INTRO
Sapevamo già che i Melampus sono un
duo prolifico: passano da album ad album senza soluzione di
continuità. A poco più di un anno dall'ultimo lavoro "N° 7",
li ritroviamo con l'uscita del full-lenght "Hexagon Garden",
terzo Lp (oltre un Ep iniziale) dalla fondazione del duo avvenuta a
fine 2011. Questa l'occasione per parlare ancora di loro.
Il duo Bolognese, composto da Francesca Pizzo e Angelo Casarubbia,
propone una musica fuori dagli schemi, ad espressione di una
sensibilità sofisticata che li contraddistingue fin dalle loro prime
composizioni. Pur restando all'interno del filone new-wave, nell'arco
del tempo il loro sound si è definito e rifinito, in maniera molto
precisa e di grande effetto, e gli strumenti usati dai due si sono in
maniera simile adattati e reinventati. Mentre all'inizio della loro
carriera i Melampus si presentano come un duo chitarra-batteria più
o meno canonico, con un moderato ausilio dell'elettronica a creare un
tappeto di base (synth) e qualche traccia di piano, ora la line-up si
è totalmente stravolta. Francesca imbraccia il basso, suo strumento
primo, mentre Angelo abbandona la batteria per dedicarsi alla
chitarra e all'elettronica. Solo in fase live sentono il bisogno di
riproporre una batteria acustica e si presentano così in trio con
alle pelli niente meno che Damiano Simonicini degli storici
VERSAILLES. Come spesso accade, di duo in duo il cerchio si chiude...
Per il resto, basso-chitarra ed elettronica... niente di più lontano
dalla filosofia EDP! I Melampus, ad averli scovati solo ora, non li
avremmo certo inseriti nel nostro Progetto... Ma ormai ci siamo
affezionati, a questo duo, e lo vediamo crescere con costante
professionalità, mentre ci regalano brani sempre più preziosi. Come
abbandonarli a metà di questo percorso? E' per questo motivo che non
solo continuiamo a parlare di loro, ma gli dedichiamo tutta
l'attenzione che indubbiamente si meritano. Sì, dei Melampus ci
siamo proprio innamorati...
"Hexagon Garden" fa parte della loro tradizione: è in
linea con la concezione musicale da sempre proposta che viene però
ora amplificata e definita nei minimi particolari. L'ambientazione
resta dark e noir, e i suoni vogliono per lo più creare
"atmosfera"... a questo scopo l'elettronica si presta alla
perfezione tant'è che a parte la presenza costante del basso, con i
suoi suoni scuri e grevi come il genere richiede, non ci sono altri
strumenti elettrici a definire questo lavoro: la chitarra di Angelo è
una presenza discreta che, pur meticolosamente studiata, non emerge
mai veramente; la batteria acustica compare in un unico brano, mentre
nemmeno la drum machine, strumento elettronico a sostituzione della
più canonica batteria, sembra farsi notare più di tanto. Si tratta
per lo più di un elettro-ambient tendente alla new-wave con suoni
completamente analogici e a volte campionati dal vivo e filtrati in
studio (tra i field recordings tutta una serie di rumori provenienti
da un cantiere edile nelle vicinanze del loro home studio, come
motoseghe, suoni martellanti ecc.). La ritmica è a volte appena
accennata, a rimembranza di antichi ritmi sciamanici mentre tutto il
disco si dipana in suoni sospesi, sognanti, come provenienti dal
sottobosco di una fiaba antica. Come sempre è la voce di Francesca a
farla da padrona... registrata in primo piano si propone più soave
che mai, pulita, con un accenno di fiato tra le corde a trasmettere
quella particolare venatura felpata, setosa, unica nota rassicurante
nel dipinto noir proposto dalle linee strumentali. E' proprio la
vocalità di Francesca a salvarci dalla perdizione negli abissi più
scuri della musica dei Melampus! La sua è la voce antica di madri
che leggono fiabe al capezzale dei figli dormienti, possono narrare
di orchi e misteri, ma comunicano sempre un filo tenace di speranza e
sicurezza... Francesca non agita molto le acque, non espande la sua
tonalità in picchi da solista, non varia di molto le sue melodie,
eppure riesce a farlo senza mai annoiare, sottolineando con
naturalezza una continuità stilistica attraverso tutti i brani
dell'album. Ci incanta ed ammalia... ci ipnotizza con la sua
struggente bellezza... Un album che parla dell'attenzione meticolosa
dei due nei confronti delle proprie opere, un disco maturo che ci
presenta due strumentisti sopraffini, sintetici ma votati ai
dettagli, che amano esplorare i segreti di mondi paralleli piuttosto
che dipingere la solarità di quello presente. Un album che andremo
ad analizzare con il nostro Martino Vergnano nella sua simpatica recensione
EDP, un'opera matura di nove pezzi di spessore che
consideriamo un piccolo capolavoro... ben fatto Melampus! Ci piace
sognare con voi, nel vostro giardino esagonale...
Per chi volesse approfondire la personalità e il percorso
artistico dei due (artisti visivi entrambi: fotografo lui, pittrice e
tatuatrice lei), rimandiamo all'articolo
EDP a loro già dedicato, mentre procediamo qui con un excursus sulle
tre etichette discografiche con cui quest'album si propone (la mitica
Sangue Disken, Riff Records per i vinili e Old Bicycle Rec per i
nastri in cassetta), ed infine con l'intervista specifica al duo
bolognese Melampus, nella figura di Francesca Pizzo.
Qui sotto il video ufficiale di "Second Soul", il brano di lancio dell'intero album, che ben esprime, per atmosfere e sonorità, la filosofia del duo e un secondo video pubblicato proprio in questi giorni, il psichedelico gioco di luci a contorno di "Night Laugh", uno dei brani più belli dell'intero album.
Qui sotto il video ufficiale di "Second Soul", il brano di lancio dell'intero album, che ben esprime, per atmosfere e sonorità, la filosofia del duo e un secondo video pubblicato proprio in questi giorni, il psichedelico gioco di luci a contorno di "Night Laugh", uno dei brani più belli dell'intero album.
“Second
Soul” Official Video https://www.youtube.com/watch?v=fb01qgeCMSU
"Night Laugh"
Official Video https://www.youtube.com/watch?v=r7A4YicqeSA
"Hexagon Garden" Album, ascolto http://www.rockit.it/melampus/album/hexagon-garden/27691
"Hexagon Garden" Album, ascolto http://www.rockit.it/melampus/album/hexagon-garden/27691
In
occasione dell'uscita di "N°7", i Melampus si erano
avvalsi della collaborazione di una seconda etichetta discografica
indipendente, nello specifico la RIFF RECORDS di Bolzano, che viene
riconfermata anche quest'anno per la stampa in vinile del nuovo album
"Hexagon Garden".
Nata
nel 2006 da due amici cofondatori, Paolo Izzo e Matteo Meloni, si
pone l'obiettivo di dare spazio alle giovani band locali aprendo però
i confini anche al rock "indie" italiano. Buoni finora i
risultati culturali del progetto. A fine 2011, infine, Paolo Izzo
apre il Riff Records Store, un piccolo negozio, controtendenza in
questi anni, di strumenti musicali ma soprattutto di dischi: cd, ma
anche i vecchi, adorabili vinili. Propongono anche servizi di
amplificazione per i concerti e la stampa dei dischi. In quanto
Vinilificio Point (negozio convenzionato al circuito Vinilifico, che
conta vari punti in Italia, Spagna, Portogallo e Mosca), assicura in
breve tempo la stampa su vinile, anche in tiratura limitata, di ogni
tipo di master. Ambizioni del progetto? Diventare un punto di
riferimento e d'incontro per i musicomani e i musicisti della città.
http://www.riffrecords.it
sito ufficiale
www.youtube.com/watch?v=Lu6OfDzvQDY
promo del negozio di dischi Riffrecords Store
Questa
etichetta indipendente di prestigio nel panorama nazionale nasce a
Milano nel 2007 dalle menti congiunte di Barnaba Ponchielli e Carlo
Pastore (ex capo redattore di Rock.it, dj, Vj per MTV, fondatore
degli Wemen e attualmente conduttore del programma Babylon su Radio2
Rai). All'epoca erano famosi i dj set esplosivi dei due... poi col
tempo Pastore abbandona il progetto per continuare la sua carriera
artistica.
Barnaba
prosegue invece con la filosofia della label, ossia produrre musica
di qualità, indie ed elettronica, tutta made in Italy. Ma
l'etichetta è ancora di più: è talent scouting, scrive di musica e
arte, propone servizi fotografici, dj
set e molto altro. Nessun duo puramente elettrico attualmente nel loro catalogo.
set e molto altro. Nessun duo puramente elettrico attualmente nel loro catalogo.
Barnaba
Ponchielli è stato free lance per molte riviste musicali di spessore
(Rolling Stones, Jam, Rock.it, Stordisco, Pig), è anche Art Director
in molti locali del capoluogo lombardo, tecnico audio, consulente
musicale, Event Manager, recensisce dischi e film nonché dal 2013 è
A&R di un'altra rinomata etichetta
dell'underground, La Tempesta Dischi fondata nel 2000 da
Enrico Molteni, il bassista dei Tre Allegri Ragazzi Morti di
Pordenone e da loro gestita in forma di collettivo.
http://sanguedisken.bandcamp.com
http://sanguedisken.bandcamp.com
Old Bicycle https://www.facebook.com/OBR2011
Si tratta di un'etichetta indipendente
d'Oltralpe, precisamente da Piazzogna, in Svizzera. Attiva dal 2011
grazie all'impegno di Vasco Viviani, pubblica opere di vario genere,
purché affini al gusto del fondatore, con supporti vari e tirature
contenute alle quali dedicare la giusta cura. In catalogo compaiono
duo vari ma non nella line-up a noi cara chitarra elettrica e
batteria.
Con quest'etichetta esce il formato
tape di “Hexagon Garde”, edizione impreziosita da un remix di
“Night Laugh” ad opera di Luca Sigurtà (Harshcore, Luminance
Ratio).
INTERVISTA
1.
Ben tornati tra le pagine dell'EDP, Melampus! L'uscita del vostro
ultimo album è un'ottima occasione per incominciare. Dimmi
Francesca: tre anni e tre album, com'è che siete così prolifici?
Componete già in tour promozionale dell'album appena uscito?
Sì,
componiamo ogni qualvolta ne abbiamo la possibilità, quindi è
facile per noi avere già un certo numero di nuove bozze pronte
mentre siamo in giro per promuovere il disco. Fino ad ora è capitato
spesso.
2. In così poco tempo siete anche evoluti, il vostro suono è più pieno, i brani più maturi, questo terzo album, “Hexagon Garden”, lo ritengo un capolavoro! Ci parli della vostra evoluzione sonora e stilistica?
4. In che misura usate l'elettronica oltre agli strumenti tradizionali?
2. In così poco tempo siete anche evoluti, il vostro suono è più pieno, i brani più maturi, questo terzo album, “Hexagon Garden”, lo ritengo un capolavoro! Ci parli della vostra evoluzione sonora e stilistica?
Non ci
sono mai idee precise in merito al suono che vorremmo ottenere quando
lavoriamo ad un nuovo album. Di solito lasciamo che ciò che accade
nelle nostre vite ci influenzi. Alcuni ascolti di Angelo hanno
sicuramente condizionato le chitarre di Hexagon Garden e vari episodi
e sensazioni vissute da me sono entrate a far parte dei brani sotto forma
di testi.
3. Vi siete divisi diversamente gli
strumenti, ora... tu Francesca suonavi la chitarra e le tastiere, ora
soltanto il basso mentre Angelo, che era solo batterista, imbraccia
anche la chitarra e si destreggia con le attrezzature elettroniche.
Come vi muovete tra fase live e recording? So che Damiano Simoncini,
batterista del duo elettrico Versailles, vi appoggia in alcuni live.
Il cambio di strumenti all'interno
della band è stata una necessità. Io ero stanchissima di suonare la
chitarra e volevo tornare al basso, mio strumento principale, mentre
Angelo aveva il desiderio di abbandonare la batteria per suonare la
chitarra. Così abbiamo lasciato che tutto avvenisse piuttosto
naturalmente e abbiamo affidato le ritmiche a una drum machine. Di
solito gli strumenti che compaiono nel disco sono gli stessi che
portiamo dal vivo. Le date con Damiano acquistano dinamiche e colore
in più portando il set a sfiorare atmosfere più tribali o a tratti
più rock.
4. In che misura usate l'elettronica oltre agli strumenti tradizionali?
Oggi l'elettronica per noi è
l'ossatura dei pezzi e allo stesso tempo una grande libertà. Ci
permette di portare dal vivo brani con una “struttura classica”
di voce, chitarra, basso e batteria pur restando un duo. Preciserei
però che i suoni di cui si parla sono sempre analogici perché
creati da drum machines.
5. Quali le tematiche delle varie
canzoni? C'è un filo conduttore lungo tutto l'album? Che cos'è
questo Giardino Esagonale...? Sento la mancanza dei testi nel booklet
del cd...
Il Giardino Esagonale è un contesto
ipotetico in cui ambientare vicissitudini umane più o meno forti. Il
filo conduttore potrebbe essere la frenesia con la quale viviamo il
quotidiano e l'incapacità di entrare in un armonioso contatto con il
prossimo. L'egoismo, la corsa verso un obiettivo di cui perdiamo
coscienza perché ossessionati dall'arrivo, la difficoltà di
distinguersi e incapacità di desiderarlo sono alcuni dei temi di cui
parlo.
6. Il video promozionale dell'album,
“Second Soul”, è un po' conturbante... raccontaci la trama e il
suo significato. Com'è stato realizzato e da chi?
Regia e script sono di Federica Frezza,
grande amica e artista poliedrica. La vicenda che narra è quella di
un patto con il diavolo, ripreso da fonti letterarie e rivisitato
secondo il gusto e le esigenze del caso. Oltre a me nelle vesti del
diavolo, compare Greta Affanni che è colei che necessita del mio
intervento e mi evoca. Abbiamo lasciato a Federica carta bianca
perché il soggetto ci è piaciuto subito e in due giorni scarsi di
riprese il girato è stato ultimato.
7. La musica che proponete è
indubbiamente di nicchia e il percorso che avete svolto non è stato
sempre facile. Mi pare che finalmente stiate raccogliendo i frutti
del vostro lavoro e tutta l'attenzione e i riconoscimenti che
meritate! E' così?
L'impressione che il progetto stia
crescendo è concreta, dopotutto a noi emoziona ogni volta fare due
chiacchiere dopo i concerti con chi è venuto a sentirci e scoprire
che in qualche modo gli abbiamo regalato delle emozioni. Quello del
musicista è un lavoro che potrebbe esistere anche solo per questo:
per fare star bene le persone. Detto ciò, è ovvio che più il nome
cresce più persone entrano in contatto con ciò che facciamo, quindi
continuare a suonare dal vivo e farci conoscere per noi è
fondamentale.
8. Con “Hexagon Garden” avete
riconfermato la collaborazione con la Riff Records di Bolzano mentre
dalla concittadina Locomotiv siete passati a Sangue Disken e Old
Bicycle: ci parli un po' della scelta delle vostre labels?
Per noi il rapporto con le etichette è
da sempre di supporto reciproco e al contempo necessità di lasciar a
tutti la possibilità di operare con il massimo della libertà.
Abbiamo sempre avuto le idee chiare sul concetto di “indipendenza”
e quello che facciamo è frutto di una ricerca del tutto spontanea
che non accetta compromessi. Le etichette che ci affiancano oggi
hanno creduto nel disco che abbiamo scritto, dal canto nostro noi
stimiamo le persone che ci lavorano e i progetti che pubblicano.
9.
Niente è lasciato al caso nella vostra produzione: svelaci il
segreto di quello splendido piumaggio di copertina... come artisti
visivi, oltre che musicisti, avete un forte senso dell'estetica...
hai disegnato tu Francesca il soggetto, che sei la pittrice del duo,
come per le altre cover dei Melampus?
Sì,
la cover del disco è mia come le due precedenti. Potrei dire che al
soggetto delle piume sono giunta dopo vari tentativi assai distanti
tra loro. Alla fine, quando non sapevo più dove sbattere la testa,
ho pensato alla regola amica: "less is more". Ho cercato un
simbolo forte e leggero. La piuma. Ciò che porta con sé è
l'ipotesi di un altrove raggiunto in volo, la correlazione tra cielo
e terra, l'animale e il divino. Così è stata scelta.
10.
Il mondo animale compare spesso nelle vostre opere, dal nome della
band alle copertine degli album. Ci racconti un po' della vostra
passione per la natura e l'animalismo? La levriera sulla cover di
"N°7" è ancora con voi? Siete anche vegani, vero?
Rita,
la levriera, è con noi ed è in ottima forma! Dopo un periodo
piuttosto lungo, a causa di una serie di intolleranze alimentari, da
vegani siamo tornati ad essere vegetariani. La cosa buffa è che sia
io che Angelo abbiamo scelto di diventare vegetariani attorno ai 14
anni, quando ancora non ci conoscevamo ed abitavamo in città
diverse. Oggi abbiamo passato circa metà della nostra vita da
vegetariani. L'amore per gli animali ci accomuna e attraverso le
varie scelte nel nostro quotidiano facciamo il possibile per
salvaguardare loro e l'ambiente.
11.
Progetti prossimi? Non ditemi che state già creando nuovi pezzi per
un altro album! ;) Più probabile un secondo video, come da vostra
tradizione, visto poi che i pezzi per un secondo lancio abbondano in
questo Lp...
Il
nuovo video è pronto ed in uscita, ma fino a che non verrà
pubblicato devo mantenere il segreto... Per quanto riguarda il futuro
direi che una volta tanto cerchiamo di goderci le date del tour che
proseguirà in estate e oltre e che per parlare di pezzi nuovi ci
vorrà un po' più di pazienza. Per il video
spero nella traccia 6, "Night Laugh", che è tra le mie
preferite.... (Giusto in questi
giorni della pubblicazione dell'articolo, è uscito il video
in questione, proprio "Night Life"! Ndr)
Grazie
per la presenza rinnovata qui all'EDP, Francesca! E' sempre un
piacere chiacchierare con te. Augurandovi di raggiungere il massimo
delle soddisfazioni con la vostra musica, ti lascio concludere con
parole tue...
Grazie
a voi per l'ospitalità. Concluderei dicendo che se acquistate un
mezzo usato è bene assicurarsi di avere un buon meccanico che lo
revisioni da cima a fondo per evitare che vi lasci a piedi a 800
chilometri da casa... (Riferimento alla fusione
del motore del loro van durante la recente trasferta al Sud -Ndr)
Booking:
DISCOGRAFIA
1.15 feet 2.Thirst 3. 372 4.Double Room
ODE ROAD Lp 2013, Locomotiv Rec (altrock, slowcore, ethereal wave)
1.Freedom Day 2.Joel 3.The Path 4.Fall 5.Thirst 6.Introduction
7.Double Room 8.Dots 9.Walk with me
1.Warehouse 2.7 Stones 3.While we float 4.Hungry People 5.Rob
6.Guardians 7.GAD 8.The Gun 9.Waltz for Nina
Qui
la nostra recensione dell'album
1.May Your Movement 2.Poor Devil 3.Second Soul 4.Worthy 5.Simple
Man 6.Night Laugh 7.Question #3 8.Sun 9.Pale Blue Gemstone
Qui
lo ascolti
Qui
la nostra recensione dell'album
Link
ad altre recensioni
HEXAGON GARDEN track by track, raccontato da Francesca.
INTERVISTA a Francesca della rivista femminile ELLE
Articolo
e intervista ad opera di Giusy Elle
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