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Molti di voi ricorderanno l'intervista
realizzata alla fotografa musicale toscana Monelle Chiti (
qui)
e che lei e' anche titolare e fondatrice di un'agenzia promozionale, ovvero Cococi Ufficio Stampa. Ebbene, nel suo roster non ci troviamo solo il duo elettrico
chitarra-batteria SAKEE SED (già
qui
analizzato) ma anche il duo I-TAKI MAKI da Alatri, Frosinone. E' con loro oggi
che parleremo di musica, cinema, e ovviamente di duo. E che vi
presenteremo il loro ultimo album "Western Monamour – The West
Way [Of Life]" attraverso la sua
recensione
ad opera di Leonardo Sanzò, recensore dello staff EDP di recente
formazione (
qui).
Ancora un nome giapponese per la band di quest'oggi! Dopo la
retrospettiva sul duo di improvvisazione radicale, gli ONGAKU2 da
Cagliari (
qui), torniamo ora nel
continente con questo duo laziale. In arte strAw e Mimmi,
all'anagrafe Luca e Maria ('76 e '82), questa coppia nella vita fonda
il duo ad inizio 2012 poco dopo la decisione di Mimmi di imparare a
suonare la batteria. Una line up ovvia vista la predilezione di strAw
per la formazione power duo! (LALEGGEDELLEFRAGOLE 2007-09, con Luciah
alla batteria; LA BASTILLE 2009-11, con il batterista GerryWill ed
infine il duo chitarra acustica/batteria e percussioni IL FANTASTICO
MONDO DI CONCHITA MARTINEZ 2010-11, in compagnia di Antrè.
Qui
li ascolti).
Avendo in casa un chitarrista veterano, quindi, i suoi esercizi si
arricchiscono da subito della componente melodica e da queste prove
nasce il materiale che da lì in breve diventerà il loro primo
album, "Magneto" (2012), targato, come tutti quelli a
seguire, “La Valvola”, l’etichetta fondata da strAw qualche
anno addietro; è nato il duo, ne segue il nome, "Una cascata di
Maki", il piatto tipico giapponese di cui entrambi vanno
ghiotti. L'articolo è per loro tanto importante quanto il trattino,
in quanto "Tutte le grandi band hanno un articolo" (cit.
dal Film “The Committements"), poi suona bene, è formato da
due parole (ad evocazione dei componenti della band) ed infine è
essenziale e diretto, come la musica che piace a loro. Ho sempre
sostenuto che il nome di una band può essere un'importante chiave di
lettura, immediata, della band stessa! Genere? Un'alternative rock
con forti influenze post punk e garage che esprimono con i loro due
strumenti ma anche con qualche abbellimento sonoro originato dal
glockenspiel o dal chimes, dal cembalo o la diamonica, dall'ukulele o
l'organo, alcuni usati nei live, altri come sola sovraincisione in
studio… assolutamente non predominanti però, soltanto dei
piacevoli ornamenti sonori, sapientemente dosati nel rispetto della
scelta minimale della band. Cantano entrambi -in italiano- la bella
voce, Mimmi, l'aveva già... Spesso paragonati agli americani The
White Stripes, per ovvia affinità di composizione del duo, vengono
anche accostati, nel panorama musicale dei duo italiani, all'indie
rock dei Lombroso di Milano e al cantautorato toscano del duo Asino,
riconoscendo comunque la propensione personale ad un genere di ampio
respiro che loro definiscono, in senso vario, altrock.
In soli due anni e mezzo di attività I-Taki Maki inanellano una
serie impressionante di live, passaggi e partecipazioni radio,
interviste, importanti segnalazioni a concorsi (vengono anche
chiamati da Deejay Tv per un “acoustic live” in Via Massena nel
programma televisivo Occupy Deejay) oltre a comparire in interessanti
compilation. Sarà l'entusiasmo della neofita Mimmi, che gode subito
del piacere di realizzare musica, a renderla così attiva nel fronte
della promozione e della ricerca dei live? Frutto dell'impegno
costante a ritagliare la giusta fetta di tempo alla loro musica, tra
un impegno di lavoro e l’altro, nel loro caso nel sociale (Maria ha
una duplice laurea, in Sociologia e in Servizio Sociale mentre anche
Luca frequenta studi come Social Worker).
E non mancano certo le registrazioni! Dopo il cd d'esordio seguono
a ruota gli Ep “Riciclaggio di Canzoni Sporche” (frutto della
rilettura, con nuovi arrangiamenti, di una selezione di pezzi
contenuti nell'opera prima “Magneto”, come suggerisce il titolo)
e “Tank-Man”, positivamente recensito da varie riviste nazionali
e web.
E' infine del 2014 l'opera lunga "Western
Monamour – The West Way [Of Life]”. Come per l'Ep
precedente, un concept album, questa volta ambientato nel mondo
dell'antico West. Come in un film di Sergio Leone si succedono dei
"fotogrammi sonori" a dipingere scene e personaggi le cui
storie intrecciandosi vanno a costruire la trama del disco intero,
per raccontare, con un’ambientazione Western, le difficoltà, le
ingiustizie, la corruzione, i tradimenti che tutti noi viviamo
quotidianamente
. Qui
la recensione EDP e a seguire l'intervista coi due.
VIDEO
"Garrincho
Monamour Steeldust" (da Western Monamour) di Viola Pantano
“Morgan
Monsanto” (da Western Monamour)
Teaser
di "Western Monamour" ad opera di Mattia Galione
"Western
Mon Amour" Full Album
"l'Orrore della Globalizzazione" (da Tank Man) Primo video ufficiale
INTERVISTA
1.Ciao Mimmi e strAw, benvenuti negli spazi
EDP. Del vostro nome sappiamo già tutto. Per iniziare a conoscerci
diteci invece quali sono stati gli ascolti che vi hanno accompagnato
fino a qui e quali quelli attuali. Da chi vi sentite maggiormente
influenzati?
Mimmi- Odiamo qualsiasi forma di idolatria
quindi gli artisti che ci influenzano ed a cui ci ispiriamo sono per
noi degli esempi di vita, non dei miti. Come risulta evidente dai
nostri lavori, fonte di ispirazione sono ovviamente musicisti e
grandi band ma anche registi, autori e scrittori.
strAw- Da un punto di vista musicale,
ascoltiamo tante cose, impossibili da elencare… volendo essere
sintetici e quindi non esaustivi, ci appassiona, il rock degli anni
‘60/’70, le forme primitive del blues come il delta blues, la
psichedelia, il garage, il punk e il post-punk, ma anche alcune
produzioni della musica pop e non tralasciamo un tipo di cantautorato
italiano e ovviamente tutte le varie contaminazioni che derivano da
questi generi musicali; ci ispiriamo, poi, ai grandi autori della
letteratura, dell’animazione e del cinema, italiani e stranieri.
2.Mimmi, conosco molti musicisti che hanno
imparato a suonare uno strumento in tarda età, me per prima, e so
che le difficoltà possono essere maggiori che non da ragazzi: com'è
stato per te imparare a suonare la batteria da adulta? Conoscevi già
un po' di musica? Sapevi già cantare, mi pare...
M- Indubbiamente quello che si riesce ad
apprendere da bambini è un tesoro prezioso… da grandi si fa di
certo più fatica, per ovvie influenze di fattori biologici ma
soprattutto, io credo, per via della difficoltà a conciliare i mille
impegni e di riservare alla musica il giusto spazio… sono felice di
aver impegnato tanta energia e dedizione ad apprendere e migliorare
sempre di più la capacità di suonare e di cantare perché la musica
ripaga come niente altro! Ora mi sto dedicando anche al pianoforte
che, come prevedevo, mi sta dando grossissime soddisfazioni… tanto
che per la prima volta ho preso a scrivere e a comporre anche io con
strAw, mentre fino ad ora mi ero sempre occupata solo
dell’arrangiamento delle parti di drumming.
3.Voi siete dei compagni di vita, e questa è
una domanda che pongo di solito in tale caso: già il duo è una
forma intima per una band, com'è per voi, che siete anche una
coppia, condividere questa totalizzante passione in comune? Quali i
pro e quali i contro?
M- Siamo convinti che sia un punto di forza,
una caratteristica che ci rende più forti sul palco, dove traspare
la complicità tra noi. Oltre questo, un secondo vantaggio è
sicuramente il fatto di condividere a 360 gradi le proprie passioni e
investire energie e tempo nella medesima direzione (abbiamo visto
tanti bravi musicisti alle prese con la dura scelta tra le prove in
saletta e la cena romantica con la ragazza/o). Certo non sempre tutto
fila liscio… i malumori e le incomprensioni a volte, complice la
stanchezza, rischiano di appesantire la situazione, ma basta
risollevare il morale tenendo sempre a mente quali sono le vere
priorità: la musica e l’amore, il rispetto reciproco e quello per
il nostro progetto.
4.Tu strAw hai suonato in altri duo
chitarra-batteria prima de I-Taki Maki: LALEGGEDFELLEFRAGOLE (a
proposito, è da lì il tuo nick strAw?), LA BASTILLE, IL FANTASTICO
MONDO DI CONCHITA MARTINEZ. Da dove tutta questa predilezione per la
formula power duo?
S- Sì, dopo una serie di band più numerose,
ho avuto altri progetti power duo batteria-chitarra e da diversi anni
mantengo questa formula. La scelta è stata dettata dalla praticità…
è già difficile mettersi d’accordo in due,
figuriamoci in 3/4/5 persone; ora che suono con
Mimmi alla questione pratica si aggiunge, chiamiamola così, una
spinta naturale a non voler altri tra e con noi… Quello che fa la
differenza ne I-TM è sostanzialmente il rapporto che ho con lei, con
la quale sono legato a doppio filo, dalla musica e a livello
sentimentale. Ritengo che questo sia il mio progetto migliore, in cui
mi sento più sicuro, più maturo, grazie alle esperienze che ho
avuto in precedenza, e più determinato perché ora riesco a
concepire tutto quello che ho in testa grazie soprattutto al supporto
di Mimmi. Stiamo così bene che non abbiamo mai pensato di trovare un
terzo o addirittura un quarto elemento… chissà forse un giorno
avremo voglia di suonare con un’intera orchestra con tanto di
coristi :D
5.
Il tuo nickname strAw deriva dal tuo periodo con il duo
Laleggedellefragole?
strAw
è infatti l’abbreviazione di strawberry (fragola in inglese)… ho
iniziato ad usarlo nel 2004 ma la gestazione è lunga, arrivando fino
al 2007… questi 4 anni sono stati un periodo particolare, denso di
cambiamenti… il primo input è stata la canzone di Siouxie &
the Banshees “Christine”, il cui ritornello dice “strawberry
girl banana split lady”… non so perché, ma decisi di usare lo
pseudonimo strawberry (la A maiuscola è per rafforzare la mia
identità politica, lascio a te capire quale); poi il viaggio a
Berlino, città che mi ha dato sensazioni mai provate altrove…
mentre passeggiavo vidi una locandina del famoso manga “Ichigo
100%” e fui così attratto e colpito in quel magico contesto che
decisi che strawberry sarebbe stato sempre il mio pseudonimo. In
seguito registrai un ep come strAwberrylaw, il mio primissimo demo
solista, (voce chitarra una drum machine)… poco dopo, quando fondai
il primo duo, strAwberrylaw diventò laleggedellefragole.
Ora
è solo strAw (che significa paglia) e tutto torna perché da circa
un anno sono un fan di Luffy Cappello di Paglia (anche il manga
torna).
6.Quali i power duo chitarra-batteria con cui
avete condiviso i palchi?
M-
Abbiamo avuto il piacere di conoscere gli Orange 8 (he-she duo di
chitarre ma anche basso e batteria, qui un bel video -N.d.a.) in occasione di una
semifinale Arezzo Wave, e con loro abbiamo condiviso il palco del
Cafè Latino di Roma; con i Rubbish Factory invece, abbiamo suonato
sul palco del Contestaccio, in occasione dello Speciale Sziget
Martelive. Entrambe delle splendide serate che ricordiamo con
piacere.
7.Nella vostra produzione discografica
attingete spesso al mondo cinematografico, con vari riferimenti: da
dove l'interesse per il cinema in generale e per lo Spaghetti Western
in particolare?
S- Il cinema, così come la letteratura, è uno
strumento ineguagliabile per viaggiare con la fantasia, con cui il
nostro immaginario si arricchisce di esperienze e conoscenze, sin da
quando siamo bambini… esattamente come la musica, che riteniamo
un’arte affine e complementare rispetto alle altre due, da cui
attingiamo emozioni e prendiamo ispirazione. Lo Spaghetti Western è
una grossa fetta di cultura cinematografica italiana, è un genere
che ci rappresenta fortemente e di cui noi siamo appassionati… ci è
sembrato un ottimo contesto in cui ambientare le storie attualissime
di corruzione, violenza, amore e morte, creando questa trasposizione
di personaggi che incontriamo nella società in cui viviamo, in
un’ambientazione arida e lontana, nel tempo e nello spazio.
8.Vi piacerebbe scrivere la colonna sonora di
un film, e caso mai di quale genere?
M- Beh, sarebbe meraviglioso! Dando per
scontato il genere Spaghetti Western, per il quale ci saremmo
divertiti molto a musicare le scene, un sogno sarebbe stato scrivere
la colonna sonora di uno dei capolavori de la Nouvelle Vague, che
però è una corrente notoriamente radicata in un contesto storico e
temporale ormai lontano, quello degli anni ’50. C’è un regista,
tuttavia, che si lega ad entrambi questi generi, con due film
“omaggio”: Quentin Tarantino, con Four Rooms (omaggio alla
Nouvelle Vague) e Django Unchined (omaggio al Django di Corbucci del
‘66)… gli facciamo una telefonata per chiedergli di chiamarci a
musicare il suo prossimo film?
Come no!
9.Dove vi ispirate per i
personaggi che dipingete nelle vostre canzoni? Nell'ultimo concept
album, "Western Monamour", c'è tutta una serie di episodi
dove presentate personaggi ben definiti, come cammei, in una sequenza
di fotogrammi...
S- Nell’ultimo lavoro, più ancora che nei
precedenti, c’è una rappresentazione “cinematografica” dei
personaggi, ognuno dei quali rispetta dei canoni e la cui storia
nasce e si sviluppa rispettando gli stereotipi tipici dello Spaghetti
Western. Mentre a partire da Magneto e fino a Tank-Man, quindi, le
canzoni narravano di personaggi realistici o immaginari, in lotta
contro il male e comunque immersi nei temi fondamentali dell’amore,
della rivoluzione e della libertà, con Western Monamour i
protagonisti nascono da un immaginaria sceneggiatura Spaghetti
Western.
10.In gran parte della vostra produzione
musicale mettete a confronto bene e male, dipingete eroi a
simboleggiare quelli del quotidiano: quali sono?
M- Gli eroi del nostro tempo faticano a
sopravvivere, è vero… tuttavia, alcuni sono così forti nello
spirito e nelle idee, che non muoiono mai. Ci sono diversi artisti
che riteniamo eroici, perché con la loro vita e la loro arte
comunicano messaggi che condividiamo e che salverebbero il mondo,
come Jannacci, De Andrè, Bergman, Miyazaki e tanti altri che è
impossibile nominare. Su tutti ci sono tre grandi uomini a cui ci
sentiamo fortemente legati ed a cui abbiamo dedicato i nostri lavori:
Pier Paolo Pasolini (Magneto), Lo Sconosciuto di Piazza Tienanmen
(Tank-Man) e Melchiade Coletti (Western Monamour – The West Way [Of
life]).
11.E spesso compaiono due personaggi
principali, un lui e una lei: vi immedesimate un po' nei personaggi
che create?
M- L’ultimo disco è sicuramente quello in
cui le nostre caratteristiche personali, caratteriali e fisiche,
emergono maggiormente, confluendo nei due protagonisti, Garrincho
Monamour Steeldust e Penélope Keller che hanno le nostre sembianze,
grazie al bravissimo illustratore Massimiliano Meregalli che si è
occupato di raffigurare tutti i personaggi di Western Monamour. Ma
sono simili a noi anche caratterialmente, come se le loro scelte
fossero le nostre, fossero quelle che avremmo fatto noi al loro
posto. Ma ovviamente tutti i nostri personaggi, dell’ultimo come
del primo disco, hanno qualcosa di noi, qualcosa che ci rappresenta,
dicono
qualcosa per nostro conto o vivono esperienze che abbiamo
fatto o vorremmo fare. Il bello della musica, crediamo, sia proprio
questo, la capacità di oltrepassare il confine della realtà per
vivere realisticamente i propri sogni.
12.Vi ho presentati come "il duo che
guarda al passato" per via della vostra attenzione e
predilezione per i vecchi film, i tributi ai grandi musicisti di
qualche decennio fa, gli eroi dei fumetti di quand'eravamo piccoli...
cosa c'è di vero nella mia affermazione?
S- Beh possiamo dire che in sostanza siamo
dannatamente dei nostalgici, ogni tassello ci serve per rimarcare
tutto quello che siamo e quello che abbiamo imparato come fosse una
sequenza progressiva della nostra vita e non vogliamo staccarci da
essa, perché ci fa sentire bene, ci fa sentire vivi, come guardare
una foto di quando eravamo piccoli e magicamente ripercorrere tutta
la nostra vita a ritroso per vedere chi siamo e cosa siamo diventati.
13.Raccontateci qualcosa dei vostri ultimi
video.
M- Garrincho Monamour Steeldust, è il primo
singolo estratto dall’ultimo disco: girato da Viola Pantano, nostra
consolidata collaboratrice, il video narra, attraverso un'alternanza
di immagini di immediato impatto, la storia del misterioso pistolero
mezzosangue, uno dei protagonisti del Concept Album “Western
Monamour – The West Way [Of Life]”. La scelta stilistica del
bianco e nero e la presenza di alcuni richiami stereotipati,
tipicamente "spaghetti western", vogliono rinforzare la
già significativa capacità narrativa della canzone, in cui
ritroviamo la storia di un coraggioso uomo del West, a simboleggiare
gli eroi che quotidianamente, nella nostra società, lottano contro i
"cattivi".
L’orrore della Globalizzazione è il singolo
estratto dall’EP Tank-Man: girato da Viola Pantano in
collaborazione con Mattia Galione e Massimiliano Meregalli, il video
sfrutta immagini simboliche per una rappresentazione concettuale dei
contenuti testuali della canzone e in un crescendo che segue le
dinamiche della parte strumentale. Due individui antagonisti, un uomo
e una donna in disputa, in un mondo globalizzato in cui regna la
competizione ma nessun essere umano può vincere sul predominio
dell’economia sull’uomo e sulla natura, se non giocando la
partita con carte diverse.
S- Ci sono, poi, sul nostro canale You Tube,
una serie di video live, alcuni autoprodotti, altri in stile buskers
che riteniamo abbiano una grande capacità di rappresentare il nostro
lato più intimo, senza palchi, senza barriere, senza amplificazione,
per far sentire accanto a noi chi lo guarda.
14.La scelta stilistica di cantare in italiano
da cosa è dettata? Vostra predilezione per la sonorità della
lingua, ascolti predominanti della produzione musicale italiana,
chiarezza di messaggio per il pubblico nazionale?
M- Tutte le nostre scelte sono dettate
dall’istinto del momento, compresa quella di scrivere in italiano.
Finora i messaggi e le sonorità sono “nate” spontaneamente in
italiano. Tuttavia siamo consapevoli del fatto che tutto ciò che
nasce dal nostro estro è abbastanza indipendente dalla nostra
volontà razionale, vive, per così dire, di vita propria. Chissà,
quindi, quali istinti andremo ad assecondare in futuro… la
sperimentazione non può subire l’imposizione di confini ragionati,
lungi da noi, quindi, imporci dei paletti.
15.Vi siete dati molto da fare in questi
pochissimi anni dalla vostra fondazione nel campo della promozione,
del booking, del recording... Come gestite il tutto, concerti
compresi, con il lavoro e lo studio?
M- Ci vuole molto molto impegno, una dedizione
completa, una vocazione alla causa… partendo dal presupposto che la
musica per noi non è una cosa a cui dedicarsi nel tempo libero ma
una professione, proprio come i nostri altri impegni professionali
(anzi, direi superiore), non si tratta di trovare del tempo da
dedicate alla band ma di saper conciliare tutti gli impegni che
abbiamo. Il nostro duo è la nostra vita, oramai! Non c’è
differenza tra Maria, Luca, Mimmi, strAw, I-Taki Maki… siamo
un’entità unica… è tutto il resto che fatica a trovare spazio!
purtroppo non ci possiamo
permettere di fare un solo mestiere, come tutti i giovani che oggi si
difendono dalle difficoltà di appartenere alla nostra generazione…
la fortuna è che, più o meno, i nostri lavori ci piacciono tutti…
la nostra massima aspirazione, resta, comunque, quella di poter fare
musica per tutta la vita.
16.Fino adesso avete autoprodotto e
autopromosso tutti i vostri album ed Ep; per “Western Monamour –
The West Way [Of Life]”, specificamente per l’uscita del primo
singolo e video, avete invece deciso di appoggiarvi ad un'agenzia
promozionale, la Cococi di Monelle Chiti. A cosa è dovuto questo cambio di
rotta?
M- Sono approdati alla Cococi, prima di noi,
alcuni amici e colleghi militanti nella band “7 Training Days”,
grazie ai commenti positivi dei quali ci siamo incuriositi rispetto
all’agenzia di Monelle Chiti. Il tempo occorso per conoscerci è
stato davvero breve, abbiamo iniziato subito la collaborazione, che
dobbiamo dire è stata ed è tuttora molto fruttuosa… la tua
conoscenza, Giusy, e del mondo EDP, per esempio, è una diretta
derivazione del lavoro di Monelle, che cogliamo l’occasione di
ringraziare anche qui, nello spazio che gentilmente ci concedi.
Abbiamo iniziato, inoltre, un cammino di sperimentazione con
Valentina Genna, che per la stessa Cococi si occupa di Booking. Due
brave professioniste per un’ottima agenzia.
17.Essendo così prolifici mi chiedo, anche se
l'ultimo album è uscito da non molto, avete già nuovi brani
all'attivo? Un'idea per la prossima pubblicazione? Altro concept
album? Quali in generale i vostri prossimi passi?
S- Siamo ancora molto presi da Western
Monamour, a cui abbiamo dedicato tante energie e passione… ce lo
vorremmo godere ancora un po’ prima di tornare definitivamente a
comporre. Certo, iniziamo a pensare già a progetti futuri… Ci sono
da qualche tempo delle spore ispiratrici nell’aria che non ci
sentiamo di ignorare del tutto, tuttavia, questa volta vorremmo
prenderci tutto il tempo per assaporare il presente, prima di
tuffarci in quello che sarà domani e che sta già germogliando.
Intanto cerchiamo di fare più live possibile, per far conoscere il
nostro progetto e per comunicare con un pubblico sempre più
numeroso.
18.Grazie di tutto, della vostra presenza qui
all'EDP e della disponibilità dimostrata nel gestire quest'incontro
virtuale. Vi auguro una lunga e soddisfacente carriera mentre lascio
a voi concludere con parole vostre...
Mimmi&strAw- Grazie a te e allo staff EDP,
per la splendida realtà che hai creato e che state facendo crescere
così in fretta. Grazie dell’augurio (non chiediamo di meglio) e
della dedizione, palese e fortissima, con cui conduci la macchina…
c’è tanto bisogno di gente che vive di musica! Quanto a noi, ci
rivolgiamo ai lettori… cercateci sui vari portali e social network
e venite ai nostri concerti se capitiamo dalle vostre parti. C’mon!
DISCOGRAFIA
MAGNETO
2012 CD, La Valvola
1.Snooz
2.La rapina 3.Shotaro 4.La Scatola di Julien e Sophie
5.L’imprevedibile bomba-H 6.Amy Winehouse 7.Qualcosa è cambiato
8.Shambalababa
Qui
lo ascolti:
CASELLI/BATTISTI
2013, Tributo Cd 3 pollici, La Valvola
1.Nessuno
mi può giudicare 2.L'aquila
Qui
lo ascolti:
RICICLAGGIO
DI CANZONI SPORCHE 2013 Ep, La Valvola
1.La
scatola di Julien e Sophie 2.La Rapina 3.Qualcosa è cambiato
4.Snooz
Qui
lo ascolti:
TANK-MAN
2013 Ep, La Valvola
1.Bucuresti Gara de
Nord 2.Senza far rumore 3.Lo sconosciuto di Piazza Tienanmen
4.L'orrore della globalizzazione 5.La luce dell'abat-jour
WESTERN MONAMOUR – THE WEST WAY [OF LIFE]
2014 Cd, La Valvola,
1.Intro
2.Luis El Misionero La Boca (il cacciatore di taglie) 3.John
Steeldust (il venditore di armi) 4.Garrincho Monamour Steeldust (il
pistolero mezzosangue) 5.Penèlope Keller (la cowgirl della
prateria) 6.Il Bottaio (la memoria del paese delle croci) 7.Butch
Patterson (lo sceriffo) 8.Todd, Red e Sonny Buscaglia (i tagliagole)
9.Trixie Monroe (la ballerina di Can-can) 10.Morgan Monsanto (il
cattivo padrone) 11.Dalidà Blueberry (la signora del West)
12.Outro
Qui la nostra recensione:
Articolo ed intervista ad opera di Giusy Elle