sabato 7 aprile 2018

158. I picchi estatici dei TRISTAN DA CUNHA


INTRO
Nel panorama nazionale dei duo elettrici, i pavesi TRISTAN DA CUNHA si distinguono per la proposta musicale adottata. Un PostRock/SlowCore strumentale, dagli ampi orizzonti sonori, che riporta alla mente soltanto il MantraCore dei riminesi SAN LEO, nati prima di loro ma non per questo fonte d'ispirazione diretta (qui l'articolo di presentazione), che merita quindi un degno approfondimento. Alle soglie della pubblicazione del secondo Ep Praia, vogliamo quindi presentarvi un po' di musica alternativa, melodica ma ipnotica, mistica, quasi, che ci darà un'altra prospettiva di come un duo chitarra-batteria si può sviluppare.


BIOGRAFIA
I TRISTAN DA CUNHA sono un duo strumentale chitarra elettrica-batteria fondato a Pavia nel 2016 dalle menti di due interessanti musicisti, Francesco Vara e Luca Scotti.
Il chitarrista Vara (1988) era già noto nell'ambiente underground per un suo progetto solista drone/ambient denominato Altaj, ancora attivo, dove ama dipingere paesaggi sonori dilatati e indefiniti, orizzonti liquidi e atmosfere sospese, il tutto ispirato ai viaggi estatici dello sciamanesimo siberiano. Molto di questo approccio è stato mantenuto nel duo Tristan da Cunha sebbene la melodia faccia qui più capolino e l'interplaying con la batteria dia maggior sostanza al tutto.
Precedentemente era stato anche chitarrista della band doom/noise Il Dio Cervo (ispirato a Cernunnos, lo spirito divinizzato degli animali cornuti secondo la mitologia celtica) dove similmente si esploravano imperscrutabili mondi lontani.
Luca Scotti (classe '89), dal canto suo, aveva alle spalle una carriera in band dalle sonorità più disparate, dall'alt-rock dei D'Oppio Senso al math de Il Giorno di Giuda, fino all'attuale militanza nell'ensemble kraut/free jazz Interstellar Experience. Un'ampia esperienza al servizio delle sonorità del nuovo duo, che va dall'ambient al post-rock, con interventi noise e quasi jazz.

Tristan da Cunha è l'isola abitata più remota al mondo, a 2800 chilometri da Città del Capo, nell'Oceano Atlantico. I due non potevano scegliere nome più estremo! Nel maggio 2017, a nove mesi dalla fondazione del combo, pubblicano già il loro primo lavoro discografico, Soçobrar, un Ep di quattro lunghe tracce per poco più di mezz'ora di ascolto. Anche qui si ispirano all'isola, per i titoli e per l'iconografia, mantenendo la lingua portoghese per un certo effetto saudade, come da loro dichiarato, pur essendo in loco la lingua ufficiale l'inglese. Insomma, un concept misterioso attorno a questo misterioso duo...

Come si diceva nell'intro, la musica proposta dai Tristan da Cunha è qualcosa di abbastanza insolito nel panorama musicale attuale, una bella ricerca sonora a costruzione di atmosfere dilatate e sospese ma mai noiose, cupe o fine a se' stesse, anzi, scorci di melodia accativante, impressioni nostalgiche e atmosfere pacificanti, rendono l'album di una bellezza estrema e, seppur mai banali, anche l'ascolto facilmente accessibile ai più. Sebbene i confronti non siano mai piacevoli, non posso esimermi da sottolineare l'incredibile somiglianza con un unico altro duo, nato prima di loro, ossia i riminesi SAN LEO (qui il nostro articolo di presentazione). I loro album potrebbero essere facilmente intercambiabili se non fosse che Inserire Floppino, il batterista dei San Leo, arricchisce molto la struttura dei brani con un drumming assolutamente funambolico (tutto da vedere dal vivo!) mentre il nostro Scotti accompagna restando nel mood a bassi bmp della proposta Tristan da Cunha. Entrambi costruiscono 'paesaggi sonori' struggenti e nel contempo si rifanno a simbolismi, echi del passato, mondi lontani e ricerche alchemiche... argomento che approfondiremo in fase d'intervista.

Soçobrar (dal portoghese 'capovolgersi, naufragare') è stato registrato in un'unica sessione presso il Bar Pepper di Massa, da Paolo Monti, anche loro produttore. Altro interessante personaggio dell'underground nazionale grazie al suo progetto solista The Star Pillow (drone-ambient sperimentale sviluppato tra visual e chitarra elettrica suonata con archetti e pennelli, attivo fin dal 2007 e con ben 12 album all'attivo) e il più recente Daimon (trio deep-drone); fondatore anche dell'etichetta indipendente Taverna Records con la quale esce quest'album di debutto dei Tristan da Cunha. Delphic Records, etichetta fondata dallo stesso chitarrista dei Tristan per questo singolo progetto, si affianca nella distribuzione mentre qualche mese dopo la scelta cade sulla svizzera Cruel Bones per l'edizione limitata in versione audio cassetta (50 pezzi). Adamennon, altro nome di spicco dell'underground italiano (progetto solista nato come deprogressive black ambient nel lontano 2006, come tributo alla scena francese de Les Légions Noires, poi ispirato alla musica prog e alla sonorità dark degli anni '70 fino all'attuale mistura di melodie analogiche e sonorità oscure) e con il quale era già uscito uno split con Altaj del chitarrista Vara, è al mastering, presso il suo SFR Studio di Genova: un'accoppiata di nomi vincenti quindi, Monti e Adamennon, a garanzia della qualità anche sonora di Soçobrar.
Ancora a nemmeno un anno di distanza, uscirà a breve (il 18 aprile) il secondo album dei due, Praia (ossia 'spiaggia'), un altro Ep di 4 tracce, della durata di 7-8 minuti l'una, sospese, potenti e bellissime come nel lavoro precedente. I Tristan si ripetono ma non per questo stancano, anzi, non si vorrebbe mai smettere di ascoltarli, per l'atmosfera gloriosa ed estatica che creano, per i picchi di emozione dove sanno condurre l'ascoltatore... A dire il vero la lunghezza dei due lavori è in bilico tra i formati, e potrebbero anche essere considerati dei full-lenght, ma queste sono solo sfumature per una musica struggente ed avvolgente che va oltre ogni senso di misura, definizione, schematizzazione... libera espressione di cuori liberi e anime sulla via della ricerca.

Registrato, mixato e masterizzato allo SFR Experimental area, sempre da Adamennon, Praia esce ora per DreaminGorilla, etichetta ligure con già altri power duo nel suo roster, dai LEGNI VECCHI ai Bresciani SDANG! (qui il nostro articolo) oltre che agli ASINO da Massa Carrara. Vi lasciamo ora a un piccolo approfondimento sulle etichette fin qui menzionate, ma soprattutto all'intervista con Francesco Vara e Luca Scotti del duo pavese Tristan da Cunha. Come sempre rimandiamo a un secondo articolo (qui) per l'approfondimento dell'album e la sua recensione (la prima per Praia!), ancora a firma del nostro fidato Giacomo Guidetti, bassista del duo bolognese Ka.

Video:
Live in studio presso l'ElFish Recording Studio https://www.youtube.com/watch?v=BQS_6hKk3t8


LABELS
Etichetta personale di Paolo Monti, fondata a Massa Carrara nel 2010. Nata per le produzioni dello stesso fondatore che però a volte riveste anche il ruolo di discografico, producendo la musica dei gruppi che veramente lo colpiscono positivamente. Come è successo con i Tristan Da Cunha e per gli altri, selezionatissimi artisti del suo roster.




Cruel Bones è una piccola realtà di distribuzione dell'editoria discografica con sede a Zurigo, in Svizzera. Organizzano eventi e dal 2015 distribuiscono gli album di amici e colleghi che stimano. Non si fermano a un genere specifico ma ampliano la loro attenzione a tutto ciò che è particolare, che li emoziona, e alle band con una filosofia simile alla loro. L'attitudine di base, come molto spesso in questi casi, è tutta Diy.
Per i Tristan da Cunha hanno stampato un'edizione limitata di cassette in versione bianca, del loro primo album. çobrar.

DreaminGorilla Records www.dreamingorillarecords.is
DGR nasce già nel 2005 a Savona ad opera di Francesco Cerisola ma il primo album viene pubblicato solo nel 2010 in quanto sopravvengono altre attività correlate al loro nome, quali l'organizzazione di concerti e la promozione delle band. Nel loro roster troviamo in coproduzione uno Split tra BOLOGNA VIOLENTA e i Surgical Beat Bros (duo elettro-pop da Roma con Fabio Recchia dei Germanotta Youth e Antonio Zitarelli, già batterista del duo sax-batteria Mombu), e l'ultimo lavoro in studio dei LEGNI VECCHI. Anche i Bresciani SDANG! si affidano a questa realtà discografica con il loro secondo album La malinconia delle Fate nonché gli ASINO con il recentissimo disco Amore e ovviamente i TRISTAN DA CUNHA per il loro Praia. www.facebook.com/dreamingorillarecords




INTERVISTA
1. Ciao Francesco e Luca, vi accolgo con piacere in questi spazi Edp. Iniziate e descriverci come è nato il vostro rapporto musicale e perchè proprio un duo.
F: Ci siamo conosciuti musicalmente tre anni fa. Luca mi propose di collaborare nella registrazione di un brano del suo progetto solista Alluka. Sfruttammo l’occasione per trovarci in sala prove per suonare in duo, io alla chitarra, lui alla batteria.
Di lì a poco, nell’Agosto 2016, dopo iniziali tentativi, nacque il progetto Tristan da Cunha e le sue relative suggestioni.

2. Tristan da Cunha... per quale motivo avete scelto il nome di un'isola remota per definire il vostro gruppo e come mai tutto il concept della band vi ruota attorno?
E’ nato naturalmente, di primo impatto. L’isola Tristan da Cunha è l’isola abitata più remota al mondo, in mezzo all’Oceano Atlantico. Dato che la nascita del gruppo è coincisa con un periodo complicato per entrambi, la suggestione derivata dall’isola ha assunto connotati idealistici e metafisici. Un posto sospeso e rarefatto al quale delegare i nostri sentimenti.

3. Prima della vostra fondazione conoscevate già i San Leo, duo chitarra batteria riminese nati prima di voi e con un'espressione musicale molto simile? Come siete arrivati alla medesima soluzione?
Abbiamo conosciuto i San Leo grazie ad EDP, quindi successivamente alla nascita dei Tristan da Cunha. Probabilmente la comune ricerca sonora dilatata e, in qualche modo psichedelica, deriva da uno zeitgeist proprio di questi ultimi anni, riscontrabile anche in altri gruppi.
In generale, la soluzione del duo è efficace sia sotto l’aspetto logistico e organizzativo, sia - soprattutto - per creare un’intesa musicale accorata ed un’unità di intenti definita; suonare in una band di più elementi può rendere più complicata questa dinamica.

4. Quali le band a cui fate riferimento? Quali gli ascolti musicali che vi hanno portati fino a qui?
F: mi viene più facile dire chi mi ha influenzato di più come chitarrista: Earth, John Fahey, primi Tortoise. (a lato metto anche The Lonesome Crowded West dei Modest Mouse)
L: La Seattle degli anni ’90, Verdena, 65 Days Of Static.

5. Francesco, nei tuoi progetti musicali hai sempre associato misticismo e simboli di un passato idealizzato, che parla di antiche divinità pagane e di esperienze sciamaniche. Molto di queste sonorità si riscontra anche nei Tristan da Cunha: in che misura intendi quindi la musica? Non certo in senso goliardico e di svago... qual è la valenza che le conferisci?
F: credo che la musica vada ascoltata veramente, come si legge un libro.
Anche un disco ha una copertina ed un contenuto.

6. Luca, avevi già sperimentato set-up così ridotti all'osso? Come si è adattato il tuo drumming alla sola compagnia di una chitarra?
L: No, non ho mai sperimentato set-up così ridotti. Adattare il mio drumming alla soluzione duo mi ha aiutato ad approfondire il mio strumento, trovando soluzioni batteristiche che prima non avrei mai preso in considerazione.

7. Soçobar e Praia sono i vostri due dischi. Escono a breve distanza l'uno dall'altro (meno di un anno) e risultano una logica conseguenza musicale, l'estensione di un discorso comune. Non che si debba evolversi a tutti i costi, anzi, musica così non la vorrei sentire cambiata mai! Ritenete quindi di aver trovato l'equilibrio giusto della vostra espressione o prevedete cambiamenti in futuro?
Il nostro filo conduttore rimarrà sempre quello finché durerà il progetto Tristan da Cunha. Il suono logicamente si evolve a seconda delle nostre esigenze al mutare dei nostri ascolti.
Per il futuro ci saranno cambiamenti sicuramente coerenti con il titolo del nostro progetto.

8. Parlateci dell'amicizia con Paolo Monti, il produttore che per primo ha creduto in voi. Personaggio interessante inoltre, anche a livello musicale...
Paolo lo abbiamo conosciuto tramite conoscenze comuni, e ci siamo incontrati di persona a Pavia nel Novembre 2016, per una data organizzata insieme, Tristan da Cunha e The Star Pillow, il suo progetto solista. Da lì si è proposto di produrre il nostro primo disco Soçobrar. Ne è nata una bella amicizia.

9. Come mai il passaggio a una etichetta diversa per Praia? DreaminGorilla la ricordo per aver pubblicato la discografia di altri duo chitarra-batteria: i Legni Vecchi e gli Sdang!, a breve anche il terzo album dei Toscani Asino.
Dopo l’uscita di Soçobrar siamo stati contattati da Francesco della Dreamingorilla; si è complimentato per il nostro lavoro e ci ha detto testualmente “quando fate il prossimo disco stalkeratemi a tuono”. Così abbiamo fatto per Praia.

Grazie infinite Francesco e Luca per il vostro contributo; vi lascio concludere con parole vostre. Da parte mia non vedo l'ora di assistere al vostro live nella rassegna estiva "Quando l'Acqua incontra la Musica" che ho il piacere di co-organizzare qui in Trentino. A presto allora e buon proseguimento di carriera!
Grazie a te Giusy per lo spazio dedicatoci e per l’impegno che dedichi alle band con il tuo EDP.
Grazie per l’intervista e a presto.

Link band


DISCOGRAFIA
PRAIA Ep 2017, Dreamingorilla (PostRock, SlowCore, MantraCore)

1.Pescador 2.Anos 3.Cachalotes 4.Na Praia




Qui la nostra recensione

SOCOBRAR Ep 2016, Taverna Rec, Delphic Rec, Cruel Bones (PostRock, SlowCore, MantraCore)

1.Pico da Rainha 2.Ilha Inacessìvel 3.The Settlement 4.Campo de Fogo





Qui lo ascolti


Link alle recensioni di Soçobrar


Articolo e intervista ad opera di Giusy Elle


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