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INTRO
Anche
questo secondo appuntamento del 2018 è dedicato a un aggiornamento,
in effetti non potevamo non avervi già presentato quel goliardico
duo che sono gli ZOLLE (
qui)! Tra campi
della piana lombarda coltivati a monocolture, zolle di terra e zolle
di letame (da cui il significato etimologico del termine), pane e
salame, bottiglione di vino e tovaglia a quadretti, trattori e
animali della fattoria, eccovi presentata tutta l'iconografia della
band... Per quanto riguarda la musica: un duo strumentale
chitarra-batteria che si rifà alla tradizione hard rock ma in una
versione asciutta e minimalista che contraddistingue la produzione
dei due e che nelle loro mani (ma anche nei loro stomaci) diviene un
vero e proprio Lard-Rock...
AGGIORNAMENTO
Come
duo gli ZOLLE nascono nel 2012 ma i due fondatori (coscritti e
provenienti da una minuscola frazione del lodigiano) si conoscono da
una vita. Marcello "Marcio" Bellina (chitarra) e Stefano
Contardi (batteria) sono da sempre stati la sezione ritmica di varie
Heavy/HardRock band della zona e ancor oggi Marcello, con il moniker
di Lan, è il bassista nientemeno che dei MoRkObOt. Il background
sonoro dei due convoglia così in questo combo ridotto (avanzo di un
quartetto non riuscito...) ma in una sfumatura molto personale tanto
da rendere la musica del duo immediatamente riconoscibile: musica
strumentale, quadrata ma non math, pesante ma non prettamente metal,
ossessiva-ripetitiva ma non necessariamente psichedelica... il tutto
suonato con una chitarra d'alluminio hand-made e una batteria in rame
della sicula
CQuadro Drums...
Fin
dall'inizio della loro carriera il muso del maiale (disegnato per la
prima volta da Malleus per il loro eponimo album di debutto)
campeggia sulle copertine dei loro album, in maniera sempre spiritosa
e goliardica, come buona e sana tradizione degli Zolle. Il maiale
come animale totemico riassume infatti tutto il concept della band:
originari da una zona rurale, i due non potevano che rifarsi al mondo
che li circondava, fatto di animali della fattoria, trattori, e tanti
buoni insaccati che dal maiale derivano. Dopo la prima, le copertine
vengono realizzate da Marcello stesso (in arte grafica:
Berlikete)
in concerto con
Eeviac, grande maestro
del colore. A firma loro la grafica dei dischi di tante altre band
dell'underground.
Per quanto riguarda la discografia, gli Zolle sfornano un album a
cadenza biennale: 2013
Zolle, 2015
Porkestra, fino
all'ultimo
Infesta del 2017. Il suono massiccio e cadenzato
del duo, come il ripetitivo e rumoroso lavoro nei campi, ci
perseguita di album in album mentre i titoli dei brani, sempre
simpatici giochi di parole, paiono sopraggiunti di notte durante una
folgorante epifania: Trakthor, LeeQuame, Heavy Letam nel primo
;
Porkediem, Porkeria, Porkona e
via dicendo nel secondo; mentre il concept festaiolo dell'ultimo
album li porta a intitolare brani con nomi fantasiosi e distorti come
Kadregah, Thorthellion, Brasathor...
vista la passione smisurata di Marcio e Stefano per salumi, insaccati
e formaggi, se non facessero una faticosa vita di musicisti heavy, un
paio di by-pass a testa non glie li avrebbe negati nessuno...
InFesta, pubblicato in formato cd e
vinile rosso in serie limitata,
viene supportato da
alcune belle realtà dell'underground nazionale, a partire dalla
produzione di Giulio Ragno Favero (One Dimensional Man, Il
Teatro Degli Orrori, Zu -e già produttore di duo con lo splendido
Quintale dei Bachi da Pietra), fino alla firma con la Subsound
Records di Davide Cantone. Dopo il prestigioso esordio con
Supernatural Cat e il passaggio in famiglia Bloody Sound Fucktory, il
duo si è quindi accasato con questa storica etichetta indipendente
romana che li segue anche come agenzia stampa e promozione grazie al
progetto costola Narcotica. Tra gli ospiti illustri dell'album, poi,
spiccano Urlo (Ufomammut) e Roberto Rizzo (Synth).
InFesta viene pubblicato nel Maggio del
2017 e anticipato dal video di "Magnum" dove i due
suonano le loro bordate sul cassone di un trattore... quale venue più
adeguata per i ruralissimi Zolle? E' di Novembre dello stesso anno
invece il videoclip del secondo estratto "Infuso" (inteso
come distillato, non certo come tisana...) dove una delle rare
osterie sopravvissute si trasforma nella location delle riprese...
l'esultanza e l'infantile coinvolgimento degli attempati avventori ne
fa dei potenziali headbangers...
Gli Zolle poi non si sono certo fermati nella loro saletta prove
delle lande lodigiane ma hanno girato l'Europa in lungo a in largo
durante l'estate 2017 esportando il loro concetto di 'festa'.
Formaggio e salame hanno quindi varcato i confini nazionali ed
espatriato verso l'Austria e Germania, il Belgio e la Francia, una
puntantina nell'Europa dell'Est fino a tre mirabili date in
Inghilterra (Londra, Coventry e Bristol). Grazie a questa esperienza
seguono poi dei mini tour di due-tre date, sempre europei (Francia e
Germania a dicembre 2017; Belgio a febbraio 2018) mentre le date
nazionali non si contano più. Il progetto costola dei MoRkObOt, come
molti lo definiscono, è ormai nei cartelloni del circuito undeground
europeo...
Andiamo ora ad approfondire gli argomenti fin qui
trattati con l'intervista concessaci da Marcello e Stefano, per
proseguire infine con l'articolo dedicato agli approfondimenti di
InFesta (qui):
ci addentreremo nei meandri dell'album con tutti
i particolari tecnici e la recensione ad opera del nostro fidato
collaboratore Giacomo Guidetti, bassista del power duo Ka. Se invece
volete sapere tutto sulla band, le origini del nome, i progetti
paralleli (MoRkObOt, Osso) o sulla fantastica creatura grafica che è
Berlikete, vi raccomando caldamente la lettura del nostro articolo di
presentazione (qui).
Non mi resta altro che augurarvi... 'Buon sano lard-rock a tutti!'.
Link
video:
“
Magnum” (Maggio
2017) https://www.youtube.com/watch?v=KVg3oKFOZ2M
"Infuso"
(Nov2017)
https://www.youtube.com/watch?v=22k1Uh4wlLQ
Live @TheBlackHeart, London
https://www.youtube.com/watch?v=72NX0BCIqos&app=desktop
Ascolto
integrale di InFesta
zolle.bandcamp.com
LABELS
Si
tratta di una storica etichetta indipendente nata a Roma nel 2005 (ex
Produzione Deflore) dall'idea del fondatore, Davide Cantone.
Nomi
bellissimi nel suo eclettico roster dove troviamo produzioni dai
generi molto vari, dall'Industrial allo Sperimentale, dal Metal al
Jazzcore, dal Grind all'Afrogrind, dalla Musica d'Avanguardia al
Drone... è proprio l'ecletticità il marchio distintivo della label.
Tra gli artisti citiamo giusto i Mombu, gli Inferno ma anche Surgical
Beat Bros, Osso, Lili Refrain... Zolle sono il primo duo chitarra
elettrica e batteria a sfondare le porte della label...
www.facebook.com/subsoundrecords
Narcotica
nasce come agenzia stampa e promozione di Subsound Records ma ora i
servizi sono allargati anche ad altre etichette o artisti. Ricopre
anche il ruolo di Publishing gestendo i diritti discografici di molte
bands. Dal 2010 è anche etichetta di distribuzione e fanzine.
INTERVISTA
1.
Bentrovati Marcello e Stefano! Il tempo passa, le stagioni si
susseguono e la semina si alterna alla raccolta. Da parte vostra, a
rotazione ciclica biennale, producete un album; ci troviamo oggi su
questi spazi dopo un anno e mezzo: cosa è diverso e cosa uguale
negli Zolle dopo la pubblicazione di InFesta?
S: Più dilatati nei tempi di svago alle prove. Più consapevoli di
essere speciali, nell’essere normali.
M: (rumore di folla, urla di ragazze impazzite)
2.
L'InFesta
tour vi ha visti varcare i confini nazionali e in breve avete
saggiato il pubblico di tutta Europa. Che ricordo avete di questa
esperienza europea? Come avete organizzato il tour? Qualche aneddoto
da raccontarci in esclusiva?
S: Mah… rassicura vedere oltre
i confini nazionali altre persone eccedere in modo socialmente
innocuo, nonostante non abbiano più vent’anni. Ci si sente meno
soli. Tutti gli aneddoti che potremmo raccontare vanno in questa
direzione, eccezion fatta per la perquisizione in Bavaria. Alla fine
però siamo diventati amici dei poliziotti in borghese e ci hanno
promesso di assistere ad un nostro live in Germania, in futuro.
M: La perquisizione in Baviera è stata da film, ci hanno persino
chiesto se avessimo con noi pistole, scacciacani e bombe (…BOMBE!!!).
L’Europa in genere è abbastanza divertente. Devi considerare che
per noi la musica non è un lavoro, con il tempo abbiamo imparato che
possiamo tranquillamente evitare certe situazioni assurde (tipo
dormire sul tappeto del cane, “mangiare” brodaglioni nauseanti,
ad esempio) e goderci di più le serate senza fare i finti poveri.
Durante il tour abbiamo notato che i barbari inglesi sono quelli che
più si divertono ai nostri concerti. A Bristol abbiamo anche
conosciuto il mitico Big Jeff, l’uomo che ha visto più concerti al
mondo (non è un modo di dire, giuro!). Ah, poi c’è stata la
volta, a Pilsen, in cui Stefano ci stava facendo scaricare gli
strumenti nel festival sbagliato. Di aneddoti ne succederanno ancora,
ma confido molto nella prima volta in cui Stefano cadrà dalla sedia.
I tour ce li organizziamo da soli, raramente qualcuno si è degnato
di darci una mano.
3.
Sebbene abbiate sempre calcato i vari palchi d'Italia, dopo InFesta
mi pare che il nome Zolle circoli con maggiore facilità. Sono
passati sei anni dal vostro esordio e ormai siete totalmente inseriti
in un certo panorama underground nazionale che sta assumendo un
profilo sempre più interessante, specie tra le band strumentali più
estreme. Dall'interno del circuito come vedete la situazione attuale?
Ci sono diversi locali disposti a far esibire le band e non mancano i
festival in tema, mi pare... c'è anche molto spazio per le
formazioni a due...
S: La situazione attuale, pare attuale, nel senso che tra 10 anni
sarà tutto finito. I gruppi chiusi, con poco ricambio, sono
destinati a morire, la scena italiana mi pare delimitata, pur se
interessante, io e Marcio non ci riconosceremo in quel che sarà.
L’underground, almeno in Italia, è un essere vivente in
pellegrinaggio verso la morte. Noi saremo al sesto disco. L’ultimo
pari.
M: Non mi pare che si suoni con più facilità, anzi. La situazione è
proprio all’italiana: noto che suonano soprattutto le band di chi
ha modo di organizzare altri concerti o fa la programmazione in un
locale. Per gli altri (a parti casi di super band come Zeus o OvO ad
esempio, che hanno decisamente un buon riscontro di pubblico) non c’è
spazio. Riassumendo: la musica, la proposta, le idee, il “talento”,
non servono (quasi) niente, contano le amicizie di comodo (che poi,
mica sono amicizie vere, tra 10 anni finiranno). All’italiana.
4.
A proposito del non riconoscersi nel tempo che sta per venire...
Tutta la vostra iconografia è imperniata su un concept specifico,
quello della vita agricola, ma inserito in un contesto temporale ben
preciso, ossia il presente. Com'è vivere in quella linea di confine
tra presente che avanza e passato che fugge, fatto di monoculture
coltivate con mezzi tecnologici e le ultime osterie miracolosamente
sopravvissute alla modernizzazione dei nostri tempi? Quanto può
durare ancora questo mondo sospeso a cui voi vi ispirate?
S: Vivo tra la gratitudine e
la paura. Quindi ci sta un brindisi. Marcio?
M: L’iconografia che ci caratterizza non è preparata a tavolino ma
a tavola. Nel 2018 solo dei deficienti baserebbero la propria
immagine su un ambiente decadente, involuto e mai al passo con i
tempi della società attuale e sdrammatizzandolo di continuo.
5.
Le comparse dei vostri video sono le stesse persone che frequentate
quotidianamente, con le quali capita di scambiare due chiacchiere tra
un bicchiere di vino e l'altro. Come vivono la dicotomia di sapervi
sani compagni di osteria e vedervi poi pazzi scatenati furiosi
metallari agli strumenti? Siete una famiglia, si vede... e li avete
coinvolti da tempo ormai, ma in una piccola frazione non passate
certo inosservati... Vi hanno visti crescere, credo...
S: Cara, prima di partire per i
concerti abbiamo il rito di passare a salutare. I clienti della
trattoria “La Costa” ci accolgono con un calore unico. A noi fa
ridere. Vorremmo spiegare loro che non abbiamo ogni sera venti donne
ai nostri piedi dopo i concerti, ma non vogliamo privarli dei sogni
per noi.
M: La nostra fortuna è vivere lontano da Milano! Ahahah! In un
contesto così piccolo, i rapporti tra le persone sono differenti. Da
quando suoniamo insieme (ohmmioddio, sono 23 anni!) molti dei nostri
amici storici sono rimasti gli stessi. Più che altro siamo noi che
abbiamo visto gli altri crescere e non viceversa! Eheheh!
6.
Spesso i duo rock riescono a stupire per la resa nel sound, con un
effetto quasi da full band. Qual è la vostra soluzione al caso? Poi
so che usate strumentazione molto specifica e particolare..
S: I duo sono congeniali alle fragilità contemporanee. Il sound è
compensativo di quel che manca. Per quanto mi riguarda, la batteria
in rame l’ho acquistata appena Marcio mi ha detto di comprarla.
L’ho acquistata “alla cazzo”. Ad oggi sono felice. Alla cazzo!
M: Ammesso che sia così anche per
noi (speriamo! Ahahahahah), la nostra soluzione è alzare il volume e
picchiare tanto (che frase da rocker! Ahahahahah!). La strumentazione
che usiamo…dunque…a volte potrebbe fare scena, ma non è poi così
specifica o particolare. La batteria è in rame, Ste usa un sacco di
piatti (come a tavola) e una cadrega di legno enorme (che odio) che
gli ha costruito un muratore (i muratori che fanno le sedie…). Io
uso una chitarra in alluminio (costruita da mio papà) con la quale
mi trovo molto bene. Uso un amplificatore digitale che ha rubato il
suono da una bellissima Diezel di un mio amico.
7.
Tre dischi e tre etichette diverse. Ci raccontate l'apporto che
ognuna di loro ha saputo riservare alla carriera degli Zolle?
S: Supernatural Cat: ci accende i riflettori e fa partire un intro,
Bloodysound Fuctory: ci scatta una foto e ci dice che non siamo una
bugia.
Subsound: ci avvisa che alla nostra pensione mancano anni, nonostante
i primi capelli bianchi.
8.
Le novità prossime future per gli Zolle?
S: Nel 2017 abbiamo dato
ampio spazio alla convivialità: ritrovo alle ore 18.00. Fine prove
ore 23.00. Di suonato solo un’ora. Credo che nel 2018 rimetteremo
la musica al centro. Più al centro.
M: Comunque è colpa sua.
9.
Ed ora dei botta e risposta fuori tema: chi buttereste giù dalla
rupe?
S: La parola “progetto” in ambito musicale. Ahi
ahi, potrei averla usata anch'io, in questo articolo...
M: Stefano.
10.
Cosa non buttereste giù dalla rupe?
S: Le chiome degli alberi in maggio. E Giusy! :)
:) :)
M: Paraculo!
11.
Cosa non manca mai nella valigia degli Zolle in tour?
S&M: La bombola di elio per gonfiare i palloncini!
Grazie
Marcello e Stefano per il vostro simpatico contributo. Vi auguriamo
di arare a lungo i campi musicali dell'underground: vogliamo vedere
tante Zolle! Intanto buona (in)festa!
S&M: Grazie a voi per lo
spazio e un saluto a tutti i lettori di Edp.
DISCOGRAFIA
INFESTA
Lp, Cd e Vinile 2017, Subsound Records
1.Kadregah 2.Versum 3.Lårdo 4.Magnum 5.Thorthellion 6.Brasathor
7.Interiora 8.Infuso 9.UnDoom
PORKESTRA
Lp, Cd e Vinile 2015, Bloody Sound Fucktory
1.Porkediem 2.Porkeria 3.Porkasmatron
4.Porkona 5.Porkemon 6.Porkimede 7.Porkata 8.Porkobot
9.Porkenstein 10.Porkastica 11.Pork vader 12.Porkangelogabriele
Qui
lo ascolti
Qui
la nostra recensione
ZOLLE
Lp, Cd 2013, Supernatural Cat
1.Trakthor 2.LeeQuame 3.Forko 4.Mayale 5.Man Ja To Ja!
6.Melicow 7.Heavy Letam 8.Weetellah 9.Trynchatowak 10.Moongitruce
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e intervista ad opera di Giusy Elle