venerdì 24 febbraio 2017

135. La rocca di San Leo e il rock dei SAN LEO



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INTRO
   Eccoci alla presentazione di un altro duo qui all'Edp, un gruppo notevole, attivo da un po' di tempo. A distanza di un anno dalla pubblicazione di XXIV, il loro Ep d'esordio, sono pronti tra breve ad esporci il continuum della loro interessante proposta musicale ma per il momento vogliamo soffermarci su questa prima fase. Addentriamoci quindi nel post-rock strumentale secondo la visione dei SAN LEO da Rimini e nell'analisi del loro primo album che per parecchio tempo non s'è schiodato dal lettore della mia auto...

Presenti nella nostra EmilyDuo Compilation

BIOGRAFIA
   San Leo è un'antica cittadina della Val Marecchia, nei dintorni di Rimini, sulla cui rocca sorge una fortezza rinascimentale famosa per essere stata la prigione del noto esoterista ed alchimista Conte di Cagliostro. Questo il contesto da cui prende il nome SAN LEO, un duo fondato nella provincia di Rimini nel 2013 ad opera di due Marco: "Tabe" Tabellini alla chitarra (classe 1985) e "Inserirefloppino" Migani alle pelli (1983). Il chitarrista ha alle spalle dei progetti di tutto rispetto che vanno dall'improvvisazione radicale al jazz-core, dal math rock alla classica contemporanea oltre a coltivare un'attività da solista concretizzata in ormai cinque dischi pubblicati. Migani dal canto suo ha un'ampia esperienza in band dai generi più disparati come gli Uyuni (folk psichedelico), Mr Brace (pop, lo-fi), Bancali in Pietra (progetto ambient/noise) e Onferno (Black metal). 
   Questo background colto e vario, da parte di entrambi, fa sì che la proposta musicale dei San Leo risulti interessante ed innovativa. Si muovono certo in un terreno già conosciuto, quello del post-rock, ma si aprono a sperimentalismi, aggiungono atmosfere di ampio respiro, ci stupiscono con un prodotto del tutto originale ed assolutamente personale.
   XXIV, uscito rigorosamente in vinile nero 12" in edizione limitata di 300 copie (e in
formato digitale), ci presenta quattro tracce dalla lunga durata, delle vere e proprie suite strumentali che si sviluppano e si snodano all'interno di ogni pezzo con idee per più brani. Le sonorità sono dilatate ed evocative, c'è abile uso della dinamica e il tutto ci trasporta in sviluppi interessanti ed inattesi. Nel loro sperimentalismo i San Leo mescolano geometrie kraut e spigolosità math attraverso elasticità quasi free-jazz, in tensione costante fra la contemplazione di piccole gemme melodiche e l’abbandono a granitici mantra. Un'ottima musica da ascoltare con attenzione ma anche come valido sottofondo per ogni occasione: un po' psichedelica e molto evocativa, è stata anche definita con il fantastico appellativo di mantra-core... L'alchimia del Conte Cagliostro, ai quali i due fanno riferimento, prende qui forma in un progetto musicale ben definito e ottimamente riuscito.
   I due strumenti base sono arricchiti con vari effetti, mai però troppo invadenti, che nell'insieme rendono questo disco piacevole da ascoltare e immediatamente fruibile anche da un pubblico non uso a questo genere musicale. Un'abilità non sempre riscontrabile in chi è musicalmente colto o addentro a generi di confine... Probabilmente per questo XXIV ha riscontrato sempre ottime recensioni da parte della critica ed entusiastici commenti dalla parte del pubblico: molti infatti i live nei quali si sono esibiti i San Leo, spesso in compagnia di altri power duo chitarra-batteria.
   Ricercati in tutto il loro progetto, ci presentano i titoli dei brani come vere e proprie didascalie che introducono l'atmosfera del pezzo; leggendoli nell'ordine si delinea quasi un percorso di caduta, dispersione ed ascesa finale. I brani vengono sviluppati prima dei titoli, in realtà, e a seconda dell'atmosfera evocata i due Marco hanno cercato una descrizione consona da usare come titolo. Ne nasce quasi un percorso iniziatico che fa di questo un concept album senza volerlo.
   XXIV esce l'8 Novembre 2015 in coproduzione tra Tafuzzy Records e Corpoc. Registrato da Luca Ciffo dei Fuzz Orchestra e masterizzato da Riccardo Gamondi degli Uochi Toki, si presenta in tutta la sua professionalità. Procediamo quindi presentando le etichette d'appoggio all'album per addentrarci nella concezione musicale dei San Leo grazie all'intervista con Marco Tabellini e Marco Migani. Nel prossimo articolo (qui) l'interessante recensione all'album ad opera del fondatore del duo blues barese Bob Cillo.


XXIV , Video Teaser https://youtu.be/yfFDu_qN5Lw


LABELS
Tafuzzy Records www.tafuzzy.com
Tafuzzy Records è un'etichetta discografica indipendente romagnola nata nel 2002 a Riccione. L'idea parte da un collettivo di band locali (Mr Brace, Fitness Pump e Cosmetic) per produrre dapprincipio la propria musica e per estendersi in seguito ad altre realtà. Attualmente nel collettivo sono rimasti 4-5 elementi che ad agosto realizzano anche un festival musicale a Riccione.
Questa la descrizione che danno di sé: "Cantiamo e scriviamo in italiano. Suoniamo pop con approccio lo-fi, testardaggine punk, visionarietà folk e spacconeria hip-hop".

Corpoc è nata a Bergamo nel 2011 da un'idea di Andrea e Francesco. Non si tratta di un'etichetta tout court: fanno sostanzialmente serigrafia, sia su commissione che su propria iniziativa, come nel caso di alcune produzioni discografiche. In pratica si tratta di uno studio di serigrafia che occasionalmente fa anche da etichetta, con un proprio catalogo di coproduzioni.
In catalogo troviamo altri duo chitarra-batteria come OVO, BACHI DA PIETRA o il duo elettronico Uochi Toki.
www.soundcloud.com/corpoc



INTERVISTA
1. Ciao a voi Marco1 (If: Inserirefloppino) e Marco2 (Mt: Marco Tabellini) e benvenuti qui all'Edp. Raccontateci come vi siete incontrati e perché avete deciso di formare proprio un duo.
If: Stessa zona, stessi giri, stessi amici... L’incontro è avvenuto di conseguenza. Abbiamo cominciato a suonare in due e quello che avevamo in mente è uscito fuori senza l’esigenza di allargare la formazione.
Mt: Tutto nasce da un concerto dei Pantera + Satyricon al quale andammo entrambi... Non ci incontrammo, ma mi piace pensare che il Fato fosse già all'opera…
Riguardo l'essere in due, ci sono tanti vantaggi sul piano della comunicazione e della logistica!

2. A cosa è dovuta questa vostra ispirazione al passato e alla storia delle vostre terre? Quanto dell'esoterismo del Conte di Cagliostro è presente nel vostro progetto? A livello iconografico ne fate molti riferimenti...
If: Sono molto legato alla mia terra, al mare d’inverno, alle colline dell’entroterra e ai suoi segreti. Il paese di San Leo con la sua storia, i suoi misteri e la sua rocca è uno dei posti che più rappresenta me e di conseguenza ciò che creo.
La musica è alchimia, è mettere insieme diversi elementi, anche i più disparati, sperimentare e capire come questi reagiscono tra loro, mescolare, distruggere e ricomporre per poi distillare il tutto nella composizione finale.
La vena esoterica ne è la conseguenza diretta e i riferimenti visivi che utilizziamo ci completano.
Mt: Pollice in su per quanto detto dal mio collega. Aggiungo che, per quanto mi riguarda, questo immaginario è come la cornice per un quadro: è utile a mettere il contenuto in una certa luce, ma alla fine ciò che conta resta l'opera.

3. Il vostro background musicale è molto vario: come avete combinato le vostre abilità tecniche?
Mt: Cercando di suonare nel modo più essenziale possibile, limitando ogni espressione di tecnica individuale che potesse risultare fine a se stessa.
If: Alchimia, per l’appunto.

4. Come nascono i brani dei San Leo e in che misura si concretizza il vostro sperimentalismo?
Mt: Inizialmente lasciamo che l'istinto faccia i suoi comodi per un po', poi facciamo intervenire il senso critico a mettere ordine!

5. L'improvvisazione è una dimensione a voi cara: c'è molto di improvvisativo nella nascita dei brani ma quale spazio le conferite in fase live e come tentate di riprodurre questo aspetto estemporaneo durante il recording?
If: Le nostre composizioni nascono dall'improvvisazione. Tratteniamo solo le parti che ci stimolano di più e che ci evocano maggiori sensazioni. Ma le emozioni fanno presto a cristallizzarsi perciò cerchiamo di lasciare un certo grado di indeterminazione. Ovviamente seguiamo un canovaccio, ma un canovaccio non rigido e con molti spiragli che mi permettono ogni volta di interpretare il pezzo in maniera diversa.
Mt: Per quanto mi riguarda l'improvvisazione è uno degli elementi del mio background, qualcosa che ho esplorato a dovere in altre circostanze... In un concerto San Leo per me di realmente improvvisato c'è ben poco (magari giusto qualche momento in cui sviso un po' con i pedali). Anche in fase di registrazione, abbiamo cercato di arrivare in studio con le idee ben chiare su cosa volevamo fare.

6. Il risultato della vostra musica è molto piacevole e di largo respiro, rivolto ad un pubblico sicuramente ampio, nonostante i richiami colti che si possono intuire. Era vostro desiderio iniziale arrivare a questo stile e a questo traguardo?
Mt: Ti ringrazio – la “piacevolezza” di cui parli ovviamente è un parametro soggettivo (magari a un’altra persona potremmo risultare più ostici… fa parte del gioco). I nostri desideri, allora come adesso, sono esclusivamente rivolti a fare quello che piace a noi due – non sarei neanche in grado di calcolare fattori esterni al nostro gusto e alla nostra sensibilità.
If: Il nostro desiderio era fare qualcosa che soddisfacesse innanzitutto entrambi al 100%.

7. Ci chiarite il significato del titolo dell'album e l'iconografia della cover?
Mt: Il titolo preferirei restasse ermetico e, come si suol dire, "aperto a diverse interpretazioni". L'iconografia della cover te la può descrivere meglio il mio compare, che è l’artefice principale!
If: Completati i brani e stilata la tracklist, il tutto ci trasmetteva  una sensazione di forte densità materica. Terra, roccia e sabbia. La cover è la sintesi di questo. I cinque cerchi sul retro invece simboleggiano il quarto giorno della Genesi.

8. Quali i criteri di scelta per Luca Ciffo (Fuzz Orchestra) e Riccardo Gamondi (Uochi Toki) per la registrazione e mastering di XXIV? If: Ci siamo rivolti a loro perché ne apprezziamo il lavoro.
Mt: Ho sempre ammirato il lavoro di Luca con la Fuzz Orchestra e i Bron Y Aur, e per registrare XXIV ero certo che sarebbe riuscito ad aiutarmi a trovare il suono roccioso e allo stesso tempo dinamico che immaginavo. Ci siamo trovati veramente a nostro agio a lavorare con lui.
Rico, ancor prima di essere un amico e un fonico stra-competente, è un diabolico genio del male. Quali migliori credenziali...
9. So che i titoli sono nati successivamente ai brani, anzi dall'atmosfera di questi ispirati. Alla fine, rileggendoli in sequenza, si delinea una specie di viaggio, una caduta nell'abisso e una finale risalita alle vette. Questo percorso come si è delineato in fase di realizzazione dell'album? Si può parlare, anche se in senso lato, di un concept album? C'è un messaggio che volete comunicare con la vostra musica strumentale?
Mt: Mi fa piacere che tu abbia immaginato questa chiave di lettura/ascolto, anche se nelle nostre intenzioni non era presente un filo narrativo esplicito – posso solo dire che generalmente non opero in modo molto cerebrale e il mio fine principale è sempre quello di fare brani che siano evocativi su un piano fisico e psichico... poi chiunque è libero di viaggiarci dentro (o intorno) come più gli aggrada!

10. Ormai è passato un anno dal vostro disco d'esordio e nel frattempo avete calcato numerosissimi palchi: ci fate un punto della situazione? Quanto siete soddisfatti dell'innegabile risultato ottenuto finora? E quanto ve lo aspettavate? If: Siamo molto soddisfatti. Quando abbiamo cominciato l’avventura San Leo non ci aspettavamo niente.
Mt: Dall'inizio non ci siamo mai aspettati praticamente niente, quindi continuo tuttora a essere grato ed esterrefatto ogni volta che qualcuno/a esprime il suo apprezzamento per un live o per il disco.
Sulla situazione più in generale abbiamo avuto il piacere di conoscere diverse realtà, locali, persone, e la parola chiave che torna spesso è "resistere"... L’impressione è di essere come Atreyu nella Storia Infinita, in fuga e allo stesso tempo in lotta contro il dilagare inesorabile del Nulla…

11. Avete condiviso il palco con parecchi duo chitarra-batteria in occasione di serate power duo: ci fate qualche nome?
Hysm?duo, Il Cloro e soprattutto Evil Possum!

12. So che a breve uscirà il vostro secondo lavoro discografico. Ci potete anticipare qualcosa? Sarà un Ep o un full lenght? Siete in fase di recording: a quando la data di rilascio? Avete sviluppato ulteriormente la vostra proposta sonora?
If: Si! Il disco è un full length e come il precedente sarà stampato in vinile. Le riprese sono state fatte a Novembre 2016 e l’uscita è prevista per Maggio 2017.
Mt: Più che sviluppare abbiamo voluto consolidare il nostro linguaggio con un sound però decisamente diverso, maggiormente informato dall'esperienza live maturata nell’anno precedente. Sentiremo come rende in vinile.

Bene, l'intervista si conclude qui. Vi ringrazio per la vostra cortese collaborazione e vi auguro uno splendido percorso musicale assieme. Intanto lascio spazio alle vostre dichiarazioni finali mentre noi vi attendiamo all'uscita del nuovo lavoro discografico.
If: Ciao ci si vede in giro
Mt: Grazie a te e a Edp!


Link band


DISCOGRAFIA
XXIV 2015, Tafuzzy Records, Corpoc (PostRock, MathRock, Sperimentale)

1. Ammirando pilastri di roccia arenaria, ci ritrovammo a precipitare come foglie verso il brulicante cuore della materia
2. Alla deriva, incantati dalle rifrangenze del sole e cullati dalle onde, fino al sopraggiungere del gelido terrore: pinne brune tutt’intorno
3. Relegati nelle vastità di grotte sotterranee, celando tutta la rabbia e l’antico rancore nelle stanze di pietra viva
4. A piedi scalzi, su rocce acuminate e sentieri scoscesi, per raggiungere la vetta e disintegrarsi alla luce del sole

QUI la nostra recensione



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Articolo e intervista ad opera di Giusy Elle

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