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martedì 21 ottobre 2014
38. RECENSIONE 6: A Place for Loitering by Dirty Trainload
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37. BLUES1: Bob Cillo e il suo Treno Merci
"Commit a Crime" (Howlin' Wolf Cover)https://www.youtube.com/watch?v=tcyYgHkU3as
"Special Rider Blues" (Skip James) https://www.youtube.com/watch?v=5Sb5AEB2Cp0
Video demo di presentazione all'ultimo albumhttps://www.youtube.com/watch?v=7pYtfCQA5QE
QUI la nostra recensione all'ultimo album "A Place for Loitering"
Livia e Bob |
Bob e Go Balzano |
mercoledì 8 ottobre 2014
36. STAFF EDP: Presentazione
DATA CREAZIONE ARTICOLO: 8.10.2014
COLLABORATORI PER COMPILATION: MARTINA TOSI
TRADUTTORI: NATALIE BRYANT PUCHETTI
GIOVANNI NAZZARO: Noise, Hardcore, Sperimentale; LEONARDO SANZO': Cantautorato, Produzione in italiano; LUCA SABATA Noise, MatchRock, Ambient, Avant-garde e Industrial; MALI YEA Rock, Strumentale; MARIO CARUSO: RockBlues; MARSUEL PAPEL: Punk, Garage e Psichedelia anni '70; MARTINO VERGNANO: Tutti i generi; NICOLA CIGOLINI: Noise, Hardcore.
CESARE BUSINARO Dopo essersi reso disponibile come recensore, agli inizi del 2018, Cesare ha aggiunto il suo contributo all'Edp con periodici resoconti di live a due. Per la presentazione del collaboratore e per una assaggio d'intervista, consultare la sezione 'Recensori'.
SOCIAL MEDIA MANGER (SMM): DIEGO VERMIGLIO
Siamo a Gennaio 2021 e la Community è in continua espansione. Il nuovo collaboratore è Diego Vermiglio che si è reso disponibile a seguire a nome nostro i contenuti in alcuni social. Grazie al suo intervento abbiamo una Playlist Youtube con i video dei nuovi lavori discografici del 2020 (qui articolo e qui Compilation su Bandcamp) mentre è in fase di realizzazione una seconda playlist con tutti i duo Edp presenti su Spotify (qui). Diego (classe 1989) è il chitarrista/cantante dei SONNY & THE STORK duo altrock da Varallo Sesia (Vc), fondato nel 2014 con il batterista Giuseppe Pagnone. Due album all'attivo e tanta voglia di rendere disponibile la loro musica: Diego è infatti un ottimo promotore grazie al quale il duo gode di una continua presenza in rete; in quanto grafico, inoltre, avrà modo di aiutarci anche in questo settore: non potevamo chiedere miglior collaboratore per Edp! Qui vi rimando al nostro ultimo articolo sul duo, in concomitanza con l'uscita dell'ultimo album Nihil difficile volenti, mentre andiamo a fare una chiacchierata con il diretto interessato.Ciao Diego, benvenuto nel nostro staff. Il tuo contributo sarà di sicuro utile in quanto i social media sono ormai "la piazza principale del paese", per mostrare i propri prodotti. Sei molto attivo in tal senso nella promozione del tuo duo, i Sonny & The Stork: come vivi questo ruolo e quale valenza dai ai social media? Cara Giusy la realtà dei fatti è che io odio un po' questo periodo fatto più di post che di musica live, mi manca molto esibirmi e sfogarmi con il suono dell'amplificatore che ti batte sulle gambe, tutto ciò che sto cercando di fare, nel mio anacronismo cronico, è di reinventarmi e adattarmi ai tempi in cui viviamo per poter, forse un giorno, tornare a poter suonare dal vivo come se non ci fosse un domani. Penso che per le nostre ambizioni, intese come ciò che ci fa sentire vivi, sia giusto e naturale dare il 100% delle nostre migliori possibilità sempre mantenendo la propria integrità artisitica. Vedo questo modo di rendere fruibile la propria musica come motivo di aggregazione e di aiuto nei confronti di chi è sulla nostra stessa barca e che può, a sua volta, aiutare anche noi. Non c'è stato mai bisogno di unione tra i musicisti come in questo momento storico.
Ti sei proposto spontaneamente per realizzare e seguire le playlist di Edp su Spotify e Youtube: cosa ti ha spinto a collaborare come volontario per l'Electric Duo Project? Noi ci conosciamo da qualche anno ormai e ci hai visti crescere... cosa rappresenta per te questa realtà? Mi ha spinto la voglia di aggregazione e l'interesse nel cogliere i diversi approcci con la mia stessa formula, molto interessante e stimolante ascoltare punti di vista diversi in un periodo in cui la contaminazione, in questo modo, può essere vista anche in modo “positivo”, questo approccio mi aiuta a sperare ancora e a dividere il peso che tutti noi stiamo portando. Questa realtà rappresenta sicuramente una buona opportunità per unire le forze e continuare ad esprimerci. In Free Expression We Trust. Grazie ancora Diego per il tuo contributo, rafforza la Community e rientra nella mia convinzione che con il contributo di tutti potremo fare grandi cose, nel tempo. Lunga vita quindi alla nostra collaborazione!
La passione per l'underground è nata nei primi anni 2000 sfogliando le riviste come Rock Hard, Rock Sound, Metal Maniac: mi soffermavo molto a leggere le recensioni dei demo. Se mi incuriosivano contattavo la band per l'acquisto del demo o cd, ed è cosi che ho cominciato a collezionarli. Seguivo molto anche i concerti dei gruppi qui nella mia zona.
Bob, chitarrista pugliese di estrazione garage blues, classe 1969, fa parte del duo DIRTY TRAINLOAD (qui il post a loro dedicato). La sua lunga carriera lo vede esibirsi sia da one-man band che in formazione a due sempre però con un suono molto preciso e personale caratterizzato da loop station e vecchie drum machine analogiche. Nelle varie formazioni suona in tutta Italia, Europa ed anche negli States. Grande estimatore dell'etichetta Fat Possum, in quanto capace di proporre musica suonata con l’approccio e l’attitudine “proto-punk” che da sempre aveva ammirato in maestri quali Hound Dog Taylor, oltre che musicista realizza video professionali ed è titolare dello studio di produzione audiovisivi TV EYE di Bari. Ha alle spalle studi classici. Ecco ora alcune battute con il diretto interessato:
Vere e proprie recensioni ne ho scritte poche, mi è capitato più spesso di scrivere di chitarre, per condividere le mie conoscenze “in materia”.
Descrivici bene il genere nel quale ti senti incline a recensire.
Qualunque forma musicale che partendo da radici blues sviluppi un approccio creativo e personale, di qualsiasi tipo.
Grazie a te Giusy e in bocca al lupo per tutti i progetti EDP!
CESARE BUSINARO PostRock e PostMetal Strumentali, Funk, Grunge, Crossover anni '90
Cesare Businaro di Milano (classe '75) è il primo recensore Edp non facente parte di un power duo. In realtà è un grande appassionato di questa line-up e gli agganci con questo mondo ci sono da sempre. Frequentando lo stesso liceo calssico di Bruno Dorella, ne segue tutta la carriera, compresa l'incredibile esperienza OvO. Lui stesso chitarrista, si esibisce con molte band locali, nei generi funk e tipici degli anni '90, grunge su tutto (Stasi, Mr.Zog, Kobayashi, Emoglobe, Derent, Sodali). Attualmente avvocato, non ha mai smesso di interessarsi di underground, tant'è che si rende disponibile anche a recensire album di Postrock e PostMetal. Vediamo ora cosa ci racconta qui su Edp...
Ciao Cesare, sono lieta di avere nel nostro staff di recensori una penna al di fuori dai duo, tanto per approfittare anche di un punto di vista esterno alla line-up. Ci vuoi raccontare intanto come arrivi ad interessarti a questa formazione?
Giacomo (1995) è abruzzese, originario di Pescara, ma per motivi di studio vive a Bologna dove ha fondato il duo basso-batteria KA. Studia filosfia e coniugando la passione per la musica e la predisposizione alle materie letterarie, presta la sua penna come giornalista musicale. Collaboratore esterno per un periodo della nota rivista web Rockit.it, attualmente è responsabile della sezione musicale per Versusgiornale.it. Con gran piacere ha dato la sua disponibilità anche per la causa a due portata avanti da noi dell'Edp.
Ciao Giacomo, è sempre un piacere sapere che ci sono delle new entry nello staff Edp. Sei venuto a conoscenza da poco della nostra realtà: che idea ti sei fatto?
Ciao Giusy, innanzi tutto grazie per avermi accolto in Edp! A esser sinceri è già un paio d'anni (o giù di lì) che seguo questa realtà e credo sia una piattaforma molto interessante; sono molto contento, da musicista attivo in duo, di averla vista crescere sempre di più. Fino a qualche tempo fa, la vita per noi two-man band era decisamente ostica e l'idea di raccogliere le forze e collaborare, oltre che profondamente lungimirante, la trovo letteralmente bella: siamo una realtà sotterranea e l'unica cosa che ci permette davvero di campare, a mio modo di vedere, è il rispetto e l'aiuto reciproco. Oltreché esser fonte di splendide amicizie e rapporti, per lungo e per largo della penisola.
La realtà dei power duo è sempre più numerosa ed affermata. Da giovane musicista quale tu sei, cosa ti ha spinto a fondare proprio una 2-man band?
Banalmente, la necessità. Io suono il basso in Ka, duo basso/batteria di stampo noise/drone nato a Pescara nel 2013 ma ormai attivo a Bologna già da un annetto; con questo progetto – seppur con un altro nome – avevamo iniziato in 3 ma il chitarrista ci abbandonò molto prima della nostra prima esibizione. Dopo un periodo di pausa io e Daniele decidemmo di ricominciare in 2; poi, col tempo, ci siamo resi conto di quanto questa formazione si adattasse a noi e nonostante le richieste di entrare nella band che abbiamo ricevuto, abbiamo sempre rifiutato perché in 2 abbiamo trovato il nostro equilibrio. Ciò non toglie che si può sempre scrivere uno split insieme, sia chiaro!
Lietissima della tua competente collaborazione, spero possa essere lunga e proficua! Benvenuto quindi nello staff.
MATTEO MANGANELLI Pop, Rock in italaiano
Matteo Manganelli, classe 1982, è originario di Mantova ma dal 2011 vive in Trentino (Rovereto). La sua formazione di studi classici lo vede dapprima impegnato nel sociale mentre da 7 anni è insegnante di lettere alle superiori. Ma come è iniziata la sua passione musicale? Questa la simpatica descrizione che dà di se stesso: "Non più giovane ma non ancora anziano, nato e cresciuto tra la nebbia, vivo la mia seconda vita tra i monti. Per vivere mi basta una stanza piena di libri, fumetti, dischi e strumenti musicali; per sopravvivere macino invece un sacco di chilometri e provo a far appassionare giovani menti alla cultura. Ho cominciato a 4 anni a fare finta di suonare la chitarra su una racchetta da tennis di fronte a qualsiasi adulto, e mi sa che non ho ancora smesso".
Ha all'attivo un duo chitarra-batteria (LUCK NOW) che stenta a decollare e si alterna così alla formazione di one-man band mentre ci sono già 10 pezzi originali, pronti per essere registrati. Matteo è appassionato di pop in senso lato, dagli Abba agli Zumpano, e ci supporterà nelle recensioni dei duo che più si avvicinano a questo stile. Ma facciamo quattro chiacchiere col diretto interessato:
Ciao Matteo, lieto del tuo interessamento per la nostra realtà a due e per la tua volontà di partecipare attivamente alle nostre recensioni, ti ringrazio fin d'ora per la tua disponibilità. Parlaci della tua passione per il pop, quando nasce e quali sono i tuoi riferimenti più interessanti? Come molte ragazzini della mia generazione, credo di avere avuto la prima grande vocazione coi Nirvana. Cobain era morto da poco, e amici più grandi ad una festicciola (cose molto sobrie, parliamo della domenica pomeriggio in un ambiente tipo teatro della parrocchia o qualcosa di simile) misero su una cassetta che iniziava con un riff inconfondibile: era “Nevermind”. Da lì fui colpito, e decisi che volevo fare il musicista rock :D La musica mi ha sempre circondato, però, e in tenera età è stata quella di grandi songwriter “classici” americani come Simon&Garfunkel (probabilmente i miei preferiti in assoluto, da cui ho sicuramente ricevuto l'amore per le armonizzazioni vocali), Neil Young, Dylan, John Denver e gruppi storici come Beatles, Beach Boys, Byrds (mio padre comprava “L'America del rock” che usciva con Repubblica, e io..studiavo inconsapevolmente :) ). Le mie radici partono da lì. Credo che la prima canzone in assoluto che abbia imparato a suonare dall'inizio alla fine con la chitarra sia proprio “Country roads”. In realtà ho sempre avuto una naturale inclinazione alla musica, come ascoltatore e anche come “musicista”. A 6 anni cantavo e facevo finta di suonare con una vecchia racchetta da tennis di mio padre. A 11 anni finalmente mi venne regalata la prima chitarra da una prozia, e da lì non ho mai smesso di “strimpellare”.
Sei un chitarrista e hai quasi fondato un duo chitarra-batteria. Quali le difficoltà per concretizzare i Luck Now? Come reinterpreti il materiale già pronto in versione one-man band? Luck, Now in realtà nasce come band “completa”, a Mantova, verso il 2014. Negli anni abbiamo tenuto concerti in formazione a 4, a trio, un paio di volte anche in 5 :) Vicende personali hanno però portato all'impossibilità di ritrovarsi nel weekend per provare (oltretutto vivendo ormai tutti noi tre componenti principali in regioni diverse), e quindi ho proseguito con quello che ormai è un progetto da “studio” in cui operiamo in duo, io e il bravissimo Sebastiano Beozzo, suonando rispettivamente io Chitarra, Basso, e Voci e lui Batteria e synth, e registrando da soli i pezzi. A marzo 2019 è uscito un ep “Enough, for now” per la piccola (ma attivissima e ottima) Jigsaw Records di Seattle (ora di base a Portland). Non abbiamo modo di fare concerti, essendo un duo e avendo comunque delle strutture abbastanza piene che richiedono anche armonizzazioni vocali. E' un ottimo divertimento e sfogo, ovviamente rallentato da questa situazione distopica mondiale, ma piano piano butteremo fuori qualcos'altro.
Quale il motivo che ti ha portato in Trentino? (Per chi non lo sapesse, ricordo che anch'io abito in questa regione, a una Valle di distanza da Rovereto). Ti trovi bene qui da noi? Vivo in Trentino ormai dal 2012. Il motivo principale... l'amore :) Mi trovo bene, ormai mi sono abbastanza ambientato, e per lavoro ho girato ormai tutta la provincia (o quasi).
Il tuo lavoro ti porta ad essere in continuo contatto con i giovani. Come ci descrivi i teen agers moderni, al di là di tanti luoghi comuni? I teenagers di oggi sono ovviamente diversi da quelli di ieri, perlomeno nella forma, come è giusto e normale che sia. Nella sostanza, però, molte cose non cambiano mai. Rimane sempre l'età più “critica” ma allo stesso tempo meravigliosa, in cui tutto è o perlomeno sembra possibile.
Cosa ti ha spinto ad accettare la nostra proposta di collaborazione? Ho scritto di musica già quando ero più giovane, per qualche fanzine (ma credo che un termine così ormai sia considerabile come qualcosa di giurassico!) e webzine di poco conto. Mi piace tenermi in costante aggiornamento, e scoprire musica nuova. Credo che la vostra proposta possa essere un tassello adatto a soddisfare tutto ciò.
Ti ringrazio ancora per la tua disponibilità e ci ritroviamo su questi spazi con la tua prima recensione di debutto sul nuovo album dei Sonny & The Stork, anche se ti faremo deviare un po' dalle tue coordinate con il loro rock in italiano. Lunga vita alla nostra collaborazione e buona fortuna con il tuo duo.
MIMMI Alternative, IndiePop, DreamPop, SlowCore, Blues, PostRock
Maria Mazzocchia (1982) è la prima recensore donna del gruppo ed entra a far parte dello staff nel 2020. Con una doppia laurea in Sociologia e in Servizio Sociale, impara a suonare la batteria accompagnando il chitarrista Luca strAw, da cui la nascita, in quel di Alatri (FR), del duo I-TAKI MAKI (2012). I due, compagni di vita, si dedicano completamente alla musica puntando su una ricca carriera musicale che li vede nel giro di qualche anno trasferirsi a Berlino. Numerosi gli album al loro attivo, che col tempo vedono Maria diventare la cantante principale del duo. Qui il nostro articolo primo, di presentazione della band, e quello di aggiornamento nel 2020.
Maria benvenuta nello staff Edp, è un piacere avere in questo ruolo finalmente una donna! Del resto ami scrivere, hai anche all'attivo un libro. Ci vuoi parlare della tua esperienza letteraria, prima ancora di quella musicale? Ciao Giusy e grazie di avermi spronata ad abbracciare l'idea di far parte dello staff Edp! Dici bene, amo molto scrivere e sì, ho auto-pubblicato un libro un paio di anni fa e di recente lavorato a un nuovo scritto che mi ha dato la soddisfazione di essere tra i vincitori della categoria romanzi inediti di un concorso nazionale, ma non avevo mai pensato di recensire band. Sarà interessante, ne sono certa!
Il tuo ingresso nel mondo della musica è stato semplice e spontaneo, accompagnando il chitarrista Luca strAw durante le sue prove di chitarra. Da qui è nato il duo I-TAKI MAKI e col tempo hai iniziato anche a cantare. Ora sei una musicista professionista, avresti mai detto che questo era il tuo destino nella vita? Faceva parte dei miei sogni di bambina ma crescendo avevo preso strade diverse, soprattutto dopo gli studi universitari. Nessuno può dire con certezza a cosa mi sarei dedicata altrimenti, ma il fatto di aver incontrato Luca strAw – la mia metà nella vita e nel lavoro – e di esserci poi trasferiti a Berlino ha costituito un fattore essenziale perché io diventassi quella che sono oggi. Altro grande passo della vita è stato infatti il trasferimento a Berlino. A distanza di anni come vedi questa scelta?
Se guardo al passato vedo quanto siamo stati coraggiosi – a quel tempo ci ritenevamo solo un po' incoscienti a partire senza soldi e senza lavoro per una meta così sconosciuta – e sono orgogliosa della scelta fatta. Inutile aggiungere che la rifaremmo e che anzi molte volte abbiamo rimpianto di non averla maturata prima.
Dopo tanti anni che conosci Edp, come ti sembra cresciuta
la community? Hai consigli su come ci potremmo evolvere ulteriormente?Edp è una perla, una realtà preziosa per la comunità
musicale, dei duo in particolare ovviamente. Mi sembra cresciuta sana e forte e
credo abbia le potenzialità per fare sempre meglio, anche grazie a iniziative
come la compilation Instrumental V/s Vocalist, solo per citare la più recente, che promuovono l'incontro
tra musicisti.
Grazie per gli apprezzamenti e per aver accettato di scrivere anche per noi. Sarà un piacere condividere le tue recensioni! A presto su questi spazi virtuali, allora...
RECENSORI EDP del passato
ALESSANDRO 'SAX' DI FABRIZIO Noise, Hardcore, Mathrock
Cryptic |
Maniac
|
Il loro genere di riferimento è molto particolare, soprattutto la musica è ricca, d'atmosfera, con tappeti di archi e interventi di pianoforte, per cui accade che i membri delle band (spesso in duo o addirittura solisti) suonino più strumenti in fase di registrazione. Gli stessi About Abortions esordiscono con un album purista, chitarra e batteria, per diventare poi, col tempo, dei polistrumentisti. Non essendoci in Italia numerosi esempi di duo di questo genere, abbiamo lasciato libertà ai nostri recensori di esprimersi anche con Two-Man Band straniere, pur restando il duo essenzialmente chitarra-batteria. In loro compagnia gestiremo quindi una vera e propria rubrica dedicata al Black Metal.Ecco ora la parola ai due collaboratori:Ciao a voi Cryptic & Maniac, lieta di approfondire la nostra amicizia con questa collaborazione. Diteci, a quando e come la passione per questo genere musicale così di nicchia? Abbiamo cominciato da ragazzini di circa 11-12 anni, nei lontani 2002-2003, ad avere passione per il Black Metal in generale, ma l'amore spassionato per il DSBM e tutti i sotto-generi Underground è cominciato intorno al 2008 e nel 2009 si è consolidato dopo una serie di eventi negativi.
Quali le band di riferimento, a voi più affini? Diciamo che non ci sono vere e proprie Band a cui decisamente assomigliamo, però se dovessimo in qualche modo fare dei nomi di Band a cui ci siamo ispirati (ognuna per un motivo diverso), possiamo citare: Through The Pain, Mélancolie, Lifelover, Kyla, Öröm, Sleeping Peonies e Soliness.
Anche per voi si tratta della prima esperienza come recensori? Decisamente Si.
Perché avete deciso di collaborare con l'EDP e cosa vi ha spinti ad accettare la mia proposta? Perchè siamo grandi ascoltatori di musica e l'idea di ascoltare musica sotto un'aspetto diverso, che non fosse quello del semplice ascoltatore, ci entusiasmava.
Benvenuti allora nel nostro staff dove so realizzerete degli ottimi lavori! Grazie Mille, speriamo vivamente di fare un buon lavoro.
Il più Core nello stile tra i nostri recensori del genere, è sicuramente Danilo Peccerella (1980), il batterista dei GLOBETROTTER, interessante duo MathCore sperimentale di Benevento attivo fin dal 2009 (qui il nostro articolo su di loro). Si occupa principalmente di musica ma essendo il cinema la sua seconda passione, lavora anche sui set come fonico di audio in presa diretta nonché creatore di effetti sonori e musiche. Ha alle spalle una vasta conoscenza musicale, concentrata sempre più nei generi alternativi, e si è prestato volentieri al ruolo di recensore Edp. Vediamo quindi cos'ha da dirci in proposito.
Ciao Danilo, è un piacere averti nel nostro staff! Qual'è il percorso musicale d'ascolto che ti ha ho portato fino a qui?
Innanzitutto, ciao a voi tutti. Premetto che il piacere è bello che ricambiato. Mi definisco prima di tutto un ascoltatore e poi un suonatore ed essendo cresciuto in casa con mio padre che suonava, direi che la musica fa parte di me, da ero ancora uno spermatozoo. Direi che il mio background è sconfinato e va dalla musica barocca all’elettronica, dal blues al punk, dal jazz al metal, dall’hardcore al progressive, dall’industrial all’avanguardismo.
Qual'è il tuo rapporto con la scrittura? Come immagini la tua nuova avventura di recensore?
Scrivo pensieri, racconti, canzoni. Non vivo di aspettative e mi piace l’idea di poter dire agli altri, ciò che penso sulla musica che ascolto. Non amo i recensori classici di giornali fatti per le grandi masse, in cui si approfitta del proprio spazio per idolatrare o sputtanare una band o un disco. La cosa giusta, a mio avviso, sarebbe quella di dare una panoramica generale di ciò che ho davanti. Senza pregiudizio, ma con giusta analisi. Ed è ciò che farò.
E che idea ti sei fatto del nostro Progetto sui power duo chitarra-batteria?
Credo che sia davvero interessante, uno spazio dedicato ai duo chitarra/batteria, oltre ad essere un’idea innovativa ed unica. E poi sono di parte, suonando io stesso in un duo. Oltretutto, caso vuole che un mio carissimo amico/fratello, nonché folle bassista mio conterraneo che vive a Rovereto, mi diede, tempo fa, il contatto di GL. Da lì, un po’ alla volta si è iniziata a consolidare con lei, un’amicizia collaborativa che spero si protrarrà nel tempo.
Augurandoti una lunga e proficua collaborazione assieme, restiamo in attesa dei tuoi scritti.
Io vi ringrazio e ci sentiremo prestissimo, considerato che la mia “iniziazione” come recensore è iniziata alla grande, con un primo disco davvero stimolante e squilibrato, al contempo. Non anticipo nulla, tanto presto saprete di chi sto parlando.
EDDIE LANEGAN Grunge e Stoner (4 recensioni)Con il moniker arcimboldo tra Eddie Vedder e Mark Lanegan, Eddie Lanegan è il nostro recensore ufficiale per i generi grunge e stoner.
GIOVANNI NAZZARO Noise, Hardcore, MathRock, Sperimentale (1 recensione)
Altro batterista che si presta ad aiutarci con le recensioni Edp è Luca Sabata, classe '89 e studente universitario di informatica, che suona nel duo partenopeo sperimentale KARAWANE (qui l'articolo a loro dedicato). Ha alle spalle una variegata esperienza musicale che va dal reggae al jazz, dalla banda da parata alla cover band, passando per gli inevitabili progetti rock e metal. Questa suo background musicale così vario lo rende un batterista interessante, poliedrico, dalla forte sensibilità interpretativa che esprime giocando sulle sfumature e i cambi ritmici. Ma vediamo cos'ha da dirci riguardo la sua nuova mansione di recensore!
E' un piacere averti nel nostro staff, Luca. Ci racconti della tua passione per i generi più "rumorosi" del rock?
Piacere mio! La passione per il math rock è una naturale derivazione della passione per il progressive, in particolar modo per una tra le principali band che secondo me hanno permesso la nascita del math stesso: i King Crimson. Apprezzo l'industrial e il noise perché esprimono molto bene le peculiarità del mondo in cui viviamo, specie nel rapporto sempre più ossessivo/compulsivo tra uomo e macchina. Mi sono avvicinato a queste sonorità tramite David Lynch e Shinya Tsukamoto, per citare un paio di nomi. Ambient e Avant-garde li prediligo invece perché ho una inguaribile vena dissacrante e odio gli stereotipi del tipo non puoi suonare X come Y o metterci Z, perché non si fa!
Come lo immagini il tuo compito di recensore? Ti ispira l'idea di analizzare altre band nella variante specifica delle two-piece?
Articolo ad opera di Giusy Elle