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INTRO
E BIOGRAFIA
I BACHI DA PIETRA (splendido nome!) sono uno dei power duo
italiani storici: nati nel 2004 ad Asti, compiono quest'anno dieci anni di
discografia e per l'occasione pubblicano un Ep commemorativo di tre
pezzi, "Habemus Baco". Un breve excursus storico, intanto,
per onorare l'anniversario...
Il duo è composto da Baco1 e Baco2, ossia Giovanni Succi (il
Gianbeppe degli esordi) e Bruno Dorella. Entrambi iniziano
quest'avventura da musicisti già professionisti, infatti Giovanni
proveniva da un'esperienza interessante con i Madrigali Magri (dieci
anni di post-rock in trio) mentre Dorella (ex Wolfango) era già
batterista della mitica noise band OvO, suonava la chitarra e
componeva negli ancora attivi Ronin nonché aveva fondato
un'etichetta indipendente denominata Bar la Muerte con la quale nel
corso dei 13 anni di attività ha contribuito a dar lustro a tante
realtà interessanti dell'underground italiano. Tra loro, molte le
2-piece (le MOTORAMA, duo garagepunk capitolino; gli ALMANDINO QUITE
DE LUXE, married duo mascherato di garage blues, da Bologna; il duo
math/grind basso e batteria ZEUS!) ma anche artisti originali come
Bugo, Nicola Manzan dell'one-man band BOLOGNA VIOLENTA, appena
passato in duo chitarra-batteria, oppure Inferno, Fuzz Orchestra e
tanti altri.
Quella dei Bachi è una realtà molto particolare nel panorama
musicale nazionale che ha fatto scuola sotto molti punti di vista.
Prima della svolta hard rock li si poteva catalogare all'interno del
cantautorato noir e blues, con testi in italiano, ma ciò non
preparava all'esperienza travolgente che l'ascoltatore era destinato
a vivere con qualsiasi dei loro album. Succi è l'impronta dei Bachi,
con la sua voce scura, profonda e gutturale che scava nell'anima con
testi criptici ma profondi, di forte impatto evocativo. Il cantato
non è mai veramente tale, è piuttosto un parlato melodico ma anche
ipnotico, subdolo e strisciante come uno dei tanti insetti
portabandiera delle tematiche del suo autore. Abilissimo giocoliere
delle parole (grandioso uso delle allitterazioni più che delle rime
scontate), Giovanni incanta con i suoi testi, ammicca a dei
significati che lascia però volutamente celati, sebbene le tematiche
si ripercorrano da album ad album, descrivendo scene di quotidiana
ipocrisia o elogiando la semplicità degli umili, dei diseredati,
degli eroi solitari ed incompresi, del ruolo bastardo di tutti noi
novelli servi della gleba. Il mondo inorganico e quello degli
insetti, le sue ossessioni verbali; un certo pessimismo e una
profonda conoscenza dell'animo umano (da cui il plausibile
pessimismo!), il marchio identificativo dei testi.
A livello di produzione discografica i due non si tirano certo
indietro proponendo in questi dieci anni ben 5 album, due ep (tra cui
quest ultimo), uno split e un vinile con Dvd, oltre a comparire in
compilation di prestigio (vedi volumi vari tra i best of di Rock.it)
e con molta umiltà anche nella nostra Compilation EDP Vol.1 (qui).
Tutta la loro produzione musicale è caratterizzata da un'attenzione
maniacale per i particolari, per le peculiarità di registrazioni
usate (da quella del primo album nella cripta di una chiesa all'uso
di strumentazione analogica e così via) e per l'attenzione allo
sperimentale (virate noise, per esempio). Seguiti fin dall'esordio
dall'etichetta milanese Wallace Records, è del 2013 la loro svolta,
tanto dal punto di vista stilistico che di etichetta, con l'uscita
dell'album "Quintale" che ci presenta un duo più
aggressivo, dalle sonorità hard rock, a tratti metal, dove la voce
di Giovanni finalmente approccia il canto, pur mantenendo inalterate
le sue caratteristiche di base, e dove il drum set minimalista di
Dorella s'arricchisce di qualche pezzo. Se un album come "Quarzo"
aveva incantato, questo letteralmente scuote. Il marchio particolare
è dato anche dalla produzione di Giulio Ragno Favero, de Il Teatro
degli Orrori, loro grande fan, che li fa traghettare da sonorità
cupe ed oppressive ad un sound più aperto e godibile ai più, quasi
a voler aprire le ali di quei bachi a lungo nascosti nel rassicurante
buio dei loro caldi bozzoli setosi. La Tempesta Records de I Tre
Allegri Ragazzi Morti è l'etichetta che li accompagna in questo
nuovo percorso.
Ed
eccoci quindi all'ep commemorativo...
"Habemus Baco", che è uscito il 5 maggio come la gloria
di un annuncio, celebra il decennale traguardo del duoin versione mini album a tiratura limitata in vinile bianco; dietro al mixer
ancora Giulano Favero mentre una cordata di tre etichette di fiducia
per la sua pubblicazione: La Tempesta, Wallace e Tannen Records. Il
primo brano, title track, è un rock spinto con venature metal, un
gran bel pezzo di spessore e dalle interessanti dinamiche in cui
l'autore descrive con parole sue chi erano chi sono e chi saranno i
due bachi; la seconda traccia un rock di più ampio respiro che
potrebbe tranquillamente svettare nelle hit nazionali (facendo
l'occhiolino ad affermati rockers nazionali del calibro di Pelù e
Ligabue -"che dovranno farsene una ragione", secondo parole
dello stesso Succi) mentre a conclusione la coraggiosa lettura
musicata di un articolo del 1914 a firma Giovanni Papini, "Amiamo
la guerra", destinata a sicure polemiche ed incomprensioni...
Originale infine l'artwork della cover: una trascrizione fitta dei
testi, il logo della band, la discografia completa... ci accingiamo
ora ad incontrare Giovanni Succi e Bruno Dorella per una breve (ed ironica)
intervista in tema, concludendo l'articolo con la frase di chiusura
della cover stessa: Habemus Baco tutta la vita!
Con l'occasione ricordo che domani, mercoledì 13 Maggio alle ore
21.00, grazie alla collaborazione EDP-RockGarage.it, i Bachi da
Pietra verranno presentati alla GarageRock Radio, in streaming, e
durante la settimana sui canali Fm del circuito associato. Per chi
volesse riascoltare la puntata ecco qui
il link.
“Habemus Baco” in streaming http://sentireascoltare.com/album/bachi-da-pietra-habemus-baco
Dall'album
“Quintale”
“Paolo
il Tarlo” https://www.youtube.com/watch?v=qP1H7HCk4mo
Dall'album
“Quarzo”
"Dragamine”
live... @Mucchio Tv https://www.youtube.com/watch?v=q50ZyxlavPc
“Dragamine”
Official Video https://www.youtube.com/watch?v=o2SaUrsz_5c
INTERVISTA
Ciao Giovanni e
Bruno, sun di girare attorno ai Bachi
finalmente vi incontro! Anche se virtualmente... E' un piacere
presentarvi all'EDP tutto.
Siete arrivati al decennale della vostra carriera discografica e in questi casi si tende a fare un punto della situazione: cosa è cambiato e cosa è rimasto dei Bachi di dieci anni fa? Mutazione dopo mutazione sono finalmente diventati farfalle?
Siete arrivati al decennale della vostra carriera discografica e in questi casi si tende a fare un punto della situazione: cosa è cambiato e cosa è rimasto dei Bachi di dieci anni fa? Mutazione dopo mutazione sono finalmente diventati farfalle?
G- No
accidenti, sono diventati coleotteri da un quintale. Chi lo avrebbe
mai detto. La natura, così
graduale
nelle mutazioni genetiche, in determinati frangenti procede a salti.
2.
La svolta hard rock del 2013 non ha stravolto la struttura dei Bachi
ma ne ha segnato sicuramente la produzione. Quanto ha influenzato il
lavoro di Giuliano Favero (Teatro degli Orrori) sia come produttore
che dietro il banco mixer? E' stato comunque un incontro
soddisfacente visto che la vostra collaborazione procede a gonfie
vele!
G- Volevamo
fare un album come Quintale e abbiamo chiesto a Claudio Cecchetto.
Lui ci ha dato il numero
di Giulio Favero.
3.
Come concepisci la chitarra, Giovanni, all'interno di una 2-piece?
Quali i cambiamenti tra la versione blues noir e quella rock? Hai
suonato anche il basso nei Bachi a volte, è vero?
G- Sì
ho suonato anche il basso acustico. All’interno di un duo trovo
utile (paradossalmente forse) che lo
strumento a corde si impegni nella ritmica con particolare
attenzione. I cambiamenti tra il prima e il
dopo riguardano per lo più sbalzi notevoli di dinamica. Se prima
suonavamo in punta di zampe, schiacciati
talvolta dal brusio degli umani, ora pestiamo con i volumi a chiodo e
gli umani li schiacciamo
noi (…per un’ora, per carità: poi come sempre vincono loro).
4.
In occasione dei dieci anni della vostra carriera discografica avete
appena pubblicato l'Ep "Habemus Baco". In questi casi
celebrativi si è propensi a pubblicare un "The Best of"
mentre voi vi presentate con due brani figli della vostra più
recente svolta rock e la lettura di un articolo del 1914
inneggiante alla guerra, a firma Giovanni Papini, che si presta ad
ovvie polemiche ed incomprensioni (mai facili le vostre proposte!).
Vorreste illuminarci su questa scelta?
G- Trovavo
interessante mettere in evidenza come spesso accada che chi semina
vento e invoca i cataclismi
nella storia, poi, nel momento della bufera, se ne stia comodamente
al calduccio. Quando vide
la guerra, l’autore si pentì del testo in cui esortava ad amarla.
Bisogna stare attenti a quel che si invoca,
potrebbe avverarsi. Stile Lampada di
Aladino? Sì, e se alcuni non colgono questo aspetto
dell’operazione non è un problema mio.
Non è obbligatorio conoscere i retroscena (…nel 1914 non esisteva
il fascismo e anche la sinistra
era interventista) ma per chi non ne avesse voglia nemmeno di aprire
Wikipedia, quello è solo
un bel testo black metal di cento anni fa. Tutto il resto è
stucchevole retorica che spalma il politicamente
corretto a vanvera su tutto.
5.
Giovanni, tra i vari cambiamenti di questi ultimi anni sei di recente
anche diventato padre: ti sembra che questa esperienza ti abbia
cambiato, influenzato nel tuo modo di vedere le cose del mondo e
quindi di interpretarle nella tua musica?
G- Faccio
interviste più stringate e questo è un bene. Ascolto i Motorhead
cambiando pannolini. Una botta
di concretezza ulteriore… Il tempo per tergiversare o essere
indecisi non c’è più. La scelta è solo
agire o non agire. Quindi sono sempre io, con qualche ora di sonno in
meno e una gran voglia di
suonare in arretrato.
6. Un'ultima
domanda per Bruno... Come sappiamo tu suoni in vari progetti
paralleli e la tua svolta rock con i Bachi si è quasi ripercossa
anche nell'altro tuo duo, gli OvO (o viceversa...). In entrambe le
band suonavi un drum set minimalista, ridotto all'osso, mentre ora
hai aggiunto qualche pezzo in più ampliando le sonorità. Parlaci
del tuo nuovo approccio allo strumento.
B- Ripetere le stesse cose cambiando
ragione sociale è un trucchetto da quattro soldi di cui prima o poi
si accorgono tutti. L'avvicinamento tra OvO e Bachi Da Pietra, anche
se lievissimo, limitato solo alla potenza d'impatto di alcune
ritmiche, mi ha imposto di diversificare ulteriormente. Il che non è
un male, se aiuta a trovare nuove strade e sperimentare nuove
soluzioni. Ho aggiunto un charleston nei Bachi. Sembra niente, ma in
un set minimalista da 3 pezzi di batteria, salire a 4 è come aprire
un intero mondo di alternative. E poi il charlie è molto rock and
roll. Invece negli OvO ho aggiunto l'elettronica. E direi che la differenza tra i due
progetti resta notevole, e la mia integrità artistica dorme sonni
tranquilli.
Grazie
per il tempo concessoci, Giovanni e Bruno. Un buon proseguimento di carriera
allora, e se questo è il risultato, sì, che restino Bachi per tutta
la vita!
DISCOGRAFIA
TORNARE
NELLA TERRA Lp 2005 WallaceRecords/Audioglobe (Sperimentale)
1.Primavera
del sangue 2.Aprile D.C. 3.2:40 4.Solare 5.Verme 6.Zolle
7.Stella 8.Prostituisciti 9.Stirpe Confusa
NON
IO Lp 2007, WallaceRecords/Die Schachtel/Audioglobe
(Sperimentale, Folk)
1.Casa
di legno 2.Altri guasti 3.Non io 4.Fisica elementare 5.Lunedì
6.Farfallazza 7.Check Life 8.Bastiano 9.Giorno perso 10.Ofelia
TARLO
TERZO Lp 2008, Wallace Records (Sperimentale, Blues)
1.Servo
2.Mestiere che paghi per fare 3.Tarlo della seta 4.I suoi
brillanti anni ottanta 5.Lina 6.Seme nero 7.Lui verrà 8.Andata
9.FBD (fosforo bianco democratico) 10.Dal nulla per nulla 11.Per la
scala del solaio
QUARZO
Lp 2010, Santeria/Wallace Records (Sperimentale, Rock)
1.Pietra
della gogna 2.Bignami 3.Dragamine 4.Niente come la pelle 5.Zuppa
di Pietre 6.Muta 7.Morse 8.Notte delle blatte 9.Pietra per pane
10.Non è vero quel che dicono 11.Orologeria 12.Fine pena
INSECT
TRACKS 2010 Vinile+Dvd, Wallace
Records
Lato
A, studio recording: 1.Per la scala del solaio 2.Andata 3.Notte
delle blatte 4.Casa di legno
Lato
B, live recording: 1.Mestiere che paghi per fare 2.I suoi
brillanti anni Ottanta 3.Strada verso Incisa 4.Prostituisciti/Verme
BACHIDA
PIETRA/MASSIMO VOLUME Split 2011, Tempesta Dischi
(Sperimentale, Rock)
1.Morse
2. Un altro domani (Massimo Volume)
3.Litio
4.Stige11 (Bachi da Pietra)
QUINTALE
2013, La Tempesta Dischi (HardRock, Cantautorale, Noise)
1.Haiti
2.Brutti versi 3.Coleotteri 4.Enigma 5.Fessura 6.Mari lontani
7.Io lo vuole 8.Pensieri, parole, opere 9.Paolo il tarlo 10.Sangue
11.Dio del suolo 12.Ma anche no 13. Baratto@bachidipietra.com
(traccia presente solo nelle versioni digitali dell’album)
FESTIVALBUG
Ep 2013, Corpoc, Vinile e digitale download (Cantautorato, Rock)
1.Tito
Balestra 2.Madalena 3.Baratto Resoconto Esatto
HABEMUS
BACO Ep 2015, Rock, Mini album in vinile bianco e Cd (Tannen/
Wallace/ La Tempesta)
1.Habemus Baco 2.Tutta la Vita 3.Amiamo la Guerra
Lo
ascolti qui:
Articolo
ed intervista ad opera di Giusy Elle
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