mercoledì 18 gennaio 2017

132. RECENSIONE39: Riot by Above the Tree & E-Side




Above the Tree è il decennale progetto solista di Marco Bernacchia (Virtual Forest, Stregoni, ex Mazca, Alarm! e Gallina) che periodicamente intreccia delle collaborazioni musicali. In questo progetto a due, avviato nel 2012 con l'album Wild, gli si affianca E-Side, il batterista e progettista del suono Matteo "Tegu" Sideri (Ronin, Maria Antonietta, Matteo Fiorino, Gipsy Rufina, Micro Massive).
   Nel 2016 è ora di Riot, l'ultimo album, autoprodotto, dei due. Come il precedente è molto elettronico visto che Sideri registra qui in questo senso. Diversi sono i live dove la batteria acustica, con la sua ritmica tribale, si affianca al digitale intrecciandosi a meraviglia con i riff ipnotici di Marco. Il risultato è uno spettacolo psichedelico che conduce il pubblico a una specie di trance collettiva. Un duo, quello dei senigalliesi ABOVE THE TREE & E-SIDE, che si distingue nel panorama underground nazionale...
   Bernacchia è musicista professionista e artista visuale dedito all'arte del DIY: costruisce gran parte della sua stumentazione, i video e molti dei suoi lavori discografici (lo-fi, house recording) sono autoprodotti; similmente è riuscito a costruirsi un degno circuito live europeo in totale autonomia. Per approfondire la sua ricca biografia e la sua concezione di musica underground, di arte moderna, del senso di incidere oggi album e molto altro, rimando al nostro esaustivo articolo appena pubblicato e all'interessante intervista con Marco e Matteo. Qui invece alcuni dati sull'album e l'approfondita recensione a firma Danilo 'Damage' Peccerella (Globetrotter).

"Youth" https://www.youtube.com/watch?v=FjPdKJzfhEw
"After Square" https://www.youtube.com/watch?v=sJFjiEWQ1Vs


Contatti band:
www.facebook.com/abovethetree.andeside
www.above-and-e-side.bandcamp.comwww.soundcloud.com/above-the-tree


Riot credits:
Registrato e mixato presso La Casa della Grancetta da Above The Tree & The E-Side
Masterizzato da Andrea Suriani
Ha partecipato suonando il basso elettrico Michele Lavarda
Booking: 
PENTAGON
Ufficio Stampa: PITBELLULA


Qui lo ascolti


Riot 
2016 Autoprodotto
 (Elettronica, Psichedelia, Folk) 




1. Youth
2. Rainbow Revolution
3. Spark
4. Wrong Right Side
5. Aftersquare
6. Saggy Balls Team
7. Immigrants Ltd


RECENSIONE
ABOVE THE TREE & E-SIDE 
"Riot"Lp 2016 Autoprodotto

Eccomi pronto ad ascoltare questo disco di Marco Bernacchia, in arte ABOVE THE TREE, polistrumentista marchigiano con un passato di studi musicali classici e militante in vari progetti (M.A.Z.C.A., Al:Arm!, Gallina). ABOVE THE TREE nasce come side project solista di Marco (qui chitarra, voce, synth), per poi evolversi in collaborazione con E-SIDE, al secolo Matteo Sideri (batteria, elettronica, voce). Quindi questo progetto si chiama ABOVE THE TREE & E-SIDE, è presentato come duo ed il titolo del disco è RIOT.
Michele Lavarda suona il basso nelle tracce 2, 4 e 5 (rispettivamente ‘Rainbow Revolution’, ‘Wrong Right Side’ e ‘Aftersquare’).

Sette, le tracce del suddetto cd. Una raffica di vento introduce ‘Youth’, brano lento dal sapore dance, ma con una sessione strumentale alquanto ricca di chitarre e tappeti elettronici che viaggiano in spazi e tempi indefiniti, per richiudersi nuovamente nel vento; segue ‘Rainbow Revolution’, brano decisamente più veloce e dal BPM che ricorda gli standard della Techno, ma con una kick drum più morbida e chitarre e pad a creare melodie, che avvolgono e lasciano immaginare foreste e boschi infiniti. Abbiamo poi ‘Spark’, traccia che oserei definire un connubio tra world music e chillout, ricca di voci mistiche, che mi riporta con la mente a tutti i momenti di relax in certi angolini, su invitanti tappeti, dopo ore di danze e sbattimenti sotto i sound di qualche festa GOA e PSYTRANCE; il brano successivo, dal titolo di ‘Wrong Right Side’, mi riporta indietro nella adolescenza, in anni in cui giravano certi vinili di musica “underground” (non quella Beat degli anni ’60 del ‘900, legata alla Beat Generation, ma quella a cavallo tra gli ’80 e i ’90, poi ridefinita House, Club House e affini). Qui, però, c’è una maggiore ricerca di suoni, voci ed effettistica, rispetto al minimalismo di quell’epoca; ‘Aftersquare’ è un viaggio cosmico tra bassi ossessivi e ancora misticismo, perennemente e piacevolmente presente in tutto il disco, a mo’ di marchio di fabbrica. Sembra quasi di trovarsi in una fitta coltre di fumo e nebbia urbana. La successiva ‘Saggy Balls Team’ parte con giri di chitarra che quasi definirei desertici e Southern Country. Mi ricordano, infatti, paesaggi desolati, caldi e polverosi; chiude, infine, il brano ‘Immigrants LTD’, lento, introdotto da percussioni, arpeggi melodici di chitarra, elettronica Ambient e voci decisamente ipnotiche. Il brano tiene il ritmo fino ad un epilogo che ci porta a smarrirci nel mare ventoso, tra scrosci d’acqua e urla di gabbiani.

E’ sempre bello poter ascoltare musica che non sia di facile definizione e collocazione. Proprio per questo, più che definire questo disco etichettandolo ho citato, come solitamente preferisco fare, musicisti, band, periodi storici e rimandi a qualcosa di similare, giusto per rendere le idee un po’ più chiare a chi, magari , non mastica generalmente musica di questo tipo. La cosa certa è che le basi di questo prodotto sono l’elettronica e le atmosfere in generale. Qui il viaggio è tanto etereo che terreno.
Il disco è stato registrato nell’inverno 2015 e, a quanto ho capito, è una autoproduzione, come d’altronde un po’ tutti i lavori di Marco, propenso all’home made e che sfrutta quindi (e giustamente, aggiungerei) i propri mezzi a disposizione per materializzare le sue idee. Il tutto funziona e bene, a mio parere. Certo, si sente la differenza tra un prodotto da migliaia di euro e uno “economico”, ma economico non vuol dire qualitativamente scarso. Qui si sente il lavoro e la cura di persone che ci tengono a fare le cose dignitosamente, partendo dall’amore, e ciò è quanto basta per introdurre RIOT nel panorama nazionale ma non solo, visto che il background di ABOVE THE TREE nasce come esperienza live in Spagna, per poi aprirsi all’Europa intera (dalla Francia all’Ucraina), con riscontri notevolmente positivi. RIOT, al di là della rivolta di una persona incappucciata tra i fumogeni in copertina e di un uomo in coppola dal volto insanguinato, è rivolta di colori, suoni e sensazioni, è policromo nonostante si percepisca un filo conduttore tra i pezzi. I suoi 41 minuti circa scorrono senza noie, né senso di pesantezza. E’ ricco di idee, diretto ma senza fronzoli e, in quanto tale, può essere ascoltato in tante situazioni quotidiane diverse. Lo consiglio.


Danilo 'Damage' Peccerella7/10



Articolo ad opera di Giusy Elle
https://www.facebook.com/groups/ElectricDuoProject
electricduoproject@gmail.com

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