venerdì 29 aprile 2016

101. Lo smembramento musicale degli HYSM?DUO

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INTRO
Torniamo ora ai duo con la centounesima pubblicazione...
   Nell'articolo primo sugli HYSM?DUO abbiamo avuto modo di parlare delle loro origini, della loro scelta musicale alternativa, dello sviluppo sonoro sviluppato dal 2006, anno di fondazione, ad oggi, attraverso le numerose pubblicazioni in studio, nonché della loro attività parallela come casa editrice, etichetta indipendente concentrata sulle produzioni sonore originali (noise, improvvisazione radicale e molto altro). Abbiamo colto l'occasione per spiegare i generi musicali di riferimento del duo (Rio, Altrock, Improvvisazione Radicale) nonché fatto una rapida carrellata sulle case editrici che nel corso del tempo hanno supportato i lavori discografici della band, mirabile esempio di collaborazione tra etichette indipendenti. Per tutto questo rimandiamo quindi all'articolo in questione mentre noi oggi ci concentriamo sugli aggiornamenti intercorsi in questo ultimo anno e alla presentazione del loro ultimo, doppio album, intitolato "Small Universes".


AGGIORNAMENTI
   E' passato un anno dal nostro ultimo incontro con Stefano Spataro e Jacopo Fiore, i fondatori nel 2006 di questo originale e prolifico duo tarantino, e nemmeno un anno e mezzo dalla pubblicazione del loro ultimo lavoro "All Impossible Worlds". Eccoci pronti ad aggiornarvi sulla loro nuova pubblicazione... Tra 'mondi impossibili' e 'piccoli universi' gli Hysm?Duo sembrano muoversi sulle stesse tematiche, ma a livello musicale ci sono vari cambiamenti che preannunciano le sonorità alle quali stanno consapevolmente tendendo Stefano e Jacopo. Dopo la registrazione di "All Impossible Worlds" i due hanno suonato molto in giro, per lo più in Italia, quindi si sono concentrati sulla registrazione del nuovo, duplice album. Da un lato hanno realizzato un'unica, lunghissima traccia di 46 minuti che va a formare il Cd1, dal titolo omonimo dell'album, e che altro non è che la riproposta di vecchio materiale inedito pre "All Impossible Worlds", dall'altra hanno recuperato le 6 tracce aperte dell'ultimo album, "All Impossible Worlds", appunto, lasciandole riarrangiare a tre amici della scena underground italiana, nello specifico Andrea Caprara, Paolo Cantù e Superfreak. Il vecchio disco viene presentato quindi completamente remixato nel Cd2, in chiave personale da ogni artista: c'è chi reinterpreta "aiw" in chiave rumoristica, chi ci aggiunge un intro di lirica o un intermezzo rap su base melodica, fornendo così un nuovo punto di vista all'espressione musicale degli Hysm?Duo. Il primo album, quasi come una sinfonia per la sua lunghezza ed amalgama delle tracce, è praticamente un ritorno alle sonorità crude e spezzate che avevano caratterizzato la produzione pre "Aiw", album che avevo solennemente osannato anche per la sua vena a tratti melodica, che conferiva una maggiore universalità d'ascolto, ma preannuncia anche i cambiamenti ai quali i due tendono. Legata invece al bel ricordo degli originali, ho dovuto ascoltare più volte le versioni remixate per sganciarmi dalle impressioni prime, ormai fissate.
   "Small Universes" è formato quindi da due Cdr che rappresentano un po' un preludio alla pratica di smembramento e rimescolamento che gli Hysm stanno dando al proprio progetto. Attualmente, infatti, stanno già lavorando al materiale per il nuovo album nell'ottica di trasformare l'avant-rock di "Science in Action" e "All Impossible Worlds" in una sorta di rock concreto con sonorità più vicine a quelle del free-jazz e del jazz-electronic. Nel frattempo Stefano e Jacopo portano avanti un progetto parallelo di improvvisazione radicale, con tendenza al free-jazz, sempre in due, denominato LAOGAI. Il set up è sax (soprano) e batteria, una combinazione molto in voga tra i duo al momento, che di solito in questa formazione compongo free-jazzcore, o comunque qualcosa di alternativo. Mi vengono in mente i mitici Mombu (duo sperimentale con Luca T.Mai degli Zu e il batterista dei Neo), i Jooklo Duo (ossia Virginia Zenta e David Vanzan, dell'indimenticabile duo chitarra-batteria hardcore ZURICH AGAINST ZURICH, all'epoca famosi per realizzare show al fulmicotone non più lunghi di 15 minuti...), o i Trentini Kuru. Nella versione chitarra-sax mi vengono in mente invece i JHATOR, nuovo progetto di Ferdinando Farro, ex MAYBE I'M, fondatore della Kaspar House, etichetta indipendente proprio coinvolta nella pubblicazione di "Small Universes" e altri lavori degli Hysm?Duo. Come sempre, i mondi dei duo tendono ad incrociarsi....
   Ma diamo ora la parola a Stefano per sapere qualcosa di più sulle intenzioni musicali della band, mentre per calarci maggiormente nell'atmosfera di "Small Universes" con le considerazioni di Danilo Peccerella, nostro nuovo recensore Edp nonché batterista del duo beneventano math-core e sperimentale GLOBETROTTER, rimando alla sua recensione prima nell'articolo a seguire.

Ascolto integrale degli album:

INTERVISTA
1. Ben tornati tra noi dell'Edp Stefano e Jacopo! Siete sempre sul pezzo, alla fine, vero? Con una media di un anno, un anno e mezzo c'è sempre in uscita un nuovo lavoro a vostro nome... Il vostro è un progetto strumentale ma ogni volta vi basate su un tema che vi faccia da canovaccio. Tra "All Impossible Worlds" e "Small Universes" siamo sempre nelle tematiche legate allo spazio e al tempo?
S. Ciao Giusy! E grazie per l'attenzione costante che riservi per progetti come il nostro. Sempre sul pezzo, dici? Magari! Avessimo più tempo libero faremmo un paio di dischi l'anno (senza contare tutti i progetti paralleli), ma facciamo il possibile. Per quanto riguarda i dischi, sì, ci hai visto giusto. SU è materiale di vecchie improvvisazioni che risalgono al periodo post “Science in Action”, ma che ci hanno sempre gustato. Da qui l'idea di pubblicare materiale vecchio con remix di materiale “nuovo”. L'idea dei piccoli universi è nata proprio dall'incrociarsi di queste idee: il vecchio inedito e una versione parallela del nuovo. Ci piaceva l'idea di poter creare allo stesso tempo una sorta di b-side di AIW, che fosse in qualche modo un ritorno alle origini. Anche le immagini hanno avuto un ruolo fondamentale. In copertina infatti si vede uno spaccato di un quartiere della nostra città (Taranto) e i balconi sembrano essere le aperture di piccoli mondi isolati l'uno dall'altro.
2. Nell'ottica della collaborazione, che tanto vi distingue, oltre a presentarci la vostra nuova composizione di 46 minuti, si diceva, avete voluto far remixare l'intero "All Impossible World" a degli amici colleghi. Come li avete scelti? Avevate già in mente in che maniera avrebbero potuto reinterpretare il vostro materiale?
S. Quando ci è balenata in testa l'idea del remix, la scelta è stata quasi obbligata. Paolo Cantù è un eroe dell'underground italiano, nonché nostro compagno di avventure ormai da un bel po' di anni, e di questo ne siamo davvero orgogliosi. Superfreak è invece “l'amico di infanzia”. Quando anni fa abbiamo iniziato a suonare con questa attitudine, lui e tutta la Lepers Produtcions sono stati i primi che abbiamo frequentato (non so se sia stato un bene...) e con cui abbiamo condiviso altri progetti (vedi Bokassà e Amin da dà). Andrea Caprara è poi un nostro caro amico conterraneo e un grandissimo sassofonista e produttore, anche lui lottatore estremo nella fanghiglia underground italiana. Ha suonato su AIW, come ricorderete.
3. "Small Universes" mi è sembrato quasi un ritorno alle sonorità precedenti "All Impossible Worlds", album dove vi eravate espressi in maniera per la prima volta con tratti più melodici. Invece mi pare di capire che sia uno step verso un nuovo cambiamento. Ci volete illuminare sul percorso musicale che vi ha portato fino a qui e spiegarci qual è la vostra idea di "smembramento sonoro"?
S. L'impro di SU è stata suonata e registrata nel 2012, appena uscito SIA. Tuttavia vira radicalmente verso qualcosa di diverso rispetto ad AIW, verso qualcosa che non si è mai realizzato, per ora. (SU=Small Universes; SIA=Science in Action; AIW=All Impossible Worlds, N.d.a) Ultimamente i nostri ascolti si rifanno ad un certo tipo di free-jazz/alt-jazz anche contemporaneo, e il nostro set è diventato più minimale, con meno cambi e più dinamiche. Io personalmente suonerò solo ed esclusivamente un basso fretless ed ho tolto qualsiasi tipo di effetto. Jacopo invece sta lavorando parecchio sui suoni della batteria ed entrambi stiamo ancora cercando di capire quali tipi di suoni “altri” ci possiamo inserire. Il riascoltare e pubblicare SU ci è sembrato come mettere un tassello per saltare definitivamente verso le nuove sonorità.
4. Sempre voi due vi esprimete in un progetto parallelo di improvvisazione radicale, i LAOGAI. Quanto considerate vincente la formazione duo visto che spesso ricadete in questa line-up? Penso ai vostri progetti precedenti, ai DARDO CHALET di Jacopo e al basso-batteria noise-prog di Stefano Ada Nuki...
S. Hai toccato un punto scottante! Laogai è da sempre un'idea più che un progetto musicale, infatti ha come sottotitolo H-Project #1 (una sorta di serie numerata immaginaria di progetti paralleli). Nasce come line-up acustica di sax soprano e batteria (tra l'altro le prime registrazioni, pubblicate nel mini l'estate scorsa, risalgono al periodo di registrazione di SU) ed è mentalmente indipendente da HysM?Duo. Almeno lo era fino ad ora, poiché sembra che i due mondi si stiano per incontrare. Nei pochi live che abbiamo fatto in questa veste infatti abbiamo iniziato ad aggiungere suoni elettronici che inevitabilmente si ritroveranno nel nuovo di HysM?Duo; stessa cosa per il sax soprano. Chissà cosa prevede il futuro. Al momento non so dirti se Laogai sarà riassorbito in HysM?Duo o meno, sicuramente nasceranno nuovi progetti, sempre in duo, per dare seguito all'idea dell'H-Project.
5. Ci aggiornate anche sulle novità di Hysm?, la vostra etichetta indipendente?
S. A parte Jhator, che hai già citato, nel nuovo anno abbiamo cacciato fuori già un po' di dischi interessanti: “Nero” di The Great Saunites, psichedelico e massiccio, il mio ultimo personale “Minimal Architecture vol. 1” dalle sonorità ambient-drone sul tedesco anni '70 andanti e l'esordio di L.B.B., trio di improvvisazione radicale frastagliata e rumorosissima. Per l'immediato futuro abbiamo il nuovo di The Big Drum In The Sky Religion, un nostro amico americano fulminato, un live del trio Babau, anche loro psichedelici colorati, e il grande ritorno di un veterano della nostra etichetta, Clov, un vero e proprio cantautore sopravvissuto a mille formattazioni di computer.
Ottimo, lieta di aver seguito i vostri ultimi sviluppi. Buon proseguimento di carriera!
S. Grazie a te, e un saluto agli amici di EDP.




DISCOGRAFIA
SMALL UNIVERSES 2016, Hysm?, Neon Paralleli, Kaspar House (RIO, AvantRock)

CD1- 1.Freedom Day
CD2- 2.Joel 3.The Path 4.Fall 5.Thirst 6.Introduction 7.Double Room 8.Dots 9.Walk with me




QUI lo ascolti
QUI la nostra recensione


Per le case discografiche che hanno appoggiato i lavori degli Hysm?Duo e per consultare la loro vasta discografia completa, rimandiamo all'articolo di presentazione della band.



Articolo e intervista ad opera di Giusy Elle



102. RECENSIONE26: Small Universes by Hysm?Duo




   Dopo esseci aggiornati con i Tarantini HYSM?DUO  nell'intervista dell'ultimo articolo, eccoci ora pronti a concentrarci sul loro recentissimo lavoro discografico, il doppio album “Small Universes”.
   Il Cd1 è un'unica suite di 46' nel genere RIO e AvantRock, tratto da vecchio materiale inedito, improvvisazioni precedenti al loro penultimo lavoro "All Impossible Worlds", album che aveva segnato un punto di svolta nelle sonorità del duo aggiungendo interessanti sviluppi melodici. Il secondo album è invece un remix elettronico ad opera di tre amici della scena underground italiana (Andrea Caprara, Paolo Cantù e Superfreak), proprio delle 6 tracce aperte di "All Impossible Worlds". Un doppio album, quindi, che vuole fare da ponte tra materiale "vecchio" e "recente" nonché anticipare l'ulteriore sviluppo in atto: uno smembramento e rimescolamento sonoro che porti il loro avant-rock verso una sorta di rock concreto con sonorità più vicine a quelle del free-jazz e del jazz-electronic. Questo lavoro consapevole si concretizzerà nel prossimo album, già in lavorazione, che segnerà così un ulteriore punto di svolta nelle sonorità di questo interessante duo sperimentale.
   "Small Universes" esce per l'etichetta fondata dal duo stesso, la Hysm? Records, oltre che con Neon Paralleli e Kaspar House. Per chi volesse approfondire l'argomento di queste case discografiche indipendenti e delle numerose altre con cui gli Hysm?Duo hanno collaborato nel tempo, rimando all'articolo primo di presentazione della band.
   Vediamo ora di entrare nello specifico dell'album grazie alle attente considerazioni di Danilo Damage Peccerella (batterista del duo sperimentale beneventano GLOBETROTTER e new entry nel nostro staff) grazie all'ottima recensione, sua opera prima.

Ascolto integrale di "Small Universes"





RECENSIONE
HYSM?DUO "Small Universes", doppio album 2016, Hysm?, Neon Paralleli, Kaspar House (RIO, AvantRock)

CD1- 1.Freedom Day
CD2- 2.Joel 3.The Path 4.Fall 5.Thirst 6.Introduction 7.Double Room 8.Dots 9.Walk with me

CD1-
Mi capita spesso (lo faccio apposta in realtà), di attingere a materiale sperimentale e devo dire che questi HYSM?DUO sono notevolmente interessanti già dal primo approccio uditivo. ‘Small Universes’ è un disco doppio. Quindi metto su le cuffie e parto mandando in play il primo brano (o anche il primo disco) dal titolo ‘Small Universes’ e mi immergo, già da subito, in un’atmosfera oscura e claustrofobica. Il brano, dalla coraggiosa durata di circa 46’30’’, secondo più secondo meno, parte con noising di cavi, feedback di chitarra e batteria ritmicamente scomposta, il tutto improvvisato con nonchalance ma anche con sapienza. Già, perché si sente bene che Stefano Spataro e Jacopo Fiore non sono alle prime armi e gli piace molto giocare con atmosfere, dissonanze e sessioni ritmiche, a mio parere, intriganti. Intorno ai 9’30’’, i due iniziano ad illudere i padiglioni auricolari iniziando a delineare una linea ritmica ben precisa. Ma tutto ciò è appunto, solo un’illusione che dura poco, perché si ritorna ben presto, tra inserti vocali, sax, tastiere ed effettistica, alla fase più puramente viscerale. Intorno ai 16’30’’ inizio a viaggiare nei meandri di un abisso sonoro che sembra non avere fine. Un passaggio questo, totalmente privo di ritmiche batteristiche, dedicato esclusivamente ad atmosfere oniriche. Il sound si evolve in un mood altamente lisergico, finché dopo circa 13 minuti, le pelli e i piatti rientrano in gioco. Da qui, giù di bordoni e inquietudini come se non ci fosse un domani! Sembra di stare in una foresta dell’Asia antica, colma di elettricità e di sorprese ad ogni angolo, in cui ogni passo falso potrebbe causare coccoloni. Gli ultimi 6 minuti circa, mi riportano con la mente a certe sonorità Industrial in cui, decenni fa, tutto ciò che erano acciaio, lamiere e sudore, dominava su cuore e sentimenti… finché i miei occhi strabuzzati hanno trovato quiete e le mie orecchie ed il mio cuore ancora pulsante, dopo un “cazzo, potevo andare avanti ancora per ore!” e un “finalmente qualcosa che mi ha piacevolmente alienato dalla quotidianità!” si sono dedicati, dopo solo pochi minuti, alla seconda parte di questo disco…

-CD2-
….ed ecco qui sei tracce/delirio remixate!
Si parte con ‘Leviathan Vs Predator’, duello a cui nella fantascienza, non si è mai avuto il piacere o il dispiacere di assistere. Questo remix di Andrea Caprara, è un misto di glitch e rumori acidi che non dà scampo. La scelta dei suoni frammentati e delle basse frequenze stremanti, è notevolmente conturbante. Si passa poi a ‘First And Second Hypothesis’, un remix di Superfreak. Qui la catapulta è infernale e il demone del Rock contagia anche il mio PC che, prontamente riavviato in seguito ad un inceppo e a mie imprecazioni di ogni tipo, inizia finalmente a fare il suo dovere. Questa seconda traccia è davvero bestiale e dentro sento di tutto un po’, dal Post-Punk/Noise a scomposizioni Math, fino al Jazz, il tutto condito da un’elettronica più sobria, ma sempre aggressiva. Andrea Caprara torna nel remix che segue, dal titolo ‘Green Flesh’. Il “grande monolite di carne verde”, come si evince dalle parole recitate nella canzone, è davvero un colosso, un muro di suono dalle proporzioni inumane, che porta a scapocciare senza pensarci due volte, dalle ritmiche serrate e dal sound grezzo e sincero, che va diritto come un cazzotto nei denti. Ritorna Superfreak, che remixa poi la quarta ‘I Want To Hug Everything’, un folle mix di noise e “ballad romantica” in stile ’70 del 1900, in cui si vuole abbracciare qualsiasi cosa e senza esitare. Il delirio è assicurato, soprattutto se si considera che le due sonorità sopra citate si accoppiano letteralmente e contemporaneamente fino ad oltre metà traccia, sino ad un break jazzato grazie anche al Sax sexy di tale Francesco Li Puma che PROBABILMENTE lo ha suonato, come gli HYSM?DUO stessi, dichiarano. Gli ultimi due remix sono di Paolo Cantù. Il primo, ‘Desires & Choice’, fuzzoso come una roccia Stoner/Punk, colpisce allo stomaco come una gastrite ulcerosa e non è certo per stomaci deboli, appunto. La chiusura del brano in questione è da folli. L’epilogo porta il titolo ‘Death & Dreams’ e il Post/Hardcore che ne deriva è estremamente ansiogeno, finché ci si rende conto che si finisce in una dimensione che vaga tra vocalismi dopanti (o dopati?) e groove a dir poco massicci. E si chiude piacevolmente in fa, fa…fa fa.
Circa 80 minuti di musica rigenerante e non noiosa. Credo che questi HYSM?DUO abbiano le caratteristiche per far parlare di loro e non poco. L’idea di accostare il Rock all’elettronica è una scelta coraggiosa se si considera che ad oggi, è molto facile cadere nei cliché del “già sentito”. I ragazzi però, riescono molto bene nell’intento e puntano tutto sulla sperimentalità e sull’idea improvvisativa, che la musica può dare. Ma se non si avesse questo bel cervello per farlo, non si potrebbe sfornare un disco a mio avviso brillante e per orecchie d’amianto. Complimenti a loro.


VOTO: 7/10
Danilo ‘DAMAGE’ Peccerella



Articolo ad opera di Giusy Elle





venerdì 22 aprile 2016

100. CENTO ARTICOLI e i nostri traguardi


   Eccoci arrivati all'incredibile traguardo dei cento articoli pubblicati da Edp! Tre anni e mezzo di grande fervore, molti duo presentati in maniera approfondita, varie compilation pubblicate in freedownload, numerose collaborazioni avviate per promuovere i nostri “associati” via radio o su altre testate giornalistiche web... vediamo come si è sviluppato l'Electric Duo Project dall'inizio fino ad oggi.


Che cos'è:
L'Electric Duo Project è un progetto ad ampio respiro dedicato alla realtà dei power duo (duo elettrici) chitarra elettrica e batteria, con specializzazione su quelli italiani. Nasce nel 2007 dalla mente di Giusy Elle, già chitarrista del duo trentino amatoriale dark-rock Talking Sound

Scopo:
Lo scopo del progetto è duplice: da una parte essere punto di riferimento per i duo stessi, conferire loro senso d'identità, organizzarli e promuoverli realizzando eventi a tema e creando una comunità forte e coesa; dall'altra diffondere la conoscenza di questa line-up al pubblico non uso a una rock band di due soli elementi.

Gli inizi
2007: Il Progetto Edp nasce per hobby. Io stessa sono stata chitarrista dal 2007 al 2013 di un power duo e all'inizio ero praticamente in cerca di un'identità precisa per la mia band che al tempo, nella sua line-up a due, veniva considerata quasi un'anomalia da correggere. Su Myspace avevo creato un profilo dove raccogliere tutti gli esempi di 2-piece chitarra-batteria che trovavo a livello mondiale. Era mia cura contattare ogni band, farmi inviare mp3 e video per delle playlist ad hoc, nonché stilare una breve biografia per ognuno di loro. Già al tempo si delineava la mia passione per i contatti diretti con le band e per la collaborazione reciproca.

2010: La configurazione delle pagine Myspace cambia e non riesce più a contenere gli scritti in riferimento a tutte quelle band. Persi anche i player musicali e video, mi ritiro sulla piattaforma Facebook, ormai popolata anche da musicisti, per fondare il gruppo Electric Duo Pproject -Italia, con l'intento di concentrarmi in maniera mirata sui duo italiani che nel frattempo erano notevolmente cresciuti di numero. 

2012: Ad agosto inizia l'avventura de "Le interviste dell'Electric Duo Project" grazie ad una prima intervista ai BETTY POISON, band capitolina di due chitarre e batteria con un'interessantissima frontman, Lucia Rehab. Non si trattava di un duo ma sono stati loro a stimolarmi l'idea della prima intervista... e visto che il trio era comunque senza basso, ecco pronto lo spazio per molti articoli a venire dedicati prevalentemente alle two-piece chitarra e batteria. E' sulla piattaforma Blogspot.it che ho iniziato a stilare gli articoli di presentazione sui duo: folta retrospettiva della band seguita da un'intervista con i diretti interessati. Nell'ottica di proporre un prodotto informativo, divulgativo ma anche didattico (visto che parte del pubblico a seguito di questa iniziativa non era ancora uso alla realtà dell'underground), ho inserito all'interno di questi articoli il maggior numero di informazioni possibili, dalla descrizione delle etichette indipendenti a supporto degli album a due fino alla descrizione dei generi musicali trattati nell'argomento del giorno. Questi articoli, a volte lunghissimi, altre più brevi, non hanno mai voluto seguire la logica del mercato (tot righe se no il lettore si stanca e abbandona) quanto scandagliare a fondo la realtà del duo proposto. Era il numero di informazioni disponibili per ogni band a dare il taglio particolare all'articolo stesso, corredato sempre da link video, di ascolto e dell'intera discografia della band. Articoli intesi non come veicolo promozionale di un evento specifico, quanto piuttosto come un'istantanea del duo in quel momento preciso. Ho allargato infine le mie interviste anche a figure di contorno ai duo, ma non per questo meno interessanti delle band, quali scrittori musicali, produttori, fotografi ed altro ancora.

Mezzi:
I mezzi di divulgazione della realtà duo in Italia, sono stati i seguenti:
1. Compilation freedownload
EDP VOL.1 (oltre 600 download)
FULL BAND Vs POWER DUO -Trentino Primo volume di una raccolta per regioni.
LOMBARDUO COMPILATION Secondo Volume della raccolta regionale.
Attualmente in lavorazione la EMILYDUO COMPILATION.

2. Collaborazioni con webzine:
2014: Con All You Need is Rock and Metal per la compilation EDP Vol.1; Con Sadik Review e Undergroundzine per stilare le prime recensioni;
2015: Collaborazione continuativa tramite articoli in tema, con la rivista on-line Undergroundzine Webzine; da un paio di mesi stiamo aggiungendo due recensioni Edp al mese nella rivista.
2016: Collaborazione continuativa tramite articoli in tema e ascolto delle novità discografiche dei duo, con la rivista on-line Onda Musicale.

3. Collaborazioni con emittenti radiofoniche:
2015: Rubrica EDP ogni 15 giorni su RockGarage Radio (collaborazione terminata con gennaio dell'anno successivo quando la radio ha dovuto chiudere causa attriti con la Siae);
2016: Stiamo avviando una collaborazione sostitutiva con FREE RADIO SANTA CRUZ, California, per mandare in onda duo italiani con dovuta presentazione nel programma MUSIC IN THE MAIL realizzato e condotto da Kipli Dj;

4. Staff
2014: Grazie alla formazione spontanea di uno staff attorno al Progetto abbiamo potuto fornire il servizio di recensione agli album in uscita per i duo chitarra-batteria italiani nonché godere di qualche live report.

Risultati raggiunti:
1. La compilation EDP Vol.1 ha raggiunto oltre i 600 download (Novembre 2012);
2. In data attuale i passaggi agli articoli Edp hanno quasi raggiunto il numero di 24.000 unità;
3. L'Edp è stato nominato all'interno del programma radio Tutti i Topi Vogliono ballare grazie all'intervento di Marcello Zinno, direttore generale di RockGarage.it, che lì conduceva una rubrica musicale (Novembre 2013).
4. L'Edp è stato largamente menzionato in un articolo nientemeno che su Guitar Club, nota rivista nazionale cartacea per chitarristi, sempre a firma di Marcello Zinno, che in quella sede scrive articoli e cura la rubrica delle recensioni (Novembre 2014).


In continua attività ed espansione, ci risentiamo per le prossime novità!!!


Articolo ad opera di Giusy Elle


sabato 16 aprile 2016

99. COLLABORAZIONI EDP: lista


   Le collaborazioni sono sempre una splendida cosa, espressione di un desiderio di lavorare assieme per scopi comuni, energia che unisce e nobilita le persone. Inoltre la collaborazione è un metodo di lavoro molto diffuso nell'underground, dove il DIY viene esteso alle competenze di amici e colleghi, sfociando in collettivi, co-gestioni, associazioni culturali, split album e così via.
   Personalmente sono stata fortunata nelle mie collaborazioni trovando sempre persone disponibili, gentili, fino a diventare dei veri e propri amici con reciproci scambi di stima ed affetto. Ecco qui una lista di ciò che Edp ha fatto assieme ad altre realtà dell'underground:



A Novembre 2013 ho voluto organizzare la prima freedownload compilation targata Edp, dal titolo EDP Vol.1 (qui), una raccolta di 17 brani in formato mp3 tutti ad opera di power duo chitarra-batteria nazionali. Inesperta di grafica ho chiesto aiuto a MATTEO "NOCIVO", all'epoca fan del mio duo dark-rock Talking Sound, diventato carissimo "amico di penna" e dalle cui chiacchierate è nata proprio l'idea di avviare "Le Interviste dell'Edp". Forte di uno staff per i suoi portali, All You Need is Punk e All You Need is Rock and Metal, ho potuto godere dell'aiuto di Elena Lazzarini per l'ottima grafica della cover. La compilation ha ricevuto alla fine oltre 600 download ed è stata l'avvio di una serie di Compilation Regionali che sta procedendo tuttora. Per i dettagli della collaborazione ecco qui l'articolo in tema.



Era da tempo che avrei desiderato fornire ai nostri "associati" un servizio di recensione ai loro album in uscita, ma non mi sentivo in grado di affrontare da sola i generi più disparati nei quali i duo si esprimono. E' così che con il dicembre 2013 mi sono appoggiata a MATTEO "SADIK" ANTONELLI, giovanissimo fondatore (allora nemmeno maggiorenne) di una ben nutrita webzine, concentrata soprattutto sulla recensione di album, per lo più metal. Grazie ai recensori della Sadik Underground Review abbiamo potuto analizzare nel dettaglio i primi 3 album Edp per poi abbandonare il servizio visto i tempi troppo lunghi d'attesa dato che i suoi recensori erano già oberati dall'ascolto degli album della rivista. Una piacevole amicizia però, quella con Matteo, protratta nel tempo. Per i dettagli della collaborazione rimando all'articolo in tema.



Nel frattempo era comparsa un'altra figura, in quel dell'Edp, questa volta femminile. MARTINA TOSI, mia corregionale, è fondatrice da ormai 7 anni di una rivista musicale online, la Undergroundzine, concentrata sulle band della scena emergente italiana, che mensilmente intervista e recensisce. La webzine è molto nutrita e ben organizzata, esce con cadenza mensile e propone una marea di nuove band, molte metal, ma non solo. Martina è molto appassionata di compilation che organizza per generi, tematiche, ricorrenze e via dicendo. Ha creato anche un archivio delle band regionali (Trentino) ed è in quest'ottica che sono stata da lei originariamente contattata. All'inizio per partecipare con i brani del mio duo Talking Sound ad alcune sue compilation, e nel Gennaio 2014 per un'intervista alla mia band pubblicata sulla sua rivista e in copia anche in un articolo Edp. Col tempo mi sono avvalsa anche dei suoi recensori per continuare il servizio promesso alle band Edp ma dopo un paio di album proposti abbiamo dovuto interrompere la collaborazione di questo tipo sempre per difficoltà di gestione come nel caso della Sadik Underground Review.
E' sempre lei a chiedermi di realizzare una compilation tra i duo Edp e le band da lei seguite ed è proprio grazie a questa collaborazione che nasce il primo volume delle Compilation Regionali Edp nel Maggio dello stesso anno (qui l'articolo). In Trentino non ci sono mai stati molti esempi di duo chitarra-batteria per cui per l'occasione ho allargato il bando ai duo basso-batteria mentre abbiamo trovato una simpatica soluzione per raggiungere un numero sufficiente di band degno di una compilation. Ad ogni duo proposto Martina ha selezionato una band locale dello stesso genere musicale da affiancare, quasi a formare un confronto (ma non una sfida) tra le due proposte musicali. Ne è nata la simpatica compilation, sempre in freedownload e arricchita da una video-compilation abbinata, dal titolo "Full Band vs. Power Duo Compilation -Trentino". Per l'occasione Martina ha realizzato anche la cover in tema. Attualmente Marty è entrata a tutti gli effetti nello staff Edp con il ruolo di seguire la stesura delle compilation regionali; proprio adesso è in elaborazione la EmilyDuo Compilation...
Visto l'affiatamento che si stava creando tra noi due, abbiamo pure fondato un duo a distanza, le 11X2=22 (ispirato al fatto che siamo nate lo stesso giorno) un progetto sperimentale di chitarra e spoken word su testi di Marty che ha attualmente dato alla luce un paio di brani. La scaletta da registrare era molto nutrita, e prevedeva anche brani completi, cantati da me e musicati dai due strumenti che suoniamo, chitarra e basso. In realtà i molteplici impegni familiari, lavorativi e musicali, ci fanno relegare in secondo piano questo piacevole progetto...
Con Gennaio 2015 sono io stessa a prestare i miei servizi alla rivista Undergroundzine pubblicando mensilmente uno dei nostri articoli Edp con presentazione di un duo selezionato. Una collaborazione che continua ancor oggi e che si è arricchita con la pubblicazione mensile di due recensioni tra quelle realizzate con lo staff edp. In questo articolo tutte le pubblicazioni Edp su Undergroundzine e i dettagli della collaborazione.
La collaborazione tra me e Marty è quindi ancora solida e varia, visto che attualmente siamo anche colleghe in una nuova avventura che ci vede gestire la rubrica Underground della prima webzine ufficiale del Trentino, Onda Musicale.



Nel frattempo ho avuto anche il piacere di conoscere Marcello Zinno, Direttore Generale e cofondatore di RockGarage.it, un portale musicale molto ricco, incentrato sulle recensioni (che pubblica quotidianamente nel numero minimo di due al giorno), sulle interviste face to face con i Big della musica, e che propone articoli in tema divenendo infine anche community per tutti gli appassionati di rock e musica emergente. Vanta collaborazioni di prestigio scrivendo articoli e recensioni per la nota rivista cartacea nazionale Guitar Club nonché partecipando da anni al MEI, il noto festival delle etichette musicali indipendenti italiane.
Grande cultore di musica in generale e particolarmente incuriosito dal fenomeno 2-piece, la nostra amicizia si è basata soprattutto sullo scambio di nozioni in riferimento ai power duo. In quest'ottica Zinno ha dapprincipio presentato la realtà dei duo in un programma radio, "Tutti i topi vogliono ballare", nominando ampiamente il nostro progetto Edp (siamo nel Novembre 2013 ed abbiamo realizzato un articolo sull'evento), cosa che replica con maggior spazio in un articolo nientemeno che su Guitar Club dell'anno successivo (qui) dove abbiamo quindi avuto l'onore di comparire grazie alla considerazione che Marcello ha sempre dimostrato verso la nostra realtà.
Forti di questa amicizia e stima reciproca, nell'Aprile 2015 si instaura una vera collaborazione continuativa tra le realtà di RockGarage ed Edp concretizzata in un intervento bisettimanale nel loro esperimento radiofonico RockGarage Radio. All'interno di un programma sulla musica emergente condotto dallo speaker SeM, bassista dei Sem e le Visoni Distorte, abbiamo avuto modo di presentare di volta in volta un duo elettrico con una scheda approfondita e un brano tratto dai loro ultimi album. Dopo più di un anno di attività e 15 duo on air, RockGarage Radio si vede purtroppo costretta a chiudere per conflitti con la Siae. Qui il nostro articolo sull'argomento con i link a tutti i podcast delle puntate.



Nell'ambito delle collaborazioni come non nominare lo staff di Edp che si è raccolto naturalmente attorno al nostro Progetto! Dopo l'esperienza collaborativa delle recensioni presso altre webzine, purtroppo difficile da gestire, e alla soglia di abbandonare il servizio, mi è venuta la brillante idea di chiedere aiuto ai musicisti dei duo stessi... quanto sarebbe stato bello e interessante far recensire gli album dei duo all'interno della Community creata! Ed è con gran sorpresa che questo appello è stato immediatamente accolto da un numero consistente di musicisti! Non solo recensori ma anche live reporter, grafici e via dicendo. Finalmente trovavo un po' di aiuto nella gestione di questo progetto sui duo elettrici italiani che tanto mi vede coinvolta. La dimostrazione concreta, infine, di quanti vedono in Edp un progetto valido, serio e degno di coltivare con il proprio aiuto.
Nel corso del tempo c'è chi ci ha aiutato per un po' e chi si è donato anima e corpo alla causa; alcuni recensori, dopo un po' di attività in tema, hanno dovuto declinare causa i molteplici impegni a cui sono soggetti (ricordiamo che Edp è un progetto nato da una mia idea e portato avanti dalla sola e semplice passione, dove tutti collaborano praticamente nei propri ritagli di tempo all'interno di una vita ricca e impegnativa fatta di lavoro, musica e spesso anche di impegni familiari) mentre altri sono sempre stati pronti a coprire i posti vacanti... lo staff Edp è in continuo rinnovamento ma sempre ricco, attivo e collaborativo. Con molti di questi soggetti si è instaurato un rapporto di amicizia, oltre che di collaborazione, e ho anche avuto modo di conoscere personalmente alcuni di loro. I contatti intercorsi tra recensori e recensiti ha dato inoltre spesso il via anche a rapporti più stretti tra i duo, concretizzati in date comuni, album split o alle più semplici ma concrete presenze ai live di entrambe le band. Uno spirito nato spontaneamente ma che appieno soddisfa le aspirazioni del Progetto Edp, nato per dar luce e conoscenza a questa realtà particolare delle 2-piece ma soprattutto per conferire un senso di comunità all'esigua categoria nazionale.
Come non ringraziare con il dovuto merito ognuno di loro! Sono stati mia cura e piacere presentarli quindi ad uno ad uno in un articolo specifico dove ho scritto una breve biografia e posto qualche domanda per capire le motivazioni e lo spirito dietro questa loro scelta e adesione. Vi invito pertanto a leggere quanto hanno voluto dichiarare in merito alla nostra realtà e al compito che hanno voluto coprire, per il cui contributo ringrazio ancora tutti dal profondo del cuore...



Ed eccoci infine giunti alla più recente delle nostre collaborazioni! Una vera e propria vetrina promozionale per le attività dei duo Edp.
Onda Musicale è un quotidiano on line trentino di musica, arte e spettacolo oltre ad avere una sezione dedicata alle news generali dal mondo e una rubrica di scienze e salute. Assieme alla mia amica e collaboratrice Martina Tosi, ho l'onore di gestire la rubrica sull'Underground. Mentre Marty ci tiene aggiornati sulle novità delle varie band, grazie ai suoi contatti con uffici stampa ed etichette indipendenti, mio compito è quello di stilare articoli sull'underground in generale, spiegando cos'è, come ci si muove all'interno, proponendo e descrivendo i generi musicali tra i meno noti. In questi articoli, appena possibile, inserirò degli interventi sul tema della giornata ad opera dei vari duo. E' qui poi che presenteremo gli album in uscita dei vari duo, con tanto di link d'ascolto. Un ottimo sistema per promuovere la categoria e presentarla in maniera facile e diretta al grande pubblico.
Per i dettagli e l'intervista a Stefano Leto, il fondatore e direttore generale della rivista, rimandiamo quindi all'articolo precedentemente pubblicato, dove potrete trovare anche i link agli articoli a mia firma per Onda Musicale.













   E con questo ringrazio tutti coloro che ho fin qui nominato, per lo spirito d'iniziativa, le ottime realtà create e condotte, nonché per l'aiuto concreto, i consigli e l'affidabilità con cui si sono approcciati alla realtà dell'Edp. Sopra tutto sono lieta delle amicizie che si sono venute a creare e dello spirito di sana collaborazione e stima reciproca alla base di questi rapporti. Grazie ancora, ripetutamente e ufficialmente, per aver dato una mano a far crescere l'Electric Duo Project: senza tutti voi ci saremmo egualmente, ma non così grandi e forti!


Articolo ad opera di Giusy Elle




martedì 12 aprile 2016

98. ONDA MUSICALE: la vetrina promozionale di EDP








   La passione di Edp per le collaborazioni dovrebbe esservi già nota. Lo spirito di solidarietà, compartecipazione, condivisione delle proprie esperienze e competenze, mi ha da sempre affascinata. Lavorare insieme per uno scopo comune addirittura quasi mi commuove... Ci siamo all'inizio appoggiati allo staff di SADIK (aka Matteo Antonelli) per avviare il servizio di recensione ai nostri duo; nelle prime compilation Edp ci siamo fatti aiutare dall'ALL YOU NEED IS ROCK AND METAL di Matteo Nocivo e da Martina Tosi dell'UNDERGROUNDZINE, per passare infine alla rubrica sui power duo all'interno di ROCKGARAGE RADIO grazie alla collaborazione con Marcello Zinno, fondatore e Direttore Generale di RockGarage.it che ha in più occasioni dimostrato la sua attenzione verso il progetto Edp. Ha parlato infatti di duo e del progetto Edp all'interno del programma radio Tutti i Topi Vogliono Ballare, nonchè scritto un articolo in tema nientemeno che su Guitar Club del Novembre 2014. Sulla scia di questo spirito siamo qui oggi ad annunciarvi e presentarvi una nuova collaborazione, quella con ONDA MUSICALE.

   ONDA MUSICALE è la prima rivista musicale on line ufficiale del Trentino, regolarmente registrata al Tribunale del capoluogo. Di recentissima fondazione (febbbraio 2016) ha in breve riscontrato grande interesse di pubblico tant'è che sta cercando di allargare il proprio organico: è proprio in quest'ottica che si è avviata la collaborazione con il nostro progetto musicale.
   La rivista parla di musica in generale, offrendo le ultime news dal mondo del mainstream, ha una sezione dedicata alla musica classica e ai cori nonchè una rubrica specifica sulla nostra musica regionale dove si presentano le novità degli autori trentini maggiormente di spicco. Mancava a questo punto una sezione dedicata all'Underground... eccoci qui, Martina Tosi ed io, grande amica e notevole collaboratrice, pronte ad accogliere la sfida e a gestire questa nuova rubrica. Nella suddivisione dei compiti Marty è in contatto con agenzie ed etichette discografiche per pubblicare le news del settore, mentre personalmente mi preoccuperò di stilare alcuni articoli in materia. Avendo la rivista un pubblico ampio e stratificato, la mia intenzione è quella di presentare il fenomeno underground in maniera semplice e didattica ma in tutte le sue sfaccettature, spiegando cos'è e come ci si muove nel sottosuolo, parlando di etichette indipendenti, di eventi in tema nonché presentando i generi musicali tra i meno noti. Sarà mia cura presentare anche i power duo italiani grazie a dei piccoli interventi dei diretti interessati sull'argomento del giorno e ai link dei loro video. Una piccola soluzione per presentare di volta in volta un duo chitarra-batteria, line-up di nicchia nell'underground, all'interno di una rivista con impostazione più generale. Aggiungerò infine i Comunicati Stampa dei loro nuovi lavori discografici, dando ampio accesso alla musica delle 2-piece italiane ed è proprio in questo senso che si può parlare di Onda Musicale come una vetrina promozionale per i duo Edp.
   Onda Musicale non è soltanto un quotidiano di musica, ma anche di spettacolo, arte e cultura; si dedica oltremodo alle principali notizie dal mondo, nella sua rubrica Daily News, nonchè pubblica articoli di interesse scientifico, medico e salutistico nella sezione Focus. Un unico, comodo portale dove poter trovare informazione sulla musica e su ciò che succede nel mondo in generale.


Il nostro articolo d'avvio per la rivista Onda Musicale!


Il fondatore della rivista, nonché Direttore Generale, è Stefano Leto, classe 1964, giornalista pubblicista, che dopo un lavoro nel Pubblico e una precedente esperienza come editore di una testata giornalistica on line, interamente dedicata alla musica, decide di mettersi in gioco con questa nuova esperienza. A sua volta chitarrista ha suonato in molte band e ha fondato duo con vocalist di indubbio talento e professionalità. Vediamo ora cos'ha da dirci in merito alla sfida di Onda Musicale grazie a una breve intervista che desidero dedicargli e proporvi.

1. Stefano buongiorno e benvenuto nei miei spazi Edp: ricambio l'ospitalità! Raccontaci, cosa ti ha fatto abbandonare la sicurezza di un lavoro pubblico per scegliere la precarietà del mondo della musica?
In realtà la passione per la musica mi accompagna da sempre. L’unica differenza è che adesso posso dedicarvi tutto il mio tempo. Qualsiasi musicista o appassionato di musica (io sono entrambe le cose) ti potrà confermare che questa passione è qualcosa che difficilmente si potrà spiegare a chi non lo è. E poi chi lo ha detto che il mondo della musica è precario? Dal mio punto di vista di editore e di direttore di una testata giornalistica on line ho trovato tante aziende che credono nel nostro progetto editoriale e molte, moltissime persone che ci leggono tutti i giorni.
2. La tua precedente esperienza con una rivista musicale on line ti ha dato le basi e la forza per intraprendere un percorso personale: quali le aspettative che avevi all'inizio di questa nuova avventura?
Grazie alla mia precedente esperienza lavorativa ho avuto la possibilità di “fare gavetta”. Aprire un giornale, con una redazione e dei collaboratori, non è una cosa semplice ma la squadra di lavoro che si è creata è davvero vincente. In tutta onestà temevo di partire con il nuovo giornale “arrancando” e invece la risposta dei lettori è straordinaria. Le mie aspettative sono di offrire sempre un’informazione equilibrata e imparziale a più lettori possibili.
3. Sono solo pochi mesi che conduci la rivista Onda Musicale ma si sono già raggiunti dei notevoli traguardi, ce ne vuoi parlare? Te li aspettavi così presto?
No, non me lo aspettavo. Come ho accennato prima temevo di dovere faticare molto di più nel mantenere i miei lettori, invece non solo li ho mantenuti ma li ho anche incrementati. A parte picchi di 1000-1200 visualizzazioni al giorno, diciamo che di media c'è un passaggio quotidiano di 5-600 lettori su Onda Musicale. La chiave di lettura è una sola. Il lavoro fatto bene paga. Sempre. I miei lettori, che sono distribuiti in tutta Italia anche se concentrati in Trentino, hanno capito quello che c’è dietro al progetto editoriale del mio giornale.
4. Siamo agli inizi, immagino tu abbia ulteriori idee da voler sviluppare in futuro, ce le anticipi? E il tuo sogno nel cassetto per Onda Musicale qual è?
E’ vero che siamo all’inizio, ma è altrettanto vero che in soli tre mesi abbiamo ottenuto degli ottimi risultati. La nuova rubrica Underground sta piacendo molto e sono convinto che diventerà ben presto un punto di forza della mia testata giornalistica. Per il futuro ho qualche progetto molto interessante, ma per il momento non voglio anticipare nulla. Il sogno nel cassetto c’è. Ma il cassetto è ancora chiuso a chiave. Prima o poi lo aprirò.
Grazie Stefano per il tuo tempo dedicato all'Edp. Sarà mia cura contribuire al meglio alla crescita di questa nuova realtà giornalistica. Lunga vita alla collaborazione! Ricambio.




Articoli Edp per Onda Musicale (in continuo aggiornamento):
0) Editoriale (by Stefano Leto) 1.4.2016
1) Mia presentazione della rubrica 4.4.2016
2) Musica Underground: ma che cos'è? 12.4.2016 +Bob Cillo (Dirty Trainload)
3) Mainstream e il variegato puzzle dell'underground 20.4.2016
4) DO IT YOURSELF: chi fa da sè fa per tre... 28.4.16 +Bruno Dorella (ovo) e Mimmi (I-Taki Maki)
5) GARAGE MUSIC: dagli anni '60 il mito continua 5.5.2016
6) DETROIT: boom di una città industriale e musicale 12.5.2016
7) DETROIT: declino di una città industriale e musicale  19.5.2016
8) PROTOPUNK: l'istrionismo di Iggy Pop 26.5.2016
9) PROTOPUNK: MC5 3.6.2016
10) PROTOPUNK:MC5, gli album e la politica 9.6.2016
11) Il fenomeno della controcultura 16.6.2016
12) L'underground dei VELVET UNDERGROUND 30.6.2016
13) L'underground dei VELVET UNDERGROUND II 7.7.2016

Articolo ed intervista ad opera di Giusy Elle