martedì 19 marzo 2019

175. HYPERWüLFF: l'anima saggia di un'altra galassia


INTRO
Ho seguito questo duo per anni, l'ho rincorso in momenti sbagliati (troppo impegnati nella registrazione del primo album per aderire alla EmilyDuo Compilation), li ho visti esibirsi live più di una volta, e finalmente eccoci qua, a parlare di loro e con loro: gli HYPERWULFF da Bologna, duo PostMetal con venature stoner, sludge, noise, doom e chi più ne ha più ne metta, è una bella proposta dell'underground nazionale, che dura da molto tempo sebbene con due soli album in 6 anni e miratissimi live. Un metal storto, contaminato, dove loro stessi riconoscono esserci qualcosa che non va, tanto da definire il proprio genere musicale 'metla', con un refuso che parla da solo... ma anche un concept duo che musica un potenziale romanzo sci-fi o film di fantascienza, come già altri nel mondo a due teste... Andiamo quindi finalmente a vedere chi sono gli urlatori metallari, provenienti da altre galassie, imparentati con l'IperLupo, saggio custode di un mondo di pace... 


RETROSPETTIVA
Questa storia inizia con due ragazzotti rodigini, ma che dico, due semplici bambini, che fin dagli undici anni stringono amicizia condividendo film, videogiochi, fumetti, giochi di ruolo. E che appena possono abbandonano questa realtà di provincia per trasferirsi a Bologna dove vanno a costituire il bel tessuto musicale di questa città, unica in tal senso. Loro sono Christian (Love in Elevator, Marnero, Graad) e Nicola, ma forse vi abbiamo già detto troppo... il progetto Hyperwülff desidera infatti celarsi dietro un velo di mistero (come già il duo fiorentino HATE and MERDA, oppure i mascherati CYBORG ZERO), in quanto proveniente da un altro pianeta. Come potremmo sapere tutto, infatti, di un duo extraterrestre???

I due amici crescono quindi assieme, condividono abitazione, passioni, gusti musicali e cinematografici, suonando spesso in band comuni. Niente di rilevante, tutti gruppi che si disgregano dopo soli pochi live, ma che affiatano ancor più i due strumentisti, fino a farli propendere per la soluzione a due. Siamo nel 2013 e già dalla prima session nasce un brano, l'incontro in sala prove diviene regolare e pian piano l'estetica del combo inizia a definirsi.

Ispirati al mondo fantascientifico (a tal proposito tra i duo mi vengono in mente i GRAFTAGE, altri metallari, e il combo basso-batteria pugliese THE INFRAMEN), elaborano una storia di tutto rispetto che va a definire i due album finora pubblicati, uno il sequel dell'altro, come nei prodotti più riusciti del mondo cinematografico. Dopo una prima demo, dove già si raccolgono brani embrione di cavalli di battaglia della band, escono quindi Volume1: Erion Speaks (Maggio 2015 Fallo Dischi, Martire, Shove, Deathcrush Distro, Taxi Driver e Icore Produzioni, nei formati vinile colorato e digitale) e il più recente Volume2: The Divide, uscito a Settembre 2018 per Shove Records, Deathcrush e Dischi Bervisti nei formati vinile+Cd (di cui 100 in edizione limitata bianco latte tra le quali 25 copie addirittura in tiratura ultra-limitata a cura di Teschio Dischi), e in audio-cassetta curata da Roughness Noise. Si parla di un pianeta lontano dove vivono THE SARGE (chitarra e voce) e THE WüLFF (batteria e droni), i nostri stessi musicisti impersonificati nei protagonisti della storia... Non ci resta quindi che parlare della trama di questa saga:

"Tutto si svolge sul pianeta Erion, una sorta di enorme campo energetico dove le creature vivono in risonanza con esso. Animali, piante e rocce hanno il potere di connettersi con questa grande forza, evolvendosi in tal senso. Su Erion9, l'unica grande città del pianeta, vivono anche gli umani, con un passato fatto di guerre interne, carestie, avanzamenti tecnologici come sulla Terra, ma che ad un certo punto della loro storia trovano un modo per vivere in pace tra di essi e con le altre forme di vita. Tra queste troviamo anche i lupi che vivono nelle Grandi Pianure, al di là della catena montuosa denominata The Ridge (la dorsale), il confine tra il territorio dei lupi e degli uomini e una sorta di patto di pace che permette ad entrambi di vivere lontano dai conflitti.

I lupi sono la forma di vita più collegata al pianeta e hanno sviluppato grandi poteri: i loro spiriti possono unirsi e dare vita all'Iperlupo, custode del pianeta. Tuttavia anche gli erioniti hanno la possibilità di entrare in contatto con esso attraverso la Stele di Laar, una grande pietra che funge da 'antenna' per raccogliere l'energia del pianeta. Questa ha permesso alla loro civiltà di basare la propria tecnologia su di essa, portando così alla pace interna. Ogni cosa vive dunque in equilibrio e tutto sembra perfetto, fino però all'inatteso arrivo di Robogoat, gigantesca macchina frutto di una tecnologia avanzata e sconosciuta che vaga di pianeta in pianeta alla ricerca di nuove fonti di energia da sfruttare. L'idillio viene sconvolto e il Volume Uno si chiude su questo sconfortevole panorama.

Il secondo disco inizia dove inevitabilmente il precedente finiva, cioè con la conclusione del grande scontro tra Robogoat e Hyperwülff che finiscono per annichilirsi a vicenda. Tuttavia Hyperwülff non è completamente morto, ma solo il suo corpo: egli continua a vagare sotto forma di spirito o energia, per lasciare ancora una fiammella di speranza in questa storia catastrofica. Il pianeta infatti è ormai reso instabile dagli eventi e l'unico modo per salvare l'Iperlupo è quello di portare in salvo la Stele di Laar alla ricerca di un pianeta sul quale siano presenti le condizioni per evocare nuovamente il grande animale. Volume Two quindi si concentra di più sui protagonisti umani della storia, Sarge e Wülff acquistano un ruolo più centrale negli eventi, essi infatti sono i due deputati a compiere questa missione. Sarge è un semplice "soldato" della resistenza, mentre Wülff ha la capacità di entrare in contatto con lo spirito dell'Iperlupo che all'occorrenza comunica e agisce nel mondo fisico attraverso di lui.

Sul pianeta Terra, infine, c'è la speranza di radunare più umani possibile attraverso la musica per chiedere il loro aiuto a mettersi in connessione con Hyperwulff per dargli le energie necessarie a ritrovare un corpo per tornare su Erion".

Abbiamo capito che Chris e Nicola sono cresciuti a pane e fantascienza per elaborare una trama così! Loro stessi si identificano con i personaggi chiave di questa vicenda interstellare, due eroi straziati dalla scomparsa dell'equilibrio dal proprio pianeta e desiderosi di riconquistare un mondo di pace... Niente di più attuale e tristemente noto, che come in una grande fiaba rispecchia soltanto la cruda e brutta realtà dove siamo costretti a vivere. Bello comunque il messaggio di speranza e il ruolo chiave che anche la musica può avere nel ripristinare un tanto desiderato e necessario equilibrio delle cose.

Procediamo ora con l'intervista agli stessi Sarge e Wülff del duo bolognese Hyperwülff mentre rimandiamo a fine articolo per una serie di cammei dedicati alle etichette indipendenti che battagliano al fianco dei nostri eroi per divulgare l'universale messaggio di pace. A seguire un articolo interamente dedicato agli approfondimenti tecnici del Volume2 della saga, e alla sua recensione a firma Nicola Cigolini (ex duo Samcro). L'augurio è sempre quello: buona lettura e buon ascolto! 

Link video e audio:
"Last Ride" Official Video https://youtu.be/-mXyRKlJzAM
Ascolto integrale di Volume2: The Divide



INTERVISTA
1. Ciao Christian e Nicola, benvenuti al nostro appuntamento Edp... O dovrei chiamarvi Sarge e Wülff? Il concept del vostro duo è ben definito, inserito nell'estetica sci-fi: in che senso vi identificate con gli eroi della vostra saga?
La tipologia di fantascienza alla quale abbiamo deciso di rifarci è quella che si interessa più degli stadi di alienazione. Sarge e Wülff provengono da un posto molto lontano nel tempo e nello spazio e fanno i conti con cose spesso fuori della loro portata. Dopo tutto quel che hanno dovuto attraversare, ora il problema è trovare un modo per comunicare con i terrestri. Come i protagonisti della nostra storia, siamo in viaggio. A lungo abbiamo galleggiato in assenza di gravità. Se li vogliamo chiamare eroi, ci sta, anche se esempi di questi uomini ce ne sono diversi anche qui sulla Terra. Uomini che hanno tentato di costruire punti di contatto, reti, ponti. Insomma, crediamo, come i nostri personaggi, che il modo migliore per mettere insieme le persone sia attraverso la musica. Forse è un concetto un po’ naif, ma su Erion si viene educati anche a questo.

2. Il Bene attentato da forze negative è una costante dei racconti (o dei timori?) della razza umana. Quanto ci vedete di attuale ai giorni nostri? Quando siete partiti con la saga avevate un riferimento sociale preciso o vi siete semplicemente rifatti alla tradizione del fantascientifico in generale?
Come accennato prima, ci sono diverse tipologie di fantascienza. Personalmente non trovo molto interessante quella “alla Star Wars” (con tutto il bene per Lucas), che non fa che replicare un vecchio stereotipo ormai oltre il trito. Mi sembra la solita storia, dalla Bibbia in poi, però imbellettata di laser e strane creature. E se anche la nostra narrazione è stata parzialmente stereotipica fino a questo punto, è stata una cosa necessaria per gettare delle basi e raccontare un inizio, non sicuramente per consolidare l’idea che al mondo esistano bene e male in eterna contrapposizione o che esistano particolari predestinazioni. Non siamo convinti che Robogoat conosca la differenza tra bene e male. È un grande predatore meccanico che vaga di pianeta in pianeta alla ricerca di energie per continuare ad esistere. Magari la sua prima vittima è stata la civiltà che l’ha costruita… Non è conoscendo questo che Erion e Hyperwülff risorgeranno, ed è un po’ il problema di visione anche rispetto ai problemi che troviamo sulla terra. Questo senso di fatalismo proprio della cultura occidentale non fa che ammorbare se stessa in favore di narrazioni in cui esistono buoni e cattivi. Cosa faremmo se un giorno ci svegliassimo e scoprissimo che i cattivi siamo proprio noi? E sappiamo bene quanto questo ragionamento sia già applicabile qui ed ora…

3. I volumi 1 e 2 pubblicati finora sono il continuo l'uno dell'altro, come nei sequel dei film o di una serie di romanzi. Avete mai pensato di scrivere anche il libro di Hyperwüllf?
Se un libro è possibile, la cosa a cui abbiamo pensato più spesso è il formato fumetto. Ma non solo, abbiamo immaginato questo e molto altro. Ci sono così tanti linguaggi di cui sarebbe bello potersi avvalere e ci piace pensare di poterli usare tutti per declinare la nostra narrazione. Se fra qualche tempo diventerà necessario, lo faremo. Il bello del concept è che permette di muoversi tra linguaggi e generi sonori diversi. Vogliamo continuare a tenere viva la storia impiegandone il più possibile, secondo le suggestioni che ci vengono in mente.

4. Tra la vostra discografia c'è il brano remix di una colonna sonora... quale film vi piacerebbe musicare con uno dei vostri brani?
Sarebbe bello lavorare a qualsiasi sonorizzazione, magari anche per un videogioco… Se dovessi immaginare per forza un film forse sarebbe “Total Recall”. Quello con Schwarzenegger ovviamente.

5. Raccontateci qualcosa sulla realizzazione del video di "Last Ride".
Inizialmente doveva essere il video per un altro pezzo. Poi man mano lo è diventato per Last Ride. Ci piaceva l'idea che per comunicare coi terrestri, i nostri personaggi utilizzassero immagini provenienti dalla loro cultura. Mi capita a volte di perdermi a pensare alla radiosfera e di quante informazioni spariamo nel cosmo sotto forma di raggi cosmici che contengono al loro interno comunicazioni radio e qualsiasi sorta di flusso di dati: immagini, video, audio… Ecco, abbiamo immaginato che un potenziale visitatore dallo spazio attingesse a questo enorme pozzo per crearsi un vocabolario da condividere coi terrestri, fatto di film, anime, documentari, esperimenti psichedelici...

6. Fin dall'inizio delle vostre pubblicazioni vi siete appoggiati a una cordata di etichette indipendenti. Alcune sono state riconfermate, con altre state intraprendendo una nuova avventura: come vedete, dal vostro punto di vista ed esperienza, la collaborazione tra queste piccole ma volenterose realtà dell'underground?
Ognuna di queste realtà è stata fondamentale, va detto prima di tutto. Ci piace l’underground. Ha una dimensione umana preminente e anche se ciclicamente qualcuno prova a usarlo come terreno di caccia per nuovi fenomeni, o tenta lui stesso di diventarlo, puntualmente vediamo questi miraggi dissolversi entro poco. Non siamo interessati a questo. Per noi è importante creare qualcosa che duri più a lungo possibile, così come tutte queste etichette lottano per fare lo stesso. È una sinergia. Se ci fossero più persone ai concerti sarebbe ancora più bello, ma capisco che al momento ci sia una brutta sbornia di fenomeni da baraccone in giro in un tempo in cui sempre più ci isoliamo anche quando siamo tra gli altri. In ogni caso, noi vogliamo stare con chi tiene duro.

7. Voi partite da una cittadina di provincia come Rovigo per approdare alla città musicale per eccelenza che è Bologna, come ci descrivereste le due realtà cittadine nell'ambito musicale e come le avete viste evolversi negli anni?
Non vediamo il punto di parlare di Rovigo visto che è un posto che per sua stessa scelta rimane invisibile. Per cui lasciamolo pure dove sta. Abbiamo molti amici che suonano e quelli che si sbattono riescono a fare quel che facciamo anche noi. Rovigo per noi è stato un posto da cui abbiamo avuto necessità di scappare il più presto possibile. Bologna invece è il posto dove fai di tutto per restare, per partecipare… È una città di crocevia dove si possono fare tante esperienze diverse e soprattutto è abbastanza piccola da far vivere a contatto tra loro i diversi gruppi, quindi le realtà si mescolano e rimangono vive, nonostante ci siano spesso forti tentativi esterni di cancellare questa tendenza.

8. Ci sono altri power duo che trattano lo sci-fi nella loro musica, conoscete i Graftage di Varese e il duo basso-batteria The Inframen da Bari? Avete mai pensato di proporre un vostro live ai convegni di fantascienza?
Purtroppo non conosciamo questi gruppi ma porremo presto rimedio! Suonare a un convegno di fantascienza?! Non sarebbe male! Mh… Anche ad un incontro di e-sports non sarebbe male... O una convention di fumetti... A gennaio siamo riusciti a realizzare un piccolo progetto che avevamo in cantiere da qualche tempo. Assieme a Lippa del Freakout, temibilissimo cultore di Mortal Kombat Trilogy, armati di un proiettore che sparava sulla pelle della grancassa, abbiamo dato vita ad una doppia esibizione. Lui giocava e noi suonavamo. È stato un momento di grande bellezza. Molto originale! Da ripetere...

Mappa di Erion
9. I prossimi traguardi del duo Hyperwülff? E per quanto riguarda la saga, diteci, che siamo curiosi... Hyperwülff è destinato a reincarnarsi per portare l'ordine su Erion?
Se Hyperwülff, Sarge e Wülff riusciranno o meno a farcela dipende solo dai terrestri. Noi siamo qui per chiedere loro aiuto. Abbiamo bisogno che sempre più persone siano connesse all’Iperlupo, fino a che non saranno abbastanza da permettergli di rigenerarsi e tornare su Erion. La prossima tappa sarà un EP, che vedrà la luce a brevissimo, e andrà considerato come un’appendice a Volume Two: The Divide. Questo ci darà la possibilità di sdoppiare le linee narrative tra dischi ed EP, permettendoci di dare più dettagli sulla storia e adattare le sonorità man mano che sarà necessario. Abbiamo cominciato con questo Addendum One e ci siamo addentrati in territori sonici che fino ad ora avevamo solo toccato brevemente. Unitevi all’Iperlupo!

10. Trovo splendido il supporto degli umani dal pianeta Terra che con l'energia positiva della musica riescono a fornire il loro contributo per il bene dell'Universo. Qual è realmente la valenza che date all'arte musicale, in tutte le sue forme?
Partiamo dal presupposto che, prima di considerare il valore del contributo artistico visto dall’esterno, noi suoniamo per soddisfare un bisogno privato, come probabilmente ti dirà la maggior parte delle persone a cui fai questa domanda. Detto questo, e sempre per quella che è la nostra esperienza, il valore sta nella condivisione che si crea di fronte all’atto musicale. È uno dei rari momenti di comunione e in cui si può avvertire di essere altro da sé. Molto spesso abbiamo fantasticato sul portare in giro un progetto “aperto” in cui chiunque avesse voglia di contribuire potesse unirsi a noi in una lineup fluida. Anzi, ribadiamolo qui e adesso: umano, se la vicenda dell’Iperlupo ti tocca, mettiti in contatto con noi!

Grazie Sarge e Wülff della vostra testimonianza. Vedo che il vostro duo è una vera e propria missione, a più livelli... Noi vi auguriamo di diffondere il messaggio di pace dell'IperLupo e vi lascio concludere con una vostra constatazione finale. W il potere della musica, sempre!
ALL HAIL ERION!


Link band:


DISCOGRAFIA
VOLUME TWO: The Devide 2018, Shove Records, Deathcrush, Dischi Bervisti, Teschio Dischi, Roughness Noise (PostMetal, Sludge, Sci-fi)

1. Erion Chant  2.Hypersphere 3.Recall! Recall! 4.Ghost Wolf 5.Last Ride 6.Stele Chant 7.Shattered Ground  8. 17 45 40.045 -29 00' 27.9  9.Omniverse  10.Infinite Titan



Qui lo ascolti
Qui la nostra recensione

VOLUME ONE: Erion Speaks 2015, Fallo Dischi, Martire, Shove, Deathcrush Distro, Taxi Driver, Icore Produzioni (PostMetal, Sludge, Sci-fi)

1.Impactor/White Heat  2.Hyperwülff  3.Robogoat 4.Entering 5. 20 Pillar  6.In Ruins  7.Raging Hunger 8.Several Bones


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LABELS
Etichetta indipendente italiana fondata nel lontano 1994 ad Alessandria e gestita da Manuel Piacenza. HardCore, Emo, Crust, Grindcore... questi i generi prediletti dalla Shove Records.


Death Crush Distro
Death Crush (d.i.y. and blasphemies) nasce nel 2008 dall’unione di 4 ragazzi (Marco, Fazi, Matteo e Maio) attivi nell’underground punk di quegli anni nelle provincie di Ancona, Macerata ed Ascoli, con base comune a Jesi. L’intento era quello di promuovere ed aiutare le band affini, sia a livello musicale che di attitudine, distribuendo i loro dischi in giro per la penisola, tutto in pieno stile do it yourself. Nel corso del tempo però i fondatori si sono persi un po' di vista e dopo 11 anni è rimasto il solo Maio a seguire questa piccola etichetta indipendente. Per quanto riguarda i duo presenti nel roster Death Crush, troviamo i Clover (Pesaro, Selvatic Core) con l'album Raika.

Dischi Bervisti www.dischibervisti.com
Dischi Bervisti viene fondata a Treviso nel 2012 come etichetta di musica indipendente per supportare l'uscita del nuovo album di Bologna Violenta: Utopie e piccole soddisfazioni. L'idea nasce dallo stesso Nicola Manzan (solista dei Bologna Violenta, ora in duo con batteria) e da Nunzia Tamburrano che da lì in poi continuano l'attività con band a loro affini, spesso di amici. Proprio per questa filosofia, dettata dal gusto personale, non c'è un genere specifico supportato dalla casa editrice.
Essendo Bologna Violenta, la band del fondatore, in realtà un progetto solista da poco approdato alla formazione di duo elettrico, una 2-man band di AvantGarde e GrindCore della quale ci siamo già occupati (qui), molti sono i duo presenti nel loro catalogo. Oltre agli OVO (Doom, Sludge, Noise, Ravenna) troviamo i CANI DEI PORTICI, i METEOR (noise, Brescia), gli HATE&MERDA (sludge, Firenze), l'ex duo chitarra-batteria THE RAMBO (PunkCore, Noise da Lodi) e il duo lui-lei di chitarre HARMONIC PILLOW. Compare anche il nome di Alos?, ossia il progetto solista di Stefania Pedretti, chitarra e incredibile voce del duo OvO.
Dischi Bervisti non è solo etichetta di musica indipendente ma anche Ufficio Stampa diretto da Nunzia e dedicato anche a band non presenti nel proprio roster.

Recentissima etichetta indipendente nata a Padova nel 2018 dall'opera congiunta di Alice e Francesco, con lo scopo di pubblicare dischi (in formato analogico, vinile o cassetta) in tiratura molto limitata ma nel contempo molto curata. Tutte le uscite vengono numerate e timbrate a amano, ogni dettaglio viene curato assieme alla band e al team di supproto grafico (gestito da Deesorder) il tutto infine serigrafato (The Mesh). Il Volume2 degli Hyperwulff è la prima collaborazione dell'etichetta con un power duo chitarra-batteria. Auguriamo sicuramente lunga e prospera vita a questa realtà dell'editoria indipendente dell'underground.

Etichetta Bolognese avviata da Gianluca e dedicata completamente alla registrazione e distribuzione su formato audio-tape.


Articolo e intervista a cura di Giusy Elle




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