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martedì 20 agosto 2013

10. BETTY POISON: un anno dopo.

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INTRO
   Ebbene sì, è passato già un anno dalla prima intervista/retrospettiva pubblicata qui, nelo spazio EDP! Un anno durante il quale abbiamo avuto il piacere di ascoltare musicisti di vario tipo, età, generi musicali, nonchè un produttore, una scrittrice e una fotografa musicali. Un anno di intensi contatti e rivelazioni interessanti, di ogni tipo. Colgo l'occasione per ringraziare gli artisti coinvolti nonchè tutti i lettori affezionati al blog che ormai regolarmente mi scrivono privatamente per continuare il discorso aperto dai vari post.
   La nostra prima intervista è stata dedicata al trio senza basso BETTY POISON (qui)  grazie ad una piacevole e colta chiaccherata con la frontwoman Lucia Rehab. All'epoca la band si stava trasferendo da Roma a Colonia e li abbiamo lasciati in un clima fervido di novità; cosa di meglio quindi, per celebrare il nostro primo anno di attività, che ricontattare Lucia per vedere come se la cavano i BP in terra teutonica? Destino vuole che li incontriamo durante un altro loro trasferimento, questa volta a Berlino... ma lasciamoci raccontare tutto da Lucia stessa, nel corso di questa nuova intervista, e che la sua piacevole presenza ci porti fortuna per un anno ancora!

LINK VIDEO
Slave (live Milano 2010, opening per HOLE) http://www.youtube.com/watch?v=TgXXt99XYYw


INTERVISTA
1. Bentrovata all'EDP, cara Lucia! Un anno fa ti stavi giusto trasferendo con il tuo collega chitarrista Nunzio Falla a Colonia per una nuova avventura con i Betty Poison; vorremmo oggi vedere come vi siete mossi in quest ultimo anno e quali novità avete da raccontarci.
Mi ricordo che il vostro vecchio batterista non vi ha seguiti in questa nuova avventura e che stavate organizzando le selezioni per un suo sostituto: come si è conclusa la ricerca?
Ciao Giusy e un caro saluto a tutti voi! Tutto quello che hai detto è corretto, quasi un anno fa siamo andati via dall’Italia e abbiamo suonato molto in Germania. Come hai giustamente precisato ci siamo separati dal nostro precedente batterista prima di partire per il Giappone e di conseguenza, quando ci siamo trasferiti a Colonia, abbiamo immediatamente cercato un nuovo elemento e lo abbiamo trovato in Thomas, un ragazzo bavarese molto bravo e simpatico che ha fatto un’ottima figura durante le varie gigs. Tuttavia non è il nostro batterista definitivo. Ci stiamo infatti spostando a Berlino e abbiamo già molti candidati che ci toccherà esaminare “in loco”.

2. Quale contributo ha apportato alla vostra musica questo nuovo membro dei BP?
Come ti dicevo ancora non c’è! Ma conservo la domanda per quando ci sarà!

3. Quando ci hai lasciati con la nostra ultima intervista, hai accennato all'uscita di un nuovo album dai testi cattivi cattivi, frutto delle tue più recenti esperienze di vita. A che punto vi trovate?
E’ praticamente già scritto. Dobbiamo solo trovare la persona giusta ed entrare in studio. Per questa ragione, appena individueremo il nostro batterista “definitivo”, probabilmente ci prenderemo una piccola pausa per lavorare soltanto sui nuovi brani. In questi mesi non abbiamo fatto altro che suonare, anche perché siamo sostanzialmente dipendenti dal palco, ma ormai non possiamo più rimandare.

4. Com'è stata l'esperienza di adattarsi ad una nuova città, una nuova cultura, un cibo diverso? Te la cavi bene ora con il tedesco?
Molto dura, ma al tempo stesso molto bella e stimolante e poi sia io che Nunzio, il mio chitarrista, abbiamo notevoli capacità di adattamento… dopotutto in Giappone siamo riusciti a orientarci nonostante quasi tutti parlassero solo giapponese (è stato davvero sconvolgente, pensavamo che almeno a Tokyo non avremmo avuto problemi, ma l’inglese è molto meno diffuso di quanto si pensi). Colonia è una città molto bella, ospitale ed emancipata. La mentalità dei tedeschi è diversa dalla nostra, così come la Germania è diversa dall’Italia, ma in fondo chi vuole un mondo totalmente omologato? Con il cibo c’è stato un periodo di adattamento, all’inizio mi sono nutrita molto male e sono ingrassata cinque chili, Nunzio invece è sempre stato attento a mangiare nel modo giusto. Per quanto riguarda la lingua, abbiamo studiato alla Volkshoschule per circa nove mesi e personalmente intendo proseguire. All’inizio non capivamo una parola, ora va molto meglio, ma la strada è ancora lunghissima. Ho comprato molti libri in lingua originale, inclusi “La metamorfosi” e “Lettera al padre” di Kafka. Amo molti autori tedeschi o di lingua tedesca e non vedo l’ora di poter leggere le loro opere esattamente come sono state scritte.

5. All'epoca eri endorser Gibson per Italia e Giappone, in attesa di ottenere la partnership anche con la Germania: è andato tutto a buon fine?
Assolutamente sì. E il nostro trasferimento a Berlino rende tutto anche più semplice.

6. Quali esperienze musicali degne di nota in questo ultimo anno?
Un bellissimo concerto a Geislingen, anche se Nunzio si è arrabbiato perché un ragazzo è salito sul palco per poi buttarsi di sotto e fare “crowd surfing” ed io ho detto “sentitevi pure liberi di salire tutti” . Lui “teme” sempre questo tipo di situazioni perché una volta, durante un bellissimo momento “interattivo”, qualcuno gli è saltato su un effetto e gliel’ha danneggiato.

7. Hai conosciuto dei duo elettrici lì in Germania?
Non ancora, ma non dubito che ce ne siano molti.

8. Sembra strano ma ci incontriamo sempre durante una tua fase di trasloco... attualmente vi state trasferendo in quel di Berlino, ci puoi raccontare i motivi di questo nuovo spostamento?
E’ vero, come ti anticipavo ci stiamo trasferendo a Berlino, Nunzio ed io abbiamo preso casa insieme e con noi c’è anche una nostra carissima amica. Le ragioni sono fondamentalmente strategiche, Colonia è una città che personalmente amo e un importante centro mediatico, oltre ad avere una meravigliosa centralità geografica (in quarantacinque minuti sei ad Amsterdam e vicino a tutte le principali capitali europee), ma sul piano strettamente musicale a Berlino ci sono più connessioni ed opportunità.

9. Qual'è il ricordo che ti porterai dietro di Colonia e quali le aspettative per la metropoli berlinese?
Ricorderò tante cose, la mia coinquilina “giramondo”, il suo mal d’Africa, la sua avventurosa vita e il suo meraviglioso bambino, il respiro del Reno, con le sue enormi chiatte galleggianti nella foschia dell’alba, la finestra spiovente della mia stanza, da cui guardavo i tetti e le nuvole, i girasoli della mia strada, il rifugiato politico iraniano del negozietto all’angolo, il Duomo, così gotico e visivamente “potente” come il castello del cattivo di una saga Fantasy, la nostra sala prove proprio sotto la metropolitana, i litri di Weizen che ho bevuto e le scarpe con tacchi altissimi che ho comprato per la prima volta dopo anni. Mi sposto a Berlino malinconica per quello che lascio ma felice pensando a quello che vivrò sotto un cielo che ho amato dai tempi in cui ho conosciuto la poesia di Wenders!

10. Nella scorsa intervista non ne abbiamo parlato, accenniamo adesso alle tue scelte gay di vita per poterti porre questa domanda: pensi di inserire i Betty Poison nel circuito queer, una volta a Berlino? So che lì risiede la comunità più grande ed attiva d'Europa! O preferisci scindere la musica dalla vita privata?
I Betty Poison sono sempre stati sensibili al tema della tutela dei diritti della comunità GLBT (Gay, Lesbiche, Bisex e Trans -N.d.a.) e disponibili a prendere posizione su questo ed altri temi di interesse sociale e civile. Cogliamo a questo proposito l’occasione per denunciare, insieme a migliaia di persone di tutto il mondo, la vergognosa politica del governo russo e la legge contro la “propaganda gay” approvata dalla Duma, in base alla quale è ormai reato persino parlare dell’argomento. Ribadiamo inoltre la necessità del boicottaggio delle olimpiadi invernali e di una chiara condanna da parte dei principali capi di stato, i quali, purtroppo, stanno invece eludendo la questione e quindi scegliendo di rendersi complici di una deriva oscena. Detto questo non percepiamo gli omosessuali come un “circuito”, anche se abbiamo simpatia per la cultura queer, che peraltro a Colonia, per degli aspetti anche più che a Berlino, si esprime ai suoi massimi livelli! La risposta è quindi: non intenzionalmente, ma se capita anche questo, perché no?

11. Ed ora raccontaci dei vostri nuovi progetti musicali.
Come ti dicevo, la priorità, ora, è lavorare sui nuovi brani… facendoci influenzare dalla magia di una città in cui Bowie ha scritto una trilogia di incomparabile bellezza. Speriamo ci porti fortuna!

La stessa fortuna che auguriamo tutti noi ai Betty Poison. E un saluto a te, Lucia, sempre gentile e disponibile nei nostri confronti. Restiamo quindi in attesa di assaporare il nuovo album che, spero, vorrai segnalare all'EDP.
Sarà certamente fatto. Ancora un saluto a tutti voi.




DISCOGRAFIA

ENJOY THE REHAB, EP 2006.

1.Miss Borderline 2.Tell me Fido 3.Fuckin’ M** 4.Yvonne Meringa







UNCOOL, EP 2008, Fastermaster Records

1.Indie Die! 2.Pets fight 3.Jill the Ripper 4.Miss Borderline 5.Silly Pop Song






POISON FOR YOU, 2009, Fastermaster Records

1.Psychovicious 2.Slave 3.It 4.Paris Hilton up your Ass 5.Anna nicole 6.Poison for You 7.Fuck Twice 8.Jill the Ripper 9.Goodbye Song 10.Suburban Victims 11.Kaminski 12.Boogeyman 13.The Big Noise 14.Silly Pop Song 15.Indie Die! 16.Senseless.




BEAUTY IS OVER, 2011, Fastermaster Records

1.Bad Boy Snuff Toy 2.What about You 3.So Raw 4.July 5.The Golden Boy 6.I’m still a Slut 7.I do 8.Time 9.Set it on Fire 10.Lie forever 11.Blackout 12.My Sexy Star 13.45 14.You 15.I say no 16.Seventeen