giovedì 29 gennaio 2015

52. BLUES2: SAMCRO, una folle corsa in moto


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INTRO/BIO
   E la corsa continua! Dopo quella del treno merci dei pugliesi Dirty Trainload eccoci qui oggi a proseguire il discorso duo blues con gli aretini SAMCRO. Il nome, originariamente pronunciato Sam-crow (la truppa dello zio Sam), risale a una band di motociclisti fuorilegge fondata nel 1967 in California da un gruppo di veterani del Vietnam, ed è acronimo dell'interminabile Sons of Anarchy Motorcycle Club, Redwood Original. Da qui una serie televisiva statunitense di recente trasmissione che ha ispirato il nome al nostro duo.
   I Samcro nostrani sono dunque Mario Caruso e Nicola Cigolini (classi '87 e '84) due amici di lunga data e due anime musicali diverse ma che si fondono alla perfezione in questo progetto a due. Il chitarrista e cantante affonda le sue origini nel blues del profondo Sud degli Stati Uniti (ma le sue passioni sono anche il jazz anni '20, il bebop e la fusion) mentre il batterista ha un'anima più rock e più moderna; i loro riferimenti musicali vanno da Ben Harper a Jimi Hendrix, dai Led Zeppelin ai nostrani Ministri o al duo BACHI DA PIETRA... Il blues di oggi è quindi ibrido, un misto di sonorità il cui risultato è un rock'n'roll potente, "brutto sporco e cattivo" quanto basta, dalle ritmiche incalzanti e i riff ipnotici e coinvolgenti, una musica che non lascia indifferenti ma che prende e travolge, un genere misto tra garage, blues delle origini e rock'n'roll che loro stessi definiscono nella misura di Blues Rock Garage.
   Ma prima ancora della loro musica vediamo chi sono questi due strumentisti, mori e barbuti quasi come fratelli! Mario è un perito aziendale, corrispondente in lingue estere, con la forte passione per la musica e per la letteratura (pubblicherà a breve un romanzo -qui il nostro articolo). Studia chitarra elettrica sotto la guida di un grande maestro Lizard ma da autodidatta impara altri strumenti che vanno dal basso elettrico alle percussioni, dall'armonica a bocca e la tromba al piano. Dopo alcune esperienze lavorative decide di dedicarsi completamente alla musica, al cinema e alla letteratura ed attualmente, oltre a suonare la chitarra e a cantare nei Samcro, è infatti studente di Letteratura Arti e Spettacolo dell'Università di Siena, collabora con l'etichetta discografica Soffici Dischi e gestisce il Circolo La Nave, un piccolo centro di aggregazione giovanile, a dimostrazione anche dell'impegno di Mario nel sociale. Nicola non è certo da meno, specializzandosi in basso elettrico ma portando la sua passione per la ritmica anche allo studio della batteria e percussioni. Oltre a lavorare da libero professionista, attualmente è batterista dei Samcro ma suona anche il basso nella rock band aretina Digitale Purpurea collaborando anche lui attivamente con l'etichetta discografica Soffici Dischi, la stessa che ha dato alla luce il loro nuovissimo album d'esordio "Terrestre".
   Il duo si forma nell'inverno del 2012 dopo un'iniziale e inconcludente avvio in tre, in quanto l'affiatamento dei due amici creava un'alchimia musicale altrimenti inimitabile. Inoltre i nostri due avevano alle spalle ben quindici anni di militanza in varie band e presenza su palchi per cui non è difficile per dei musicisti di tale calibro fondere in un attimo i propri stili musicali. E' così che dopo solo cinque mesi dalla fondazione del duo i Samcro si esibiscono sul palco (di casa) di Arezzo Wave Downtown 2013 non passando certo inosservati. E' in una di queste date che vengono notati da Roberto Breda Bardelli della casa discografica Soffici Dischi da cui prende vita l'album "Terrestre", uscito ad Aprile 2014 in collaborazione con Warning Records e distribuito da Audioglobe.
   Quest'album d'esordio è una corsa all'impazzata degna del club motociclistico da cui i due prendono il nome, un 9 tracce intenso, pari a 28 minuti di fatica e sudore in cui Mario e Nicola sfoderano tutte le loro armi di battaglia: riff potenti e incandescenti ma anche melodici e accativanti, dal suono perennemente distorto e una batteria incalzante e precisa che spinge in maniera prepotente. State attenti al pedale dell'acceleratore, se li ascoltate durante un viaggio in auto! La musica proposta dai Samcro è un blues ruvido, diretto e viscerale, prepotentemente rock, molto rock'n'roll, con parentesi tirate ai limiti del garage più sporco. Ci sono certo virtuosismi da blues "colto" ma la sonorità "sporca" delle origini è sempre presente, il tutto miscelato in un suono lo-fi di gran calibratura. L'equilibrio è infatti il punto forte di questo duo che riesce sempre a giocare tra classe e cattiveria, melodia e irruenza, eleganza e furia, puntando tutto però sull'impatto e la potenza sonora. Registrati in presa diretta, ci sembra proprio di essere in prima fila sotto il palco di un loro live! Si tratta di coinvolgente neo-blues (ma più entusiastico ed energico), al quale i grandi White Stripes e Black Keys ci hanno già abituato e che qui viene nazionalizzato da testi in italiano, cantati magistralmente dalla calda voce pulita del nostro Mario Caruso, mentre accompagnano i cori del collega che riesce ad emergere dal suono tonante della sua batteria... nel panorama italiano potremmo tranquillamente affiancarli al duo più noto dei BSBE.
   Un album di facile ascolto, quindi, ma assolutamente mai banale, coinvolgente e ballabile, che andremo ad analizzare più a fondo grazie all'intervento di Bob Cillo (qui), nostro recensore ufficiale EDP, e dal quale sono stati estratti due singoli dai quali i video: l'omonimo "Terrestre", prima traccia dell'album, il brano che maggiormente rappresenta l'anima del duo in quanto connubio tra il blues viscerale e il garage rock, e infine "Parentesi" e la sua spinta musicale alle soglie del garage più estremo. Ecco a voi i due video menzionati e a seguire una piacevole intervista con i nostri due, Mario e Nicola della two-piece aretina Samcro...

Samcro live, Arezzo Wave 2013 https://www.youtube.com/watch?v=JwvQMtfTYbc




LABELS

SOFFICI DISCHI www.sofficidischi.it

Soffici Dischi è un'etichetta indipendente di Arezzo fondata nel lontano 1996 da Roberto Bardelli, detto "Breda", che si autodefinisce, con auto ironia "piccola etichetta indipendente" se non addirittura "minuscola etichetta indipendente" -in realtà non sempre grande corrisponde a qualità... Nasce per produrre gruppi indipendenti con generi che spaziano su vari frangenti del rock: dal cantautorale del rinomatissimo Andrea Chimenti, al Blues Rock dei Samcro, all'Etno pop/world music dei Kabìla, fino all'Indie Rock/Electro dei Rain Dogs: sette artisti in tutto nel loro roster.










INTERVISTA
1. Mario e Nicola, lieta della vostra presenza qui all'EDP. Tanto per incominciare a conoscerci raccontateci come avete iniziato a suonare assieme: com'è la genesi del vostro duo? Mi pare che non siete partiti con l'idea di questa line-up in quanto originariamente in trio.
Siamo amici di vecchia data; come tutti i musicisti della nostra città ci conoscevamo e nutrivamo già stima reciproca ancor prima di collaborare insieme. Il confluire delle nostre esperienze musicali ci ha portato a creare un progetto nuovo insieme. A dire il vero, io (Mario) notai Nicola che suonava la batteria – pur essendo un bassista – e mi impressionò soprattutto, al di là della tecnica, il cuore e la passione con le quali frustava le pelli. Anche se inizialmente abbiamo cominciato in tre, abbiamo prestissimo individuato che la nostra strada era di creare un duo esplosivo, portando in Italia un genere nuovo, miscelando il garage rock al blues nero del profondo sud degli Stati Uniti. Abbiamo sì cominciato in tre, ma volevamo creare qualcosa di ancora più originale, e facendo delle prove in due, con particolari set-up tecnici e sonori, abbiamo capito che quella del duo era la strada giusta.

2. Vi ritenete power duo convinti, quindi, e non avete in mente un terzo elemento per il futuro della band. Quali sono secondo voi i punti di forza di una line-up a due e quale il suo fascino?
Siamo molto convinti della nostra scelta, del nostro sound, della nostra ispirazione artistica. Un terzo elemento? Non sappiamo. Sicuramente nel prossimo disco penseremmo più a qualche collaborazione per integrare qualche strumento, ma sul palco rimarremo sicuramente in due. I punti di forza della nostra line up sono infatti il legame molto stretto fra di noi, l’intesa artistica e soprattutto la costanza e la dedizione. Sono i motivi per il quale forse con un terzo elemento non saremmo più in sinergia. All’inizio avevamo cominciato in tre, si diceva, ma quando ci trovavamo io e Nicola a suonare in due si verificava una sinergia tale che solo così potevamo ottenere: non è un caso che siamo diventati un duo. Siamo molto convinti della nostra scelta, del nostro sound, della nostra ispirazione artistica. Non escludiamo però la collaborazione con altri elementi, ma siamo quasi convinti che questo duo tale rimarrà.

3. SAMCRO è il nome del vostro duo ma anche l'acronimo di un noto club motociclistico USA da cui una serie televisiva. Com'è che vi siete ispirati al titolo del telefilm?
Perché un gruppo di musicisti è unità, amicizia, e rispetto: componenti fondamentali che ci legano e sulle quali crediamo che un gruppo possa andare davvero avanti.

4. Avete mai guidato una moto?
Certamente!

5. Tra le vostre influenze citate anche gli italianissimi BACHI DA PIETRA di Giovanni Succi e Bruno Dorella. Si tratta di uno splendido duo noir blues (attualmente in trio...), dall'identità molto forte: in cosa consiste il loro contributo alla musica dei Samcro?
Ne ammiriamo i testi e la profondità della loro opera. Quintale è un disco sublime come non se sentiva da un po’ in Italia. Concordo!
6. Con quali altri power duo avete avuto il piacere di condividere il palco?
Di recente, con i Fuzzuf, power duo giovanissimo bergamasco, molto interessanti.

7. Come nascono i brani dei Samcro?
Innanzitutto da un sentimento anticonformista: prima scriviamo la musica, e la stessa, con le particolari note, ci ispirano le parole dei testi. Abbiamo entrambi idee compositive, scriviamo tanto, uniamo e arrangiamo.

8. Come nelle più idilliache delle situazioni, voi siete stati "notati" dalla casa editrice che ha pubblicato il vostro album: ci raccontate com'è stato l'incontro con l'etichetta Soffici Dischi, la decisione di pubblicare il vostro album ed infine l'inizio della vostra collaborazione con l'etichetta stessa? Qual'è il vostro contributo lavorativo all'interno della label?
Siamo molto felici di collaborare attivamente con la Soffici Dischi di Roberto Bardelli. Ci ha notato durante un live al quartiere di S. Andrea, per la storica Giostra del Saracino, ad Arezzo. Ha fatto e sta facendo un gran lavoro con noi: grazie alla Soffici Dischi abbiamo avuto dei contatti con molti uffici stampa che ci hanno recensito il disco e siamo distribuiti dalla più che nota Audioglobe. Entrambi collaboriamo attivamente con l’etichetta gestendo la branca Soffci Dischi Concerti, che si occupa di promozione e booking per tutti i gruppi del rooster dell’etichetta.

9. Arezzo Wave è il vostro palco di casa, un appuntamento annuale che avete seguito dal pubblico o avevate già avuto modo di esibirvi con qualcuna delle vostre altre band? Com'è stata l'esperienza dei Samcro nel 2013?
Fu la prima volta per entrambi ad Arezzo Wave. Fu una bella edizione ma purtroppo, a causa di un temporale violento, il nostro giorno di esibizione fu spostato al lunedì successivo. L’affluenza fu chiaramente minore ma comunque siamo felici di aver suonato ad un’edizione di Arezzo Wave.

10. Che aria musicale si respira nella vostra regione, in generale?
La Toscana, e più da vicino Arezzo a nostro dire, pullula di band che spaccano davvero. C’è molto affiatamento, talvolta purtroppo anche competizione soprattutto negli ambienti un po’ provinciali, ad ogni modo una scena davvero molto interessante.

11. "Terrestre"... a cosa si riferisce il titolo dell'album? Perché la scelta di questo titolo?
Perché abbiamo scritto un disco a contenuto perfettamente terrestre. Talvolta si dimentica ciò che siamo, che si dissolve con ciò che ci circonda. Terrestre, essenzialmente, è un’esortazione a tenere i piedi per terra e riflettere su temi moderni.

12. Questo il messaggio principale che desiderate veicolare con i vostri testi?
Sostanzialmente sì. Aggiungiamo anche che per comprendere a pieno un disco bisogna ascoltarlo dall’inizio alla fine. Un disco è fondamentalmente una narrazione in cui nulla è scritto o detto a caso; saltando una canzone si perde il filo del discorso. Solo ascoltandolo per intero si può comprendere “Terrestre”.

13. Raccontateci qualcosa dei due video "Terrestre" e "Parentesi".
Con Terrestre abbiamo voluto esattamente rendere l’idea del contrasto del nostro genere; la vicinanza di un fiume, l’Arno, a rievocare un po’ le rive del Mississippi, e quei bellissimi sassi ritraggono per l’appunto il nostro amatissimo rock.
Parentesi è un video che ritrae la parte iniziale del nostro gruppo: passavamo molte sere a giocare a biliardo io (Mario) e Nicola discutendo e parlando di questo progetto, e sono venuti fuori anche dei testi. Piano piano abbiamo iniziato a suonare live e abbiamo cercato di rendere un’idea di ciò che succede e di come siamo realmente sul palco nel montaggio di questo video. Abbiamo fatto un video semplice affinché Parentesi possa essere un motivo da canticchiare per strada.

14. Mario, ormai sei immerso nell'arte a tutto tondo: suoni, studi cinema e letteratura e in breve uscirà addirittura un romanzo a tuo nome. Ci puoi anticipare qualcosa di quest'ultimo?
Posso anticipare solo che sarà un romanzo di narrativa, di facile lettura, nel quale cerco di spiegare e rendere l’idea di un particolare movimento e di una grande tematica attuale attraverso un pizzico di esistenzialismo e di presa di coscienza. Sul contenuto preferisco mantenere il riserbo più completo, come anche l’editore col quale uscirà, ma vi terrò aggiornati se può fare piacere. Certamente! (Qui  il nostro articolo al proposito)

15. Infine, quali i vostri progetti futuri come Samcro?
Fare dischi e suonare in Italia, in Europa, e perché no, proprio negli Stati Uniti. Noi due, italiani suonatori di mandolino, siamo fatti di tanti sogni ma di poche presuntuose pretese. Vogliamo fare musica nel vero senso della parola, nel presente come al futuro, l’importante è suonare e trasmettere tutto quello che abbiamo e soprattutto tutto ciò in cui crediamo. Intanto, finiamo il tour di Terrestre e ci chiuderemo in studio; un nuovo disco è in cantiere e ne prevediamo l’uscita per ottobre-novembre 2015. Restiamo in attesa, allora...

Siamo giunti alla fine, Mario e Nicola. Grazie ancora per il vostro contributo. Io vi lascio alle conclusioni finali mentre vi auguro un anno nuovo denso di eventi interessanti e ricco di grandi soddisfazioni musicali!
Grazie per l’intervista. State offrendo un ottimo tributo a tutti i power duo italiani, vi facciamo tanti complimenti per questo! A presto



DISCOGRAFIA
TERRESTRE 2014, Soffici Dischi/Warning Records

1.Terrestre 2.Parentesi 3.Police Tango 4.Causa Effetto 5.Ritorno 6.Trenitalia.com  7.Cartone 8.Tu Come Stai 9.Un Motivo





Qui la nostra recensione


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Articolo e intervista ad opera di Giusy Elle




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