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mercoledì 30 marzo 2016

96. In prima linea con i GUERRRA!




INTRO e RETROSPETTIVA
   E' tanto che non trattiamo duo dai suoni un po' più aggressivi qui all'Edp, quindi come non ovviare parlando di una band che si chiama niente meno che GUERRRA? Ma non un 'guerra' qualsiasi, bensì esaltato all'ennesima potenza da un rafforzo della sua consonante linguale come un ruggito di rabbia e sfida all'interno del nome stesso. Ma vediamo chi sono questi guerrieri musicali umbri...
   I GueRRRa nascono come trio nel 2011 a Terni dalla mente del chitarrista Marco Stentella, affiancato dai colleghi Lorenzo Nicolini alle pelli e Francesco Frabbolini al basso. La loro formula sonora è un jazz-math-core strumentale che sfocia nel 2012 nel concept Album "Lampo", dedicato alla Prima Guerr(r)a Mondiale. Fin dall'inizio infatti Marco desiderava fondare un progetto totalmente incentrato sulla violenza sonora espressa con nervosi riff matematici.
   Il disco, un ottimo misto tra tecnica e potenza, riscuote subito interesse e il trio si esibisce live con parecchi nomi di punta dell'underground nazionale e non, quali Fuzz Orchestra, Gronge, Squartet ma anche duo basso-batteria come i mitici Zeus!, i bolognesi Testadeporcu o gli statunitensi Sabot, trasferitisi anni fa nella Repubblica Ceca.
   Ma la vita del trio non sembra essere cosa facile: dopo il primo album il batterista abbandona la band venendo sostituito da Giulio Marconi, mentre poco prima dell'uscita del secondo disco è anche il bassita a lasciare... siamo nel settembre 2015 e i due sopravvissuti Marco e Giulio non vogliono sciogliere del tutto la band così si riorganizzano riducendo il combo a una più semplice 2-piece. Come disse qualcuno: "i Guerrra saranno anche solo in due, adesso, ma le erre rimangono tre..." infatti la formula sonora resta la medesima, un interessante mix di jazz, prog rock e hardcore strumentale che nulla nelle sue mitragliate ha in meno che nella formazione originale; il tempo di riarrangiare l'album in due (molti brani già pronti in trio con l'aggiunta delle prime composizioni concepite in duo) e il nuovo lavoro discografico, intitolato "Soprusi", è finalmente pronto per la pubblicazione, a tre anni di distanza dal primo disco in trio.
   Ancora un concept album per i GueRRRa, ben pensato ed elaborato, questa volta dedicato a otto brillanti personaggi storici, uno per brano, accomunati da un destino particolarmente ingiusto, tutte persone che hanno subito un sopruso dalla vita e dagli uomini loro contemporanei. I GueRRRa musicano così le vite anticonformiste di intellettuali e anarchici che dal passato fino ad oggi sono diventati vittime della storia proprio per le loro scelte e libertà di pensiero... donne come Ipazia d'Alessandria (fi­lo­so­fa neo­pla­to­ni­ca vit­ti­ma del­l’in­te­gra­li­smo cri­stia­no, uccisa e smembrata nel 415 d.C.), la giovane artista di performance-art Pippa Bacca, violentata e uccisa in Turchia nel 2008 durante un'esibizione itinerante vestita da sposa o come l'anarchica 'no tav' Maria Soledad Rosas, ingiustamente accusata di attentati in Val di Susa e morta suicida in carcere... oppure inventori come l'italiano Filoteo Alberini (il vero ideatore del cinema che perse però il primato a causa di una lungaggine burocratica nel deposito del brevetto), Nikola Tesla (il fisico ed ingegnere serbo, pioniere dell'elettromagnetismo che fu ostacolato per il suo comportamento poco ortodosso) o ancora Alan Turing, padre dell'informatica e inventore di una macchina in grado di decrittare i codici nazisti ma infine perseguitato dalla Corona Inglese per la sua omossessualità... Non mancano figure come Giordano Bruno o Max Stirner, filosofo dell'anarco-individualismo che morì prematuramente, dimenticato da tutti. Un disco dal tema impegnato, questo dei GueRRRa, una lode alle figure umane simbolo di libertà di pensiero non solo non capite, ma apertamente osteggiate.
   I brani dell'album però sono nove, con l'aggiunta di una traccia dedicata a una figura simbolica seppur non umana, quale lo è la scimmia, il primate da cui discendiamo. "SciMMMia" era un pezzo ideato in trio, la prima traccia del secondo album dalla quale i tre decidono di realizzare un video anteprima. Nonostante la genesi al di fuori del duo e il video già anticipato in tre, Marco e Giulio decidono di tenere comunque il pezzo introducendolo così, seppure un po' forzatamente, nel nuovo concept album intitolandolo "La Scimmia". Nel frattempo "SciMMMia" in trio ha fatto da apripista per l'uscita di "Fonderie Jazzcore", una compilation di Impatto Sonoro, ossia una raccolta di inediti, b-side, rare track e pezzi live della scena jazz-core italiana, distribuita in free download, che ha spinto molto la band. Simbolicamente la scimmia sta qui a rappresentare la parte libera e selvaggia di tutti noi, naturalmente anarchica ma anche bonaria che viene però presa di mira, nel video, da un cacciatore, bramoso solo di ucciderla. Nella visione dei GueRRRa il cacciatore "è la polizia che picchia i manifestanti, l'economia dello spreco e del disprezzo per la vita vera, l'impiegato/operaio strangolato in meccanismi disumanizzanti"... Il videoclip è stato girato e post prodotto da Michael Spezzi, che, nonostante il suo debutto nel campo dei video musicali, esprime appieno la filosofia alla base del brano.
   Nove storie per nove pezzi, si diceva, eppure il lavoro monumentale di questo album non finisce solo qui concretizzandosi anche in un artwork notevole, studiato nei minimi particolari secondo cura maniacale dei dettagli come ormai i due ci hanno abituati: all'interno del cofanetto, in cartoncino reciclato dalle insolite dimensioni di centimetri 18x18, troviamo nove tavolozze realizzate da Tagliamani, il quale ha sviluppato il concetto di sopruso associando ad ogni personaggio un animale in qualche modo martoriato e straziato. In copertina c'è una ragazza ridotta più o meno alla stessa maniera, mutilata, per un risultato forte e spiazzante, come la filosofia dei GueRRRa stessi. Il tutto presentato in versione serigrafata da parte di Vortice
   "Soprusi" (del quale potete leggere la nostra recensione ad opera del nuovo collaboratore Luca Sabata, batterista del duo partenopeo Karawane) è stato registrato live presso il Musical Academy di Terni ed è uscito ufficialmente il 26 Ottobre 2015 per le etichette Cave Canem e Kaspar House. Anticipato dal video di 'Ipazia' ad opera di Cosimo Brunetti (uno splendido gioco di danza tra una ballerina e uno sfondo animato), può essere ascoltato integralmente nel profilo Bandcamp dei GueRRRa . Noi procediamo invece con una breve descrizione delle etichette che appoggiano l'album per passare infine all'intervista con i due musicisti dei GueRRRa, Marco Stentella e Giulio Marconi, rispettivamente classi '84 e '92: due persone assolutamente interessanti! Marco infatti, dopo la laurea in filosofia e innumerevoli lavori poco soddisfacenti, approda in un terreno dove coltiva ulivi e vigne e dal quale cerca di ottenere tutto ciò che serve per il proprio sostentamento, una scelta coraggiosa e difficile di vita che influenza ovviamente la sua intera esistenza. Giulio nel frattempo studia Cooperazione Internazionale alla Sapienza di Roma...
   Ecco, questi sono i GueRRRa, un power duo energico e compatto, nervoso nella sua scelta musicale, ma dalla visione artistica ampia e complessa che porta avanti con audacia e convinzione, un po' come gli intellettuali e scopritori descritti nel proprio album...

“Ipazia” official video https://www.youtube.com/watch?v=q4z6ba9Dyqs
"Soprusi" ascolto integrale www.guerrra.bandcamp.com  


LABELS
La Cave Canem DIY è un collettivo fondato nel 2012 a Santa Fiora (GR) che si dedica all'autoproduzione di realtà musicali alternative partendo dalla propria area geografica musicale senza però fermarsi ai propri confini. Cave Canem DIY non è solo etichetta discografica ma si impegna su molti altri fronti musicali: ha una sala prove disponibile per le varie band, organizza concerti ma anche altre attività culturali quali conferenze, dibattiti, seminari, proiezione e realizzazione di film e documentari, reading, incontri di musicoterapia e via dicendo. Originale l'attenzione per il gioco del Subbuteo (gioco del calcio in miniatura, da tavolo) attorno al quale realizzano eventi e workshop. Una gran bella realtà di volenterosi che mantiene alta l'attività culturale in quel del grossetano.
Con questa etichetta sono stati distribuiti: un lavoro dei CLOVER (interessante duo jazzcore chitarra-batteria da Pesaro Urbino, ormai sciolto e ridotto alla formula one-man band), un album dei Great Saunites, duo basso-batteria da Lodi ora stabilizzati alla Bloody Sound Fucktroy di Ancona, ed infine un Lp di BOLOGNA VIOLENTA, l'artista bolognese Nicola Manzan che dal 2014 milita nell'omonimo duo grindcore chitarra-batteria.  


Kaspar House Production www.facebook.com/kasparhouseproduction
Kaspar House ha sede a Eboli (SA) presso lo spazio autogestito Murotorto che condividono con altre realtà. Il fondatore dell'etichetta è Ferdinando Farro, il chitarrista del duo afro-punk MAYBE I'M, attualmente in stand by. In catalogo, oltre ad alcuni lavori dei Maybe I'm stessi, o dei JHATOR, nuovo duo (chitarra e sax) di Ferdinando, troviamo anche l'opera di debutto del duo math-noise bolognese NADSAT o alcune registrazioni degli HYSM?DUO, interessante ed attivissimo duo tarantino di Rock In Opposition e Avant Rock fin dal 2006, loro stessi fondatori di un'etichetta dal ricchissimo ed originale catalogo, ai quali abbiamo dedicato un lungo articolo all'incirca un anno fa.





INTERVISTA
1. Ciao Marco e Giulio, benvenuti negli spazi Edp. Iniziamo parlando del vostro nome: nella sua scelta avevate in mente una guerra da dover combattere o tante da condannare?
M. Ciao! Per quel che riguarda il nome, in realtà, avevamo in mente le tante guerre che si combattono quotidianamente, in senso più o meno fisico e psicologico, per sopravvivere in un mondo completamente impostato sul concetto di conflitto e competizione a livello sociale ed economico, travestito però con una maschera di umanitarismo falso e ipocrita. In sostanza la critica, o la condanna se vogliamo, è verso un sistema che mette gli uomini uno contro l'altro a partire dalla vita di tutti i giorni fino ai conflitti tra stati o tra “civiltà” la cui storia non è che un inganno e che serve a nascondere storie di sopraffazione economica pura e semplice, una sopraffazione che uccide e affama.
2. Per combattere questo stato di cose, tu Marco hai fatto una scelta di vita forte, quella dell'autonomia agroalimentare, dell'autosostentamento. In molti la predicano ma assolutamente in pochi hanno il coraggio di seguirla. Ci racconti di questa tua scelta radicale? Come la gestisci? ti dedichi anche alla vendita dei tuoi prodotti?
M. La risposta si coniuga con coerenza alla mia vita. In poche parole cerco semplicemente di comprare meno possibile, ovviamente non è possibile raggiungere un autarchia totale, ma essendo vegetariano riesco a tirare fuori parecchio del mio cibo dalla terra, lavoro con gli ulivi e l'olio è uno dei pochi prodotti che vendo regolarmente, ho qualche gallina per le uova e mantengo un piccolo orto. Qualunque altra cosa devo comprare (il pane per esempio), cerco di prenderlo da gente del posto. Niente di rivoluzionario, ma allo stesso tempo profondamente importante a mio avviso. Farsi il cibo da sé è soprattutto un'esperienza enormemente educativa che tutti dovrebbero fare.
3. Nella ristrutturazione della band cosa vi ha fatto propendere per la formazione a due? Non era più semplice contattare un altro bassista?
M. Quella di diventare un duo è stata una scelta in parte voluta e in parte dettata dalla situazione e dal momento. Francesco, il nostro bassista, ha lasciato quando il disco era più o meno per metà concepito e in parte anche arrangiato in maniera abbastanza definitiva per un trio. Quindi forse sarebbe anche stato più semplice chiamare un altro bassista, ma reclutare una persona valida e tecnicamente preparata (oltre che disposta a strizzarsi il cervello dietro ai nostri tempi e cambi convulsi) avrebbe necessitato di troppo tempo. Allora abbiamo deciso di riarrangiare quanto possibile, scartare alcune cose e scriverne delle altre e uscire col disco senza ulteriori ritardi, ma il tutto rimanendo in due .
4. Da trio a duo avete dovuto riorganizzarvi, quindi, per di più con un album in uscita... Quali sono stati gli accorgimenti particolari per far funzionare la cosa? Marco, hai cambiato approccio alla chitarra o ai suoni? E tu Giulio, che sicuramente hai militato in svariate full band, come ti sei trovato a doverti confrontare con un singolo strumento?
M. Non posso certo dire di aver cambiato approccio alla chitarra se non in quell'evoluzione che comunque stava già avvenendo in trio... mentre per quel che riguarda il suono e l'uso dei pedali le cose sono davvero cambiate, inoltre stiamo inserendo (in minima parte è presente anche in SOPRUSI) una tastiera midi per arricchire ulteriormente il nostro suono.
G. Devo dire che mi son trovato bene, stranamente, molto molto bene. Il doversi confrontare con un singolo strumento ha avuto un risultato positivo su entrambi, personalmente ho cambiato modo di suonare, sfruttando al meglio quelle che sono le varie componenti della batteria, concentrandomi soprattutto sul suono e sulle risonanze di fusti e piatti. A livello creativo e mentale mi ha dato molta libertà in più rispetto al suonare con una formazione completa o con un trio. Se da un lato poteva divenire limitante, su di me ha avuto un effetto decisamente positivo e son contento della strada che stiamo intraprendendo a livello di amalgama, di suono, di composizione. Una nuova linfa, ecco.
5. Come nascono i vostri brani? Nel caso di un concept, cos'è che viene prima? L'idea o la musica che riporta a una tematica?
M. L'idea del concept è arrivata quando ancora la composizione era in alto mare, poi, pezzo dopo pezzo, è arrivata la musica. Ovviamente alla fine c'erano fin troppe storie adatte al concept e più cercavamo più trovavamo storie terribili che valeva la pena di “riraccontare”. Per quel che riguarda l'idea grafica ci siamo affidati a Tagliamani (http://tagliamani.tumblr.com/) che ha pensato di associare ad ogni pezzo una tavola serigrafata a mano.
6. I titoli dei brani di "Soprusi", si diceva, portano il nome di personaggi famosi che hanno appunto subito degli abusi nell'arco della loro vita e della loro carriera. Come avete scelto alla fine queste persone e che importanza hanno per voi? Poi ditemi: come interpretate musicalmente le loro figure, il loro carattere e l'insegnamento che hanno lasciato al mondo?
M. Alcune delle scelte dei personaggi sono state frutto di letture giovanili, da adolescente sono rimasto affascinato da figure come quelle di Ipazia d'Alessandria o di Giordano Bruno, non a caso sono icone del libero pensiero e dell'anticlericalismo. Nel mio personale sentire quei due pezzi sono in qualche maniera “epici“. Le storie di Pippa Bacca, di Alan Turing, di Max Stirner e anche di Tesla (sebbene sia il più famoso forse), sono storie che l'uomo comune ignora, ci sembrava quindi importante restituirgli a modo nostro, nel nostro piccolo, un po' di visibilità. Della prima abbiamo voluto rendere l'entusiasmo iniziale per l'impresa dell'artista che si trasforma nella tragica e violenta fine anticipata della sua avventura. Nel pezzo dedicato ad Alan Turing è evidente il richiamo al segnale morse e al suono digitale che si condensa nella seconda parte più “suonata” ed hard-core che vuole rappresentare la rabbia dell'emarginazione che Turing ha subito. In Max Stirner ho più pensato alle idee (a mio avviso rivoluzionarie e bellissime) che l'autore ha riversato nella sua opera “L'unico e la sua proprietà”… e quel pezzo ne è il risultato. In Nikola Tesla volevamo richiamare l'idea dell'elettricità con un pezzo bello schizzato... Lo stesso discorso di dare visibilità ad una storia sconosciuta è valso per Filoteo Alberini che però abbiamo scelto per la vicinanza geografica in una schiera infinita di inventori importantissimi ignorati dalla storia ufficiale. È un pezzo che abbiamo concepito pensando proprio al viaggio di Alberini a Parigi, quando portò la sua invenzione al cospetto dei fratelli Lumiere che lo ignorarono. La Scimmia è stata sopraffatta, sconfitta e relegata negli zoo dalla sua involuzione diretta, l'uomo. Abbiamo cercato di fare un pezzo ballabile (per quel che può significare per noi...) per recuperare quanto di scimmiesco ci portiamo ancora dietro. La storia di Maria Soledad Rosas è forse la più politica e rappresenta perfettamente il “sopruso di stato”, in musica abbiamo cercato un paesaggio desolante che in qualche maniera raccontasse la storia del gesto più estremo rendendolo qualcosa di eternamente scintillante .
7. Chi è il Cesare a cui è dedicato l'intero album?
M. Cesare è un personaggio che ha toccato la mia vita per pochissimo tempo, ma in maniera molto significativa: è il padre della mia ragazza che è morto di cancro oramai da un po'... una persona segnata da una fede profondissima che assolutamente non condividevo e non condivido ma che mi ha fatto capire in maniera ancora più forte l'immenso sopruso della morte. Infinitamente più ingiusta ed inaccettabile per chi crede amando allo stesso tempo profondamente la vita, non animato quindi dalla stessa fede dei preti ma da qualcosa di completamente diverso.
8. Toccante... Parlateci invece ora del video di Ipazia: com'è nato? Cosimo Brunetti sembra essere una vecchia conoscenza: già il video ufficiale di "Gerontofobia", dal primo album in trio, era stato girato da lui. Splendida l'idea di far interagire in una danza una ballerina e delle animazioni di sfondo...
Il video di Ipazia nasce tutto da Cosimo che come al solito si dimostra bravissimo nel concepire e realizzare delle ottime idee visuali sulla nostra musica . La tragica storia di Ipazia, in qualche maniera condensata, ci scorre davanti in un turbinio di danza e cartoni animati serpeggianti e inquietanti. Siamo sempre molto soddisfatti dei video di Cosimo e sicuramente continueremo questa proficua collaborazione.
9. Adesso che il tour promozionale dell'album è concluso, quale sono i prossimi passi per i GueRRRa?
Diciamo che il primo “tour de force“ ce lo siamo lasciati alle spalle nel 2015, ma non ci siamo mai fermati veramente e stiamo procedendo a fare concerti un po' in tutta Italia, inoltre stiamo già preparando la prossima uscita (si spera per l'autunno prossimo) di cui stiamo preparando i brani .
Allora restiamo in attesa! Intanto siamo giunti alla fine di questa intervista... Vi ringrazio per la vostra presenza nei nostri spazi e vi auguro di vincere la vostra GueRRRa musicale!
Ciao e grazie dello spazio!




DISCOGRAFIA
SOPRUSI 2015, Cave Canem/Kaspar House (math rock, jazzcore, strumentale)

1.Ipazia d'Alessandria 2.Filoteo Alberini 3.Giordano Bruno 4.Alan Turing 5.Nikola Tesla 6.La Scimmia 7.Pippa Bacca 8.Max Stirner 9.Maria Soledad Rosas.







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Articolo e intervista ad opera di Giusy Elle


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