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mercoledì 20 maggio 2015

65. MELAMPUS2: Hexagon Garden




INTRO
   Sapevamo già che i Melampus sono un duo prolifico: passano da album ad album senza soluzione di continuità. A poco più di un anno dall'ultimo lavoro "N° 7", li ritroviamo con l'uscita del full-lenght "Hexagon Garden", terzo Lp (oltre un Ep iniziale) dalla fondazione del duo avvenuta a fine 2011. Questa l'occasione per parlare ancora di loro.
   Il duo Bolognese, composto da Francesca Pizzo e Angelo Casarubbia, propone una musica fuori dagli schemi, ad espressione di una sensibilità sofisticata che li contraddistingue fin dalle loro prime composizioni. Pur restando all'interno del filone new-wave, nell'arco del tempo il loro sound si è definito e rifinito, in maniera molto precisa e di grande effetto, e gli strumenti usati dai due si sono in maniera simile adattati e reinventati. Mentre all'inizio della loro carriera i Melampus si presentano come un duo chitarra-batteria più o meno canonico, con un moderato ausilio dell'elettronica a creare un tappeto di base (synth) e qualche traccia di piano, ora la line-up si è totalmente stravolta. Francesca imbraccia il basso, suo strumento primo, mentre Angelo abbandona la batteria per dedicarsi alla chitarra e all'elettronica. Solo in fase live sentono il bisogno di riproporre una batteria acustica e si presentano così in trio con alle pelli niente meno che Damiano Simonicini degli storici VERSAILLES. Come spesso accade, di duo in duo il cerchio si chiude... Per il resto, basso-chitarra ed elettronica... niente di più lontano dalla filosofia EDP! I Melampus, ad averli scovati solo ora, non li avremmo certo inseriti nel nostro Progetto... Ma ormai ci siamo affezionati, a questo duo, e lo vediamo crescere con costante professionalità, mentre ci regalano brani sempre più preziosi. Come abbandonarli a metà di questo percorso? E' per questo motivo che non solo continuiamo a parlare di loro, ma gli dedichiamo tutta l'attenzione che indubbiamente si meritano. Sì, dei Melampus ci siamo proprio innamorati...
   "Hexagon Garden" fa parte della loro tradizione: è in linea con la concezione musicale da sempre proposta che viene però ora amplificata e definita nei minimi particolari. L'ambientazione resta dark e noir, e i suoni vogliono per lo più creare "atmosfera"... a questo scopo l'elettronica si presta alla perfezione tant'è che a parte la presenza costante del basso, con i suoi suoni scuri e grevi come il genere richiede, non ci sono altri strumenti elettrici a definire questo lavoro: la chitarra di Angelo è una presenza discreta che, pur meticolosamente studiata, non emerge mai veramente; la batteria acustica compare in un unico brano, mentre nemmeno la drum machine, strumento elettronico a sostituzione della più canonica batteria, sembra farsi notare più di tanto. Si tratta per lo più di un elettro-ambient tendente alla new-wave con suoni completamente analogici e a volte campionati dal vivo e filtrati in studio (tra i field recordings tutta una serie di rumori provenienti da un cantiere edile nelle vicinanze del loro home studio, come motoseghe, suoni martellanti ecc.). La ritmica è a volte appena accennata, a rimembranza di antichi ritmi sciamanici mentre tutto il disco si dipana in suoni sospesi, sognanti, come provenienti dal sottobosco di una fiaba antica. Come sempre è la voce di Francesca a farla da padrona... registrata in primo piano si propone più soave che mai, pulita, con un accenno di fiato tra le corde a trasmettere quella particolare venatura felpata, setosa, unica nota rassicurante nel dipinto noir proposto dalle linee strumentali. E' proprio la vocalità di Francesca a salvarci dalla perdizione negli abissi più scuri della musica dei Melampus! La sua è la voce antica di madri che leggono fiabe al capezzale dei figli dormienti, possono narrare di orchi e misteri, ma comunicano sempre un filo tenace di speranza e sicurezza... Francesca non agita molto le acque, non espande la sua tonalità in picchi da solista, non varia di molto le sue melodie, eppure riesce a farlo senza mai annoiare, sottolineando con naturalezza una continuità stilistica attraverso tutti i brani dell'album. Ci incanta ed ammalia... ci ipnotizza con la sua struggente bellezza... Un album che parla dell'attenzione meticolosa dei due nei confronti delle proprie opere, un disco maturo che ci presenta due strumentisti sopraffini, sintetici ma votati ai dettagli, che amano esplorare i segreti di mondi paralleli piuttosto che dipingere la solarità di quello presente. Un album che andremo ad analizzare con il nostro Martino Vergnano nella sua simpatica recensione EDP, un'opera matura di nove pezzi di spessore che consideriamo un piccolo capolavoro... ben fatto Melampus! Ci piace sognare con voi, nel vostro giardino esagonale...

   Per chi volesse approfondire la personalità e il percorso artistico dei due (artisti visivi entrambi: fotografo lui, pittrice e tatuatrice lei), rimandiamo all'articolo EDP a loro già dedicato, mentre procediamo qui con un excursus sulle tre etichette discografiche con cui quest'album si propone (la mitica Sangue Disken, Riff Records per i vinili e Old Bicycle Rec per i nastri in cassetta), ed infine con l'intervista specifica al duo bolognese Melampus, nella figura di Francesca Pizzo.
   Qui sotto il video ufficiale di "Second Soul", il brano di lancio dell'intero album, che ben esprime, per atmosfere e sonorità, la filosofia del duo e un secondo video pubblicato proprio in questi giorni, il psichedelico gioco di luci a contorno di "Night Laugh", uno dei brani più belli dell'intero album.


Second Soul” Official Video https://www.youtube.com/watch?v=fb01qgeCMSU



LABELS
In occasione dell'uscita di "N°7", i Melampus si erano avvalsi della collaborazione di una seconda etichetta discografica indipendente, nello specifico la RIFF RECORDS di Bolzano, che viene riconfermata anche quest'anno per la stampa in vinile del nuovo album "Hexagon Garden".
Nata nel 2006 da due amici cofondatori, Paolo Izzo e Matteo Meloni, si pone l'obiettivo di dare spazio alle giovani band locali aprendo però i confini anche al rock "indie" italiano. Buoni finora i risultati culturali del progetto. A fine 2011, infine, Paolo Izzo apre il Riff Records Store, un piccolo negozio, controtendenza in questi anni, di strumenti musicali ma soprattutto di dischi: cd, ma anche i vecchi, adorabili vinili. Propongono anche servizi di amplificazione per i concerti e la stampa dei dischi. In quanto Vinilificio Point (negozio convenzionato al circuito Vinilifico, che conta vari punti in Italia, Spagna, Portogallo e Mosca), assicura in breve tempo la stampa su vinile, anche in tiratura limitata, di ogni tipo di master. Ambizioni del progetto? Diventare un punto di riferimento e d'incontro per i musicomani e i musicisti della città.
www.youtube.com/watch?v=Lu6OfDzvQDY promo del negozio di dischi Riffrecords Store


Questa etichetta indipendente di prestigio nel panorama nazionale nasce a Milano nel 2007 dalle menti congiunte di Barnaba Ponchielli e Carlo Pastore (ex capo redattore di Rock.it, dj, Vj per MTV, fondatore degli Wemen e attualmente conduttore del programma Babylon su Radio2 Rai). All'epoca erano famosi i dj set esplosivi dei due... poi col tempo Pastore abbandona il progetto per continuare la sua carriera artistica.
Barnaba prosegue invece con la filosofia della label, ossia produrre musica di qualità, indie ed elettronica, tutta made in Italy. Ma l'etichetta è ancora di più: è talent scouting, scrive di musica e arte, propone servizi fotografici, dj
set e molto altro. Nessun duo puramente elettrico attualmente nel loro catalogo.
Barnaba Ponchielli è stato free lance per molte riviste musicali di spessore (Rolling Stones, Jam, Rock.it, Stordisco, Pig), è anche Art Director in molti locali del capoluogo lombardo, tecnico audio, consulente musicale, Event Manager, recensisce dischi e film nonché dal 2013 è A&R di un'altra rinomata etichetta dell'underground, La Tempesta Dischi fondata nel 2000 da Enrico Molteni, il bassista dei Tre Allegri Ragazzi Morti di Pordenone e da loro gestita in forma di collettivo.
http://sanguedisken.bandcamp.com


Si tratta di un'etichetta indipendente d'Oltralpe, precisamente da Piazzogna, in Svizzera. Attiva dal 2011 grazie all'impegno di Vasco Viviani, pubblica opere di vario genere, purché affini al gusto del fondatore, con supporti vari e tirature contenute alle quali dedicare la giusta cura. In catalogo compaiono duo vari ma non nella line-up a noi cara chitarra elettrica e batteria.
Con quest'etichetta esce il formato tape di “Hexagon Garde”, edizione impreziosita da un remix di “Night Laugh” ad opera di Luca Sigurtà (Harshcore, Luminance Ratio).






INTERVISTA
1. Ben tornati tra le pagine dell'EDP, Melampus! L'uscita del vostro ultimo album è un'ottima occasione per incominciare. Dimmi Francesca: tre anni e tre album, com'è che siete così prolifici? Componete già in tour promozionale dell'album appena uscito?
Sì, componiamo ogni qualvolta ne abbiamo la possibilità, quindi è facile per noi avere già un certo numero di nuove bozze pronte mentre siamo in giro per promuovere il disco. Fino ad ora è capitato spesso.

2. In così poco tempo siete anche evoluti, il vostro suono è più pieno, i brani più maturi, questo terzo album, “Hexagon Garden”, lo ritengo un capolavoro! Ci parli della vostra evoluzione sonora e stilistica?
Non ci sono mai idee precise in merito al suono che vorremmo ottenere quando lavoriamo ad un nuovo album. Di solito lasciamo che ciò che accade nelle nostre vite ci influenzi. Alcuni ascolti di Angelo hanno sicuramente condizionato le chitarre di Hexagon Garden e vari episodi e sensazioni vissute da me sono entrate a far parte dei brani sotto forma di testi. 

3. Vi siete divisi diversamente gli strumenti, ora... tu Francesca suonavi la chitarra e le tastiere, ora soltanto il basso mentre Angelo, che era solo batterista, imbraccia anche la chitarra e si destreggia con le attrezzature elettroniche. Come vi muovete tra fase live e recording? So che Damiano Simoncini, batterista del duo elettrico Versailles, vi appoggia in alcuni live.
Il cambio di strumenti all'interno della band è stata una necessità. Io ero stanchissima di suonare la chitarra e volevo tornare al basso, mio strumento principale, mentre Angelo aveva il desiderio di abbandonare la batteria per suonare la chitarra. Così abbiamo lasciato che tutto avvenisse piuttosto naturalmente e abbiamo affidato le ritmiche a una drum machine. Di solito gli strumenti che compaiono nel disco sono gli stessi che portiamo dal vivo. Le date con Damiano acquistano dinamiche e colore in più portando il set a sfiorare atmosfere più tribali o a tratti più rock. 


4. In che misura usate l'elettronica oltre agli strumenti tradizionali?
Oggi l'elettronica per noi è l'ossatura dei pezzi e allo stesso tempo una grande libertà. Ci permette di portare dal vivo brani con una “struttura classica” di voce, chitarra, basso e batteria pur restando un duo. Preciserei però che i suoni di cui si parla sono sempre analogici perché creati da drum machines. 

5. Quali le tematiche delle varie canzoni? C'è un filo conduttore lungo tutto l'album? Che cos'è questo Giardino Esagonale...? Sento la mancanza dei testi nel booklet del cd...
Il Giardino Esagonale è un contesto ipotetico in cui ambientare vicissitudini umane più o meno forti. Il filo conduttore potrebbe essere la frenesia con la quale viviamo il quotidiano e l'incapacità di entrare in un armonioso contatto con il prossimo. L'egoismo, la corsa verso un obiettivo di cui perdiamo coscienza perché ossessionati dall'arrivo, la difficoltà di distinguersi e incapacità di desiderarlo sono alcuni dei temi di cui parlo.

6. Il video promozionale dell'album, “Second Soul”, è un po' conturbante... raccontaci la trama e il suo significato. Com'è stato realizzato e da chi?
Regia e script sono di Federica Frezza, grande amica e artista poliedrica. La vicenda che narra è quella di un patto con il diavolo, ripreso da fonti letterarie e rivisitato secondo il gusto e le esigenze del caso. Oltre a me nelle vesti del diavolo, compare Greta Affanni che è colei che necessita del mio intervento e mi evoca. Abbiamo lasciato a Federica carta bianca perché il soggetto ci è piaciuto subito e in due giorni scarsi di riprese il girato è stato ultimato. 

7. La musica che proponete è indubbiamente di nicchia e il percorso che avete svolto non è stato sempre facile. Mi pare che finalmente stiate raccogliendo i frutti del vostro lavoro e tutta l'attenzione e i riconoscimenti che meritate! E' così?
L'impressione che il progetto stia crescendo è concreta, dopotutto a noi emoziona ogni volta fare due chiacchiere dopo i concerti con chi è venuto a sentirci e scoprire che in qualche modo gli abbiamo regalato delle emozioni. Quello del musicista è un lavoro che potrebbe esistere anche solo per questo: per fare star bene le persone. Detto ciò, è ovvio che più il nome cresce più persone entrano in contatto con ciò che facciamo, quindi continuare a suonare dal vivo e farci conoscere per noi è fondamentale. 

8. Con “Hexagon Garden” avete riconfermato la collaborazione con la Riff Records di Bolzano mentre dalla concittadina Locomotiv siete passati a Sangue Disken e Old Bicycle: ci parli un po' della scelta delle vostre labels?
Per noi il rapporto con le etichette è da sempre di supporto reciproco e al contempo necessità di lasciar a tutti la possibilità di operare con il massimo della libertà. Abbiamo sempre avuto le idee chiare sul concetto di “indipendenza” e quello che facciamo è frutto di una ricerca del tutto spontanea che non accetta compromessi. Le etichette che ci affiancano oggi hanno creduto nel disco che abbiamo scritto, dal canto nostro noi stimiamo le persone che ci lavorano e i progetti che pubblicano.

9. Niente è lasciato al caso nella vostra produzione: svelaci il segreto di quello splendido piumaggio di copertina... come artisti visivi, oltre che musicisti, avete un forte senso dell'estetica... hai disegnato tu Francesca il soggetto, che sei la pittrice del duo, come per le altre cover dei Melampus?
Sì, la cover del disco è mia come le due precedenti. Potrei dire che al soggetto delle piume sono giunta dopo vari tentativi assai distanti tra loro. Alla fine, quando non sapevo più dove sbattere la testa, ho pensato alla regola amica: "less is more". Ho cercato un simbolo forte e leggero. La piuma. Ciò che porta con sé è l'ipotesi di un altrove raggiunto in volo, la correlazione tra cielo e terra, l'animale e il divino. Così è stata scelta.

10. Il mondo animale compare spesso nelle vostre opere, dal nome della band alle copertine degli album. Ci racconti un po' della vostra passione per la natura e l'animalismo? La levriera sulla cover di "N°7" è ancora con voi? Siete anche vegani, vero?
Rita, la levriera, è con noi ed è in ottima forma! Dopo un periodo piuttosto lungo, a causa di una serie di intolleranze alimentari, da vegani siamo tornati ad essere vegetariani. La cosa buffa è che sia io che Angelo abbiamo scelto di diventare vegetariani attorno ai 14 anni, quando ancora non ci conoscevamo ed abitavamo in città diverse. Oggi abbiamo passato circa metà della nostra vita da vegetariani. L'amore per gli animali ci accomuna e attraverso le varie scelte nel nostro quotidiano facciamo il possibile per salvaguardare loro e l'ambiente.

11. Progetti prossimi? Non ditemi che state già creando nuovi pezzi per un altro album! ;) Più probabile un secondo video, come da vostra tradizione, visto poi che i pezzi per un secondo lancio abbondano in questo Lp...
Il nuovo video è pronto ed in uscita, ma fino a che non verrà pubblicato devo mantenere il segreto... Per quanto riguarda il futuro direi che una volta tanto cerchiamo di goderci le date del tour che proseguirà in estate e oltre e che per parlare di pezzi nuovi ci vorrà un po' più di pazienza. Per il video spero nella traccia 6, "Night Laugh", che è tra le mie preferite.... (Giusto in questi giorni della pubblicazione dell'articolo, è uscito il video in questione, proprio "Night Life"! Ndr)

Grazie per la presenza rinnovata qui all'EDP, Francesca! E' sempre un piacere chiacchierare con te. Augurandovi di raggiungere il massimo delle soddisfazioni con la vostra musica, ti lascio concludere con parole tue...
Grazie a voi per l'ospitalità. Concluderei dicendo che se acquistate un mezzo usato è bene assicurarsi di avere un buon meccanico che lo revisioni da cima a fondo per evitare che vi lasci a piedi a 800 chilometri da casa... (Riferimento alla fusione del motore del loro van durante la recente trasferta al Sud -Ndr) 



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DISCOGRAFIA
MELAMPUS 2012 Ep autoprodotto

1.15 feet 2.Thirst 3. 372 4.Double Room










ODE ROAD Lp 2013, Locomotiv Rec (altrock, slowcore, ethereal wave)

1.Freedom Day 2.Joel 3.The Path 4.Fall 5.Thirst 6.Introduction 7.Double Room 8.Dots 9.Walk with me



N°7 Lp 2014, Locomotiv Records/Riff Records, distribuito da Audioglobe

1.Warehouse 2.7 Stones 3.While we float 4.Hungry People 5.Rob 6.Guardians 7.GAD 8.The Gun 9.Waltz for Nina


Qui la nostra recensione dell'album


HEXAGON GARDEN Lp 2015, Riff Records/ Sangue Disken/ Old Bicycle

1.May Your Movement 2.Poor Devil 3.Second Soul 4.Worthy 5.Simple Man 6.Night Laugh 7.Question #3 8.Sun 9.Pale Blue Gemstone




Qui lo ascolti
Qui la nostra recensione dell'album


Link ad altre recensioni
HEXAGON GARDEN track by track, raccontato da Francesca.
INTERVISTA a Francesca della rivista femminile ELLE


Articolo e intervista ad opera di Giusy Elle



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