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INTRO/BIO
E la corsa continua! Dopo quella del
treno merci dei pugliesi Dirty Trainload eccoci qui oggi a proseguire il discorso duo blues con gli aretini
SAMCRO. Il nome, originariamente pronunciato Sam-crow (la truppa
dello zio Sam), risale a una band di motociclisti fuorilegge fondata
nel 1967 in California da un gruppo di veterani del Vietnam, ed è
acronimo dell'interminabile Sons of Anarchy Motorcycle Club, Redwood
Original. Da qui una serie televisiva statunitense di recente
trasmissione che ha ispirato il nome al nostro duo.
I Samcro nostrani sono dunque Mario Caruso e Nicola Cigolini
(classi '87 e '84) due amici di lunga data e due anime musicali
diverse ma che si fondono alla perfezione in questo progetto a due.
Il chitarrista e cantante affonda le sue origini nel blues del
profondo Sud degli Stati Uniti (ma le sue passioni sono anche il jazz
anni '20, il bebop e la fusion) mentre il batterista ha un'anima più
rock e più moderna; i loro riferimenti musicali vanno da Ben Harper
a Jimi Hendrix, dai Led Zeppelin ai nostrani Ministri o al duo BACHI
DA PIETRA... Il blues di oggi è quindi
ibrido, un misto di sonorità il cui risultato è un rock'n'roll
potente, "brutto sporco e cattivo" quanto basta, dalle
ritmiche incalzanti e i riff ipnotici e coinvolgenti, una musica che
non lascia indifferenti ma che prende e travolge, un genere misto tra
garage, blues delle origini e rock'n'roll che loro stessi definiscono
nella misura di Blues Rock Garage.
Ma prima ancora della loro musica vediamo chi sono questi due
strumentisti, mori e barbuti quasi come fratelli! Mario è un perito
aziendale, corrispondente in lingue estere, con la forte passione per
la musica e per la letteratura (pubblicherà a breve un romanzo -qui il nostro articolo).
Studia chitarra elettrica sotto la guida di un grande maestro Lizard
ma da autodidatta impara altri strumenti che vanno dal basso
elettrico alle percussioni, dall'armonica a bocca e la tromba al
piano. Dopo alcune esperienze lavorative decide di dedicarsi
completamente alla musica, al cinema e alla letteratura ed
attualmente, oltre a suonare la chitarra e a cantare nei Samcro, è
infatti studente di Letteratura Arti e Spettacolo dell'Università di
Siena, collabora con l'etichetta discografica Soffici Dischi e
gestisce il Circolo La Nave, un piccolo centro di aggregazione
giovanile, a dimostrazione anche dell'impegno di Mario nel sociale.
Nicola non è certo da meno, specializzandosi in basso elettrico ma
portando la sua passione per la ritmica anche allo studio della
batteria e percussioni. Oltre a lavorare da libero professionista,
attualmente è batterista dei Samcro ma suona anche il basso nella
rock band aretina Digitale Purpurea collaborando anche lui
attivamente con l'etichetta discografica Soffici Dischi, la stessa
che ha dato alla luce il loro nuovissimo album d'esordio "Terrestre".
Il duo si forma nell'inverno del 2012 dopo un'iniziale e
inconcludente avvio in tre, in quanto l'affiatamento dei due amici
creava un'alchimia musicale altrimenti inimitabile. Inoltre i nostri
due avevano alle spalle ben quindici anni di militanza in varie band
e presenza su palchi per cui non è difficile per dei musicisti di
tale calibro fondere in un attimo i propri stili musicali. E' così
che dopo solo cinque mesi dalla fondazione del duo i Samcro si
esibiscono sul palco (di casa) di Arezzo Wave Downtown 2013 non
passando certo inosservati. E' in una di queste date che vengono
notati da Roberto Breda Bardelli della casa discografica Soffici
Dischi da cui prende vita l'album "Terrestre", uscito ad
Aprile 2014 in collaborazione con
Warning Records e distribuito da Audioglobe.
Quest'album d'esordio è una corsa all'impazzata degna del club
motociclistico da cui i due prendono il nome, un 9 tracce intenso,
pari a 28 minuti di fatica e sudore in cui Mario e Nicola sfoderano
tutte le loro armi di battaglia: riff potenti e incandescenti ma
anche melodici e accativanti, dal suono perennemente distorto e una
batteria incalzante e precisa che spinge in maniera prepotente. State
attenti al pedale dell'acceleratore, se li ascoltate durante un
viaggio in auto! La musica proposta dai Samcro è un blues ruvido,
diretto e viscerale, prepotentemente rock, molto rock'n'roll, con
parentesi tirate ai limiti del garage più sporco. Ci sono certo
virtuosismi da blues "colto" ma la sonorità "sporca"
delle origini è sempre presente, il tutto miscelato in un suono
lo-fi di gran calibratura. L'equilibrio è infatti il punto forte di
questo duo che riesce sempre a giocare tra classe e cattiveria,
melodia e irruenza, eleganza e furia, puntando tutto però
sull'impatto e la potenza sonora. Registrati in presa diretta, ci
sembra proprio di essere in prima fila sotto il palco di un loro
live! Si tratta di coinvolgente neo-blues (ma più entusiastico ed
energico), al quale i grandi White Stripes e Black Keys ci hanno già
abituato e che qui viene nazionalizzato da testi in italiano, cantati
magistralmente dalla calda voce pulita del nostro Mario Caruso,
mentre accompagnano i cori del collega che riesce ad emergere dal
suono tonante della sua batteria... nel panorama italiano potremmo
tranquillamente affiancarli al duo più noto dei BSBE.
Un album di facile ascolto, quindi, ma assolutamente mai banale,
coinvolgente e ballabile, che andremo ad analizzare più a fondo
grazie all'intervento di Bob Cillo (qui),
nostro recensore ufficiale EDP, e dal quale sono stati estratti due
singoli dai quali i video: l'omonimo "Terrestre", prima
traccia dell'album, il brano che maggiormente rappresenta l'anima del
duo in quanto connubio tra il blues viscerale e il garage rock, e
infine "Parentesi" e la sua spinta musicale alle soglie del
garage più estremo. Ecco a voi i due video menzionati e a seguire
una piacevole intervista con i nostri due, Mario e Nicola della
two-piece aretina Samcro...
"Terrestre"
https://www.youtube.com/watch?v=P_8Gaf1Wwdg
"Parentesi"
https://www.youtube.com/watch?v=VjD7jEKaBL4
Samcro
live, Arezzo Wave 2013 https://www.youtube.com/watch?v=JwvQMtfTYbc
Samcro live, in acustico https://www.youtube.com/watch?v=HCBpJ9PWv4g
LABELS
SOFFICI DISCHI www.sofficidischi.it
Soffici
Dischi è un'etichetta indipendente di Arezzo fondata nel lontano
1996 da Roberto Bardelli, detto "Breda", che si
autodefinisce, con auto ironia "piccola etichetta indipendente"
se non addirittura "minuscola etichetta indipendente" -in
realtà non sempre grande corrisponde a qualità... Nasce per
produrre gruppi indipendenti con generi che spaziano su vari
frangenti del rock: dal cantautorale del rinomatissimo Andrea
Chimenti, al Blues Rock dei Samcro, all'Etno pop/world music dei
Kabìla, fino all'Indie Rock/Electro dei Rain Dogs: sette artisti in
tutto nel loro roster.
INTERVISTA
1.
Mario e Nicola, lieta della vostra presenza qui all'EDP. Tanto per
incominciare a conoscerci raccontateci come avete iniziato a suonare
assieme: com'è la genesi del vostro duo? Mi pare che non siete
partiti con l'idea di questa line-up in quanto originariamente in
trio.
Siamo
amici di vecchia data; come tutti i musicisti della nostra città ci
conoscevamo e nutrivamo già stima reciproca ancor prima di
collaborare insieme. Il confluire delle nostre esperienze musicali ci
ha portato a creare un progetto nuovo insieme. A dire il vero, io
(Mario) notai Nicola che suonava la batteria – pur essendo un
bassista – e mi impressionò soprattutto, al di là della tecnica,
il cuore e la passione con le quali frustava le pelli. Anche se
inizialmente abbiamo cominciato in tre, abbiamo prestissimo
individuato che la nostra strada era di creare un duo esplosivo,
portando in Italia un genere nuovo, miscelando il garage rock al
blues nero del profondo sud degli Stati Uniti. Abbiamo sì cominciato
in tre, ma volevamo creare qualcosa di ancora più originale, e
facendo delle prove in due, con particolari set-up tecnici e sonori,
abbiamo capito che quella del duo era la strada giusta.
2.
Vi ritenete power duo convinti, quindi, e non avete in mente un terzo
elemento per il futuro della band. Quali sono secondo voi i punti di
forza di una line-up a due e quale il suo fascino?
Siamo
molto convinti della nostra scelta, del nostro sound, della nostra
ispirazione artistica. Un terzo elemento? Non sappiamo. Sicuramente
nel prossimo disco penseremmo più a qualche collaborazione per
integrare qualche strumento, ma sul palco rimarremo sicuramente in
due. I punti di forza della nostra line up sono infatti il legame
molto stretto fra di noi, l’intesa artistica e soprattutto la
costanza e la dedizione. Sono i motivi per il quale forse con un
terzo elemento non saremmo più in sinergia. All’inizio avevamo
cominciato in tre, si diceva, ma quando ci trovavamo io e Nicola a
suonare in due si verificava una sinergia tale che solo così
potevamo ottenere: non è un caso che siamo diventati un duo. Siamo
molto convinti della nostra scelta, del nostro sound, della nostra
ispirazione artistica. Non escludiamo però la collaborazione con
altri elementi, ma siamo quasi convinti che questo duo tale rimarrà.
3.
SAMCRO è il nome del vostro duo ma anche l'acronimo di un noto club
motociclistico USA da cui una serie televisiva. Com'è che vi siete
ispirati al titolo del telefilm?
Perché
un gruppo di musicisti è unità, amicizia, e rispetto: componenti
fondamentali che ci legano e sulle quali crediamo che un gruppo possa
andare davvero avanti.
4.
Avete mai guidato una moto?
Certamente!
5.
Tra le vostre influenze citate anche gli italianissimi BACHI DA
PIETRA di Giovanni Succi e Bruno Dorella. Si tratta di uno splendido
duo noir blues (attualmente in trio...), dall'identità molto forte:
in cosa consiste il loro contributo alla musica dei Samcro?
Ne
ammiriamo i testi e la profondità della loro opera. Quintale è un
disco sublime come non se sentiva da un po’ in Italia. Concordo!
6.
Con quali altri power duo avete avuto il piacere di condividere il
palco?
Di
recente, con i Fuzzuf, power duo giovanissimo bergamasco, molto
interessanti.
7.
Come nascono i brani dei Samcro?
Innanzitutto
da un sentimento anticonformista: prima scriviamo la musica, e la
stessa, con le particolari note, ci ispirano le parole dei testi.
Abbiamo entrambi idee compositive, scriviamo tanto, uniamo e
arrangiamo.
8.
Come nelle più idilliache delle situazioni, voi siete stati "notati"
dalla casa editrice che ha pubblicato il vostro album: ci raccontate
com'è stato l'incontro con l'etichetta Soffici Dischi, la decisione
di pubblicare il vostro album ed infine l'inizio della vostra
collaborazione con l'etichetta stessa? Qual'è il vostro contributo
lavorativo all'interno della label?
Siamo
molto felici di collaborare attivamente con la Soffici Dischi di
Roberto Bardelli. Ci ha notato durante un live al quartiere di S.
Andrea, per la storica Giostra del Saracino, ad Arezzo. Ha fatto e
sta facendo un gran lavoro con noi: grazie alla Soffici Dischi
abbiamo avuto dei contatti con molti uffici stampa che ci hanno
recensito il disco e siamo distribuiti dalla più che nota
Audioglobe. Entrambi collaboriamo attivamente con l’etichetta
gestendo la branca Soffci Dischi Concerti, che si occupa di
promozione e booking per tutti i gruppi del rooster dell’etichetta.
9.
Arezzo Wave è il vostro palco di casa, un appuntamento annuale che
avete seguito dal pubblico o avevate già avuto modo di esibirvi con
qualcuna delle vostre altre band? Com'è stata l'esperienza dei
Samcro nel 2013?
Fu
la prima volta per entrambi ad Arezzo Wave. Fu una bella edizione ma
purtroppo, a causa di un temporale violento, il nostro giorno di
esibizione fu spostato al lunedì successivo. L’affluenza fu
chiaramente minore ma comunque siamo felici di aver suonato ad
un’edizione di Arezzo Wave.
10.
Che aria musicale si respira nella vostra regione, in generale?
La
Toscana, e più da vicino Arezzo a nostro dire, pullula di band che
spaccano davvero. C’è molto affiatamento, talvolta purtroppo anche
competizione soprattutto negli ambienti un po’ provinciali, ad ogni
modo una scena davvero molto interessante.
11.
"Terrestre"... a cosa si riferisce il titolo dell'album?
Perché la scelta di questo titolo?
Perché
abbiamo scritto un disco a contenuto perfettamente terrestre.
Talvolta si dimentica ciò che siamo, che si dissolve con ciò che ci
circonda. Terrestre, essenzialmente, è un’esortazione a tenere i
piedi per terra e riflettere su temi moderni.
12.
Questo il messaggio principale che desiderate veicolare con i vostri
testi?
Sostanzialmente
sì. Aggiungiamo anche che per comprendere a pieno un disco bisogna
ascoltarlo dall’inizio alla fine. Un disco è fondamentalmente una
narrazione in cui nulla è scritto o detto a caso; saltando una
canzone si perde il filo del discorso. Solo ascoltandolo per intero
si può comprendere “Terrestre”.
13.
Raccontateci qualcosa dei due video "Terrestre" e
"Parentesi".
Con
Terrestre abbiamo voluto esattamente rendere l’idea del contrasto
del nostro genere; la vicinanza di un fiume, l’Arno, a rievocare un
po’ le rive del Mississippi, e quei bellissimi sassi ritraggono per
l’appunto il nostro amatissimo rock.
Parentesi
è un video che ritrae la parte iniziale del nostro gruppo: passavamo
molte sere a giocare a biliardo io (Mario) e Nicola discutendo e
parlando di questo progetto, e sono venuti fuori anche dei testi.
Piano piano abbiamo iniziato a suonare live e abbiamo cercato di
rendere un’idea di ciò che succede e di come siamo realmente sul
palco nel montaggio di questo video. Abbiamo fatto un video semplice
affinché Parentesi possa essere un motivo da canticchiare per
strada.
14.
Mario, ormai sei immerso nell'arte a tutto tondo: suoni, studi cinema
e letteratura e in breve uscirà addirittura un romanzo a tuo nome.
Ci puoi anticipare qualcosa di quest'ultimo?
Posso
anticipare solo che sarà un romanzo di narrativa, di facile lettura,
nel quale cerco di spiegare e rendere l’idea di un particolare
movimento e di una grande tematica attuale attraverso un pizzico di
esistenzialismo e di presa di coscienza. Sul contenuto preferisco
mantenere il riserbo più completo, come anche l’editore col quale
uscirà, ma vi terrò aggiornati se può fare piacere. Certamente! (Qui il nostro articolo al proposito)
15.
Infine, quali i vostri progetti futuri come Samcro?
Fare
dischi e suonare in Italia, in Europa, e perché no, proprio negli
Stati Uniti. Noi due, italiani suonatori di mandolino, siamo fatti di
tanti sogni ma di poche presuntuose pretese. Vogliamo fare musica nel
vero senso della parola, nel presente come al futuro, l’importante
è suonare e trasmettere tutto quello che abbiamo e soprattutto tutto
ciò in cui crediamo. Intanto, finiamo il tour di Terrestre e ci
chiuderemo in studio; un nuovo disco è in cantiere e ne prevediamo
l’uscita per ottobre-novembre 2015. Restiamo
in attesa, allora...
Siamo
giunti alla fine, Mario e Nicola. Grazie ancora per il vostro
contributo. Io vi lascio alle conclusioni finali mentre vi auguro un
anno nuovo denso di eventi interessanti e ricco di grandi
soddisfazioni musicali!
Grazie
per l’intervista. State offrendo un ottimo tributo a tutti i power
duo italiani, vi facciamo tanti complimenti per questo! A presto
DISCOGRAFIA
TERRESTRE
2014, Soffici Dischi/Warning Records
1.Terrestre
2.Parentesi 3.Police Tango 4.Causa Effetto 5.Ritorno
6.Trenitalia.com 7.Cartone 8.Tu Come Stai 9.Un Motivo
Qui
lo ascolti www.soundcloud.com/samcro-band
Qui
la nostra recensione
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Articolo e intervista
ad opera di Giusy Elle
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