INTRO
Come spesso accade, i duo chitarra-batteria
che seguo col progetto Edp mi vengono segnalati da amici e colleghi
che conoscono la mia passione per questa line-up. Nella mia regione,
il Trentino-Alto Adige, non sono numerosi questo tipo di duo, tant'è
che Malaciort Moreno, il bassista che mi ha segnalato i Globetrotter
di oggi, è in realtà campano e ha fondato qui a Rovereto un duo
basso-batteria denominato Atacama Death Experience. Era la fine del
2014, in occasione dell'uscita del loro secondo lavoro discografico
"Fibonacci". Math-rock strumentale, molto tecnico ed ibrido
di altre influenze, indubbiamente interessante. Mi ero ripromessa di
dedicar loro un articolo, ma poi le cose cambiano, gli impegni si
sommano, e il tutto è sfumato.
Eccomi qui, un anno e mezzo dopo, legata a doppia mandata proprio con i Globetrotter! Infatti, ad un appello in ricerca di recensori per generi "core", non uno ma entrambi i musicisti di questo duo beneventano hanno dato la loro disponibilità per questo ruolo. Tra contatti epistolari e distribuzione di album non potevo infine ovviare alla mia passata manchevolezza. Eccoci allora pronti a presentarvi un duo interessantissimo, per chi si diletta di musica strumentale, riff matematici, e tante proposte sperimentali.
Eccomi qui, un anno e mezzo dopo, legata a doppia mandata proprio con i Globetrotter! Infatti, ad un appello in ricerca di recensori per generi "core", non uno ma entrambi i musicisti di questo duo beneventano hanno dato la loro disponibilità per questo ruolo. Tra contatti epistolari e distribuzione di album non potevo infine ovviare alla mia passata manchevolezza. Eccoci allora pronti a presentarvi un duo interessantissimo, per chi si diletta di musica strumentale, riff matematici, e tante proposte sperimentali.
BIOGRAFIA
'Globetrotter' (letteralmente 'colui che trotterella in giro per il
globo') è un termine inglese per descrivere quei viaggiatori, per lo
più giovani, che con pochi mezzi girano il mondo a scopo turistico.
Il globo che i fondatori di questo duo intendono esplorare in ogni
dove è indubbiamente quello musicale: interazione tra i generi e
sperimentazione sonora sono infatti i tratti salienti di questi due
musicisti sanniti.
I GLOBETROTTER nascono nel 2009 a Benevento e sono composti dal
chitarrista Giovanni Nazzaro e il collega alle pelli Danilo 'Damage'
Peccerella. Ve li presento singolarmente...
Giovanni
Nazzaro, classe 89, inizia a suonare la chitarra
all'età di 14 anni. Come i ragazzini della sua età si appassiona in
breve al rock ed inizia a studiare la chitarra elettrica con vari
insegnanti privati. Subito le prime esperienze con rock band, quindi
incomincia a scrivere brani originali per chitarra solista che lo
portano ad esordire in tutta Italia e parte della Germania.
Contemporaneamente sviluppa interessi verso la musica progressive e
sperimentale, ed è proprio questa predisposizione alla ricerca
sonora che lo porta alla creazione di progetti musicali
caratterizzati da una forte sperimentazione tecnica e al di fuori
dagli schemi del rock tradizionale. Frequenta il corso sperimentale
di orchestrazione per organici jazz al conservatorio di Benevento e
nell'ambiente inizia a suonare con varie big band e formazioni
jazz/funk. Contemporaneamente si iscrive all'accademia Lizard e
continua a studiare la chitarra elettrica rock and heavy, conseguendo
il diploma di terzo livello e successivamente intraprende il corso
fusion, che lo porta alla fine del corso professionale e alla
specializzazione turnista/compositore/insegnante. Partecipa a
numerose master class tra cui: Steve Vai, Guthrie Govan, Greg Howe,
Scott Henderson, Massimo Varini, Andrea Braido, Kurt Rosenwinkel.
Alla fine di questo percorso di studi è attualmente impegnato come
direttore, insegnante di chitarra, armonia e musica d'insieme al
laboratorio musicale Lizard di Benevento.
Giovanni nutre un particolare interesse per la line-up a due tant'è
che, oltre ai Globetrotter, presta la sua competenza chitarristica
nei DROP DUO con Ettore Patrevita al sax. Proprio questa sua
curiosità per le possibilità musicali che un duo può offrire, lo
ha fatto scegliere il nostro Progetto Edp per la collaborazione come
recensore. Suona anche come solista: notevole il suo progetto
GIOVANNI NAZZARO SOLO CONCERT dove la forma canzone viene
drasticamente smembrata e trasformata in un ammasso di suoni, voci e
rumori, che mutano nel turbinio di ricerche sperimentali. Loop,
campionamenti, textures e nuove tecnologie, incentrati sulla
chitarra, il sitar e l'oud, con un uso maggiore di effettistica,
fanno da matrice a molteplici ambientazioni sonore che spaziano tra
il jazz, il rock e la world music. Interessante miscela sonora alla
Robert Fripp fruibile e godibile da un vasto pubblico di ascoltatori.
Danilo
Peccerella, detto 'Damage', è un batterista nato nel
1980. Si diploma perito meccanico e si presta a numerosi e svariati
lavori prima di dedicare l'intera vita alla sua grande passione, nata
già in tenera età, che è la musica. Studia per lo più da
autodidatta a parte qualche parentesi: nel 1995 prende lezioni di
teoria e pratica per 6 mesi da un maestro di chitarra; frequenta, in
qualità di batterista, il corso base all’Università della Musica
di Roma nell’anno 2003/2004 ed infine consegue il primo livello
all’accademia Lizard di Benevento, nell’anno 2011. Ma la sua vera
scuola sono state le esperienze nelle band, che alterna tra i generi
più disparati: inizia nel 1996, urlando dietro un microfono in un
gruppo Hard Rock/Punk/Heavy Metal, per poi variare line-up tra
sporadiche esibizioni con voce, chitarra e basso. Inizia a suonare
la batteria soltanto tra il 2002 e il 2003 con gli OMEN MORTIS, band
Thrash/Technical Death Metal, per poi cercare continuamente persone
con cui condividere gusti musicali sempre differenti, dai TETANO
(Formazione Crust/Punk) ai DETONHATE (Grindcore/Death Metal), dallo
Stoner/Doom dei TEVERTS all’Industrial/Psy-Trance/Electro/Rock dei
TOXIC KARMA al Tribal/Stoner Metal dei LOST MOON (con cui, da quasi
quattro anni, viaggia in Europa in qualità di turnista), fino ad un
recentissimo progetto in ambito Hardcore/Sludge. Sono queste
esperienze a fare di lui un batterista versatile ed interessante
nonché un gran conoscitore di musica, per lo più sperimentale ed
alternativa.
Sua seconda passione è il cinema tant'è che lo ritroviamo su vari
set come assistente della post produzione audio, creatore di effetti
sonori e musiche.
Giovanni e Danilo sono inoltre amici di lunga data e il duo nasce
quasi per caso nel 2009, in quel di Benevento, dalla voglia di
esprimere se stessi e tutto il background di ascolti, nonché di band
precedenti, in cui i due avevano suonato. Una specie di incontro per
confrontarsi e sperimentare, concretizzato in un vero e proprio duo
quando decidono di coprire una band mancante durante un contest
cittadino.
Esordiscono nel 2012 con un album omonimo di math-rock strumentale che li contraddistingue da subito per la loro ricerca di sonorità sperimentali. Desiderano non dar limite a nessuna idea, creando un genere fuori dagli schemi del rock tradizionale, caratterizzato da una complessa ed insolita struttura ritmica, melodie angolari, da accordi dissonanti e da una grande sperimentazione tecnica. Dopo il disco d'esordio ecco uscire Fibonacci a fine 2014, un full-lenght di 7 tracce, come il precendente, registrato in presa diretta e brevissimo, in quanto si ascolta in soli 24 minuti. L'attitudine è quella dell'album d'esordio anche se con meno influenze metal a favore di un suono più sobrio ed elegante. Il genere è ancora difficilmente descrivibile: se parte dal math-core, per via delle ritmiche scomposte, è anche vero che 'viaggia' alla globetrotter verso sonorità jazz, funk, fusion, metal, noise, progressive e psichedeliche... ogni brano si presenta così diverso dal precedente rendendo meno ostico il genere math-rock, troppe volte freddo e incompreso. Ma non solo, persino ogni singolo brano risulta un collage di vari generi e stili, tant'è che in ogni traccia vi troviamo idee germinali per più di un brano. E' anche questo lo sperimentalismo a cui i Globetrotter tendono, a partire dalla destrutturazione della forma canzone. La chitarra tecnica di Giovanni, quasi sempre distorta, viaggia imperterrita mentre Danilo si dimostra abile nel seguirla e supportarla in tutti i suoi repentini cambi di direzione e nelle strutture articolate e complesse. I suoni, specie della chitarra, sono grossi e presenti, registrati con loop station e un octaver splittato su un ampli per basso per riempire così le frequenze di base.
Fibonacci, noto matematico pisano del dodicesimo secolo, si ricorda soprattutto per la sua sequenza numerica, caratterizzata da numeri formati dalla somma dei due precedenti... non c'era titolo migliore per un album di math-rock... ad opera di due soli strumentisti...
Attualmente Giovanni e Danilo, oltre a portare avanti il 'Fibonacci tour', stanno lavorando al loro prossimo album, con uscita prevista per l'autunno 2016 a cadenza biennale rispetto ai lavori precedenti.
Passiamo quindi all'intervista con Giovanni Nazzaro e Danilo 'Damage' Peccerella del duo beneventano GLOBETROTTER. Nell'articolo a seguire, infine, la recensione al loro Fibonacci a firma del nostro collaboratore Luca Sabata, batterista del duo partenopeo sperimentale KARAWANE. Buona lettura e buon ascolto a tutti!
Esordiscono nel 2012 con un album omonimo di math-rock strumentale che li contraddistingue da subito per la loro ricerca di sonorità sperimentali. Desiderano non dar limite a nessuna idea, creando un genere fuori dagli schemi del rock tradizionale, caratterizzato da una complessa ed insolita struttura ritmica, melodie angolari, da accordi dissonanti e da una grande sperimentazione tecnica. Dopo il disco d'esordio ecco uscire Fibonacci a fine 2014, un full-lenght di 7 tracce, come il precendente, registrato in presa diretta e brevissimo, in quanto si ascolta in soli 24 minuti. L'attitudine è quella dell'album d'esordio anche se con meno influenze metal a favore di un suono più sobrio ed elegante. Il genere è ancora difficilmente descrivibile: se parte dal math-core, per via delle ritmiche scomposte, è anche vero che 'viaggia' alla globetrotter verso sonorità jazz, funk, fusion, metal, noise, progressive e psichedeliche... ogni brano si presenta così diverso dal precedente rendendo meno ostico il genere math-rock, troppe volte freddo e incompreso. Ma non solo, persino ogni singolo brano risulta un collage di vari generi e stili, tant'è che in ogni traccia vi troviamo idee germinali per più di un brano. E' anche questo lo sperimentalismo a cui i Globetrotter tendono, a partire dalla destrutturazione della forma canzone. La chitarra tecnica di Giovanni, quasi sempre distorta, viaggia imperterrita mentre Danilo si dimostra abile nel seguirla e supportarla in tutti i suoi repentini cambi di direzione e nelle strutture articolate e complesse. I suoni, specie della chitarra, sono grossi e presenti, registrati con loop station e un octaver splittato su un ampli per basso per riempire così le frequenze di base.
Fibonacci, noto matematico pisano del dodicesimo secolo, si ricorda soprattutto per la sua sequenza numerica, caratterizzata da numeri formati dalla somma dei due precedenti... non c'era titolo migliore per un album di math-rock... ad opera di due soli strumentisti...
Attualmente Giovanni e Danilo, oltre a portare avanti il 'Fibonacci tour', stanno lavorando al loro prossimo album, con uscita prevista per l'autunno 2016 a cadenza biennale rispetto ai lavori precedenti.
Passiamo quindi all'intervista con Giovanni Nazzaro e Danilo 'Damage' Peccerella del duo beneventano GLOBETROTTER. Nell'articolo a seguire, infine, la recensione al loro Fibonacci a firma del nostro collaboratore Luca Sabata, batterista del duo partenopeo sperimentale KARAWANE. Buona lettura e buon ascolto a tutti!
Link video:
“Pachiderma”
https://www.youtube.com/watch?v=5PkD9FY-lnY
https://www.youtube.com/watch?v=5PkD9FY-lnY
Giovanni Nazzaro "Solo
Concert"
Giovanni Nazzaro
"Gentle Acoustic"
INTERVISTA
1.
Carissimi Giovanni e Danilo, benvenuti nei nostri spazi Edp. Per
incominciare a conoscerci, ci raccontate come siete passati
dall'ascoltare e suonare musica più "comune" a quella più
o meno sperimentale?
Entrambi
abbiamo un background di ascolto musicale molto ampio, ascoltiamo
dalla classica al deathmetal. Per quanto riguarda le nostre
esperienze musicali di band ci differenzia il fatto che Danilo ha
scelto quasi sempre di suonare musica alternativa anche se in varie
sfaccettature. Giovanni ha avuto esperienze live più ampie (folk,
jazz, rock, funk, metal ecc. ecc.). Tuttavia abbiamo sempre condiviso
gli stessi gusti musicali ed è stato semplice iniziare un progetto
insieme.
2.
Cos'avete nell'impianto stereo in questo momento? O nel lettore
mp3...
Danilo:
In questo preciso momento Naked City, per il resto ora sono
affezionato a tutti i vinili delle band DIY che ho a casa.
Giovanni:
La mia playlist è abbastanza assurda, passo con facilità dai
Karate, Bjork, Bill Frisell, Allan Holdsworth …. Bho sarebbero
troppi elencarli tutti…. Forse in mezzo c’è anche Rihanna.
3.
Giovanni, nella tua carriera hai suonato in innumerevoli band eppure
attualmente ti sei stabilizzato nella forma solista e nella line-up a
due. Suoni in duo, infatti, in un paio di progetti, nei Globetrotter
con Danilo e nei DROP
DUO con Ettore Patrevita al sax. Inoltre ci hai già svelato la tua
passione per questa line-up ridotta durante l'intervista a
Giovanni-recensore Edp. Parlaci delle tue motivazioni, come
professionista, a fondare un duo oggi. Quali i pro e i contro che ci
vedi?
Amo
avere situazioni ridotte per una facilità logistica e organizzativa.
E’ anche vero che ultimamente è molto più comodo a livello
lavorativo suonare con tali situazioni. Da un lato è bello perché
in situazioni ridotte la comunicazione tra musicisti è molto più
veloce ma non nascondo che avere un progetto tipo Zappa sarebbe figo!
4.
All'interno di questo contesto come interpreti una realtà come la
nostra dell'Electric Duo Project?
E’
bello avere una realtà del genere in Italia che si dedichi ad una
situazione musicale (nell’ambito duo) sempre più in crescita.
5.
Come si svolgono le sessioni di prova dei Globetrotter e come nascono
i suoi brani?
La
fonte di ispirazione parte sempre da situazioni quotidiane di
qualsiasi natura. A volte utilizziamo la musica per tradurre proprio
cose che ci sono successe. La composizione in se è molto libera,
basta partire da un riff di chitarra e tutto il resto viene subito
vomitato sui tappeti della sala prove, dopo la prima idea ci
dedichiamo agli arrangiamenti.
6.
Il matematico Fibonacci vi è sembrato adatto a titolo del vostro
ultimo album proprio per via della natura math della musica lì
proposta?
Quale
poteva essere nome migliore per il disco? Per ricordarci i brani ci
affidiamo a colori e numeri.
7.
Quali gli accorgimenti per rendere alla grande anche nella line-up
ridotta chitarra-batteria?
Sono
troppi gli accorgimenti, e sono troppi i pedali nella pedalboard, e
sono troppe le parti da ricordare. A parte tutto cerchiamo di fare un
lavoro al contrario, cerchiamo di pensare che chitarra e batteria
siano un solo strumento ad uso del messaggio da comunicare.
8.
Danilo, come ti sei trovato la prima volta nel doverti confrontare
con una chitarra come unico strumento?
Già
conoscevo Giovanni e le sue doti chitarristiche. Questo mi avrebbe in
teoria aiutato molto in quella che è l’intesa tra noi. Dal primo
momento c’è stata simbiosi nonostante l’assenza del classico
organico da band, le uniche complicazioni sono state nella cura dei
suoni.
9.
Perchè vieni soprannominato "Damage", ossia 'danno'?
Perché
faccio “danni”, ma mai a scapito altrui.
10.
So che come seconda passione hai quella del cinema: quando nasce e in
cosa consiste?
Nasce
in un passato ormai remoto nella pornografia, posso dire di aver
scoperto anche altro cinema da che ero piccolo. Avendo poi incontrato
amici appassionati anch’essi di cinema tra cui registi,
sceneggiatori, cast tecnici mi sono approcciato da un po’ di anni
all’ambito audio.
11.
Come si svolge una giornata tipica da set?
Una
giornata di set è organizzata ovviamente secondo ruoli ben precisi
in tempistiche esageratamente incastrate tra loro. Ogni cosa dipende
da un'altra e il lavoro di squadra è fondamentale.
12.
So che state ultimando i brani del vostro nuovo album la cui uscita è
prevista per il prossimo autunno. Ci potete anticipare qualcosa?
Gli
ultimi brani sono estremamente vari ed hanno un sound totalmente
rinnovato. Per ora siamo contentissimi del lavoro che stiamo facendo
e siamo curiosissimi di ascoltarlo dall’esterno. Ci sarebbero tante
altre cose da dire, ma per ora non è ancora il momento. Sentiremo!
13.
Un'ultima domanda per Giovanni: tu insegni e sei direttore di un
laboratorio musicale Lizard nella tua città. Come vedi i giovani di
adesso nel loro approccio con la musica rispetto per esempio alla tua
esperienza personale? Cosa è cambiato ed eventualmente migliorato in
quest'ultimo decennio?
I
giovani oggi sono molto più passivi nel recepire la musica, c’è
un'attenzione minore in confronto ad anni addietro. Internet ha
avvantaggiato tantissimo la musica ma ne ha rovinata anche una buona
fetta. Sento sempre molto più raramente tra i giovani parlare di
dischi, di formare band e di mettersi in gioco. Si è perso un po’
il gusto di costruire le cose con calma. Sembra quasi diventata una
gara a chi è più figo con la chitarra addosso. Ovviamente non è
così per tutti, ci sono anche tantissimi ragazzi fortissimi e loro,
ad oggi, hanno molti più mezzi di quanti ne avevamo noi all’età
di 13 o 14 anni.
14.
Vi lasciamo ora la parola a conclusione dell'intervista...
La
parola è stata già divulgata pesantemente migliaia di anni fa: “Il
Verbo”. Noi possiamo solo dire grazie ad EDP!
Grazie
anche a voi, Giovanni e Danilo, per la vostra disponibilità in
questa intervista e per la collaborazione che ci avete riservato come
recensori Edp. Ci si aggiorna con il prossimo album!
Link band
DISCOGRAFIA
1.Notes
for a Nerd 2.Globetrotter 3.01000100 4.Maestro Miyagi 5.Fury
(only coffee) 6.Welcome to Trotterworld 7.WiFi Zone
QUI
lo ascolti
1.Taurina 2.Untore 3.Pachiderma 4.P___skip 5.The March of
left-handed butterflies 6.Boaka 7.King Cococock
QUI
lo ascolti
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Articolo
e intervista ad opera di Giusy Elle
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