"Dust...
and it will be forever" è l'ultimo lavoro discografico
di quell'instancabile duo ciociaro de I-Taki Maki. Sempre impegnati
in composizioni, registrazioni o live, oltre che a seguire
personalmente, in pieno spirito DIY, tutto ciò che concerne la
band, strAw e Mimmi si presentano ultimamente con molte novità.
Dapprima presentano il video ufficiale dell'album (qui),
l'undicesima omonima traccia che funge anche da teaser, quindi si
spostano a Berlino, per la presentazione dell'album e per iniziare un
nuovo capitolo sia della loro carriera musicale che della vita a due
(qui l'articolo di aggiornamento).
"Dust…" è
un album di 13 tracce che si protraggono per 37 minuti, un AltRock
caratterizzato da brani lenti e profondi alternati ad altri più
energici dove sebbene entrambi gli strumentisti cantino, la voce di
Mimmi è la più presente. Novità questa, visto che finora era il
chitarrista strAw a dare maggiore impronta vocale al duo, come è una
novità l'aver lasciato spazio a testi in lingua inglese dopo
un'intera discografia cantata in italiano. Un duo in continuo
sviluppo, quello de I-Taki Maki, pur mantenendo uno stile di base che
li caratterizza nel tempo. Anche la passione dei suoi fondatori per i
classici della letteratura e del cinema è argomento riconfermato
visto che molti testi di "Dust..." prendono il via da
citazioni di queste fonti. L'atmosfera che essi creano è
introspettiva e scura, sognante a volte, "come la vita stessa",
commentano i due...
L'album viene
registrato e missato allo Yattaman studioZ di Alatri e masterizzato
ai VDSS Studios di Morolo (FR) mentre viene rilasciato il 12 Ottobre
2015 per La Valvola (etichetta dello stesso chitarrista del duo) e
ufficialmente presentato all’Heim(e)lich di Berlino pochi giorni
dopo.
Il video teaser
dell'album, girato ad Alatri (FR) dalla riconfermata film-maker
Viola Pantano, è caratterizzato da una fotografia e ambientazione
desertica, e ci presenta due bimbi in corsa verso la telecamera
mentre schivano dei colpi di fucile a loro indirizzati. Col procedere
dei fotogrammi i due protagonisti lentamente si trasformano nei
fondatori del duo come a rappresentare il percorso difficile e
tortuoso che porta, tutti noi, dall'infanzia a ciò che siamo...
Vi lasciamo
all'ascolto integrale di "Dust... and it will be forever" e
alla sua analisi guidata dalla vivace penna del nostro recensore
Martino Vergnano.
"Dust": Video ufficiale e
album teaser
"Dust... and it will be forever":
Ascolto dell'album
DUST... AND IT WILL BE FOREVER
2015 Lp, La Valvola
1. Catherine
2.
Trapped
3. Women’s faces
4. How can I resist?
5. So walk, walk
with me
6. Black autumn sun
7. …and i twill be forever
8. Leers
9. Three sisters of mine
10. Try, hope & start again
11. Dust
12. A movie to fall in love
13. Between night & sunrise
RECENSIONE
I-TAKI MAKI "Dust...
and it will be forever"
Lp 2015, La Valvola Records
“Canzoni fuori dal tempo e dallo
spazio"
Era dal "lontano" 2015 che
non scrivevo più sulle colonne dell’Electric Duo Project,
rieccomi dunque: anno nuovo
dischi nuovi. Archiviati i bruciori di stomaco che mi hanno
accompagnato per tutto l’autunno e raggiunto ormai il ventesimo
trasloco, dalla ridente stanza dietro al cimitero in pianura eccomi
in montagna; riesco a mettere degli strappi di scottex alle finestre
al posto delle tende che non trovo, ad accendere la stufa e a tirare
fuori dal mucchio degli scatoloni il mio vecchio fidato giradischi e
mi metto subito all’opera con il nuovo album dei I-Taki Maki dal
titolo “Dust... and it will be forever”, un duo sicuramente
elettrico, da Alatri -Frosinone, terre a me care per via di parenti e
amici che stanno più o meno da quelle parti. Ma oggi vi risparmio la
rubrica “amici e parenti di Martino"... Restiamo sul pezzo,
anzi sui pezzi. Teniamo a mente il concetto di duo, l’Italia e
I-Taki Maki perché questi tre elementi ricorreranno spesso da qui in
poi nella narrazione.
Siamo al cospetto di un album di 13
tracce, totalmente cantato in inglese dalla metà femminile del duo
“Go-Mimmi-Go”, immagino nome d’arte. Con l’anno nuovo
salta il veto che mi sono
autoimposto sui paragoni con altre
band, inizio con un elenco sparpagliato di ciò che mi sembra di
sentire qua e là nell’album… vi sono echi di L7, Siouxsie and
the Banshee, Patty Smith... una PJ Harvey quando non fa la pazza a
tutti i costi... Mercury Rev e qualcosa dei primi Blonde Redhead…
questo per quel che riguarda certe sfumature della voce. Vorrei anche
scomodare i R.E.M. per via della costruzione di certe linee melodiche
ma non vorrei portarvi troppo fuori strada... I-Taki Maki hanno
ovviamente la loro forte personalità stilistica ma riecheggiano
appunto alcune cose che mi portano in qualche modo ai sopra citati
mostri sacri.
“Dust...” è l’opera di un duo
autentico e genuino alle prese con canzoni rock, un rock fuori dal
tempo, non vintage, non moderno, non post qualcosa... un rock che
salta da un'Inghilterra primi anni ’80 che forse non esiste più a
un’America che forse non è mai esistita, le canzoni viaggiano una
dietro l’altra, non c’è margine o spazio per ingenuità o
sbavature e questo mi spiace un pò ma è un problema tutto mio.
Aleggia un clima di serietà e professionalità nell’esecuzione,
l’inglese è credibile, tutto l’insieme ci porta lontano
dall’Italia, anzi mi viene il dubbio siano un duo che arriva da
qualche parte oltre le colonne d'Ercole che si è fermato a produrre
l’album in Italia perché si mangia e beve bene.
L’apertura dell’album “Catherine”
è affidata alle poche note di piano e voce che mi portano subito
fuori dal mio paesino di montagna, non che io possegga un paesino di
montagna ma ci sono dentro fino al collo e I-Taki Maki mi sollevano e
fanno fluttuare lontano.
C'è delicatezza e determinazione nelle
tracce a seguire; alla fine di questo viaggio tra le polveri di
“Dust...” mi rimarranno sicuramente le linee melodiche e le
atmosfere non eteree, mettiamoci anche una vaga attitudine punk che
forse rivela un passato in quelle lande, stiamo comunque parlando di
un album che usa e non abusa del rock come base…
C’è una Donna dietro al microfono e
non una bambolina che vuole sedurre con facili gorgheggi. In pezzi
come “Women’s faces” questo è piu che mai evidente... i
tamburi e la chitarra la accompagnano...
I 40 secondi di "..and it will be
forever “ vorrei durassero per sempre in questo inverno che si
annuncia rigido, in quei pochi secondi di autoharp e vocalizzi
riverberati risiedono a parer mio i semi fondamentali dell’intero
album che poi germogliano e prendono varie strade nel corso
dell’album.
I brani che seguono mantengono le
promesse fatte nella prima parte del disco senza però lasciare nulla
di scontato.
Vari strumenti musicali fanno la loro
comparsa qua e là, non vi è mai uno strumento che primeggia su
altri, stanno tutti al loro posto, fanno il loro dovere e nulla mi
porta a inquadrare i Taki come il classico duo “chitarra e
batteria”, seppur presenti e forse strumenti principali non sono
predominanti ma creano la tela, il fondo sul quale espandere colori
di altri strumenti: micro piano, glockenspiel, autoharp... i Taki non
esagerano con sovraincisioni, gli arrangiamenti non sono mai
ridondanti, ogni cosa è essenziale ed è lì per durare...
Sono da anni fissato con un album per
me fondamentale degli anni “10”: “Dark Night of the Soul”.
Ecco, un paio di canzoni de I-Taki le vedrei bene in un eventuale
capitolo due di quel capolavoro.
Per quanto riguarda l’architettonico
packaging del cd, farebbe impallidire U2, Cold Play e altre band
mainstream. Un packaging che racchiude un lavoro magistrale,
magistrale nella produzione del disco, la registrazione, il mix, il
mastering... suona come un disco vero, non vi è traccia di
cantina, di autoproduzione come si intendeva ai miei tempi, non è
vino fatto in casa nella vasca da bagno, nè il vino del contadino,
venduto a brevi mani dal vecchio Bepin magari con le unghie listate a
lutto segno di operosità e garanzia di un prodotto agricolo. E’ un
vino di classe, raffinato, che arriva da lontano, con una sua storia
tutta da scoprire... e’ una grande produzione e come tale va
rispettata e ascoltata; pur non essendo musica cinematografica, lo
vedrei bene in qualche film e si fa ascoltare bene ora che fuori
inizia a fare buio e forse nevicherà…
Spero di non rimanere incastrato con
l’auto da qualche parte nella neve questo inverno ma se mi dovesse
succedere vorrei accadesse mentre ascolto “Dust...” de I-Taki
Maki... forse perché la neve e la polvere sono in qualche modo
parenti... forse perché la loro musica e qualche bel bicchiere
di Barbera accanto alla stufa mi suggeriscono questo tipo di
pensieri... chissà...
Il 2016 inizia bene con I-Taki Maki e
il loro nuovo album “Dust... and it will be forever” al quale do
un bel dall’8 al 9; cercateli ed ascoltateli dal vivo e su disco
perché ne varrà la pena...
Semper voster Martino Vergnano... da
Coazze è tutto a voi studio EDP.
P.S. Per stare al passo coi tempi e coi
più giovani le mie recensioni saranno seguite da una traduzione al
volo con Google Traslate di una canzone dell’album in questione;
ecco quindi “Dust” la title track tradotta bislaccamente da una
fredda macchina...
"Polvere
Si sente amato ed è bello sentire
ingannato ed è così male sei vermi cibo e ti piace,
sei da solo o semplicemente la morte
Ma la gente come te fanno di questo
mondo peggiore ricordare l'uomo che sei polvere e quando fino alla
polvere si torna il vento dormire lontano..."
8,5/10
Martino Vergnano
Articolo ad opera
di Giusy Elle
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