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mercoledì 13 gennaio 2016

90. I-TAKI MAKI 3: "Dust" e la trasferta berlinese




INTRO
   Eccoci qui ad inaugurare un nuovo anno con la presentazione dei duo dell'Electric Duo Project! Andate bene le feste? Sopravvissuti ai bagordi del Capodanno? Pronti per un anno di quotidianità??? Noi dopo una breve parentesi nel mondo della letteratura con la presentazione de "Il grande buio", romanzo d'esordio di Mario Caruso, chitarra e voce del duo Samcro, torniamo ora a parlare di musica con l'uscita ufficiale di "Dust… and it will be forever", il nuovo lavoro in studio del duo ciociaro I-TAKI MAKI. Nel loro articolo di presentazione abbiamo parlato della nascita del power duo, del significato del suo nome, dell'attenzione di strAw per questa line-up, vista la precedente militanza in altri duo chitarra-batteria, come anche della forza motrice di Mimmi, la batterista de I-Taki Maki: rimandiamo quindi all'articolo primo per ogni approfondimento e curiosità sul duo.
   Caratteristica della band è anche una certa predisposizione alla registrazione di album, tant'è che la loro discografia, dal 2012 ad oggi, è assai nutrita. Non ci meravigliamo quindi che a distanza di un anno dall'uscita dell' Lp "Western Monamour – The West Way [Of Life]” il nuovo, recentissimo album "Dust...", era già registrato. Per l'occasione i due lanciano un video di presentazione all'album grazie alla title track ed è questo il punto dove abbiamo reincontrato I-Taki Maki nel nostro articolo d'aggiornamento. Intanto l'autunno è arrivato, "Dust… and it twill be forever" è ora disponibile su tutti i maggiori canali di distribuzione mentre altre novità sono intercorse dalla nostra ultima intervista. Vediamo quindi di restare al passo con le avventure di Mimmi e strAw...
   La novità di quest'album è soprattutto quella di aver aggiunto brani cantati in inglese mentre i precedenti lavori erano caratterizzati da liriche in italiano. Forti di questa "internazionalità" decidono così di dedicarsi completamente alla musica e di trasferirsi in quel di Berlino... partono a Luglio, suonano nei pub, da buskers per le strade della città (in versione per lo più acustica) e... non la lasciano più... Infatti ciò che era nato come un semplice passaggio in terra teutonica si rivela invece una vera e propria esperienza di vita che lega i due alla città. E' qui che li raggiungiamo via mail per un racconto di questa piacevole avventura che sta facendo conoscere il nostro duo nazionale anche in terra straniera.
   Per quanto riguarda "Dust… and it will be forever" possiamo poi finalmente svelarne i minimi particolari: si tratta di un 13 tracce per 37 minuti totali d'ascolto che rivela sia conferme che svolte nella tradizione musicale de I-TAKI MAKI. Innanzitutto l'atmosfera "spaghetti western all'italiana", ben espressa nel concept album precedente, non viene del tutto abbandonata ma lasciata in sottofondo come marchio di fabbrica dell'alt-rock del duo, mentre i testi in italiano si lasciano sostituire, come si diceva, da brani in inglese, cantati ora dalla batterista Mimmi che determina così la nuova impronta vocale del duo. Con il rilascio di "Dust..." il duo laziale amplia quindi i propri confini di comunicazione preparandosi per il gran passo dell'avventura europea.
   L'album, registrato e missato allo Yattaman studioZ di Alatri e masterizzato ai VDSS Studios di Morolo (FR), esce il 12 Ottobre 2015 per La Valvola, etichetta dello stesso chitarrista del duo, mentre viene ufficialmente presentato all’Heim(e)lich di Berlino pochi giorni dopo. I brani sono caratterizzati da sonorità essenziali, pezzi profondi alternati ad altri più energici e testi che si ispirano, come spesso accade nella produzione de I-Taki Maki, ai maestri del cinema e della letteratura mondiale. Ma lasciamo la parola di approfondimento all'album a Martino Vergnano, che con la sua recensione per EDP ci svelerà il suo punto di vista sull'album intero, mentre noi procediamo con l'intervista a Mimmi e strAw del duo da Alatri (FR) I-TAKI MAKI.

Video ufficiale e album teaser:
Video che testimoniano l'attività live a Berlino:



INTERVISTA
1. Bentornati negli spazi EDP Mimmi e strAw! Vogliamo oggi con voi approfondire l'argomento della vostra esperienza berlinese e dell'uscita del vostro ultimo full lenght "Dust... and it will be forever". Innanzitutto diteci, quale la molla che vi ha fatti uscire dai confini nazionali? Perché avete scelto proprio Berlino? I brani cantati in inglese hanno avuto il loro peso?
Mimmi: Ciao Giusy, e grazie a te della solita calorosa accoglienza e ospitalità negli spazi EDP. Essere tuoi ospiti è sempre un piacere.
In molti ci hanno fatto questa domanda… a partire dalle persone a noi più vicine, come amici e parenti, fino ad arrivare al curioso di turno. I primi, ad ogni modo, siamo stati proprio noi stessi. Le risposte sono molteplici. Proveremo a farne un sunto leggibile in poche righe. L’Italia è un paese meraviglioso e terribile, “un posto bello e inutile, destinato a morire”, per citare il saggio e pessimista professore de “La meglio gioventù”. Noi siamo d’accordo con lui. Meditavamo (o sarebbe più corretto dire, sognavamo) questa fuga da anni. Ne abbiamo parlato da sempre, da quando ci conosciamo (5 anni circa). Il peggioramento della situazione lavorativa di entrambi ha avuto un effetto propulsore sulla decisione finale, presa nell’arco di 2 o 3 mesi… il necessario per organizzare e concretizzare la fuga (e per metabolizzare, sia noi che le persone a noi care). Riguardo l’aver scelto proprio Berlino… è sempre stato il nostro sogno. Ed ancora adesso certe volte fatico a realizzare… solo in alcuni frangenti, guardando fuori dalla finestra della nostra stanzetta, o al mattino appena sveglia, passeggiando tra clubs e locali, facendo la spesa, suonando nelle U Bahn, la mia consapevolezza si accende. Il nuovo disco non nasce in inglese finalizzato a questo trasferimento, così come il trasferimento non dipende dal fatto di aver iniziato a scrivere in inglese: ci saremmo trasferiti cmq, anche se il nuovo lavoro fosse stato in italiano.

2. Come vi siete organizzati per il trasferimento? Vi siete dati un periodo di prova oppure resterete lì ad oltranza? Avete deciso di vivere di sola musica e abbandonato il lavoro in Italia?
strAw: Sarebbe figo rispondere che abbiamo mollato tutto all’improvviso e fatto le valigie in una notte… ma dobbiamo essere sinceri con i lettori EDP! Non si è trattato affatto di un colpo di testa, di una partenza avventurosa, il tutto è stato pensato lungamente, ponderato, SCELTO. Chiaramente non si può parlare di una vera e propria programmazione, un’esperienza del genere è talmente fondata sull’imponderabile, che un’enorme fetta di “avventura” c’è stata e c’è tuttora… però diciamo che siamo stati lungamente sui vari argomenti connessi ad una scelta di vita del genere.
M: Questa affermazione anticipa un pochino la risposta alla seconda domanda… il periodo di prova è stato il primo mese di esperienza qui a Berlino, che ci è servito per capire se poteva davvero piacerci la città, il contesto culturale, l’ambiente generale. Ovviamente la seconda componente fondamentale è stata quella economica: se Berlino non ci avesse concesso di guadagnarci da vivere, la nostra permanenza non si sarebbe potuta protrarre a lungo. Se le condizioni rimarranno quelle attuali, in cui riusciamo a sbarcare il lunario prevalentemente facendo musica, più altri piccoli lavoretti nei vari ristorantini/localini berlinesi, o anzi, come speriamo, dovessero migliorare, l’avventura Berlinese continuerà, finché ne avremo voglia. Riguardo l’Italia, la situazione che abbiamo lasciato era già piuttosto precaria dal punto di vista lavorativo, per entrambi: abbiamo abbandonato, ma non era poi un granché. Quello che abbiamo lasciato, e che ci manca come l’aria, è ben altro… tutti gli affetti, i contesti, i luoghi di vita, che non saranno mai rimpiazzabili, neanche nell’altrove più interessante del mondo.

3. Descriveteci Berlino secondo la vostra esperienza, so che state anche imparando la lingua...
M: Berlino è pazzesca. Nel vero senso profondo della parola. Ed in tutte le sue sfaccettature. Non c’è modo, credo, di incasellarla in uno o mille aggettivi. Come alcune altre grandi città europee, in alcuni quartieri è profondamente caratteristica, caotica, un giovane ribelle ed incontrollabile. In altri è tranquilla, pacata, una vecchia zia accogliente e serena. Noi viviamo qui da ancora troppo poco tempo per poter avere un’idea complessiva della metropoli, ci sono mille e mille angoli da visitare, ognuno con la sua enorme ricchissima esperienza da regalare a chi si presenta a braccia spalancate. La decisione di frequentare il corso di lingua è arrivata quasi subito… al secondo mese di trasferimento eravamo già iscritti.
S: Conoscere il tedesco è fondamentale per integrarsi, per comunicare agevolmente, per sentirsi un po’ più a casa propria. Nonostante sia una lingua estremamente complessa, è davvero bellissima! (Non avrei mai immaginato di poterlo affermare)… Ci vorrà parecchio tempo per assimilarla per bene… ma ci prendiamo il tempo necessario. Adesso abbiamo sospeso la frequenza del corso, per avere più tempo da dedicare alla musica… ma vogliamo riprendere presto. Il nuovo anno ci suggerirà cosa fare.

4. Avete suonato molto per le strade della città prima della presentazione ufficiale dell'album, ma anche in vari pub: come si atteggia il pubblico tedesco rispetto ai nostri fan italiani e inoltre, avete notato reazioni diverse tra il pubblico casuale della strada e quello invece giunto ai pub apposta per ascoltarvi?
M: Suonare per strada è una delle esperienze più formative che io abbia mai fatto. Ti mette davanti ad un pubblico estremamente variegato, accogliente ed esigente. Per diversi aspetti differente rispetto al pubblico dei music clubs. Per strada trovi tutti, madri e padri, nipoti, nonni, zii, figli, fratelli, bambini!!! Loro non hanno chiesto di ascoltare la tua musica, non hanno pagato alcun ingresso per ascoltarti, non si aspettavano neanche di trovarti dietro l’angolo, all’uscita da scuola o dall’ufficio, o di ritorno dal supermarket. Essere accolti, apprezzati, ripagati con ogni mezzo immaginabile da un pubblico così, è una sensazione che non sono in grado di descrivere. Ciò non vuol dire che sia migliore o maggiormente appagante… quando la tua missione è comunicare attraverso la musica, ogni mezzo utile si rivela ugualmente desiderabile… ma la risposta della “strada” è sicuramente più inaspettata, rispetto a quella che si può avere in un music club. In generale, il pubblico berlinese è piuttosto caldo e accogliente, un po’ ovunque.

5. Passando all'album: "Dust... and it will be forever" è nato, come da consuetudine, a pochi mesi di distanza dall'opera precedente, eppure ci sono novità nelle sue atmosfere, ce ne volete parlare?
M: Volentieri, in effetti, come anticipato nel precedente articolo che ci riguarda, in cui presentammo il teaser del disco, ci sono diverse "nuove atmosfere", seppur adagiate su importanti conferme. Non si può prescindere di certo dal considerare che, nel passaggio dall'Italiano all'Inglese, due lingue notevolmente diverse nella loro adattabilità al suono, ci siamo adeguati alla maggiore "musicalità" della lingua inglese. A questo si somma il passaggio dalla prevalenza della voce maschile a quella femminile, altro elemento che "stravolge" il risultato "sonoro" finale. Per quanto concerne, infine, le atmosfere racchiuse nelle tematiche, quindi nei testi, anche qui ti confermiamo una modifica profonda, più che altro nel passaggio da argomentazioni narrative contestuali ("Western Mon Amour" è stato un disco profondamente filmico, legato ad una trama e a dei personaggi), a contenuti intimi, radicati nel profondo di alcuni e di tutti, a stati d'animo causati da sofferenze e sentimenti contorti. D'altra parte la fonte d'ispirazione -anche questa volta- sono stati autori che narrano contenuti cupi...

6. Avete quindi confermato una vostra formula compositiva che è quella di ispirarvi ai Grandi della letteratura e del cinema. In che misura ne avete preso spunto per realizzare "Dust..."?
M: Come al solito, in misura sostanziosa! Del resto, non si prescinde, nella realtà stessa, dal consumo di prodotti culturali che ci interessano, che ci fanno vibrare, sognare. Abbiamo divorato, negli anni e in misura maggiore nei mesi della scrittura/composizione di "Dust...", pellicole appartenenti alla corrente "Nouvelle Vague", ma anche capolavori di registi come Bunuel e Bergman, nonché i romanzi di Cormac McCarthy. Qualcuno afferma che "siamo quello che mangiamo"... ci sono molte vie per nutrirsi. Quello che ingurgitiamo con gli occhi e le orecchie, lo digeriamo e assimiliamo nell'anima.... e restituiamo per mezzo di un'altra forma d'arte.

7. Molto interessante.... Avete fatto anche un tour nazionale, per la promozione dell'album.
S: Sì, abbiamo realizzato un mini tour Laziale in occasione delle vacanze natalizie. Purtroppo gestire altre date in Patria sarà complicato, ma non lo escludiamo affatto.

6. Riassumendo: quali i progetti per l'immediato futuro?
S: Ad essere sinceri, non ne stiamo facendo. La fase di programmazione, quella precedente alla partenza, è finita. Siamo semplicemente pronti ad abbracciare il buono che verrà, impegnandoci al massimo in quello che ci piace ed in quello che può favorire la nostra permanenza qui. Il resto si vedrà.

Per concludere mi internazionalizzo anch'io: Viel Glück für euch in Berlin!
Vielen Dank!!



DISCOGRAFIA
MAGNETO 2012 CD, La Valvola
Qui lo ascolti

1.Snooz 2.La rapina 3.Shotaro 4.La Scatola di Julien e Sophie 5.L’imprevedibile bomba-H 6.Amy Winehouse 7.Qualcosa è cambiato 8.Shambalababa





CASELLI/BATTISTI 2013, Tributo Cd 3 pollici, La Valvola
Qui lo ascolti

1.Nessuno mi può giudicare 2.L'aquila







RICICLAGGIO DI CANZONI SPORCHE 2013 Ep, La Valvola
Qui lo ascolti

1.La scatola di Julien e Sophie 2.La Rapina 3.Qualcosa è cambiato 4.Snooz 5. After Hours (the Velvet Underground cover)






TANK-MAN 2013 Ep, La Valvola
Qui lo ascolti

1.Bucuresti Gara de Nord 2.Senza far rumore 3.Lo sconosciuto di Piazza Tienanmen 4.L'orrore della globalizzazione 5.La luce dell'abat-jour





WESTERN MONAMOUR – THE WEST WAY [OF LIFE] 2014 Lp, La Valvola,

1.Intro 2.Luis El Misionero La Boca (il cacciatore di taglie) 3.John Steeldust (il venditore di armi) 4.Garrincho Monamour Steeldust (il pistolero mezzosangue) 5.Penèlope Keller (la cowgirl della prateria) 6.Il Bottaio (la memoria del paese delle croci) 7.Butch Patterson (lo sceriffo) 8.Todd, Red e Sonny Buscaglia (i tagliagole) 9.Trixie Monroe (la ballerina di Can-can) 10.Morgan Monsanto (il cattivo padrone) 11.Dalidà Blueberry (la signora del West) 12.Outro

Qui lo ascolti: 
Qui la nostra recensione:

DUST... AND IT WILL BE FOREVER 2015 Lp, La Valvola,

1. Catherine 2. Trapped 3. Women’s faces 4. How can I resist? 5. So walk, walk with me 6. Black autumn sun 7. …and i twill be forever 8. Leers 9. Three sisters of mine 10. Try, hope & start again 11. Dust 12. A movie to fall in love 13. Between night & sunrise



Qui lo ascolti
Qui la nostra recensione



Articolo e intervista ad opera di Giusy Elle





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