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martedì 21 marzo 2017

138. RECENSIONE42: Inside by Marmo





   I Marmo vengono da Forlì e sono un'insolita 3-piece: un duo chitarra-batteria (Frizzino e Piras) più un terzo elemento che lavora come coordinatore esterno. Paolo il Faro è colui che copre il ruolo di manager, procura le date, ma anche collabora nell'arrangiamento dei pezzi: un amico di vecchia data che funge da utile factotum per il duo.
   Prima ancora della formazione dei Marmo (2014) c'era un'altra band, di nome Picea Conica (2012), con la medesima struttura, il medesimo stile musicale e, a parte il batterista, gli stessi membri fondatori. Questa è la storia di duo per scelta, quindi, portati avanti con costanza, anche nei cambiamenti imprevisti della band.
   In entrambi i duo, seppur con sensibilità e sfumature diverse, è il metal anni '90 a ad influenzare le sonorità della band, che ci presenta un suono granitico, arricchito da richiami sludge e noise. Ma per ogni dettaglio sulla band, sulla loro carriera e i cambiamenti di formazione, nonchè sull'evoluzione dei loro suoni, non perdetevi l'articolo e l'intervista appena pubblicati, a contorno ed approfondimentio di questa recensione (qui). Procediamo in questa sede invece con tutti i dettagli tecnici di Inside, Ep autoprodotto e spiegato al meglio dal nostro recensore Nicola Cigolini, batterista del duo toscano GarageBlues Samcro.

Video:The Dark Sheen” Official Video https://www.youtube.com/watch?v=I6jiq4JO83s

Contatti Band:
www.facebook.com/MARMO-570785669716364
www.marmo.bandcamp.com



Qui lo ascolti e lo scarichi

Inside 2016
Autoprodotto
(PostMetal, Noise, Sludge)

1. Humanity
2. Expand the Hurt
3. The Dark Sheen
4. Rude
5. You
6. Demons (Evil)



RECENSIONE
MARMO "Inside"
Ep 2016 Autoprodotto

MARMO è un progetto di Forlì composto da Frizzino alle corde e Piras alle pelli, con il prezioso aiuto del loro faro Paolo.

Inside invece è il loro lavoro che oggi vi propongo.
Un disco controverso partendo già dalla copertina (il concetto di “inside”, quindi di introverso, chiuso, interno, contrapposto ad una una grafica spaziale che risalta invece il concetto di esterno, aperto), un post metal completamente strumentale, ma che ha molto più da dire di molte altre produzioni, con voce annessa, che sono passate dai miei condotti uditivi.
Un Ep, duro, crudo, asciutto e senza troppi fronzoli; solo la voglia di trasmettere il sudore e la distorsione partendo già dal primo pezzo “Humanity”, (dove un campionamento di voce sarà l’unica voce che sentirete per l’intero disco) che inizia il suo lavoro ai fianchi tra ritmiche serrate e chitarre roboanti.
Si continua il lavoro di distruzione con “Expand the Hurt”, “The Dark Seen” e “Rude”, tutte molto sulla stessa linea della traccia di apertura, (infatti, se posso trovare un piccola pecca, i pezzi alla fine risultano un po’ ripetitivi, anche se il duo fa di tutto per non annoiare l’ascolto, con cambi di ritmica molto efficaci, che però non ottengono appieno il risultato sperato) fino ad arrivare a “You”, una sad ballad dove si iniziano a sentire dei campionamenti di sottofondo che ti fanno restare incollato all’ascolto e che sfocia in un buon finale di durezza; 6.05 minuti di bontà stilistica e, forse, il miglior pezzo di questo sestetto.
Chiude infine “Demons(Evil)”, un tantra demoniaco che ci accompagna verso la fine del nostro faticoso ma stimolante viaggio.

Un altro punto a favore di questo Ep è la cura della registrazione, (chi ha letto le mie recensioni sa quanto per me quest’aspetto sia importante) batterie e chitarre enormi ma nitide, un piacere in più per l’ascoltatore attento.

Posso dire solo una cosa, da buon toscano quale sono, apprezzavo le zone di Massa e Carrara soprattutto per il lardo di colonnata, da oggi le apprezzo anche per il MARMO.


Nicola Cigolini 8/10








Articolo ad opera di Giusy Elle



137. Il post-metal granitico dei MARMO


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INTRO
   Oggi presenteremo un progetto a due (ancora romagnolo) che si dipana fin dal 2012 cambiando nome e batterista ma dove le costanti restano molte: dal post metal d'ispirazione anni Novanta al chitarrista fondatore, Frizzino, fino all'insolita terza figura, presente nell'ombra, ma neanche troppo: Paolo... una soluzione di duo supportato da un amico fedele factotum, l'abbiamo già vista nel caso dei M.I.L.F (qui), una persona che dall'esterno osserva, coordina e condivide il destino della band. Quella di oggi è quindi anche una storia fatta di amicizia e passione, sani valori protratti nel tempo... 

BIOGRAFIA
   All'inizio del 2012, in provincia di Forlì, tre amici di lunga data, tali Frizzino, Theo e Paolo, decidono di imbastire una metal band di ispirazione anni '90 e lo fanno con i fiocchi. I PICEA CONICA sono un duo chitarra-batteria in quanto Paolo si destreggia nelle funzioni di collaboratore, songwriting, booking, manager... Da cui il nome “Il Faro”... Si ispirano alle band famose con cui sono cresciuti e gli Helmet, i Melvins, Godflesh, Unsane et similia, fanno capolino dalle loro note. Trattasi di granitica musica strumentale, pensata in tre ed eseguita in due, che si arricchisce di influenze noise e sludge per una miscela nuova, copia di nessuno. Le loro idee si concretizzano in Freesia, un album autoprodotto, registrato totalmente in presa diretta che, nonostante l'approccio molto lo-fi, riscuote notevoli recensioni nell'ambiente del giornalismo musicale. Similmente, grazie al duro lavoro di booking di Paolo, i Picea Conica riescono ad entrare in un circuito live di tutto rispetto e a farsi conoscere ed apprezzare. Sembrava andare così bene ma... il destino non si sa mai quando riserba brutte sorprese! La band è costretta a rinunciare a perseguire il suo sogno, fatto non solo di musica ma di forte amicizia protratta nel tempo.
   Frizzino e il Faro, gli unici sopravvissuti, vivono un momento di sbando e di grossa delusione ma decidono infine di proseguire. E' il 2014 e con l'arrivo del nuovo batterista Gianluca Piras (ex Dot), si ricomincia l'avventura seppure col nuovo nome MARMO. Le influenze e i richiami sono gli stessi ma il sound del duo cambia, matura: Piras è una potenza e Frizzino viene stimolato ad evolversi tanto che il sound della band risulta più pieno, meno piatto di quello dei Picea. Lo spirito DIY rimane, tant'è che la proposta a due resta semplice e diretta, senza fronzoli, pur mantenendosi assolutamente di impatto. Insomma, musica per chi apprezza la pesantezza ma anche le atmosfere, che di tanto in tanto i due ci dipingono, e per chi negli anni '90 riconosce il valore della musica proposta.
   Con questa nuova avventura i Marmo continuano a parlarci di amicizia ma anche passione, visto che tra famiglia e lavoro il loro è un progetto sudato, trattenuto coi denti, ma che tanto li fa essere in pace e riscattare, esulare dal mondo. Dopo una prima demo del 2015, nel Marzo 2016 escono con Inside Ep, una ricerca introspettiva dell'essere umano nei meandri dell'incognito e del logorio dei nostri tempi. Si vuole trasporre in musica lo sforzo di vivere ogni giorno ma anche ciò che di bello ne può scaturire, ecco perché pesantezza ed atmosfera sono le componenti principali di questo album al quale si è volutamente cercato di dare un suono caldo, reale, senza patinature, che trasmettesse passione e dedizione. Sei tracce per 28 minuti di ascolto potenti e maestosi, da ascoltare tutti di un fiato. Attualmente sono alle prese con la registrazione del loro secondo Ep...
   Per l'approfondimento dell'album con la recensione del nostro collaboratore, il batterista dei Samcro Nicola Cigolini, rimando allo spazio specifico (qui) mentre noi continuiamo con l'intervista a Frizzino, Piras e Il Faro del duo strumentale post-metal MARMO. Buona lettura e buon ascolto...

The Dark Sheen” Official Video https://www.youtube.com/watch?v=I6jiq4JO83s
Inside Ep, ascolto integrale https://marmo.bandcamp.com/releases


INTERVISTA
1. Un saluto a tutti voi Frizzino, Piras e Il Faro. Parliamo di un duo ma lo facciamo in tre... Mi rivolgo intanto ai due fondatori del progetto, Picea Conica prima e Marmo poi: ci volete raccontare la vostra storia di amicizia e come è nata l'idea di fondare proprio un duo partendo da tre persone?
F: Ciao, prima di tutto grazie per il tempo dedicato a noi ed al nostro progetto Marmo.
La band Picea Conica è nata per caso: due amici piuttosto che andare a giocare a tennis o chissà che altro si ritrovavano in una sala prove. A questi due se ne è aggiunto un terzo che ha dato il via a tutto, portando entusiasmo e l’apporto giusto (non suonato ma mentale) ad un progetto che ci ha dato soddisfazioni, ma, allo steso tempo anche molte delusioni dal punto di vista personale visto che la band era basata su di una amicizia quasi trentennale. Per nostra fortuna abbiamo trovato il Piras con il quale abbiamo portato a termine il discorso Picea Conica assolvendo impegni presi in precedenza e siamo ripartiti con i Marmo.

2. Eravate nel 2012: a quell'epoca e nella vostra zona che idea c'era del power duo chitarra-batteria, - in un genere come il vostro, in aggiunta? E voi stessi, che altri duo avevate in mente come riferimento, se non per stile almeno per formazione?
F: Nella nostra zona non ci sono band in formazione duo di questo genere e, per noi, non c’è un duo come riferimento. Abbiamo sempre suonato quello che ci passava per la testa con forte dedizione alle sonorità anni ’90 (Helmet, Melvins, Neurosis, The God Machine)

3. Come si è sviluppato nel tempo il vostro suono pieno e d'impatto?
F: La chitarra con vari pedali ed effetti è accordata in Do, che garantisce già di suo pesantezza così insieme alla batteria, quadrata e potente, viene fuori ciò che sentite.

4. Piras, non avevi mai finora suonato con un altro solo strumento? In cosa è variato il tuo drumming nei Marmo?
P: Suonare in un duo è qualcosa che mi è sempre interessato, nonostante sia molto difficile.
Però quando si trova una sintonia sonora il duo secondo me diventa qualcosa di assolutamente originale. Il sound dei Marmo cerca di essere sì martellante, ma caldo e avvolgente, cosa che probabilmente con i Picea Conica mancava, però diciamo che il filo conduttore rimane comunque il voler essere cupi, quadrati e introspettivi.

5. E tu Frizzino, dicevi che l'approccio con un nuovo batterista ti ha stimolato ad evolvere: in cosa ne ha guadagnato la chitarra?
F: Fin dalle prime prove c’è stata subito alchimia con il Piras, ed ho capito che mi trovavo davanti ad un musicista a tutti gli effetti: dinamico ma allo stesso tempo pesante e quadrato.
È così che ho cominciato a sperimentare, a cercare nuove situazioni pur mantenendo il mio stile ed il mio suono, e spesso capita che il Piras mi legga nel pensiero, quando creiamo musica.

6. Lavori di contorno, in una band, ce ne sono parecchi. Ci racconti Paolo (Il Faro) come ti destreggi nelle varie mansioni? Ti piacerebbe mai essere lì sul palco con i tuoi compagni?
IF: Purtroppo il mio tempo è poco per dedicarmi ai Marmo, e viene usato ascoltando le loro registrazioni in sala prove, per assimilare ed eventualmente intervenire e dire la mia. Molte delle mie "mansioni" (songwriting/contatti live/internet/promo) le sta facendo Fritz a differenza dei Picea Conica con i quali, avendo più tempo, mi occupavo di tutto questo, ed altro. In tutti i live che abbiamo fatto, sia con i Picea Conica, che ora con i Marmo, sono sempre stato presente e in prima fila, e per me era, ed è, come salire sul palco.

7. So che siete alle prese con la registrazione del vostro nuovo Ep... quali le novità che ci dobbiamo attendere?
F: Il primo nostro Ep “Inside” è  il frutto di poco più di un anno di collaborazione ed è un debutto con il quale abbiamo deciso di mettere sul piatto l’essenza della band: potenza ed atmosfera.
Abbiamo registrato tutto in presa diretta, a parte alcune “finezze”, per cercare di trasmettere a chi ascolta la passione che sta dietro al nostro progetto. Questo secondo lavoro rappresenta invece l’altra faccia dei Marmo: è più introspettivo e ricercato, abbiamo cercato di curare maggiormente la registrazione e i suoni.

8. L'autoproduzione per voi è una scelta o siete questa volta in contatto con etichette.
F: La nostra proposta è difficile da ingoiare e rimane piantata nel mondo undergound, ma ciò non toglie il fatto che noi andiamo avanti per la nostra strada.
Siamo in contatto con qualche etichetta/distro e saremmo disponibili a chi ci possa allungare una mano per darci un appoggio.

9. Raccontateci un po' le difficoltà di chi come voi porta avanti la passione della musica tra impegni di lavoro quotidiano e famiglia... i tempi si allungano per tutto a non potersi dedicare a tempo pieno alla musica!
F: Non è facile.. ma non lo è per nessuno a questo mondo. Per portare avanti le proprie passioni ci vogliono sacrifici, dedizione e una buona dose di ottimismo. E comunque la musica rimane sempre la nostra valvola di sfogo: quando siamo in sala prove quelle due ore alla settimana e facciamo quello che ci piace non ha prezzo...

10. Le vostre speranze per il futuro?F: Non parlerei di speranze, visto che non siamo dei ragazzini, ma ci piacerebbe toglierci qualche soddisfazione, suonare in giro, rendere il progetto Marmo veramente “reale”.

Grazie per il vostro contributo ad Edp. Lascio spazio alle vostre libere dichiarazioni finali mentre noi ci aggiorneremo all'uscita del nuovo Ep.
Grazie a voi per il tempo che ci avete dedicato e per il sostegno.




DISCOGRAFIA
INSIDE 2016, Autoprodotto (PostMetal, Noise, Sludge)


1.Humanity 2.Expand the Hurt 3.The Dark Sheen 4.Rude 5.You 6.Demons (Evil)




Ascolto e freedownload https://marmo.bandcamp.com/releases
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Articolo e intervista ad opera di Giusy Elle