martedì 23 agosto 2016

114. Rock e ancora rock per i PRESSIONE SU MALTA


INTRO e BIO
   I Pressione Su Malta sono un duo di vecchia data che ho avuto modo di conoscere quando l'Edp si muoveva ancora su Myspace, quando la band si chiamava Erithema prima ed Erytema con grafica differente poi.
   Sono Siciliani di Messina e concretizzano la band nel 2009 quando il batterista Alessandro Perroni (classe '86) pubblica un annuncio per ricercare altri musicisti con cui suonare. All'appello risponde il chitarrista concittadino Andrea Cotugno ('89) e i due si riuniscono in sala prove. Partiti con l'idea di formare un canonico terzetto rock passano al vaglio svariati bassisti per realizzare infine che il duo è la loro formula ideale, che insieme si completano e sono più che sufficienti. Registrato una demo di 3 pezzi, iniziano ad esibirsi nei locali della zona e queste prime esperienze live confermano il loro sentire...
   La musica che propongono agli inizi è garage blues, grezzo e pungente, visto che Alessandro aveva militato per anni in una band dal suono simile. Sebbene il chitarrista provenisse da un'esperienza con una cover band di Ligabue, si adatta facilmente al genere, che abbraccia con gran piacere ed accompagna in maniera efficace. Tra il 2012 e il 2014 si prendono una pausa per tornare infine più convinti che mai, con uno stile ancora più accattivante, un ottimo rock venato da atmosfere stoner, di quello fatto di riff da ascoltare e da ballare, quasi, di quello che condensa tutta l'energia del genere, dagli anni '70 fino ai '90. Anche il nome cambia ora, in Pressione su Malta, che con l'isola dell'Adriatico e lo sbarco dei migranti nulla ha a che vedere. La Malta del duo è proprio quella usata in edilizia e come spiegano loro stessi: "La pressione sulla malta è un procedimento per costruire muri forti e indistruttibili. Metafora che rispecchia il sound incisivo di questo duo".
   Uhu! Uhu! è il lavoro con cui si presentano ora, un Ep di ben 6 brani più una ghost track (24 minuti in totale), che li acclama a tutti gli effetti come tra le migliori stoner band del panorama underground italiano. E' così che nel 2015 firmano per la Go Down Records, mitica etichetta indipendente che vanta nel suo roster band internazionali del calibro dei Karma to Burn e dei Fatso Jetson! L'appoggio di un'etichetta di tale caratura li porta a realizzare un interessante tour primaverile nel 2016 che gli fa riscuotere un gran successo in tutto il nord Italia. Si distinguono in particolare al "Maximum Festival" di Treviso, rivolto alle migliori band della scena stoner italiana e non solo.
   Passiamo quindi all'analisi dell'etichetta a loro associata e all'approfondimento degli argomenti qui esposti nell'intervista con Andrea Cotugno e Alessandro Perroni del duo PRESSIONE SU MALTA da Messina. Nell'articolo a seguire l'entusiastica recensione ad opera di Martino Vergnano del duo piemontese I Cospiratori.

“Marysun” live@Forte Cavalli (ME) https://www.youtube.com/watch?v=8NzcDJQ4i-I


LABELS
Go Down Records www.godownrecords.com
La Go Down Records è un collettivo di amanti della musica nato nel 2003 a Savignano sul Rubicone (Forlì-Cesena) dalle menti di Leonardo Cola e Max Ear con lo scopo di divulgare il rock di alcune promettenti band italiane. Si concentrano da subito su generi quali il Garage, lo Stoner e il Rock'n'Roll. Col tempo aggiungono anche band internazionali, artisti del calibro dei Fatso Jatson o dei Karma to Burn, pubblicando album con suoni che vanno dagli anni '60 ai '90: Psycho rock, Hard rock, Desert metal sono i generi prediletti. Attualmente è anche studio di registrazione e negozio di dischi.
In Italia sono distribuiti da Good Fellas e sono presenti anche all'estero, tra Olanda, Svezia e Spagna.
Altro duo presente nel loro roster, oltre ai nostri Pressione su Malta, sono i Bolognesi ALICE TAMBURINE LOVER, duo lui-lei chitarra e basso di blues folk.



INTERVISTA
1. Eccoci qui con voi oggi, Andrea e Alessandro. Dopo tanti anni che vi seguo è doveroso conoscersi un po' meglio! Quand'è che avete realizzato che il terzo elemento che cercavate per la vostra band non era poi così indispensabile? Come mai avete deciso di restare un duo?
Inizialmente il nostro intento era quello di cercare un bassista per fare grunge ma in seguito abbiamo realizzato che in due è tutto più facile ed entusiasmate dunque abbiamo deciso di rimanere in due principalmente perché abbiamo possibilità di amalgamare le nostre idee in modo più efficace, sia nel sound, che curiamo molto, sia nella composizione dei brani.

2. Avevate in mente qualche duo di riferimento?
Nessuno in particolare, ma ci piacciono molto i Royal Blood e i Death from Above 1979.

3. Come vi muovete tecnicamente per ovviare alla mancanza delle basse frequenze?
Utilizziamo una testata e cassa per basso splittata in una testata e cassa per chitarra, per quanto riguarda la pedalboard, utilizziamo un octaver digitale di base e un ocataver analogico di rinforzo.

4. La vostra carriera si può suddividere in due momenti decisamente diversi: siete nati con un nome (Erythema) e con un genere (blues) diversi da quelli che proponete oggi. Quale il motivo di questo cambio di direzione?
Erythema era un nome provvisorio, in seguito ci siamo resi conto che fosse un nome, (scusa la volgarità), di merda, e abbiamo cambiato in PRESSIONE SU MALTA. Un nome che rispecchia il sound che abbiamo deciso di intraprendere.

5. Com'è stato il vostro incontro con la Go Down Records? Come l'avete scelta, come vi hanno accettati e come vi trovate oggi in una realtà di tutto rispetto quale quest'ottima etichetta indipendente italiana?
Ci è stata consigliata dalla Dalek Studio di Messina dove abbiamo registrato il nostro EP. Abbiamo subito inviato i nostri brani alla Go Down Records, i quali si sono resi subito disponibili nel collaborare con noi.

6. Al giorno d'oggi ci sono moltissime band che si autoproducono. Quali secondo voi i punti di forza di appoggiarsi invece ad un'etichetta discografica importante?
Noi pensiamo che autoprodursi richieda maggiori sforzi e bisogna anche saperci fare e purtroppo in una città come la nostra, in cui esiste solo un locale che appoggia le band emergenti, è parecchio difficile muoversi e autoprodursi. Ovviamente un'etichetta importante ti apre le porte verso nuove realtà.

7. Uscite col vostro Ep di debutto a ben sei anni dalla nascita del duo. Come mai poca produzione discografica, visto anche il bel materiale che avete sempre proposto ai live?
Oltre a svariati problemi che non sto qui ad elencare, abbiamo anche perso parecchio tempo per trovare la nostra identità musicale. Finalmente ci siamo riusciti!

8. Uhu! Uhu!: in che senso questo titolo?
Non abbiamo perso tempo a cercare un nome identificativo per l’ep così abbiamo deciso di inserire un verso del brano I CAN’T.

9. Come ci descrivete la scena musicale siciliana, in generale, e quella della vostra Messina in particolare? Quali i generi musicali che furoreggiano e come è cambiata in questi ultimi dieci anni?
Devo dire che da 10 anni a questa parte attraverso i social è più facile farsi notare, di conseguenza anche a Messina si è creata una comunità che promuove le nuove band emergenti. Per quanto riguarda i generi diciamo che anche qui va forte il pop rock e l’indie. In fondo come in tutti i locali d'Italia girano sempre gli stessi gruppi.

10. Dopo questo splendido esordio, ormai dell'anno scorso, come vi state muovendo? E' in programma un full lenght?
Stiamo lavorando al nostro primo album che uscirà nel 2017 anticipato da un singolo con videoclip.

Ok, allora ci si prepara professionalmente! Grazie ancora per la vostra disponibilità, Andrea e Alessandro. Tanta buona musica e grandi soddisfazioni a voi! Un saluto dall'Edp tutto mentre vi lascio concludere con parole vostre...
Grazie a te per la passione che metti e che hai sempre messo nel tuo lavoro, magari un giorno organizzeremo quel famoso raduno di tutti i power duo d'Italia! A presto, PSM

Link band


DISCOGRAFIA
Uhu! Uhu! 2015, Go Down Records (Rock, Stoner)

1.Feed Me 
2.MarySun 
3.Jesus Christ 
4.I Can't 
5.You Can Put it Down 
6.Move On 
+Hidden Track






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Articolo e intervista ad opera di Giusy Elle


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