INTRO
Nel
panorama dei duo chitarra-batteria nazionale, ma direi anche
mondiale, ormai, non si può prescindere dalla presenza degli OvO,
una 2-piece di noise estremo, forte di una carriera lunga e
lungimirante, sempre attenta all'evolversi dei tempi. Ci aggiorniamo
con Stefania Pedretti e Bruno Dorella al rientro dalla prima parte
del loro Miasma-tour, interrotto causa la recente pandemia di
Covid-19, per parlare del disco ma anche, ovviamente, degli strani
sconvolgimenti di questa era.
RETROSPETTIVA
E AGGIORNAMENTO
Iniziava
il nuovo millennio quando Stefania Pedretti (chitarra, voce) e Bruno
Dorella (batteria), attivisti nei centri sociali e nelle squat
lombarde, imbastivano le prime tracce degli OvO. Paradossalmente, il
progetto nasce come un collettivo aperto, eppure il duo chitarra
elettrica-batteria che ne scaturisce è tra i primissimi in Italia,
resiste nel tempo cavalcando i decenni, fino a festeggiare il
ventennio della propria carriera. Gli OvO lo fanno alla loro maniera,
con la pubblicazione dell'ennesimo (nono) album in studio, Miasma,
che già dal titolo ci prepara all'atmosfera togli-fiato delle sue
composizioni, ma anche alla società insalubre nella quale ci
troviamo a vivere.
Grazie
all'internazionalità e alle proposte estreme dei gruppi che
frequentavano all'epoca la scena underground lombarda, gli OvO hanno
da subito costruito un progetto alternativo, insolito, estremo ma
altamente interessante, che ruota attorno al mondo del noise, del
punk e dell'hardcore. Dal look alla proposta musicale, tutto parlava
di ricerca, da una parte, e di provocazione alla normalità delle
cose, dall'altra. Batteria minimal e tribale, chitarra distortissima,
voce diabolica e tenebrosa, forma canzone inesistente, volti
mascherati... nel corso degli album il suono si evolve ma non la
filosofia del duo che, nonostante il successo all'interno di un
pubblico di nicchia mondiale, resta sempre fedelissimo all'etica Do
It Yourself, gestendo in toto l'organizzazione della band e dei suoi
lunghissimi tour. Sostanzialmente live band, il duo OvO si esibisce
in tutto il mondo, dal Brasile agli stati Uniti, in epoca pre
internet, fino alla Cina e Nepal dei giorni d'oggi, inanellando una
catena di ormai oltre mille live.
La
carriera musicale degli OvO può essere stilisticamente divisa in
due, con uno spartiacque che, profeticamente, viene sancito dalla
pubblicazione di Abisso (2013, Supernatural Cat) e che
coincide anche con l'abbandono delle maschere. Tutto ciò che viene
prima, sembra solo un graduale percorso di avvicinamento, tutto ciò
che viene dopo, ci presenta una band nel pieno della sua maturità
artistica. Bruno suona ora anche il charleston, abbandonando la sua
postazione percussiva eretta, ma ciò che realmente fa la differenza
e prepara al grande salto di qualità, è l'introduzione
dell'elettronica nella propria lineup. I tempi cambiano e gli OvO
sanno cavalcare le tendenze, senza con questo snaturarsi, anzi,
l'introduzione di synth e sampler è così particolarmente adattata
allo stile precedente da creare un sound totalmente nuovo, pazzesco
ed apocalittico, a marchio inconfondibile del duo; splendidamente
amalgamato e personale, è un suono organico tra rock ed elettronica,
tra la potenza del tribale e le sonorità del futuro. Molte 2-piece
chitarra-batteria arricchiscono il proprio suono con l'ausilio
dell'elettronica, ma nessuno prima degli OvO aveva raggiunto questa
mirabile fusione, che, se mai ce ne fosse stato bisogno, rivela
l'assoluta genialità della band, mentre il mostruoso muro di suono
che ne scaturisce, ispessito dall'elettronica, fa sì che i due
vengano sempre più spesso associati alla coppia statunitense
Lightning Bolt. Con Creatura (2016, DioDrone) questo
percorso di crescita prende vita propria; con Miasma (2020,
Artoffact Records), l'album del ventennio, la magia si perpetua.
Potremmo
considerare gli OvO come una band in-progress, dove è il suono
stesso ormai a decidere che piega prendere, di volta in volta: basti
pensare che vista la nuova strada imboccata, Bruno e Stefania si
erano quasi decisi di utilizzare solo l'elettronica, per quest'ultimo
lavoro discografico... invece il suono misto, sporco ed impastato che
ne stava uscendo, era il più interessante mai raggiunto, tanto da
lavorarci sopra fino a valorizzarlo con il solito intervento di
Giulio Favero, gran produttore tecnico, che ha saputo, come negli
ultimi due album, conferire una marcia in più al già ottimo lavoro
di base dei nostri due. Come sempre, persino le band stentano a
riconosce il proprio lavoro dopo l'intervento di Favero, come se
sotto le sue abili mani, quasi di alchimista, si compiesse il
miracolo della trasmutazione, della sublimazione di un suono di base
nella visione ideale della band stessa. Il suo mixaggio su Miasma
esalta così la sporcizia dei suoni riuscendo però nel contempo a
renderli leggibili e vellutati, esaltando così la doppia natura,
velenifera e gloriosa, delle sue composizioni. Un suono lercio e
morboso, quello ricercato dagli OvO, in grado di esprimere fin da
subito il disgusto per il male (sociale, politico, economico,
ecologico) che dilaga tutt'attorno, fino a soffocarci.
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by Emil Foudelman
photo
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Con
l'introduzione dell'elettronica, anche l'approccio compositivo
subisce dei cambiamenti: tutto parte ora da pattern di batteria, od
elettronici, di Bruno ed amici vari, Stefania si lascia ispirare da
alcuni, scegliendoli, dopodiché inizia la post-produzione dei
pattern stessi, per amalgamarli in qualcosa di definito, e solo in
ultimo viene aggiunta la chitarra e il particolarissimo cantato. Come
in un gioiello realizzato a mano, ogni passaggio rivela il prodotto
finale, ma solo in ultimo si svela il suo vero splendore, in un
processo di costruzione coinvolgente ed esaltante, che spesso
suggerisce le sue stesse variazioni. Ecco quindi che l'album, inteso
come puramente elettronico, si rivela una bomba nei suoi suoni misti,
"ed è stato subito chiaro che stava venendo un disco molto
più hardcore rispetto al passato [...] un omaggio alle
radici hardcore piuttosto che a quelle metal o noise
rock. La scelta dei campioni e dei field recordings, poi, lo ha
portato verso una sorta di sporchissimo industrial punk, da cui
è nata l'idea del Miasma", come spiega Bruno in una sua
intervista.
Bruno
e Stefania amano da sempre le collaborazioni e grazie alle loro
numerosissime amicizie, collezionate nell'arco di vent'anni
socialmente molto attivi, anche in quest'album decidono di introdurre
una serie di special guest, ma dei più disparati ed inattesi! Oltre
a contributi nei pattern elettronici (a034, Paolo Bandera, Eraldo
Bernocchi, Giovanni Lami, Matteo Vallicelli, Ripit), troviamo anche
delle collaborazioni vocali, con tre anime completamente diverse: non
ci stupiamo della scelta di amici di vecchia data, come del gruppo
norvegese metal Årabrot, o del più recente Gabriele Lepera (Gabor)
dei synthpunk Holiday Inn, ma cosa dire della trapper svedese Gnučči?
Personaggio impossibile da immaginare in un album così distante da
certi stilismi, eppure scelta dalla stessa Stefania dopo averla
conosciuta nei tre anni di programmazione al Festival di
Santarcangelo. E' risaputo che Stefania ama sperimentare, liberamente
e senza confini: "una trapper nel disco degli OvO dimostra
che le barriere sono molto più nel pubblico che nei musicisti"
come sottolinea giustamente Bruno. Del resto anche il pubblico del
duo è cambiato in questi anni, diventando sempre più variegato, per
età e generi musicali di appartenenza.
Anche
per la copertina dell'album la scelta ricade su un artista originale,
il tatuatore Michele Servadio, ormai naturalizzato londinese, che
dopo aver acquisito le informazioni alla base di Miasma,
interpreta questo subdolo concetto in una serie di proposte. Tutte e
sette le bozze trovano posto, alla fine, nel booklet del Cd. Nuova
etichetta infine per questo nono album in studio, la cui scelta
ricade sulla canadese Artoffact, già portavoce di band di punta come
gli Ohm.
Ad
anticipazione dell'album, uscito il 7 Febbraio 2020, non manca
ovviamente un video: come singolo si sceglie “Queer Fight”, la
terza traccia, che propone un tema molto caro al duo, ossia
l'accettazione della diversità, rappresentata qui al meglio
nell'alterità di genere. Il messaggio è quello di lottare per ciò
che si è, in maniera sana e positiva, sublimando in tal modo la
rabbia che si cela in ogni essere oppresso. E' proprio in questa
traccia che Stefania, per la prima volta, si esprime con qualche
vocabolo di senso compiuto, in italiano... quasi un'urgenza di
comunicazione chiara e diretta, a differenza della lingua del tutto
personale e inintelligibile, usata solitamente nei testi degli OvO.
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Foto di Erica Schneider |
Dopo
il release party del 13 febbraio al Freakout di Bologna, inizia la
prima parte del Miasma Tour che, oltre in Italia, prevede date dalla
Francia all'Ungheria. Si incomincia senza troppi problemi: allo Scumm
di Pescara, al Klung di Roma con la presenza sul palco di Gnučči,
al Circolo Gagarin di Milano. Nel frattempo però si sono verificati
i primi casi di contagio da coronavirus in Italia e in breve la
situazione degenera, a partire dalla Lombardia. Il 6 marzo la data al
Blah Blah di Torino viene annullata... Fortunatamente il tour procede
in Francia, dove la situazione sembra meno pericolosa e la vita
continua come al solito. Altre belle date a Marsiglia, Tolosa e
Rennes, quando l'emergenza scoppia ormai in tutta Europa e anche gli
OvO sono costretti a capitolare, sotto l'ondata di un vero e proprio
Miasma, quello vero, però... tutte le date in Germania, Austria ed
Europa dell'Est, vengono definitivamente annullate. Sul loro
Bandcamp, dove potete acquistare le versioni di Miasma in
formato digitale, Cd e Vinile rosso a tiratura limitata, è stato
aggiunto ora anche un pacchetto speciale nel numero di 5 copie, il
cui incasso sarà devoluto alla campagna di aiuto per l'emergenza
Covid-19 organizzata da Artocrafft Records.
E'
in questo insolito e triste contesto che contattiamo Bruno, per
aggiornarci sul disco ma anche sulle difficoltà di questo
imprevedibile momento storico. Per la
recensione al loro
Miasma, rimandiamo invece all'articolo apposito, dove
ci aspetta il bassista Giacomo Guidetti del duo Ka. In molti sono
costretti a casa, per via dei provvedimenti statali, per cui tempo
per leggere, ascoltare musica e approfondire argomenti, non mancano.
Noi ce la passiamo così... Buona quarantena a tutti <3
LABELSArtoffact
Records http://www.artoffact.com
Artoffact Records è un'etichetta indipendente canadese, fondata
a Toronto nel 1999. Tratta band di elettronica, concentrandosi
sull'industrial, synthpop e darkwave, provenienti da tutto il mondo:
Canada, ovviamente, Stati Uniti ed Europa, specie del Nord. Ci sono
in catalogo altre band italiane mentre il nome di punta, uscito per
Artoffact, sono gli Ohm, band capitanata da Chris Poland, chitarrista
dei Megadeth.
https://www.facebook.com/artoffact/
INTERVISTA
1.
Ciao Bruno, bentornato con gli OvO qui all'Electric Duo Project.
Avevamo in programma di aggiornarci al rientro dal vostro tour, ma
non così presto! Causa l'espandersi del contagio da Covid-19, siete
stati costretti ad annullare gran parte del Miasma-tour:
raccontateci la vostra esperienza, tra Milano alle soglie
dell'istituzione della prima Zona Rossa e stato di cose all'estero.
Mi giungeva notizia che in Francia ci consideravano esagerati in
quanto a misure di sicurezza...
|
Stefania e Bruno a Tolosa: il concerto si fa! |
Sì,
abbiamo tristemente dovuto mollare il tour quando ancora mancavano
due terzi delle date, un vero disastro. Il 5 Marzo, quando abbiamo
deciso di partire, c'era ancora un'informazione molto confusa, tanto
è vero che quella sera i concerti in Italia si potevano svolgere
regolarmente al di fuori delle ancora poche zone rosse (erano solo le
aree di Codogno, Pesaro, qualche paese nel vicentino). Quella sera
siamo partiti da Ravenna (dove viviamo) e siamo comunque andati al
Blah Blah di Torino, senza suonare. La notte abbiamo appreso che
anche la Lombardia era zona rossa. Il giorno dopo abbiamo iniziato un
distopico tour in Francia. Mentre l'Italia diventava tutta zona rossa
e partivano i divieti, noi eravamo in un Paese che non si poneva
minimamente il problema. La gente si straniva se non baciavamo,
abbracciavamo, stringevamo mani, quando chiedevamo ai promoter se la
data era confermata ci dicevano "Certo, perché?". Uno si è
addirittura scaldato: "Ho confermato tutto due mesi fa, perché
me lo richiedete?". Abbiamo vissuto questa realtà in cui non si
capiva dov'era la verità, non si capiva se fosse una cosa
particolarmente circoscritta all'Italia. Poi però l'escalation è
stata quotidiana, era impossibile, oltre che pericoloso per noi e per
gli altri, andare oltre. Cominciavano a saltare date, si parlava di
confini chiusi e quarantene per gli italiani. Abbiamo fatto l'ultimo
concerto possibile in Belgio, l'ultimo in Francia. E poi siamo
rientrati e ci siamo messi in quarantena. Il danno è incalcolabile,
un anno di lavoro e di investimenti su questo album bellissimo e
profetico che è Miasma... Ma torneremo più duri e
determinati di prima, anche perché ora la lotta è quella contro il
virus, ma dopo inizierà una lotta politica durissima, e per molti
non sarà facile tornare alla vita.
2.
Come avevate organizzato le tappe di questo Miasma-tour?
Si trattava di locali storici, già sperimentati, dove vi attendeva
un pubblico fidelizzato, oppure volevate aprire filoni nuovi?
Inoltre: mi incuriosiscono sempre le trasferte nell'Est Europa, com'è
l'esperienza live da quelle parti? C'è un pubblico più preparato
per queste proposte estreme?
Molti locali sono stati scelti tra i nostri contatti storici, altri
invece erano nuovi. Un bilanciamento tra l'affetto e la gratitudine
per chi ci ospita da sempre, e la necessità di uscire dalla routine
e scoprire posti nuovi. Abbiamo spesso suonato in Europa dell'Est,
dalla vicina Lubiana fino a Ekaterinburg, nella parte asiatica della
Russia. Le reazioni cambiano da Paese a Paese e da serata a serata,
questa volta avremmo dovuto andare in Polonia, dove avevamo ricordi
di concerti abbastanza selvaggi, Croazia, dove avevamo suonato poco,
e posti come Slovenia e Repubblica Ceca dove invece avevamo suonato
tantissimo in passato, creando un piccolo pubblico fidelizzato.
3.
Miasma è stato pubblicato il 7
febbraio e in breve sono iniziati i primi casi di contagio in Italia.
Non è che è stato proprio lui il ricercatissimo Paziente Zero...???
A parte gli scherzi... 'miasma', termine che ci evoca un qualcosa di
subdolo e tentacolare, che ci avvolge e ci soffoca... immagino sia
riferito ai tempi moderni e alla follia di questa società, è così?
Quale il concept dietro l'album?
Esattamente quello che hai detto. Con in più un riferimento diretto
al processo musicale. Durante la lavorazione del disco, che
inizialmente avrebbe dovuto essere completamente elettronico, ci
siamo sentiti avvolti da questo suono marcio, purulento, velenoso che
stava venendo fuori. Era quasi denso e palpabile nella sua lordura,
un livello sonoro che cercavamo da anni. Abbiamo sentito il bisogno
di sottolinearlo anche concettualmente...
|
by Emil Foudelman photo |
4.
Il suono incredibile, frutto di questo mix, è unico e irripetibile.
Si è definito negli ultimi album e con Miasma
assistiamo alla sua apoteosi. Quali le novità tecniche per questo
vostro nono lavoro in studio?
Non troppe in realtà. È più che altro un perfezionamento del
lavoro svolto su "Abisso" e "Creatura", con una
preproduzione basata su elettronica e batteria, su cui Stefania
interviene in un secondo momento. Fondamentale poi l'apporto in
studio di Giulio Favero, ormai al terzo album con noi. A proposito,
proprio un pedale regalato da Giulio a Stefania ha segnato il nuovo
suono di chitarra di questo disco.
5.
A proposito di preproduzione... Il vostro atto compositivo parte
dalla stesura di pattern di batteria sui quali lasciar poi
liberamente lavorare Stefania, con chitarra e voce. Sembrerebbe quasi
un approccio da 'band a distanza'... è una soluzione pratica per
destreggiare al meglio gli impegni con tutti i vostri progetti
musicali paralleli? I risultati sono comunque esaltanti!
Non è un rapporto da band a distanza. Anzi, viviamo a 100 metri
l'uno dall'altra.. Ma è un discorso pratico, la preproduzione delle
parti elettroniche richiede tempo, così come la fusione tra queste e
la batteria acustica. Bruno ha bisogno di fare questo lavoro da solo,
così come Stefania ha bisogno di far sedimentare queste bozze prima
di iniziare a lavorarci.
6.
Una novità è sicuramente la collaborazione con l'etichetta canadese
Artoffact: dopo l'esperienza con gli amici della Dio Drone, vi siete
rivolti ad esperti internazionali, cosa vi attendete da questa
collaborazione? Inoltre, Bruno, da quando si è conclusa l'esperienza
con la tua etichetta indipendente Bar La Muerte, per ogni nuova
uscita discografica vi siete appoggiati a realtà diverse, sia
nazionali che internazionali. E' un'idea precisa quella di voler
sperimentare varie collaborazioni?
Dio Drone è famiglia per noi. Artoffact però è l'etichetta che
meglio rappresenta i vari aspetti degli OvO in questo momento, oltre
ad essere in ascesa continua. Il team che sta lavorando su "Miasma"
è fortissimo. Non sappiamo cosa aspettarci, ma sicuramente abbiamo
un grande supporto. I motivi che spingono una band a cambiare
etichetta ciclicamente sono molteplici, ma credo che piacerebbe a
tutti trovare un po' di pace da questo punto di vista, un'etichetta
che supporti e cresca con la band per qualche anno, con un progetto a
lungo termine.
7.
Per presentarci l'album avete scelto di creare un videoclip dalla
traccia di "Queer Fight", una "celebrazione della
diversità e della rabbia positiva", come da vostra
presentazione... riconoscersi nella propria diversità, qualunque
essa sia, e celebrarla, è sicuramente un atto liberatorio, una fuga
definitiva dal 'miasma' che ci circonda. E' questo il messaggio del
brano? Parlateci un po' della creazione del videoclip.
Sì, riconoscere le proprie diversità, accettarle e poi
rivendicarle, è un processo già non banale a livello personale e
interiore. In più trova tuttora grandi ostacoli a livello sociale.
La rabbia e la frustrazione che derivano da tutto ciò possono essere
veicolate positivamente per cercare di sovvertire il sistema. Per il
videoclip abbiamo trovato la splendida complicità di Mario/MaryLou e
di Lele Marcojanni. Abbiamo girato tutto in un giorno alla palestra
del Pilastro a Bologna. Un luogo simbolico da molti punti di vista.
8.
Vent'anni di carriera e non sentirli: quale la formula di tale
longevità?
La formula è quella di non fermarsi mai nella ricerca e nella
curiosità, nonché un bisogno fisico di essere OvO che è difficile
da spiegare a parole, ma è molto ovvio per noi. Non sarebbe proprio
pensabile una vita senza OvO...
Grazie
Bruno della tua testimonianza, porta un abbraccio alla cara Stefania.
Non mi resta altro che augurarvi un buon proseguimento, e che il
Miasma vi sorregga sempre! Anziché occultare, come sua natura...
Vuoi lasciare una dichiarazione conclusiva?
Viviamo una strana epoca in cui abbiamo accesso a ogni tipo di
informazione, al punto di non saper più distinguere il falso dal
vero. Restiamo lucidi, restiamo critici, restiamo ribelli.
Viviamo una strana epoca in cui abbiamo accesso a ogni tipo di
informazione, al punto di non saper più distinguere il falso dal
vero. Restiamo lucidi, restiamo critici, restiamo ribelli.
DISCOGRAFIA
Gli
ultimi album degli OvO. Per la discografia completa, consultare
Bandcamp
MIASMA
2020, Artoffact Records (Noise, Sludge, Elettronica)
1.Mary Die 2.You Living Lie 3.Queer Fight 4.Testin My Poise
5.Psora 6.Lue 7.L'Eremita 8.Sicosi 9.Incubo 10.Burn de Haus
11.Miasma
CREATURA
Lp 2016, Dio Drone (Noise, Sludge, Elettronica)
1.Satanam
2.Eternal Freak 3.Creatura 4.Matriarcale 5.Zombie Stomp 6.Buco
Nero 7.Buco Bianco 8.Immondo 9.Freakout 10.Bell's Hell 11.March
of the Freaks
AVERNO/OBLIO
Ep 2014 (Noise, Sludge, Elettronica)
1.Averno
2.Oblio
ABISSO
Lp 2013, Supernatural Cat (Noise, Sludge,
Elettronica)
1.Harmonia
Microcosmica 2.Tokoloshi 3.I Cannibali 4.A Dream Within a Dream
5.Aeneis 6.Harmonia Macrocosmica 7.Abisso 8.Pandemonio 9.Ab Uno
10.Fly Little Demon
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e intervista ad opera di Giusy Elle