Con i power
duo abbiamo analizzato ogni genere musicale: c'è
chi suona metal in tutte le sue varianti, garage o blues, altri si
dedicano al core di vario tipo o al noise... e alla fine abbiamo
scoperto che le semplici, sane canzoni, da hit o da tormentone, sono
quasi del tutto assenti. Ci pensano però i Culture Wars che con i
loro album propongono brani solari e positivi, a forma canzone,
cantati in inglese ad ispirazione del punk rock e di un certo
underground musicale statunitense degli anni '80 e '90 e che a loro,
in realtà, ricorda il periodo migliore della propria adolescenza.
I Culture Wars sono Mirko Salvati e
Giovanni Schirru da Avellino, entrambi classe '85, rispettivamente
chitarra-voce e batteria; si conoscono da vent'anni e da quindici
suonano assieme in varie band fino a fondare, nel 2009, questo
progetto 2-piece... come spesso accade è l'affiatamento tra i membri
a condurre alla line-up a due...
L'anno successivo alla fondazione
vede la pubblicazione della loro opera prima, un Ep omonimo al quale
segue, nel 2012, il primo full lenght che già nel titolo "Poptimism"
anticipa l'atmosfera delle loro canzoni. Pausa di tre anni ed ecco
finalmente il nuovo lavoro, il "Plans" che andremo qui a
recensire con il nostro collaboratore Martino Vergnano. Un album di
10 tracce per un totale di 25' circa all'insegna della serenità,
della voglia di lasciar tutte le preoccupazioni alle spalle, in un
susseguirsi dei brani in maniera fluida e di uniformità di stile.
"Plans" è stato
registrato al Machina Project Studio con il riconfermato Antonio di
Sarno, uscito a fine Aprile 2015 e seguito, nella stampa e
distribuzione, da ben quattro etichette indipendenti: Fallo Dischi,
La Fine Edizioni, Macrostudio e la recentissima Upton Records. Ad
opera di Alessandra Magno le foto dell'artwork. La prima traccia,
"Shannyn", è anche il brano di lancio per l'album, al
quale seguono un paio di video in tema, il video ufficiale girato
dalla stessa band, e un secondo organizzato dalle loro case
discografiche.
Ma per approfondimenti
sul duo, per saperne di più sulle etichette che li seguono e per
leggere le loro stesse parole dalla nostra intervista, rimando
all'articolo a loro dedicato (qui)."Shannyn":Video ufficiale https://www.youtube.com/watch?v=9qEBLoN_hns
Video ufficiale in studio https://www.youtube.com/watch?v=a3tntSgZVpk
“Plans” lo ASCOLTI e lo SCARICHI in freedownload!
http://www.rockit.it/theculturewars
http://soundcloud.com/culture-wars
http://www.youtube.com/theculturewars
http://soundcloud.com/culture-wars
http://www.youtube.com/theculturewars
PLANS
2015, Fallo Dischi, La Fine, Macrostudio, Upton Records
(PostPunk/PopNoise)
1.Shannyn
2.Trust Your Cupid
3.Kiev
4.Rebound
5.Shattered Past
6.Poor Berlin
7.Love Comform
8.Summer Tape
9.Unhappy Kids
10.Heart Failure
2.Trust Your Cupid
3.Kiev
4.Rebound
5.Shattered Past
6.Poor Berlin
7.Love Comform
8.Summer Tape
9.Unhappy Kids
10.Heart Failure
RECENSIONE
Ho nell'impianto
audio il nuovo album dei Culture Wars che sta girando: Plans.
E' notte fonda e
lo sto ascoltando a un volume sostenuto, sto dietro un cimitero in
aperta campagna e nessuno potrà venire a lamentarsi…
L'album in
questione si intitola Plans, loro sono un duo, un duo elettrico,
ed è per questo che siamo qui a parlarne su EDP…
Una batteria
senza sbavature viaggia dritta sugli accordi e riff di una
chitarra che getta le basi e i presupposti per un rapido tuffo in una
specie di seconda metà degli anni 90' dove la rabbia giovanile e
l'illusione di ribellione erano state sepolte o cremate con il
compianto Kurt Cobain e ciò che veniva fuori dopo il funerale era un
rock che aveva ancora la batteria e le chitarre come simboli ma aveva
riff e accordi più morbidi e in qualche modo l'atmosfera era andante
ma meno scalmanata, come un fiume che scorre veloce ma senza cascate
o rocce che affiorano e potrebbero essere pericolose, il che non è
necessariamente un male e con Plans per quel che mi riguarda mi sento
da quelle parti.
Quindi eccoci
con i Culture Wars in questo tuffo in quegli anni e quelle atmosfere
che sanno un po' di Placebo, un po' di Dinosaur Jr. e volendo alcune
cose dei nord irlandesi Ash. Tre giusto per dirne tre di e non
annoiarvi con estenuanti elenchi.
A chi piace quel
sound e quelle atmosfere non potrà che apprezzare un lavoro come
Plans, album cantato interamente in inglese… i Culture Wars vanno
per la loro strada e nelle note di copertina ringraziano i loro
benamati ascoltatori e si fottano tutti gli altri (ovviamente tutto
in inglese).
C'è qui un
ottimo buon gusto nelle linee melodiche, il fatto che siano un duo
non li limita e anzi credo quel sano dono della sintesi che solo in
due si può sviluppare e mantenere, li abbia aiutati a non eccedere
in arrangiamenti e anzi andare al nocciolo della questione in ogni
canzone.
Essere in due ti
porta a tralasciare certi aspetti e a concentrarsi su altri, in
questo caso le linee melodiche hanno ricevuto la giusta cura e
attenzione.
La voce è ben
prodotta e incastrata nel modo giusto tra una chitarra e una batteria
che non fa sentire la mancanza di un basso.
Provate ad
ascoltarli, potreste diventare altri beneamati ascoltatori dei
Culture Wars... mal che vada ci hanno già pensato loro a mandarvi a
farvi fottere preventivamente... buon ascolto…
E a 'sti ragazzi
se di voto vogliamo parlare do un bel sei più.
Un grazie ai
beneamati lettori e pace amore e serenità anche a chi non ci segue.
6,5/10
Martino Vergnano
Articolo ad opera
di Giusy Elle
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