mercoledì 13 gennaio 2016

91. RECENSIONE23: "Dust... and it will be forever" by I-Taki Maki




   "Dust... and it will be forever" è l'ultimo lavoro discografico di quell'instancabile duo ciociaro de I-Taki Maki. Sempre impegnati in composizioni, registrazioni o live, oltre che a seguire personalmente, in pieno spirito DIY, tutto ciò che concerne la band, strAw e Mimmi si presentano ultimamente con molte novità. Dapprima presentano il video ufficiale dell'album (qui), l'undicesima omonima traccia che funge anche da teaser, quindi si spostano a Berlino, per la presentazione dell'album e per iniziare un nuovo capitolo sia della loro carriera musicale che della vita a due (qui l'articolo di aggiornamento). 
   "Dust…" è un album di 13 tracce che si protraggono per 37 minuti, un AltRock caratterizzato da brani lenti e profondi alternati ad altri più energici dove sebbene entrambi gli strumentisti cantino, la voce di Mimmi è la più presente. Novità questa, visto che finora era il chitarrista strAw a dare maggiore impronta vocale al duo, come è una novità l'aver lasciato spazio a testi in lingua inglese dopo un'intera discografia cantata in italiano. Un duo in continuo sviluppo, quello de I-Taki Maki, pur mantenendo uno stile di base che li caratterizza nel tempo. Anche la passione dei suoi fondatori per i classici della letteratura e del cinema è argomento riconfermato visto che molti testi di "Dust..." prendono il via da citazioni di queste fonti. L'atmosfera che essi creano è introspettiva e scura, sognante a volte, "come la vita stessa", commentano i due...
   L'album viene registrato e missato allo Yattaman studioZ di Alatri e masterizzato ai VDSS Studios di Morolo (FR) mentre viene rilasciato il 12 Ottobre 2015 per La Valvola (etichetta dello stesso chitarrista del duo) e ufficialmente presentato all’Heim(e)lich di Berlino pochi giorni dopo.
   Il video teaser dell'album, girato ad Alatri (FR) dalla riconfermata film-maker Viola Pantano, è caratterizzato da una fotografia e ambientazione desertica, e ci presenta due bimbi in corsa verso la telecamera mentre schivano dei colpi di fucile a loro indirizzati. Col procedere dei fotogrammi i due protagonisti lentamente si trasformano nei fondatori del duo come a rappresentare il percorso difficile e tortuoso che porta, tutti noi, dall'infanzia a ciò che siamo...
   Vi lasciamo all'ascolto integrale di "Dust... and it will be forever" e alla sua analisi guidata dalla vivace penna del nostro recensore Martino Vergnano.

"Dust": Video ufficiale e album teaser





DUST... AND IT WILL BE FOREVER 2015 Lp, La Valvola

1. Catherine 
2. Trapped 
3. Women’s faces 
4. How can I resist? 
5. So walk, walk with me 
6. Black autumn sun 
7. …and i twill be forever 
8. Leers 
9. Three sisters of mine 
10. Try, hope & start again 
11. Dust 
12. A movie to fall in love 
13. Between night & sunrise






RECENSIONE
I-TAKI MAKI "Dust... and it will be forever"
Lp 2015, La Valvola Records

“Canzoni fuori dal tempo e dallo spazio"

Era dal "lontano" 2015 che non scrivevo più sulle colonne dell’Electric Duo Project,
rieccomi  dunque: anno nuovo dischi nuovi. Archiviati i bruciori di stomaco che mi hanno accompagnato per tutto l’autunno e raggiunto ormai il ventesimo trasloco, dalla ridente stanza dietro al cimitero in pianura eccomi in montagna; riesco a mettere degli strappi di scottex alle finestre al posto delle tende che non trovo, ad accendere la stufa e a tirare fuori dal mucchio degli scatoloni il mio vecchio fidato giradischi e mi metto subito all’opera con il nuovo album dei I-Taki Maki dal titolo “Dust... and it will be forever”, un duo sicuramente elettrico, da Alatri -Frosinone, terre a me care per via di parenti e amici che stanno più o meno da quelle parti. Ma oggi vi risparmio la rubrica “amici e parenti di Martino"... Restiamo sul pezzo, anzi sui pezzi. Teniamo a mente il concetto di duo, l’Italia e I-Taki Maki perché questi tre elementi ricorreranno spesso da qui in poi nella narrazione.
Siamo al cospetto di un album di 13 tracce, totalmente cantato in inglese dalla metà femminile del duo “Go-Mimmi-Go”, immagino nome d’arte. Con l’anno nuovo salta il veto che mi sono
autoimposto sui paragoni con altre band, inizio con un elenco sparpagliato di ciò che mi sembra di sentire qua e là nell’album… vi sono echi di L7, Siouxsie and the Banshee, Patty Smith... una PJ Harvey quando non fa la pazza a tutti i costi... Mercury Rev e qualcosa dei primi Blonde Redhead… questo per quel che riguarda certe sfumature della voce. Vorrei anche scomodare i R.E.M. per via della costruzione di certe linee melodiche ma non vorrei portarvi troppo fuori strada... I-Taki Maki hanno ovviamente la loro forte personalità stilistica ma riecheggiano appunto alcune cose che mi portano in qualche modo ai sopra citati mostri sacri.
“Dust...” è l’opera di un duo autentico e genuino alle prese con canzoni rock, un rock fuori dal tempo, non vintage, non moderno, non post qualcosa... un rock che salta da un'Inghilterra primi anni ’80 che forse non esiste più a un’America che forse non è mai esistita, le canzoni viaggiano una dietro l’altra, non c’è margine o spazio per ingenuità o sbavature e questo mi spiace un pò ma è un problema tutto mio. Aleggia un clima di serietà e professionalità nell’esecuzione, l’inglese è credibile, tutto l’insieme ci porta lontano dall’Italia, anzi mi viene il dubbio siano un duo che arriva da qualche parte oltre le colonne d'Ercole che si è fermato a produrre l’album in Italia perché si mangia e beve bene.
L’apertura dell’album “Catherine” è affidata alle poche note di piano e voce che mi portano subito fuori dal mio paesino di montagna, non che io possegga un paesino di montagna ma ci sono dentro fino al collo e I-Taki Maki mi sollevano e fanno fluttuare lontano.
C'è delicatezza e determinazione nelle tracce a seguire; alla fine di questo viaggio tra le polveri di “Dust...” mi rimarranno sicuramente le linee melodiche e le atmosfere non eteree, mettiamoci anche una vaga attitudine punk che forse rivela un passato in quelle lande, stiamo comunque parlando di un album che usa e non abusa del rock come base…
C’è una Donna dietro al microfono e non una bambolina che vuole sedurre con facili gorgheggi. In pezzi come “Women’s faces” questo è piu che mai evidente... i tamburi e la chitarra la accompagnano... 
I 40 secondi di "..and it will be forever “ vorrei durassero per sempre in questo inverno che si annuncia rigido, in quei pochi secondi di autoharp e vocalizzi riverberati risiedono a parer mio i semi fondamentali dell’intero album che poi germogliano e prendono varie strade nel corso dell’album.
I brani che seguono mantengono le promesse fatte nella prima parte del disco senza però lasciare nulla di scontato.
Vari strumenti musicali fanno la loro comparsa qua e là, non vi è mai uno strumento che primeggia su altri, stanno tutti al loro posto, fanno il loro dovere e nulla mi porta a inquadrare i Taki come il classico duo “chitarra e batteria”, seppur presenti e forse strumenti principali non sono predominanti ma creano la tela, il fondo sul quale espandere colori di altri strumenti: micro piano, glockenspiel, autoharp... i Taki non esagerano con sovraincisioni, gli arrangiamenti non sono mai ridondanti, ogni cosa è essenziale ed è lì per durare...
Sono da anni fissato con un album per me fondamentale degli anni “10”: “Dark Night of the Soul”. Ecco, un paio di canzoni de I-Taki le vedrei bene in un eventuale capitolo due di quel capolavoro.

Per quanto riguarda l’architettonico packaging del cd, farebbe impallidire U2, Cold Play e altre band mainstream. Un packaging che racchiude un lavoro magistrale, magistrale nella produzione del disco, la registrazione, il mix, il mastering... suona come un disco vero, non vi è traccia di cantina, di autoproduzione come si intendeva ai miei tempi, non è vino fatto in casa nella vasca da bagno, nè il vino del contadino, venduto a brevi mani dal vecchio Bepin magari con le unghie listate a lutto segno di operosità e garanzia di un prodotto agricolo. E’ un vino di classe, raffinato, che arriva da lontano, con una sua storia tutta da scoprire... e’ una grande produzione e come tale va rispettata e ascoltata; pur non essendo musica cinematografica, lo vedrei bene in qualche film e si fa ascoltare bene ora che fuori inizia a fare buio e forse nevicherà…
Spero di non rimanere incastrato con l’auto da qualche parte nella neve questo inverno ma se mi dovesse succedere vorrei accadesse mentre ascolto “Dust...” de I-Taki Maki... forse perché la neve e la polvere sono in qualche modo parenti... forse perché la loro musica e qualche bel bicchiere di Barbera accanto alla stufa mi suggeriscono questo tipo di pensieri... chissà...
Il 2016 inizia bene con I-Taki Maki e il loro nuovo album “Dust... and it will be forever” al quale do un bel dall’8 al 9; cercateli ed ascoltateli dal vivo e su disco perché ne varrà la pena...
Semper voster Martino Vergnano... da Coazze è tutto a voi studio EDP.

P.S. Per stare al passo coi tempi e coi più giovani le mie recensioni saranno seguite da una traduzione al volo con Google Traslate di una canzone dell’album in questione; ecco quindi “Dust” la title track tradotta bislaccamente da una fredda macchina...

"Polvere
Si sente amato ed è bello sentire ingannato ed è così male sei vermi cibo e ti piace,
sei da solo o semplicemente la morte
Ma la gente come te fanno di questo mondo peggiore ricordare l'uomo che sei polvere e quando fino alla polvere si torna il vento dormire lontano..."

8,5/10
Martino Vergnano



Articolo ad opera di Giusy Elle



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