ANICE è un
duo di Reggio Emilia fondato a fine 2011 dal chitarrista Mali
Yea e Tommaso di Tullio. Dopo una demo, un full album e due Ep si
ritrova ora in una nuova formazione, con Nicola Bigliardi alle
pelli.
Gold, che andiamo a
recensire, è l'ultimo lavoro studiato e registrato con il vecchio
batterista, risultando così la summa della loro collaborazione. Il
duo è fino a qui caratterizzato da piacevoli brani strumentali, in
chiave AltRock e strutturati nella tipica forma-canzone, i cui suoni
sono per lo più puliti, alternati da scoppi di distorsione, mentre
la batteria si sviluppa in un accompagnamento solido, non necessariamente in primo
piano. Le melodie sono piacevoli ed intriganti e caratterizzano tutta
la produzione di Mali.
L'incontro col nuovo batterista dà
invece una sferzata più estrema al combo che con distorti più
massicci, interventi noise e di synth, si stabilizza in coordinate
più "core" mentre i tratti melodici che permangono rendono il genere
di sicuro piacevole ascolto. In breve i due nuovi componenti
inanellano una serie di brani e in pochi mesi registrano un disco con
le nuove sonorità. Avremo il piacere di ascoltarlo e recensirlo tra
qualche mese, quando verrà pubblicato, mentre dopo la presentazione
della carriera del duo fino ad oggi (qui articolo ed intervista), ci concentriamo ora sull'approfondimento del
loro ultimo lavoro discografico Gold, uscito anche in formato
audiocassetta dopo una seconda masterizzazione.
Contatti Band:
Gold
credits:
Registrato, mixato e masterizzato da
Alfredo De Vicentiis @Bad Studio (Novellara, RE)
Pubblicato il 18 Giugno 2017
Rieditato e rimasterizzato su
musicassetta (Bleuaudio Records) da Federico Frau e Gabriele Marzi
@Bad Studio; edizione limitata in 50 pezzi numerati
Artwork cover by Mali Yea
Qui lo ascolti
Gold 2017
Autoprodotto
(AltRock,
PostRock)
1.Summer
Light
2.Falling
Silence
3.Touch You
4.Gold
RECENSIONE
ANICE "Gold"
Ep 2017 Autoprodotto
ANICE, oltre ad
essere la base per la tanto odiata/amata sambuca è anche un power
duo proveniente dall’Emilia, Mali Yea alle corde e Nicola Bigliardi
alle pelli.
Gold
invece è il terzo capitolo del loro lavoro in studio (contano tra le
loro fila anche l'album The Embrace is a Perfect Circle del
2014 e l'Ep Waste del 2016), un ep che ai primi ascolti
rimanda alle sonorità molto anni '80/'90 dei The Cure, atmosfere
cupe con un pizzico di ottimismo tipico della band inglese (e, punto
a loro favore, riescono a suscitare le stesse emozioni anche senza la
voce del signor Smith) che male non fa, quell’agrodolce sonoro che
ti porta con sé e ti coccola per poi però lasciarti andare.
Un lavoro un po’
acerbo però, dove si possono ritrovare molti spunti, specialmente
sull’arpeggio di “Falling Silence” e il noise sperimentale
della title track ed anche nell'ultimo pezzo dell’album “Gold”,
che però non vengono appieno sviluppate e che quindi rimangono un
po’ ferme al palo, il che è un vero peccato perché le idee
valgono davvero.
Se siete alla
ricerca di una colonna sonora per un’uggiosa giornata di pioggia
marzolina questo è quello che state cercando, la luce in fondo alla
malinconia si trova sempre e gli Anice riescono ad indicarvi la via.
Dal punto di
vista prettamente tecnico di registrazione il disco in sé lascia un
po’ a desiderare, non proprio il massimo, sepure soltanto un
piccolo dettaglio di fronte all’idea centrale, ben pensata ma come
detto prima non troppo sviluppata, un disco che può essere ma non è
fino in fondo.
Dopo due ep mi
sento di consigliare di investire un po’ di tempo per lo sviluppo
di queste belle idee che potrebbero (dovrebbero) sfociare in un
secondo vero e proprio album, che sono convinto sarà un lieto
ascoltare.
6,5/10
Articolo ad opera di Giusy Elle
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