INTRO
E' con immenso piacere che mi accingo a
presentarvi oggi un duo molto interessante, che si sta
ritagliando il meritato spazio di spicco nel panorama underground
italiano. Loro sono i Cani dei Portici, band math rock, noise e
hardcore strumentale, con stanza a Bologna.
Di loro avevo ovviamente ascoltato i brani sui profili musicali,
visionato qualche video, inseriti nella nostra compilation dedicata
ai power duo dell'Emilia Romagna (qui l'
articolo con il free download), e mi ero fatta l'idea che valessero la pena
essere visti dal vivo. In Trentino però, per motivi ancora da
chiarire, non ci sono molti concerti di duo Edp che spesso, invece,
si trovano solo a transitare nella mia regione adottiva. Quando ho
realizzato che al festival
Le Parti di Ricambio, in Val di Sole, le band di punta del sabato
erano proprio i Cani dei Portici assieme al rinomatissimo trio Zu,
con i quali i due condividono frequentemente il palco, mi sono
addirittura presa una mezza giornata dal lavoro stagionale estivo per
non perdermi l'evento e l'atmosfera. Degli Zu ho capito finalmente la
forza della loro fama (avevo già avuto modo di apprezzare Luca T.
Mai live in formazione duo sax baritono e batteria, i Mombu), mentre
dei Cani dei Portici ho potuto confermare pienamente le mie
intuizioni iniziali. Una vera forza della natura, un live che non è
soltanto un concerto ma una vera e propria esperienza, coinvolgente e
totalitaria, in una esibizione dai suoni impeccabili e potenti (del
resto il chitarrista Claudio è fonico di professione che in sola
formazione a due si è mangiato tutte le full band fino ad allora in
scaletta), un'ora di musica non stop tra stacchi e raddoppi, sudore e
pogamenti... Come commentato da un amico con il quale ho assistito al
concerto: "una band hardcore come non ne vedevo da trent'anni
-con i dovuti modernismi del caso- anche in versione impegnata...".
Così come non essere lieta di questa presentazione? Procediamo
quindi con la biografia dei due, con la storia della nascita e
l'evoluzione del progetto Cani dei Portici, l'intervista a Claudio e
Demetrio, una carrellata alle numerose case discografiche che
appoggiano il duo, nonché con la
recensione al loro ep
Due (nell'articolo appositamente dedicato),
degnamente stilata dal bassista del duo pescarese KA, anch'esso con
postazione di base a Bologna. Let's go!
RETROSPETTIVA
Wof amici, qua
la zampa... è ora di parlare dei Cani dei Portici, duo
MathCore da Bologna! Girovagano di qua, scodinzolano di là, ma
soprattutto abbaiano e latrano per tutta Italia col loro dog-core da
paura...
Ecco, questo lo slang con cui i due
comunicano sui social, quando fanno i Cani. Sono una bella coppia
assortita: il chitarrista è di razza mastino, ma di quelli grandi e
grossi che fanno tanta paura e poi sono i più buoni di tutti. Il
batterista è invece un bastardino di piccola taglia, magrolino e
vivace che picchia duro sui tamburi come non ci fosse più un
domani... Nella vita normale sono invece Claudio Adamo e Demetrio
Sposato, due giovani calabresi classe '89, amici fin
dall'adolescenza, che raggiungono Bologna per motivi di studio. Sotto
i portici della città ritrovano un girovagare di cani già
sperimentato nella loro Crotone e, vissuto questo evento come un
anello di congiunzione tra le loro due amate regioni, tra il passato
dell'infanzia e il presente di studio universitario e lavoro, nel
2010 ereditano il nome per il progetto musicale che qui fondano. A
Bologna, i Cani, hanno definitivamente trovato la propria cuccia, ed
è per questo che li troverete sempre nominati come power duo di
questa città.
Nel 2012 esordiscono live come trio,
assieme al bassista Fabio Mollica, e nel contempo pubblicano Cane
Cavem, il loro primo Ep, un ottimo esordio di 6 pezzi compresa la
ghost track. Melvins, Shellac, Jesus Lizard e Primus sono le matrici
da dove attingono i loro suoni ed idee, ma il tutto miscelato in una
versione molto personale e riconoscibile, difficile da catalogare in
un genere preciso. I punti di forza del disco, ereditati quando il
combo si riduce a due soli elementi, sono la potenza e pulizia dei
suoni nonché l'alternarsi di frasi prettamente schematiche e rigide
(unisoni, stop and go, raddoppi) con altre dai suoni puliti,
parentesi melodiche ed aeree di struggente bellezza. Incredibili sono
i passaggi dagli arpeggi quieti ai distorti immensi, mostruosi muri
di suono e volume che non perdono un decimo della loro pulizia, tanto
su disco che in fase live.
Due anni dopo il branco resta orfano
del bassista e i due sopravvissuti, dopo un primo momento di
sbandamento, realizzano di aver trovato il proprio equilibrio, che in
due la loro musica rende egualmente, anzi, che due è il loro numero
fortunato! Due è così proprio il titolo dell'Ep che nascerà
di lì a poco. Il basso del resto faceva la sua linea esterna ma già
la chitarra era assettata con suoni corposi e profondi. Splittato ora
il suono della sei corde su un ampli da basso con mega cassa, e
abbassato da un doppio octaver, sono pronti a coprire la lacuna delle
basse frequenze. Il risultato? Un disco strumentale iper potente...
Come l'Ep precedente,
Due è
formato da sei tracce per una mezz'ora circa di ascolto: si apre con
un intro di suoni d'onde che si infrangono sulla riva (la foto di
copertina ad opera di Francesco Gentile ne rafforza l'idea) e si
conclude con altrettante onde, nell'ultima traccia intitolata appunto
"Jonio". Un omaggio alla loro terra d'origine, penisola
della penisola italiana, che tanto gli è rimasta nel cuore. Come già
scritto nel lavoro d'esordio, in fase di ringraziamenti: "
Grazie
a Crotone che ci ha fatto nascere e a Bologna che ci ha fatto
crescere". Il resto è tutto un susseguirsi di cattiveria e
bravura, ringhi e latrati, momenti infine in cui i Cani si stendono
al sole in brevi momenti di dolce riposo... Un lavoro molto profondo
e "pensato", rispetto all'immediatezza dell'opera prima. Ma
per una
recensione approfondita e
competente rimando all'articolo successivo dove il nostro nuovo
recensore, tale Giacomo Guidetti, nonché bassista del duo
basso-batteria KA, sa il fatto suo e coglie appieno il senso di
questa doppia anima dei Cani.
Due esce ufficialmente il 2
Maggio 2016 con una cordata d'etichette sorprendente, capitanata
dalla Dischi Bervisti di Treviso. Tutti gli altri che hanno creduto
nel progetto a due sono Effetti Collaterali Records, È un brutto
posto dove vivere, L’Odio Dischi, Santa Valvola Records, Toten
Schwan Records e Vollmer Industries mentre la casa distributrice è
la rinomata Audioglobe. L'album è anche appoggiato alla Oh! Dear
Records per la versione in musicasetta, disponibile in Italia e nel
Regno Unito, nonchè alla Koe Records, la piccola casa editrice e di
distribuzione dello stesso batterista del duo. Una gran bella
compagnia d'etichette, questa (molte con altri duo chitarra-batteria
nel proprio roster), vanto dell'underground italiano, che andremo,
dovutamente seppur brevemente, a presentare a fine articolo.
L'album viene anticipato il 26
Aprile con il video di "Cuore di Tenebra", seconda traccia
dell'Ep. Durante il periodo in cui è stato concepito il brano, il
batterista Demetrio (il "letterato" dei due) stava giusto
studiando "Heart of Darkness" di Joseph Conrad. Quando
Claudio se ne uscì con questo riff oscuro e potente, gli venne
proprio in mente "il cuore di un'immensa tenebra", da cui
il titolo del pezzo. Ma mentre la foresta di Conrad è quella
congolese da dove venivano rapiti gli schiavi neri nel periodo
colonialista, quella di
Sofia Braga,
autrice dello splendido video, cupo e torbido come il brano da cui
prende spunto, è una natura sia affascinante che pericolosa. Come
rivela l'autrice: "
in questa giungla (evocata dal brano dei
CdP -ndr) non c'è spazio né per colonizzatori né per indigeni, la
giungla stessa si mostra allo spettatore/ascoltatore senza nessun
tipo di filtro umano, accompagnandolo per tutta la durata del brano
nei suoi meandri più reconditi dai quali, una volta addentratosi,
non potrà più uscirne fino alla fine dell'album".
In conclusione, i Cani dei Portici
sono un duo di cui sentirete ancora molto parlare: si stanno
ritagliando infatti il giusto e meritato spazio nella scena
underground nazionale. Condividono spesso il palco con nomi di punta
quali Zu, Bologna Violenta, Giorgio Canali, Bachi da Pietra e molti
altri. Hanno latrato in svariati festival come al MEI e parecchie
sono le compilation contenenti un loro brano (presenti anche nella
nostra
EmilyDuo Compilation). Gli
auguriamo quindi di vivere di soli ossi! Attualmente invece il
batterista Demetrio si sta specializzando in linguistica dopo aver
studiato iamatologia (lingua e cultura giapponese), insegna italiano
agli stranieri, da nerd convinto fa il redattore per una rivista di
videogiochi oltre ad aver avviato da poco la propria etichetta
discografica e di distribuzione a "basso profilo", la
Koe Records. Claudio, dopo un primo approccio bolognese da
studente, passa al lavoro di fonico che esplicita con estrema bravura
alla Fonoprint di Bologna dove molti sono i Big che a loro si
rivolgono, sia per le registrazioni in studio che in fase live, e
parliamo di nomi come Vasco Rossi e Zucchero Fornaciari...
Andiamo quindi a farci due
chiacchiere con Claudio e Demetrio dei Cani dei Portici? Chissà che
con qualche biscottino e una grattatina non ci rivelino qualche
segreto e molte chicche...
"Cuore di Tenebra" Official Video
https://www.youtube.com/watch?v=-YiJKxDW6ig&hd=1
Teaser
di “Due”
https://www.youtube.com/watch?v=T6oUgQ267W0
LABELS
Due
dei Cani dei Portici è stato prodotto e pubblicato dall'etichetta
principale Dischi Bervisti (anche loro Ufficio Stampa), tant'è che
solitamente lo vedete pubblicizzato solo per tale casa discografica.
Eccovi quindi una breve scheda a loro dedicata.
In
realtà c'è un'intera cordata di etichette a supporto di questo
disco, ben 10 in totale tra co-produttori e distributori! Dedichiamo
quindi in calce all'articolo (dopo l'intervista e la discografia dei
due) uno spazio di meritata presentazione a tutte queste altre
interessanti espressioni dell'underground nazionale, piccole realtà
Diy che in una rete di sinergia supportano le band in tutto lo
Stivale e che, nonstante le dimensioni, riescono comunque a distinguersi per originalità e competenza.
Dischi
Bervisti viene fondata a Treviso nel 2012 come etichetta di musica
indipendente per supportare l'uscita del nuovo album di Bologna
Violenta:
Utopie e piccole soddisfazioni. L'idea nasce dallo
stesso Nicola Manzan (solista dei Bologna Violenta, ora in duo con
batteria) e dalla compagna Nunzia Tamburrano che da lì in poi
continuano l'attività con band a loro affini, spesso di amici.
Proprio per questa filosofia, dettata dal gusto personale, non c'è
un genere specifico supportato dalla casa editrice.
Essendo
Bologna Violenta, la band del fondatore, in realtà un progetto
solista da poco approdato alla formazione di duo elettrico, una 2-man
band di AvantGarde e GrindCore della quale ci occuperemo presto,
molti sono i duo presenti nel loro catalogo. Oltre ai Cani dei
Portici di oggi, troviamo anche i METEOR (noise, Brescia), gli
HATE&MERDA (sludge, Firenze), e il duo lui-lei di chitarre
HARMONIC PILLOW. Compare anche il nome di Alos?, ossia il progetto
solista di Stefania Pedretti, chitarra e incredibile voce del duo
doom/sludge/noise OvO. Anche il prossimo album degli OVO stessi, in
uscita a fine 2016, sarà inoltre prodotto dalla DB.
Dischi
Bervisti non è solo etichetta di musica indipendente ma anche
Ufficio Stampa diretto da Nunzia e dedicato anche a band non presenti
nel proprio roster.
INTERVISTA
1.
Ciao a voi Claudio e Demetrio. Abbiamo già avuto il piacere di
conoscerci di persona, ora è l'occasione giusta per approfondire un
po' gli argomenti. Benvenuti quindi su Edp!
CANE DEMETRIO: Wof, il piacere è stato nostro Giusy, sei una grande. E
ora grazie d'averci invitato a questa intervista su EDP!
2.
Raccontateci come è avvenuta la genesi dei Cani dei Portici e come
vi siete infine ritrovati in due.
D:
I cani dei portici erano quelli che da ragazzini vedevamo di notte
sotto i portici della città in cui siamo cresciuti, Crotone, in
Calabria. Poi ci siamo ritrovati a Bologna e anche lì c'erano tanti
cani sotto i portici. A Bologna abbiamo cominciato a suonare insieme,
dopo un paio d'anni ci siamo ritrovati in due quando il terzo della
formazione originale, il nostro caro amico Fabio, ha deciso di
lasciare la cagnara. Ora siamo un cane a due teste.
3.
In un duo si richiede molta affinità ed empatia, cosa che voi
coltivate da lunga data. Esistono, a vostro parere, anche lati
negativi in una line-up così ridotta? L'esperienza a tre può essere
un utile confronto…
D:
Più si è, più ci si diverte, questo forse, pensando ai live, ai
viaggi e a tutte le situazioni connesse. Ma io e Claudio ci troviamo
così bene in due che al momento non ne scorgiamo limiti.
4.
Quali gli accorgimenti da trio a duo? In fase live proponete molti
brani dal primo ep Cave Canem:
come li avete riarrangiati?
D:
Abbiamo riscritto diversi brani da Cave Canem ma non tutti, e almeno
qualcuno lo abbiamo ancora in cantiere, come Septem che era uno dei
nostri pezzi preferiti. Per quanto riguarda i pezzi nuovi invece,
tutto è avvenuto come sempre in maniera naturale e spontanea.
5.
Avevate già dei duo di riferimento quando avete deciso di essere una
2-man band?
D:
Sinceramente non ci abbiamo mai pensato a dei duo di riferimento, per
noi è stata una necessità ragionata. Io personalmente amo i Melt
Banana e gli Om, entrambi duo, ma con modalità totalmente
differenti.
6.
Con quali altri power duo avete condiviso il palco durante i vostri
numerosissimi live?
D:
Mi vengono in mente Bologna Violenta, Bachi Da Pietra, e in una
delle volte che abbiamo suonato con gli Zu anche loro si sono esibiti
in due.
7.
Avete un background musicale molto simile o siete cresciuti con
riferimenti musicali diversi? Da dove proviene, Claudio, la tua
dolcissima e struggente vena melodica?
D:
Io e Claudio abbiamo avuto percorsi d'ascolto e compositivi
abbastanza distanti per molto tempo, tranne che per un amore
fortissimo che condividiamo da quando eravamo ragazzetti: i System Of
A Down.
Cane
Claudio: Abbiamo la stessa età e siamo cresciuti nello stesso
contesto sociale, tra le ultime vampate del grunge, la scuola trash
metal 80/90 e tutto il movimento crossover. Personalmente ho
praticamente smagnetizzato tutto ciò che hanno fatto i System of a
Down. Demi invece è una bibbia vivente del grunge dall’homo
erectus agli smartphone. Le propensioni melodiche non so da dove
derivino schiettamente, credo sia solo il risultato di quello che
siamo in fin dei conti.
8.
Raccontateci qualcosa del video "Cuore di tenebra"...
D:
Il brano è ispirato all'opera di Joseph Conrad. Per il video ci
siamo affidati completamente a Sofia Braga. È importante il connubio
tra le arti, e ci piace dare piena fiducia e controllo a chi
collabora con noi nella sfera artistica visiva, grafica etc..
9.
Il vostro percorso di vita vi ha portati dal profondo Sud di Crotone
alla mitica Bologna. Mi pare di capire che portate un profondo
rispetto per entrambe le "vostre" città. Avete anche
soltanto una critica per ognuna di loro?
D:
Ah ah ah ah ci fanno spessissimo questa domanda, evito sempre di
rispondere perché rischierei di parlare per ore. Di certo, della
posizione periferica di Crotone e della Calabria ci portiamo la
rabbia nel processo creativo, da Bologna abbiamo assorbito la
vivacità underground.
10.
Com'è il panorama musicale calabrese e quale realtà avete invece
trovato qui a Bologna?
D:
La Calabria è piena di musicisti, pittori, poeti, un numero davvero
impressionante. Concentrandoci sulla musica, ultimamente la
situazione mi pare in continuo miglioramento, soprattutto con la
nascita di diversi nuovi posti per concerti undergound grazie ad
alcuni calabresi che si spaccano davvero. Sono poi tante le band da
ascoltare, mi vengono in mente ora i Dissidio e i McKenzie, e non si
può non citare la Overdrive, etichetta nel catanzarese sinonimo di
qualità (per dirne qualcuno, ha prodotto l'ultimo disco di Bologna
Violenta, o il precedente dei Fuzz Orchestra).
11.
A proposito di scene musicali... vi siete ritagliati una bella fetta
di notorietà fino ad ora nell'underground italiano. Condividete i
palchi con nomi di tutto rispetto e con molte di quelle band è nata
anche una sincera amicizia. Com'è stato sentirsi accolti con
naturalezza dai "mostri sacri" dell'underground nazionale?
La ritenete una conferma della vostra professionalità e del vostro
indubbio valore?
D:
Crediamo nello spaccarsi la schiena, questo è tutto. Da quando
abbiamo deciso di abbaiare, abbiamo deciso che l'unico modo per farlo
fosse al massimo delle nostre energie. Ogni passo guadagnato è per
noi un piccola immensa gioia, ma non guardiamo mai a ciò che
raggiungiamo, c'è ancora così tanto da fare, meglio rimboccarsi le
maniche e non distrarsi mai.
12.
Ora un paio di domande che riguardano la vostra vita personale:
Demetrio, come fai a far convivere tanti impegni e altrettante
passioni? Studi, lavori, sei un nerd (cosa che immagino
totalitaria... ore e ore davanti al pc o a una console) e suoni la
batteria alla grande!
D:
Cominciamo col dire che la batteria non la suono, al massimo la
percuoto, con ben poca maestria per giunta. Sì scrivo per la rivista
NintendOn che concilia un'altra delle mie grandi passioni, quella
videoludica, e mi occupo anche di poesia e racconti. Mah, credo che
se a qualcosa ci tieni, la fai, il modo lo trovi. E dormo molto poco,
fin da bambino.
13.
Hai da poco avviato anche una piccola etichetta indipendente (casa
discografica e distro): a chi è rivolta e qual'è la tua filosofia
in proposito?
D:
Koe Records low profile distro è una minuscola distribuzione, e come
recita il motto è basata sul basso profilo. Si fonda si di un
semplice manifesto che indica la direzione del progetto, tra cui
niente mode, niente cazzate verbali o ideali, niente spirito da
rockstar. Come generi non c'è un vero e proprio range, ma diciamo
che vengono preferiti assolutamente i dischi crossover, nel senso di
mescolanza di genere, o comunque fuori dagli schemi. Amo tutti i
gruppi che ne fan parte e con ognuno di loro s'è creato un
bellissimo rapporto extramusicale. In ottobre uscirà la prossima
produzione, ad opera dei lombardi Demikhov, strumentale di chirurgia
sperimentale sovietica. Ve ne consiglio caldamente l'ascolto.
14.
Claudio, la tua competenza professionale di tecnico dei suoni è
indubbia, l'ho potuta constatare di persona... molti Big ti conoscono
di fama ormai, visto che hai lavorato con loro. Ci riveli qualche
nome? E come nasce e si sviluppa il tuo percorso di fonico?
CANE CLAUDIO:
Qualche anno fa ho lasciato l’università e ho iniziato gli studi
per diventare fonico presso la Fonoprint di Bologna, seguendo dei
corsi specializzati, ed in seguito ho proseguito il mio percorso
affiancando in studio gli ingegneri Maurizio Biancani ed Enrico
Capalbo, miei maestri e colleghi. Ho il piacere e l’onore di
lavorare proprio in Fonoprint ora, dove collaboriamo con artisti del
pop italiano mainstream (Vasco Rossi, Zucchero e altri) ma anche con
una buona parte del mondo dell’underground naturalmente.
15.
Partecipate spesso nel Gruppo Facebook Edp, avete condiviso un vostro
brano nella nostra compilation EmilyDuo (qui
l'articolo con il freedowload) e ci
siamo anche incontrati personalmente. A questo punto materiale ne
avete per rispondere a questa domanda: che idea vi siete fatti
dell'Electric Duo Project? Ci credete in una realtà che possa far da
collante e coordinare le varie realtà dei power duo chitarra e
batteria italiani?
D:
Electric Duo Project è una bomba di community, gestita da gente
meravigliosa che si spacca sulla base di un concept davvero figo,
quello dei duo musicali appunto. Crediamo che riuscirete a fare tanto
altro, e non vediamo l'ora di imbatterci in tutti i vostri nuovi
progetti. Ad maiora semper, wof.
16.
Dopo due ep all'attivo state per caso raccogliendo materiale per un
full-lenght? Altri progetti per il futuro prossimo?
D:
In realtà, non abbiamo mai considerato i nostri dischi come ep, in
contrapposizione a dei full-lenght. La nostra è una chiara scelta
compositiva. I progetti futuri, ve li faremo ascoltare direttamente.
Ottimo
allora e grazie per le risposte! Vi lascio ora la parola, ops...
l'abbaio, per una vostra conclusione. Intanto buona musica a voi! Gli
auguri per una soddisfacente carriera non ve li faccio nemmeno...
tanto quella ormai è assicurata... Wof dall'Edp tutto!
D:
Ma va Giusy! A parte il ringraziarti, da cuore di cane, per quello
che fai in generale e per lo spazio a noi dedicato in particolare, ti
lasciamo il nostro solito motto: Cave Canem! (Attenti al cane -Ndr)
DISCOGRAFIA
In
trio:
CAVE
CANEM Ep 2012, ToTeN
ScHwAN records /L'Odio
Dischi (MathRock, Hardcore)
1.Cave Canem 2.Septem 3.La marcia dei bisonti 4.Tria 5.Frigge la
carne 6.Orient Express
Qui lo ascolti
DUE
2016, Dischi Bervisti/ToTeN ScHwAN records
/Vollmer Industries/È un
brutto posto dove vivere/Santa Valvola
Records/Oh Dear Records/L'Odio
Dischi/Effetti Collaterali/Longrail
Records/Koe Records low profile distro
(MathRock, Hardcore)
1.Intro 2.Cuore di tenebra 3.Vamonos 4.Buio 5.La gente deve
capire +Ghost Track: Jonio
Link
ad altre recensioni
LABELS
(Tutte le altre... in ordine alfabetico)
Effetti Collaterali è innanzitutto una band da Potenza, un
collettivo di amici attivo da oltre 10 anni, che si esprime in musica
con un'ampia visione culturale della musica e dell'arte. Condividono
grandi palchi e aprono tour e festival anche con: Il Teatro degli
Orrori, Marlene Kuntz, Tre Allegri Ragazzi Morti, Sud Sound System,
SantoNiente, Le Luci Della Centrale Elettrica, Giorgio Canali e tante
altre importanti bands. Seppure in maniera discontinua per oltre 3
anni e mezzo dall'uscita del primo disco sono in tour e raggiungono i
400 live in tutta Italia affermandosi tra le più rinomate e
incendiarie live band della scena indipendente e diy italiana! Il
live è la loro dimensione ideale...
La
band grazie all’amichevole aiuto di Fabio Magistrali (ex produttore
di Afterhours, Bugo) mette in piedi un proprio ottimo studio di
registrazione. Crea anche una propria etichetta/collettivo di artisti
& autoproduzioni “Effetti Collaterali Records” con cui
co-produce anche altri ottimi dischi, fumetti e libri di artisti
italiani.
Effetti
Collaterali perché dalla parte dei perdenti, dei reietti e dei
poveri cristi, quasi sempre in direzione ostinata e contraria.
Casa
discografica e di distribuzione, la EUBPDV è stata fondata a Padova
nel 2014 da Fabio Zanaga. Si tratta di una realtà incentrata sulla
sottocultura Underground e non si dedica soltanto alla musica ma
spazia anche tra le altre forme d'arte. E' un progetto indipendente,
autoprodotto e no profit portato avanti con passione dall'unico
fondatore, noto anche come DjFlass. Co-conduttore della
web radio e omonima tapelabel Scaglie di Rumore (etichetta incentrata
nella produzione e distribuzione di musica punkhardcore) fonda
questa label nell'ottica di scoprire e proporre realtà sempre legate
alla scena underground ma non trattate dalla già citata label.
EUBPDV non fa distinzioni di generi, propone ciò che gli piace e in
due anni può contare una dozzina di uscite con gruppi da tutto lo
Stivale con diversi suoni e diverse proposte.
Esiste anche un blog dove vengono pubblicate interviste alle band ed
ad altri artisti locali, articoli su festival, eventi ed altro
ancora.
Non si tratta di una Booking Agency ma ogni tanto vengono organizzati
concerti per far festa con gli amici.
L'evoluzione
per il futuro è quella di produrre anche libri, riviste o fanzine
mentre finora è stato stampato soltanto Ragazzo in Vendita,
fumetto post/porno realizzato da Punx666 & Delicatessen.
Si
tratta della casa discografica e di distribuzione nata a Bologna nel
2014 dallo stesso batterista dei Cani dei Portici, Demetrio Sposato.
Una piccolissima realtà nata per supportare alcune band
dell'underground locale. Portata avanti con la filosofia DIY non ha
scopi di lucro ed è supportata soltanto dalla passione per la musica
del fondatore stesso. Nel loro catalogo troviamo i NADSAT, duo corregionale che abbiamo già presentato in un articolo Edp (qui).
https://www.facebook.com/koerecords
L'Odio
Dischi è una netlabel, un collettivo che nasce a Foggia nel 2014
grazie all'impegno dei tre componenti della band Preti Pedofili.
Nasce come veicolo di diffusione e di supporto di alcune delle realtà
con cui sono in contatto ma più che una vera e propria etichetta si
considerano un marchio che dà supporto a queste band a loro vicine.
Per il resto, oltre ad aver lavorato con le realtà con cui in questi
anni hanno spartito palchi e viaggi, hanno anche organizzato svariati
festival a Foggia, oltre ad essersi occupati di booking e
registrazioni.
Oltre
i Cani, nessun altro duo nel loro roster.
Longrail Records è nata a Dicembre del 2015 in provincia di Torino
ad opera di Francesco Girasole. Questa etichetta ha lo scopo di
promuovere musica indipendente attraverso co-produzioni con altre
etichette e distribuire dischi autoprodotti. Dagli ultimi mesi,
inoltre, Longrail Records si occupa anche di organizzare concerti e
house show sempre secondo l'etica del DIY.
I
Cani dei Portici sono l'unico duo da loro prodotto; hanno in
distribuzione "La capitale del male", ultimo lavoro
discografico del duo sludge toscano HATE & MERDA.
Oh!
Dear Records e' una piccolissima etichetta musicale indipendente in
ponte fra la Scozia (Glasgow) e la Sardegna (Sassari). L'etichetta
nasce a dicembre 2015 con l'intenzione di supportare e promuovere la
realtà locale sassarese. Tea, la fondatrice, ha avuto modo di
studiare a Bologna e da qui ha affinato uno sguardo attento per le
diverse realtà nazionali e internazionali. Sceglie le band con cui
collaborare sia seguendo il proprio istinto sia sopratutto per
l'approccio stesso all'idea di musica. Come molte altre etichette
Oh!Dear records e completamente casalinga e DIY.
Tra
le uscite prediligono la cassetta e diversi progetti di riciclaggio,
tra cui il fatto stesso di riversare a mano la musica nelle cassette
per contenere sprechi e soldi. Tra le varie iniziative l' Oh!Dear
Summer Fest e l' Oh!Dear Summer Compilation sono volti a finanziare
il progetto di riforestazione dell'area retrodunale di Porto Ferro
(tra le piu belle spiagge del nord Sardegna) e sensibilizzare la
questione ambientale.
Prossimamente
avranno il piacere di collaborare con i Maledetta Dopamina. band
anomala caratterizzata dalla line-up basso+ due batterie.
Santa Valvola
nasce ad inizio 2010 a Prato ad opera di Daniele D'Andrea;
l'intento è semplicemente quello di stampare dischi, cosa sempre più
rara e difficile, e organizzare concerti a gruppi che dal vivo
spaccano. Nel corso degli anni altre persone si sono aggregate alla
causa fino a diventare una famiglia. Non ci sono limiti di genere se
non quello del nostro gusto, e l'impatto dal vivo. Negli anni sono
stati prodotti anche il duo chitarra, voce e batteria MUM DRINKS MILK
AGAIN, e il primo Ep dei GO!ZILLA, quando appunto erano ancora un
duo.
La
Toten Schwan è innanzitutto un'associazione culturale no-profit che
tra le altre attività è anche etichetta discografica. Nata a La
Spezia nel 2011 da un collettivo di musicisti, porta avanti la
filosofia della controcultura. Controcultura come necessità per la
sopravvivenza etica, collettivo come mondo ideale dove si collabora e
ci si aiuta.
Tra
le sue pubblicazioni troviamo 5 interessanti compilation freedownload
(e in stampa a tiratura limitata di 50pz) e gli ultimi album di un
paio di power duo oltre
Due dei Cani stessi. Gli artisti
2-piece del loro roster sono quindi gli SDANG! da Brescia, duo
strumentale di math-core-prog, appena usciti col loro secondo Ep
La
malinconia delle Fate, il più rinomato power duo sludge
italiano, i Toscani HATE & MERDA con il loro
La capitale del
Male (2015), il duo chitarra-batteria da Pistoia MARLON BRANDO nonchè lo storico duo all female basso-batteria SHE SAID DESTROY. Per amore di completezza diciamo che anche
Cave Canem, il lavoro discografico in trio dei Cani, era uscito con questa etichetta che si dimostra quindi una conferma per il duo.
https://www.facebook.com/totenschwanrecords
Etichetta
musicale indipendente nata a Cuneo nel 2013 e basata sulla filosofia
del Do It Yourself, viene fondata da Alberto Cornero (musicista
indipendente) e Francesco Groppo (tecnico del suono), personaggi
attivi nella scena musicale locale da quasi 15 anni. I due decidono
dapprincipio di offrire supporto alla rigogliosa scena musicale della
zona per poi allargarsi alle band del resto d'Italia e di recente
anche a proposte dall'estero.
Prerogativa
principale è quella di non porsi limiti di genere ma di supportare e
produrre i progetti che più piacciono, offrendo loro servizi che
spaziano dalle riprese effettuate con lo studio mobile professionale
WhereverRecording, alla preparazione di grafiche, alla gestione dei
rapporti con pressing plants, etc.
Spaziano quindi dal Pop al PowerViolence, passando per
PostRock, Noise, DoomJazz e PostHardcore. Nell'ottica del DIY amano
anche, quando possibile, instaurare e mantenere contatti diretti con
le band che supportano e che sono prima di tutto costituite da
persone con le quali è bello scambiare opinioni per crescere e
maturare.
Le
Vollmer Industries sono i distributori della zona per Due dei
Cani dei Portici mentre nel loro roster sono presenti anche i PASTEL,
power duo che però di recente è passato al trio.
Articolo
e intervista ad opera di Giusy Elle