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mercoledì 25 marzo 2020

197. OvO: vent'anni e non sentirli



Presenti nella nostra INSTRUMENTAL Vs VOCALIST Compilation
INTRO
Nel panorama dei duo chitarra-batteria nazionale, ma direi anche mondiale, ormai, non si può prescindere dalla presenza degli OvO, una 2-piece di noise estremo, forte di una carriera lunga e lungimirante, sempre attenta all'evolversi dei tempi. Ci aggiorniamo con Stefania Pedretti e Bruno Dorella al rientro dalla prima parte del loro Miasma-tour, interrotto causa la recente pandemia di Covid-19, per parlare del disco ma anche, ovviamente, degli strani sconvolgimenti di questa era.

RETROSPETTIVA E AGGIORNAMENTO
Iniziava il nuovo millennio quando Stefania Pedretti (chitarra, voce) e Bruno Dorella (batteria), attivisti nei centri sociali e nelle squat lombarde, imbastivano le prime tracce degli OvO. Paradossalmente, il progetto nasce come un collettivo aperto, eppure il duo chitarra elettrica-batteria che ne scaturisce è tra i primissimi in Italia, resiste nel tempo cavalcando i decenni, fino a festeggiare il ventennio della propria carriera. Gli OvO lo fanno alla loro maniera, con la pubblicazione dell'ennesimo (nono) album in studio, Miasma, che già dal titolo ci prepara all'atmosfera togli-fiato delle sue composizioni, ma anche alla società insalubre nella quale ci troviamo a vivere.

Grazie all'internazionalità e alle proposte estreme dei gruppi che frequentavano all'epoca la scena underground lombarda, gli OvO hanno da subito costruito un progetto alternativo, insolito, estremo ma altamente interessante, che ruota attorno al mondo del noise, del punk e dell'hardcore. Dal look alla proposta musicale, tutto parlava di ricerca, da una parte, e di provocazione alla normalità delle cose, dall'altra. Batteria minimal e tribale, chitarra distortissima, voce diabolica e tenebrosa, forma canzone inesistente, volti mascherati... nel corso degli album il suono si evolve ma non la filosofia del duo che, nonostante il successo all'interno di un pubblico di nicchia mondiale, resta sempre fedelissimo all'etica Do It Yourself, gestendo in toto l'organizzazione della band e dei suoi lunghissimi tour. Sostanzialmente live band, il duo OvO si esibisce in tutto il mondo, dal Brasile agli stati Uniti, in epoca pre internet, fino alla Cina e Nepal dei giorni d'oggi, inanellando una catena di ormai oltre mille live.

La carriera musicale degli OvO può essere stilisticamente divisa in due, con uno spartiacque che, profeticamente, viene sancito dalla pubblicazione di Abisso (2013, Supernatural Cat) e che coincide anche con l'abbandono delle maschere. Tutto ciò che viene prima, sembra solo un graduale percorso di avvicinamento, tutto ciò che viene dopo, ci presenta una band nel pieno della sua maturità artistica. Bruno suona ora anche il charleston, abbandonando la sua postazione percussiva eretta, ma ciò che realmente fa la differenza e prepara al grande salto di qualità, è l'introduzione dell'elettronica nella propria lineup. I tempi cambiano e gli OvO sanno cavalcare le tendenze, senza con questo snaturarsi, anzi, l'introduzione di synth e sampler è così particolarmente adattata allo stile precedente da creare un sound totalmente nuovo, pazzesco ed apocalittico, a marchio inconfondibile del duo; splendidamente amalgamato e personale, è un suono organico tra rock ed elettronica, tra la potenza del tribale e le sonorità del futuro. Molte 2-piece chitarra-batteria arricchiscono il proprio suono con l'ausilio dell'elettronica, ma nessuno prima degli OvO aveva raggiunto questa mirabile fusione, che, se mai ce ne fosse stato bisogno, rivela l'assoluta genialità della band, mentre il mostruoso muro di suono che ne scaturisce, ispessito dall'elettronica, fa sì che i due vengano sempre più spesso associati alla coppia statunitense Lightning Bolt. Con Creatura (2016, DioDrone) questo percorso di crescita prende vita propria; con Miasma (2020, Artoffact Records), l'album del ventennio, la magia si perpetua.

Potremmo considerare gli OvO come una band in-progress, dove è il suono stesso ormai a decidere che piega prendere, di volta in volta: basti pensare che vista la nuova strada imboccata, Bruno e Stefania si erano quasi decisi di utilizzare solo l'elettronica, per quest'ultimo lavoro discografico... invece il suono misto, sporco ed impastato che ne stava uscendo, era il più interessante mai raggiunto, tanto da lavorarci sopra fino a valorizzarlo con il solito intervento di Giulio Favero, gran produttore tecnico, che ha saputo, come negli ultimi due album, conferire una marcia in più al già ottimo lavoro di base dei nostri due. Come sempre, persino le band stentano a riconosce il proprio lavoro dopo l'intervento di Favero, come se sotto le sue abili mani, quasi di alchimista, si compiesse il miracolo della trasmutazione, della sublimazione di un suono di base nella visione ideale della band stessa. Il suo mixaggio su Miasma esalta così la sporcizia dei suoni riuscendo però nel contempo a renderli leggibili e vellutati, esaltando così la doppia natura, velenifera e gloriosa, delle sue composizioni. Un suono lercio e morboso, quello ricercato dagli OvO, in grado di esprimere fin da subito il disgusto per il male (sociale, politico, economico, ecologico) che dilaga tutt'attorno, fino a soffocarci.

by Emil Foudelman photo
Con l'introduzione dell'elettronica, anche l'approccio compositivo subisce dei cambiamenti: tutto parte ora da pattern di batteria, od elettronici, di Bruno ed amici vari, Stefania si lascia ispirare da alcuni, scegliendoli, dopodiché inizia la post-produzione dei pattern stessi, per amalgamarli in qualcosa di definito, e solo in ultimo viene aggiunta la chitarra e il particolarissimo cantato. Come in un gioiello realizzato a mano, ogni passaggio rivela il prodotto finale, ma solo in ultimo si svela il suo vero splendore, in un processo di costruzione coinvolgente ed esaltante, che spesso suggerisce le sue stesse variazioni. Ecco quindi che l'album, inteso come puramente elettronico, si rivela una bomba nei suoi suoni misti, "ed è stato subito chiaro che stava venendo un disco molto più hardcore rispetto al passato [...] un omaggio alle radici hardcore piuttosto che a quelle metal o noise rock. La scelta dei campioni e dei field recordings, poi, lo ha portato verso una sorta di sporchissimo industrial punk, da cui è nata l'idea del Miasma", come spiega Bruno in una sua intervista.

Bruno e Stefania amano da sempre le collaborazioni e grazie alle loro numerosissime amicizie, collezionate nell'arco di vent'anni socialmente molto attivi, anche in quest'album decidono di introdurre una serie di special guest, ma dei più disparati ed inattesi! Oltre a contributi nei pattern elettronici (a034, Paolo Bandera, Eraldo Bernocchi, Giovanni Lami, Matteo Vallicelli, Ripit), troviamo anche delle collaborazioni vocali, con tre anime completamente diverse: non ci stupiamo della scelta di amici di vecchia data, come del gruppo norvegese metal Årabrot, o del più recente Gabriele Lepera (Gabor) dei synthpunk Holiday Inn, ma cosa dire della trapper svedese Gnučči? Personaggio impossibile da immaginare in un album così distante da certi stilismi, eppure scelta dalla stessa Stefania dopo averla conosciuta nei tre anni di programmazione al Festival di Santarcangelo. E' risaputo che Stefania ama sperimentare, liberamente e senza confini: "una trapper nel disco degli OvO dimostra che le barriere sono molto più nel pubblico che nei musicisti" come sottolinea giustamente Bruno. Del resto anche il pubblico del duo è cambiato in questi anni, diventando sempre più variegato, per età e generi musicali di appartenenza.

Anche per la copertina dell'album la scelta ricade su un artista originale, il tatuatore Michele Servadio, ormai naturalizzato londinese, che dopo aver acquisito le informazioni alla base di Miasma, interpreta questo subdolo concetto in una serie di proposte. Tutte e sette le bozze trovano posto, alla fine, nel booklet del Cd. Nuova etichetta infine per questo nono album in studio, la cui scelta ricade sulla canadese Artoffact, già portavoce di band di punta come gli Ohm.

Ad anticipazione dell'album, uscito il 7 Febbraio 2020, non manca ovviamente un video: come singolo si sceglie “Queer Fight”, la terza traccia, che propone un tema molto caro al duo, ossia l'accettazione della diversità, rappresentata qui al meglio nell'alterità di genere. Il messaggio è quello di lottare per ciò che si è, in maniera sana e positiva, sublimando in tal modo la rabbia che si cela in ogni essere oppresso. E' proprio in questa traccia che Stefania, per la prima volta, si esprime con qualche vocabolo di senso compiuto, in italiano... quasi un'urgenza di comunicazione chiara e diretta, a differenza della lingua del tutto personale e inintelligibile, usata solitamente nei testi degli OvO.

Foto di Erica Schneider
Dopo il release party del 13 febbraio al Freakout di Bologna, inizia la prima parte del Miasma Tour che, oltre in Italia, prevede date dalla Francia all'Ungheria. Si incomincia senza troppi problemi: allo Scumm di Pescara, al Klung di Roma con la presenza sul palco di Gnučči, al Circolo Gagarin di Milano. Nel frattempo però si sono verificati i primi casi di contagio da coronavirus in Italia e in breve la situazione degenera, a partire dalla Lombardia. Il 6 marzo la data al Blah Blah di Torino viene annullata... Fortunatamente il tour procede in Francia, dove la situazione sembra meno pericolosa e la vita continua come al solito. Altre belle date a Marsiglia, Tolosa e Rennes, quando l'emergenza scoppia ormai in tutta Europa e anche gli OvO sono costretti a capitolare, sotto l'ondata di un vero e proprio Miasma, quello vero, però... tutte le date in Germania, Austria ed Europa dell'Est, vengono definitivamente annullate. Sul loro Bandcamp, dove potete acquistare le versioni di Miasma in formato digitale, Cd e Vinile rosso a tiratura limitata, è stato aggiunto ora anche un pacchetto speciale nel numero di 5 copie, il cui incasso sarà devoluto alla campagna di aiuto per l'emergenza Covid-19 organizzata da Artocrafft Records.

E' in questo insolito e triste contesto che contattiamo Bruno, per aggiornarci sul disco ma anche sulle difficoltà di questo imprevedibile momento storico. Per la recensione al loro Miasma, rimandiamo invece all'articolo apposito, dove ci aspetta il bassista Giacomo Guidetti del duo Ka. In molti sono costretti a casa, per via dei provvedimenti statali, per cui tempo per leggere, ascoltare musica e approfondire argomenti, non mancano. Noi ce la passiamo così... Buona quarantena a tutti <3


LABELSArtoffact Records http://www.artoffact.com
Artoffact Records è un'etichetta indipendente canadese, fondata a Toronto nel 1999. Tratta band di elettronica, concentrandosi sull'industrial, synthpop e darkwave, provenienti da tutto il mondo: Canada, ovviamente, Stati Uniti ed Europa, specie del Nord. Ci sono in catalogo altre band italiane mentre il nome di punta, uscito per Artoffact, sono gli Ohm, band capitanata da Chris Poland, chitarrista dei Megadeth.
https://www.facebook.com/artoffact/



INTERVISTA
1. Ciao Bruno, bentornato con gli OvO qui all'Electric Duo Project. Avevamo in programma di aggiornarci al rientro dal vostro tour, ma non così presto! Causa l'espandersi del contagio da Covid-19, siete stati costretti ad annullare gran parte del Miasma-tour: raccontateci la vostra esperienza, tra Milano alle soglie dell'istituzione della prima Zona Rossa e stato di cose all'estero. Mi giungeva notizia che in Francia ci consideravano esagerati in quanto a misure di sicurezza...
Stefania e Bruno a Tolosa:
il concerto si fa!
Sì, abbiamo tristemente dovuto mollare il tour quando ancora mancavano due terzi delle date, un vero disastro. Il 5 Marzo, quando abbiamo deciso di partire, c'era ancora un'informazione molto confusa, tanto è vero che quella sera i concerti in Italia si potevano svolgere regolarmente al di fuori delle ancora poche zone rosse (erano solo le aree di Codogno, Pesaro, qualche paese nel vicentino). Quella sera siamo partiti da Ravenna (dove viviamo) e siamo comunque andati al Blah Blah di Torino, senza suonare. La notte abbiamo appreso che anche la Lombardia era zona rossa. Il giorno dopo abbiamo iniziato un distopico tour in Francia. Mentre l'Italia diventava tutta zona rossa e partivano i divieti, noi eravamo in un Paese che non si poneva minimamente il problema. La gente si straniva se non baciavamo, abbracciavamo, stringevamo mani, quando chiedevamo ai promoter se la data era confermata ci dicevano "Certo, perché?". Uno si è addirittura scaldato: "Ho confermato tutto due mesi fa, perché me lo richiedete?". Abbiamo vissuto questa realtà in cui non si capiva dov'era la verità, non si capiva se fosse una cosa particolarmente circoscritta all'Italia. Poi però l'escalation è stata quotidiana, era impossibile, oltre che pericoloso per noi e per gli altri, andare oltre. Cominciavano a saltare date, si parlava di confini chiusi e quarantene per gli italiani. Abbiamo fatto l'ultimo concerto possibile in Belgio, l'ultimo in Francia. E poi siamo rientrati e ci siamo messi in quarantena. Il danno è incalcolabile, un anno di lavoro e di investimenti su questo album bellissimo e profetico che è Miasma... Ma torneremo più duri e determinati di prima, anche perché ora la lotta è quella contro il virus, ma dopo inizierà una lotta politica durissima, e per molti non sarà facile tornare alla vita.

2. Come avevate organizzato le tappe di questo Miasma-tour? Si trattava di locali storici, già sperimentati, dove vi attendeva un pubblico fidelizzato, oppure volevate aprire filoni nuovi? Inoltre: mi incuriosiscono sempre le trasferte nell'Est Europa, com'è l'esperienza live da quelle parti? C'è un pubblico più preparato per queste proposte estreme?
Molti locali sono stati scelti tra i nostri contatti storici, altri invece erano nuovi. Un bilanciamento tra l'affetto e la gratitudine per chi ci ospita da sempre, e la necessità di uscire dalla routine e scoprire posti nuovi. Abbiamo spesso suonato in Europa dell'Est, dalla vicina Lubiana fino a Ekaterinburg, nella parte asiatica della Russia. Le reazioni cambiano da Paese a Paese e da serata a serata, questa volta avremmo dovuto andare in Polonia, dove avevamo ricordi di concerti abbastanza selvaggi, Croazia, dove avevamo suonato poco, e posti come Slovenia e Repubblica Ceca dove invece avevamo suonato tantissimo in passato, creando un piccolo pubblico fidelizzato.

3. Miasma è stato pubblicato il 7 febbraio e in breve sono iniziati i primi casi di contagio in Italia. Non è che è stato proprio lui il ricercatissimo Paziente Zero...??? A parte gli scherzi... 'miasma', termine che ci evoca un qualcosa di subdolo e tentacolare, che ci avvolge e ci soffoca... immagino sia riferito ai tempi moderni e alla follia di questa società, è così? Quale il concept dietro l'album?
Esattamente quello che hai detto. Con in più un riferimento diretto al processo musicale. Durante la lavorazione del disco, che inizialmente avrebbe dovuto essere completamente elettronico, ci siamo sentiti avvolti da questo suono marcio, purulento, velenoso che stava venendo fuori. Era quasi denso e palpabile nella sua lordura, un livello sonoro che cercavamo da anni. Abbiamo sentito il bisogno di sottolinearlo anche concettualmente...

by Emil Foudelman photo
4. Il suono incredibile, frutto di questo mix, è unico e irripetibile. Si è definito negli ultimi album e con Miasma assistiamo alla sua apoteosi. Quali le novità tecniche per questo vostro nono lavoro in studio?
Non troppe in realtà. È più che altro un perfezionamento del lavoro svolto su "Abisso" e "Creatura", con una preproduzione basata su elettronica e batteria, su cui Stefania interviene in un secondo momento. Fondamentale poi l'apporto in studio di Giulio Favero, ormai al terzo album con noi. A proposito, proprio un pedale regalato da Giulio a Stefania ha segnato il nuovo suono di chitarra di questo disco.

5. A proposito di preproduzione... Il vostro atto compositivo parte dalla stesura di pattern di batteria sui quali lasciar poi liberamente lavorare Stefania, con chitarra e voce. Sembrerebbe quasi un approccio da 'band a distanza'... è una soluzione pratica per destreggiare al meglio gli impegni con tutti i vostri progetti musicali paralleli? I risultati sono comunque esaltanti!
Non è un rapporto da band a distanza. Anzi, viviamo a 100 metri l'uno dall'altra.. Ma è un discorso pratico, la preproduzione delle parti elettroniche richiede tempo, così come la fusione tra queste e la batteria acustica. Bruno ha bisogno di fare questo lavoro da solo, così come Stefania ha bisogno di far sedimentare queste bozze prima di iniziare a lavorarci.

6. Una novità è sicuramente la collaborazione con l'etichetta canadese Artoffact: dopo l'esperienza con gli amici della Dio Drone, vi siete rivolti ad esperti internazionali, cosa vi attendete da questa collaborazione? Inoltre, Bruno, da quando si è conclusa l'esperienza con la tua etichetta indipendente Bar La Muerte, per ogni nuova uscita discografica vi siete appoggiati a realtà diverse, sia nazionali che internazionali. E' un'idea precisa quella di voler sperimentare varie collaborazioni?
Dio Drone è famiglia per noi. Artoffact però è l'etichetta che meglio rappresenta i vari aspetti degli OvO in questo momento, oltre ad essere in ascesa continua. Il team che sta lavorando su "Miasma" è fortissimo. Non sappiamo cosa aspettarci, ma sicuramente abbiamo un grande supporto. I motivi che spingono una band a cambiare etichetta ciclicamente sono molteplici, ma credo che piacerebbe a tutti trovare un po' di pace da questo punto di vista, un'etichetta che supporti e cresca con la band per qualche anno, con un progetto a lungo termine.

7. Per presentarci l'album avete scelto di creare un videoclip dalla traccia di "Queer Fight", una "celebrazione della diversità e della rabbia positiva", come da vostra presentazione... riconoscersi nella propria diversità, qualunque essa sia, e celebrarla, è sicuramente un atto liberatorio, una fuga definitiva dal 'miasma' che ci circonda. E' questo il messaggio del brano? Parlateci un po' della creazione del videoclip.
Sì, riconoscere le proprie diversità, accettarle e poi rivendicarle, è un processo già non banale a livello personale e interiore. In più trova tuttora grandi ostacoli a livello sociale. La rabbia e la frustrazione che derivano da tutto ciò possono essere veicolate positivamente per cercare di sovvertire il sistema. Per il videoclip abbiamo trovato la splendida complicità di Mario/MaryLou e di Lele Marcojanni. Abbiamo girato tutto in un giorno alla palestra del Pilastro a Bologna. Un luogo simbolico da molti punti di vista.

8. Vent'anni di carriera e non sentirli: quale la formula di tale longevità?
La formula è quella di non fermarsi mai nella ricerca e nella curiosità, nonché un bisogno fisico di essere OvO che è difficile da spiegare a parole, ma è molto ovvio per noi. Non sarebbe proprio pensabile una vita senza OvO...

Grazie Bruno della tua testimonianza, porta un abbraccio alla cara Stefania. Non mi resta altro che augurarvi un buon proseguimento, e che il Miasma vi sorregga sempre! Anziché occultare, come sua natura... Vuoi lasciare una dichiarazione conclusiva?
Viviamo una strana epoca in cui abbiamo accesso a ogni tipo di informazione, al punto di non saper più distinguere il falso dal vero. Restiamo lucidi, restiamo critici, restiamo ribelli.
Viviamo una strana epoca in cui abbiamo accesso a ogni tipo di informazione, al punto di non saper più distinguere il falso dal vero. Restiamo lucidi, restiamo critici, restiamo ribelli.

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DISCOGRAFIA
Gli ultimi album degli OvO. Per la discografia completa, consultare Bandcamp

MIASMA 2020, Artoffact Records (Noise, Sludge, Elettronica)

1.Mary Die 2.You Living Lie 3.Queer Fight 4.Testin My Poise 5.Psora 6.Lue 7.L'Eremita 8.Sicosi 9.Incubo 10.Burn de Haus 11.Miasma



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CREATURA Lp 2016, Dio Drone (Noise, Sludge, Elettronica)

1.Satanam 2.Eternal Freak 3.Creatura 4.Matriarcale 5.Zombie Stomp 6.Buco Nero 7.Buco Bianco 8.Immondo 9.Freakout 10.Bell's Hell 11.March of the Freaks



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AVERNO/OBLIO Ep 2014 (Noise, Sludge, Elettronica)

1.Averno 2.Oblio






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ABISSO Lp 2013, Supernatural Cat (Noise, Sludge, Elettronica)

1.Harmonia Microcosmica 2.Tokoloshi 3.I Cannibali 4.A Dream Within a Dream 5.Aeneis 6.Harmonia Macrocosmica 7.Abisso 8.Pandemonio 9.Ab Uno 10.Fly Little Demon



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Articolo e intervista ad opera di Giusy Elle



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