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venerdì 27 marzo 2015

59. RECENSIONE13: All Impossible Worlds by Hysm?Duo






   Eccoci alla presentazione di "All Impossible Worlds", uno splendido album in versione vinile di musica sperimentale/improvvisativa, nei generi AvantRock e RIO, ad opera del duo tarantino HYSM?Duo. Stefano Spataro (poi bassita nel duo ADA-NUKI) e Jacopo Fiore (già batterista del duo AvantRock DARDO CHALET) sono amici di lunga data e fondano questo progetto a due, originariamente portato avanti a distanza, nel 2006. Da allora le registrazioni in studio si sono succedute ad un ritmo costante portando le loro pubblicazioni al numero di sei album più una registrazione live e un paio di singoli, molte delle quali pubblicate con la propria etichetta indipendente Hysm?. Interessante la proposta del loro catalogo nel quale troviamo artisti alternativi, specie nell'ambito del noise, dello sperimentale o dell'improvvisazione radicale e duo vari. Da sottolineare anche l'attenzione dei due per le collaborazioni, tanto come band (da ricordare una parentesi in trio col chitarrista Alberto Piccinni e interventi di artisti vari nei loro album), che come etichetta (quest'ultimo lavoro esce addirittura sotto l'opera congiunta di ben dieci etichette dell'underground italiano!).
   "All Impossible World" esce nel Novembre 2014 come centesima pubblicazione del catalogo Hysm? (la casa discografica indipendente da loro stessi fondata nel 2008), e si distingue subito dal resto della produzione dei due per la proposta più "easy" dei brani composti. Ma non lasciamoci traviare dall'aggettivo scelto! Infatti il tutto è proporzionale al genere proposto dagli Hysm?Duo stessi. La band inizia la sua carriera da basi esplicitamente d'improvvisazione radicale arricchendo il tutto con uno stile personale sempre nell'ottica della sperimentazione. Quella dei due tarantini è una proposta musicale audace, quindi, assolutamente di nicchia, ma che rivela una cultura musicale non indifferente e una passione per tutto ciò che è diverso, estroso, alternativo. In questo ultimo album invece prestano maggiore attenzione alla struttura dei brani e all'uso della melodia, che, sapientemente dosati in una cornice pur sempre sperimentale, rendono l'opera più fruibile ed apprezzabile anche da un pubblico meno estremo.
   I sei brani si sviluppano in un crescendo di fascino e bellezza e un paio di questi sono impreziositi dagli interventi free jazz dei saxofonisti Andrea Caprara e Francesco Li Puma. Un album assolutamente da non perdere, per gli amanti del genere, che potete ascoltare integralmente su bandcamp; qui di seguito i link a un paio di brani mentre a seguire proponiamo la recensione EDP ad opera del nostro collaboratore Elvis Marangon. Per chi volesse invece approfondire la storia del duo o seguire le loro risposte alla nostra intervista, rimando infine all'articolo di recente pubblicazione a loro dedicato (qui). Giusto un'ultima curiosità: i due stanno realizzando un fumetto ispirato proprio all'album e al concept filosofico che gli soggiace.

Dall'ultimo album "All Impossible Worlds":
#6 “Death and Dreams” https://www.youtube.com/watch?v=SEuOKCY3Yss
#2 “First and Second Hypothesis”





ALL IMPOSSIBLE WORLDS LP 12", Nov.2014 (RIO, Avant-Prog)
Dente di Sega, Eclectic Polpo, Neon Paralleli, Hysm?, Wallace, Only Fucking Noise, QSQDR, Lemming, A Shame, Kaspar House, Il verso del Cinghiale 
Scatto della cover ad opera di Valentina Vagnetti, aka VACVO

1.Leviathan vs. Predator 2.First and Second Hypothesis 3.Green Flash 4.I Want to Hug Everything 5.Desires and Choices 6.Death and Dreams


Ascolto e acquisto:



RECENSIONE
HYSM?DUO "All Impossible Worlds"

Duo polistrumentale, principalmente basso/chitarra baritona/synth/voce e batteria.
Dal primo pezzo, Leviatan Vs. Predator, traspaiono fin da subito un'incessante ritmica travolgente e una linea melodica solenne nel suo ottimismo, per poi decadere a suon di octaver e fuzz fino a svelarne il vero volto.
In alcuni frangenti compaiono sfumature tra Trans Am e Lightning Bolt che conferiscono al tutto una spiccata originalità, dando l'illusione di trovarsi di fronte ad improvvisazioni che magari ed immancabilmente ci sono, ma molto ben convogliate, così da rendere possibili digressioni psichedeliche, distese, progressive dalla compostezza alla contemplazione, alla casualità dei feedback ultra riverberati, per poi tornare ad un sacro raccoglimento e richiamo all'ordine.
Il carattere più Math si ha al secondo e terzo pezzo (First and Second Hypothesis – Green Flesh), brani di supercarattere, dalla composizione complessa, come del resto tale genere pretende, matematici accostamenti di ritmiche a fare da ponte di congiunzione per I Want to Hug Everything, che può benissimo rappresentare il “manifesto Hysm!”: introdotto da un delirio strumentale e poi raccolto in un solenne arpeggio e voce, mi sorprendono dei sax impazziti i quali rendono più frivola un'atmosfera che di lì a poco verrà sconvolta a sua volta a bordate marziali e crescenti riff sapientemente destreggiati.
L'anima più noise e positivamente “trasandata” (mi si passi il termine) esce allo scoperto al penultimo pezzo, Desires and Choice, alla cui fine chitarre in loop ci salutano per Death and Dreams, ultimo pezzo di questo disco, in cui uno sprint iniziale lascia spazio ad un carattere diplomatico, quasi da monito.
Fare questo genere di musica implica un'attitudine coraggiosa ed indipendente, mente aperta, si pensa e si fa, ci si rilassa e si suona...

8,5/10
Elvis Marangon



Articolo ad opera di Giusy Elle

58. Tutti i mondi impossibili degli HYSM?Duo


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INTRO
   Quando seguivo l'EDP su Myspace avevo trovato un insolito ma interessantissimo duo pugliese, i DARDO CHALET: Biagio Marino alla chitarra e sampler (che in realtà veniva da Salerno) e il Tarantino Jacopo Fiore alla batteria. Musica strumentale, arrangiamenti prog per loro... mi avevano affascinata. Nel giro di un anno il profilo sparisce e dei due nessuna più traccia. Tanto tempo è passato da allora eppure periodicamente mi ritrovavo a cercare o chiedere informazioni della band e dei due musicisti, sempre senza successo alcuno. Solo di recente ho appreso dell'esistenza degli HYSM?Duo e scorrendo le loro informazioni mi imbatto in un nome familiare fin dall'incontro con i Dardo Chalet: proprio Jacopo Fiore... Che sorpresa! Il batterista del vecchio duo non solo si era riproposto in un'altra band, ma addirittura in un'altra 2-piece dalla medesima line-up... come si diceva la dimensione a due, per certi musicisti, diventa una costante. Nondimeno il nuovo chitarrista Stefano Spataro, dopo solo un anno di Hysm?Duo si avventura in un altro progetto simile, questa volta basso-batteria, il combo noise/prog tarantino ADA-NUKI, attivo tra gli anni 2007 e 2009. State attenti quindi al potente virus delle 2-piece, che potrebbe infettare benevolmente chiunque di voi!

   Se con i KARAWANE, giovane duo di studenti universitari di Napoli, abbiamo affrontato una musica sperimentale in fase di sviluppo e ricerca d'identità, seppur dalle ottime premesse (qui il post a loro dedicato), con gli Hysm?Duo possiamo parlare di 2-piece affermata in uno sperimentalismo del tutto maturo. Del resto è dal 2006 che i tarantini Stefano Spataro e Jacopo Fiore suonano assieme in questa formazione, sfornando una quantità impressionante di album, ben 7 in data odierna più qualche singolo! Complice forse la formula improvvisativa o la casa editrice di proprietà... eppure i due già dal primissimo album si esprimono in maniera matura, all'interno di un filone ben specifico che è quello dell'Improvvisazione Radicale, genere ai confini estremi della concezione musicale stessa come pure dell'improvvisazione in sé, ben teorizzato dal chitarrista Derek Bailey negli anni '60 e del quale abbiamo ampiamente trattato nel post dedicato al duo sardo ONGAKU2 (qui). Procediamo quindi con l'analisi più dettagliata del duo in questione tramite biografia ed intervista mentre per la recensione al loro ultimo album "All Impossible Worlds" rimandiamo all'opera prima del nostro collaboratore EDP Elvis Marangon.


BIOGRAFIA
   Abbiamo visto come l'Italia intera abbracci il fenomeno 2-piece nella versione power-duo (qui), ed oggi ci troviamo proprio ad un confine estremo dello Stivale, esattamente nel suo tacco, dove incontriamo i tarantini Stefano e Jacopo, anche se attualmente di stanza a Perugia. Nati entrambi nel 1985, a un solo mese di distanza, si conoscono al Liceo Scientifico incrociando spesso, da lì in poi, i propri destini... il chitarrista Stefano Spataro, laureato in filosofia con dottorato in storia della scienza, è un personaggio colto, dalle idee ben precise riguardo la cultura, le autoproduzioni, la musica indipendente italiana, e che attualmente si dedica a tempo pieno alla musica. Oltre ad aver suonato nel duo basso-batteria Ada-Nuki di cui sopra, e a militare ovviamente negli Hysm?Duo, suona anche nei La Sedia di Wittgenstein (musica sperimentale), nella band afro-jazz-punk Amin Da Dà (nuova incarnazione di un precedente power trio jazz-punk, i Bokassà) ma cura anche un progetto solista a suo nome (ex Solquest) di musica Ambient, Drone, Free-jazz, il tutto inserito nel solito contesto improvvisativo... insomma, abbiamo capito il mare musicale nel quale nuota il nostro chitarrista! In un mare dove prospera come a casa propria, a quanto pare... Jacopo, dal canto suo, dopo l'esperienza PostRock/AvantRock con i Dardo Chalet si dedica anima e corpo al progetto Hysm?Duo e all'omonima etichetta discografica da entrambi fondata e gestita.

   Siamo nel 2006 e all'epoca Jacopo studiava all'università di Perugia mentre il suo collega chitarrista si trovava ancora in Puglia, motivo per cui i due iniziano questo progetto collaborando a distanza; la formula improvvisativa risulta così la più pratica ed efficace, una serie di "canovacci" condivisi sui quali improvvisare una volta riuniti in sala prove o su di un palco in fase live. Il nome che danno al progetto è HAVE YOU SAID MIDI? da cui l'acronimo Hysm? (un gioco di parole nato da un aneddoto che Stefano ci rivela in fase d'intervista). Nel 2008 incidono il loro primo album, "Rumor Vincit Omnia", un lavoro altamente sperimentale fatto di silenzi, piccoli rumori, giochi di percussioni, suddiviso in quattro episodi di chiara matrice d'improvvisazione radicale. Per la pubblicazione dell'album i due decidono di fondare una propria etichetta, attiva ancor oggi con un catalogo di notevole interesse, denominata anch'essa Hysm? e della quale faremo un debito approfondimento in sede successiva... Tutti i loro album sono ascoltabili (e molti anche scaricabili in free download) nel profilo bandcamp del duo che ci rivela così lo sviluppo sonoro affrontato da questi musicisti pugliesi. Fuori da ogni logica puramente economica di mercato, ogni album dei loro non sfoggia alcun bollino Siae ma esce con la formula di licenza Creative Commons, ossia una tipologia di Diritto d'Autore per cui è l'autore stesso a decidere il grado di tutela della propria opera (anche questo è un argomento già approfondito nell'articolo sugli OngaKu2 -qui). Il progetto musicale Hysm?Duo è quindi caratterizzato fin dall'inizio dall'improvvisazione, dagli interventi noise e da una buona dose di ricerca sperimentale. In questo senso ogni oggetto può diventare strumento sonoro da inserire nella ricca tavolozza cromatica usata dai nostri due musicisti pugliesi (vedi le percussioni di padelle in "Arte Culinaria" del loro terzo lavoro in studio), sia suonandolo direttamente che campionandone il suono: l'elettronica ha il suo peso infatti in questo duo che oltre a proporre batteria, chitarra baritona e basso, fa dosato e sapiente uso anche di synth, tastiere e loop station. Il risultato è un insieme di suoni e rumori, pause e cacofonia, piccoli intervalli cantati, ovviamente struttura dei brani completamente aperta, per una durata che può oscillare dai 2 ai 15 minuti, o titoli che titoli non sono... i generi nei quali loro stessi si riconoscono, oltre al Rock Sperimentale, sono l'AvantRock e il Rock In Opposition (RIO) ma nella miscela personalissima degli Hysm?Duo non manca anche una dose di psichedelia...

   Nel 2011 anche Stefano si trasferisce all'Università di Perugia, e la vicinanza dei due può finalmente dare il via a prove più assidue e dirette; ne consegue un arricchimento della proposta musicale e brani composti in maniera più strutturata, pur restando l'improvvisazione il nocciolo dell'atto compositivo della band. E' anche di quest anno una parentesi a tre con un altro chitarrista, il corregionale Alberto Piccinni, che porta al cambio del nome in Hysm?Trio, a un duplice tour e alla registrazione di un album live. Lo sperimentalismo non viene assolutamente abbandonato, anzi arricchito con l'innesto di questo terzo elemento (già famoso per costruire e suonare strumenti ricavati da materiale di riciclo e per aver suonato in ambito improvvisativo, vedi Muzak e AXM), ne sia la prova l'abitudine della band di concludere i propri live con un coretto dei nostri due mentre Alberto... si lava i denti dal vivo manipolandone elettronicamente il suono (vedi video in calce)... Anche il chitarrista Piccinni infine viene contagiato dalla line-up a due tanto da formare nello stesso anno il duo chitarra-batteria COMPLESSINO VAZKA (progetto scostante e senza finalità particolari che non tenere in allenamento il batterista Gigi Calabro) e più di recente, nel 2014 il duo folk improvvisativo chitarra acustica-percussioni Diavolo del Bosco.

   Chiuso anche questo capitolo i due procedono nuovamente la strada da soli che, attraverso campanelli, gong, carte stropicciate e la cover di un brano delle Orme, porta infine alla loro ultima fatica in studio, l'LP di 6 tracce "All Impossible Worlds". Quaranta minuti di puro splendore musicale nei generi RIO e Avant-Prog. Nella mia posizione non dovrei certo esprimere i miei gusti personali ma mantenere un approccio professionale, distaccato e super partem nei confronti delle band in analisi, direttiva alla quale solitamente mi attengo, eppure oggi non resisto a descrivere l'eccezionalità di questo album che da oltre due mesi sta fisso nel lettore della mia auto... confesso che non sarei così entusiasta nei riferimenti dei loro album precedenti, certo interessanti e stimolanti ma indubbiamente di difficile ascolto e comprensione, mentre questo lavoro segna una svolta nella produzione musicale degli Hysm?Duo. Pur non alterando le formule di base tipiche, assistiamo qui più spesso a interventi melodici che ne spezzano la crudezza, l'improvvisazione radicale è del tutto assente, gli interventi vocali sono maggiori e lo sviluppo a spirale dei brani conduce verso luoghi inesplorati attraverso sentieri già conosciuti. Gli stessi 6 brani si snodano seguendo un crescendo di interesse e bellezza mentre i due interventi free-jazz al sax (ad opera di Andrea Caprara e Francesco Li Puma) aggiungono quella nota di colore alla Zu o Mombu che tanto aggrada gli orecchi usi a queste sonorità. Certo resta un album di nicchia, per appassionati del genere, ma la svolta sonora dei due porta a un ascolto più "facile" e a una maggiore fruibilità del prodotto finale. Perfino la copertina del vinile (con scatto ad opera di Valentina Vagnetti, in arte VACVO) risulta più curata rispetto allo stile fino ad ora privilegiato. Per quanto riguarda il titolo... c'è da fondere il cervello, in quanto dietro al concetto di Mondi Impossibili paralleli c'è tutto uno studio e un dibattito filosofico di indubbia profondità. Del resto le questioni di Filosofia della Scienza sono diventati il pane quotidiano dei due, in questi anni... ne sono la riprova i titoli degli ultimi album, tipo "Vorstellungen" e "Science in Action". Ma per l'analisi più dettagliata di "All Impossible Worlds" lasciamo la parola al nostro recensore Elvis Marangon nel post debitamente dedicato (qui) mentre noi procediamo la nostra avventura con l'intervista a Stefano Spataro della 2-piece tarantina HYSM?Duo. Giusto un breve excursus sui generi musicali menzionati in questo articolo e una debita presentazione dell'etichetta, ormai di culto, dei due.

Link video:
dall'ultimo album "All Impossible Worlds": “Death and Dreams” 
First and Second Hypothesis”

Lavaggio dei denti... musicale... by Alberto Piccinni, “Prevenire è meglio che suonare” https://www.youtube.com/watch?v=KPx4vuF4UkE



GENERI musicali trattati nell'intervista:
IMPROVVISAZIONE RADICALE: genere particolare e ben definito, che si muove ai confini estremi del concetto stesso tanto di musica che di improvvisazione, e del quale abbiamo già ampiamente trattato nel post dedicato al duo sardo OnGaku2 al quale quindi rimandiamo (qui).
ROCK IN OPPOSITION: si tratta di un movimento musicale nato dall'iniziativa di una serie di band europee appartenenti al filone Avant-prog che si opponevano, alla fine degli anni Settanta, alla musica commerciale dell'epoca (per lo più disco music e prima ondata punk), e alla mercificazione della stessa ad opera delle Case Discografiche. Riassunto nell'acronimo RIO nasce nel corso dell'omonima manifestazione musicale tenutasi a Londra nel 1978 come idea della band inglese Henry Cow. L'evento viene realizzato grazie all'aiuto di altre quattro band Europee che ne condividevano la filosofia ed era intesa come singola manifestazione al fine di sensibilizzare l'opinione pubblica sull'argomento. Visto il successo dell'edizione, le cinque band decidono infine di fondare un collettivo permanente da cui anche la nascita della Recommended Records (ReR), etichetta indipendente dedicata al Rock in Opposition e alla musica alternativa di qualità. Dopo la fine del movimento il termine viene usato per descrivere il genere musicale suonato dagli artisti in esso coinvolti o che si rifanno esplicitamente all'esperienza dell'organizzazione stessa. Vista però la notevole differenza stilistica tra i gruppi fondanti, il termine RIO non si riferisce tanto ad uno specifico genere musicale, quanto ad un numero ristretto di artisti. Per chi volesse saperne di più rimandiamo all'ottimo film-documentario, "Romantic Warriors II: A Progressive Music Saga About Rock in Opposition " ad opera della Zeitgeist Media LLC, una compagnia di produzione video di Washignton, D.C., reperibile qui.



LABELS (in calce alla discografia una breve descrizione di alcune etichette indipendenti con cui è uscito "All Impossible Worlds" e con le quali spesso la stessa Hysm? Records collabora coproducendo i loro artisti)

HYSM? Independent Music Catalogue
Hysm? è anche la sigla che designa l'etichetta discografica tarantina fondata nel 2008 dagli stessi Stefano Spataro e Jacopo Fiore della 2-piece chitarra-batteria HYSM?Duo. Nata nell'ottica di pubblicare la loro opera prima, in breve diventa un punto di riferimento per tutte quelle band italiane che ruotano nel mondo della sperimentazione e dell'improvvisazione radicale. Un centinaio le pubblicazioni della label (l'uscita #100 è proprio il loro "All Impossible Worlds) tra le quali svariate opere di duo. L'uscita numero1, per esempio, è una compilation noise dove compare anche il duo sardo di improvvisazione radicale OnGaku2 (qui il post a loro dedicato); altro power duo chitarra-batteria in catalogo con loro è quello dei GARAGE OLIMPO da Roma e vi troviamo anche uno split-fusione tra i Bokassà (ex power trio di Sefano Spataro) con i MAYBE I'M, duo salernitano di stampo afro-punk.
L'intento dell'etichetta è da sempre il medesimo: scoprire e divulgare musica altrimenti indivulgabile, in formati facili, accessibili ed economici come il C-dr. Di recente la loro decisione di rendere fruibile in freedownload gran parte del proprio catalogo. Interessante anche l'attenzione dell'etichetta per le collaborazioni: potrete trovare spesso il loro nome in cordata assieme ad altre interessanti labels indipendenti italiane (vedi lista a fine articolo).



INTERVISTA
1. Stefano e Jacopo, più che benvenuti nella nostra Community EDP. E' sempre un piacere e un onore ospitare musicisti del vostro calibro. Tanto per incominciare: qual'è il percorso che vi ha fatto conoscere e poi suonare l'improvvisazione radicale?
S – Io e Jacopo ci conosciamo, e suoniamo insieme, sin dalle scuole superiori. Musicalmente siamo cresciuti insieme. Dopo la scuola ci siamo allontanati, lui è andato a studiare fuori, mentre io sono rimasto nella mia città, Taranto. Tuttavia, dopo qualche tempo, ci siamo ritrovati e chiacchierando abbiamo scoperto di esserci evoluti entrambi nella stessa direzione musicale. I nostri ascolti si erano evoluti quasi parallelamente. Dopo ciò suonare insieme è diventato obbligatorio.

2. Come si è formata la band e perché proprio un duo?
S – La band si è formata subito dopo esserci ritrovati. E per molto tempo abbiamo lavorato a distanza, improvvisando quando capitava. Siamo un duo un po' per scelta, ma un po' anche per necessità. La musica che vogliamo fare è estrema, e non tutti si vogliono cimentare con essa.

3. "Have Youi Said Midi?"... Da dove questa frase e perché sceglierla per il nome della band?
S – Il nome nasce da un episodio simpatico. Per un periodo Jacopo era totalmente assorbito dalla sua personalissima ricerca di una scheda audio. Valutava in continuazione siti web, recensioni, forum, cercando di capire quale fosse la migliore sul mercato, ovviamente ad un prezzo sostenibile. Un giorno entrò in fissa con le porte MIDI. Non sapeva bene cosa fossero e mi tormentava per spiegargli al meglio quale poteva essere l'utilità di queste porte. La sua ricerca quindi si spostò dalle schede audio a cercar di capire se fosse meglio una porta MIDI o utilizzare semplicemente lo standard MIDI attraverso la USB ecc.. Insomma, per non farla più lunga di così, un giorno ero lì a mixare delle improvvisazioni, forse le prime che facevamo, mentre lui sul mio PC cercava ossessivamente informazioni sul MIDI. Ad un certo punto gli dico qualcosa, non ricordo cosa, non è importante. Sta di fatto che lui, uscendo dall'ipnosi della sua ricerca si voltò verso di me e mi disse – Hai detto Midi? - Da quel momento decidemmo che Have You Said MIDI? (HysM?) sarebbe stato il nome dei progetti legati alle nostre due persone.

4. Com'era la scena musicale sperimentale e improvvisativa nella Puglia di 10 anni fa, più o meno quando siete partiti voi, e come lo è al giorno d'oggi?
S – Difficile a dirsi. Taranto è sempre stata un centro di avanguardia noise. Per un periodo, poco prima che iniziassimo noi, vi era un asse Taranto-Catania, attraverso il quale alcune band sono riuscite a girare in Italia e all'estero. Penso a nomi come Logan, The Beirut, Veronika Voss (anche se questi sono leggermente precedenti). E a Taranto si vedevano un sacco di concerti. Ora abbiamo ancora delle eccellenze (vedi Bogong In Action e Cannibal Movie), ma la scena non esiste. C'è poca gente che tenta di fare qualcosa, ma non esiste il pubblico dei ventenni. Per il resto della Puglia so ben poco. A Bari c'è un bel giro di improvvisatori (vedi Marcello Magliocchi, Marco Malasomma e i ragazzi dell'Arci Gramigna). Personalmente sto approfondendo questa scena, diciamo più jazzistica, solo da poco tempo, ma credo che c'è del materiale davvero interessante.

5.Come si sono evoluti gli Hysm?Duo in questi nove anni di attività? Come è cambiato il suono o l'approccio musicale? E' indubbio che con questo vostro ultimo album, "All Impossible Worlds", è avvenuta una svolta dal punto di vista compositivo, ce ne volete parlare?
S – Con HysM?Duo siamo partiti dall'improvvisazione. Una forma necessaria alla distanza che ci separava. Abbiamo imparato un sacco di cose improvvisando e lo spirito non ci ha mai abbandonato, neanche quando poi siamo andati a vivere nella stessa città. Complice di tutto ciò è la memoria. Abbiamo sempre suonato dal vivo provando pochissimo (anche i dischi più complessi come gli ultimi due), sostanzialmente perché crediamo che la componente di free form renda il tutto più interessante, per chi suona e per chi ascolta e soprattutto perché non ci stiamo tanto a pensare per fare le cose. I nostri primi dischi sono sostanzialmente di improvvisazione. Rumor Vincit Omnia è un gioco contemporaneo, Disco Blu tenta di essere psichedelico, Vorstellungen (composto un po' di anni prima della sua uscita) lo è di sicuro, How To Hypnotize è un collage tra i canovacci che portavamo dal vivo (anche in trio con Alberto Piccinni) e altre aggiunte. Poi mi sono trasferito a Perugia. Abbiamo iniziato a provare come le band “vere” e sono usciti i primi brani di Science In Action (2012) e dopo l'acquisto della chitarra baritona siamo riusciti a realizzare All Impossible Worlds (2014). Quest'ultimo credo che sia, compositivamente parlando, esattamente quello che volevamo fare. Sia come sound, sia come concept dell'intero disco.

6. In generale, partendo da un concetto filosofico come quello dei Mondi Impossibili o del Vosterllungen, come fate a passare all'atto musicale? Qual'è il comun denominatore che rende possibile la conversione da un linguaggio all'altro?
S – Credo che lo strumento per passare da un linguaggio ad un altro sia la capacità di immaginarsi le cose. Immaginarsele anche musicalmente, e questa cosa la puoi fare solo con una persona che conosci bene, che sa quello che pensi, che capisce al volo il significato di quello che dici. Quando Jacopo mi propose i suoi testi ero scettico. Ne abbiamo parlato, li ho tradotti, li abbiamo smussati, abbiamo cambiato l'ordine della scaletta (grazie anche ai consigli del buon Paolo Cantù, di Gaspare Lemming, di Claudia, la mia ragazza e di Superfreak) e magicamente il concept si è scritto da solo. In realtà la magia non c'entra. Ci siamo immaginati le cose, le abbiamo cambiate e trasformate secondo i nostri bisogni e il risultato credo si veda. Le quattro persone che ho citato, e forse anche qualcun altro, se le sono immaginate con noi e hanno contribuito alla realizzazione di qualcosa di buono. A proposito di mezzi e linguaggi diversi, ti anticipo che stiamo lavorando alla realizzazione di un fumetto ispirato al disco. Splendido! Teneteci aggiornati!

7. Ci raccontate come è nata la vostra etichetta discografica Hysm?, come si è evoluta nel tempo e la filosofia che soggiace al progetto?
S – L'etichetta è nata dall'esigenza dell'autoproduzione. Esigenza che ogni buon artista deve, secondo me, provare almeno per una volta nella sua vita. Sin da subito però si aprivano le possibilità delle collaborazioni con altri musicisti. Abbiamo iniziato a coprodurre e ad aiutare, secondo le nostre possibilità e secondo quello che ci compete, anche artisti nuovi. Dico secondo quello che ci compete perché crediamo fermamente che di musica si devono occupare i musicisti. Troppo spesso invece ci ritroviamo etichette e booking gestite da gente che non solo non suona, ma che addirittura non ci capisce molto. Non saremmo sommersi di tanta immondizia altrimenti. Non mi va di sparare a zero comunque. Tanto più che non ci interessa molto. Facciamo il nostro, quello che vogliamo fare e come lo vogliamo fare. Non fraintendermi, l'etica non c'entra. È ancora una volta una forma di curiosità la nostra. E come tale, nostra appunto, le regole le diamo noi, non la radio, la TV, la SIAE ecc...

8. A proposito di collaborazioni: questa caratteristica vi contraddistingue anche come etichetta discografica; Hysm? compare spesso assieme ad altre labels in co-produzione di vostri album o di artisti del loro catalogo. Per questo ultimo lavoro, "All Impossible Worlds", vi siete appoggiati a una cordata di addirittura dieci case discografiche!
S – Le collaborazioni sono fondamentali per creare un'alternativa. La cordata di All Impossible Worlds è il risultato di precedenti collaborazioni, scambi, dialoghi, momenti di vita vissuta insieme. L'unico modo per poter fare quello che si vuole al meglio, senza condizioni, è raggiungere le persone che, come te, queste condizioni non le vogliono. Per questo la collaborazione è fondamentale. Siamo pochi, ma siamo anche tantissimi, e potremmo essere ancora di più.

9. Com'è che lo spazzolino da denti diventa il logo della vostra etichetta? Cosa sta a simboleggiare, per voi, tale strumento? La label nasce nel 2008 mentre il "lavaggio dei denti" live compare per la prima volta con le performance in trio del vostro collega Alberto Piccinni, nel 2011: c'è una connessione tra questi due eventi?
S – Lo spazzolino appare per la prima volta su una copertina di una compilation uscita per HysM? nel 2009. Diventa il nostro logo qualche mese più tardi semplicemente perché il logo precedente faceva un po'... insomma. E da allora è rimasto un nostro carattere distintivo. Il lavaggio dei denti è importante, può simboleggiare parecchie cose. A noi piace però essere sarcastici affermando di essere un gruppo “educativo”. Alberto, nostro carissimo amico e collaboratore, nonché fratello, (Chabriele ecc...) rimase chiaramente colpito dall'idea della promozione dell'atto di lavarsi i denti e così lo introdusse dal vivo. Facevamo una scenetta. Lui iniziava a lavarsi i denti al microfono durante il finale del penultimo pezzo live, mentre io mi recavo dietro la batteria e, faccia a faccia con Jacopo, intonavamo (stonavamo) il coretto di Your Friends, ultimo pezzo di How To Hypnotize. Alla gente piaceva molto.

10. Avete lavorato con molti altri duo con la vostra etichetta: si tratta di un caso o avete una certa sensibilità verso questa formazione? Inoltre entrambi avete militato in altre 2-piece, confermando la teoria che la formazione a due, una volta sperimentata, fatalmente ritorna... qual'è la vostra idea riguardo tale line-up?
S – Non c'è una vera e propria sensibilità. Nell'underground i duo pullulano, quindi direi che è pura statistica. Una casualità credo che sia anche il fatto di aver suonato entrambi in due duo (tant'è vero che in quel periodo 2006/2008-9 io e Jacopo già suonavamo insieme). Al di là della musica però credo che ci sia una marcia in più nel suonare in due. E non parlo solo del numero di teste da mettere d'accordo, o della logistica. In un duo, tutto quello che si dice tra i membri del gruppo lo ascoltano tutti quelli del gruppo. Ogni volta che si parla del gruppo è come se, automaticamente, fosse riunita una riunione di gruppo. Sono già tutti presenti. Non dico questo perché do per scontato che la gente si parli alle spalle, ma inevitabilmente le cose vanno più veloci, organizzativamente ma anche come idee.

11. Come vedete il presente e il possibile futuro del mercato discografico italiano?
S – Credo che il concetto di mercato sia una invenzione socio-economica. Esistono le persone, i singoli, che acquistano o meno un bene. In questo caso esistono i singoli a cui posso vendere un disco, dopo un live o sul web. Stampiamo massimo 300 copie ad album, non credo sia minimamente pensabile parlare di mercato nel nostro caso. Ne siamo completamente esclusi. Mi potresti chiedere allora per quale motivo stampiamo i dischi. Diamo solo il nostro piccolo contributo a fare casino, a sporcare un po' le cose. Non credo che le cose cambieranno, ma forse è meglio così. Se vuoi essere l'alternativa è necessario che ci sia un canale mainstream. Ed è necessario che questo sia pessimo, almeno dal tuo punto di vista.

Grazie infinite per il piacevole confronto Stefano. Ti lascio concludere con parole tue...
Grazie a te. Un piccolo appello a quelli che dicono di fare le cose. Fate di più e cercate di meno. Se sapete suonare, suonate, non cercate l'etichetta. Se sapete disegnare, disegnate, non cercate l'editore. E poi autoproducete quello che fate, collaborate nel vostro piccolo con chi ha talento o con chi credete che ne abbia. Fate le cose seriamente, non prendetevi sul serio.




DISCOGRAFIA
RUMOR VINCIT OMNIA Maggio 2008, Hysm? (Sperimentale, RIO, AvantGard, AvantRock, Psichedelia) Licenza: some rights reserved

1.Episodio! 2.Episodio3 3.Episodio4 4.Episodio5



Ascolto e acquisto
DISCO BLU Dic. 2009 Hysm?, Album digitale in freedownload (Sperimentale, RIO, AvantRock, KrautRock, Psichedelia). Licenza: some rights reserved


1.1 2.2 3.3 4.4 5.5 6.6 7.7






Ascolto e acquisto

HOW TO HYPNOTIZE (Your Friends) Aprile 2010, Hysm?, Lemming, QSQDR (Sperimentale, RIO, AvantRock, Prog, Psichedelia) Licenza: some rights reserved

1.Nuovo cinema paraculo 2.Arte Culinaria 3.Il cinismo del pupazzo 4.Stragedy (free) 5.Cattive Abitudini 6.Il posto di Heidegger 7.Inversioni 8.La gente che conosco 9.How to Hypnotize 9.Your Friends

Ascolto e acquisto

LIVE@Farm Hysm?Trio, Marzo 2011, Hysm? A Shame, Mandai, Lemming, QSQDR, Registrazione live del 2.10.2010 di Daniele giannotta @ Associazione Farm di Bologna. Mixato e masterizzato da Hysm. Licenza: some rights reserved

1.Stragedy 2.Cattive Abitudini 3.Doberman including Nuovo Cinema Paraculo 4.How to Hypnotize 5.Quel pomeriggio di un giorno da cani 6.Morsi 7.Your Friends

Ascolto e acquisto

VORSTELLUNGEN Agosto 2011, Hysm? (Sperimentale, RIO, AvantRock, Prog, Psichedelia)
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1.Vorstellungen Part1 2.Gegenstande 3.Wille 4. Vorstellungen Part2



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MARINAI (Le Orme cover) Marzo 2012, singolo, Hysm?




1. Marinai







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SCIENCE IN ACTION Aprile 2012, Hysm?, Human Feather, Lemming, A Shame, QSQDR, Suoni Grezzi, Zero Sonico, Eclectic Polpo (Sperimentale, Progressive, RIO, Avant-gard, Avant-rock) Licenza: some rights reserved

1.Fever 2.Pretty Things 3.Prendream 4.Chains of World 5.Chains of Water


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L'ESTATE STA SFINENDO Compilation Ag.2013



Brano: "Le Garage Hermetique" Ep. 31 et 32






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ALL IMPOSSIBLE WORLDS LP 12”, Novembre 2014, Hysm?, Dente di Sega, Eclectic Polpo, Neon Paralleli, Wallace, Only Fucking Noise, QSQDR, Lemming, A shame, Kaspar House, Il Verso del Cinghiale (RIO, Avant-Prog) Licenza: some rights reserved

1.Leviathan vs. Predator 2.First and Second Hypothesis 3.Green Flash 4.I Want to Hug Everything 5.Desires and Choices 6.Death and Dreams

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QUI la nostra recensione

Link ad altre recensioni:



ALTRE LABELS
Come agli Hysm?Duo piace collaborare con altri musicisti, avendoli ospiti nei propri album o live, similmente i suoi membri fondatori applicano la stessa filosofia nei confronti della propria etichetta discografica Hysm, collaborando quindi con altre case discografiche dalla medesima filosofia di base e attenzione per gli stessi generi musicali. Nasce così una fitta rete collaborativa che unisce etichette indipendenti di ogni regione, spesso fondate esse stesse da musicisti singoli o intere band, dedite alla produzione e promozione di gruppi emergenti particolari dell'underground italiano. Il comun denominatore tra tutte queste etichette sembra essere l'attenzione per l'improvvisazione e la sperimentazione essendo questi i campi in cui operano maggiormente. L'azione congiunta tra le varie labels permette così di distribuire i costi di produzione, allargando nel contempo il pubblico d'ascolto.
Queste le etichette (in ordine alfabetico) che si sono impegnate a raccogliere nel proprio catalogo "All Impossible Worlds", l'ultimo lavoro in studio degli Hysm?Duo in esame con questo articolo. La stessa Hysm, label fondata dai musicisti del duo tarantino, si impegna a sua volta di condividere, nel proprio ricchissimo catalogo, band prodotte dalle case discografiche in collaborazione.

Per "dente di sega" s'intende un tipo di onda sinusoidale appartenente al suono puro. E' questo il nome prescelto da Roberto Stomeo (anche del Circolo Arci Eliogabalo) per la propria etichetta discografica fondata a Fasano. Nel loro catalogo oltre l'ultimo lavoro degli Hysm?Duo, anche uno split tra Bokassà (ex power trio jazz-punk con Stefano Spataro alla chitarra) e i MAYBE I'M, un duo chitarra-batteria da Salerno, genere afro-punk, il cui chitarrista è poi fondatore dell'etichetta Kaspar House Records, che analizzeremo più avanti.

L'Eclectic Polpo nasce a Bologna nel 2008 dall'opera congiunta di un gruppo di amici musicisti (del quartetto jazzcore Luther Blisset) per dar spazio alle proprie idee di stampo improvvisativo e sperimentale, registrandole inizialmente su Cd-r. In breve l'etichetta estende la produzione agli album di band amiche, allargando l'orizzonte sonoro ad altri generi particolari come jazz-core, post-atomic folk, free-rock e afro-punk. Ora stampa su formati Cd, Cd-r, cassette e vinili e si presta spesso alla collaborazione con etichette dal medesimo approccio artistico. Nel loro catalogo compare il duo afro-punk salernitano MAYBE I'M in split con i Bokassà (ex power trio jazz-punk di Stefano Spataro) nonché "Science in Action" dei nostri Hysm?Duo.

Il Verso del Cinghiale Records  www.ilversodelcinghiale.org
IL VERSO DEL CINGHIALE è una piccola etichetta discografica di Bergamo riportata alla luce nel 2008 grazie all'opera di Alberto "Pirti" Messaggi, con l'assistenza dei fondatori originali Fabio Intraina e Andrea Bosisio. Il fine dell'etichetta è produrre musica Underground dando voce e spazio a gruppi fuori dal maistream comune. La loro attenzione si concentra nella produzione di musica rock'n'roll, punk e pop; in catalogo hanno circa 15 produzioni tra CD e LP e 12 sono gli artisti che arrivano da tutta Italia. Tra i duo, oltre agli Hysm?Duo, troviamo anche un paio di line-up basso e batteria: le AGATHA da Milano e THE GREAT SAUNITES da Lodi.

Kaspar House ha sede a Salerno e dietro c'è Ferdinando Farro, il chitarrista del duo afro-punk MAYBE I'M. Oltre a curare le pre-produzioni, arrangiamenti, recording, mix, mastering e distribuzione dei vari album in catalogo, la Kaspar House è anche dotata di uno studio mobile di registrazione. In catalogo, oltre ad alcuni lavori dei Maybe I'm stessi, troviamo alcune registrazioni degli Hysm?Duo.


La Lemming è nata a Taranto nel 2008 dalla mente di Gaspare Sammartano, con l'intento di fare da catalizzatore locale per l'underground italiano. Considerata una tra le più meritevoli etichette del settore, vanta qualche duo all'interno del suo catalogo: ha curato alcuni LP per The Great Saunites (basso e batteria da Lodi) e per gli Hysm?Duo (Science in Action e All Impossible Worlds) mentre sta lavorando all'ultima opera dei FULKANELLI, 2-piece chitarra-batteria formata da Cristian Naldi e Paolo Mongardi (ricordiamo che i due suonano ora nella band Ronin -capitanata dal Bruno Dorella dello storico duo noise italiano OvO-, e che il batterista Mongardi ha avuto già altre esperienze in e con 2-piece: ha fatto parte del duo basso-batteria ZEUS e si è prestato come batterista live per il duo elettro-pop, chitarra e tastiere Il Genio). Lo stesso Sammartano suona in duo col collega Donato nel duo organo-batteria denominato Cannibal Movies, nato nel 2011 e ispirato all'immaginario cinematrografico di una certa specifica produzione horror degli anni a cavallo tra i '70 e gli '80. Insomma... un cerchio che si chiude da duo in duo...

Etichetta di Piacenza nata ad opera di Paolo Cantù (alias Makhno), chitarrista degli Afterhours dal 1986 al 1990. Collaboratore in alcuni progetti col collega di band Xabier Iriondo e il rinomato Fabio Magistrali.

Only Fucking Noise Records http://www.onlyfuckingnoise.it
Nasce nel 2010 e si contraddistingue da subito per lo spirito associazionistico e collaborativo con altre case discografiche dell'underground italiano. Fonda anche l'Onlyfuckinglabels, festival di etichette indipendenti che si tiene ogni anno a Macerata, tra le cui partecipanti si ritrovano i nomi di questa sezione come molti altri già noti nel nostro underground musicale. Occasione per molte band di esibirsi negli spazi proposti, trai quali troviamo power duo principalmente del centro-sud Italia quali gli A.N.O., SNEERS, THE GREAT SAUNITES, METEOR. Questi ultimi compaiono anche nel catalogo dell'OFN Rec.


Un'etichetta di distribuzione di Genova, fondata da Cesare Pezzoni della band post-hardcore CRTVTR (passione per gli acronimi, pare!); intervengono nella co-produzione esclusivamente per fornire liquidità alla stampa dei dischi che piacciono, ricevendo in cambio copie che vendono ai concerti o che scambiano con altri dischi (ma anche vinili, magliette, gadget...) e in quanto tale un lavoro un po' diverso da quello delle etichette tradizionali pur risultando altamente prezioso in quanto si distribuisce la musica, facendola girare e conoscere. Nel loro catalogo ben 4 le opere degli Hysm?Duo: How To Hypnotize Your Friends, Hysm?Trio live, Science in Action e ovviamente l'ultimo All Impossible Worlds. Hanno prodotto anche Shaking Hand, un duo chitarra elettrica-basso con un solo timpano suonato a pedale come percussione.

Attiva fin dal 2006 in quel di Nola (NA), ha all'attivo un paio di labum degli Hysm?Duo e uno
di Alos?, il progetto solista di Stefania Pedretti, chitarra e voce del duo noise OVO.

Questa è una collaborazione di prestigio per la Hysm? visto il ruolo importante che questa storica etichetta indipendente ha sempre coperto nell'underground musicale italiano. Nata nel 1999 a Milano ad opera di Mirko Spino attualmente opera a livello mondiale avvalendosi di ottimi e rinomati distributori (Audioglobe per l'Italia, Stickfigure per il territorio Usa e Mandai per il Belgio). Incentrata su lavori discografici che si muovono dall'Avantgard al Rock'n'roll, ha sempre posto attenzione all'aspetto Do It Yourself delle band proposte. Nel loro immenso catalogo, disponibile anche su Amazon, troviamo nomi di artisti come Bugo, OVO, BACHI DA PIETRA (ma anche album di Giovanni Succi solista o dei suoi ex Madrigali Magri), il duo basso-batteria tutto al femminile Agatha, gli ALMANDINO QUITE DELUXE -un duo guitar-drums mascherato lui/lei da Bologna che proponeva Garage Rock-, e tanti altri duo ancora, come I Camillas (chitarra e tastiere), i mitici Zu (sax e batteria) e i loro progetti paralleli (Black Engine, Dogon, Germanotta Youth) o il duo al femminile di elettronica Mulu. Non manca l'one-man band (Bologna Violenta) e nomi famosi dell'underground, in trio o full band, come One Dimensional Man o i Uochi toki, ma anche i lavori di Xabier Iriondo degli Afterhours, da solista o in duo (Polvere, Uncode Duello, The Shipwreck Bag Show).



Articolo e intervista ad opera di Giusy Elle




domenica 1 marzo 2015

57. RECENSIONE12: Thebuckle by TheBuckle




   Oggi presentiamo un album per chi ama il rock, soltanto puro e semplice rock, quello grintoso e potente che richiama alla mente sudore e motori, giovani donne accattivanti e fiumi di birra. Più o meno quello che ci anticipa la copertina dell'omonimo album d'esordio dei piemontesi THEBUCKLE.
   Di loro abbiamo ampiamente parlato nell'articolo precedente (qui) ma vogliamo riassumere in questa sede le tappe fondamentali che li hanno portati a questa line-up a due. Andrea Marcarino e Maxim Sclavo da Alba (CN), sono musicisti di vecchia data (entrambi classe '73) che iniziano a suonare assieme fin dal lontano 1994. Sono loro due l'anima fondatrice di un paio tra le più interessanti band dell'underground nazionale nei decenni '90 e 2000, gli Unwelcome e i Kessler. Dal crossover/hardcore all'alt-rock in italiano, le loro proposte, che li portano a una certa notorietà nell'ambiente. Registrano in Svezia e firmano con un'etichetta canadese con la prima band, pubblicano un album grazie alla produzione di Riccardo Tesio (chitarrista dei concittadini Marlene Kuntz) e vedono il loro lavoro in rotazione su MTV, nel secondo caso. Conclusasi le due esperienze musicali il chitarrista Andrea si dedica a un progetto solista di elettro-indie-rock denominato Gr3ta, anche qui con i suoi discreti successi. Eppure i due non riescono a stare troppo lontani ed infine si ritrovano nuovamente in sala prove, questa volta da soli. Siamo agli inizi del 2014 ed è nato il duo THEBUCKLE, il "fermaglio" che suggella la collaborazione dei nostri strumentisti navigati i cui vent'anni di esperienza musicale in altre formazioni li vedono infine approdare al duo... una dimensione che ben si addice a questa solida e affiatata coppia di amici.
   Siamo solo a metà gennaio dell'anno dopo e viene ufficialmente pubblicato un full-lenght di ben 11 tracce, l'omonimo album di debutto della 2-piece piemontese. Rispetto alle band di cui sopra, qui i due propongono uno stile musicale ancora differente, un puro e sano rock che affonda le sue radici negli anni '70 con ispirazione alle atmosfere cupe e potenti di tradizione Sabbathiana. Il filo rock che da lì giunge ai Thebuckle passa per tutte le sfumature del genere musicale nell'arco dei decenni delineando un percorso che ad ogni ascoltatore piace dipingere con la propria sfumatura. Di sicuro ci sentiamo l'attitudine protopunk dell'area di Detroit, come l'influenza di generi più moderni (soprattutto stoner e grunge) e l'ascolto di band come gli Audioslave, i Foo Fighters o perfino i Korn. Del resto la musica è un linguaggio vivo e fermarsi al solo mirabile esempio degli eroi del passato sarebbe oltremodo riduttivo. Così il rock dei TheBuckle è sì la riproposta di certe sonorità molto apprezzate dai nostalgici del genere, ma ingloba anche linguaggi più moderni. Il risultato è un rock potente, sanguigno e rabbioso, suonato nella tradizione più purista dei power duo: solo batteria, in questo caso essenziale, solida e massiccia, a supporto granitico di una singola chitarra (pesantemente distorta e dai piacevoli suoni fuzz, scuri e caldi). Non ci sono ausili di alcun tipo, niente synth o loop station, tanto per intenderci, solo la scelta mirata dei suoni e tanta grinta per i nostri due. A dimostrazione di come si può rendere alla grande anche con una line-up scarna e primitiva come questa, a mio avviso il progetto meglio riuscito tra le pur interessantissime band dai due fondate.
   L'album esce per l'etichetta genovese ThisIsCore che dei suoni compressi in stile rock americano ne fa il suo portabandiera e si snoda attraverso undici tracce una più coinvolgente dell'altra; la musica dei due non scade mai, non accenna ad alcun cedimento e l'ascoltatore non può restare che rapito da tale ondata di potente e costante energia.
   La prima traccia estratta dall'album (ma potevamo sceglierne una qualsiasi a caso col medesimo risultato) è "Over", la numero tre, dalla quale è stato realizzato un video in bianco e nero ad opera di Beppe Platania (fondatore primo della stessa TIC) girato in una location molto “claustrofobica”, come ci spiega Andrera Marcarino nel corso dell'intervista: "proprio perché volevamo trasmettere quel tipo di sensazione… disagio, angoscia, tensione...". A seguire il video di "Over", il link soundcloud per l'ascolto dell'intero album e la recensione prima ad opera del nostro collaboratore Eddie Lanegan. Buon proseguimento, quindi!






THEBUCKLE Genn.2015 (ThisiIsCore Label)


1. Htfb
2. Cage
3. Over
4. Sick
5. The King of Rock'n'Roll
6. Aural
7. High Gain
8. Doll Parts
9. Bad Feelings
10. Heavy Water
11. Night Drives








Qui lo ascolti



RECENSIONE
THE BUCKLE "TheBuckle"
Album 2015, ThisiIsCore Label

Se il buongiorno si vede dal mattino, questo 2015 sarà un anno veramente prolifico per i DUO Rock italiani. Si, perché quando metti le cuffie e vieni preso a sberle “come si deve” è sempre un piacere.
I piemontesi THEBUCKLE infatti, mettono in chiaro sin da subito che non si scherza per niente. E lo capirete istantaneamente, dopo che un dolcissimo carion avrà accompagnato le vostre orecchie verso un oblio fatto di chitarroni “croccanti” e batterie ruvide, pulsanti.
Lo Stoner (o Post-Stoner, fate voi) si sta probabilmente evolvendo in un “fluido dai tratti eterogenei” ma, in questo caso, parlare di solo Stoner potrebbe essere un errore, anche se la matrice preponderante è sicuramente quella.
Le 11 tracce del primo ed omonimo album dei Thebuckle, prodotto dalla THISISCORE LABEL, hanno infatti diverse influenze: le prime tutte riconducibili alla famiglia “Joshommiana” che vanta nella sua schiera (tra gli altri) Kyuss, QOTSA e Eagles of Death Metal (vedi la cattivissima “High Gain”, l’ancestrale “Dolls Part” , la velenosa “Bad Feelings” e l’evocativa “Sick”). I riff sono cattivi, bassi e “fuzzosi”, la sezione ritmica li accompagna sapientemente e non li molla per un istante, rendendoli corposi ed efficaci. La voce graffiante, a tratti urlata, nasce probabilmente da una vena Grunge di Seattleliana memoria, così come alcuni incisi presenti nelle tracce “Aural”, “The King of rock’n’roll” e “Cage” .
Non mancano comunque, a parer del sottoscritto, delle forti influenze “esterne” (se così possiamo definirle). Sono chiaramente presenti in alcuni brani delle atmosfere degne dei mitici Primus (vedi “Night drives” e “Hold”) o degli inarrestabili Melvins (vedi “Heavy Water”). L’impasto vocale, con voci registrate in diverse tonalità, rende il lavoro sicuramente più cupo, introspettivo ed a tratti più melodico.
Fu Manchu, Brant Bjork, Karma To Burn insieme a tante altre band del genere fanno parte del “bagaglio culturale/musicale” del gruppo. Le parti strumentali, mai banali o scontate, richiamano in qualche modo alcune delle metriche utilizzate dai sopracitati mostri sacri.
In conclusione un album promosso con media altissima, sicuramente un album da ascoltare e gustarsi dal vivo. Insomma, una nuova piacevole sorpresa per il panorama underground rock italiano (dei DUO e non solo).
Dopo un esordio come questo non possiamo che augurare buona fortuna ai ragazzi e sperare che sfornino decine di lavori di questo livello!

8/10
Eddie Lanegan



Articolo ad opera di Giusy Elle