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martedì 7 gennaio 2014

19. INTERVISTA ALLA FONDATRICE: Talking Sound ed Electric Duo Project



Buon 2014 a tutti! Si parte per nuove avventure!
Iniziamo quest'anno proprio con un'intervista a me, la prima in assoluto che mi viene dedicata. L'idea è venuta a Martina Tosi, fondatrice della UNDERGROUNDZINE WEBZINE, una rivista musicale on line di
origine trentina. Chiacchierando durante la stesura dell'intervista abbiamo realizzato di avere molte cose in comune, noi due: nate entrambe un 22 novembre, nel giorno di Santa Cecilia, patrona dei musicisti, abbiamo quindi emesso il nostro primo vagito in maniera sicuramente musicale! Viviamo entrambe in Trentino, entrambe con grande passione per lo strumento (lei il basso) ma tutte e due ormai con difficoltà nel portare avanti la musica live... c'è il lavoro e la famiglia, i figli, quante incombenze! Ma è proprio per non abbandonare completamente questo mondo e questa passione che abbiamo deciso di mettere le nostre capacità a disposizione di chi invece riesce a vivere la musica fino in fondo, come sicuramente si merita.

Martina Tosi, fondatrice e Diretttrice Responsabile
della e-magazine Undergroundzine Webzine
   Martina inizia la sua webzine nel 2009 su Myspace, da un'idea che coltivava da lungo tempo: divulgare la musica underground italiana in uno spazio dove si potesse anche esprimere un parere, lasciare un commento e parlare delle sensazioni che la musica delle varie band comunica agli ascoltatori. Musica in un senso più ampio: non solo ascoltare ma anche "sentire" e "vivere" le note che da essa scaturiscono. Recensioni e interviste sono i mezzi che predilige fin dall'inizio.
Nel 2012 il momento della svolta: una vera e propria rivista digitale, con regolari uscite mensili ed ampliamento degli argomenti trattati: non più solo musica ma anche rubriche cinematografiche (film, telefilm), spazi per chattare, compilation a tema e molto altro. Del resto col tempo Martina è riuscita ad avvalersi dell'aiuto di ben 13 collaboratori, tutti rintracciati in rete, e tutti mossi dalla medesima passione ed hobby per la musica e la sua divulgazione.

L'intervista parte dalla mia esperienza con il duo TALKING SOUND, attivo fin dal 2007, dove compongo, suono la chitarra elettrica e "tento" di cantare; mio marito Stefano accompagna alla batteria. Come primo duo elettrico in Trentino abbiamo avuto molte difficoltà a far accettare questa nuova formazione, all'inizio, e più agli addetti musicali che non al pubblico stesso! Da qui la nascita dell'Electric Duo Project, un tentativo di rafforzare la propria identità di duo rock, così poco capita ed apprezzata al tempo. Parlo quindi anche dell'EDP, di come si è formato e sviluppato, delle sue funzioni e traguardi, fino alla creazione della fortunatissima compilation EDP Vol.1. Presentazione anche della realtà musicale al momento, qui in Trentino. Buona lettura, quindi, a tutti voi che avrete modo di conoscere Giusy Elle, la fondatrice del gruppo promozionale EDP ed autrice dei post di questo blog.

Qui il numero di Gennaio 2014 dell'interessante Undergrowndzine Webzine con l'intervista a noi dedicata http://issuu.com/undergroundzinewebzine/docs/ug_gennaio



Giusy Elle, suona nel duo rock Talking Sound, ha fondato l'EDP
 e redige i post di questo blog

VIDEO TALKING SOUND   
"In slitta dietro casa"
https://www.youtube.com/watch?v=Hn1nY2qXX30
"Leave You Down" (demo 2013)
"To be Part of" (demo 2012)


INTERVISTA
1. Ciao e benvenuti sulle pagine di UndergroundZine, parlateci un po’ di come nasce la vostra band..…..
Grazie a voi di ospitarci! Io sono Giuseppina Locatelli, in arte Giusy Elle, chitarrista compositrice e cantante del duo rock Talking Sound. Sia io che mio marito (Stefano Esse, il batterista del duo) eravamo reduci dallo scioglimento delle rispettive band (all'epoca suonavo in una female-band, le Why Not?, era il 2004 e condividevamo i palchi con i Bastard Sons of Dioniso, anche loro agli esordi) così abbiamo iniziato a fare prove assieme, in casa. Dapprincipio cover, ma in due non tutto funzionava, così siamo passati all'arrangiamento di brani miei che suonavo già con la sola chitarra: l'aggiunta della batteria rendeva alla grande! E' allora che abbiamo preso in considerazione l'idea di rimanere in due, senza cercare altri componenti per la band.

2. Come mai avete scelto questo nome Talking Sound?
Il Suono che Parla... può sembrare quasi un controsenso, perché la musica viene percepita nel cervello direttamente dal sistema limbico, l'area preposta alle emozioni, bypassando completamente la corteccia cerebrale, addetta invece allo sviluppo della parola. Abbiamo voluto fondere proprio questi due modi di sentire: il suono, che conferisce emozioni, ti può anche parlare, dire delle cose, come il cantato, essendo in inglese, lo si può considerare un'altra forma di suono; non comprendendo immediatamente le parole, l'ascoltatore riceve il messaggio vocale ancora a livello diretto ed emotivo, come fosse uno strumento tra gli strumenti.

3. Come nasce una vostra canzone? I testi di cosa trattano?
Per me suonare è sempre qualcosa di molto intimo, non uso la chitarra come strumento di divertimento, non conosco canzonieri da falò sulla spiaggia (nulla togliendo a questa forma di socializzazione, anzi!). In genere quando prendo in mano la chitarra vado a random, alla ricerca di sonorità particolari; mi lascio andare all'istinto e all'emotività del momento. Ne nascono sempre spunti interessanti che poi sviluppo nella forma-canzone. Il cantato nasce dopo, dapprima una melodia senza testo o con parole a casaccio, ma che suonino bene (allitterazioni, più che rime), e qui torniamo all'idea della voce come strumento. Il testo si sviluppa pian piano, da sé, ma attingendo da un serbatoio comune, che è il mio modo di sentire le cose, alla fine prende senso rimanendo fedele ad una tematica comune: il sentire universale dell'uomo, le sue insoddisfazioni o le ansie di ricerca. Parlo del male di vivere tipico di questo periodo -la depressione-, dello sfruttamento delle donne, della ricerca di integrità, oppure critico l'atteggiamento passivo e di massa di molte persone, quelle che chiamo "da-tv-e-patatine"... Poi abbiamo anche qualche cover reinterpretata: ha sempre gran successo la nostra versione rock di "Per un'ora d'amore" dei Mattia Bazar, per esempio.
La batteria viene aggiunta già in fase di arrangiamento e Stefano a volte mi aiuta anche con il testo o suggerendomi qualche ritmica.

4. Come mai avete deciso di rimanere un duo e non aggiungere altri componenti?
Principalmente per pigrizia! Ahahaha. Sai che comodità fare prove in casa, ogni volta che se ne ha voglia, senza orari fissi, tra di noi che abbiamo molto affiatamento, essendo una coppia fin da giovanissimi ed ormai ti parlo di trent'anni! Essendoci poi degli esempi già attestati alle spalle -penso ai White Stripes o ai Black Keys-, perchè no? Il problema non si è posto se non con le nostre uscite, quando gli altri musicisti o gli addetti ai lavori, più che il pubblico stesso, faticavano a concepire una rock band senza basso. Dal mio punto di vista non siamo una band monca di uno strumento ma una solista con accompagnamento di batteria, per esempio. Il taglio di frequenze dei bassi viene elaborato in maniera diversa dai vari duo: c'è chi cerca di esaltarli con qualche trucco (corde e plettri grossi, suoni corposi e distorsioni pesanti, split del suono di chitarra in un ampli per basso in fase live, per esempio, e questo è anche il nostro caso visto che amiamo i suoni bassi e potenti e le atmosfere un po' dark) oppure se ne fregano e puntano tutto sul minimalismo, sul suono crudo e asciutto; c'è infine chi si avvale dell'aiuto dell'elettronica. Comunque adesso, per fortuna è tutto cambiato, i power duo sono realtà pubblicamente riconosciute ed acclamate e nascono come funghi. Penso anche ai duo basso e batteria. L'originalità, lo spirito di ricerca, sono molto più apprezzati ora che non nei primi anni del millennio, quando qui si acclamavano solo le cover band.

5. Avete in programma un album o ep?
A dire il vero no. Alla fine abbiamo suonato sempre per puro hobby e avendo un lavoro artistico a tempo pieno e molti altri interessi (giri in moto, arrampicare in alta quota, fotografia, giardinaggio, letture, io creo anche quadri con la tecnica dell'elaborazione fotografica) non siamo mai riusciti a ritagliarci il tempo necessario per dedicarci a tali progetti. Abbiamo registrato alcune demo, nel corso degli anni, ma ormai sono datate anche quelle e non rispondono più al mio modo di cantare attuale, che ha una vena un po' più grunge. Penso sia ora di aggiungere qualche altra registrazione, in effetti...

6. Avete partecipato a varie compilation underground che ne pensate di queste opportunità che danno le webzine e altri siti internet?
Personalmente non posso che parlarne bene! Tutto ciò che è comunicazione, collaborazione, condivisione, è pane per i miei denti! Apprezzo tali qualità. E del resto la musica è questo, un linguaggio universale, e in quanto linguaggio serve per mettere in contatto le persone, per scambiare concetti e sentimenti. Le compilation freedownload, nello specifico, sono un modo economico per tutti per far circolare la musica, per far conoscere delle realtà altrimenti difficilmente raggiungibili, per divulgare il proprio messaggio. Ho apprezzato molto la vostra compilation Trentino Vs. Sardegna, per esempio, in quanto in un attimo ti fai l'idea del panorama musicale di un'area specifica: la parte dedicata al Trentino l'ho trovata molto variegata e interessante.

7. Giusy sei anche fondatrice dell' Electric Duo Project di che si tratta e come mai hai deciso di dedicarti a questo progetto?
L'Electric Duo Project (EDP) è nato nel 2007 dapprima su Myspace, nella mia ricerca d'identità come power duo: visto che le pressioni esterne ci stavano mettendo in dubbio come band, avevo bisogno di rafforzare la convinzione che si può fare buono e sano rock anche in due! Ho trovato molte 2-piece band -come le chiamano all'estero- in tutto il mondo (tra i miei preferiti i FUMES dall'Australia, con il loro graffiante rock-blues http://www.youtube.com/watch?v=MIFI4hwWJYs, e gli Israeliani CARUSELLA http://www.youtube.com/v/MgoaEpndlgk, la cui chitarrista e cantante Tamara è il mio ideale di frontwoman!) e li ho coinvolti facendomi spedire mp3, video, foto. Raccoglievo tutto in album e lettori specifici e stilavo una breve bio... è stato un bel periodo, si sono attivati spontaneamente degli scouter che mi presentavano altri duo frutto delle loro ricerche, come spontaneamente si sono creati incontri, collaborazioni e scambi date tra i vari iscritti all'EDP. Poi Myspace ha cambiato grafica e non si prestava più alla mole di materiale che intendevo pubblicare. Sono passata quindi a Facebook dove mi sono concentrata sulla realtà italiana, nella formazione specifica di chitarra elettrica e batteria. Ne è nato un piacevole collettivo anche qui. Su blogspot.it poi, pubblico profili completi dei vari duo, stilo interviste (come te!) non solo ai musicisti ma anche a tutti coloro che ruotano attorno a questo mondo. E' il caso della fotografa musicale Monelle Chiti come di Jessica Dainese, nota firma di articoli musicali per Alias/Il Manifesto e non solo, che di duo se ne intende e dei quali ha spesso parlato, oppure del produttore Bruno Dorella, lui stesso batterista in storici duo come gli Ovo (noise/avantmetal) o i Bachi da Pietra (noir blues/rock/cantautoriale). L'ultimo post del 2013 è proprio l'indice di tutti gli argomenti, con breve descrizione del contenuto, e ce n'è per tutti i gusti.




8. Parlaci della tua prima compilation uscita a novembre...
Ebbene sì, anch'io alla fine ho realizzato una compilation in tema! La EDP Vol.1! La prima in assoluto dedicata ai power duo italiani. E' uscita il 22 Novembre scorso, nel giorno del nostro patrono Santa Cecilia, o meglio, la nostra Dea della Musica, come mi piace considerarla -le ho anche scritto una canzone d'amore- ed è il nostro piccolo tributo all'underground italiano. Nel territorio nazionale conosco una trentina di duo elettrici attivi e ben 17 sono stati raccolti in questa compilation. I generi rappresentati sono i più vari, dall'indie all'hardcore, dal punk al rock psichedelico, dalla wave al metal al garage blues... il tutto distribuito in modo da rendere http://electricduoproject.blogspot.it/2013/11/15-edp-vol1-freedownload-compilation.html
l'ascolto fluido nei passaggi da un genere all'altro. Abbiamo ben tre chitarriste femmine e una batterista, tra loro, e tutto lo Stivale è degnamente rappresentato. Da molte parti ricevo commenti del tipo "tra le migliori compilation del 2013", mentre ha superato i 500 download già nelle prime tre settimane! Questo non può farci che onore. Qui il post dedicato all'EDP Vol.1 dove potete trovare nozioni più dettagliate, la partnership per l'occasione con la All You need is Rock and Metal e il link per il download.

10. Come si presenta la scena Underground nella vostra zona e cosa si potrebbe fare per migliorarla?
Qui in Trentino ci sono molte band, sia storiche che di recente formazione, parecchie scuole musicali e una politica giovanile di supporto attiva e ben organizzata. A dispetto del periodo difficile c'è un sacco di gente che si dà da fare. Locali ce n'è di vario tipo, da quelli che prediligono cover-band a molti altri che presentano proposte originali, grazie a interessanti personaggi dell'Art Directoring locale. Specie in estate si contano innumerevoli festivals, dei generi più disparati, e questo grazie all'opera disinteressata di gruppi di ragazzi che si impegnano per mantenere viva la realtà musicale in regione. C'è poco da guadagnare con la musica al giorno d'oggi, per tutti, eppure si cerca di non far morire lo spirito...

Intervista a cura di Martina Tosi