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lunedì 14 settembre 2020

212. Il volo degli ALCA IMPENNE

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INTRO

Il duo che vi vengo a presentare oggi si chiama ALCA IMPENNE e viene da Napoli, come i loro concittadini THE MUSHROOMS (dei quali abbiamo già parlato qui), con i quali condividono pure l'estetica comune stoner, ereditata dai mitici anni '90, a dispetto dell'età di questi giovani musicisti. Anche i Catanesi ROUGH ENOUGH, presentati soltanto qualche mese fa (qui), si muovono su coordinate molto simili, a dimostrazione di come il grunge e lo stoner siano ben rappresentati al Sud dai duo chitarra-batteria.

RETROSPETTIVA 

by Marco Matta
I campani Lorenzo Abbate (chitarrista e cantante, classe 1994, studente universitario di ingengneria elettronica) e il batterista Antonio Originale (studente di batteria jazz al conservatorio di Napoli, classe '97) fondano il loro duo nel 2017 a Quarto, in provincia di Napoli, battezzandolo ALCA IMPENNE. L'alca impenne era un grande uccello antichissimo, dalle origini preistoriche, alto quasi un metro e molto simile ai pinguini e che, alla stessa maniera, non poteva volare per via delle ali troppo sottili ma che si muoveva agilmente in mare dove si tuffava e nuotava in profondità a caccia di pesci. Appartenente alla famiglia degli Alcidi, popolava un vasto areale nel Nord Atlantico ed aveva un ruolo importante nelle tribù dei nativi americani, tanto da essere un animale di culto, ma venne estinto verso la metà del XIX secolo per cause antropiche: pare che l'ultimo esemplare sia stato ucciso da dei pescatori nel 1844; secondo alcuni studi, la sua evoluzione è la piccola alca, conosciuta col nome più comune di gazza marina. Tutto questo immaginario ha influenzato la fantasia dei due giovani musicisti che hanno visto, in questa figura totemica, la storia e l'evoluzione del rock, ingombrante animale preistorico, dato per estinto, ma che ha saputo evolversi, in forma più snella, fino ai giorni nostri. E il rock che hanno scelto i nostri due, per esprimersi, è quello che giunge dalle aride e assolate terre di Palm Desert, nel suo rispolvero dell'hard rock lisergico degli anni '70, denominato Stoner. Un genere che fa capolino negli anni '90, quando Lorenzo e Antonio uscivano appena dalla culla. Una gran soddisfazione per i quasi attempati fan di questo genere, che per primi ascoltarono in diretta il suo nascere, vedere come anche le nuove generazioni possano appassionarsi a musica non necessariamente a loro coetanea e portarne avanti egregiamente la tradizione. Ricordo che i The Mushrooms, altro duo partenopeo di grunge e stoner, sono ancora più giovani, nati addirittura in questo secondo millennio. E' incredibile anche come lo stoner rock, caratterizzato da un basso cavernoso e molto potente, sia poi stato portato avanti da molte formazioni a due chitarra-batteria, dove questo strumento è addirittura assente.

Lorenzo (Nuova Ingegneria Musicale -rock) e Antonio (Ultima Haine -crossover; Leephunt -neosoul/pop, entrambe formazioni ancora attive), si incontrano nell'estate del 2017 al Charlie Recording Studio di Quarto, in provincia di Napoli e, accomunati da un medesimo sentire, fondano gli Alca Impenne per esprimere la loro idea musicale basata su energia, ritmo ed impatto, tre caratteristiche fondamentali del rock; vi aggiungono poi testi in italiano.

Dopo aver preso parte a diverse rassegne dell'undeground partenopeo e partecipato a manifestazioni organizzate, pubblicano nell'ottobre del 2018 il primo singolo "Riflesso", prodotto in collaborazione con Black Eight Studios di Napoli. In aprile dell'anno successivo la band rilascia il suo secondo singolo "Jon Snow", due brani che andranno poi a comporre il quartetto dell'omonimo Ep che verrà infine pubblicato nel Novembre del 2019.  Ad oggi i due hanno già registrato un nuovo singolo, "Marilena", uscito all'inizio dello storico lockdown da Covid-19.

Il progetto a due, con testi in italiano, riscontra da subito successo, grazie proprio all'impatto scenico e sonoro su palco, facendo sì che gli Alca Impenne si siano esibiti in svariate occasioni: la band è stata selezionata per la rassegna "Gravità Zero" organizzata dal collettivo Nadir, per la seconda edizione del Nerano Music Festival, ha partecipato al Bruno in the Garden, ha suonato presso lo stadio del Quartograd in occasione dell'anniversario della squadra ed ha vinto il contest del Meeting del Mare 2018, accedendo di diritto al Main Stage. Aprono anche i concerti dei Sula VentreBianco allo Scugnizzo Liberato, di Johnny Dal Basso al Sound Music Club (Frattamaggiore - NA) in occasione dell'uscita del loro terzo album e della band Downtown Boys (Subpop Records) al First Floor Club di Pomigliano d'Arco. Anche nel corso del 2019 partecipano a vari Festival risultando anche vincitori all'University Music Festival della loro città.

Non ci resta altro che ascoltare la musica di questi preistorici pinguini, vedere cos'hanno da dirci in fase di intervista, ed approfondire l'album con la recensione del nostro collaboratore Cesare Businaro (qui). Buona lettura e buon ascolto, quindi!

"Il Re del Niente" O.V.

Altri video:

"Il Re del Niente" live @ Scugnizzo Liberato https://www.youtube.com/watch?v=AG1dFBZ-kFI

"Jon Snow" Official Video https://www.youtube.com/watch?v=p9HsKXRRMbA

 


INTERVISTA

1. Ciao Lorenzo e Antonio, ben lieta di presentare un nuovo duo. Voi siete nati negli anni '90, proprio nel decennio in cui si sviluppava il genere musicale che proponete adesso con gli Alca Impenne. Grunge e Stoner non sono propriamente la musica della vostra adolescenza, anche se magari l'avete ascoltata proprio in quel periodo. Come vi ci siete approciati e perchè avete deciso di sviluppare un progetto in tal senso?

L: Il primo impatto che ho avuto con lo Stoner Rock è stato grazie all'ascolto dei Queens of the Stone Age, che erano in una compilation fatta da mio fratello. Da allora li ho sempre seguiti ed ho apprezzato sempre di più quel genere e band affini (Kyuss, Mondo Generator, Fu Manchu ecc.). Quello che mi ha spinto era il desiderio di avere un sound più aggressivo rispetto ad altri progetti precedenti. Poi ho conosciuto Antonio e ci siamo trovati sulla stessa lunghezza d'onda.
A: Ho iniziato a suonare la batteria dopo aver sentito John Bonham, ero alla ricerca di qualcuno che non mi dicesse di "suonare piano" piuttosto pretendesse quasi una determinata violenza sonora. Con Lorenzo è stato così, ci scrivemmo, facemmo una prova e capimmo che già solo in due poteva funzionare, per questo abbiamo deciso di sviluppare il progetto in questo senso.

2. Avevate entrambi altre esperienze in full band, come mai la scelta proprio del duo chitarra-batteria?

L: Cercare una coesione ritmica e di suono che non ero riuscito a trovare precedentemente con formazioni più ampie. Allora mi sono chiesto : “ E se suonassi basso e chitarra contemporaneamente? “ , e ci siamo trovati subito.
A: Sì, io collaboro/ho collaborato anche con altri progetti. La scelta del duo chitarra/batteria perché cercavamo una coesione ritmica che in altro modo non avremmo avuto.

3. Quali i vostri accorgimenti per sopperire alla mancanza del basso, strumento cardine nello Stoner?

L-A: Siamo incollati, sempre, continuamente. Non c'è una linea di cassa che non segua un riff di chitarra, non c'è un fill che non sia ritmicamente concepito per essere eseguito da tutti e due contemporaneamente.

4. Alca Impenne... un nome insolito per un gruppo musicale. Avete sentito parlare di questo pinguino estinto in qualche documentario? Perchè avete deciso di adottarne il nome? Cosa rappresenta per voi?

L-A: perché il rock per come lo conosciamo è un'evoluzione naturale del rock degli anni '60/'70 che ora si è estinto come l'Alca Impenne, che però, si è evoluto naturalmente nel corso del tempo trasmettendo i suoi geni ad animali come il pinguino o la gazza marina. 

5. Il vostro duo sembra incontrare un bel riscontro tra il pubblico, specie in fase live. Finora avete avuto un sacco di belle soddisfazioni tra Festival e manifestazioni varie. Com'è stata invece quest'ultima estate, alla luce delle restrizioni da Covid?

L: Sicuramente è quello su cui basiamo di più i nostri brani: vogliamo avere lo stesso impatto sia live che in studio. Con l'emergenza sanitaria abbiamo rallentato i ritmi, ma abbiamo anche rilasciato il 2 aprile un nuovo singolo, dal titolo “ Marilena “, che speriamo di riportare presto live.
A: Il live è la cosa a cui teniamo di più, siamo sempre super contenti quando le persone apprezzano e si divertono.

6. Lo Stoner è un genere nato negli Stati Uniti ma voi vi esprimete con testi in italiano: raccontateci il motivo di questa scelta. Personalmente ritengo che sia vincente comunicare nella lingua del proprio pubblico, il messaggio che si vuole veicolare viene immediatamente recepito. Nel vostro caso i testi narrano storie...

L-A: Abbiamo sempre creduto che il suonare/cantare siano sempre collegati ad un messaggio, qualsiasi esso sia. L'italiano ci è sembrata la scelta più giusta per cercare di fare arrivare i nostri messaggi nella maniera più diretta possibile.

7. Da subito avete pubblicato i vostri brani come singoli. Sono nati anche dei bei video, descriveteci un po' la genesi.

A: il nostro primo singolo si chiama Riflesso, co-prodotto in collaborazione con il Black8 Studios e video a cura di Agnese Mari. Con l'uscita dell'EP (che trovate su Spotify, YouTube, Bandcamp), registrato al Charlie Recording Studio, Lorenzo ha anche guadagnato la skill da Videomaker: infatti il video di "Jon Snow" così come quello de "Il Re del Niente" sono stati diretti, girati e montati da lui.  

L: con la collaborazione di Mayla Metitiero e di Chiara Masone ed Andrea Simeone (questi ultimi nel video de “ Il re del niente “)

8. Come si muove l'underground nella vostra città, tra band e locali?

L: Napoli è una città molto particolare, perchè è piena di talenti ma gli spazi sono ridotti e non tutti hanno la possibilità di esprimersi, soprattutto se si fanno generi abbastanza sostenuti.
A: Ci sono moltissime band valide a mio parere, ma le realtà che davvero ti danno la possibilità di suonare, sono molte, molte poche.
 

Grazie Lorenzo e Antonio per la vostra testimonianza nelle nostre pagine virtuali. Vi auguro di tornare al più presto a calcare palchi importanti con la grinta della vostra musica. Un abbraccio e... Stay Rock, Stay Duo!

Grazie a voi! e come diciamo sempre anche noi #TantaPower #TantoDuo!

 

Link band:  

Facebook / Instagram / Bandcamp / Spotify / Youtube Cahnnel


DISCOGRAFIA

ALCA IMPENNE Ep 2019, Autoprodotto (Power Rock, Stoner)

1.Joe Snow  2.Il Re del niente  3.Linn Karter  4.Riflesso

 

QUI lo ascolti / QUI la nostra recensione 

MARILENA Single track Aprile 2020

Autoprodotto (Power Rock, Stoner)






Link ad altre recensioni:

https://www.tuttorock.com/recensioni/alca-impenne-ep/

http://www.artistsandbands.org/ver2/recensioni/recensioni-demo-ep/9586-alca-impenne-ep

https://www.pinguinomag.it/%F0%9F%8E%A4-10-artisti-e-gruppi-indie-da-tenere-docchio-nel-2019-%F0%9F%8E%A7/

http://www.emmetag.it/i-tre-gruppi-emergenti-selezionati-da-emmetag-mdm19/

 


Articolo e intervista ad opera di Giusy Elle

www.facebook.com/groups/electricduoproject

electricduoproject@gmail.com


213. RECENSIONE76: Alca Impenne -Ep omonimo


ALCA IMPENNE è un duo nato in provincia di Napoli nel 2017 e fondato da Lorenzo Abbate (chitarra e voce) e Antonio Originale (batteria). Il genere che ci propongono è uno stoner/grunge cantato in italiano e suonato seguendo tre fondamenti irrinunciabili del rock: energia, ritmo ed impatto. Questo mix rende il duo molto efficace in fase live, tanto da essere selezionato in svariati contest o come apertura di varie band; anche l'Ep che viene pubblicato a fine 2019 è registrato in presa diretta, al fine di riprodurre l'energia che si sprigiona su palco.

4 i brani presenti nell'omonimo Ep d'esordio, due dei quali dapprima usciti come singoli, e ben due video realizzati dallo stesso chitarrista della band. Con il 2020 si perpetua la tradizione e in pieno lockdown viene pubblicata la nuova canzone "Marilena" in formato di singolo sul profilo Bandcamp del duo. 

A seguire tutti i dettagli dell'album e la sua recensione ad opera del nostro collaboratore Cesare Businaro, mentre nell'articolo appena pubblicato (qui) potete scendere nei particolari della band grazie alla retrospettiva del duo e all'intervista con gli stessi Lorenzo ed Antonio. Un buon proseguimento di lettura ed ascolto, quindi, con i nostri pinguini del Sud.

LINK

Video:

"Il Re del Niente" O.V. https://www.youtube.com/watch?v=mf5DW5r7Xxk

"Il Re del Niente" live @ Scugnizzo Liberato https://www.youtube.com/watch?v=AG1dFBZ-kFI

"Jon Snow" Official Video https://www.youtube.com/watch?v=p9HsKXRRMbA

 

Link band: Facebook / Instagram / Bandcamp / Spotify / Youtube Cahnnel

 

Alca Impenne credits:

Testo e musica: Alca Impenne

Registrato @Charlie Recording Studio (Quarto -NA-)

Mix: Mario Parascandolo

Master: Riccardo Martinelli

Artwork: Marco Provvisier

Etichetta: Autoprodotto

Formato: Ep, Cd e digitale

Pubblicato il 15 Novembre 2019

 

Qui lo ascolti


Alca Impenne 2019

Autoprodotto

(Power Rock, Stoner)

 

1. Joe Snow 

2. Il Re del niente 

3. Linn Karter 

4. Riflesso

 

RECENSIONE

ALCA IMPENNE "Alca Impenne"

Ep 2019 Autoprodotto

Volano alto, i vesuviani Alca Impenne, auto-definendosi su Bandcamp come power-duo di genere alternative/garage/stoner, citando Afterhours, Queens of the Stone Age e Royal Blood fra le loro influenze principali e prendendo spunto per il loro nome dall’evoluzione di un animale preistorico, forse con l’ambizione di poter contribuire all’evolversi di un rock, che in molti (pure troppi), danno ormai per estinto e non più capace, come l’alca senza piume (e diversamente dalla gazza marina, sua possibile – ed evoluta – discendenza), di spiccare il volo.

I 4 pezzi su 10 minuti e rotti del loro omonimo EP, pubblicato nel 2019 e al quale ha già fatto seguito – peraltro – un nuovo singolo (“Marilena”, prodotto nel bel mezzo del lockdown), certamente hanno il tiro dello stoner dagli stessi citato e si apprezzano, nella loro sostanziale uniformità, per l’energica coesione fra la batteria di Antonio Originale, precisa e incalzante dalla prima all’ultima bastonata e la chitarra di Lorenzo Abbate (nella band anche in veste di cantante), sempre distorta e splittata su due linee, di cui una ribassata di un’ottava (presumibilmente come fanno i Royal Blood, ma a parti invertite, con l’unico basso di Mike Kerr in formazione).

Senza eccedere in arrangiamenti, anche per essere stato l’EP completamente registrato in presa diretta, il rock (dal gusto pure grunge), proposto dagli Alca Impenne (che se fossero un power-trio, vedrebbero chitarra e basso destreggiarsi su possenti riff monotonici e suonati costantemente all’unisono), è serratissimo dalla prima all’ultima traccia (fatta eccezione per la terza, “Linn Karter”, eseguita in mid-time, se raffrontata alle altre, ma non per questo meno stoner); la produzione è cupa, per così dire ovattata e sembra riproporre certe sonorità doom dei Black Sabbath di “Paranoid” o dei Soundgarden di “Rusty Cage” (vd., per esempio, il riff principale dell’introduttiva “Jon Snow”): la riterrei una precisa scelta della regia, visto che l’oscurità, in particolare, del fuzzoso timbro di chitarra (quasi fosse suonata con i toni chiusi), contribuisce alla perforazione del mix da parte delle linee vocali, le quali si mantengono invece sempre in evidenza, ben definite e comprensibili, pur essendo spesso soltanto sussurrate o poco più (soprattutto nella blueseggiante “Il re del niente”, a metà della quale si apprezza, fra l’altro, lo stacco forse più riuscito dell’intero lotto, complice anche il verso molto efficace, per non dire catchy, che ne scandisce il crescendo prima dell’esplosione finale: “E’ evidente che l’abitudine non vale niente per chi ha il niente.”).

Se la contrapposizione fra voce e musica – al primo ascolto – suona un po’ straniante e persino come un difetto di registrazione, a ben vedere si tratta della nota stilistica più originale del power-duo e l’inconsueto approccio canoro finisce per valorizzare anche l’uso della lingua italiana, in quello che lungo tutte e quattro le liriche sembra un continuo dialogo (o litigio), con la stessa persona, a cui Lorenzo si rivolge in confidenza e senza mezzi termini (“Chissà se ti chiederai come ci si sente ad essere derisi così.”; “Come ti senti a vendere il corpo per il tuo niente?”; “Lo sai che sei più bella con le spalle verso di me?”; “Fingi ma la pelle non mente mai.”).


Cesare Businaro

6,5/10


Articolo ad opera di Giusy Elle

www.facebook.com/groups/ElectricDuoProject

electricduoproject@gmail.com