Qui il teaser dell'album, realizzato da
BARBA BAADER MEINHOF, collettivo di video-artisti visionari che
vantano collaborazioni con Ufomammut, ICO e moltissimi altri grandi
artisti musicali e non solo
e, sempre a loro firma, l'ironico e provocatorio video di "Pallonicini e Pavoni", primo estratto dall'album
Magikarp.
BIOGRAFIA
Marco Matti e Jacopo Viale sono due giovani Piemontesi classe '89
legati a doppia mandata nei loro progetti. Compagni di scuola fin dal
liceo, suonano in questo duo dal 2008, ma Marco è anche fidanzato da
sempre con la sorella di Jacopo! Un'affinità tipica e necessaria per
chi suona solo in due...
Entrambi universitari e lavoratori (Marco, il chitarrista, studia
filosofia e lavora come fonico; Jacopo invece, oltre a studiare
biologia è un gran sportivo e per questo lavora alla Decathlon) non
si sa come, trovano anche il tempo per dedicarsi alla musica. Vien da
sè che i due non vivono di live set, ma è proprio questo star
lontano da lunghe e massacranti tournè che li rende così intimisti
e precisi nelle loro composizioni e molto attenti alla
sperimentazione.
E' dello stesso anno di fondazione del duo il loro primo Ep,
autoprodotto, "Stanze con Crepe", sei brani tra noise e
psichedelia di natura elettronica mentre dobbiamo aspettare gli inzi
del 2012 per il loro secondo Ep, "Guzznag" (Toilet Smokers
Club Record), un 5-pezzi a base indie-rock
sperimentale, eclettico ed imprevedibile come i folletti da
cui prende il nome. Di recente uscita infine il primo vero
album dei due, "Magikarp", un'opera di otto pezzi con
etichetta Nova Feedback. Altro capitolo in nome della ricerca sonora
più che del melodico fine a sè stesso, un rock psichedelico con
buona dose di sperimentazione elettronica: per l'occasione ecco una
lista di recensioni in tema.
Cosa dire ancora della musica degli Allan Glass... unica,
irripetibile, originale, innanzittutto; lontana dagli archetipi del
rock indipendente nostrano mantiene un'impronta del tutto personale:
chitarre scarne, batteria essenziale, voci sussurate, il tutto
condito con dosi massicce di elettronica.
All'interno
dei loro brani troviamo accenni a più filoni musicali, dal noise
all'ambient, dal postrock allo stoner o allo shoegaze, il tutto
miscelato con della sana psichedelia. I loro lavori cambiano spesso
direzione, da album ad album, a dimostrazione di come per gli Allan
Glass la musica sia in realtà una cosa viva, in continua mutazione,
eppure, riuscendo a restare fedeli a sè stessi, restano sempre
riconoscibili anche nei loro mutamenti. Le caratteristiche che li
contraddistinguono? Ostilità nei confronti della forma-canzone;
predilezione di strutture di più ampio respiro, con cambi stile
prog; utilizzo dell'elettronica (drum-machine, synth) oltre ai due
strumenti più canonici di chitarra e batteria; voce e testi non da
evidenziare ma da fondere uniformemente nella struttura del brano;
predilezione dei suoni lo-fi, sporchi ed impastati, che ottengono
registrando personalmente nello studio Casemate di Marco, a
Pontecurone (AL).
La
presentazione è fatta, ora giusto un accenno alle etichette che
hanno appoggiato i lavori degli Allan Glass per lasciare infine la
parola ai nostri due, in fase dell'intervista a loro dedicata.
TOILET SMOKERS CLUB RECORD
Nata
a fine 2008, quest'etichetta discografica Piemontese esce dalla mente
di Filippo Morini, il chitarrista e cantante dell'alternative rock
band pavese MUSASHIDEN. Nata dapprima come marchio per
contraddistinguere i disegni dello stesso Filippo, in breve si evolve
in un negozio di t-shirt e infine in etichetta discografica
indipendente, il tutto sotto l'egida del DIY (Do It yourself). Nata
per promuovere e condividere musica rock sperimentale, art work, foto
e video, dapprincipio le band del progetto sono gli stessi
Musashiden, i KOAN (ora MOOTH) e i nostri Allan Glass. Qualcosa
gestito completamente dai componenti stessi delle band coinvolte, con
l’unico scopo di far arrivare le proprie idee agli ascoltatori nel
modo più diretto possibile. Lontani da ambizioni economiche, il solo
obiettivo è quello di farsi conoscere, ispirare altre persone ed
essere in futuro ricordati. Un ottimo esempio di collaborazione tra
musicisti alla ricerca di soluzioni comuni ai propri, medesimi
problemi e di come la musica oggi si muova anche tramite questi
binari autogestiti.
In
questo caso specifico esperimento conclusosi con lo scioglimento
della band.
Musashiden "Things Behind the Sun"
NOVA FEEDBACK RECORDS
Siamo
a Roseto degli Abruzzi (TE) e il fondatore Danilo Di Feliceantonio
decide di aprire, nel 2013, questa giovane etichetta underground. E'
un progetto, una specie di laboratorio dedicato agli artisti con idee
nuove da proporre. Lontana dalle macchinose logiche del mercato
discografico, Danilo si pone l'obiettivo di seguire e valorizzare
musicisti originali, alternativi, che vivano per la musica in sè
invece di rincorrere la fama a tutti i costi. In
quest'ottica
non costruisce "personaggi" ma rispetta a fondo le idee di
base degli artisti stessi. NFR pubblica così edizioni limitate in
numero limitato di copie, di musicisti dalle medesime convinzioni
artistiche. Ottima scelta per i nostri Allan Glass che da sempre
coltivano uno stile DIY ed amano proporsi in maniera del tutto onesta
e trasparente al pubblico, senza filtri di mercato alcuno.
INTERVISTA
1.
Ciao a voi, Marco e Jacopo, e benvenuti negli spazi EDP.
Iniziamo
vedendo come è nata la vostra passione per la musica, quando inziate
a suonare i vostri strumenti e come si forma il duo.
Marco:
Io non saprei definire un inizio per la mia passione musicale, penso
di averla sempre avuta. Quando ero piccolo (appena nato) mio padre
mi faceva ascoltare la musica in cuffia (Beatles, Battisti, Conte,
tanta classica, robe così) e lo faceva anche con mio fratello che
poi ha suonato il piano. Comunque ho iniziato a suonare la chitarra
all’età di 14 anni circa, andando da un maestro ma non studiando
mai nulla.
Il
duo si forma nel 2008, come non me lo ricordo... abbiamo iniziato a
suonare e fine.
Jacopo:
Inizio a studiare batteria a Tortona all’accademia Lorenzo Perosi,
circa in prima/seconda superiore.
La
passione è arrivata soprattutto ascoltando tanta, tanta musica. Il
duo si forma da una mia sostituzione al batterista del gruppo
precedente di Marco. Da lì inizia la nostra collaborazione
2.
Da dove deriva la scelta del vostro nome?
J:
Davanti a casa di Marco (dove proviamo) pensavamo al nome da dare e
provando nomi a caso è uscito Allan Glass. Io forse avevo detto
Allan e Marco aveva aggiunto Glass.
M:
Può darsi che sia come dice Jacopo, io non mi ricordo nemmeno
questo.
3.
Quale il vostro percorso di ascolto musicale?
M-
Sono un ricercatore pentito: prima mi andavo a cercare mille gruppi
che ascoltavo poco e male e alla fine mi rimaneva poco o nulla e
quindi ora ascolto “poca” roba ma cerco di approfondirla. Inoltre
attualmente sto ascoltando molto più i gruppi che conosco di
persona rispetto a quelli che non conosco.
J-
I gruppi che ho ascoltato da quando ero piccolo ad oggi sono
infiniti: passo dal grunge dei Nirvana al rock dei Queen al metal dei
Metallica, al punk dei Nofx, Blink, Sex Pistols, e poi Bob Marley,
Sum 41, Silverstein, Biffy Clyro, Pink Floyd, Iron Maiden, Rammstein,
Muse, Placebo, Dinosaur jr, Korn, Queen Of The Stone Age, Kyuss, Foo
Fighter…sono veramente innumerevoli.
4.
La psichedelia vi è sempre piaciuta tant'è che fate largo uso
dell'elettronica nelle vostre composizioni, dal synth alla
drum-machine: in un'ipotetica ricetta musicale all'Allan Glass, che
quantitativi usereste di strumentazione canonica e quanto di
elettronica? Come gestite l'uso dell'elettronica in fase live?
J:
Non penso ci sia un giusto quantitativo di una parte o dell’altra.
Se un pezzo nasce perché “pensato” elettronico si suona così.
Se un pezzo nasce dove l’elettronica non deve esserci non la
usiamo. Non abbiamo una ricetta. Si aggiunge in base al gusto del
momento.
M:
Concordo in pieno, non c’è una ricetta. Dipende.
5.
Marco, hai uno studio di registrazione tutto tuo, il Casemate Studio,
nel quale avete registrato tutti i vostri 3 lavori usciti finora. Ci
parli degli strumenti che usi per registrare e come ottieni i suoni
lo-fi che tanto amate? Hai registrato lì anche le opere di altri
musicisti, a quel punto trasformi il tuo assetto in funzione dei
suoni richiesti oppure lavori solo con band dalla filosofia comune?
M:
Più che uno studio mi piace chiamarlo Laboratorio Artigianale per la
registrazione e la manipolazione sonora (che poi non è altro che la
stanzetta dove proviamo) perché è quello che cerco di fare, il
lavoro dell’artigiano. Come strumentazione, senza entrare in noiosi
dettagli tecnici, diciamo che sono un amante della strumentazione
vintage ma “povera”, ovvero quegli strumenti (intesi anche
microfoni, amplificatori ecc) vecchi ma non famosi o costosi. Quelli
che oggi sarebbero chiamati entry-level. In passato c’era una
ricerca progettuale che oggi manca a favore della copia-clone e
quindi questi strumenti sono molto interessanti.
Usandoli
(uniti a strumenti altri più moderni ed altri ancora molto bizzarri
ed insoliti) i suoni Lo-Fi sono alla portata di mano, anche se
attualmente (e paradossalmente) è più facile fare un prodotto Hi Fi
che Lo Fi.
Ho
registrato alcuni gruppi di amici, anche se non mi sento mai pronto
per fare una cosa del genere e dipende un po’ da quello che cercano
loro. Io cerco di avere un mio suono, una mia impronta ma poi si può
tranquillamente adattarla.
Ah,
non abbiamo registrato tutti i nostri lavori qui: “Stanze Con
Crepe” (il primo ep) è stato registrato al Frasca Studio di
Brignano Frascata da Andrea Imelio.
6.
Parlateci un po' della vostra esperienza con i Toilet Smokers,
"quasi" etichetta discografica e collettivo pavese.
M:
La Toilet Smokers Club è un’idea di un nostro amico Filippo Morini
(l’artista che ha curato l’artwork di Guzznag e Magikarp) nata
come firma (mi pare) per i suoi primi lavori. Poi è stata tramutata
in etichetta-collettivo grazie alla collaborazione della sua (ex?)
band Musashiden (bravissimi) e dei Mooth (molto bravi pure loro). Ha
“prodotto” poco (oltre a Guzznag e i lavori delle band dette
prima c’è Ever degli ZiZ (altra band fantastica) ma sempre cose
molto belle purtroppo rimaste un po’ in ombra.
L’ottica
era/è quella del DIY (prima ancora che fosse ritornato di moda).
Insomma amicizia e collaborazione.
7.
Con questo vostro ultimo lavoro, Magikarp, avete scelto di
collaborare con un'altra etichetta, la Nova Feedback Records: quale
il motivo di cambio di etichetta e come avete scelto questa tra le
tante labels dell'underground italiano? Prima di appoggiarvi a queste
strutture più organizzate avete autoprodotto il vostro primo Ep:
quali sono i pro e i contro che avete riscontrato lavorando da soli o
con l'appoggio delle case discografiche? Eventuali compromessi?
M:
Non c’è una ragione del cambio, la Toilet Smokers Club non è una
vera e propria etichetta ma solo un collettivo di amici, così come
il 99% delle etichette indipendenti attuali. Almeno per me che ho un
certo tipo di idea su come deve essere e funzionare un’etichetta
che si possa dir tale.
Sostanzialmente
ci si aiuta (nei più svariati modi) a far girare di più la propria
musica, quindi in fase realizzativa non ci sono tante differenze tra
l’essere autoprodotti o sotto un’etichetta indipendente. C’è
(fortunatamente) molta libertà e se così non fosse la cosa non
farebbe per noi.
8.
Parlateci di come si è evoluto il suono e la vostra musica in questi
tre album.
J:
Il suono si è evoluto in base ai nostri gusti. Nè più nè meno.
Con il tempo abbiamo cambiato modo di suonare in modo a volte anche
radicale. È il nostro percorso di sentimento e sensazioni con gli
strumenti.
M:
Non saprei cosa rispondere, siamo diventati più vecchi, tutto qui.
9.
Raccontateci qualcosa sulla stesura di "Magikarp", ciò che
vi piace di più, le maggiori difficoltà che avete incontrato,
qualche aneddoto.
J:
Le difficoltà le abbiamo avute e le abbiamo ancora in È Difficile.
Scherzi a parte, abbiamo lavorato molto, ci piace uscire dalla
saletta e non capire più nulla tanto siamo storditi.
Aneddoti?
Io dico solo che, mentre registravamo le batterie, le mie mani erano
ricoperte di ciocche che puntualmente mi esplodevano. Inoltre mi
ricordo Marco che, in preda a non so quale strana disperazione, si
aggrappava al microfono emettendo strani versi.
10.
L'origine del suo nome?
J:
Cresciuti nell’annata rivoluzionaria del mondo intero, tra guerre e
sfide, ostaggi e sequestro, con l’energia che faceva da padrona, il
gameboy ci ha stregato. I pokemon in particolare. Dai folletti delle
fiabe ai pesci di Ash. Magikarp, IL magggikarp o capra magica come lo
chiamano dei nostri amici.
M:
Magikarp, come detto da Jacopo, è un Pokemon. Nel gioco è il più
debole. Ma la passione per i Pokemon c’entra in parte. In realtà,
per me, suonava bene ed era un bel nome. Poi è un Pokemon, il che è
fantastico.
11. A seguito
dell'album avete pubblicato anche un video, nello specifico del brano
"Palloncini e Pavoni". So che è stato realizzato da dei
vostri amici, il collettivo Barba Bader Meinhof, che avete sempre
amorevolmente definito come "folli e visionari". Il video
infatti lo trovo alternativo, ironico da una parte ma molto
provocatorio dall'altra, mi riferisco alle siringate di testosterone
“Allan Glass” che i personaggi si fanno nel corso di tutto il
video. Spiegateci il messaggio che c'è dietro, l'attinenza col brano
e se ci sono state critiche sul contenuto, finora, da youtube stesso
o da qualcuno che lo considerasse poco "educativo"...
M: Il video si può dire che non abbia
una vera e propria attinenza con il brano perchè è stata una libera
interpretazione del brano stesso da parte dei Barba e quindi il
messaggio che volevano dare dovresti chiederlo a loro (eheheh); per
noi il tutto si può riassumere nella scritta finale "Be
Human" che c'è dopo i credits, in che senso lo intendiamo
pensateci voi, vale tutto.
Critiche no, però alcuni non sono
riusciti a vederlo fino in fondo per via delle siringhe.
12.
Tra studio e lavoro siete molto occupati. Come organizzerete la
promozione del vostro ultimo disco? Avete in programma un tour
italiano?
J:
Promozione? per questo ci pensano Marco e Roberta. Io penso a rompere
bacchette.
M:
Della promozione del disco vera e propria se ne occupa il nostro
ufficio stampa (roberta@molamola.it)
noi cerchiamo di organizzare in maniera completamente indipendente il
maggior numero di concerti anche se, paradossalmente (visto il
fermento musicale italiano), è molto difficile. Abbiamo comunque
alcune date in programma e altre in via di definizione. Tutti gli
aggiornamenti li trovate su facebook e simili.
13.
Avete suonato anche con altri duo elettrici durante i vostri live?
M: Di recente
abbiamo condiviso il palco con gli HIBAGON, un duo chitarra e
batteria di Bergamo, veramente bravi. Prima non ci era ancora
capitato.
Eccoci
al termine della nostra chiaccherata. Vi ringrazio moltissimo per le
risposte e vi faccio tanti in bocca al lupo per tutte le vostre
attività, musicali o meno che siano, che vi vedono così impegnati
su vari fronti. A risentirci sugli spazi EDP dove attendiamo
l'anteprima del vostro primissimo video! Grazie a voi e crepi
il lupo!
E
per chi ne volesse sapere ancora di più sui nostri due, ecco il link
per un'altra, simpatica ed esaustiva intervista, stilata in occasione
dell'uscita di "Guzznag":
http://stordiscointerviews.blogspot.it/2012/01/intervista-agli-allan-glass.html
LINK
Bandcamp (streaming e free download):
Watch:
E-mail:
Casemate
Studio:
Ufficio
Stampa:
DISCOGRAFIA
STANZE
CON CREPE 2008, Ep autoprodotto (rock, psichedelico, noise)
Registrato,
mixato e masterizzato da Andrea Imelio al Frasca Studio
1. Mahamood
2.Radio Londra 3.Adelaide 4.Syà 5.Stanze con Crepe 6.Derevaun
Seraun
Qui
lo ascolti:
GUZZNAG
2012, Toilet Smokers Club Record (indie-rock, sperimentale,
psichedelia)
Prodotto,
registrato, mixato e masterizzato da: Marco Matti presso Casemate
Studio Pontecurone (Al); Filippo Morini suona la chitarra acustica
reverse nella traccia 5; Artwork: Filippo Morini; Foto: Camillo
Morini.
1.
Satellite tra le Dune 2.Il Sergente 3.Cinque
Giorni Bugiardi 4.Marty's Swallow 5.A cena con Woland
Qui
lo ascolti:
Qui le recensioni:
MAGIKARP
2014, Nova Feedback (rock-psichedelico, elettronica, shoegaze)
Prodotto
da Allan Glass. Registrato, mixato e masterizzato da: Marco Matti
presso Casemate Studio Pontecurone (Al); Artwork: Filippo Morini;
Foto: Andrea Vaccari
1.La
tua 2.È difficile 3.Palloncini e Pavoni 4.Betulle
5.L’Estate
non conta ParteI 6.L’Estate non conta ParteII 7.Plastic Bubble in
the Mystic Place 8.Nell'ora della nostra morte
Qui
lo ascolti:
Qui
una serie di recensioni:
Retrospettiva e intervista a cura di Giusy Elle