E' dal 2013 che i
SAN LEO ci deliziano con le loro suite strumentali, tanto evocative e
misteriose, quanto elegiache ed ipnotiche. Con Y, l'ennesimo
album in vinile 12" a tiratura limitata, si conclude una
trilogia musicale dedicata alla trasformazione alchemica; disciplina,
l'alchimia, alla quale i due si rifanno da sempre, tanto nella
filosofia quanto nell'iconografia.
Per sapere tutto sul duo, rimando
all'articolo di aggiornamento appena postato (qui)
e all'originario di presentazione (qui),
dove Marco Tabellini e Marco "Inserirefloppino" Migani si
sono raccontati nella nostra intervista, svelando i misteri delle
loro composizioni. Potete trovare anche una breve presentazioni delle
aetichette indipendenti d'appoggio all'album.
Qui procediamo con gli approfondimenti
tecnici di Y e la sua recensione ad opera del chitarrista
degli Anice, Mali Yea.
Contatti Band:
Y
credits:
Registrato mixato e masterizzato da
Riccardo Gamondi @Fiscerprais Studio, Pontrecurone, Aprile 2018
Pubblicato il 24 Gennaio 2019
Formato: Vinile nero 12" (300
copie) e formato digitale
Grafica: Inserire Floppino
Qui lo ascolti
Y 2019
Brigadisco, E’ un brutto
posto dove vivere, Coypu Records,
DreaminGorilla Records, I
Dischi del Minollo, Tafuzzy Records
(PostRock,
MathRock, Sperimentale)
SIDE A
1.Una presenza, una doppia
entità nascosta nell'ombra: tra le fenditure del legno risiedeva il
riflesso del vero volto
2. La lama in attesa, la
vertigine di un gesto inesorabile, l’eco sinistra delle urla del re
SIDE B
3. Lasciami precipitare
come pioggia di meteore: a me fuoco e distruzione, a me catastrofe e
rinascita
4. Nella risacca udì la
voce della mutazione marina, un sussurrare di ossa tramutate in
conchiglie
RECENSIONE
SAN LEO "Y"
Lp 2019 Brigadisco, E’ un
brutto posto dove vivere, Coypu Records, DreaminGorilla Records, I
Dischi del Minollo, Tafuzzy Records
Sotto
il segno dell’eremita "San Leo", il tagliapietre, i due
ragazzi riminesi: Marco tabellini e Marco Migani, rispettivamente
chitarra e batteria, portano a compimento il terzo capitolo del loro
oscuro cammino esoterico. L'album, semplicemente intitolato "Y",
è strutturato in quattro distinti movimenti musicali dal carattere
strumentale, arcane fasi lunari fregiate da titoli suggestivi di una
certa importanza (come da loro tradizione), basti pensare solo alla
prima composizione di apertura intitolata "Una presenza, una
doppia entità nascosta nell'ombra: tra le fenditure del legno
risiedeva il riflesso del vero volto", che già di per sé
suggerisce all'ascoltatore un immaginario del tutto singolare ed
enigmatico.
La
stesura è volutamente ostica, tutt'altro che immediata e questo fa
sì che il disco si sveli piano piano, ascolto dopo ascolto, un
aspetto che va considerato come un valore aggiunto in questi tempi
poveri di "attese". C’è la faticosa volontà di alzare
la consapevolezza a un livello superiore ma sono necessari sacrifici
iniziatici.
"Y"
è una sorta di limbo dilatato dove si arranca durante la salita
sull’impervia e desolata "montagna" dei San Leo, la
scalata è lunga e in alcuni momenti la meta sembra allontanarsi,
fugace. Nulla sembra essere in grado di squarciare il cielo plumbeo
che si stratifica inesorabile sopra le teste, greve e impenetrabile.
Sempre
dello stesso album: "La lama in attesa, la vertigine di un gesto
inesorabile, l'eco sinistra delle urla del Re" "Lasciami
precipitare come pioggia di meteore: a me fuoco e distruzione, a me
catastrofe e rinascita" "Nella risacca udì la voce della
mutazione marina, un mormorio di ossa tramutate in conchiglie"
Mali
Yea
Articolo ad opera di Giusy Elle
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