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martedì 10 dicembre 2019

192. Che bel viaggio con i MUSHROOMS


INTRO
Dopo la pubblicazione dell'articolo dedicato agli Umbri CRAVING FOR CAFFEINE (qui), restiamo ancora nel sano e bel rock con i giovanissimi THE MUSHROOMS, la cui terra natia è la Campania ma che potrebbero benissimo essere giunti direttamente dagli States... vediamo assieme perché. 

BIOGRAFIA
Il tempo scorre anche per i duo chitarra-batteria, tant'è che abbiamo a che fare con la generazione Z, parlando dei Mushrooms... Originari da Napoli, città che ci ha già nel tempo abituati a duo di una certa caratura (MESMERICO, PSYLOCIBE -guarda caso- e molti altri), i due fondatori appartengono infatti alla classe 1999 e sono Antonio Scimonetti alla chitarra e voce e Cristiano Del Gaudio alla batteria.

Iniziano a suonare assieme all'età di 14/15 anni restando il nucleo pulsante di tutta una serie di progetti e andirivieni di musicisti. Anche i Mushrooms nascono come trio, ma alla fine, il duo, risulta la soluzione più naturale. Siamo nel 2016 e il sound hard rock e grunge, con l'aggiunta di un doveroso noise, sono gli ingredienti base con i quali i due decidono di imbastire il proprio progetto musicale. L'Ep omonimo che ne esce, un 6 pezzi di recente pubblicazione, è il sunto di questa ricetta che li vede esordire con gran maturità: tutto è al posto giusto e nessun brano scade mai di livello. L'album viene pubblicato su Cd ma anche in formato audio-tape, in memoria degli anni d'oro ai quali il duo fa riferimento.

Un bell'assaggio, questa prima presentazione dei funghetti nostrani, tanto da smuovere la curiosità di casa Jestrai, la prestigiosa etichetta di famiglia Verdena, che pone la sua firma nella produzione dell'Ep. I sei brani della tracklist ci riportano a memorie precise: il grunge dei Mudhoney, il desert stoner, i riff di sabbathiana memoria, gli inconfondibili controcanti alla Alice in Chains, il noise... Spesso tutto questo non è amalgamato in un unico stile ma distribuito, seppur nella giusta misura, nei vari pezzi dell'Ep, rendendo i brani una personale interpretazione dei vari generi, uniformati da uno stile che inizia a definirsi all'interno del progetto. Dalla registrazione dell'album, Antonio e Cristiano hanno già evoluto il proprio sound, e come non diversamente, vista la loro giovane età! Sono convinta quindi che in breve i due sapranno amalgamare a dovere queste belle influenze in un marchio preciso che renderà i Mushrooms uno tra i più interessanti duo in circolazione. Intanto, sono decisamente una bella promessa, e la sicurezza che la line-up coltiva degni eredi.

A seguire una breve presentazione della Jestrai Records e un doveroso approfondimento del duo con l'intervista ai diretti interessati: ci aiuteranno a capire come le nuove generazioni di duo chitarra-batteria approcciano la line up e le sue sfide. Per ascoltare la bomba di oggi, nessun problema, troverete The Mushrooms su Spotify, iTunes, Pandora e tutte le altre piattaforme streaming. Qui invece la penna sempre interessante di Cesare Businaro che ci mostrerà, con la sua recensione, tutte le sfaccettature e le promesse di questo giovane duo. Il viaggio è iniziato, libero sfogo ai funghetti!

VideoThe Mushrooms - Full Of Dust (live at B studio)


LABELS
Jestrai Records http://www.jestrai.com/
Etichetta indipendente nata a Bergamo nel 2002 dall'iniziativa di Mariateresa Ragazzoni, madre di Alberto e Luca Ferrari dei Verdena, che l'anno precedente aveva fondato la Jestyrai Edizioni al fine di pubblicare i testi della band. In breve si dedica alla produzione di degni esponenti dell'underground tra i quali troviamo anche power duo chitarra batteria! Come i MAYBE I'M (2012 e 2014), i .CORA. (2009), e ancor prima i bergamaschi FIUB.
L'etichetta cura anche il booking dei propri gruppi promuovendo concerti: è' del 2001 il primo JestraiRock, evento che in breve diviene un Festival itinerante.
Nel 2013 il campo d'azione e di scouting si allarga, con la fondazione di una sotto etichetta, la Factum Est Records, dedicata a produzioni più sperimentali rispetto alla casa madre.



INTERVISTA
1. Un gran benvenuto a voi, Antonio e Cristiano. Siete nati a fine millennio ma la vostra musica attinge a piene mani dagli anni novanta indietro, quali sono stati i vostri ascolti ed influenze, fino ad oggi?
A: Le mie influenze oggi sono molto varie, vado dagli anni ’60 fino ad oggi su generi abbastanza
diversi. La prima influenza su tutte sono i White Stripes e Jack White (cosa molto palese), poi man
mano sono finito in generi più pesanti o sperimentali, come lo shoegaze e la dark wave tipo: A Place To Bury Strangers, My Bloody Valentine e Cure. Ovviamente l’EP ha avuto una forte influenza da parte dei Melvins, sia per i riff che per l’approccio musicale, altro gruppo degno di nota che ci ha influenzato entrambi sulla registrazione dell’EP sono i Verdena, questi sono alcuni dei gruppi che hanno influenzato me e Cristiano.
C: Le mie prime influenze sono stati gruppi rock classici come i Beatles e i Rolling Stones che mi
hanno aiutato a crescere musicalmente. Crescendo ho cominciato a variare approcciando generi e
gruppi molto diversi tra loro, come lo stoner, il noise, il grunge (Melvins, Sonic Youth, Mudhoney,
Nirvana, Soundgarden), ma anche altri generi come la new-wave di fine anni ’70 (Talking Heads,
Police, Blondie, Cure) e gruppi più moderni e validi come i Royal Blood, Slaves e altri ancora.

2. Il vostro duo, The Mushrooms, è nato per caso e per necessità, però quando avete deciso di restare in due, avevate già questa line come riferimento, quindi.
A&C: Sì, avevamo in mente i già citati White Stripes ma anche i Royal Blood e Black Keys.

3. Quali le vostre accortezze per ovviare alla carenza delle basse frequenze?
A: Per ovviare alla carenza del basso faccio passare il segnale della chitarra per vari pedali tra cui
un octaver polifonico che mi sdoppia il segnale mandandolo ad un ampli per chitarra e uno per
basso che riporta appunto l’ottava bassa; invece sul segnale dell’amplificatore per chitarra va il
digitech whammy 4 che mi da un’altra ottava così da ricreare una sorta di stereofonia di ottave live.

4. Siete un duo dei giorni nostri, raccontateci: c'è ancora qualcuno, tra il pubblico o i musicisti, che si meraviglia della mancanza del basso?
A&C: Si. Noooo! Dopo tutti questi decenni ancora la formazione a due nel rock non è sdoganata...

5. Napoli, città che in questo millennio ha dato i natali a ottimi duo chitarra-batteria. Conoscete, di nome o di fatto, alcuni dei vostri predecessori?
A&C: Conosciamo per lo più power duo che suonano tutt’oggi nella nostra scena, come i Ga-rage,
Alca Impenne, The Devils, Eloise D’Egidio (da poco “defunti”). Tra i vecchi duo che non sono più
fra noi ricordiamo i Arduo, Buddha Superoverdrive e i Mesmerico.

6. Cosa ci raccontate della scena musicale attuale del vostro territorio? C'è fermento o stasi? Quanto spazio c'è per suonare e per il divertimento dei giovani?
A&C: La scena musicale attuale qui a Napoli è in movimento ed è piena di gruppi (forti e non) ma i
posti scarseggiano di anno in anno; Il genere che ora “va forte” è l'emocore e l’hardcore, pieni di
finti punk che vivono in un ricordo idealizzato del punk anni ’70, senza rendersi conto che sono
solo una copia sbiadita di tutta quella scena, infatti il genere che suoniamo noi non è così diffuso e
molte volte abbiamo difficoltà ad inserirci tra questi “punk”. Per quanto riguarda i locali/spazi dove
suonare, scarseggiano sempre di più, non ospitano più serate live ma quizzettoni per famiglie o djset
improponibili o meglio gli stessi proprietari formano un gruppo per suonare hit classiche.
La musica underground ringrazia!

7. Al primo Ep siete già in accordo con la prestigiosa Jestrai Records: com'è nato il vostro rapporto? Cosa vi aspettate da una collaborazione di tale portata?
A: Semplicemente era una notte insonne e ho cominciato a contattare a raffica locali ed etichette,
fino a quando non mi sono ricordato della Jestrai (che provammo a contattare già anni prima senza
successo); ho inviato l’EP che fortunatamente è piaciuto moltissimo a Mariateresa Regazzoni che
oggi ci sta aiutando molto nella sponsorizzazione. Con la Jestrai quindi è una collaborazione
avvenuta dopo la realizzazione dell’EP (mix e mastering di Danilo Turco, in arte Danjlo).
Non abbiamo idea di cosa aspettarci con la Jestrai in futuro.

8. Oltre al Cd avete pubblicato in formato audio-tape. Com'è ricaduta la scelta sulle vecchie cassettine?
L'abbiamo fatto sotto consiglio del nostro produttore Danilo Turco, dato che stanno ritornando un po' i vecchi supporti come cassette e vinili. Inoltre pubblicare il nostro disco su cassetta, c'entra comunque con l'estetica generale e il sound del duo. Comunque lo sappiamo... siamo dei nostalgici di un'epoca che non ci appartiene hahahahah.

9. So che siete in ulteriore evoluzione sonora dopo la registrazione dell'Ep d'esordio. Siete quindi ancora alla ricerca della vostra identità musicale? In che direzione vi state muovendo? Tutto nasce spontaneamente, immagino, e non frutto di un disegno preciso...
A&C: Tutto nasce sempre in modo spontaneo ma questa volta cerchiamo di spingerci più in avanti
per sonorità nuove, il tutto sta prendendo una piega più shoegaze a tratti ma sempre con riff ciccioni
e massicci. Maggiormente sperimentiamo con nuove accordature, effetti o nuovi approcci alla
scrittura, variando anche certe volte le strutture dei brani.

10. I vostri progetti prossimi?
A&C: Fare un nuovo EP e andare in tour per toccare un po’ tutta la penisola e perché no anche
l’Europa!

Grazie mille per averci mostrato il vostro approccio al mondo delle two-man band, Antonio e Cristiano. Vi auguro una lunga e proficua carriera, come i presupposti lasciano immaginare, mentre qui vi lascio concludere con parole vostre.
Siamo i funghi e siamo nati dalla muffa, che si estenderà per tutto il territorio fino a conquistare il
mondo!

Link band


DISCOGRAFIA
THE MUSHROOMS 2019, Jestrai (grunge, stoner, sludge metal, noise rock)

1.Why am I so Angry with You? 2.Full of Dust 3.Caagbe
4.The Endless Melancholy of my Mind 5.Sprout 6.Fantasma



Qui lo ascolti
Qui la nostra recensione



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Articolo e intervista ad opera di Giusy Elle


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