INTRO
e RETROSPETTIVA
E' tanto che non trattiamo duo dai
suoni un po' più aggressivi qui all'Edp, quindi come non ovviare
parlando di una band che si chiama niente meno che GUERRRA? Ma non un
'guerra' qualsiasi, bensì esaltato all'ennesima potenza da un
rafforzo della sua consonante linguale come un ruggito di rabbia e
sfida all'interno del nome stesso. Ma vediamo chi sono questi
guerrieri musicali umbri...
I GueRRRa nascono come trio nel 2011 a Terni dalla mente del
chitarrista Marco Stentella, affiancato dai colleghi Lorenzo Nicolini
alle pelli e Francesco Frabbolini al basso. La loro formula sonora è
un jazz-math-core strumentale che sfocia nel 2012 nel concept Album
"Lampo", dedicato alla Prima Guerr(r)a Mondiale. Fin
dall'inizio infatti Marco desiderava fondare un progetto totalmente incentrato sulla violenza sonora espressa con nervosi riff matematici.
Il disco, un ottimo misto tra tecnica e potenza, riscuote subito interesse e il trio si esibisce live con parecchi nomi di punta dell'underground nazionale e non, quali Fuzz Orchestra, Gronge, Squartet ma anche duo basso-batteria come i mitici Zeus!, i bolognesi Testadeporcu o gli statunitensi Sabot, trasferitisi anni fa nella Repubblica Ceca.
Ma la vita del trio non sembra essere cosa facile: dopo il primo album il batterista abbandona la band venendo sostituito da Giulio Marconi, mentre poco prima dell'uscita del secondo disco è anche il bassita a lasciare... siamo nel settembre 2015 e i due sopravvissuti Marco e Giulio non vogliono sciogliere del tutto la band così si riorganizzano riducendo il combo a una più semplice 2-piece. Come disse qualcuno: "i Guerrra saranno anche solo in due, adesso, ma le erre rimangono tre..." infatti la formula sonora resta la medesima, un interessante mix di jazz, prog rock e hardcore strumentale che nulla nelle sue mitragliate ha in meno che nella formazione originale; il tempo di riarrangiare l'album in due (molti brani già pronti in trio con l'aggiunta delle prime composizioni concepite in duo) e il nuovo lavoro discografico,
intitolato "Soprusi", è finalmente pronto per la
pubblicazione, a tre anni di distanza dal primo disco in trio.
Ancora un concept album per i GueRRRa, ben pensato ed elaborato,
questa volta dedicato a otto brillanti personaggi storici, uno per
brano, accomunati da un destino particolarmente ingiusto, tutte
persone che hanno subito un sopruso dalla vita e dagli uomini loro
contemporanei. I GueRRRa musicano così le vite anticonformiste di
intellettuali e anarchici che dal passato fino ad oggi sono diventati
vittime della storia proprio per le loro scelte e libertà di
pensiero... donne come Ipazia d'Alessandria (filosofa
neoplatonica vittima
dell’integralismo cristiano,
uccisa e smembrata nel 415 d.C.), la giovane artista di
performance-art Pippa Bacca, violentata e uccisa in Turchia nel 2008
durante un'esibizione itinerante vestita da sposa o come l'anarchica
'no tav' Maria Soledad Rosas, ingiustamente accusata di attentati in
Val di Susa e morta suicida in carcere... oppure inventori come
l'italiano Filoteo Alberini (il vero ideatore del cinema che perse
però il primato a causa di una lungaggine burocratica nel deposito
del brevetto), Nikola Tesla (il fisico ed ingegnere serbo, pioniere
dell'elettromagnetismo che fu ostacolato per il suo comportamento
poco ortodosso) o ancora Alan Turing, padre dell'informatica e
inventore di una macchina in grado di decrittare i codici nazisti ma
infine perseguitato dalla Corona Inglese per la sua omossessualità...
Non mancano figure come Giordano Bruno o Max Stirner, filosofo
dell'anarco-individualismo che morì prematuramente, dimenticato da
tutti. Un disco dal tema impegnato, questo dei GueRRRa, una lode alle
figure umane simbolo di libertà di pensiero non solo non capite, ma
apertamente osteggiate.
I brani dell'album però sono nove, con l'aggiunta di una traccia
dedicata a una figura simbolica seppur non umana, quale lo è la
scimmia, il primate da cui discendiamo. "SciMMMia" era un
pezzo ideato in trio, la prima traccia del secondo album dalla quale
i tre decidono di realizzare un
video anteprima. Nonostante la genesi al di fuori del duo e il video già
anticipato in tre, Marco e Giulio decidono di tenere comunque il
pezzo introducendolo così, seppure un po' forzatamente, nel nuovo
concept album intitolandolo "La Scimmia". Nel frattempo
"SciMMMia" in trio ha fatto da apripista per l'uscita di
"Fonderie Jazzcore", una
compilation di Impatto Sonoro, ossia una raccolta di inediti, b-side,
rare track e pezzi live della scena jazz-core italiana, distribuita
in free download, che ha spinto molto la band. Simbolicamente la
scimmia sta qui a rappresentare la parte libera e selvaggia di tutti
noi, naturalmente anarchica ma anche bonaria che viene però presa di
mira, nel video, da un cacciatore, bramoso solo di ucciderla. Nella
visione dei GueRRRa il cacciatore "è la polizia che picchia i
manifestanti, l'economia dello spreco e del disprezzo per la vita
vera, l'impiegato/operaio strangolato in meccanismi
disumanizzanti"... Il videoclip è stato girato e post prodotto
da
Michael Spezzi, che, nonostante il
suo debutto nel campo dei video musicali, esprime appieno la
filosofia alla base del brano.
Nove storie per nove pezzi, si diceva, eppure il lavoro monumentale
di questo album non finisce solo qui concretizzandosi anche in un
artwork notevole, studiato nei minimi particolari secondo cura
maniacale dei dettagli come ormai i due ci hanno abituati:
all'interno del cofanetto, in cartoncino reciclato dalle insolite
dimensioni di centimetri 18x18, troviamo nove tavolozze realizzate da
Tagliamani,
il quale ha sviluppato il concetto di sopruso associando ad
ogni personaggio un animale in qualche modo martoriato e straziato.
In copertina c'è una ragazza ridotta più o meno alla stessa
maniera, mutilata, per un risultato forte e spiazzante, come la
filosofia dei GueRRRa stessi. Il tutto presentato in versione
serigrafata da parte di
Vortice.
"Soprusi" (del quale potete leggere
la
nostra recensione ad opera del nuovo collaboratore Luca
Sabata, batterista del duo partenopeo Karawane) è stato registrato
live presso il Musical Academy di Terni ed è uscito ufficialmente il
26 Ottobre 2015 per le etichette Cave Canem e Kaspar House.
Anticipato dal video di 'Ipazia' ad opera di
Cosimo Brunetti (uno splendido gioco di danza tra una ballerina e uno
sfondo animato), può essere ascoltato integralmente nel profilo
Bandcamp dei GueRRRa . Noi procediamo invece con una breve descrizione delle
etichette che appoggiano l'album per passare infine all'intervista
con i due musicisti dei GueRRRa, Marco Stentella e Giulio Marconi,
rispettivamente classi '84 e '92: due persone assolutamente
interessanti! Marco infatti, dopo la laurea in filosofia e
innumerevoli lavori poco soddisfacenti, approda in un terreno dove coltiva ulivi e vigne e dal quale cerca di
ottenere tutto ciò che serve per il proprio sostentamento, una
scelta coraggiosa e difficile di vita che influenza ovviamente la sua
intera esistenza. Giulio nel frattempo studia Cooperazione
Internazionale alla Sapienza di Roma...
Ecco, questi sono i GueRRRa, un power duo energico e compatto,
nervoso nella sua scelta musicale, ma dalla visione artistica ampia e
complessa che porta avanti con audacia e convinzione, un po' come gli
intellettuali e scopritori descritti nel proprio album...
LABELS
La
Cave Canem DIY è un collettivo fondato nel 2012 a Santa Fiora (GR)
che si dedica all'autoproduzione di realtà musicali alternative
partendo dalla propria area geografica musicale senza però fermarsi
ai propri confini. Cave Canem DIY non è solo etichetta discografica
ma si impegna su molti altri fronti musicali: ha una sala prove
disponibile per le varie band, organizza concerti ma anche altre
attività culturali quali conferenze, dibattiti, seminari, proiezione
e realizzazione di film e documentari, reading, incontri di
musicoterapia e via dicendo. Originale l'attenzione per il gioco del
Subbuteo (gioco del calcio in miniatura, da tavolo) attorno al quale
realizzano eventi e workshop. Una gran bella realtà di volenterosi
che mantiene alta l'attività culturale in quel del grossetano.
Con
questa etichetta sono stati distribuiti: un lavoro dei CLOVER (interessante duo
jazzcore chitarra-batteria da Pesaro Urbino, ormai sciolto e ridotto
alla formula one-man band), un album dei Great Saunites, duo
basso-batteria da Lodi ora stabilizzati alla Bloody Sound Fucktroy di
Ancona, ed infine un Lp di BOLOGNA VIOLENTA, l'artista bolognese
Nicola Manzan che dal 2014 milita nell'omonimo duo grindcore
chitarra-batteria.
Kaspar
House Production www.facebook.com/kasparhouseproduction
Kaspar
House ha sede a Eboli (SA) presso lo spazio autogestito
Murotorto
che condividono con altre realtà. Il fondatore dell'etichetta è
Ferdinando Farro, il chitarrista del duo afro-punk MAYBE I'M,
attualmente in stand by. In catalogo, oltre ad alcuni lavori dei
Maybe I'm stessi, o dei JHATOR, nuovo duo (chitarra e sax) di
Ferdinando, troviamo anche l'opera di debutto del duo math-noise
bolognese NADSAT o alcune registrazioni degli HYSM?DUO, interessante
ed attivissimo duo tarantino di Rock In Opposition e Avant Rock fin
dal 2006, loro stessi fondatori di un'etichetta dal ricchissimo ed
originale catalogo, ai quali abbiamo dedicato un lungo
articolo
all'incirca un anno fa.
INTERVISTA
1.
Ciao Marco e Giulio, benvenuti negli spazi Edp. Iniziamo parlando del
vostro nome: nella sua scelta avevate in mente una guerra da dover
combattere o tante da condannare?
M.
Ciao! Per quel che riguarda il nome, in realtà, avevamo in mente le
tante guerre che si combattono quotidianamente, in senso più o meno
fisico e psicologico, per sopravvivere in un mondo completamente
impostato sul concetto di conflitto e competizione a livello sociale
ed economico, travestito però con una maschera di umanitarismo
falso e ipocrita. In sostanza la critica, o la condanna se vogliamo,
è verso un sistema che mette gli uomini uno contro l'altro a partire
dalla vita di tutti i giorni fino ai conflitti tra stati o tra
“civiltà” la cui storia non è che un inganno e che serve a
nascondere storie di sopraffazione economica pura e semplice, una
sopraffazione che uccide e affama.
2.
Per combattere questo stato di cose, tu Marco hai fatto una scelta di
vita forte, quella dell'autonomia agroalimentare,
dell'autosostentamento. In molti la predicano ma assolutamente in
pochi hanno il coraggio di seguirla. Ci racconti di questa tua scelta
radicale? Come la gestisci? ti dedichi anche alla vendita dei tuoi
prodotti?
M.
La risposta si coniuga con coerenza alla mia vita. In poche parole
cerco semplicemente di comprare meno possibile, ovviamente non è
possibile raggiungere un autarchia totale, ma essendo vegetariano
riesco a tirare fuori parecchio del mio cibo dalla terra, lavoro con
gli ulivi e l'olio è uno dei pochi prodotti che vendo regolarmente,
ho qualche gallina per le uova e mantengo un piccolo orto. Qualunque
altra cosa devo comprare (il pane per esempio), cerco di prenderlo da
gente del posto. Niente di rivoluzionario, ma allo stesso tempo
profondamente importante a mio avviso. Farsi il cibo da sé è
soprattutto un'esperienza enormemente educativa che tutti dovrebbero
fare.
3.
Nella ristrutturazione della band cosa vi ha fatto propendere per la
formazione a due? Non era più semplice contattare un altro bassista?
M.
Quella di diventare un duo è stata una scelta in parte voluta e in
parte dettata dalla situazione e dal momento. Francesco, il nostro
bassista, ha lasciato quando il disco era più o meno per metà
concepito e in parte anche arrangiato in maniera abbastanza
definitiva per un trio. Quindi forse sarebbe anche stato più
semplice chiamare un altro bassista, ma reclutare una persona valida
e tecnicamente preparata (oltre che disposta a strizzarsi il cervello
dietro ai nostri tempi e cambi convulsi) avrebbe necessitato di
troppo tempo. Allora abbiamo deciso di riarrangiare quanto possibile,
scartare alcune cose e scriverne delle altre e uscire col disco senza
ulteriori ritardi, ma il tutto rimanendo in due .
4.
Da trio a duo avete dovuto riorganizzarvi, quindi, per di più con un
album in uscita... Quali sono stati gli accorgimenti particolari per
far funzionare la cosa? Marco, hai cambiato approccio alla chitarra o
ai suoni? E tu Giulio, che sicuramente hai militato in svariate full
band, come ti sei trovato a doverti confrontare con un singolo
strumento?
M.
Non posso certo dire di aver cambiato approccio alla chitarra se non
in quell'evoluzione che comunque stava già avvenendo in trio...
mentre per quel che riguarda il suono e l'uso dei pedali le cose sono
davvero cambiate, inoltre stiamo inserendo (in minima parte è
presente anche in SOPRUSI) una tastiera midi per arricchire
ulteriormente il nostro suono.
G.
Devo dire che mi son trovato bene, stranamente, molto molto bene. Il
doversi confrontare con un singolo strumento ha avuto un risultato
positivo su entrambi, personalmente ho cambiato modo di suonare,
sfruttando al meglio quelle che sono le varie componenti della
batteria, concentrandomi soprattutto sul suono e sulle risonanze di
fusti e piatti. A livello creativo e mentale mi ha dato molta libertà
in più rispetto al suonare con una formazione completa o con un
trio. Se da un lato poteva divenire limitante, su di me ha avuto un
effetto decisamente positivo e son contento della strada che stiamo
intraprendendo a livello di amalgama, di suono, di composizione. Una
nuova linfa, ecco.
5.
Come nascono i vostri brani? Nel caso di un concept, cos'è che viene
prima? L'idea o la musica che riporta a una tematica?
M.
L'idea del concept è arrivata quando ancora la composizione era in
alto mare, poi, pezzo dopo pezzo, è arrivata la musica. Ovviamente
alla fine c'erano fin troppe storie adatte al concept e più
cercavamo più trovavamo storie terribili che valeva la pena di
“riraccontare”. Per quel che riguarda l'idea grafica ci siamo
affidati a
Tagliamani
(
http://tagliamani.tumblr.com/)
che ha pensato di associare ad ogni pezzo una tavola serigrafata a
mano.
6.
I titoli dei brani di "Soprusi", si diceva, portano il nome
di personaggi famosi che hanno appunto subito degli abusi nell'arco
della loro vita e della loro carriera. Come avete scelto alla fine
queste persone e che importanza hanno per voi? Poi ditemi: come
interpretate musicalmente le loro figure, il loro carattere e
l'insegnamento che hanno lasciato al mondo?
M.
Alcune delle scelte dei personaggi sono state frutto di letture
giovanili, da adolescente sono rimasto affascinato da figure come
quelle di Ipazia d'Alessandria o di Giordano Bruno, non a caso sono
icone del libero pensiero e dell'anticlericalismo. Nel mio personale
sentire quei due pezzi sono in qualche maniera “epici“. Le
storie di Pippa Bacca, di Alan Turing, di Max Stirner e anche di
Tesla (sebbene sia il più famoso forse), sono storie che l'uomo
comune ignora, ci sembrava quindi importante restituirgli a modo
nostro, nel nostro piccolo, un po' di visibilità. Della prima
abbiamo voluto rendere l'entusiasmo iniziale per l'impresa
dell'artista che si trasforma nella tragica e violenta fine
anticipata della sua avventura. Nel pezzo dedicato ad Alan Turing è
evidente il richiamo al segnale morse e al suono digitale che si
condensa nella seconda parte più “suonata” ed hard-core che
vuole rappresentare la rabbia dell'emarginazione che Turing ha
subito. In Max Stirner ho più pensato alle idee (a mio avviso
rivoluzionarie e bellissime) che l'autore ha riversato nella sua
opera “L'unico e la sua proprietà”… e quel pezzo ne è il
risultato. In Nikola Tesla volevamo richiamare l'idea
dell'elettricità con un pezzo bello schizzato... Lo stesso discorso
di dare visibilità ad una storia sconosciuta è valso per Filoteo
Alberini che però abbiamo scelto per la vicinanza geografica in una
schiera infinita di inventori importantissimi ignorati dalla storia
ufficiale. È un pezzo che abbiamo concepito pensando proprio al
viaggio di Alberini a Parigi, quando portò la sua invenzione al
cospetto dei fratelli Lumiere che lo ignorarono. La Scimmia è stata
sopraffatta, sconfitta e relegata negli zoo dalla sua involuzione
diretta, l'uomo. Abbiamo cercato di fare un pezzo ballabile (per quel
che può significare per noi...) per recuperare quanto di scimmiesco
ci portiamo ancora dietro. La storia di Maria Soledad Rosas è forse
la più politica e rappresenta perfettamente il “sopruso di stato”,
in musica abbiamo cercato un paesaggio desolante che in qualche
maniera raccontasse la storia del gesto più estremo rendendolo
qualcosa di eternamente scintillante .
7.
Chi è il Cesare a cui è dedicato l'intero album?
M.
Cesare è un personaggio che ha toccato la mia vita per pochissimo
tempo, ma in maniera molto significativa: è il padre della mia
ragazza che è morto di cancro oramai da un po'... una persona
segnata da una fede profondissima che assolutamente non condividevo e
non condivido ma che mi ha fatto capire in maniera ancora più forte
l'immenso sopruso della morte. Infinitamente più ingiusta ed
inaccettabile per chi crede amando allo stesso tempo profondamente la
vita, non animato quindi dalla stessa fede dei preti ma da qualcosa
di completamente diverso.
8.
Toccante... Parlateci invece ora del video di Ipazia: com'è nato?
Cosimo Brunetti sembra essere una vecchia conoscenza: già il video
ufficiale di "Gerontofobia", dal primo album in trio, era
stato girato da lui. Splendida l'idea di far interagire in una danza
una ballerina e delle animazioni di sfondo...
Il
video di Ipazia nasce tutto da Cosimo che come al solito si dimostra
bravissimo nel concepire e realizzare delle ottime idee visuali sulla
nostra musica . La tragica storia di Ipazia, in qualche maniera
condensata, ci scorre davanti in un turbinio di danza e cartoni
animati serpeggianti e inquietanti. Siamo sempre molto soddisfatti
dei video di Cosimo e sicuramente continueremo questa proficua
collaborazione.
9.
Adesso che il tour promozionale dell'album è concluso, quale sono i
prossimi passi per i GueRRRa?
Diciamo
che il primo “tour de force“ ce lo siamo lasciati alle spalle nel
2015, ma non ci siamo mai fermati veramente e stiamo procedendo a
fare concerti un po' in tutta Italia, inoltre stiamo già preparando
la prossima uscita (si spera per l'autunno prossimo) di cui stiamo
preparando i brani .
Allora
restiamo in attesa! Intanto siamo giunti alla fine di questa
intervista... Vi ringrazio per la vostra presenza nei nostri spazi e
vi auguro di vincere la vostra GueRRRa musicale!
Ciao
e grazie dello spazio!
DISCOGRAFIA
SOPRUSI
2015, Cave Canem/Kaspar House (math rock, jazzcore, strumentale)
1.Ipazia
d'Alessandria 2.Filoteo Alberini 3.Giordano Bruno 4.Alan Turing
5.Nikola Tesla 6.La Scimmia 7.Pippa Bacca 8.Max Stirner 9.Maria
Soledad Rosas.
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e intervista ad opera di Giusy Elle