domenica 7 marzo 2021

226. RECENSIONE81: Lento is Dead by Longblond

LISTA RECENSIONI

LISTA RECENSORI 


I Longblond sono 2 personaggi con occhiali da snowboard che suonano un rock pesante, ma ballabile, contaminato da sintetizzatori analogici e digitali, con testi underground e parole mixate in lingue diverse. Questo, in breve, il riassunto di questo duo di recente formazione, ma con musicisti navigati, di cui poco altro è dato sapere, visto l'anonimato che decidono di mantenere per il loro progetto. Qualche informazione in più la potete trovare nel nostro articolo di approfondimento, appena pubblicato qui, dove invece si riesce ad apprezzare al meglio la loro concezione di duo chitarra-batteria grazie all'approfondita intervista ai due fondatori: Max Doink alla chitarra e seconda voce e R.D. alla batteria, voce ed elettronica.

L'Ep di debutto Lento is Dead ci presenta 4 tracce cantate (e ballabili), tutte plausibili hit, seguite da un paio di brani strumentali, nell'intenzione di variare l'atmosfera del disco. Tra batteria ed elettronica, tecnica scratch e riff accativanti, distorsioni fuzz e ritmiche funky, oltre che suoni potenti, i Longblond non si fanno mancare proprio nulla: una band underground con una bella dose di universalità.

Vi lasciamo ora ai dettagli tecnici dell'album, ai video d'accompagnamento, tutti ideati, montati e prodotti dallo stesso duo con la propria Longblond Video Design (LBVD) e all'approfondita recensione del nostro collaboratore di fiducia Cesare Businaro. Buon ascolto di questa band rivelazione che farà muovere le chiappe anche ai più pigri di voi!

Video:
"Dark Cities" 11.2.2020
https://www.youtube.com/watch?v=yAEYSVBciRQ
"Rock’n’roll Service" 19.1.2021 https://www.youtube.com/watch?v=uuIZdAkknMQ
 

Contatti Band: Facebook / Instagram / Bandcamp / Spotify / Youtube Cahnnel

 

 Longblond credits:

Registrato e mixato @Lignum Lab Recording di Villa del Conte (PD) da Massimo Berti (Ceo Mass)

Pubblicato il 30 Novembre 2020

Formato digitale e Cd

Special guests: Ceo Mass ai cori; Dj Einstein: parti originali di scratch

 

Qui lo ascolti


Lento is Dead 2020 Autoprodotto

(Heavy rock with electronics)

1. Dark Cities  2. Understand Nada  3. Rock'n'roll Service 

4. Lento is Dead   5. Bad Fiestos  6. Rio Fantasma 

 

RECENSIONE

LONGBLOND Lento is Dead

Ep 2020 Autoprodotto

Si definiscono come “experimental, alternative, heavy rock duo with electronics”, ma per quello che riescono a proporre nei 20 minuti e rotti del loro CD d’esordio, questa descrizione del loro genere suona perfino stretta.

Il batterista/cantante, con doppia cittadinanza (italiana e ungherese), ci tiene a sottolineare (per non dire rivendicare), quanto la città multietnica di Budapest, da sempre crocevia culturale, nella migliore tradizione della Mitteleuropa danubiana, l’abbia influenzato nel suo percorso di maturazione musicale e in effetti la proposta dei Longblond suona molto internazionale, anzitutto per l’uso di una sorta di “spanglish” nella stesura delle liriche (leggasi miscuglio di spagnolo e inglese, ma non solo), che sono quindi più votate alla musicalità, che non alla testualità delle stesse.

Il loro heavy rock, per la tendenza a mantenersi perlopiù su ritmi accelerati, ripetendo quasi all’ossesso power-chord ipersaturi, sconfina spesso in una sorta di cyber punk, sempre sorretto da fraseggi o loop elettronici (sia melodici che percussivi), peraltro mai invasivi e piuttosto efficaci, nel dare più spessore o groove, a quella che rimane pur sempre una formazione minimale, composta da un solo chitarrista e – come anticipato – un batterista/cantante.

I primi 4 pezzi (su un totale di 6 tracce), si sviluppano uniformemente entro le coordinate sonore appena descritte, con linee vocali che richiamano, nella “darkeggiante” opener track (infatti intitolata “Dark Cities”), i primi Therapy? (da “Nurse” a “Infernal Love”), se non addirittura i Joy Division, anche per quel riff semi-arpeggiato in perfetto stile “new wave”, che traina l’intero pezzo, mentre nella traccia successiva, sorretta da un riff decisamente più duro e particolarmente dinamico, tanto da ricordare i Tool più essenziali e tribaleggianti di “Opiate”, si strizza l’occhio al Perry Farrell dei primissimi Jane’s Addiction (quelli più sanguigni di “Whores”, “Chip Away” e “Pigs in Zen”), per poi virare verso un approccio canoro che non saprei in altro modo definire, se non menzionando il krishnacore degli Shelter (vedi il coro conclusivo di “Understand Nada”, forse il mio pezzo preferito dell’intero lotto, che parrebbe addirittura un campione – ma non lo è – del Ray Cappo, piuttosto che di alcuni backing vocals di “Mantra”).

Con “Rock’n’Roll Service” il duo accelera verso uno street rock dall’approccio più solare, mentre la title track (“Lento is Dead”), anche per l’uso di un riffing più metallaro, torna su registri più cupi, per poi deviare in coda su una sorta di hip-hop, con tanto di rappato e perfino un Dj Scratch, che peraltro compare più volte anche nell’arco degli altri brani, sia pure in più piccole dosi, richiamando – quando sovrapposto a chitarre distorte – nientemeno che il crossover degli Incubus di “S.C.I.E.N.C.E.”.

Chiudono il CD 2 brani (“Bad Fiestos” e “Rio Fantasma”), sostanzialmente strumentali, per quanto son ridotti al minimo gli inserti vocali, che staccando nettamente dagli altri 4, sarebbero stati forse più valorizzati, se posti in scaletta come transizioni fra una traccia e l’altra di quelle precedenti, mentre la scelta di piazzarli a fine disco, rischia di condannarli – a lungo andare – allo skip, ma in effetti meritano attenzione, perché vanno ulteriormente ad arricchire la proposta – in conclusione – eclettica dei Longblond: se la prima alterna accordi punk/hardcore a una sorta di “polka ungherese”, per poi sfociare in un rilassante stacco chill-out, la seconda riesce a sovrapporre una specie di “litania musulmana” a una base hip-hop che non avrebbe sfigurato su un disco dei Living Colour (ogni riferimento – chitarristico – alla loro “Always Wrong” è  puramente – credo – causale).


Cesare Businaro

7/10

 

Articolo ad opera di Giusy Elle

www.facebook.com/groups/ElectricDuoProject

electricduoproject@gmail.com


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