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INTRO
Sono
passati oltre due anni dalla nostra presentazione dei SAN LEO
(
qui l'articolo), duo riminese con una
visione molto personale della musica, intesa come forza alchemica in
grado di trasformare le coscienze. Alle soglie del secondo album, li
abbiamo analizzati partendo da
XXIV, il loro Ep d'esordio. Ci
reincontriamo con il duo ora che da pochi mesi è uscito
Y,
concept album a conclusione di una mirabile trilogia in vinile. A voi gli
aggiornamenti.
AGGIORNAMENTO
Marco
Tabellini (chitarra) e Marco "Inserirefloppino" Migani
(batteria), sono i fondatori di quell'originale ed intimista duo che
porta il nome della rocca di San Leo, imponente struttura naturale
nella regione natia dei due. E' il 2013 e i due Marco hanno una
visione ben precisa del loro progetto musicale. Appassionati di
alchimia e ispirati da un certo simbolismo cosmico, si rifanno
all'arte della trasmutazione alchemica portata avanti da
quell'estroso studioso del XVIII secolo che porta il nome di
Cagliostro, e che nella prigione costruita proprio sopra la rocca di
San Leo, trovò infine immeritata morte.
I
due approdano a questa line up forti di un bel percorso musicale con
altre band, così da renderli in grado di mescolare abilmente generi
più disparati: improvvisazione, jazz, hardcore, math rock sono le
eredità portate avanti dal chitarrista mentre Inserirefloppino
costruisce il suo ricco drumming a partire da esperienze
folk/psichedeliche, ambient/noise, tanto pop quanto metal.
Gli
album registrati finora, tutti pubblicati in vinile, sono tre e fanno parte di una trilogia
pensata fin dalla pubblicazione, nel 2015, dell'Ep
XXIV
(Tafuzzy Records, Corpoc) per passare al full lenght
DOM
(Maggio 2017, sempre 4 tracce ma ancora più lunghe) fino all'approdo
finale di
Y, l'album che andremo ad approfondire quest'oggi
.
Nel mezzo possiamo annoverare una piccola parentesi con il pezzo
incluso in Volumorama,
split album con gli Uochi Toki (Settembre 2018), il #5 della collana
di vinili 7” colorati e a tiratura limitata, editi da quella bella
realtà marchigiana che è Bloody Sound Fucktory.
Un'abbinata originale, vista la matrice ben diversa dei due
progetti...
Tornando
invece alla trilogia, possiamo dire che, con le dovute evoluzioni, le
tre opere mantengono l'uniformità che un concetto su lunga scala
deve avere: il duo resta strumentale, il post-rock proposto è sempre
un insieme di momenti elegiaci alternati a intensi scoppi di energia,
i brani sono lunghe composizioni dagli altrettanto interminabili ed
evocativi titoli, quasi un testo a spiegazione del contenuto sonoro
rappresentato. Il loro è un percorso evolutivo che ci porta dalla
materia grezza dei nostri pensieri ed emozioni più terreni, fino
all'evoluzione spirituale da sempre meta suprema della ricerca umana,
attraverso uno sperimentalismo sonoro altamente coinvolgente e
trasportante. Certe spigolosità conferite da geometrie kraut e
quadrature math, vengono alleggerite dall'agilità del free jazz che,
mescolandosi con elementi mantrici e psichedelici, assicurano un
viaggio altamente emotivo ad ogni possibile ascoltatore.
Y,
come i due album precedenti, esce per Tafuzzy Records ma questa volta
c'è una bella cordata di etichette che credono nei San Leo: E' un
brutto posto dove vivere e DreaminGorilla dimostrano ancora una volta
la loro attenzione per la line up chitarra-batteria; anche i Dischi
del Minollo (HIBAGON) e Brigadisco (SNEERS) doppiano con questa
pubblicazione, mentre si affaccia al mondo dei duo elettrici per la
prima volta la Coypu Records.
Y è stato registrato, mixato e
masterizzato presso il Fiscerprais Studio di Montecurone da Riccardo
Gamondi (Uochi Toki), figura che segue il duo fin dai suoi esordi
discografici. La cover è invece disegnata dal batterista stesso dei
San Leo, Inserirefloppino, che con questa firma ha lasciato il segno
su molti altri album tra i quali anche
Feral dei NADSAT (
qui il nostro articolo appena pubblicato). Per ogni approfondimento
dell'album, recensione compresa, rimandiamo all'articolo successivo
(
qui) mentre noi, dopo una breve
presentazione delle etichette indipendenti a supporto dell'album, ci
facciamo una bella chiacchierata con i due Marco, pronti a
raccontarci tutto di questa incredibile trilogia dei San Leo.
LABELS
Brigadisco è
un'associazione che nasce ad Itri (LT) nell'ormai lontano 2007. Il
marchio si occupa di produzione e distribuzione di album tramite la
sua etichetta discografica che, in un'ottica prettamente DIY, negli
anni ha raccolto molte interessanti realtà dell'underground
nazionale. Ricordiamo i progetti singoli di qualche personaggio che
ha militato anche in duo chitarra-batteria (Above the Tree, ?Alos e
One Man 100% Bluez) e, prima dei due ultimi lavori discografici dei
SAN LEO, anche gli SNEERS, duo misto tra Germania ed Italia.
www.facebook.com/brigadisco.rec/
Etichetta
indipendente fondata a Fano (PU) nel novembre 2014 da Alessandro Ferri e Mattia
Beltutti.
Nel loro roster, tra artisti di varie nazioni, compare soltanto il duo basso-batteria WARIAS prima di Y
dei SAN LEO.
DGR
nasce già nel 2005 a Savona ad opera di Francesco Cerisola ma il
primo album viene pubblicato solo nel 2010 in quanto sopravvengono
altre attività correlate al loro nome, quali l'organizzazione di
concerti e la promozione delle band. Nel loro roster troviamo in
coproduzione uno Split tra BOLOGNA VIOLENTA e i Surgical Beat Bros
(duo elettro-pop da Roma con Fabio Recchia dei Germanotta Youth e
Antonio Zitarelli, già batterista del duo sax-batteria Mombu),
l'ultimo lavoro in studio dei LEGNI VECCHI, un paio di album dei
Bresciani SDANG! nonché gli ASINO con il disco
Amore, i
TRISTAN DA CUNHA per il loro
Praia e
Inerte del duo
basso-batteria KA. Si aggiungono alla lista anche
Dom e
Y
dei SAN LEO
www.facebook.com/dreamingorillarecords
Continua
a comparire il logo della EUBPDV nelle copertine degli album dei duo
elettrici nazionali... Nel ricco catalogo di questa vivace etichetta
indipendente, fondata nel 2014 a Padova dal mitico Fabio Zanaga, si
aggiungono infatti questo terzo album dei SAN LEO ma anche l'opera
d'esordio dei trevigiani RAISE. Ricordiamo le
pubblicazioni passate: Due
dei CANI DEI PORTICI, Crudo,
il primo full lenght dei NADSAT, ma anche gli ultimi lavori dei TWO
BIRDS ONE STONED, FOLIE A DEUX, KA (basso-batteria) e MARMO.
Questa
etichetta discografica e di distribuzione, realtà incentrata sulla
sottocultura Underground, non si dedica in realtà soltanto alla
musica ma spazia anche tra le altre forme d'arte. E' un progetto
indipendente, autoprodotto e no profit portato avanti con passione
dall'unico fondatore, noto anche come DjFlass. Co-conduttore
della web radio e omonima tapelabel Scaglie di Rumore (etichetta
incentrata nella produzione e distribuzione di musica
punkhardcore) fonda questa label nell'ottica di scoprire e proporre
realtà sempre legate alla scena underground ma non trattate dalla
già citata label.
Esiste
anche un blog dove vengono pubblicate interviste alle band ed ad
altri artisti locali, articoli su festival, eventi ed altro ancora;
non si tratta di una Booking Agency ma molto spesso vengono
organizzati concerti per far festa con gli amici. L'evoluzione
per il futuro è quella di produrre anche libri, riviste o fanzine
mentre finora è stato stampato
Ragazzo in Vendita, fumetto
post/porno realizzato da Punx666 & Delicatessen.
www.facebook.com/eunbruttopostodovevivere
I
Dischi del Minollo www.minollorecords.com
Il
'minollo' è un animale immaginario inventato dal compianto Massimo
Troisi in un famoso sketch de La Smorfia, similmente I dischi del
Minollo vogliono proporsi come qualcosa di nuovo, immaginario ed
inedito nell’ormai saturo mercato discografico. Questa realtà
discografica abruzzese viene fondata nel 2007 da
Francesco
Strino (Art Director) e Daniela Nativio (Media Relations & Press
Office) che con passione decidono di produrre, promuovere e
diffondere le opere di quegli artisti in grado di farli innamorare
del proprio sound. Proprio per questo l'etichetta non è incentrata
su un unico genere musicale ma spazia da una sonorità all’altra
senza limiti di sorta. Nel loro roster, prima dei SAN
LEO (
Y), troviamo soltanto i lodigiani HIBAGON.
www.facebook.com/idischidelminollo
Tafuzzy
Records è un'etichetta discografica indipendente romagnola nata nel
2002 a Riccione. L'idea parte da un collettivo di band locali (Mr
Brace, Fitness Pump e Cosmetic) per produrre dapprincipio la propria
musica e per estendersi in seguito ad altre realtà. Attualmente nel
collettivo sono rimasti 4-5 elementi che ad agosto realizzano anche
un festival musicale a Riccione.
Questa la descrizione
che danno di sé: "Cantiamo e scriviamo in italiano. Suoniamo
pop con approccio lo-fi, testardaggine punk, visionarietà folk e
spacconeria hip-hop". Per quanto riguarda i duo
chitarra-batteria, troviamo nel catalogo Tafuzzy l'intera trilogia
discografica dei SAN LEO.
www.facebook.com/tafuzzy
INTERVISTA
1.
Ciao a voi Marco1 e Marco2... dopo un primo incontro virtuale, tanta
vostra musica passata nel lettore cd e qualche puntata ai vostri
live, è ora di ritrovarsi nelle pagine Edp. Con Y,
il vostro ultimo album, la trilogia è finalmente conclusa, possiamo
quindi scendere nei dettagli di questo Concept.
Ciao
Giusy! Ti rispondo ascoltando questo:
https://www.youtube.com/watch?v=vplX-qr4AIE
Caspita!
Sono reduce dalla tempesta Vaia... mi comunica poco relax... Comunque
gradito :)
2.
Innanzitutto vorrei approfondire la vostra visione della musica in
relazione all'alchimia, alla quale continuamente vi rifate.
A
un primo livello l'alchimia è un serbatoio di immagini e simboli che
all'occorrenza usiamo, quando ad esempio troviamo delle risonanze
potenti con dei suoni o delle atmosfere. Spesso modifichiamo queste
immagini per suggerire significati diversi, o anche per il semplice
gusto di renderne meno chiara l'interpretazione (obscurum
per obscurius!).
Oltre a questo,
mi piace pensare al fatto che l'alchimista può essere considerato
allo stesso tempo scienziato e ciarlatano, filosofo e mistico aperto
al sincretismo più sfrenato. Ecco, in questo ci rispecchiamo.
3.
In che senso questa vostra passione per gli studi esoterici e
l'alchimia influenza la vostra vita quotidiana, oltre che musicale?
C'è
tutta una ritualità non codificata: una serie di gesti più o meno
comprensibili, simboli, formule magiche o triviali che regolano il
passaggio da questa dimensione occulta che non posso descriverti a
parole meglio di quanto possa fare con la musica.
(E comunque per la maggior
parte del tempo ci comportiamo da persone normali, ecco.)
4.
I 3 album in questione hanno ovviamente mantenuto un'uniformità
stilistica, sia nell'artwork che nel contenuto sonoro, nella scelta
dei lunghi ed esplicativi titoli come nelle sonorità adottate. Tutto
questo era chiaro e definito fin dagli albori?
A
livello conscio ti direi di no, non avevamo premeditato tutte queste
corrispondenze. D'altro canto non possiamo esserne veramente
sicuri... Una possibilità è che questo materiale avesse già da
tempo deciso autonomamente di manifestarsi un po' alla volta, forse
per permetterci di assimilarlo al meglio.
5.
Qual è il messaggio e la storia che si dipana nei tre volumi della
trilogia? Come si è evoluto nel tempo?
Quelli
che ci troviamo di fronte sono frammenti di statue che in passato
erano animate. Come una lingua dimenticata che al nostro orecchio
suona come una serie di suoni senza senso. Come leggere il Finnegan's
Wake oggi. Questo è tutto
contenuto in quel sogno che ho fatto. La roccia viva di una
montagna, il frammento di un mosaico, una cascata ghiacciata, la lama
di un pugnale o un ceppo di legna che brucia... Tutto questo conserva
ancora parte della sua vitalità: lo senti dalla sensazione immediata
che si attiva in noi quando ci troviamo di fronte a certi oggetti o
elementi, o l'emozione che proviamo di fronte a certi
scenari... Basta solo ricercare i procedimenti per ravvivare
tutta questa vitalità sospesa, rimettere in circolo l'energia
presente negli elementi.
6.
Tra i primi due dischi e l'ultimo della trilogia, avete pubblicato
anche Volumorama #5,
uno split album con i Uochi Toki.
Come è nata l'idea di questo progetto, e soprattutto di
unire due sonorità per certi versi molto differenti? E' stata vostra
l'idea dell'abbinata (del rersto conoscete molto bene la band e
Riccardo Gamondi vi ha sempre seguiti nei vostri album dal banco di
registrazione) o della Bloody Sound Fucktory, ideatrice di questa collana di
vinili split?
L'idea
viene da Bloody Sound Fucktory, che aveva già da tempo pensato di
coinvolgere gli Uochi Toki per la serie Volumorama.
Gli Uochi Toki hanno proposto una lista di gruppi fra cui San Leo.
Le
sonorità sono differenti, sì, ma quello che ci avvicina a Riccardo
e Matteo è l'Attitudine, oltre che numerose esperienze vissute
insieme. Con quali altri gruppi possiamo dire di aver contemplato
treni, incrociato spade, fatto merenda? Non molti.
Ci
sembrava poi l'occasione perfetta per andare finalmente a registrare
al Fiscerprais studio
(dove ci siamo trovati così bene che nel giro di pochi mesi siamo
tornati per realizzare "Y").
7.
Ora che la trilogia è conclusa quali saranno i prossimi progetti dei
San Leo? Raccontateci inoltre la vostra scelta di pubblicare
esclusivamente (a parte il digitale) sul formato vinile.
La
completezza del numero tre è solo apparente. Nell'alchimia esistono
quattro e tre regimena
(procedimenti), quattro e tre colori. Per questo abbiamo deciso di
completare ulteriormente la trilogia aggiungendo un quarto elemento,
che allo stesso tempo si aggiunge e non aggiunge. La sostanza sonora
è pronta già da Aprile, ora stiamo curando la forma... E visto che
finora, in effetti, abbiamo pubblicato esclusivamente vinili e c'è
sempre qualche sfortunato che non ha il giradischi (invito tutti a
procurarsene uno, comunque - meno serie tv, meno Spotify!) questo
sarà il nostro primo CD. Non posso dire altro. Solo che sarà un
live. Un live in studio. Registrato in analogico, su nastro. E che
uscirà per un'etichetta/collettivo di amici che operano all'ombra di
un castello medievale dalle nostre parti...
Ottimo,
grazie per le anticipazioni e buon proseguimento nella vostra ricerca
alchemica. Restiamo in attesa della conclusione definitiva della
tri/tetralogia... Un saluto anche a voi
di Edp e grazie per lo spazio concesso.
Link band
DISCOGRAFIA
Y
Gennaio 2019, Brigadisco, E’ un brutto posto dove vivere,
Coypu Records, DreaminGorilla Records, I Dischi del Minollo, Tafuzzy
Records (PostRock, MathRock, Sperimentale) Lp/Digitale
SIDE A
1.Una presenza, una
doppia entità nascosta nell'ombra: tra le fenditure del legno
risiedeva il riflesso del vero volto
2. La lama in attesa,
la vertigine di un gesto inesorabile, l’eco sinistra delle urla del
re
SIDE B
3. Lasciami precipitare
come pioggia di meteore: a me fuoco e distruzione, a me catastrofe e
rinascita
4.
Nella risacca udì la voce della mutazione marina, un sussurrare di
ossa tramutate in conchiglie
Qui
lo ascolti /
Qui la nostra
recensione
VOLUMORAMA
#5 Bloody Sound Fucktory
SIDE
A San Leo: Raccontami di quel sogno, stretta nella morsa del gelo
acquatico, contemplando crepe scheletriche sulla volta della tua
prigione di ghiaccio.
SIDE
B Wochi Toki: Divenire Seguire Animale
DOM
Maggio 2017, BleuAudio, E' un brutto posto dove vivere, Brigadisco,
DreaminGorilla Records, Vollmer Industries, Tafuzzy Records, Upwind
Prpduction (PostRock strumentale, sperimentale)
1.
L'antico monile era custodito all'interno della tempesta di sabbia, a
causa del suo fascino molti non avevano fatto ritorno.
2.
Riportati alla vita dal freddo severo dell'alba, si risvegliarono
nella distesa di erba inaridita; un incendio di colori in cielo, i
palmi delle loro mani aperti in un gesto di totale determinazione.
3.
Il tuffo nell'acqua gelida e giù attraverso filamenti di luce
liquida, affondando nelle tortuosità di un antico tormento.
4. Intrappolato in un sogno ricorrente, percorrendo l'oscuro
corridoio su un tappeto di ossa, richiamato da echi di voci lontane.
XXIV
2015, Tafuzzy Records, Corpoc (PostRock, MathRock, Sperimentale)
1.
Ammirando pilastri di roccia arenaria, ci ritrovammo a precipitare
come foglie verso il brulicante cuore della materia
2.
Alla deriva, incantati dalle rifrangenze del sole e cullati dalle
onde, fino al sopraggiungere del gelido terrore: pinne brune
tutt’intorno
3.
Relegati nelle vastità di grotte sotterranee, celando tutta la
rabbia e l’antico rancore nelle stanze di pietra viva
4.
A piedi scalzi, su rocce acuminate e sentieri scoscesi, per
raggiungere la vetta e disintegrarsi alla luce del sole
Qui
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e intervista ad opera di Giusy Elle