martedì 24 giugno 2014

29. ?ALOS: un anno dopo...




   Ogni tanto riprendiamo i fili del discorso con un personaggio già intervistato, di solito un anno dopo; su questo filone eccoci qui oggi quindi, dopo un anno e ben 20 post, a rincontrare la nostra mitica Stefania Pedretti, chitarra e voce dello storico duo OvO, ?Alos da solista e incredibile artista dai mille volti e sfaccettature.
   La sua carriera ventennale è così fitta di eventi, novità e progetti, che a Stefania abbiamo dedicato a suo tempo una retrospettiva molto ampia ed approfondita (qui) alla quale doveva seguire un'intervista che, vista la mole di domande e gli impegni di Stefania, si è interrotta a metà e non è mai stata pubblicata. Provvederemo sicuramente, prima o poi, a colmare questa lacuna...
   Intanto però Stefania ha continuato con i suoi innumerevoli progetti, dapprima portando in giro il suo spettacolo “Queer Metal Tour”, poi concentrandosi per mesi sui tour del nuovo e fortunatissimo album OvO, "Abisso", nonché organizzando la seconda edizione del Degender Fest. Altre idee poi ribollono nel pentolone della nostra istrionica artista, tant'è che prima di pubblicare la vecchia intervista, non ancora ultimata, vogliamo porle qualche domandina, tanto per aggiornarci...

INTERVISTA
1. Carissima Stefania, un anno è volato e noi ci troviamo nuovamente sugli spazi di questo blog. Ci farebbe piacere sapere quindi come si sono svolti i progetti che hai portato avanti in questi dodici mesi.
Iniziamo parlando di "Abisso", l'album degli Ovo uscito a Novembre 2013. Dopo sei album avete in questo caso cambiato un po' la vostra formula compositiva, passando negli anni da registrazioni quasi improvvisate a progetti più definiti, fino all'attuale album dove avete introdotto l'uso dell'elettronica e lavorato parecchio in fase pre e post-recording. Il risultato è stato stupefacente, molto ben riuscito, nel vostro stile ma con un'energia assolutamente nuova. Il disco sembra aver riscosso un grandissimo successo e i vostri tour (sia nazionali che europei) hanno dimostrato un gran coinvolgimento del pubblico. Ci vuoi parlare di quest'avventura?

Ciao, è strano e bellissimo continuare un'intervista a distanza di un anno, grazie per l'interesse e la pazienza che stai avendo.
Lavorare ad Abisso è stata un'avventura. Questo disco ci ha portato ad una rielaborazione non solo della nostra musica, ma anche di noi stessi e dell'immagine Ovo.
Le 3 grosse novità che nei primi concerti hanno veramente spiazzato il nostro pubblico affezionato sono state: l'elettronica, Bruno che suona seduto (per chi non lo sapesse, per i precedenti 10 anni la nostra caratteristica era batteria minimale e che Bruno suonava in piedi) e il togliersi le Maschere!
Ritornando al disco, per Abisso, oltre a lavorare approfonditamente in fase di registrazione e mixaggio, un altra grossa novità, per noi, è stata fare la pre-produzione del disco con Riccardo Gamondi, nostro fonico da anni, colui che ha progettato e creato i sempler per la batteria elettronica di e con Bruno, ma soprattutto membro dei Uochi Tochi. Poter preprodurre e quindi avere la possibilità di riascoltare i pezzi e migliorarli è stato fondamentale in questo disco. Un particolare personale, non da poco, è che ero infortunata al collo per via di un incidente stradale e durante la prepoduzione non riuscivo a cantare, quindi i pezzi sono nati strumentali e le parti di voce sono nate solo in un secondo tempo durante le registrazioni in studio. Mi ha fatto crescere moltissimo questa esperienza, ho potuto focalizzarmi di più sulla chitarra prima e sulla voce poi; penso che sia un metodo che usano tanti gruppi, ma io ho sempre creato i pezzi suonando e cantando contemporaneamente.
Lavorare poi con Favero è stato incredibile e direi che lo si sente nel disco.
Come hai scritto tu sopra, il disco ha avuto tantissima attenzione e bellissime recensioni in Italia come all'estero. Penso che molto sia dovuto a questo incastro, quasi inimmaginabile, tra l'elettronica e il nostro modo di suonare.
Anche i concerti stanno andando benissimo ed i tour si susseguono.

2. Nel frattempo avete anche pubblicato un Ep di due pezzi, e anch'esso sta riscontrando gran successo di critica e di pubblico. Mi spieghi l'origine di questa scelta? Voglio dire, un paio di brani nuovi potevano già far parte del materiale per il prossimo album!
Averno ed Oblio, i pue pezzi che compongono l'Ep per l'etichetta Corpoc, sono nati durante la registrazione di Abisso. Erano due pezzi per noi importanti e molto belli, ma che non si riusciva a far entrare nell'album, per questioni sia stilistiche che di durata del disco. Quindi si è pensato di tenerli fuori dal disco e di proporli per un ep. Corpoc, che voleva collaborare da tempo con noi, è stata subito interessata a realizzarli e da lì è nato questo meraviglioso EP. E' Bello sia musicalmente che esteticamente. Per chi non l'avesse ancora visto, si tratta di un vinile inciso solo sul Lato A e serigrafato in Oro sul Lato B. Anche la copertina ed il foglio interno sono serigrafati a mano ed in oro. E' un edizione limitata di 300 copie. Le grafiche sono state curate da Luca Font, un writer e tatuatore di Bergamo. Sono felicissima di questo disco.

AVERNO/OBLIO Ep 2014 Corpoc
Vinil    

1  Averno      
2. Oblio



Ascolto
Recensioni

3. Già a dicembre sei stata occupata con l'organizzazione della seconda edizione del Degender Fest: raccontaci in cosa consiste.
Degender fest è un festival e collettivo nato due anni fa con Simona Della e sporadicamente Francesca Morello, che tratta tematiche Queer e di Genere con un approccio anarchico e antispecista, l'idea è di far conoscere, sensibilizzare e approfondire concetti relativamente nuovi in Italia e principalmente nella zona in cui viviamo, cioè la Romagna.
Il festival si svolge principalmente a Dicembre ed ha uno sviluppo che va dal pomeriggio alla notte. Si parte con workshops, incontri, mostre, poi c'è una pausa cena, rigorosamente vegan, poi si continua con la presentazione di un libro, fatta dall'autore del testo, performances e vari concerti curati da me, con gruppi i cui membri sono dichiaratamente queer/gay o che supportano il movimento. L'idea di base è andare oltre i Generi anche a livello musicale.
Il festival in entrambe le edizioni è stato un successone e spero che la terza edizione sia ancora più esplosiva.

4. Una tua caratteristica come Alos? è quella di esibirti in performance concettuali, più che in concerti puri e semplici. Crei una situazione, un'esperienza (solitamente legata al mondo delle donne), e la sviluppi musicalmente. Parlaci quindi della tua ultima, nuovissima performance, debuttata di recente ad un festival teatrale.
Con ?Alos dal 2012 ho cominciato una serie di performances sugli Elementi ed il rapporto che può nascervi con la voce. La prima “Terra” la feci nel 2012 in collaborazione con la danzatrice di Butoh Yuko Kaseki, la seconda fu “ Acqua 6x6x6” e la nuova “Aria 3x3x3”. In questa performance il concetto ruota attorno alla mancanza d'aria; io sono chiusa dentro un cubo in plexiglas trasparente di 85cm e una serie di microfoni a contatto, posizionati sulle pareti del cubo, sulla mia gola e petto, amplificano i rumori e suoni da me emessi.
E' una performance a cui ho lavorato per un anno e che ha molti piani di lettura. Per questo lavoro ho approfondito e studiato maggiormente il lato sociologico e filosofico di aria, portandomi a lavorare sulla prigionia nelle sue varie forme. 3x3x3 fa riferimento alla cella di massima sicurezza in cui è dovuto vivere per 2 anni un mio interlocutore.
Spero di poter approfondire ulteriormente questa nuova performance e di poterla riproporre in teatri, gallerie e nuovi spazi.



5. In seguito alle tue performance live pubblichi solitamente un album legato al medesimo concept. Stai preparando qualcosa in tema anche questa volta?
Sto iniziando a creare il nuovo album e andrò a registrarlo ad Agosto con Lorenzo Stecconi (dei Lento); non penso che s'ispirerà direttamente ad Aria ma a più Elementi contemporaneamente, tra cui Fuoco, un elemento che non ho ancora performato.
E' tutto in divenire quindi non ti so dare ulteriori anticipazioni. So che per questo nuovo disco vorrei partire dalla MUSICA e solo in seguito svilupperò il lato concettuale dell'album e del prossimo live.

Bene Stefania, come sempre non posso far altro che ammirare la tua energia creativa, sempre in fermento e che ti tiene occupata a tempo pieno. Ti auguro ovviamente ogni gran soddisfazione dai tuoi progetti, mentre invito i lettori ad immergersi nella lettura della tua vecchia intervista, un modo per apprezzare te come persona oltre che personaggio, in maniera approfondita, a 360°, come si suol dire... Un saluto ancora e tanti, rinnovati complimenti per la tua carriera.
Ciao a te e grazie ancora per la stima e supporto che hai verso me e i miei progetti.
Un saluto, anche, a tutti i lettori!








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