martedì 13 ottobre 2015

83. SDANG!: il duo col punto esclamativo...

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INTRO
   La line up a due si presta a molteplici interpretazioni: abbiamo l'irruenza e l'istintualità di una band che in questo combo ritrova l'immediatezza del suonare solo in due, la ricerca sonora o il semplice volume a palla, oppure strumentisti sopraffini che si cimentano con questa nuova sfida. Ecco, oggi ci ritroviamo in quest'ultimo caso con due musicisti professionisti quali lo sono Nicola Panteghini e Alessandro Pedretti da Brescia, che fondano gli SDANG! agli inizi del 2014 e che già entro l'anno registrano il loro primo ed omonimo Ep di cinque pezzi per una trentina di minuti di musica, quanto basta per farci capire di che pasta sono fatti i due e di che classe riescono a sfoggiare, in una miscela sapiente di math rock, prog strumentale e tante influenze che hanno caratterizzato i loro ascolti nel corso degli anni.
   Sdang!... suono onomatopeico attinto dai fumetti per rappresentare il suono di una porta che sbatte, di qualcosa che urta con violenza contro qualcos'altro. Proprio come uno schiaffo sonoro si viene egualmente colpiti dalla onda d'urto musicale creata da questa 2-piece, soprattutto nella title-track, che in poco tempo ha già fatto parlare molto di sé. Tante date, passaggi radio, interviste e recensioni al loro omonimo Ep di debutto. In effetti c'è molto materiale in rete su questo duo e i suoi musicisti che vantano ormai una lunga carriera all'attivo... per cui andiamo pure ad analizzare più approfonditamente il percorso musicale dei due nonché la nascita e lo sviluppo del duo elettrico Sdang! Tanta simpatia attinta dal mondo dei fumetti quanto serietà e professionalità nel progetto musicale proposto...

BIOGRAFIA
Nicola Panteghini, classe 1980, è il più "anziano" dei due strumentisti degli Sdang! e vanta una carriera musicale di tutto rispetto. Inizia lo studio della chitarra classica a dieci anni per poi continuare con l'acustica e l'elettrica spaziando dal rock al jazz, dal metal alla musica per colonne sonore, dal cantautorale al pop. Si laurea in Conservazione dei Beni Musicali presso la Facoltà di Lettere e Filosofia di Parma e dopo primi impieghi come bibliotecario e archivista riesce ora a lavorare di sola musica. Oltre ad insegnare chitarra e musica d'insieme (sia privatamente che per scuole musicali) e a professare l'attività di storico della musica nelle scuole superiori, svolge un'intensa attività di musicista, prevalentemente come chitarrista elettrico e acustico, autore e arrangiatore, senza disdegnare però di esibirsi anche come cantante, bassista e batterista. Ha partecipato a numerose band e progetti, talmente tanti che siamo costretti a menzionare giusto i più esemplari, come il gruppo metal Eviscerate (a detta di molti una delle realtà più significative nel panorama heavy metal indipendente) o la collaborazione con il cantautore Paolo Cattaneo. Degno di nota resta l'ancora attivo gruppo dei Giuradei dove milita anche il suo collega in duo, il batterista Pedro.

Pedro è l'appellativo familiare usato da Nicola per intendere il suo compare, Alessandro Pedretti, classe '86, noto anche come "Petrol". Altro degno musicista, si diceva... inizia a 15 anni lo studio della batteria, suo strumento principe, seguendo anche corsi di improvvisazione radicale, per proseguire parallelamente con lo studio della chitarra e l'approccio alla composizione elettronica. Come il suo collega è quindi polistrumentista e a volerlo potremmo vederli negli Sdang! anche invertiti nei rispettivi ruoli... Tra i suoi progetti più riusciti ricordiamo Radici Sonore (un progetto di ricerca musicale che indaga le infinite possibilità di analizzare e ricollocare i materiali sonori in un determinato contesto), Sique&Petrol (un duo con la cantante Silvia Dallera - ma quartetto in fase live- dove Petrol riversa la propria passione per la canzone "pop" pur sporcandola con elementi psichedelici, minimalisti e poliritmici), Saija/Pedretti (duo d'improvvisazione glitch/ambient/drone nel quale i musicisti affrontano un percorso di ricerca elettroacustica mescolando e riassemblando attraverso laptop vari elementi sonori) e infine i Giuradei. Dei Giuradei vale la pena spendere qualche parola in più visto che è proprio in questa esperienza che i due s'incontrano e dalla quale nasce infine il duo Sdang!

   I Giuradei sono una band bresciana nata nel 2005 dal cognome dei fratelli Ettore e Marco, un progetto in bilico tra il cantautorato e la rabbia del rock, un rock "poetico" (come lo definiscono gli stessi fondatori) a cavallo tra le canzoni di Vasco e De Andrè. Ettore è un raffinato paroliere che assieme al fratello Marco, polistrumentista, arrangiatore e produttore, forma una coppia perfetta, una specie di duo che in fase live si avvale però di alcuni turnisti. In questo ruolo nel 2009 entra Alessandro alla batteria mentre tre anni dopo è il turno di Nicola con la sua chitarra. Assieme battono i palchi di tutta Italia nel corso di oltre 250 live per quei fortunati che hanno avuto modo di assistere a questa band dal valore altissimo seppure non ancora conosciuta come dovrebbe (sebbene molti siano i riconoscimenti già ottenuti: nel solo 2006 Premio Nuova Canzone d’Autore al M.E.I. di Faenza, finalisti ai Premio Fuori dal Mucchio e Premio De Andrè; partecipazioni ai Premio Tenco 2008 e al Premio Ciampi 2009, per menzionarne solo alcuni). A primavera 2014, durante i momenti di pausa per i preparativi del tour a seguito dell'uscita dell'omonimo album dei Giuradei, Nicola e Alessandro iniziano a suonare assieme per svago scoprendo così di avere molte affinità e di riuscire magicamente a completarsi a vicenda senza il supporto di nessun altro strumento. E' così che nascono gli Sdang!... gli ascolti comuni li riportano al loro background giovanile: tanto grunge anni '90, heavy metal del decennio precedente, stoner, post rock, math... il tutto raccolto ora in una sapiente cornice prog che fa della proposta personale di questo duo una vera chicca per intenditori.
   I due passano così i momenti liberi di questo periodo nella mansarda del Panteghini partendo da una fase d'improvvisazione con chitarra in un plug-in del pc e batteria elettronica. Registrano il materiale e selezionano i pezzi meglio riusciti considerandoli basi per le improvvisazioni dal vivo, senonché, lavorandoci sopra ancora un po', finiscono per trasformarsi in brani veri e propri da cui la decisione di suonarli con un ampli e una batteria veri e produrli definitivamente in un album. In autunno gli Sdang! sono pronti per registrare il materiale: si chiudono per un paio di giorni nella casa di vacanze della Famiglia Panteghini, sul Lago d'Iseo, e con il supporto tecnico del Blufemme Studio di Montirone (BS) registrano le cinque tracce che andranno a comporre i trenta minuti de "Il giorno delle altalene", Ep di debutto del power duo di oggi. I suoni sono in presa diretta, per non snaturare la genuinità del progetto, e si registra così, in maniera spontanea, senza griglie né metronomi, e soprattutto senza sovraincisioni... lo sdang! che vi arriva, specie nei live, è quindi al naturale, dato da due soli e semplici strumenti, senza addizione o artificio alcuno. Sono le doti strumentali eccellenti di Nicola e Alessandro a conferire tanta potenza e maestria all'album, senza per questo tralasciare l'aspetto emotivo della musica, che traspare sempre e comunque dalla precisione delle loro note e dai vari inserti melodici: tecnica, grazia ed eleganza si sposano a meraviglia... All'inizio compariva anche qualche parola nei brani ma in breve spariscono del tutto, lasciando il progetto Sdang! puramente strumentale. Eppure i due dichiarano apertamente di voler raccontare storie, pur senza parlare e cantare, tant'è che lo stesso Ep nasce come idea musicale da un racconto del Panteghini, a sua volta illustrato da Petrol... due amici musicisti che non disdegnano di collaborare in progetti paralleli... L'ep esce ad Aprile 2015 con copertina gialla fluorescente e grafica semplice attinta nuovamente al mondo dei fumetti (a riprova dell'origine del nome) ad opera dell'amico Andrea Pedrini. Segue il video della title track "Il giorno delle altalene", girato da Ronnie Amighetti in sala registrazione e montato dai fratelli Donazzan mentre i video che accompagnano i live sono ad opera di Andrea Pettinari. Gli Sdang! sono seguiti da Michele Orvieti dell'ufficio stampa Sfera Cubica e dal partner Lala (BS) per quanto riguarda il booking.
   Il disco è pronto, non resta che suonare... nell'estate appena trascorsa sono molti gli eventi che li vedono protagonisti (suonano in acustico a Radio città del Capo di Bologna, per es.) e i festival che accolgono i nostri Sdang! (Arena Sonica di Brescia, ormai alla sua quindicesima edizione; all'Urla Fest di Genova aprono per gli Zu)... il loro nome si fa sempre più presente mentre la loro reputazione sale, tanto da arrivare alle orecchie dell'organizzatrice del Malta Street Art Festival, che quest'anno si è tenuto a La Valletta e che li vuole lì presenti. Una splendida vetrina per gli Sdang! e una gran soddisfazione personale che li vede riconosciuti anche al di fuori dei confini nazionali a poco più di un anno dalla loro nascita. Attualmente sono in pausa concerti per definire il loro full lenght che, come nell'esperienza precedente, sarà registrato in autunno e pubblicato in primavera dell'anno successivo. A fine 2015 rinizieranno con i live, le cui date potete seguire qui
   Bene, degli Sdang! sembra essere detto di tutto e di più, vero? specie per una band di recente formazione... e invece no! C'è ancora un episodio degno di nota che vede i nostri due collaborare assieme, pur non essendo ancora formata la 2-piece. Siamo nel 2013, giusto un anno prima, quando il batterista Pedretti, in cerca di nuovi stimoli e in un momento di slancio scrive a Colin Edwin, il bassista dei Porcupine Tree fin dal 1993, per una collaborazione. Con lo spirito tipico degli stranieri, se la proposta è ritenuta valida si è pronti a confrontarsi con personaggi anche sconosciuti al grande pubblico, e così è per Colin che da subito apprezza le doti compositive e batteristiche del nostro Petrol e accetta la proposta. I due lavorano a distanza su ben 12 brani completi in maniera semplice e diretta, senza troppi confronti verbali, ma solo 4 di queste vengono registrate in un Ep denominato "Endless Tapes" come il nome del duo che li rappresenta. Un duo, guarda caso... ma non basso-batteria, come sembrerebbe, bensì due sole menti a creare canzoni complete. Ecco quindi per la registrazione del disco e per le date che ne seguono, aggiungersi un paio di musicisti, nello specifico il nostro Panteghini alla chitarra e il già compare Corrado Saija (ricordate il duo ambient?) alle tastiere. E' per questo motivo che in rete troverete spesso Nicola Panteghini e Alessandro Pedretti degli Sdang! presentati come "chitarra e batteria dei Giuradei e del progetto Endless Tapes del bassista dei Porcupine Tree Colin Edwin" ma è solo qui all'EDP che potete arrivare a conoscere tutti i risvolti della storia... perché oltre alla retrospettiva completa del duo possiamo anche avvalerci di una fonte diretta grazie all'intervista con questi splendidi musicisti bresciani e scendere nei particolari del loro "Il giorno delle altalene" grazie alla simpatica ed esaustiva recensione ad opera del nostro collaboratore Martino Vergnano. Come un sommergibile andiamo quindi sempre più a fondo nel vasto mare degli Sdang!

SDANG!
“Il giorno delle altalene” Official Video https://www.youtube.com/watch?v=79-2hky8bj4
“Il ponte del diavolo” Versione acustica, Live Radio Città del Capo
“Autunno” live@Carmen Town 16.4.2015
GIURADEI
“La zingara” https://www.youtube.com/watch?v=fWBaPyjZ2Pg
“Strega” https://www.youtube.com/watch?v=pHAmpmrd0no
ENDLESS TAPES
“Punto di vista differente” https://www.youtube.com/watch?v=6E_iAszyU8E




INTERVISTA
1. Benvenuti a voi, Nicola e Alessandro, nei nostri spazi EDP! Proviamo a conoscerci meglio... Com'è che a rappresentanza di un progetto professionale e serio come quello degli Sdang! avete scelto nome e grafica attingendoli dal mondo dei fumetti?
Nicola: da piccolo guardavo il telefilm di Batman e Robin, quello di Batman con la pancetta per intenderci, e mi piaceva quando, nel fare a botte, sullo schermo della TV apparivano i vari suoni onomatopeici ‘bum’ ‘smash’ ‘crash’ a mo’ di fumetto… ecco mi sembrava l’idea adatta per rendere l’idea di impatto.
Alessandro: Perché bisogna essere leggeri, ma facendolo seriamente!

2. Sdang! è un suono onomatopeico per descrivere un forte urto, un qualcosa che sbatte. Mi preparava a una musica più d'impatto, volumi esagerati, il famoso "muro di suono", o comunque a un genere più "caotico" ... voi sapete essere raffinati invece, dosate le misure dove serve con gran maestria... forse è l'effetto dal vivo ad essere più... "sdangoso"?
N: Sì dal vivo mi sa che è meglio, o forse no, semplicemente abbiamo toppato con la copertina e con il nome! Sdang! In ogni caso non lo usa nessuno ed è semplice da ricordare, funziona e ci piace, penso sia sufficiente.
A: E' un nome che è arrivato così all'improvviso, un motivo ci sarà, non sta a noi scoprirlo!

3. Sdang nasce come idea musicale da un racconto di Nicola, a sua volta illustrato da Alessandro. Ce ne volete parlare? Si intitolava appunto "Il giorno delle altalene"? E' un racconto pubblicato? L'Ep è inteso quindi come una colonna sonora?
N: no per carità non è pubblicato… parla di una storiella d’amore tra tredicenni, niente di più. E’ quello che evoca forse che smuove un po’: l’idea del ricordo, la malinconia della giovinezza, insomma il bel tempo che fu, spensierato e ‘libero’. Diciamo che questa prima idea potrebbe portarci a raccogliere le influenze di qualche scrittore vero, e a creare musica sulla spinta di scritti e letture che più ci coinvolgono; senza fare gli sboroni, penso ad una specie di opera lirica con libretto, ma senza la declamazione delle parole, solo sensazioni. Forse è un po’ troppo pretenzioso…
A: L'idea di ispirarsi a scrittori, libri e racconti è una costante. Una musica che si sostiene senza il supporto delle parole permette di accedere con più semplicità nel vastissimo mondo delle sensazioni. Un titolo può evocare un ricordo, un'emozione. La nostra musica aiuta, in un certo senso, a guardarsi dentro e scoprire qualcosa di nuovo ad ogni ascolto (riporto parole di un recensore!). Questo è magnifico!

4. Raccontateci di come è nato ed è stato registrato il video del singolo primo estratto dall'album. 
N: Abbiamo la fortuna di lavorare con Ronnie Amighetti, che è un ottimo fonico, cantante, chitarrista, e compositore. Con noi, durante le registrazioni, si è limitato a posizionare i microfoni e a fare un po’ di video. Fortunatamente ha anche un ottimo occhio, quindi abbiamo tenuto il girato e abbiamo fatto il video, ad un costo irrisorio. Tutto qui. Volevamo una testimonianza di quei giorni, e volevamo calcare un po’ la mano sulla parte diciamo tecnica, chitarre, ampli, batterie e cose così, ed ecco qua.

5.Voi avete suonato in numerose band, con esperienze di vario tipo: come concepite il duo chitarra-batteria? La chitarra suona come una chitarra dai suoni puliti e la batteria come in full-band ma
vi preoccupate anche per l'assenza del basso e vi ingegniate per coprire la mancanza di certe frequenze?
N: io uso 4 canali. Uno è chitarra, con relativi effetti. Uno è la chitarra che suona regolarmente un’ottava più bassa (grazie ad un MicroPog) e che copre le basse grazie anche ad una DI per basso che va dritta nell’impianto, e uno è la linea che fa quella specie di synth paddosi che si sentono, sempre nell’impianto. Tutto contemporaneamente, e nel disco quello che senti è tutto dalla prima all’ultima nota in diretta, suonato di fila per intenderci, come una volta. Non me la sto tirando, solo ci piace registrare una canzone, non comporla in postproduzione unendo tanti pezzi, è un po’ la nostra poetica. Per il suono della chitarra elettrica mi piacciono molto i suoni con poco gain, corde grosse e ampli decente. Penso di poter dire che è il mio, il nostro suono, o almeno quello che ci convince di più. Grazie per averci svelato i tuoi segreti tercnici! Molto interessanti...
A: per quel che riguarda il mio approccio ritmico all'interno di Sdang! innanzitutto c'è l'ascolto. La comprensione di quello che si sta creando e di conseguenza, il mio lavoro risulta esser quello di creare delle strutture che si auto-reggono, compensando la mancanza di altri strumenti. Suoniamo spesso molto compatti senza fare un accento in comune, tuttavia, quando ci raddrizziamo, l'insieme risulta essere molto potente.

6. In questo vostro primo anno, anno e mezzo di attività, avete avuto occasione di condividere il palco con qualche altro duo elettrico?
N: Sì, i Franc Didic ci hanno aperto molti concerti all’inizio, e recentemente abbiamo suonato con La Merda… mi sono piaciuti molto, anche se entrambi sfruttano basi e cose preregistrate, quindi sono abbastanza lontano da noi per questo…
A: ci sono stati anche i grandiosi Meteor!!

7. Raccontateci un po' l'esperienza del Malta Street Art Festival al quale avete partecipato lo scorso Agosto.
N: la mia compagna è una streetpainter che lavora molto all’estero (si chiama Vera Bugatti), sapeva che a Malta c’era anche un festival collaterale di band locali, abbiamo mandato il disco, è piaciuto, ci siamo messi d’accordo su cachet e rimborsi ed eccoci lì tutti insieme. Molto bello. Bella gente, bel caldo e band interessanti.

8. Amicizia, affinità, comunione d'intenti... voi siete l'ennesima dimostrazione di come lavorare in due richieda un affiatamento particolare... concordate?
N: Si, per me è fondamentale. Se sto su un palco e guardo Pedro lasciando intendere ‘wow cheffigata’ vuol dire esattamente quello. Questo per dirti che ci piace riuscire ad essere sinceri in quello che facciamo. I metallari usano il termine ‘poser’ per indicare qualcuno che si traveste ma non ci crede veramente… ecco noi non siamo poser della musica, ma ci crediamo a quello che stiamo facendo. Crediamo nel progetto Sdang! e in quella musica, così come crediamo al mestiere di musicisti quando dobbiamo suonare con altri e condividerne i progetti. Se ci va male facciamo sempre a tempo a creare una cover band di Max Pezzali.
A: E' un piacere avere a che fare con una persona che intende perfettamente quello che fai (e quello che senti) senza pretendere di sovrastarti con le sue idee. E' un privilegio! Sdang! è un 50% a testa che ci spalleggiamo con tanto divertimento e con il fine di restituire al pubblico un 100% intensissimo di buona musica. Che immagine splendida...

9. Suonate assieme nei Giuradei e negli Sdang!, uno scrive e l'altro gli dipinge le vignette, anche nel progetto Pedretti/Edwin Colin quando c'era bisogno di un chitarrista Alessandro ha subito pensato a Nicola, come all'altro suo collaboratore (Corrado Saijia) alle tastiere. Quanto è importante per voi il lavoro e quanto invece lo considerate mezzo per intrecciare rapporti umani di un certo rilievo?
N: Nella musica, come in tutta l’arte, il lavoro è umanità e ti relaziona con le sensazioni delle persone e dei colleghi. E’ il suo bello e a volte il suo brutto. Io personalmente scelgo di suonare con bravi musicisti che sono anche splendide persone, perché poi ci devo andare in giro e ci devo dormire nello stesso letto, forse. Il lavoro del musicista ti obbliga ad intrecciare rapporti, e a farli diventare ottimi, se ti limiti a fare il musicista non vai da nessuna parte.
A: Vale lo stesso anche per me. Un progetto comune non può durare a lungo se non si rispetta e non si conosce l'altra persona anche fuori dalla musica. Il lato musicale è solo una parte degli aspetti della persona. Ho conosciuto grandi musicisti ma perfetti idioti, cosi come grandi persone ma poco musicali. Con Nicola ho scoperto l'ago della bilancia che cercavo da 15 anni!

10. Alessandro, a proposito del progetto Endless Tapes con Colin Edwin (bassista dei Porcupine Tree) ci parli di come è invece inteso quel duo? Non è certo una 2-piece basso-batteria! Com'è che avete pensato di comporre brani completi di tutte le tracce? Forse Alessandro perché tu sei polistrumentista e anche compositore?
A: Endless Tapes nasce come progetto di scambio d'idee tra me e Colin. Il primo brano che gli avevo mandato non era una traccia di batteria, bensì una composizione vera e propria che ha colpito Colin non solo per l'immediatezza e la scansione ritmica ma anche per la struttura e le idee melodiche al quale lui ha aggiunto una parte di basso e una coda a tempo dimezzato con diversi strumenti (Il brano è "Punto di vista differente"). Abbiamo deciso di continuare a comporre in questa maniera, senza confrontarci a parole. Sono molto soddisfatto di ciò che abbiamo prodotto e... posso anticipare che a gennaio uscirà il nostro primo disco!

11. Un Ep per Endless Tapes e uno per gli Sdang! In entrambi i casi state procedendo con un full album. Ci potete anticipare qualcosa, per noi dell'EDP, del vostro primo full lenght come Sdang!? So che verrà registrato in autunno, come il precedente, e similmente vedrà la luce in primavera, ma non so... ci sarà ancora la grafica fumettistica? Di quanti brani sarà composto? La musica è nella scia di quella che abbiamo avuto il piacere di conoscere o si sta evolvendo?
N: probabilmente sei brani, più lunghi e più curati nella composizione. Non credo ci sarà ancora la grafica fumettistica, ma non ne sono sicuro. Se l’economia ce lo permette faremo anche il vinile. Stiamo provando molto e ragionando il giusto, e ci stiamo guardando intorno, come fanno in tanti come noi.
A: I brani nuovi sono la naturale evoluzione di quelli che abbiamo registrato per “Il giorno delle altalene”. L'ascoltatore riconoscerà i nostri tratti distintivi ma allo stesso tempo verrà portato ad ascoltare sonorità diverse. E' naturale. Vogliamo stare al passo con i tempi..i nostri tempi ;)

12. In una vostra intervista ho letto di come l'idea degli Sdang! si sia col tempo rivelata un progetto degno di essere coltivato, pur mantenendo una certa dose di "disillusione, che sappiamo bene come gira l'essere musici oggi". Nessuno lo può sapere meglio di voi che lo esercitate di professione! Raccontateci le differenze nel vivere di musica oggi o quindici-venti anni fa, per esempio. E come vi sembra che si prospetti il futuro?
N: Non posso dirtelo perché 15/20 anni fa non facevo ancora il musicista, ma ero al liceo e suonavo per hobby. La disillusione è quella che ti fa rimanere coi piedi per terra: non vogliamo ‘sfondare’, diventare famosi, o tutte 'ste cazzate, non cerchiamo più successo di altri, vogliamo solo creare le condizioni per far ascoltare musica e condividerla con altri, ma queste condizioni devono essere proporzionate alle nostre vite, quindi non investiremo mai 10.000 euro in un ufficio stampa, perché ci sembra una stronzata. Forse una volta c’erano più opportunità? Boh, non so. C’è tanta gente che suona? Meglio, comunque emergerà chi vale qualcosa. Non saremo noi? Vuol dire che ci siamo sbagliati, pazienza!
A: Il futuro sarà qualcosa che ancora non conosciamo, si vedrà... comunque sono soltanto convinto che la qualità vincerà sempre su tutto, magari non arriverà proprio a tutti. Magari arriverà in ritardo. Noi non vogliamo costringere nessuno ad ascoltarci. Cerchiamo di invitare il maggior numero di persone perché sappiamo che quello che stiamo facendo ha un grande valore. Il valore della creatività messa in luce dall'impegno, dalla costanza e dalla consapevolezza di portare alla luce qualcosa di radioso, qualcosa che fa stare bene.

Vi ringrazio ancora, Nicola e Alessandro, per la vostra presenza all'EDP e per l'intelligenza delle risposte. Vi lascio salutare con parole vostre.
N: Comandamento n.1: nuova musica, nuovi concerti. Sempre.
A: Molecola!!!!!





DISCOGRAFIA
IL GIORNO DELLE ALTALENE 2015, Autoprodotto

1.Il giorno delle altalene 2.La notte di San Lorenzo 3.Metafisica 4.Autunno 5.Il ponte del diavolo






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Articolo e intervista ad opera di Giusy Elle



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