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sabato 27 dicembre 2014

49. ELENCO POST Luglio-Dicembre 2014

 Eccoci arrivati anche a fine 2014. Come da tradizione chiudiamo l'anno con un riassunto degli articoli postati fino ad ora. Buona lettura e Felice Anno Nuovo! Tutto musicale, ovviamente...


ELENCO ARTICOLI Luglio-Dicembre 2014
32) IL DUO ELETTRICO Storia: considerazioni finali e donne nei power duo 10.7.2014
Dopo il lungo articolo con l'excursus storico sulla formazione a due chitarra elettrica e batteria, ci soffermiamo qui sulle 2-piece mondiali più significative nella cui formazione ci sia la presenza femminile di una o entrambi i musicisti.
33) DIFFERENCE: dirty pop duo 13.8.14
Un power duo grunge e stoner, con cantato in italiano, proveniente dalla Capitale. il loro nuovo album si intitola "Agosto Divide"... post non a caso pubblicato nel mese d'agosto...
34) POWER DUO ITALIANI: censimento 23.8.14
Censimento dei power duo chitarra-batteria italiani, divisi per regione, genere musicale, anno di fondazione. Un panoramica esaustiva del fenomeno a livello nazionale. Attualmente alle soglie dei 100 duo elettrici attivi. Articolo schematico eppure di grandissimo successo: è stato il punto di svolta per molti duo italiani che hanno preso finalmente coscienza della vastità del fenomeno e di come, se debitamente coordinati, si possa essere una comunità forte e coesa.
35) RECENSIONE 5: Agosto Divide by Differènce 19.9.2014
"Agosto Divide" è il quinto lavoro in studio del duo capitolino stoner-grunge Differènce. Qui la sua recensione.
36) EDP STAFF: Presentazione 8.10.2014
Alle soglie di abbandonare il servizio di recensione, per il quale mi appoggiavo allo staff di alcune webzine, mi viene l'idea brillante di provare a far recensire gli album dei duo ai membri di altri duo... duo che recensiscono duo... sembrava un'idea originale ed interessante, un coinvolgimento di band della medesima Community, che sicuramente sanno di cosa si sta parlando... a sorpresa si sono resi disponibili numerosi musicisti per questo ruolo! Mentre altri si sono aggiunti come live reporter, organizzatori eventi, grafici... attorno alla mia figura e a questo storico Progetto si è così formato, in maniera spontanea, un organico, un vero e proprio staff EDP. Una gratificazione enorme vedere che altre persone credono nel Progetto tanto da dedicare parte del proprio tempo libero a questa realtà. E' grazie al valido contributo di tali collaboratori che ora siamo in grado di fornire una serie si servizi mirati. Qui la presentazione dei vari personaggi e una breve intervista a loro dedicata.
37) BLUES1: Bob Cillo e il suo Treno Merci 21.10.2014
Bob Cillo da Bari è un one-man band che periodicamente si ritrova in duo; Dirty Trainload è il nome che da sempre, a prescindere dalla formazione, sta a rappresentare il suo progetto musicale. La musica che propone è un misto sanguigno tra blues delle origini e il rock dallo spirito anarchico, trasgressivo e irriverente delle garage band anni '60; personalissimo è anche il suo sound caratterizzato dall'uso di vecchie loop station e drum machine analogiche, strumentazione che mantiene anche in presenza di un batterista nel duo.
38) RECENSIONE6: A Place for Loitering by Dirty Trainload 21.10.2014
Recensione prima dello staff EDP ad opera del corregionale trentino Marsuel Papel. A lui il compito di presentare questo terzo lavoro in studio del Treno Merci di Bob, uscito in vinile per la Side4Records.
39) ONGAKU2: la musica dei suoni 4.11.2014
In occasione della presenza in regione del poli-percussionista Paolo Sanna, batterista del duo sardo Ongaku2, realizzo un'audiointervista dove si parla del loro concetto di Improvvisazione Radicale. Tutto il post si incentra sulla presentazione di questa forma estrema di improvvisazione, genere del quale non molti sono a conoscenza, per cui mi sono prodigata in un lavoro di ricerca che comprende spiegazioni, video ed analisi di una serie interessante di etichette discografiche in tema.
40) 1.000 e ancora 1.000... DIECIMILA!!!! 8.11.2014
Ecco che nel frattempo siamo arrivati ai 10.000 contatti al nostro sito! Colgo l'occasione per presentare i dieci post maggiormente visualizzati finora e quelli che considero maggiormente interessanti per la categoria.
41) SI PARLA DELL'EDP 2: Guitar Club e Marcello Zinno 14.11.2014
Tra le belle novità di questo periodo ecco la presentazione dell'EDP in un articolo sui duo comparso niente meno che nella rivista musicale per chitarristi Guitar Club! Per l'occasione intervista a Marcello Zinno, autore dell'articolo, il quale ci presenta una radiografia dell'underground e del music business nazionale.
42) I-TAKI MAKI: il duo che guarda al passato 20.11.2014
Altro duo capitolino in questo semestre. Una formazione lui-lei dedita a un rock alternativo, dal cantato in italiano, che spesso fa l'occhiolino a realtà musicali del passato: dalle cover di autori nazionali di prestigio fino alla loro ultima opera dedicata al mondo dell'antico West.
43) RECENSIONE7: Western Monamour by I-Taki Maki 20.11.2014
Recensione prima per Leonardo Sanzò, del duo toscano Tutte le Cose Inutili, per il Concept Album "Western Mon Amour" de I Taki Maki. L'album è concepito come una serie di cortometraggi nei quali si presentano personaggi stereotipati della tradizione Spaghetti Western all'italiana.
44) GRAFTAGE: un innesto spaziale... 2.12.2014
Da Varese ecco il duo Black Metal Graftage. Blackheart è l'anima del progetto il quale compone una serie di brani a livello personale, registrando tutte le tracce eccetto la batteria. Trovato il batterista in un collega d'altra band, le registrazioni iniziano a prendere una forma diversa fino a trasformarsi in un complesso Concept Album: Secret Garden. Nato originariamente come progetto personale, non prevedeva l'esibizione in pubblico, ma una volta appassionati all'album i due desideravano presentarlo live, come fare a questo punto soltanto in due a rappresentare la complessità dei loro suoni? I Graftage, per ovviare a questo scoglio, come altri duo più o meno famosi, propendono ad esibirsi con l'aggiunta di altri strumentisti. Band nata esclusivamente per la realizzazione di un album, ora sono un duo convinto e tale resteranno, nonostante l'ausilio di "turnamici" in fase live.
45) RECENSIONE8: Secret Garden by Graftage 2.12.2014
Cryptic&Maniac sono i due nostri recensori per l'area metal e tutti i suoi sottogeneri. Specie nel Black Metal si possono trovare duo che però compongono e registrano opere con più strumenti, stile full band, muovendosi così al confine del nostro campo d'azione. Non essendo molti i duo puristi in questo senso, ho allargato l'attenzione dell'EDP anche a queste realtà, perciò abbiamo potuto dedicarci all'analisi dell'album "Secret garden" dei Graftage. Un album complesso, come si diceva, che va ascoltato in piena consapevolezza della storia che ne sta alla base. Essendo quasi una colonna sonora, è questo il modo migliore per assaporarlo appieno. Saranno i nostri due recensori a scendere nel particolare delle varie tracce rivelando la storia fantascientifica e fantarcheologica ispirata ad antichi miti sumerici e all'ipotetica teoria dell'origine extraterrestre dell'umanità.
46) L'irriverenza degli A.N.O. 14.12.14
Giovane duo dalla provincia di Ancona alle prese con una miscela personale di math-rock, hardcore e noise. Due ragazzi completamente dediti alla musica e con un gran senso della goliardia che esprimono appieno in questo progetto parallelo a due.
47) RECENSIONE9: Frizziquizzi by A.n.o. 14.12.14
Giac Drummer, recensore navigato, ci fa dono di una sua analisi all'album Frizziquizzi degli A.n.o. Opera seconda per i due, un Ep in formato digitale (in attesa dell'uscita del prossimo full album), tutto strumentale eccetto la parentesi spoken word a presentazione del Dio Frizzi Quizzi. Si tratta di un Dio dalle fattezze specifiche (ecco qui esprimersi tutta la vena irriverente dei nostri due giovani strumentisti) e dalle caratteristiche umane, molto vicino e simile ai fedeli che lo adorano. Ovviamente forma critica per dimostrare come chiunque sia in grado di creare un dio o una religione... interessante anche la loro rivisitazione del celebre brano dei King Crimson “21st Century Schizoid Man".
48) BABY DUO 1: The Ome Brothers 19.12.2014
Uso l'appellativo Baby Duo per definire quelle 2-piece in cui entrambi i membri non sono maggiorenni, anzi, molto meno che maggiorenni! Iniziamo con i più giovani, i fratelli Omezzoli di Riva del Garda (TN). Gli Ome Brothers, pur avendo solo 28 anni in due, sono già al loro secondo album! Composizioni brevi, stile garage, con una tecnica e una registrazione molto approssimative, eppure già foriere di un talento a venire. Tenerezza e soddisfazione per queste nuove leve dei power duo italiani. Recensione di "Step by step" ad opera del corregionale Marsule Papel.
49) ELENCO POST Luglio-Dicembre 2014
Per restare sempre aggiornati sugli articoli postati, per controllare se si è persa qualche uscita, per gestirsi al meglio tra i meandri del sito...


venerdì 19 dicembre 2014

48. BABY DUO 1: The Ome Brothers

NOTA: nel mese di Settembre 2015 i nostri fratelli Omezzoli hanno fatto una dichiarazione ufficiale: il bassista Gioele Maiorca, figura di supporto durante i live, entra definitivamente a far parte della band. Gli Ome Brothers non sono più un duo in fase di composizione e in sala prove che si appoggia a un turnista per i live, ma abbandonano definitivamente la line-up a due per passare alla formazione standard di power trio. A questo punto anche la band cambia nome e ora li potete seguire come HORRIBLE SNACK. Auguriamo ai nostri amici una lunga e soddisfacente carriera musicale anche se avremmo preferito dir loro... "Stay 
rock! Stay duo!"

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   Oggi vogliamo parlare di duo un po' particolari, quelli formati da due strumentisti giovanissimi, molto meno che maggiorenni! Quelli che, con molto affetto, definiamo "Baby Duo"... appellativo molto probabilmente non apprezzato dalle band stesse ma che ben rende l'idea del micro fenomeno all'interno del fenomeno più ampio del power duo stesso. Appellativo dato con affetto, da noi più "grandicelli" che li guardiamo con tenerezza, come a delle mascotte, e anche con un po' d'invidia... per la bravura e l'intraprendenza che già dimostrano a quell'età.

   In Italia conosciamo due sole band con queste caratteristiche: gli OME BROTHERS dalla provincia di Trento, musica garage per loro, e gli ex SAVAGE (appena trasformatisi in ACRITER) da Pavia, con il loro duo parallelo HEIR, tutti progetti a sfondo metal.
   Ma iniziamo dai più giovanissimi, i miei corregionali trentini THE OME BROTHERS. Come svela il nome della band si tratta di due giovani fratelli, Edoardo e Sebastiano Omezzoli, da Arco (TN), rispettivamente delle classi '99 e '01, quindi 15 e 13 anni -il batterista è ancora in terza media... Oltre che appartenere alla categoria dei Baby Duo, Edoardo e Sebastiano fanno parte di quell'ampia tradizione di band nate tra le mura domestiche, i cui membri sono tutti imparentati. Anche tra i duo la formazione tra fratelli o coniugi è molto diffusa.
   Cresciuti in un ambiente familiare predisposto alla musica, iniziano a suonare da bambini nella scuola musicale locale e ad allenarsi assieme a casa: il duo nasce così in maniera spontanea, e avendo loro la passione per la stesura di brevi songs, ecco che decidono di formare realmente una band e di incidere le loro composizioni. E' così che il duo nasce nell'estate del 2013 mentre è solo del dicembre dello stesso anno l'uscita delo loro primo album, "In the Beat". Registrate tra la cameretta e la casa della nonna (Nonna's Carla Studio), e con pochissimo aiuto dei familiari, nascono le loro composizioni, ovviamente semplici ma tutte cantate in inglese, in vero stile garage, in reale sonorità lo-fi, ma che già ci preannunciano un talento in atto. il nostro recensore EDP Marsule Papel (per il genere garage, appunto) è anche lui trentino e gestisce una webzine (con stampa cartacea a scadenza annuale) denominata Missin'Link: vediamo come vengono presentati nel suo archivio delle band regionali: "The Ome Brothers sono un duo di ragazzi giovanissimi (12 e 14 mentre scrivo) provenienti da Arco. Nella loro cameretta/sala prove hanno inciso un album con 9 pezzi originali più una cover dei Beach Boys. La loro musica è risente dell'influenza del rock'n'roll degli anni '60 e '70 inglese e americano, dai Beatles a Bruce Springsteen, dal powerpop fino a sfiorare il punk '77. La tecnica è approssimativa ma i pezzi sono molto belli, diretti e genuini e lasciano intravedere grandi cose non appena cresceranno, anche solo un pochettino. Per ora quello che suonano è autentico garage rock, nel senso filologico e storico della parola. Poca tecnica, tanto entusiasmo e tanto cuore! In questi giorni sto ascoltando "In the Beat" a ripetizione e penso che possano tranquillamente fare invidia a tanti gruppi trentini più "vecchi" e "seri", ma con grossi limiti nella composizione delle canzoni. The Ome Brothers hanno tanto da insegnarci! Scaricate e godetene tutti."
   A distanza di nemmeno un anno ecco comparire il secondo album! Saggiamente intitolato "Step by Step"... Marsule Papel ne realizzerà presto la recensione nonchè, da grande fan dei due, anche un'intervista a tu per tu che potrete trovare nella sua fanzine Missin'Link; sarà nostra cura rendervene nota la pubblicazione. A seguire invece la nostra intervista EDP per dare un'ochiata a cos'hanno da dire queste nuove leve dei power duo italiani!

"Elephant" https://www.youtube.com/watch?v=Qjthk2XsNMg        




INTERVISTA
1. Carissimi Edoardo e Sebastiano, siamo tutti molto orgogliosi, qui all'EDP, di leve così giovani tra i power duo! A che età avete iniziato a suonare e come avete scelto i vostri strumenti?
E- Ho iniziato a 11 anni. All'inizio mio papà mi ha insegnato le basi, poi ho iniziato a frequentare lezioni di chitarra. Non mi ricordo il motivo per cui ho scelto il mio strumento, ma è probabile che l'abbia scelto perché lo suonava mio papà.
S- Quando avevo 12 anni, mio papà e mio fratello mi chiesero se potevo accompagnarli con un tamburo. E qualche giorno dopo mio fratello mi chiese nuovamente se volevo prendere il tamburo e accompagnarlo.

2. Seba, ci vuoi descrivere il tuo set di tamburi? Nel primo album si parlava di "semidrums" mentre nella copertina di "Step by Step" vieni raffigurato dietro una batteria intera... E la tua strumentazione, Edoardo?
S- La semidrum sono: un tamburo da stadio che fa da rullante, un cembalo che fa da charleston e un pedale collegato ad una scatola di cartone che fa da cassa. Tutto questo per In The Beat. Nel giugno 2014 i miei genitori mi hanno comprato una batteria con 3 piatti 3 tom e tutto il resto.
E- Come chitarra utilizzo una Gretsch entry level, mentre come amplificatore utilizzo un Roland Jazz Chorus 20 senza canali. Splendide chitarre, le Gretsch, complimenti!

3. Quand'è che avete iniziato a suonare assieme e com'è nata l'idea del duo? Chi ha scelto il nome?
S- Abbiamo iniziato a suonare assieme a Luglio 2013. Mentre quando eravamo più piccoli facevamo cover, Edo suonava e io cantavo solamente. Il nome invece, l'abbiamo inventato insieme.
E- Siccome scrivevo già pezzi originali, per divertimento abbiamo deciso di fare un disco.

4. Quali sono i duo chitarra-batteria che conoscete? Vi siete ispirati a qualcuno di loro?
E- Conosciamo soprattutto i Black Keys ed i White Stripes, ma non ci siamo particolarmente ispirati a nessuno dei due.

5. Come componete i vostri brani?
E- Normalmente metto giù degli spunti con la chitarra. Successivamente li riascolto e se c'è qualche idea che mi piace, la sviluppo in sala prove con mio fratello.

6. A partire dal nome del duo, fino ai testi delle canzoni, usate la lingua inglese: come mai questa scelta in età così giovane? Quanto la conoscete e, al contrario, quanto tramite la musica la state imparando?
S- Usiamo la lingua inglese perchè ascoltiamo solo quella, non la conosciamo bene e scrivendo i testi la stiamo imparando.

7. Come registrate?
E- Per registrare il primo album, abbiamo utilizzato una macchina fotografica ed abbiamo in seguito trasformato i video in mp3. Mentre per il secondo album ci siamo procurati un mini registratore della Tascam, naturalmente registriamo live e senza sovraincisioni.

8. Da dove la passione per la garage music? Come l'avete conosciuta? Quali le band di riferimento?
E- Ascoltiamo un pò di tutto, anche garage. I gruppi a cui ci ispiriamo sono molti, principalmente a band come NOFX, Ramones, Who, Pixies, Buzzcocks, Clash e Husker du, ma soprattutto a band power pop come Knack, The Beat, Badfinger,Teenage Fanclub e Redd Kross. Usiamo principalmente Spotify per sentire questa musica, e per scoprirne altra che non conosciamo.

9. Quanto è stato e quanto lo è ora l'apporto degli altri Ome di famiglia? In che misura i vostri genitori vi aiutano e supportano?
S- I nostri genitori ci aiutano pagando la scuola musicale che frequentiamo e che ci aiuta a conoscere meglio i nostri strumenti, e ci dà la possibilità di poterci esibire nei saggi davanti a un pubblico. Poi nostro padre che è appassionato di musica ci dà dei consigli sulle canzoni.

10. Come conciliate la scuola, gli studi musicali e l'attività del duo?
S- La scuola ci prende quasi tutto il tempo, in più c'è anche la scuola musicale, ci rimane il sabato pomeriggio per suonare, se non abbiamo altri impegni.

E' stato proprio un piacere, cari Edo e Seba, scambiare queste chiacchiere con voi. Noi tutti vi auguriamo una carriera lunga, duratura e soddisfacente ma voi... stay rock and stay duo!
Grazie da Ome Brothers.


DISCOGRAFIA
IN THE BEAT 2013, Autoprodotto

1.Welcome in the Mountain 2.Calling the Nation 3.Geroge is not dead 4.In the beat 5.The Magic Touch 6.Is it over? 7.Hawaii 8.Bulling 9.Tonight 23 10.Red Garage




STEP BY STEP 2014, Autoprodotto

1.Elephant 2.The End of the Line 3.The Owl Song 4.Space Spider 5.Capricorn 6.In the Wrong Place 7.Gold 8.Alone 9.When the Rain Comes 10.Strawberry and Butterfly 11.Drumstick


Qui lo ascolti:
Recensioni



Retrospettiva ed intervista ad opera di Giusy Elle



domenica 14 dicembre 2014

47. RECENSIONE9: Frizziquizzi by A.n.o



   Dopo la presentazione della band A.n.o. tramite la loro biografia ed intervista (qui) passiamo ora all'analisi del loro ultimo album “Frizziquizzi”.
   Gli A.n.o escono nel 2012 con l'album autoprodotto “Le migliori Canzoni d'Amore” e quest'anno con “Frizziquizzi”, Ep di 5 pezzi in versione digitale, ad anticipazione del prossimo full album in uscita a primavera 2015. Frizziquizzi è in realtà un Dio, inventato dagli A.n.o. stessi, a dimostrazione di come chiunque sia in grado di parlare di Dei e fondare una religione; con l'irriverenza che li contraddistingue e lo spirito critico in materia, ne delineano un profilo preciso che sfocia perfino in un'indimenticabile ritratto del Dio stesso (qui)! 
   Alessandro Fiordelmondo e il collega batterista Francesco Zedde (Drugo e Zeddì), da Jesi (An), seppur molto giovani hanno un'esperienza musicale molto varia alle spalle, che va dal punk al metal, dal prog al noise, fino alla musica elettronica che entrambi studiano al conservatorio. Nel progetto a due A.n.o. restano però dei puristi, dedicandosi a composizioni esclusivamente chitarra-batteria. Suonano per lo più musica strumentale, a parte qualche intervento spoken word ad opera di lettori vari. Il genere proposto è un personalissimo e furioso mix di noise, prog e math-rock.
   Frizziquizzi è co-prodotto da Bloody Sound Fucktory e Bananophono ed è stato registrato, mixato e masterizzato dal mitico Manuele Marani, una leggenda della produzione audio nell'underground della zona, che si presta qui anche ad un intervento al contrabbasso e alla voce parlata nella presentazione del dio Frizziquizzi (testo ad opera di Ennio Montesi). Interessante anche la cover "Uomo Schizoide del Ventunesimo Secolo", tributo al celebre brano dei King Crimson “21st Century Schizoid Man”, qui reinterpretato in maniera vivace e furiosa, stile A.n.o., per l'appunto.
   Lasciamo ora la parola a Giac Drummer, nostro recensore EDP (qui la presentazione dello staff), per l'analisi più dettagliata dell'album nella sua recensione, opera prima per noi dell'EDP.

by Chinese Food Production http://www.facebook.com/ChineseFoodProd




FRIZZIQUIZZI Ep digitale 2014 (Bloody Sound Fucktory/Bananophono)


1.Frizziquizzi 2.Uomo Schizzoide del Ventunesimo Secolo 3.Bristol 4.Ninja








Ascolto e freedownload


RECENSIONE
A.N.O. "Frizziquizzi"
Ep 2014, Bloody Sound Fucktory/Bananophono

Sembrano usciti da quei cartoni molto poco politically correct, quelli del contenitore adult swim per intenderci.
E per di più a loro non importa nulla, neppure di scontrarsi con il Re Cremisi per paura di essere cacciati di eresia, e questo accade a ragione.
La cosa sorprendente è che riescono, pur confrontandosi con un pezzo della storia del rock, ad uscirne con grande dignità, complice la loro capacità di personalizzazione molto forte e una competenza tecnica notevole.
“Uomo skizzoide” diviene un loro brano, sgravandolo della “patina” prog e restituendocelo in una versione che diventa noise rock dalle tinte space, con un attitudine punk a confezionare il tutto.
Nei 14 minuti complessivi si dimostrano autori di un suono sostanzialmente di impronta 70’s che entra in collisione con un math-core piuttosto compulsivo e viscerale, d’impatto nel suo alternare spunti ritmici, continue frammentazioni e incastri.
Con “Bristol” si entra in pieni territori hard rock psych, brano caratterizzato da un atmosfera sinistra e divagazioni stoner, e la conclusiva “Ninja” è puro rock’n’roll sotto acido.
Cercano di dare al tutto una parvenza di concept, ma di impronta assolutamente demenziale e non sense, dove le vicissitudini di un presunto Dio dal nome “Frizzi Quizzi” si mischiano a storie dal carattere “profano” in cui a essere protagonisti sono “Gli atti fisiologici della defecazione’’.
Ci si prende poco sul serio, e la musica è schizofrenica e alterata. 
Un suono compatto e abrasivo per un duo da cui aspettiamo ulteriori prove sul formato full-length.

7/10
Giac Drummer



Articolo ad opera di Giusy Elle



46. L'irriverenza degli A.N.O.


   Con oggi affrontiamo un po' di generi particolari, dal math-rock al post-hardcore, grazie alla presentazione di un giovane ma interessante duo da Ancona, gli A.N.O.
   Si tratta di due ragazzi completamente inseriti nel mondo della musica: entrambi con studi tecnici alle spalle, studiano musica elettronica al conservatorio, occasionalmente lavorano come fonici e collaborano nell'organizzazione di festival mentre hanno suonato e attualmente suonano in numerose band dai generi più svariati. Due persone semplici, gentili ed educate, collaborative e professionali nel loro lavoro, ma con una personalità proporzionalmente opposta nel personaggio artistico. Che gli A.n.o. siano irriverenti lo si deduce già dal nome, che a dispetto dei puntini sta ad indicare proprio ciò che sembra, a dimostrazione: il rafforzamento del proprio indirizzo facebook e l'indimenticabile ritratto del loro nuovo Dio Frizziquizzi (qui)... loro stessi hanno giocato sul significato, dichiarando trattarsi proprio dello sfintere in questione, ma anche lasciando credere, con allusioni in tema, che l'acronimo potesse significare "Ancora Non Omosessuali"; attualmente mettono in giro la voce che significhi "Anarchist Noise Orchestra" che, tutto sommato, è la traduzione che meglio incalza per la loro band. Lasciamo il "vecchio" ano alle sue funzioni primarie, quindi, e ai tanti recensori che ne hanno tratto gran spunto per bei giochi di parole.
   Ma chi sono questi due musicisti di Jesi? Nello specifico il chitarrista Alessandro Fiordelmondo ("Drugo", '92) e il batterista Francesco Zedde ("Zeddì", '93) conosciutisi otto anni fa (ossia all'età di 13 e 14 anni) e da allora sempre colleghi musicisti in varie band. Tanto per rinforzare la loro stravaganza, non ricordano nemmeno quando si sia formato il duo! Dalle loro fonti ufficiali passiamo dal 2009 al 2011... vero è che i due restano da soli a suonare, pian piano, dallo scioglimento dell'ultima band comune, i punk-hardcore Tentacle Rape, e definire una data precisa può in effetti risultare evanescente. Per questa band avevano inoltre aperto qualche concerto prima di far parte dell'organico, un paio di brani già in formato duo... così, man mano che il progetto Tentacle lentamente sfuma, le prove dei due soli rimasti diventa un motivo valido per coltivare i pezzi già scritti che ora si trasformano in un full album autoprodotto, "Le Migliori Canzoni d'Amore" (e che ovviamente con l'amore e il sentimentalismo nulla hanno a che vedere...), pubblicato nel 2012. Ecco finalmente un capo saldo nella carriera degli A.n.o! Per quell'anno erano sicuramente formati...
   Il duo marchigiano si presenta quindi al mondo musicale con l'album autoprodotto "Le Migliori Canzoni d'Amore", un misto schizoide di noise e math-rock oltranzista (i riferimenti vanno sicuramente a Shellac, Battles...), il tutto in forma prevalentemente strumentale (a parte vocii, grida e un testo spoken word contro il monopolio delle sementi in agricoltura) e con aspetti vari ed inattesi, come il finale da oltre 20 minuti gran parte dei quali rumorismo allo stato brado. Il tutto accompagnato da un paio di video splendidamente folli a firma Chinese Food Production. Niente di più funzionale per far parlare di sé, per attrarre l'attenzione verso un fenomeno decisamente originale ed interessante, anche se la mia modesta opinione è che i due si divertano proprio da matti ad esprimere la loro vena folle in questo progetto a due. Imprevedibilità quindi, delirio e vaneggiamento in questa opera prima degli A.n.o., che oltre da ascoltare su disco andrebbero decisamente visti su palco, dove rendono alla grande e sono dei veri e propri portenti sonori!
   Siamo nel 2014, a distanza di un paio di anni dal loro album di debutto, ed ecco ricomparire i due con "Frizziquizzi": si tratta di un Ep in digitale di poco oltre 15 minuti suddivisi in quattro pezzi (ad anticipazione del full album di prossima pubblicazione), che andremo debitamente a recensire con il nostro collaboratore Giac Drummer. Anche qui Drugo e Zeddì non smentiscono la loro vena esplosiva spiattellandoci una serie di brani progressive math-rock sulla scia dell'album precedente. Ancora prevalenza strumentale, se non per qualche intervento spoken word ad opera di Ennio Montesi, che ci presenta Frizziquizzi, L'Unico vero Dio, uomo di carne e ossa, che si possa toccare e vedere, umano e concreto a differenza di tutti quelli finora adorati. Co-prodotto da Bloody Sound Fucktory e Bananophono/Nufabric, è stato registrato, mixato e masterizzato dal mitico Manuele Marani (che si presta qui anche in un intervento al contrabbasso e alla voce parlata), una leggenda della produzione audio nell'underground della zona. All'interno anche un'interessante cover, "Uomo Schizzoide del Ventunesimo Secolo", tributo al celebre brano dei King Crimson “21st Century Schizoid Man”, qui reinterpretato in maniera vivace e furiosa, stile A.n.o., per l'appunto.
   Mai ovvi e mai banali, sicuramente adrenergici, i due sono in realtà musicisti assai versatili che fanno di questo duo un progetto parallelo: attualmente Alessandro suona Rock'n'Roll nella band Jesus Franco & The Drogas e coltiva un progetto solista di musica ambient (Pensieri di un Cane) oltre ad aver militato in band che vanno dal Prog al Metal, mentre il collega Francesco (di estrazione prevalentemente punk) ha suonato per un paio di stagioni nel mitico quartetto noise Butcher Mind Collapse (fondato molti anni prima da uno dei fondatori stessi dell'etichetta Bloody Sound Fucktory e scioltosi nel 2013) e niente meno che Kraut Pop nella band Kree Mah Stre... ah, questi A.n.o., non potevano che continuare a stupirci!
   Ecco quindi presentati Drugo e Zeddì, in arte A.n.o., un duo che non crea proprio musica nuova ma che sa maneggiare materiale conosciuto in un mix del tutto personale. Senza essere mai scontati ci propongono in questa line-up una miscela di postcore rumoroso, interventi noise e virate verso il math più estremo che può risultare una chicca per gli amanti del genere. A proposito del genere musicale... sapendo che una parte dei miei ascoltatori sono persone a digiuno di underground e che ci seguono proprio per addentrarsi sempre più nella materia, ecco a seguire una breve descrizione dei generi nominati finora. Non mancheranno nozioni sulle etichette con cui i due hanno collaborato, in quanto realtà molto interessanti per forma e stile, nonché per altri nomi di duo che vi ruotano attorno. Alla fine l'intervista con il duo e qui la recensione a "Frizziquizzi" ad opera del nostro recensore EDP Giac Drummer. Come sempre, buona lettura a tutti!



GENERI MUSICALI TRATTATI NELL'ARTICOLO
L'Hardcore (Hardcore Punk) è un sottogenere del Punk (Punk Rock), che si sviluppa tra la fine degli anni '70 e i primi '80 contemporaneamente in Inghilterra e Stati Uniti. Dal punk del primo periodo prende l'attitudine (avversione verso le istituzioni, spirito critico e ribelle, auto organizzazione e promozione) e lo stile musicale (alte velocità, cantanti urlati, brani di breve durata, riff semplici e nessun virtuosismo) portandoli però all'estremo, velocizzando ulteriormente i ritmi, inserendo rapidi cambi di accordi, rendendo più aggressive le sonorità grazie ai suoni distorti e usando a volte il cantato in screaming. I testi sono di solito politici o inerenti i problemi sociali. I Minor Threat da Washington, 1980, vengono universalmente riconosciuti come capostipiti del genere nella sua forma definitiva (e il cui chitarrista Ian MacKaye, dopo aver militato nella mitica band dei Fugazi, fonda il duo THE EVENS nel 2001 con la moglie batterista, suonando tutt'altro genere musicale!). Sono loro a definire uno stile più salutistico e meno distruttivo del punk, che consiste nell'astenersi dall'uso di alcool e droghe, evitare la violenza, rispettare la natura e gli animali e adottare una dieta salutista, vegetariana o vegana. Influenzando in questo senso anche le ultime frange del punk e ponendo le basi dell'ideologia "streigth edge". Saranno infine gli stessi gruppi hardcore, specie delle etichette di Washington DC (SST Records e Dischord) a traghettare il genere, a cavallo tra fine '80 e primi '90, al cosiddetto Post-Hardcore, caratterizzato da tempi molto rapidi e potenti linee di basso, e lasciandoci in eredità band mito quali i Dinosaur Jr. o i Fugazi dell'Ian MacKaye di cui sopra. Ci saranno infine altre band che mescoleranno il primo hardcore alle sonorità di gruppi post-punk britannici di fine anni '70/primi '80 (dai Gang of Four ai Joy Division) come interessate ad aggiungervi sonorità Noise anni '80 stile Sonic Youth, tra le quali ricordiamo le band capitanate da Steve Albini: Big black, Rapeman e soprattutto Shellac. Il Post-Hardcore Punk (o Post-Core) deriva quindi dall'Hardcore statunitense, con l'aggiunta di note Noise, e dal quale si svilupperanno, successivamente, sottogeneri quali l'Emo e lo Screamo.
Con il Math Rock abbiamo invece origini decisamente diverse. Si tratta di un genere musicale emerso verso la fine degli anni '80, di matrice rock ma con caratteristiche progressive (cambi repentini di tempo e di metrica, per esempio); sua caratteristica è il superamento della solita struttura ritmica in 4/4 per prediligere tempi dispari, asimmetrici (7/8, 11/8, 13/8) da cui il nome del genere. Il math rock è stato via via influenzato anche da altri generi, come l'Heavy Metal, il Punk e perfino il Jazz. Si tratta di musica per strumentisti abili, spesso indirizzati verso la sperimentazione e che compongono per lo più musica strumentale. Caratteristiche del genere le tipiche dinamiche start/stop, ossia delle brusche interruzioni di tutti gli strumenti per poi ripartire a pieno ritmo. Tra i maggiori esponenti ricordiamo i Don Caballero, da Pittsburgh, mentre anche gli Shellac dell'Albini di cui sopra sono stati considerati math-rockers. Tra i power duo chitarra (o basso) e batteria francesi è molto diffuso questo genere, vedi i JOHN MAKAY, i KEIKO TSUDA, i ROOM 204 o i più famosi PNEU.
Il Kraut Rock è invece una forma di rock (detto anche Musica Cosmica) nato in Germania negli anni '70, che mescola rock progressive ed elettronica. Il risultato sonoro è spesso diversissimo da una band all'altra, per cui più che di genere si dovrebbe parlare di fenomeno musicale... tra le band mito dell'epoca ricordiamo i Tangerine Dream, i Faust, gli Ash Ra Temple, i Kraftwerk e i Neu!, e dalle cui influenze si svilupperanno, in seguito, generi come la New Wave, la musica Techno o quella New Age.

Shellac “Dude Incredible”
Don Caballero “Fire Back About your new baby s sex”
Hella “Biblical Violence” live
https://www.youtube.com/watch?v=jdMDcG3zAEI










LABELS
Bloody Sound Fucktory
Bloody Sound Fucktory è sicuramente tra le più importanti etichette discografiche del panorama underground italiano ma è anche una realtà dinamica e interessante che ha caratterizzato gli ultimi 10 anni di vita notturna in quel di Ancona e dintorni. Nel 2004 nasce come Fanzine dalle menti congiunte del grafico e dj Andrea Refi e di Jonathan Iencinella, allora chitarrista dei Guinea Pig. L'intento: dare luce alle band underground della zona e creare le condizioni favorevoli allo sviluppo di una vera e propria scena musicale del territorio. Per dar vita al progetto e auto-finanziarsi, si esibiscono in dj set (mitici i loro interventi come Bloody Sound System) e organizzano concerti, festival o rassegne musicali nei locali della zona, a volte gestendoli essi stessi. Ne nasce un vero e proprio collettivo formato dalle band che vi ruotano attorno, quasi una "famiglia", unita da vincoli d'amicizia e di collaborazione: questo lo spirito DIY che caratterizza l'etichetta fin dagli esordi e che, assieme ad altre realtà, ha reso le Marche una delle aree musicali underground più fervide di questi ultimi anni.
Bloody Sound Fanzine si evolve in Fucktory nel 2006 quando aggiunge servizi per il proprio collettivo (laboratorio creativo di comunicazione e grafica: Andrea Refi diventerà il marchio grafico della Community, con un suo inconfondibile stile per fanzine e flyers prima e l'artwork dei dischi nonché una vera e propria produzione di poster art poi) e l'anno dopo infine etichetta. Dapprincipio vengono pubblicati con questo nome i lavori delle band locali (Guinea Pig, Jesus Franco & The Drogas, Vel, Sedia, Butcher Mind Collapse, Lush Rimbaud e altri ancora), poi pian piano si aggiungono artisti del panorama underground nazionale. La decisione per scegliere le band da produrre viene dettata dal puro interesse che la musica prodotta riesce a suscitare nei titolari della BSF, che non si limitano a un unico genere musicale, puntando in realtà all'attitudine alla base delle band e al grado di novità e sperimentazione offerta dalla loro musica. Su questa scia non si ricercano numeri di copie vendute, successo a livello di hit e così via, e spesso, per coprire i costi di produzione, si collabora con altre etichette (Wallace, Brigadisco, FromScratch...), ampliando così anche il pubblico e la visibilità.
Per quanto riguarda i duo ce ne sono parecchi in etichetta con loro! Dai Jesini LUDMILLA SPLEEN (chitarra-batteria), fino all'elettronica degli OneFuckOne e Germanotta Youth. Bazzicano da quelle parti anche ABOVE THE TREE (da solo e con l'attuale duo di percussioni Drum Ensemble, quindi escluso il suo periodo in duo elettrico con E-SIDE), ONE MAN 100% BLUEZ (il Davide Lipari del duo romano, ormai inattivo, LO-TUNE), come lo stravagante e rinomatissimo duo dei CYBORGS. I nostri A.N.O. sono tra i nuovi arrivati della famiglia Fucktory ma già convinti collaboratori della stessa. Delle serate proposte ricordiamo invece live di duo come Bachi da Pietra, Zeus!, OvO... non si può certo dire che l'etichetta non sia sensibile a questo tipo di realtà! La Fucktory è ora gestita dai fondatori Andrea Refi e Jonathan Iencinella assieme ai collaboratori Alessandro Gentili e Daniele "Nando" Luconi. Negli anni sia "Refo" che Iencinella si prendono qualche "anno sabbatico" e giusto adesso Jonathan è in fase di rientro, più carico che mai, pronto per un ulteriore ampliamento dello spettro di "servizi" della Fucktory sul fronte del booking, del management e della promozione. Bloody Sound Fucktory: una gran bella realtà...


Nufabric/Bananophono
Nufabric nasce alla fine del 2011 a Fermo con la creazione del festival natalizio "Crisimass" ma era già attiva da un po' di tempo come collettivo marchigiano di operatori dello spettacolo (fonici, light designers, addetti alla produzione, comunicatori ecc.) con esperienze in medie e grandi produzioni, che hanno deciso di tornare nelle marche e investire nel proprio territorio. I fondatori sono quindi Stefano Luciani (fonico di Nina Zilli, Raphael Gualazzi), Diego Dioguardi (produzione per MiTo Settembre Musica e diverse esperienze in festival e teatri fra Uk e Australia) e Fabio Damiani (copyright e grafico per lo spettacolo). Iniziano quindi con l'organizzazione di eventi, varie produzioni tra cui contest e direzioni artistiche, fino ad arrivare alla creazione del BASEMENT. Il Basement è un nuovissimo studio di registrazione di 250 mq, con cinque sale di ripresa, costruito da zero, stile bunker, nelle campagne Fermane; questo il La per cominciare a lavorare come etichetta.
Dopo un paio di test il primo lavoro ufficiale di Nufabric Records è Mudimbi (rapper con un gran seguito); con la nascita delle edizioni e la voglia di rock'n roll si è da subito creato un sottocatalogo denominato BANANOPHONO. Bananophono è attualmente in fase di sviluppo ma ha già lavorato con diversi duo... oltre agli A.N.O ci sono stati i VERSAILLES (duo storico da Pesaro) e ora stanno intraprendendo un percorso con i JUMPING THE SHARKS, anch'essi da Pesaro.

https://www.facebook.com/nufabric


INTERVISTA
1. Ciao a voi Alessandro e Francesco (Ale&Fra?), benvenuti nei nostri spazi EDP. Per presentarvi, ci dite come nasce la vostra passione per la musica e quando iniziate a suonare i vostri strumenti?
Ciao EDP, la nostra passione per la musica è nata nel 2008, quando insieme ad altri ragazzi formammo i Virgin Iris, una band ormai sciolta; all’epoca eravamo tutti molto legati al progressive degli anni ’70, cercavamo di riproporre quello stile in versione più moderna e per la maggior parte del tempo facevamo jam session. Già suonavamo i nostri strumenti da un po’ di anni, ma per entrambi i Virgin Iris sono stati il punto di partenza di questo bellissimo trip che continua ad andare avanti con gli a.n.o. e tanti altri belli e soprattutto divertenti progetti. Facevano prog e jam session... notare che avevano 14-15 anni, all'epoca...

2. Le band in cui avete suonato variavano notevolmente per genere e stile, com'è quest'eclettismo musicale?
La musica è troppo varia ed è impossibile stare fermi sempre nello stesso punto, le nostre band passate e presenti spaziano dal progressive degli anni ‘70 al metal più sudato, dal rock’n’roll all’elettronica e quando ci mettiamo in sala prove a creare un nuovo pezzo è bello mescolare un po’ di tutto.

3. Studiate entrambi musica elettronica ma come duo A.n.o. restate “puristicamente” elettrici, a cosa questa scelta?
Abbiamo pensato di provare a impastare la musica degli a.n.o. con un po’ di elettronica ma riflettendoci per quasi un anno abbiamo deciso di ritornare indietro e rimanere con una chitarra e una batteria. Entrambi studiamo e suoniamo musica elettronica, passiamo molto tempo al computer e staccarsi dalle macchine per fare le prove tra noi è una sorta di medicina.

4.Per voi che suonate in altre band, quella del duo è una soluzione side-project: ci dite i pro e contro che trovate nel suonare in duo piuttosto che in full band?
Fino adesso per il duo abbiamo notato tanti pro e pochi contro. La possibilità di muovere l’intera strumentazione degli a.n.o. con una Fiat Punto è sicuramente un gran vantaggio; organizzare prove, concerti e incontri è facile, basta una telefonata; mettere d’accordo due menti per creare un pezzo è sicuramente più semplice che metterne d’accordo cinque. In due ci si conosce meglio, si diventa più intimi (nei limiti dell’eterosessualità, capiamoci) e si cerca di essere un unico organismo quando si suona e questo è veramente bello per una band. I contro? I mezzi e le forze sono ridotti al minimo, ma agli a.n.o. piace ingegnarsi per trovare vie alternative per sorvolare questo problema.

5. Quali sono i riferimenti musicali che caratterizzano gli A.n.o.?
Questa è sicuramente la domanda più difficile. Perché come ti abbiamo detto ci piace un po' di tutto. All’inizio eravamo molto vicini a band della zona e poco più lontane, dentro il confine italiano. Band come Zeus!, Mombu, Zu e Hutchinson sono state sicuramente il punto di partenza. Importante anche la musica di Stravinsky, Varèse, Bartok e soprattuto Beethoven (il vero grande rocker di riferimento). Suonando si è generato dal nulla un nostro stile personale e attualmente ci atteniamo prevalentemente a questo (le influenze esterne hanno avuto sempre e comunque il loro ruolo).

6. Nel vostro ultimo album avete scomodato perfino un Dio (ah, IL dio). Ci presentate il vostro Frizziquizzi che voglio convertirmi? Chi è, da dove viene, quali le sue caratteristiche... insomma, dove lo avete scovato! E perchè l'avete disturbato...
L’altissimo Frizziqiuzzi sarà felice di accoglierti tra i sui fedeli. A differenza degli altri Dei è capace di rispondere alle tue preghiere (magari ci impiega un po’, però ti risponde) basta che mandi una mail al suo indirizzo di posta elettronica dio.frizziquizzi@gmail.com. C’è pure una sua foto, e la trovi nel suo blog www.diofrizziquizzi.blogspot.it. Lasciamo la curiosità di chi legge scoprire il sommo magnifico Frizziquizzi. Questo dio non è altro che una creazione di Ennio Montesi, uno scrittore attivo nel movimento anticlericale. Ovviamente è una provocazione: Frizziquizzi ci dimostra che siamo buoni tutti ad inventarci un Dio migliore di quelli inventati nel passato.

7. Le vostre due produzioni discografiche sono prevalentemente strumentali ma da quel poco di spoken word che possiamo ascoltare è evidente che avete un messaggio dietro al progetto A.n.o. Qual'è la filosofia che sta dietro al duo (se c'è, ovviamente...)?
Durante le nostre prime apparizioni live uno dei due recitava alcuni testi tra una canzone e l’altra, abbiamo usato un brano preso da un libro di biologia (in “Plants”), una citazione da “Così parlò Zarathustra” di Nietzsche, e alcuni dialoghi presi da film o libri. Lo facevamo non tanto per delineare un concetto filosofico preciso, semplicemente ci piaceva l’effetto che certi testi creavano nel pubblico e l’atmosfera che si creava prima e dopo ai brani musicali. In breve ci siamo stancati di imparare testi a memoria e il più delle volte ci impappinavamo quindi abbiamo lasciato perdere i testi. Non ci importa più di tanto di raccontare qualcosa al pubblico. E' difficile parlare di filosofia se si tratta di quello che suoniamo, i titoli e alcuni testi che mettiamo nei nostri pezzi non vengo scelti con troppa coscienza, a volte vengono scelti dai nostri amici oppure da sconosciuti. Gli a.n.o. non si occupano di filosofia, il nostro modo di ragionare è più animalesco e il nostro modo di concepire la musica è rappresentato proprio dal suonare, sudare, divertirci e far divertire chi ci ascolta. Nient’altro!

8. Ci saranno brani di questo ep nel full album di prossima uscita? A proposito, a quando la data prevista? Sarà anch'esso un progetto streaming o avete in mente di stamparlo, studiarci una grafica e tutto il resto?
La prossima uscita non comprenderà i brani di Frizziquizzi, ma ancora è tutto da decidere. I nuovi pezzi sono i fase di mixaggio, e stiamo pensando in questo periodo al tipo di supporto, le grafiche e a tutto il resto, per ora non roviniamo la sorpresa. Fra un mese o due saremo in grado di fissare la data di uscita.

9. "Frizziquizzi" è stato coprodotto da Bloody Sound Fucktory e Bananophono: la prima delle due etichette discografiche è una gran bella realtà, molto più ampia, attiva da un decennio e molto riconosciuta in quel di Jesi ed Ancona, ce ne volete parlare? Qual'è il vostro ruolo nella "famiglia"?
Noi siamo gli ultimi arrivati della famiglia Bloody Sound, che in effetti è una gran bella realtà, ragazzi bravissimi con cui abbiamo rapporti di amicizia da quando si sono interessati al progetto A.N.O. Siamo molto felici di collaborare con loro e speriamo sinceramente di continuare a farlo per molto tempo...

10. Avete condiviso il palco con qualche altro power duo chitarra-batteria nel corso dei vostri live? Oltre a quelli nel roster BSF, ovviamente...
Ci è capitato di suonare coi Garage Olimpo, Onan, Zolle, Meteor, Clover, Great Saunites... per l’anno prossimo ci sono in programma una data coi Mombu (11 Gennaio al Reasonanz di Loreto), e una con gli Zeus (TBA)... tutta bella gente!

Bene, con quest'ultima domanda vi lasciamo, augurandovi tante belle soddisfazioni nell'ambito musicale, che vi vede coinvolti a 360°. Grazie ancora per la vostra presenza nei nostri spazi, nonchè per la pazienza e disponibilità che avete dimostrato nella realizzazione di quest'articolo ed intervista; vi lascio concludere con parole vostre...
Vi lasciamo con la definizione che ci riguarda di Wikipedia "La funzione dell'ano, che si sposa con quella del retto, è quella di permettere e regolare l'importante e delicato atto fisiologico della defecazione." Come da titolo dell'intervista...



DISCOGRAFIA
LE MIGLIORI CANZONI D'AMORE 2012, Autoprodotto

1.Hurts 2.Plants 3.Ninja 4.Speedness 5.March.o 6.Lullaby




Ascolto e freedownload:

FRIZZIQUIZZI Ep 2014, (Bloody Sound Fucktory/Bananophono)

1.Frizziquizzi 2.Uomo Schizzoide del Ventunesimo Secolo  3.Bristol  4.Ninja




Ascolto e freedownload
QUI la nostra recensione


"Le Migliori Canzoni d'Amore", Recensioni Altre:

"Frizziquizzi", Recensioni Altre:



Articolo ed intervista ad opera di Giusy Elle
electricduoproject@gmail.com











martedì 2 dicembre 2014

45. RECENSIONE 8: Secret Garden by Graftage




   Eccoci alla presentazione in dettaglio dell'album di oggi, "Secret Garden" del duo da Varese GRAFTAGE. Come sempre questa recensione è anticipata da un approfondimento sulla band, con biografia ed intervista, che potete trovare qui.
   Il duo di oggi è un po' particolare, di quelli che compongono sì in due e fanno prove in due ma l'amore per più strumenti li porta a registrazioni da full band. Come trasportare il tutto in fase live? Come altri prima di loro, sia in Italia che all'estero, adottano infine una soluzione meno purista, ossia di farsi accompagnare su palco da altri strumentisti... il risultato dal vivo, ovviamente: una full-band... E' che la line-up a due si presta a molte variazioni e grazie alla sua flessibilità si muove agevolmente su piani diversi. I Graftage, infatti, considerano questa una semplice soluzione "funzionale", vista la ricca musica proposta, e non intendono pertanto abbandonare la formula di base del duo.
   Batti Bleackheart è l'ideatore del progetto: dapprincipio compone alcuni brani da solista registrando tutti gli strumenti eccetto la batteria, poi trova in un suo compagno di band, Jo, il batterista adatto a completare l'opera. L'incontro dei due fa sì che il materiale raccolto prendi pieghe diverse tramutandosi infine in un vero e proprio Concept Album. L'unione di queste due menti, Batti e Jo, porta ad un'evoluzione migliorativa del progetto iniziale, tanto che il nome che scelgono per il duo è Graftage, "innesto" in inglese.
   La storia narrata parte da alcune teorie fantascientifiche formulate da un archeologo-scrittore di nome Shinckin, che si ispira ai miti degli antichi popoli Mesopotamici e al poema Enuma Elish. Si ipotizza che la vita sulla terra sia di origine aliena, per questo i terrestri hanno sempre rivolto lo sguardo al cielo, facendolo dimora dei loro Dei... Nella tradizione viene nominato il pianeta Nibiru come sede originaria dei nostri Creatori, che a un certo punto sono costretti a lasciare la terra per tornare al loro pianeta, ormai in allontanamento secondo la propria orbita spaziale. Ogni 3600 anni Nibiru conclude il ciclo tornando così nella posizione di partenza, e da qui si muove il racconto musicato dai nostri due. Il pianeta è avvistato, gli Umani sono desiderosi di ricongiungersi ai loro Dei e conoscere finalmente le origini della loro esistenza. Una missione arriva sul pianeta, ma questo è arido e vuoto, già abbandonato dagli antichi abitanti. Fortunatamente esiste un Giardino Segreto, dove gli Umani possono attingere all'antica saggezza degli Dei e diventare come loro. Purtroppo questa rapida evoluzione non cancella le debolezze umane, come arroganza e cupidigia, portando ad un apocalittico scontro spaziale tra i due pianeti: ne' la Terra ne' Nibiru sopravvivono a questa ondata di violenza ed entrambi i pianeti scompaiono portando con se' la totale distruzione delle rispettive civiltà, con la loro storia e i loro popoli... gli unici sopravvissuti restano un Comandate e la sua ciurma, che ormai senza certezze, senza casa, ma evoluti in una forma di uomo futuribile dotato di poteri divini, altro non possono fare che viaggiare nell'Infinito, con la loro nave spaziale Argo, alla ricerca, ancora più profonda, delle proprie radici ed origini divine. Chi siamo, da dove veniamo, qual'è il nostro scopo nella vita... sembrano domande destinate ad essere rimandate all'infinito... la sete degli Umani per la conoscenza e le domande profonde che da sempre assillano la mente dell'Uomo, non trovano qui completa risoluzione...
   Il disco ci parla quindi di abbandono, di distruzione, ma anche di speranza e coraggio. Di vita aliena nella Terra, di sentirsi stranieri in quello che viene considerato il proprio Paese (tematiche alle quali i Graftage fanno riferimento anche a livello autobiografico) ma soprattutto del confronto tra uomo e infinito, qui rappresentato dallo Spazio, ed il pericolo costante di cadere nel vuoto dell'oblio...
   I testi si sviluppano in chiavi di lettura a diversi livelli, non tutti espressamente delineati, ma nulla, nessuna parola è stata lasciata al caso. Originale anche la scelta di usare due lingue in questi brani, l'inglese e l'italiano, il primo come lingua popolare, usata dagli umani, la seconda come lingua colta, aulica, in cui si esprimono esclusivamente gli Dei o qualche umano illuminato. Il racconto si trasforma infine in un viaggio spaziale, intergalattico senza tempo, che parla di futuro oltre che di passato. Ma che si rivolge anche al presente vista l'attualità intramontabile delle tematiche affrontate.
   Indispensabile quindi l'ascolto di quest'album all'interno del suo contesto, lasciandosi guidare dai testi stessi; come in un film, ogni brano è un capitolo della storia raccontata e la parte strumentale la sua stessa colonna sonora. Solo così si possono apprezzare al meglio le pause, le sospensioni, l'incedere a volte maestoso, altre mesto, le ripetizioni tematiche, le improvvise cavalcate sonore... da un semplice ascolto si perdono tutte queste sfumature, che anzi non vengono comprese, come è capitato a volte per questo album. Il pubblico si è come diviso in due gruppi, chi è riuscito ad immergersi nella storia potendo godere del ricco e meticoloso lavoro elaborato nel disco, e chi invece, ascoltandolo come semplice musica da “diletto”, non è riuscito ad apprezzarlo fino in fondo. Quello che faremo qui oggi, grazie all'aiuto dei nostri recensori metal Cryptic&Maniac, sarà quello di analizzare a fondo questo album, traccia per traccia, così da renderlo ampiamente comprensibile, fruibile e godibile infine!







SECRET GARDEN 2014, Autoprodotto

1.Enuma Elish 2.As Gods 3.Planet of Gods 4.Storm  5.We Are Leaving You, Gea 6.Dead and Empty 7.Secret Garden 8.Theia, the Day of Doom 9.Hyper  10.Bonus Track














   Passiamo ora all'introduzione dei nostri due collaboratori Cryptic&Maniac. Mi preme innanzitutto sottolineare come questa sezione dedicata al Black Metal e ai suoi sottogeneri sia strutturata come una vera e propria rubrica, vista l'originalità dei duo proposti. Spesso infatti questi generi, così ricchi dal punto di vista sonoro, vedono in fase compositiva e di registrazione soltanto un singolo musicista o al massimo un duo. Le menti del progetto sono poche mentre gli strumenti registrati, tutti dai musicisti stessi, polistrumentisti, sono numerosi, con un effetto da full band. Il concetto base di duo elettrico chitarra-batteria viene a perdersi, però... Essendo questa una realtà diffusa ed attestata nel genere e sottogeneri musicali in questione, e la musica prodotta spesso interessante, li ho comunque sempre seguiti con piacere. Quando Cryptic&Maniac si sono resi disponibili nel ruolo di recensori EDP, cosa dargli in realtà da recensire, di duo puristi Black Metal italiani? Ecco allora l'idea di allentare la restrizione del Progetto allargando a questa tipologia di duo l'attenzione dell'EDP. Cryptic&Maniac, essi stessi fondatori di un duo SDBM (Suicidal Depressive Black Metal), gli About Abortion da Ferrara, hanno quindi la libertà di presentare il disco in analisi in maniera del tutto libera, al di là della semplice e breve rivista musicale. Sarà loro compito guidarci, attraverso l'analisi degli album proposti, nelle pieghe infinite dei sottogeneri del Black Metal.

   Se volete sapere di più sui nostri recensori, qui la presentazione dello staff EDP. Ed ora a voi la recensione prima di Cryptic&Maniac (che si firmeranno in maniera inversamente proporzionale al contributo alla recensione stessa), per l'album primo dei Graftage, "Secret Garden", oggi qui, all'EDP...


GRAFTAGE – SECRET GARDEN (Recensione)

“Secret Garden” è l’Album di Debutto dei “Graftage”, un Duo dalla provincia di Varese, che noi definiremo come Avantgarde Black Metal con spiccate influenze Melodic Death Metal, Thrash Metal & Progressive, ma a loro piace lasciare al pubblico la propria interpretazione musicale personale del genere.
Un Duo che ama senz’altro sperimentare nuove unioni musicali e tentare strade diverse, con differenti sfaccettature, per non ricadere sempre nella classica “Monotonia” del solito Genere Musicale “Unico e Standardizzato”.
“Secret Garden” è un Concept Album che non è stato adeguatamente capito, anche per via della complessità delle Tematiche e del Sound stesso che non sono certo a senso unico, anzi!!!
Noi oggi, con questa recensione, oltre che dare, finalmente, Vita ad un meraviglioso Album, pesantemente trascurato, cercheremo anche di colmare alcuni di quei vuoti e di dare finalmente forma ad un lavoro musicale che la gente non è stata in grado di comprendere da sé semplicemente ascoltandolo.
Questo Album è concepito come un “Viaggio Inter-Stellare” all’interno delle tradizioni mesopotamiche, ma soprattutto all’interno dell’umanità e della società corrente, con chiari riferimenti autobiografici dei due membri della Band.
Per i Testi, il nostro Duo si è chiaramente ispirato e debitamente documentato con letture e notizie su alcuni concetti delle tradizioni Sumere e Babilonesi che, prevedevano alcune figure di una certa importanza ed adeguati per descrivere il “Viaggio Spaziale” intrapreso con “Secret Garden”, concetti applicabili anche alla società odierna, con elementi leggermente romanzati e resi autobiografici da Blackheart (Voce, Chitarra, Tastiere, Basso, Songwriting & Lyrics) e sostenuti da Jo (Batteria, Programming e Addetto ai Sistemi Informatici). Antiche figure, quali “An” che era considerato dalla popolazione sumera come il “Dio del Cosmo”, “Colui che Appartiene ai Cieli”, in parole povere “Il Creatore”; o figure come “Nibiru” che nella tradizione babilonese era detto come “Il Pianeta Presunto”, “Il Punto di Arrivo”, “La Meta Ultima” e identificato come il pianeta Giove, (a volte come la Stella Polare), o anche visto come “Punto di Attraversamento o Transizione”, associato anche dagli antichi Sumeri al Dio Marduk; o altre figure come “Argo”, chiaro riferimento alla Costellazione, ma anche alla famosa Nave greca che, in questo “Viaggio Stellare” nei meandri di “Secret Garden”, potremmo interpretare come l’astronave che ci porta via da un posto in cui non siamo né ben voluti né ben accetti e dove noi stessi non ci sentiamo a nostro agio, perché non lo consideriamo casa nostra; ed è proprio qui che, mondo antico, società moderna ed elementi personali autobiografici della Band si intersecano. A proposito di ciò, c’è da sottolineare quanto il Duo di Varese, composto da Blackheart e Jo, abbia elaborato il concetto che, non solo è probabile che sulla Terra ci sia vita di origine aliena, ma anche che loro stessi si sentono come due Alieni dentro ad una società moderna che respinge tutto ciò che considera “Diverso” dagli Standard della società stessa. Anche la scelta, decisamente non troppo usuale, di scrivere i propri testi in due lingue diverse (Italiano e Inglese), lascia presupporre che i “Graftage” vogliano comunicarci che gli Alieni potrebbero essere tra di noi, persino uno di noi! ...e parlare tranquillamente lingue diverse, perché approdati in Paesi diversi.


Si comincia con “Enuma Elish”, un’Intro Space-Ambient che vuole fungere come una specie di Ipnosi Catartica, di modo da introdurre l’ascoltatore dentro al loro “Viaggio Planetario” senza via di fuga; per poi passare alla Perla più Preziosa dell’Album, intitolata“As Gods”, brano molto Melodic Death Metal, dove le Chitarre, a tratti Melanconiche e a tratti leggermente Rabbiose ed una Batteria talmente ben concepita da essere paragonabile ad un Battito Cardiaco, ti rapiscono letteralmente, mentre testo e voce ti trasportano sulla via del “Non-Ritorno” ed è il brano che in assoluto ti sussurra “Devo assolutamente continuare questo Viaggio insieme ai Graftage per sapere come si conclude!”. Si continua con “Planet Of Gods”, un brano con venature Thrash Metal duro, alla “Annihilator”, per capirci, dove tutto è arrabbiato ma estremamente funzionale; “Storm” è un perfetto passaggio di estrema comprensione, dove i suoni di voce e strumenti rimangono comunque pieni di rabbia, ma con giusta collocazione e dove il suono si rifà molto al Death Metal Estremo. “We’re Leaving You, Gea”, brano solo strumentale, di nuovo richiama sonorità tipiche del Thrash ma più delicato rispetto al precedente “Planet Of Gods”. Passiamo, quasi senza accorgercene a “Dead And Empty”, brano molto Progressive nel suo essere principalmente Avantgarde Black Metal; davvero bella e piacevole la voce pulita in questo pezzo, molto emotiva e con note di Sofferenza Cosmica che richiamano uno stile decisamente Avantgarde con deliziose venature Doom Metal che rendono al brano il suo giusto Pathos e molto ben assemblati e congeniati gli strumenti, di modo che il tutto prenda vita in qualcosa di notevole. Ed ecco comparire la “Title Song” dell’Album “Secret Garden”, un brano che usa i suoni in modo molto duttile, a tratti Chitarra, Basso e Batteria sono Leggeri, Soavi e quasi Toccanti, in altri tratti è come se la Furia si inoltrasse attraverso le note richiamando chiaramente suoni più tipici del Melodic Death Metal; molto gradevole l’incrocio tra voce in Scream e momenti quasi narrati a sottolineare che, in una canzone, spesso l’emotività batte decisamente la tecnica. “Theia, The Day Of Doom” è forse il pezzo in assoluto più tipicamente Death Metal di tutto l’Album, con meravigliosi prodigi di Batteria che danno a questo brano la spinta giusta per essere adeguatamente aggressivo. Arriviamo, teoricamente, al finale dell’Album, “Hyper”, un’altra delle Perle più preziose di “Secret Garden”; le Chitarre a tratti graffianti e a tratti appena un po’ più tristi e melodiche di Balckheart, si sposano perfettamente con la Batteria meravigliosamente scandita e potente di Jo; inutile aggiungere che il ritornello della canzone è una delle frasi più belle trovate nei testi di queste canzoni e dà il potere a “Hyper” di precedere degnamente la reale conclusione dell’Album che è sottolineata dalla Bonus Track “Ray Of Light”, dove i suoni sembrano tornare apparentemente docili per poi incattivirsi di nuovo e concludere l’Album con la potenza della sensazione di non essere soli, ma di essere soli, di essere partiti e mai arrivati a destinazione… o forse sì… chissà… Ma questo lo lasceremo scoprire a voi che ascolterete “Secret Garden”.


Ci tenevamo a sottolineare che in tutto l’Album c’è un arpeggio di chitarra, (l’arpeggio principale del Brano-Gioiello “As Gods”), che si ripete diverse volte, durante anche altri pezzi, quasi in maniera ossessiva, per far capire a chi ascolta che questo stupendo “Audio-Libro” è perfettamente rilegato.
Questo modo di concepire l’Album, sotto l’aspetto di un Racconto a capitoli, dove i vari capitoli sono proprio le canzoni stesse, ci è sembrato semplicemente Grandioso e Innovativo, di sicuro non di facile interpretazione, ma più per cervelli con vedute ampie ed estese, per persone con un grande acume ed intelletto che sanno scavare a fondo nei significati più profondi delle singole parole e dei singoli suoni; un Album che dona agli ascoltatori qualcosa in più di ciò che avevano prima dell’ascolto, perché li porta dentro ad un Viaggio di Eterna Consapevolezza del Bene, del Male e che essere Diversi, a volte, può dilaniare l’Anima a tal punto da volersi allontanare da tutto e da tutti. Un Album per ascoltatori che vogliono una certa ricercatezza sia nei suoni che nelle parole, Un Album con moltissime peculiarità, sicuramente degno di nota, perché ben costruito a tutti i livelli e su tutti i fronti. Un Album che trasporta l’ascoltatore dentro di sé fin dalle prime note, qualcosa di diverso per veri intenditori e con la chiara differenza da tutto ciò che è già stato conosciuto e sperimentato in questi ambiti. Un Album che non può essere ignorato, perché rimane in testa fin dai primissimi ascolti.
“Secret Garden” dei “Graftage”… Assolutamente da avere nella propria collezione !

- Maniac & Cryptic -
VOTO : 8,5/10