giovedì 20 novembre 2014

42. I-TAKI MAKI: il duo che guarda al passato



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   Molti di voi ricorderanno l'intervista realizzata alla fotografa musicale toscana Monelle Chiti (qui) e che lei e' anche titolare e fondatrice di un'agenzia promozionale, ovvero Cococi Ufficio Stampa. Ebbene, nel suo roster non ci troviamo solo il duo elettrico chitarra-batteria SAKEE SED (già qui analizzato) ma anche il duo I-TAKI MAKI da Alatri, Frosinone. E' con loro oggi che parleremo di musica, cinema, e ovviamente di duo. E che vi presenteremo il loro ultimo album "Western Monamour – The West Way [Of Life]" attraverso la sua recensione ad opera di Leonardo Sanzò, recensore dello staff EDP di recente formazione (qui). 
   Ancora un nome giapponese per la band di quest'oggi! Dopo la retrospettiva sul duo di improvvisazione radicale, gli ONGAKU2 da Cagliari (qui), torniamo ora nel continente con questo duo laziale. In arte strAw e Mimmi, all'anagrafe Luca e Maria ('76 e '82), questa coppia nella vita fonda il duo ad inizio 2012 poco dopo la decisione di Mimmi di imparare a suonare la batteria. Una line up ovvia vista la predilezione di strAw per la formazione power duo! (LALEGGEDELLEFRAGOLE 2007-09, con Luciah alla batteria; LA BASTILLE 2009-11, con il batterista GerryWill ed infine il duo chitarra acustica/batteria e percussioni IL FANTASTICO MONDO DI CONCHITA MARTINEZ 2010-11, in compagnia di Antrè. Qui li ascolti). Avendo in casa un chitarrista veterano, quindi, i suoi esercizi si arricchiscono da subito della componente melodica e da queste prove nasce il materiale che da lì in breve diventerà il loro primo album, "Magneto" (2012), targato, come tutti quelli a seguire, “La Valvola”, l’etichetta fondata da strAw qualche anno addietro; è nato il duo, ne segue il nome, "Una cascata di Maki", il piatto tipico giapponese di cui entrambi vanno ghiotti. L'articolo è per loro tanto importante quanto il trattino, in quanto "Tutte le grandi band hanno un articolo" (cit. dal Film “The Committements"), poi suona bene, è formato da due parole (ad evocazione dei componenti della band) ed infine è essenziale e diretto, come la musica che piace a loro. Ho sempre sostenuto che il nome di una band può essere un'importante chiave di lettura, immediata, della band stessa! Genere? Un'alternative rock con forti influenze post punk e garage che esprimono con i loro due strumenti ma anche con qualche abbellimento sonoro originato dal glockenspiel o dal chimes, dal cembalo o la diamonica, dall'ukulele o l'organo, alcuni usati nei live, altri come sola sovraincisione in studio… assolutamente non predominanti però, soltanto dei piacevoli ornamenti sonori, sapientemente dosati nel rispetto della scelta minimale della band. Cantano entrambi -in italiano- la bella voce, Mimmi, l'aveva già... Spesso paragonati agli americani The White Stripes, per ovvia affinità di composizione del duo, vengono anche accostati, nel panorama musicale dei duo italiani, all'indie rock dei Lombroso di Milano e al cantautorato toscano del duo Asino, riconoscendo comunque la propensione personale ad un genere di ampio respiro che loro definiscono, in senso vario, altrock.
   In soli due anni e mezzo di attività I-Taki Maki inanellano una serie impressionante di live, passaggi e partecipazioni radio, interviste, importanti segnalazioni a concorsi (vengono anche chiamati da Deejay Tv per un “acoustic live” in Via Massena nel programma televisivo Occupy Deejay) oltre a comparire in interessanti compilation. Sarà l'entusiasmo della neofita Mimmi, che gode subito del piacere di realizzare musica, a renderla così attiva nel fronte della promozione e della ricerca dei live? Frutto dell'impegno costante a ritagliare la giusta fetta di tempo alla loro musica, tra un impegno di lavoro e l’altro, nel loro caso nel sociale (Maria ha una duplice laurea, in Sociologia e in Servizio Sociale mentre anche Luca frequenta studi come Social Worker).
   E non mancano certo le registrazioni! Dopo il cd d'esordio seguono a ruota gli Ep “Riciclaggio di Canzoni Sporche” (frutto della rilettura, con nuovi arrangiamenti, di una selezione di pezzi contenuti nell'opera prima “Magneto”, come suggerisce il titolo) e “Tank-Man”, positivamente recensito da varie riviste nazionali e web. E' infine del 2014 l'opera lunga "Western Monamour – The West Way [Of Life]”. Come per l'Ep precedente, un concept album, questa volta ambientato nel mondo dell'antico West. Come in un film di Sergio Leone si succedono dei "fotogrammi sonori" a dipingere scene e personaggi le cui storie intrecciandosi vanno a costruire la trama del disco intero, per raccontare, con un’ambientazione Western, le difficoltà, le ingiustizie, la corruzione, i tradimenti che tutti noi viviamo quotidianamente. Qui la recensione EDP e a seguire l'intervista coi due.

VIDEO
"Garrincho Monamour Steeldust" (da Western Monamour) di Viola Pantano
“Morgan Monsanto” (da Western Monamour)
Teaser di "Western Monamour" ad opera di Mattia Galione
"Western Mon Amour" Full Album



INTERVISTA
1.Ciao Mimmi e strAw, benvenuti negli spazi EDP. Del vostro nome sappiamo già tutto. Per iniziare a conoscerci diteci invece quali sono stati gli ascolti che vi hanno accompagnato fino a qui e quali quelli attuali. Da chi vi sentite maggiormente influenzati?
Mimmi- Odiamo qualsiasi forma di idolatria quindi gli artisti che ci influenzano ed a cui ci ispiriamo sono per noi degli esempi di vita, non dei miti. Come risulta evidente dai nostri lavori, fonte di ispirazione sono ovviamente musicisti e grandi band ma anche registi, autori e scrittori.
strAw- Da un punto di vista musicale, ascoltiamo tante cose, impossibili da elencare… volendo essere sintetici e quindi non esaustivi, ci appassiona, il rock degli anni ‘60/’70, le forme primitive del blues come il delta blues, la psichedelia, il garage, il punk e il post-punk, ma anche alcune produzioni della musica pop e non tralasciamo un tipo di cantautorato italiano e ovviamente tutte le varie contaminazioni che derivano da questi generi musicali; ci ispiriamo, poi, ai grandi autori della letteratura, dell’animazione e del cinema, italiani e stranieri.

2.Mimmi, conosco molti musicisti che hanno imparato a suonare uno strumento in tarda età, me per prima, e so che le difficoltà possono essere maggiori che non da ragazzi: com'è stato per te imparare a suonare la batteria da adulta? Conoscevi già un po' di musica? Sapevi già cantare, mi pare...
M- Indubbiamente quello che si riesce ad apprendere da bambini è un tesoro prezioso… da grandi si fa di certo più fatica, per ovvie influenze di fattori biologici ma soprattutto, io credo, per via della difficoltà a conciliare i mille impegni e di riservare alla musica il giusto spazio… sono felice di aver impegnato tanta energia e dedizione ad apprendere e migliorare sempre di più la capacità di suonare e di cantare perché la musica ripaga come niente altro! Ora mi sto dedicando anche al pianoforte che, come prevedevo, mi sta dando grossissime soddisfazioni… tanto che per la prima volta ho preso a scrivere e a comporre anche io con strAw, mentre fino ad ora mi ero sempre occupata solo dell’arrangiamento delle parti di drumming.

3.Voi siete dei compagni di vita, e questa è una domanda che pongo di solito in tale caso: già il duo è una forma intima per una band, com'è per voi, che siete anche una coppia, condividere questa totalizzante passione in comune? Quali i pro e quali i contro?
M- Siamo convinti che sia un punto di forza, una caratteristica che ci rende più forti sul palco, dove traspare la complicità tra noi. Oltre questo, un secondo vantaggio è sicuramente il fatto di condividere a 360 gradi le proprie passioni e investire energie e tempo nella medesima direzione (abbiamo visto tanti bravi musicisti alle prese con la dura scelta tra le prove in saletta e la cena romantica con la ragazza/o). Certo non sempre tutto fila liscio… i malumori e le incomprensioni a volte, complice la stanchezza, rischiano di appesantire la situazione, ma basta risollevare il morale tenendo sempre a mente quali sono le vere priorità: la musica e l’amore, il rispetto reciproco e quello per il nostro progetto.

4.Tu strAw hai suonato in altri duo chitarra-batteria prima de I-Taki Maki: LALEGGEDFELLEFRAGOLE (a proposito, è da lì il tuo nick strAw?), LA BASTILLE, IL FANTASTICO MONDO DI CONCHITA MARTINEZ. Da dove tutta questa predilezione per la formula power duo?
S- Sì, dopo una serie di band più numerose, ho avuto altri progetti power duo batteria-chitarra e da diversi anni mantengo questa formula. La scelta è stata dettata dalla praticità… è già difficile mettersi d’accordo in due,
figuriamoci in 3/4/5 persone; ora che suono con Mimmi alla questione pratica si aggiunge, chiamiamola così, una spinta naturale a non voler altri tra e con noi… Quello che fa la differenza ne I-TM è sostanzialmente il rapporto che ho con lei, con la quale sono legato a doppio filo, dalla musica e a livello sentimentale. Ritengo che questo sia il mio progetto migliore, in cui mi sento più sicuro, più maturo, grazie alle esperienze che ho avuto in precedenza, e più determinato perché ora riesco a concepire tutto quello che ho in testa grazie soprattutto al supporto di Mimmi. Stiamo così bene che non abbiamo mai pensato di trovare un terzo o addirittura un quarto elemento… chissà forse un giorno avremo voglia di suonare con un’intera orchestra con tanto di coristi :D

5. Il tuo nickname strAw deriva dal tuo periodo con il duo Laleggedellefragole?
strAw è infatti l’abbreviazione di strawberry (fragola in inglese)… ho iniziato ad usarlo nel 2004 ma la gestazione è lunga, arrivando fino al 2007… questi 4 anni sono stati un periodo particolare, denso di cambiamenti… il primo input è stata la canzone di Siouxie & the Banshees “Christine”, il cui ritornello dice “strawberry girl banana split lady”… non so perché, ma decisi di usare lo pseudonimo strawberry (la A maiuscola è per rafforzare la mia identità politica, lascio a te capire quale); poi il viaggio a Berlino, città che mi ha dato sensazioni mai provate altrove… mentre passeggiavo vidi una locandina del famoso manga “Ichigo 100%” e fui così attratto e colpito in quel magico contesto che decisi che strawberry sarebbe stato sempre il mio pseudonimo. In seguito registrai un ep come strAwberrylaw, il mio primissimo demo solista, (voce chitarra una drum machine)… poco dopo, quando fondai il primo duo, strAwberrylaw diventò laleggedellefragole.
Ora è solo strAw (che significa paglia) e tutto torna perché da circa un anno sono un fan di Luffy Cappello di Paglia (anche il manga torna).

6.Quali i power duo chitarra-batteria con cui avete condiviso i palchi?
M- Abbiamo avuto il piacere di conoscere gli Orange 8 (he-she duo di chitarre ma anche basso e batteria, qui un bel video -N.d.a.) in occasione di una semifinale Arezzo Wave, e con loro abbiamo condiviso il palco del Cafè Latino di Roma; con i Rubbish Factory invece, abbiamo suonato sul palco del Contestaccio, in occasione dello Speciale Sziget Martelive. Entrambe delle splendide serate che ricordiamo con piacere.

7.Nella vostra produzione discografica attingete spesso al mondo cinematografico, con vari riferimenti: da dove l'interesse per il cinema in generale e per lo Spaghetti Western in particolare?
S- Il cinema, così come la letteratura, è uno strumento ineguagliabile per viaggiare con la fantasia, con cui il nostro immaginario si arricchisce di esperienze e conoscenze, sin da quando siamo bambini… esattamente come la musica, che riteniamo un’arte affine e complementare rispetto alle altre due, da cui attingiamo emozioni e prendiamo ispirazione. Lo Spaghetti Western è una grossa fetta di cultura cinematografica italiana, è un genere che ci rappresenta fortemente e di cui noi siamo appassionati… ci è sembrato un ottimo contesto in cui ambientare le storie attualissime di corruzione, violenza, amore e morte, creando questa trasposizione di personaggi che incontriamo nella società in cui viviamo, in un’ambientazione arida e lontana, nel tempo e nello spazio.

8.Vi piacerebbe scrivere la colonna sonora di un film, e caso mai di quale genere?
M- Beh, sarebbe meraviglioso! Dando per scontato il genere Spaghetti Western, per il quale ci saremmo divertiti molto a musicare le scene, un sogno sarebbe stato scrivere la colonna sonora di uno dei capolavori de la Nouvelle Vague, che però è una corrente notoriamente radicata in un contesto storico e temporale ormai lontano, quello degli anni ’50. C’è un regista, tuttavia, che si lega ad entrambi questi generi, con due film “omaggio”: Quentin Tarantino, con Four Rooms (omaggio alla Nouvelle Vague) e Django Unchined (omaggio al Django di Corbucci del ‘66)… gli facciamo una telefonata per chiedergli di chiamarci a musicare il suo prossimo film? Come no!

9.Dove vi ispirate per i personaggi che dipingete nelle vostre canzoni? Nell'ultimo concept album, "Western Monamour", c'è tutta una serie di episodi dove presentate personaggi ben definiti, come cammei, in una sequenza di fotogrammi...
S- Nell’ultimo lavoro, più ancora che nei precedenti, c’è una rappresentazione “cinematografica” dei personaggi, ognuno dei quali rispetta dei canoni e la cui storia nasce e si sviluppa rispettando gli stereotipi tipici dello Spaghetti Western. Mentre a partire da Magneto e fino a Tank-Man, quindi, le canzoni narravano di personaggi realistici o immaginari, in lotta contro il male e comunque immersi nei temi fondamentali dell’amore, della rivoluzione e della libertà, con Western Monamour i protagonisti nascono da un immaginaria sceneggiatura Spaghetti Western.

10.In gran parte della vostra produzione musicale mettete a confronto bene e male, dipingete eroi a simboleggiare quelli del quotidiano: quali sono?
M- Gli eroi del nostro tempo faticano a sopravvivere, è vero… tuttavia, alcuni sono così forti nello spirito e nelle idee, che non muoiono mai. Ci sono diversi artisti che riteniamo eroici, perché con la loro vita e la loro arte comunicano messaggi che condividiamo e che salverebbero il mondo, come Jannacci, De Andrè, Bergman, Miyazaki e tanti altri che è impossibile nominare. Su tutti ci sono tre grandi uomini a cui ci sentiamo fortemente legati ed a cui abbiamo dedicato i nostri lavori: Pier Paolo Pasolini (Magneto), Lo Sconosciuto di Piazza Tienanmen (Tank-Man) e Melchiade Coletti (Western Monamour – The West Way [Of life]).

11.E spesso compaiono due personaggi principali, un lui e una lei: vi immedesimate un po' nei personaggi che create?
M- L’ultimo disco è sicuramente quello in cui le nostre caratteristiche personali, caratteriali e fisiche, emergono maggiormente, confluendo nei due protagonisti, Garrincho Monamour Steeldust e Penélope Keller che hanno le nostre sembianze, grazie al bravissimo illustratore Massimiliano Meregalli che si è occupato di raffigurare tutti i personaggi di Western Monamour. Ma sono simili a noi anche caratterialmente, come se le loro scelte fossero le nostre, fossero quelle che avremmo fatto noi al loro posto. Ma ovviamente tutti i nostri personaggi, dell’ultimo come del primo disco, hanno qualcosa di noi, qualcosa che ci rappresenta, dicono
 qualcosa per nostro conto o vivono esperienze che abbiamo fatto o vorremmo fare. Il bello della musica, crediamo, sia proprio questo, la capacità di oltrepassare il confine della realtà per vivere realisticamente i propri sogni.

12.Vi ho presentati come "il duo che guarda al passato" per via della vostra attenzione e predilezione per i vecchi film, i tributi ai grandi musicisti di qualche decennio fa, gli eroi dei fumetti di quand'eravamo piccoli... cosa c'è di vero nella mia affermazione?
S- Beh possiamo dire che in sostanza siamo dannatamente dei nostalgici, ogni tassello ci serve per rimarcare tutto quello che siamo e quello che abbiamo imparato come fosse una sequenza progressiva della nostra vita e non vogliamo staccarci da essa, perché ci fa sentire bene, ci fa sentire vivi, come guardare una foto di quando eravamo piccoli e magicamente ripercorrere tutta la nostra vita a ritroso per vedere chi siamo e cosa siamo diventati.

13.Raccontateci qualcosa dei vostri ultimi video.
M- Garrincho Monamour Steeldust, è il primo singolo estratto dall’ultimo disco: girato da Viola Pantano, nostra consolidata collaboratrice, il video narra, attraverso un'alternanza di immagini di immediato impatto, la storia del misterioso pistolero mezzosangue, uno dei protagonisti del Concept Album “Western Monamour – The West Way [Of Life]”. La scelta stilistica del bianco e nero e la presenza di alcuni richiami stereotipati, tipicamente "spaghetti western", vogliono rinforzare la già significativa capacità narrativa della canzone, in cui ritroviamo la storia di un coraggioso uomo del West, a simboleggiare gli eroi che quotidianamente, nella nostra società, lottano contro i "cattivi".
L’orrore della Globalizzazione è il singolo estratto dall’EP Tank-Man: girato da Viola Pantano in collaborazione con Mattia Galione e Massimiliano Meregalli, il video sfrutta immagini simboliche per una rappresentazione concettuale dei contenuti testuali della canzone e in un crescendo che segue le dinamiche della parte strumentale. Due individui antagonisti, un uomo e una donna in disputa, in un mondo globalizzato in cui regna la competizione ma nessun essere umano può vincere sul predominio dell’economia sull’uomo e sulla natura, se non giocando la partita con carte diverse.
S- Ci sono, poi, sul nostro canale You Tube, una serie di video live, alcuni autoprodotti, altri in stile buskers che riteniamo abbiano una grande capacità di rappresentare il nostro lato più intimo, senza palchi, senza barriere, senza amplificazione, per far sentire accanto a noi chi lo guarda.

14.La scelta stilistica di cantare in italiano da cosa è dettata? Vostra predilezione per la sonorità della lingua, ascolti predominanti della produzione musicale italiana, chiarezza di messaggio per il pubblico nazionale?
M- Tutte le nostre scelte sono dettate dall’istinto del momento, compresa quella di scrivere in italiano. Finora i messaggi e le sonorità sono “nate” spontaneamente in italiano. Tuttavia siamo consapevoli del fatto che tutto ciò che nasce dal nostro estro è abbastanza indipendente dalla nostra volontà razionale, vive, per così dire, di vita propria. Chissà, quindi, quali istinti andremo ad assecondare in futuro… la sperimentazione non può subire l’imposizione di confini ragionati, lungi da noi, quindi, imporci dei paletti.

15.Vi siete dati molto da fare in questi pochissimi anni dalla vostra fondazione nel campo della promozione, del booking, del recording... Come gestite il tutto, concerti compresi, con il lavoro e lo studio?
M- Ci vuole molto molto impegno, una dedizione completa, una vocazione alla causa… partendo dal presupposto che la musica per noi non è una cosa a cui dedicarsi nel tempo libero ma una professione, proprio come i nostri altri impegni professionali (anzi, direi superiore), non si tratta di trovare del tempo da dedicate alla band ma di saper conciliare tutti gli impegni che abbiamo. Il nostro duo è la nostra vita, oramai! Non c’è differenza tra Maria, Luca, Mimmi, strAw, I-Taki Maki… siamo un’entità unica… è tutto il resto che fatica a trovare spazio! purtroppo non ci possiamo permettere di fare un solo mestiere, come tutti i giovani che oggi si difendono dalle difficoltà di appartenere alla nostra generazione… la fortuna è che, più o meno, i nostri lavori ci piacciono tutti… la nostra massima aspirazione, resta, comunque, quella di poter fare musica per tutta la vita.

16.Fino adesso avete autoprodotto e autopromosso tutti i vostri album ed Ep; per “Western Monamour – The West Way [Of Life]”, specificamente per l’uscita del primo singolo e video, avete invece deciso di appoggiarvi ad un'agenzia promozionale, la Cococi di Monelle Chiti. A cosa è dovuto questo cambio di rotta?
M- Sono approdati alla Cococi, prima di noi, alcuni amici e colleghi militanti nella band “7 Training Days”, grazie ai commenti positivi dei quali ci siamo incuriositi rispetto all’agenzia di Monelle Chiti. Il tempo occorso per conoscerci è stato davvero breve, abbiamo iniziato subito la collaborazione, che dobbiamo dire è stata ed è tuttora molto fruttuosa… la tua conoscenza, Giusy, e del mondo EDP, per esempio, è una diretta derivazione del lavoro di Monelle, che cogliamo l’occasione di ringraziare anche qui, nello spazio che gentilmente ci concedi. Abbiamo iniziato, inoltre, un cammino di sperimentazione con Valentina Genna, che per la stessa Cococi si occupa di Booking. Due brave professioniste per un’ottima agenzia.

17.Essendo così prolifici mi chiedo, anche se l'ultimo album è uscito da non molto, avete già nuovi brani all'attivo? Un'idea per la prossima pubblicazione? Altro concept album? Quali in generale i vostri prossimi passi?
S- Siamo ancora molto presi da Western Monamour, a cui abbiamo dedicato tante energie e passione… ce lo vorremmo godere ancora un po’ prima di tornare definitivamente a comporre. Certo, iniziamo a pensare già a progetti futuri… Ci sono da qualche tempo delle spore ispiratrici nell’aria che non ci sentiamo di ignorare del tutto, tuttavia, questa volta vorremmo prenderci tutto il tempo per assaporare il presente, prima di tuffarci in quello che sarà domani e che sta già germogliando. Intanto cerchiamo di fare più live possibile, per far conoscere il nostro progetto e per comunicare con un pubblico sempre più numeroso.

18.Grazie di tutto, della vostra presenza qui all'EDP e della disponibilità dimostrata nel gestire quest'incontro virtuale. Vi auguro una lunga e soddisfacente carriera mentre lascio a voi concludere con parole vostre...
Mimmi&strAw- Grazie a te e allo staff EDP, per la splendida realtà che hai creato e che state facendo crescere così in fretta. Grazie dell’augurio (non chiediamo di meglio) e della dedizione, palese e fortissima, con cui conduci la macchina… c’è tanto bisogno di gente che vive di musica! Quanto a noi, ci rivolgiamo ai lettori… cercateci sui vari portali e social network e venite ai nostri concerti se capitiamo dalle vostre parti. C’mon!



DISCOGRAFIA
MAGNETO 2012 CD, La Valvola

1.Snooz 2.La rapina 3.Shotaro 4.La Scatola di Julien e Sophie 5.L’imprevedibile bomba-H 6.Amy Winehouse 7.Qualcosa è cambiato 8.Shambalababa



Qui lo ascolti:

CASELLI/BATTISTI 2013, Tributo Cd 3 pollici, La Valvola

1.Nessuno mi può giudicare 2.L'aquila





Qui lo ascolti:

RICICLAGGIO DI CANZONI SPORCHE 2013 Ep, La Valvola

1.La scatola di Julien e Sophie 2.La Rapina 3.Qualcosa è cambiato 4.Snooz



Qui lo ascolti:


TANK-MAN 2013 Ep, La Valvola

1.Bucuresti Gara de Nord 2.Senza far rumore 3.Lo sconosciuto di Piazza Tienanmen 4.L'orrore della globalizzazione 5.La luce dell'abat-jour





WESTERN MONAMOUR – THE WEST WAY [OF LIFE] 2014 Cd, La Valvola,

1.Intro 2.Luis El Misionero La Boca (il cacciatore di taglie) 3.John Steeldust (il venditore di armi) 4.Garrincho Monamour Steeldust (il pistolero mezzosangue) 5.Penèlope Keller (la cowgirl della prateria) 6.Il Bottaio (la memoria del paese delle croci) 7.Butch Patterson (lo sceriffo) 8.Todd, Red e Sonny Buscaglia (i tagliagole) 9.Trixie Monroe (la ballerina di Can-can) 10.Morgan Monsanto (il cattivo padrone) 11.Dalidà Blueberry (la signora del West) 12.Outro




Articolo ed intervista ad opera di Giusy Elle



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