INTRO
Nel
panorama nazionale dei duo elettrici, i pavesi TRISTAN DA
CUNHA si distinguono per la proposta musicale adottata. Un
PostRock/SlowCore strumentale, dagli ampi orizzonti sonori, che
riporta alla mente soltanto il MantraCore dei riminesi SAN LEO, nati
prima di loro ma non per questo fonte d'ispirazione diretta (
qui
l'articolo di presentazione), che merita quindi un degno
approfondimento. Alle soglie della pubblicazione del secondo Ep
Praia, vogliamo quindi presentarvi un po' di musica
alternativa, melodica ma ipnotica, mistica, quasi, che ci darà
un'altra prospettiva di come un duo chitarra-batteria si può
sviluppare.
BIOGRAFIA
I
TRISTAN DA CUNHA sono un duo strumentale chitarra elettrica-batteria
fondato a Pavia nel 2016 dalle menti di due interessanti musicisti,
Francesco Vara e Luca Scotti.
Il
chitarrista Vara (1988) era già noto nell'ambiente underground per
un suo progetto solista drone/ambient denominato
Altaj,
ancora attivo, dove ama dipingere paesaggi sonori dilatati e
indefiniti, orizzonti liquidi e atmosfere sospese, il tutto ispirato
ai viaggi estatici dello sciamanesimo siberiano. Molto di questo
approccio è stato mantenuto nel duo Tristan da Cunha sebbene la
melodia faccia qui più capolino e l'interplaying con la batteria dia
maggior sostanza al tutto.
Precedentemente
era stato anche chitarrista della band doom/noise
Il Dio Cervo (ispirato a Cernunnos, lo spirito divinizzato degli
animali cornuti secondo la mitologia celtica) dove similmente si
esploravano imperscrutabili mondi lontani.
Luca
Scotti (classe '89), dal canto suo, aveva alle spalle una carriera in
band dalle sonorità più disparate, dall'alt-rock dei D'Oppio Senso
al math de Il Giorno di Giuda, fino all'attuale militanza
nell'ensemble kraut/free jazz
Interstellar Experience. Un'ampia esperienza al servizio delle sonorità
del nuovo duo, che va dall'ambient al post-rock, con interventi noise
e quasi jazz.
Tristan
da Cunha è l'isola abitata più remota al mondo, a 2800 chilometri
da Città del Capo, nell'Oceano Atlantico. I due non potevano
scegliere nome più estremo! Nel maggio 2017, a nove mesi dalla
fondazione del combo, pubblicano già il loro primo lavoro
discografico, Soçobrar, un Ep di
quattro lunghe tracce per poco più di mezz'ora di ascolto. Anche qui
si ispirano all'isola, per i titoli e per l'iconografia, mantenendo la
lingua portoghese per un certo effetto saudade, come da loro
dichiarato, pur essendo in loco la lingua ufficiale l'inglese.
Insomma, un concept misterioso attorno a questo misterioso duo...
Come
si diceva nell'intro, la musica proposta dai Tristan da Cunha è
qualcosa di abbastanza insolito nel panorama musicale attuale, una
bella ricerca sonora a costruzione di atmosfere dilatate e sospese ma
mai noiose, cupe o fine a se' stesse, anzi, scorci di melodia
accativante, impressioni nostalgiche e atmosfere pacificanti, rendono
l'album di una bellezza estrema e, seppur mai banali, anche l'ascolto
facilmente accessibile ai più. Sebbene i confronti non siano mai
piacevoli, non posso esimermi da sottolineare l'incredibile
somiglianza con un unico altro duo, nato prima di loro, ossia i
riminesi SAN LEO (
qui il nostro articolo
di presentazione). I loro album potrebbero essere facilmente
intercambiabili se non fosse che Inserire Floppino, il batterista dei
San Leo, arricchisce molto la struttura dei brani con un drumming
assolutamente funambolico (tutto da vedere dal vivo!) mentre il
nostro Scotti accompagna restando nel mood a bassi bmp della proposta
Tristan da Cunha. Entrambi costruiscono 'paesaggi sonori' struggenti
e nel contempo si rifanno a simbolismi, echi del passato, mondi
lontani e ricerche alchemiche... argomento che approfondiremo in fase
d'intervista.
Soçobrar
(dal portoghese 'capovolgersi, naufragare') è stato registrato in
un'unica sessione presso il Bar Pepper di Massa, da Paolo Monti,
anche loro produttore. Altro interessante personaggio
dell'underground nazionale grazie al suo progetto solista
The Star Pillow (drone-ambient sperimentale sviluppato tra visual
e chitarra elettrica suonata con archetti e pennelli, attivo fin dal
2007 e con ben 12 album all'attivo) e il più recente Daimon (trio
deep-drone); fondatore anche dell'etichetta indipendente Taverna
Records con la quale esce quest'album di debutto dei Tristan da
Cunha. Delphic Records, etichetta fondata dallo stesso chitarrista
dei Tristan per questo singolo progetto, si affianca nella
distribuzione mentre qualche mese dopo la scelta cade sulla svizzera
Cruel Bones per l'edizione limitata in versione audio cassetta (50
pezzi).
Adamennon, altro nome di spicco
dell'underground italiano (progetto solista nato come deprogressive
black ambient nel lontano 2006, come tributo alla scena francese de
Les Légions Noires, poi ispirato alla musica prog e alla sonorità
dark degli anni '70 fino all'attuale mistura di melodie analogiche e
sonorità oscure) e con il quale era già uscito uno split con Altaj
del chitarrista Vara, è al mastering, presso il suo SFR Studio di
Genova: un'accoppiata di nomi vincenti quindi, Monti e Adamennon, a
garanzia della qualità anche sonora di
Soçobrar.
Ancora
a nemmeno un anno di distanza, uscirà a breve (il 18 aprile) il
secondo album dei due, Praia (ossia 'spiaggia'), un altro Ep
di 4 tracce, della durata di 7-8 minuti l'una, sospese, potenti e
bellissime come nel lavoro precedente. I Tristan si ripetono ma non
per questo stancano, anzi, non si vorrebbe mai smettere di
ascoltarli, per l'atmosfera gloriosa ed estatica che creano, per i
picchi di emozione dove sanno condurre l'ascoltatore... A dire il
vero la lunghezza dei due lavori è in bilico tra i formati, e
potrebbero anche essere considerati dei full-lenght, ma queste sono
solo sfumature per una musica struggente ed avvolgente che va oltre
ogni senso di misura, definizione, schematizzazione... libera
espressione di cuori liberi e anime sulla via della ricerca.
Registrato,
mixato e masterizzato allo SFR Experimental area, sempre da
Adamennon,
Praia esce ora per DreaminGorilla, etichetta ligure
con già altri power duo nel suo roster, dai LEGNI VECCHI ai
Bresciani SDANG! (
qui il nostro
articolo) oltre che agli ASINO da Massa Carrara. Vi lasciamo ora a un
piccolo approfondimento sulle etichette fin qui menzionate, ma
soprattutto all'intervista con Francesco Vara e Luca Scotti del duo
pavese Tristan da Cunha. Come sempre rimandiamo a un secondo articolo
(
qui) per l'approfondimento dell'album e
la sua recensione (la prima per
Praia!), ancora a firma del
nostro fidato Giacomo Guidetti, bassista del duo bolognese Ka.
Video:
LABELS
Etichetta personale di
Paolo Monti, fondata a Massa Carrara nel 2010. Nata per le produzioni
dello stesso fondatore che però a volte riveste anche il ruolo di
discografico, producendo la musica dei gruppi che veramente lo
colpiscono positivamente. Come è successo con i Tristan Da Cunha e
per gli altri, selezionatissimi artisti del suo roster.
Cruel Bones è una
piccola realtà di distribuzione dell'editoria discografica con sede
a Zurigo, in Svizzera. Organizzano eventi e dal 2015 distribuiscono
gli album di amici e colleghi che stimano. Non si fermano a un genere
specifico ma ampliano la loro attenzione a tutto ciò che è
particolare, che li emoziona, e alle band con una filosofia simile
alla loro. L'attitudine di base, come molto spesso in questi casi, è
tutta Diy.
Per i Tristan da Cunha
hanno stampato un'edizione limitata di cassette in versione bianca,
del loro primo album. çobrar.
DGR
nasce già nel 2005 a Savona ad opera di Francesco Cerisola ma il
primo album viene pubblicato solo nel 2010 in quanto sopravvengono
altre attività correlate al loro nome, quali l'organizzazione di
concerti e la promozione delle band. Nel loro roster troviamo in
coproduzione uno Split tra BOLOGNA VIOLENTA e i Surgical Beat Bros
(duo elettro-pop da Roma con Fabio Recchia dei Germanotta Youth e
Antonio Zitarelli, già batterista del duo sax-batteria Mombu), e
l'ultimo lavoro in studio dei LEGNI VECCHI. Anche i Bresciani SDANG!
si affidano a questa realtà discografica con il loro secondo album
La malinconia delle Fate nonché gli ASINO con il
recentissimo disco
Amore e ovviamente i TRISTAN DA CUNHA per
il loro
Praia.
www.facebook.com/dreamingorillarecords
INTERVISTA
1.
Ciao Francesco e Luca, vi accolgo con piacere in questi spazi Edp.
Iniziate e descriverci come è nato il vostro rapporto musicale e
perchè proprio un duo.
F:
Ci siamo conosciuti musicalmente tre anni fa. Luca mi propose di
collaborare nella registrazione di un brano del suo progetto solista
Alluka. Sfruttammo
l’occasione per trovarci in sala prove per suonare in duo, io alla
chitarra, lui alla batteria.
Di
lì a poco, nell’Agosto 2016, dopo iniziali tentativi, nacque il
progetto Tristan da Cunha e
le sue relative suggestioni.
2.
Tristan da Cunha... per quale motivo avete scelto il nome di un'isola
remota per definire il vostro gruppo e come mai tutto il concept
della band vi ruota attorno?
E’
nato naturalmente, di primo impatto. L’isola Tristan da Cunha è
l’isola abitata più remota al mondo, in mezzo all’Oceano
Atlantico. Dato che la nascita del gruppo è coincisa con un periodo
complicato per entrambi, la suggestione derivata dall’isola ha
assunto connotati idealistici e metafisici. Un posto sospeso e
rarefatto al quale delegare i nostri sentimenti.
3.
Prima della vostra fondazione conoscevate già i San Leo, duo
chitarra batteria riminese nati prima di voi e con un'espressione
musicale molto simile? Come siete arrivati alla medesima soluzione?
Abbiamo
conosciuto i San Leo grazie ad EDP, quindi successivamente alla
nascita dei Tristan da Cunha. Probabilmente la comune ricerca sonora
dilatata e, in qualche modo psichedelica, deriva da uno zeitgeist
proprio di questi ultimi anni, riscontrabile anche in altri gruppi.
In
generale, la soluzione del duo è efficace sia sotto l’aspetto
logistico e organizzativo, sia - soprattutto - per creare un’intesa
musicale accorata ed un’unità di intenti definita; suonare in una
band di più elementi può rendere più complicata questa dinamica.
4.
Quali le band a cui fate riferimento? Quali gli ascolti musicali che
vi hanno portati fino a qui?
F:
mi viene più facile dire chi mi ha influenzato di più come
chitarrista: Earth, John Fahey, primi Tortoise. (a lato metto anche
The Lonesome Crowded West dei Modest Mouse)
L:
La Seattle degli anni ’90, Verdena, 65 Days Of Static.
5.
Francesco, nei tuoi progetti musicali hai sempre associato misticismo
e simboli di un passato idealizzato, che parla di antiche divinità
pagane e di esperienze sciamaniche. Molto di queste sonorità si
riscontra anche nei Tristan da Cunha: in che misura intendi quindi la
musica? Non certo in senso goliardico e di svago... qual è la
valenza che le conferisci?
F:
credo che la musica vada ascoltata veramente, come si legge un libro.
Anche
un disco ha una copertina ed un contenuto.
6.
Luca, avevi già sperimentato set-up così ridotti all'osso? Come si
è adattato il tuo drumming alla sola compagnia di una chitarra?
L:
No, non ho mai sperimentato set-up così ridotti. Adattare il mio
drumming alla soluzione duo mi ha aiutato ad approfondire il mio
strumento, trovando soluzioni batteristiche che prima non avrei mai
preso in considerazione.
7.
Soçobar
e Praia
sono i vostri due dischi. Escono a breve distanza l'uno dall'altro
(meno di un anno) e risultano una logica conseguenza musicale,
l'estensione di un discorso comune. Non che si debba evolversi a
tutti i costi, anzi, musica così non la vorrei sentire cambiata mai!
Ritenete quindi di aver trovato l'equilibrio giusto della vostra
espressione o prevedete cambiamenti in futuro?
Il
nostro filo conduttore rimarrà sempre quello finché durerà il
progetto Tristan da Cunha. Il suono logicamente si evolve a seconda
delle nostre esigenze al mutare dei nostri ascolti.
Per
il futuro ci saranno cambiamenti sicuramente coerenti con il titolo
del nostro progetto.
8.
Parlateci dell'amicizia con Paolo Monti, il produttore che per primo
ha creduto in voi. Personaggio interessante inoltre, anche a livello
musicale...
Paolo
lo abbiamo conosciuto tramite conoscenze comuni, e ci siamo
incontrati di persona a Pavia nel Novembre 2016, per una data
organizzata insieme, Tristan da Cunha e The Star Pillow, il suo
progetto solista. Da lì si è proposto di produrre il nostro primo
disco Soçobrar.
Ne è nata una bella amicizia.
9.
Come mai il passaggio a una etichetta diversa per Praia?
DreaminGorilla la ricordo per aver pubblicato la discografia di altri
duo chitarra-batteria: i Legni Vecchi e gli Sdang!, a breve anche il
terzo album dei Toscani Asino.
Dopo
l’uscita di Soçobrar
siamo stati contattati da Francesco della Dreamingorilla; si è
complimentato per il nostro lavoro e ci ha detto testualmente “quando
fate il prossimo disco stalkeratemi a tuono”. Così abbiamo fatto
per Praia.
Grazie
infinite Francesco e Luca per il vostro contributo; vi lascio
concludere con parole vostre. Da parte mia non vedo l'ora di
assistere al vostro live nella rassegna estiva "Quando l'Acqua
incontra la Musica" che ho il piacere di co-organizzare qui in
Trentino. A presto allora e buon proseguimento di carriera!
Grazie
a te Giusy per lo spazio dedicatoci e per l’impegno che dedichi
alle band con il tuo EDP.
Grazie
per l’intervista e a presto.
Link band
DISCOGRAFIA
PRAIA
Ep 2017, Dreamingorilla (PostRock, SlowCore, MantraCore)
1.Pescador
2.Anos 3.Cachalotes 4.Na Praia
SOCOBRAR
Ep 2016, Taverna Rec, Delphic Rec, Cruel Bones (PostRock, SlowCore,
MantraCore)
1.Pico
da Rainha 2.Ilha Inacessìvel 3.The Settlement 4.Campo de Fogo
Qui
lo ascolti
Link
alle recensioni di Soçobrar
Articolo
e intervista ad opera di Giusy Elle