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giovedì 22 settembre 2016

117. RECENSIONE 32: Due by Cani dei Portici




   I Cani dei Portici sono attualmente uno dei duo postcore più interessanti del panorama underground italiano. Claudio Adamo (chitarra, saltuariamente voce) e Demetrio Sposato (batteria) sono amici fin dall'adolescenza: entrambi calabresi e coscritti, giungono a Bologna per motivi di studio e qui trovano la loro identità definitiva, tanto musicale che di vita. I Cani dei Portici nascono quindi a Bologna come trio nel 2010 e dopo un ottimo Ep d'esordio, Cave Canem (2012), si assestano nella line-up a due.
   Già in trio si delinea alla perfezione la loro interessante formula sonora fatta di musica strumentale, molto potente, nel genere HardCore condito con soluzioni MathRock. Distorsioni estreme, stacchi, raddoppi e parentesi fatte di piacevoli e struggenti melodie, li definiscono fin dall'esordio. Primus, Melvins, Shellac e Jesus Lizard i riferimenti musicali del passato.
   Nel 2014 restano in due, riarrangiano alcuni brani del primo Ep e si prestano a registrare un secondo album che nulla perde in potenza e comunicazione anche senza la presenza del basso. Le soluzioni per ovviare alla mancanza di tali frequenze sono le medesime per tutti i duo chitarra-batteria, ormai (splittaggio della chitarra in un ampli per basso e abbassamento dei toni con un octaver) ma la maestria nel gestire il tutto è degna di nota. Sia su palco che su disco non passa inosservata la pulizia dei suoni sul muro di distorti mentre i passaggi dai puliti melodici ai volumi a palla delle fasi più aggressive, scivola liscia senza scossone alcuno. Del resto il chitarrista Claudio lavora come fonico presso la Fonoprint di Bologna, il più noto studio di recording della città che supporta in sala di registrazione quanto in fase live artisti del calibro di Vasco Rossi e Zucchero Fornaciari, tanto per nominarne qualcuno...
   Due è il secondo lavoro in studio di Claudio e Demetrio, molto simile nella sua struttura all'Ep precedente. Sei tracce per una trentina di minuti d'ascolto, i brani iniziali tutto un alternarsi di cattiveria calibrata e melodie di largo respiro, mentre in entrambi gli album sono i due brani di chiusura a mostrare serenità e dolcezza con piacevoli quanto inaspettate parentesi. Due si apre con un'intro di onde del mare e si conclude con un brano dolce e pulito dove il mare torna a farla da padrone (vedi la copertina in tema). Il titolo della final track è infatti "Jonio", in memoria della terra che li ha visti nascere e decollare verso il loro futuro di musicisti a Bologna, città a cui restano sempre grati quanto alla loro vecchia Crotone. I cani che di notte gironzolano sotto i portici di entrambe le città sono il filo conduttore che le accomuna e per questo ne hanno voluto elevare il nome a riconoscimento della propria band.
   La bravura tecnica e la bontà dei loro cuori di cani non passa certo inosservata tanto che ormai i due si esibiscono sui più rinomati palchi italiani (vedi il MEI) condividendo gli spazi con nomi di punta dell'underground nazionale quali Zu, Bachi da Pietra, Giorgio Canali, Bologna Violenta e molti altri. Ma per una retrospettiva completa della band, una panoramica sulle ben dieci etichette indipendenti che supportano l'album nonché per l'interessante chiacchierata in fase d'intervista con i due, rimando all'articolo specifico Edp, precedentemente pubblicato.
   Intanto vi lascio ai credits dell'album e al tenebroso video, quanto il brano da cui prende l'ispirazione, di "Cuore di Tenebra", ad opera della giovane artista Sofia Braga. Come sempre buon ascolto e buona lettura, o per concludere alla Cani dei Portici: Cave Canem a tutti!


"Cuore di Tenebra" Official Video https://www.youtube.com/watch?v=-YiJKxDW6ig&hd=1
Teaser di “Due” https://www.youtube.com/watch?v=T6oUgQ267W0Ascolto integrale di "Due" https://canideiportici.bandcamp.com/album/due-2


Credits di "Due":
Edito il: 2 Maggio 2016
Registrato da: Caludio Adamo (Randagi Recordings)
Mixato e masterizzato da: Claudio Adamo ed Enrico Capalbo presso gli studi del Fonoprint di Bologna
Prodotto, distribuito e supportato da: Dischi Bervisti, ToTeN ScHwAN records, Vollmer Industries,
È un brutto posto dove vivere, Santa Valvola Records, Oh Dear! Records, L'Odio Dischi, Effetti Collaterali, Longrail Records, Koe Records low profile distro
Fotografia di copertina: Francesco Gentile
Grafiche: Elena A. Servidio Photo
Fotografia interna: Enrico Sposato
Stampa: Shelve


Contatti della band:




Due 2016
(PostCore, MathRock)

1.Intro
2.Cuore di tenebra
3.Vamonos
4.Buio
5.La gente deve capire
6. Jonio


RECENSIONE
CANI DEI PORTICI "Due"
Ep 2016 Dischi Bervisti

Cambio di prospettive notevole rispetto al primo disco. Due dei Cani dei Portici è una delicata mattonata sui denti dall'inizio alla fine; dico "delicata" perché nonostante l'anima orgogliosamente hardcore del duo chitarra/batteria bolognese c'è sempre una vena di leggerezza che pervade tutto il disco. Parlo di una leggerezza malinconica che accompagna la furia delirante che trova sfogo lungo tutto il tortuoso procedere del disco, scuro e duro, che segue un percorso lucidamente folle: Due sale e scende, si dilata e si compatta, esplode ed evapora. Fondamentalmente fa quello che gli pare e nonostante l'imprevedibilità compositiva dei Cani dei Portici, tutto sembra essere esattamente dove dovrebbe e come dovrebbe. I suoni ben studiati e curati, gli arrangiamenti apparentemente semplici ma in realtà ricchi di dettagli, gli spazi reciproci tra gli strumenti, i (rarefatti) testi.
Suona tutto come un apparente caotico, grezzo, potente, sfacciato miscuglio di irruenza e depravazione creativa, eppure traspare fascinosamente poco la presenza di qualcosa di più di tutto questo, una profondità che va oltre la furia schizoide del disco. A parer mio il disco è spaccato in due anime diverse: una hardcore che semplicemente fa paura e una più evanescente e introspettiva. La prima assicura la presa e l'efficacia del disco, la seconda lo avvolge di quel fascino inafferrabile che ti costringe a riascoltare fino all'odio tutto il disco da cima a fondo.

Giacomo Guidetti
7,5/10



Articolo ad opera di Giusy Elle


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