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INTRO
Qualche articolo fa abbiamo parlato
del più antico duo italiano, i
LUDMILLA SPLEEN, attivi fin dal 1996 quando incominciarono la loro
avventura come "Baby Duo". Oggi presentiamo invece gli
ZOLLE, two-piece strumentale lodigiana legata alla band di cui sopra
dall'etichetta in comune: il loro ultimo lavoro discografico vede
infatti la luce sotto l'egida Bloody Sound Fucktory. Quest'ultima è
un'etichetta indipendente underground attiva in quel di Ancona fin
dal 2006 grazie all'attività congiunta di due strepitosi Dj della
zona, Andrea Refi e Jacopo Iencinella; come avevano i due animato la
scena musicale della zona dietro alle consolle, così pian piano
creano una vera e propia factory, dove fondatori e musicisti
collaborano tra loro dando forma a parte della ricca scena musicale
marchigiana. Prima l'uno e solo recentemente il secondo, abbandonano
il progetto che ora viene egregiamente portato avanti dai colleghi
Alessandro Gentili e Daniele Luconi.
Destino vuole che i power duo non manchino in questa zona (
A.N.O,
LUDMILLA SPLEEN, .CORA.) e che la sensibilità dei fondatori,
consapevolmente o meno, penda per questa line up. Ecco allora che nel
catalogo dal suono sanguinante possiamo trovare nomi come i
basso-batteria THE GREAT SAUNITES (concittadini degli nostri Zolle) o
GERMANOTTA YOUTH ma anche one man band o comunque solisti che si sono
poi abbinati ad un batterista, come nel caso di ABOVE THE TREE (poi
con E-SIDE) o di ONE-MAN BAND 100% BLUEZ di Davide Lipari dell'ormai
defunto duo capitolino blues LO-TUNE.
Delineata la scena musicale dove si trovano attualmente gli Zolle,
procediamo quindi con una divertente e divertita analisi del duo di
oggi.
BIOGRAFIA
Marcello Bellina (detto "Marcio") e Stefano Contardi
suonano rispettivamente chitarra e batteria nel duo strumentale
Metal/HeavyRock ZOLLE, formato a Lodi nel 2012. Entrambi coscritti
(classe '78) provengono da Caselle Landi, in provincia di Lodi, ma
ancor meglio dalla microscopica frazione della pianura lombarda
denominata Bruzzelle dove da 15 anni i due fanno prove; teniamo ben a
mente la loro ambientazione perchè molto ha a che vedere con i
simbolismi attorno ai quali si costruisce la two-piece. Intanto
diciamo che Marcello e Stefano sono amici di lunga data; da sempre
poi fanno parte della sezione ritmica (basso e batteria) di vari
gruppi. Iniziano con i Klown, gruppo primo ai quali restano
affezionati sebbene fosse una band d'altri tempi e i membri suonavano
pure male, ma quanto si sono divertiti con le loro canzoni
fichissime! Il divertimento nella musica è un marchio che gli viene
impresso a fuoco da quella volta in poi, a Marcio e Stefano, come le
iniziali di appartenenza nel fondo schiena delle vacche delle loro
amatissime campagne alluvionali (beh, non siamo in Texas e dalle
nostre parti si usa un meno romantico cartellino di plastica numerato
fissato ad un orecchio...). Trovandosi spesso in due per le prove,
decidono infine di creare proprio un duo, così nel 2012 l'avventura
Zolle prende inizio con la virata alle sei corde da parte di
Marcello.
Ma Marcello suona il basso, suo strumento primo, anche in altre
band! Come non menzionare i mitici MoRkObOt! Originalissimo power
trio strumentale, di musica noise-psichedelica composta da due bassi,
batteria e synth e i cui membri in realtà sono messaggeri d'altri
mondi scesi qui in incognita per divulgare il verbo di Morkobot,
appunto, “Dio delle galassie, dominatore delle forze magnetiche e
regolatore ancestrale dei flussi di coscienza”. I fondatori, come
in uno scioglilingua cinese, sono Lin Lan e Len, tre simpatici
svalvolati di cui il nostro è il Lan Morkobot. Se poi ci aggiungiamo
una chitarra ecco formata la band noise-sludge Osso...
Ma torniamo ai nostri due... Il titolo di quest'articolo parla del
"mondo bucolico" degli Zolle, ma che sia chiaro: non
intendevamo certo il romantico paesaggio campestre che
quest'aggettivo revoca per primo alla mente! Provenendo loro da un
paese di campagna della fertile pianura lombarda, prendono sì
riferimento alla propria terra d'origine ma in una versione più
spartana, arcana ed arcaica, legata al quotidiano del vivere
contadino, che in mano loro diventa addirittura cruda e selvaggia.
Ecco allora iniziare a dipingersi lo scenario dove i due giovani
crescono e sviluppano i propri riferimenti. Le zolle fanno subito
pensare alla terra screpolata, riarsa dal sole cocente delle afose
estati di pianura, ma se andiamo a ben analizzare il vocabolo
studiandone l'etimologia, altro panorama si sviluppa davanti ai
nostri occhi. Zolle, da un antico vocabolo longobardo (il cui popolo
abitò anticamente proprio queste terre, guarda caso!) significa in
realtà ammasso, composizione, massa compatta di... sterco. La zolla
prima era proprio un blocco di merda animale, se vogliamo dirla
apertamente, dalla cui forma si estende poi il concetto, a noi più
familiare, di zolla di terra. E' proprio quella antica, di zolla, che
il duo di oggi vuole ereditare nel nome, e del suo antico significato
impregnare il messaggio della musica proposta. Ecco allora che Marcio
e Stefano si divertono a giocare con questi simbolismi, attinti dal
mondo contadino sporco di terra e letame e dalla tavola di osteria,
con fiasco di vino, pane e salame e immancabile tovaglia a
quadretti... Pervasi di quest alone lo sono l'estetica del duo e i
simpatici titoli dei loro brani: con un minimo di fantasia chiunque
può intuire l'origine dei loro nomi... Trakthor, LeeQuame, Mayale,
Weetellah, Moongitruce... tutti tratti dall'omonimo album di debutto,
oppure gli sviluppi monotematici, Porkediem, Porkeria, Porkona,
Porkemon, Porkenstein e via dicendo, dell'album di recente
pubblicazione... "Porkestra"!!! E' chiaro che il secondo
tratto distintivo degli Zolle è anche la simpatia, il divertimento,
se non la più cruda dell'autoironia. L'aspetto ludico li pervade e
ogni concerto è per loro innanzitutto fonte di divertimento mentre
nell'insieme, ci svelano, amano recitare un po'...
Si diceva che gli Zolle diventano un duo effettivo nel 2012, anno
stesso in cui incidono, in soli due mesi, l'omonimo album di debutto.
Verrà poi registrato a fine anno da Michelangelo Roberti al Mizkey
Studio (Morkobot) e masterizzato da Giovanni Versari (Zu, Morkobot,
OvO, One Dimensional Man) nonchè rilasciato a Maggio 2013 nientemeno
che dall'etichetta di culto Supernatural Cat! Del resto da quelle
parti erano già stati pubblicati i lavori dei Morkobot, nonchè, per
noi amanti delle notizie relative ai power duo, qualche opera degli
OVO. "Zolle", suonato quasi tutto dal vivo, presenta
pochissime sovraincisioni mentre compaiono soltanto alcuni interventi
al synth da parte di Urlo, degli Ufomammut e Roberto Izzo (Quasiviri,
Runi); le chitarre sono state registrate attraverso un vecchio
amplificatore anni '50 per ottenere un suono volutametne granitico
mentre la batteria utilizzata, dalle notevoli dimensioni, era
costruita tutta in rame. Ecco come si presentano gli Zolle stessi,
secondo filosofia di cui sopra, fin dall'inizio:
"Solo chi
conosce la disinvoltura di un bovino mentre defeca può comprendere
la genesi dei brani degli Zolle. Figli di un percorso naturale,
diretti, compatti, soggetti a forza di gravità. Di impatto sicuro,
con anima calda che non si esaurisce nel cadere al suolo. Neppure gli
schizzi si perdono. In questa contemporaneità, complessa e
indefinita, i pezzi di Zolle affermano l’essenziale, presentandosi
come solchi di terra della pianura da cui provengono. Venendo rotti,
rivoltati, sbriciolati, tritati. Odori e profumi si confondono in
un’unica massa sonora: Zolle". Vi avevamo avvertiti...!!!
10 pezzi strumentali, tutti belli cupi, potenti e martellanti, nel
genere sludge e doom. Assolutamente ipnotici...
E' invece dell'11 Aprile 2015 la data ufficiale d'uscita del nuovo
album "Porkestra", che perpetua il suono tipico della band.
Anche qui vale la pena dare una sbirciatina a come i due lo
presentano...
"Porkestra, il nuovo album degli Zolle, abbatte
il muro che separa la sala pranzo dalla sala prove. Interamente
concepito durante il processo digestivo, trasforma lo stare a tavola
conviviale in potenza sonora, violenta e positiva. È figlio di
umani piaceri momentanei, talvolta straripanti, che possono
uccidere". L'album è stato registrato nuovamente da
Michelangelo Roberti, mixato da Roberto Rizzo, il mastering è stato
affidato a Giovanni Versari mentre la promozione è seguita da
Nicolas di Vavavuma Press; la simpatica cover è invece ad opera
congiunta di Berlikete ed Eeviac. Qui vale la pena fare un ulteriore
inciso per presentare la figura di
Berlikete,
un promettente e simpatico disegnatore che altro non è che... ancora
il nostro Marcio Lan Morkobot! Uomo imprevedibile e dalle molte
risorse, pare... crea disegni a penna dai personaggi buffi e
fantasiosi e molte sue opere sono diventate cover di album nonché
numerose sono le mostre personali a lui dedicate. Berlikete era una
specie di "Uomo Nero" che da sempre, nella pianura padana,
ha infestato le buie notti dei bimbi locali. Marcello ne è stato
così influenzato da farlo perfino diventare il suo nome d'arte! Con
questo moniker firma le sue opere in bianco e nero, mentre l'apporto
di Eeviac, per la cover di "Porkestra", è dato soprattutto
dal colore. Per amor di cronaca e per far chiudere il cerchio, sotto
il moniker Berlikete, Marcello crea anche musica ambient....
Un video infine tratto dalla traccia d'apertura all'album,
"Porkediem". Come per gli altri video degli Zolle le
registrazioni sono molto casalinghe e spesso i soggetti vengono
rappresentati con vecchi giocattoli riapparsi dagli scatolini in
soffitta... qui una rassegna dei loro video, quindi una descrizione
delle labels che hanno seguito il duo in questi anni ed infine la
mitica intervista a Marcello e Stefano al rientro del loro tour
europeo e che, come potete facilmente intuire da questa
presentazione, non sarà delle più seriose... E' di un altro post la
recensione EDP di "Porkestra"
ad opera del nostro fidato collaboratore Giac Drummer.
ZOLLE
“
Forko” Official video
https://www.youtube.com/watch?v=8iyeKTJYHzY
“Zolle” Teaser dell'album
https://www.youtube.com/watch?v=99VizXAWXL4
“Leequame” ascolto
https://www.youtube.com/watch?v=Qrbsc-2Eulg
MORKOBOT
BERLIKETE
LABELS
La
Supernatural Cat è un'etichetta indipendente nata nel 2005 come
branca della famosissima MALLEUS ROCK ART LAB, il collettivo di tre
persone dedito alla realizzazione di magnifici poster musicali
realizzati a mano. Entrambe le realtà sono ormai di culto e
conosciute in tutto il mondo e i cui fondatori sono Lu nonchè Poia e
Urlo della band piemontese doom-psichedelica Ufomammut.
La
filosofia della casa discografica è quella di promuovere band dal
suono nuovo, originale, non facilmente inseribili nei generi
canonici. Vengono seguite come artisti ai quali
dedicare ogni attenzione e cura, le stesse usate per la stesura dei
loro poster; il disco viene concepito come un vero e proprio lavoro
d'artigianato, curato nei minimi particolari grafici e di packaging.
Ogni uscita è in edizione limitata, accompagnata da poster
serigrafici realizzati a mano e numerati, il tutto rifinito in un
cofanetto deluxe. L'etichetta stampa su formati diversi, dal Cd al
vinile e Dvd. OvO e Zolle sono i power duo chitarra-batteria presenti
nel loro catalogo mentre gli altri nomi di punta sono gli Ufomammut
stessi nonchè Morkobot, Incoming Cerebral Overdrive, Lento e
FarwestZombee.
Gli
ZOLLE sono l'ultimo acquisto della factory Bloody Sound e ben il
terzo duo chitarra-batteria che analizziamo dal catalogo di questa
etichetta, oltre ai
LUDMILLA SPLEEN e
agli
A.N.O. E' proprio all'articolo
degli Ano e agli aggiornamenti presenti nell'articolo dedicato ai
Ludmilla Spleen, che rimandiamo per un approfondimento di questa
famosa etichetta marchigiana, molto attiva con formazioni a due,
basti pensare ai concittadini degli Zolle, il duo basso-batteria THE
THE GREAT SAUNITES da
Lodi, e a molti altri che troverete nelle fonti citate.
INTERVISTA
1.
Ciao Marcello e Stefano, è un piacere ospitarvi negli spazi EDP.
Raccontateci quali sono stati gli ascolti musicali che vi hanno
portato al sound degli Zolle: un misto tra metal, math-rock, doom,
sludge... dall'effetto molto ipnotico...
M: Ciao! Sai che parlavamo giusto ieri sera di Appetite for
Destruction dei Guns n’Roses? :D
Quando eravamo piccoli noi, si iniziava a suonare con i Guns, e
quando volevi fare lo sborone facevi il riff di Enter Sandman. Ah,
non dimentichiamoci di Smoke on the Water, la prima volta che ho
provato una chitarra!
Ahah!
S:
Ciao! Io di nascosto ascoltavo anche gli Snap e gli Hocus
Pocus…
2.
Perchè proprio un duo? Avevate qualche 2-piece di riferimento?
M: A dire la verità, non è stata una scelta quella del duo.
Purtroppo io e Ste suoniamo insieme da 20 anni (giusti giusti). Prima
eravamo un gruppo vero e proprio (ci chiamavamo Klown, come mille
altri, ahah!), io suonavo il basso, c’era un chitarrista dalla
lunga chioma e un cantante con l’ugola enorme. Purtroppo però quei
due hanno deciso di prendere altre strade (ma siamo ancora molto
amici e ci vediamo spesso a tavola) e così ci siamo ritrovati Ste ed
io. Non abbiamo mai pensato di sostituirli, non avrebbe avuto senso.
Non eravamo mica i Guns n’Roses. Suonavamo perché ci piaceva stare
insieme (e perché da queste parti non c’è mai stato nulla da
fare).
S: A dire il vero io sono tornato su un palco dopo nove anni di
assenza completa dalla scena e, praticamente, ho scoperto la
dimensione del duo con Zolle, nel 2012. Ho conosciuto il tessuto
underground negli ultimi due anni. Quindi niente 2- piece di
riferimento. Non erano contemplati. Un percorso naturale il nostro.
Ci siamo trovati lì ed eccoci qui.
3.
Da dove la scelta del nome e perchè revocare ambienti contadini per
contraddistinguere la vostra band?
M: …eheh, per capirlo dovresti vedere dove facciamo le prove! ;)
S: …omaggio al paesaggio… alla nostra storia… suoniamo nello
stesso cortile, disperso nei campi, da mooolto tempo…
4.
Qanto c'è di persona e quanto di personaggio nel Marcello e Stefano
degli Zolle?
M: Sai che questa domanda non l’ho capita? Purtroppo siamo proprio
noi quelli che vedi nelle foto :D Le macchie di vino che ci sono sul
muro dietro di noi non sono state versate apposta e quel salame ce lo
siamo mangiato subito dopo la foto. Suonare alla fine è una scusa
per gozzovigliare, eheheh!
S: Rispondo seriamente, perché lo stimolo mi attizza. Approfitto
dunque. Zero personaggi, solo persone. Per quanto mi riguarda la
sfida è piuttosto tenere insieme i pezzi di persona che sono: il
folle viscerale sul palco; il responsabile misurato in aula
scolastica; il contemplativo pragmatico nell’orto. Tre dimensioni
della mia identità, tutte autentiche. In Zolle forse vive di più
una parte di me.
5.
Usate qualche accorgimento per ovviare alla mancanza delle frequenze
basse? Sento una bella differenza tra le corde alte e quelle basse
della chitarra, inoltre la batteria è bella cupa...
M: Non ci siamo mai accorti di questa cosa a dire la verità! Ahahah!
S: Tu sei raffinata, noi… insomma… meno…
6.
Siete una band strumentale, avete mai pensato di aggiungere un
cantato o un cantante esterno?
M: A dir la verità in due siamo già in troppi! Ahahahah! :D Non
abbiamo mai pensato di inserire una voce fissa. Oddio, se William dei
Klown un giorno decidesse di tornare a cantare per lui la porta
sarebbe sempre aperta. Bisogna poi considerare anche il fatto che la
voce alla fine (ma anche all’inizio) è solo una formalità.
Parliamoci chiaro: quanti cantanti con le palle ci sono in giro?
Buona parte fanno super cagare, eheheh! :D
E in più non hanno nulla da dire.
Ora che mi ci fai pensare, nemmeno io e Ste abbiamo qualcosa da dire
(ahahah!)
S: Purtroppo ha ragione Marcio.
7.
Come nascono i brani degli Zolle?
M: Più o meno così: “dai, ancora una e poi iniziamo, eh”, “ce
l’hai te il cavatappi?”, “come cazzo hai fatto a perderlo
ancora?”, “va bè, dai, suoniamo un po’ che è tardi, ostia.”
S: Ecco c’è chi parte dalla ricerca di suoni particolari per
comporre, c’è chi parte dalla ricerca del cavatappi… Per fortuna
il nostro talento compensa l’approccio da osteria… Hehehehe…
8.
Come vivete voi l'esperienza in duo rispetto a una full-band?
M: In linea di massima, in meno si è e meglio è e se si è in
tanti, bisogna essere amici (a meno che non si guadagni un sacco di
soldi, ahahahah!)
S: Al ristorante c’è sempre posto per due!
9.
Con quali altri duo chitarra-batteria avete condiviso il palco?
M: Che rimanga fra noi, ma io non ricordo mai i nomi! Ahahah! Però è
capitato spesso, ma credo sia stato un caso. In linea di massima se
in un gruppo ci suonano 2 o 20 persone fa poca differenza,
l’importante è il risultato finale. Ah! Aspetta però! Qualcuno me
lo ricordo! Gli OvO, i Great Saunites, gli A.n.o., i Garaliya. Va
beh, che memoria di merda che ho.
Ah, cazzo! Gli Zeus! E poi i miei preferiti, i Surgical Beat Bros!
\m/
S:
Non ho altro da aggiungere…
(I
Garaliya sono un duo di elettronica con Lin dei Morkobot mentre i
Surgical Beat Bros sono un duo tastiere-batteria che vede Fabio
Recchia del duo basso-batteria Germanotta Youth e Antonio Zitarelli,
batterista del duo MOMBU assieme a Luca T. Mai al sax. -N.d.a.)10.
Come siete approdati alla Bloody Sound Fucktroy? Come vi trovate
all'interno della "famiglia", voi ultimi arrivati?
M: Ricordo che i baldi giovani di Bloody Sound Fucktory ce lo dissero
già un paio di anni fa, dopo un concerto nelle Marche, una cosa del
genere: “Oh, se un giorno avrete bisogno di un’etichetta, contate
pure su di noi!”. Tra l’altro li salutiamo, che purtroppo non li vediamo spesso, ma
meglio per loro! Ahahahah! :D
S:
Credo ci accomuni un approccio passionale, “serio” ed al contempo
ludico all’esperienza musicale… A pelle: brave persone, genuine,
come la terra da cui provengono.
11.
Marcello, come Berlikete esprimi la tua vena artistica anche come
disegnatore. L'artwork della band è quindi a firma tua, ci vuoi
parlare delle copertine di Zolle e Porkestra? So che disegni cover
anche per altre band...
M: Dunque, la copertina di Porkestra (che mi piace un sacco), parte
da alcuni disegni che ho fatto, ma sono stati egregiamente colorati
dal temibile
Eeviac.
Eeviac è un grafico vero e proprio ed ha fatto un sacco di
copertine. Mentre quella del nostro primo album è opera di
Malleus Rock Art Lab (ma credo non abbiano bisogno di presentazioni!) e hanno interpretato
decisamente bene l’idea della divinità maiale \m/ :D
Come
Berlikete mi diletto più che altro a fare disegni in bianco e nero (io i
colori li odio, secondo me anche loro odiano me), mi piace disegnare
mostri o cose abbastanza irreali. A volte è capitato di aver
utilizzato alcuni disegni per alcune copertine come ad esempio per
Claudio Milano, Osso (in collaborazione con Petulia Mattioli), Boda,
Beta, Mulo Muto, Diysco Webzine, Aidan, Muschio e la copertina di EDP
Compilation Lombardia, hai presente? :D
S: Io amo i colori!!!
M:
(Ognuno ha gli amici che si merita.)
12.
Ho notato, Marcello, che hai un forte interesse per l'astronomia: ci
vuoi parlare della tua attrazione per il cielo e per tutto ciò che
contiene? In qualche misura ne fai riferimento anche nelle tue
band...
M: …mah, bella domanda, non saprei! Ahahah! Il cielo, di
notte, esercita un fascino assai ragguardevole nei miei confronti, si
scopre sempre qualcosa di nuovo. Passerei un sacco di tempo con il
naso all’insù, se non fosse per il mal di collo, ahahah!
Il cielo di giorno invece, da queste parti, è bianco e grigio anche
d’estate, è decisamente monotono.
S: Ha un’età mentale pari a nove o dieci anni. Vive nel suo mondo
di alieni e galassie. Scambia impianti di irrigazione per draghi…
trattori per mostri… Ha bisogno di comprensione, invece i coetanei
spesso lo prendono in giro. E’ circondato da bulletti che lo
sfottono, per fortuna è inconsapevole, nel suo mondo.
M:
Ste! Hai visto che hai bucato la ruota dietro?
13.
Siete appena rientrati dal vostro tour europeo, cosa ci raccontate di
tale esperienza? Com'è il pubblico straniero rispetto al nostrano?
Aneddoti...?
S:
I nostri concerti peggiori non scendono sotto il voto 8, su scala da
0 a 10. Presuntuoso? Vanitoso? No! Ho 37 anni, nella vita mi sono
spesso sentito inadeguato, oggi, mezzo adulto, posso dire che
spacchiamo davvero, con un filo di imbarazzo, ma senza vergogna.
L’Inghilterra ci attrae… Non facevano finta di godere come delle
bestie quei barbari sotto il palco, sudati ed euforici. Che energia!
In Italia possiamo ritenerci fortunati per altro… per ‘sta roba…
meglio l’Inghilterra…
14.
Quali le prossime mosse per gli Zolle?
M: Vogliamo fare un altro disco a breve, anzi, prima! Ahahah!
Abbiamo già scritto 6 “canzoni”. Secondo me a ‘sto giro
facciamo alla svelta! Ahahah!
(e i pezzi, incredibilmente, ci sono piaciuti da subito)
Poi chiaramente vogliamo anche suonare un po’ in giro.
Poi chiaramente vogliamo anche assaggiare qualcosa di tipico in giro.
Poi chiaramente vogliamo anche divertirci.
S: Innanzitutto dentista: pulizia dei denti.
Poi estetista.
Poi esami del sangue e controllo della pressione arteriosa.
Se dentista, estetista e medico compiranno al meglio il proprio
lavoro, il terzo disco determinerà un’ulteriore svolta per gli
Zolle, in termini di visibilità e di possibilità di godere insieme
ad un numero di persone più ampio. 2013 – 2015 positivi. Dal 2016
puntiamo all’ottimo…
Ok
Marcello e Stefano, grazie infinite per il vostro piacevole
contributo. Ora vi lascio la parola per salutare il pubblico EDP e
lanciare un vostro messaggio mentre noi vi auguriamo di continuare a
divertirvi alla grande con la vostra musica. Stay
rock, stay duo, stay Zolle!
M: grazie a te Giusy per lo spazio, il tempo e la dedizione (e la
pazienza!) :D
S:
Porco duo! Giusy, credo tu sia completamente fuori!!!
Splendido
complimento! Bello essere in buona compagnia ;)
DISCOGRAFIA
ZOLLE
Cd 2013, Supernatural Cat
1.Trakthor 2.LeeQuame 3.Forko 4.Mayale 5.Man Ja To Ja!
6.Melicow 7.Heavy Letam 8.Weetellah 9.Trynchatowak 10.Moongitruce
PORKESTRA
Cd e Vinile 2015, Bloody Sound Fucktory
1.Porkediem 2.Porkeria 3.Porkasmatron
4.Porkona 5.Porkemon 6.Porkimede 7.Porkata 8.Porkobot
9.Porkenstein 10.Porkastica 11.Pork vader 12.Porkangelogabriele
Link
ad altre recensioni:
"Zolle"
"Porkestra"
Articolo
e intervista ad opera di Giusy Elle