiano
fondato nientemeno che nel 1996 quando Filippo Brandi (chitarra e
voce) e Niki Fabiano Ruggeri (batteria) erano soltanto giovani
minorenni. In tal senso questo duo proveniente dalla provincia di
Ancona (ma da anni di stanza a Bologna), detiene innumerevoli
primati: il primo duo chitarra-batteria italiano di cui abbiamo
notizia qui all'Edp; il primo 'Baby-duo'; in quanto band ancora
attiva, il duo più longevo italiano nonché gli unici due membri ad
esser rimasti nella stessa formazione per così tanti anni. Sì,
perché l'amicizia che unisce Filippo e Niki è così solida da aver
superato indenne due decenni di militanza anche nella stessa 2-piece.
Nel nostro articolo di presentazione alla band abbiamo avuto modo di ripercorrere
la loro lunga carriera, di parlare della loro concezione musicale, di
scoprire il perché del loro nome. Per tutti questi dati rimandiamo
quindi a tale sede mentre oggi ci concertiamo sugli aggiornamenti
intercorsi in quest'ultimo anno e mezzo dal nostro incontro con i
due.
Sebbene duo storico, i Ludmilla
Spleen hanno avuto una produzione discografica a singhiozzo. Non
hanno alle spalle moltissimi album e sullo stesso stile non si
preoccupano di costruire un'immagine attorno a sé: pochissime foto,
nessun video ufficiale e rari gli aggiornamenti sui loro social. La
band in realtà suona in giro, su e giù per i locali d'Italia, con
tappa in qualche festival, in quanto la dimensione live è quella che
prediligono e che meglio ha resa per il genere musicale che
propongono: un ArtCorePunk costantemente evolutosi nel tempo. Dopo il
primo full lenght del 2001 e un paio di Ep amatoriali (2002 e 2005)
cambiano aspetto al proprio sound grazie all'incontro con il famoso
produttore Fabio Magistrali, attestandosi così nelle coordinate di
cui sopra. E' quindi del 2011 Bassuck, il primo Ep della band
rinnovata, che segna quasi il vero e proprio esordio del duo.
Quando li abbiamo lasciati si erano
appena aggregati alla famiglia Bloody Sound Fucktory, entrando
prepotentemente nella ricca scena musicale di Jesi alla quale avevano
da sempre fatto riferimento. Con questa attiva etichetta indipendente
era uscito nel 2014 Eeeh?!?, un Ep di tre pezzi che ci
mostrava la loro maturata estetica musicale. Ora li ritroviamo nel
2016 con un full lenght, formato impegnativo, sempre più snobbato
dalle band underground. I Ludmilla invece ci presentano Acephale,
un prodotto corposo di 9 brani per un ascolto totale di tre quarti
d'ora. Nuovamente registrato con l'aiuto artistico di Fabio
Magistrali è un lavoro ben curato, sotto tutti gli aspetti, e che ci
mostra il duo alla luce di nuovi riflettori: i Ludmilla sono
indubbiamente dei camaleonti, perennemente in evoluzione nella loro
ricerca sonora. L'aspetto di maggior novità è anche questa volta il
cantato che ora si esprime in un continuo alternarsi tra sussurri e
grida tese (proprio per questo motivo risulta molto gradita la
trascrizione dei testi che, seppure in italiano, non sono sempre di
immediata comprensione) mentre una certa urgenza compositiva traspare
nell'intero album, sempre teso (anche nei suoi momenti di calma),
sempre rivolto verso un qualcosa di non ben definito, un continuo
arrotolarsi nei meandri della psiche umana. Un certo senso di
solitudine e disagio, di non riconoscersi nel mondo ebete che li
circonda, è il filo conduttore dei testi da loro proposti mentre
l'attitudine nel canto ne accentua la sensazione. La musica che li
accompagna, tra il noise e lo sperimentalismo, corona l'atmosfera
intima e cupa tra smembramento di parole e frasi, secondo il percorso
già avviato con l'Ep precedente. Sarebbe comunque riduttivo
ingabbiare la proposta musicale dei Ludmilla Spleen in un unico
genere, molti infatti sono i riferimenti e gli echi che qui prendono
forma: si tratta di un hardcore molto noise, il RIO ne pervade
l'estetica mentre l'attitudine è decisamente punk. Un disco a volte
surreale, sempre e assolutamente sperimentale: decisamente musica
come espressione artistica più che svago da sottofondo...
Acephale è un album ricco e
maturo ma nato spontaneamente, una canzone dietro l'altra. I due non
si sono presi un periodo specifico per definirlo: una volta raggiunti
una decina di pezzi e visto quanto fossero organici tra loro,
decidono che è ora di registrare un full lenght. In questo senso le
canzoni qui raccolte sono un vero e proprio documento dell'evoluzione
sonora e stilistica della band in questi ultimi due anni, un
resoconto della loro arte in continuo divenire e un'istantanea
sull'apice della loro ventennale carriera.
Il prodotto finale dei Ludmilla
Spleen non è certo musica per tutte le orecchie, ma di sicuro per
quelle già use a proposte come Uncode Duello o A Short Apnea, band
alle quali i due vengono spesso associati. La scelta di firmare con
la Neon Paralleli, etichetta a supporto delle band di cui sopra, non
è quindi un caso ma un desiderio di associarsi a realtà musicali
vicine alle sonorità raggiunte ora dai due. Lo stesso Fabio
Magistrali è un comun denominatore, avendo a sua volta militato
negli A Short Apena (come Paolo Cantù - Afterhours- fondatore della
Neon Paralleli stessa) e condividendo con i Ludmilla Spleen i
medesimi gusti musicali che vanno dal punk al Rock In Opposition, dal
jazzcore all'improvvisazione.
In realtà sono ben sei le etichette
indipendenti che appoggiano Acephale, co-produzioni che vedono
coinvolte realtà più o meno grandi, non di meno Artista Anch'io, la
piccola casa discografica fondata da Filippo stesso, il cantante e
chitarrista della band, oppure l' "etichetta di quartiere"
Icore Records che, come loro, proviene da Fabriano. Come sempre
andremo in breve a dare una sbirciatina a chi sono tutte le altre,
una cordata di coproduzioni, in questo caso come in molti altri,
secondo una tendenza sempre più in voga in questi ultimi anni.
Se per i Ludmilla le etichette sono
tutte diverse rispetto al passato, immutato resta invece il processo
di recording e mixing, lasciato alle abili mani del Magistrali (@ A
Short Pants's House (LE), luglio 2015 e @ La Baliverna (AN), agosto
2015) mentre per il mastering ci ha pensato Maurizio Giannotti @New
Mastering Studio (MI), Novembre 2015. Il piacevole ed elegante
artwork, seppur etereo ed indefinito, è invece ad opera di Maria
Ambra Silvi, la compagna di Filippo con la quale condivide il
progetto di soundscape, soundart e performance Into the Eyes, un mix
di fotografia, musica, performance e teatro. Layout e grafica sono ad
opera di 'Njoy Falling.
Per l'analisi approfondita
dell'album ecco qui invece la sua recensione secondo la prospettiva di Nicola Cigolini, nostro collaboratore e
batterista del power duo Samcro, mentre noi ci prepariamo
all'intervista con Filippo Brandi e Niki Ruggieri del duo marchigiano
Ludmilla Spleen. Un buon ascolto del full legnht Acephale e
buona lettura dell'intervista ai due.
Ascolto integrale di Acephale: http://ludmillaspleen1.bandcamp.com/album/acephale
Artista Anch'io è l'etichetta, marginalissima e di confine con la quale Filippo Brandi, chitarrista dei Ludmilla Spleen, desidera pubblicare le opere del proprio duo e quelle di alcuni amici musicisti. E' ancora in fase iniziale e tutta work-in-progress; di certo è che la scelta della musica proposta ricade su materiale marginale che non trova spazio in generi musicali definiti.
Astio Collettivo www.astiocollettivo.bandcamp.com
Collettivo di artisti nato nel 2012 a Perugia dall'esigenza di esprimere ciò che ancora non c'è. Partiti con lo scopo di produrre ed aiutare i gruppi umbri e di promuovere eventi musicali in città, si allargano con gli anni a molte altre realtà musicali nazionali. Tra i power duo, oltre ai Ludmilla troviamo nel loro catalogo anche i corregionali AUTUNNO.
www.facebook.com/AstioCollettivo
Si tratta di un'etichetta indipendente fondata nel 2014 a Fabriano (AN), lo stesso paese d'origine dei Ludmilla Spleen. Quasi un' "etichetta di quartiere", per loro, è stata fondata da Giacomo Bergantini, un personaggio che non faceva parte della scena musicale marchigiana ma che, da buon fruitore di musica e organizzatore di concerti, ha voluto contribuire in un momento in cui la ricca scena musicale anconetana stava languendo. Icore Produzioni non è però un modo per trovare e conservare un panorama musicale locale, piuttosto è l'intento di aprirsi all'esterno per accogliere ciò che ha da offrire e nutrire un tessuto locale, cercando di colmare quelle assenze che si sono venute a creare nel tempo.
Principalmente focalizzata in
produzioni Metal e PostHardcore, Icore segue lo scopo di ricercare la
bellezza nei suoni scuri e viscerali. I membri del collettivo credono
nell'underground come forma di comunità e socializzazione, di
rapporto di collaborazione tra individui e secondo questa filosofia
adottano la metodologia DIY coinvolgendo attivamente le band
associate.
Dalla scena underground italiana si
stanno recentemente allargando alle produzioni internazionali, mentre
nel loro catalogo troviamo già altri power duo, come HATE&MERDA
con la loro La Capitale del Male, e i Bolognesi HYPERWULFF.
Il progetto nasce nelle Marche (Villa
Potenza -MC) nel 2006 da un'idea di Diego Accorsi, per pubblicare i
lavori delle proprie band (Narvalo, Panda) o di gruppi amici. Con gli
anni le pubblicazioni del loro catalogo aumentano fino all'attuale
ventina di dischi usciti con questa etichetta. Non troviamo molto
informazioni in rete perché Narvalo fa parte di quelle realtà che
vivono di banchetti e passaparole più che di promozione on line.
Non mancano comunque i duo tra le loro
co-produzioni, per lo più di elettronica sperimentale, come One Fuck
One (suicide metal con batteria synth e percussioni) e Babau (ora
trio batteria-synth e sax), a loro volta fondatori di una label, Arte
Tetra, principalmente concentrata sulla registrazione su nastro.
Neon Paralleli è l'etichetta fondata a
Piacenza nel 2011 da Paolo Cantù, ex chitarrista degli Afterhours
ma anche degli A Short Apnea, Six Minute War Madness o Uncode
Duello, attualmente con i Makhno. E' anche blog e conta nel suo
catalogo altri power duo, come i METEOR, The Great Saunites o ancora
HYSM?DUO.
Villa Inferno Records
www.villainferno.it
Villa Inferno nasce nel 2012 a Vaprio
d'Adda, nel milanese, come desiderio di due giovani fruitori di
musica di dare visibilità a quelle band che loro stessi andrebbero
ad ascoltare live. Pur facendo tutt'altro nella vita, Rossana e Fabio
hanno prodotto per ora una bella manciata di album, nel formato Cd o
vinile, di nomi interessanti a livello di underground. Nel loro
catalogo troviamo i Fuzz Orchestra ma anche parecchi power duo! Dai
lodigiani THE RAMBO ai concittadini basso e batteria THE GREAT
SAUNITES; i METEOR col loro Cò Còl E Raspe, ed infine i LUDMILLA
SPLEEN di oggi.
INTERVISTA
1. Ciao Filippo e
Niki, ben ritrovati qui all'Edp. L'occasione è l'uscita del vostro
ultimo album al ventennale della fondazione del duo. Siete per certo
una band longeva e in tutti questi anni avete costantemente evoluto
il vostro sound: cosa caratterizza questa volta Acephale
rispetto all'Ep precedente?
Acephale è un disco estremamente
libero sia nelle strutture che nell'approccio, è un disco suonato
ascoltandosi molto, il contrario di quello ben architettato e provato
fino all'inverosimile che era Eeh?!, un disco decisamente più
maniacale, satirico e brillante. Acephale per forza di cose risulta
più intimo e intenso ma anche fragile e oscuro. Pensa che è stato
registrato in 5 giorni, missato in 3 e masterizzato in 1 il tutto
senza possibilità di errore, senza poter dire okey dai la facciamo
meglio la prossima volta, abbiamo usato tutto quanto avevamo a
disposizione, dalla stanchezza, agli scazzi, alla voce che se ne
andava. E' così che lavoriamo e così che per forza di cose lavora
il Magister... in quel caso zero ansie da prestazione e lasciarsi
andare... come galleggiare trasportato dall'acqua.
2. Già con
Eeeh?!?, lo scorso Ep, avevate iniziato un percorso di
smembramento di parole e frasi; usate la lingua italiana ma
desiderate darle nuova forma e forza. A che punto vi trovate in
questo processo di destrutturazione del cantato?
Ci piacciono molto i risultati
ottenuti, ma ci annoiamo facilmente quindi pensiamo che in alcuni
casi arriveremo alla mancanza di senso e alla frammentazione
totale... suoni puri e basta... al momento abbiamo dei brani nuovi
che sembrano cantati in una lingua arcaica ed inesistente... questo
sentiero ci intriga molto.
3. I vostri testi
mostrano un certo disorientamento nei confronti di questo mondo, una
certa insofferenza, quasi la sensazione di essere degli alieni, di
sicuro di non riconoscersi nella follia dei nostri tempi. Qual'è il
messaggio positivo e di speranza che vi sentite di aggiungere a
questo stato di triste desolazione?
E' quello che ci fingiamo ogni
giorno, la speranza intendo... nel profondo sentiamo amore e pace e
la cerchiamo attorno a noi, nei nostri affetti, nella musica e in
quello che facciamo... ma costantemente bisogna fare i conti col caos
che è l'Italia attuale. Un paese che sembra essere votato a
un'insana autodemolizione che avviene al rallenty in modo sistematico
al di là di ogni schieramento politico... manchiamo di bellezza e
spiritualità e ci lasciamo fare, anche i più accorti... siamo
costretti a cercare la speranza nelle piccole cose.
4. Bloody Sound
Fucktory è una bella realtà discografica nelle Marche: com'è che
avete deciso di appoggiarvi col nuovo album ad altre etichette? E
soprattutto, dopo una vita di autoproduzione, com'è che ora vi
appoggiate addirittura a una cordata di etichette? Mi pare comunque
un fenomeno sempre più diffuso, in questi anni...
Bloody Sound Fucktory ci ha
supportati in un momento molto delicato, hanno creduto nel nostro
materiale sin da quando abbiamo iniziato a promuoverlo e ci hanno
dato una mano con il secondo Ep facendoci uscire da un certo
anonimato e autismo. Gli dobbiamo molto e poi Ale e Nando sono cari
amici ci supportiamo a vicenda da anni ormai. Hanno apprezzato
moltissimo Acephale e a malincuore hanno detto no, avevano le loro
ragioni per diminuire il carico di uscite. Per il resto volevamo
promuoverlo al meglio e abbiamo contattato più etichette rispetto
che in passato e parecchie hanno aderito con entusiasmo, per noi è
importante perché vuol dire estendere i contatti sul territorio e
sapere che c'è qualcuno che apprezza quello che fai e fa circolare
la tua musica altrove. E' come un attestato reciproco di esistenza ed
individuazione e soprattutto si sopravvive alla solitudine
dell'autoproduzione.
5. A proposito di
case discografiche: Filippo, quando ci siamo incontrati l'ultima
volta, Artista Anch'io, la tua personale etichetta indipendente, era
in fase di start up: come si è evoluta ad oggi?
Artista anch'io è un pretesto
discografico più che un'etichetta; ha accompagnato i primi passi dei
Ludmilla e sempre comparirà come fantomatico bollino dietro ogni
copertina, poi la cosa mi intrigava e si è espansa, ho in cantiere
svariati progetti, il problema sono i fondi. Quando si hanno
pochissimi soldi e tanta voglia di fare... il mood è quello dello
start up costante... per ora mi occupo solo di Ludmilla, i miei
progetti e quelli di Niki.
6. Avete invece
riconfermato la collaborazione con la professionalità di Fabio
Magistrali. C'è una certa sintonia tra di voi, un rispetto che si è
tramutato in amicizia, con gli anni, anche per la concezione
artistica particolare di Fabio, che lo porta innanzitutto a conoscere
le persone, dietro ai personaggi, per valorizzare al meglio la loro
musica e il messaggio che vogliono convogliare. Come ci descrivete il
rapporto tra di voi?
Poco da dire: è un caro amico e
un maestro sotto molti aspetti, ci si vuole bene e spesso si litiga
come matti ma va bene così... amiamo le persone non i
professionisti. Poi se ci pensi il modo che usa è il più genuino e
vintage che si possa immaginare... un po' come registrare e suonare
dal vivo contro il suonare ogni parte in disparte...
7. La promozione
estiva dell'album è terminata, come siete organizzati con i live per
questi mesi invernali?
Stiamo organizzando alcune serate
da gennaio in poi. Ma per cause di forza maggiore non so se
riusciremo a suonare con continuità.
Grazie, Filippo e
Niki, per questa seconda visita negli spazi Edp. Come volete chiudere
questa intervista? Lascio a voi il messaggio finale...
Un saluto a tutti
voi dell'Edp, grazie.
DISCOGRAFIA
BASSUCKS 2011, Autoprodotto (PostPunk,
Noise, ArtCore)
1.Bassuscks 2.Pinocchio 3.Sono un
Fallibilista
Ascolto e freedownload
EEEH?!?
2014, Bloody Sound Fucktory/Artista Anch'io (PostPunk, Noise,
ArtCore)
LATO A 1.Gelato gusto puffo 2.Camion
LATO B 3.Eeeh?!?
Ascolto e freedownload
ACEPHALE 2016, Neon
Paralleli/Artista Anch'io, Astio Collettivo, Icore Produzioni,
Narvalo Suoni, Villa Inferno Records (PostPunk, Noise, ArtCore)
1.Emilia 2.Abito la battaglia 3.Fame
4.Rosebud 5.Il popolo dei topi 6.Marte 7.Ebani 8.La sera del dì
di festa 9.Bilbao
Ascolto:
QUI
la nostra recensione
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Articolo e
intervista ad opera di Giusy Elle
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